»perciòio sacrifico aiSignoreimaschid’ogni
» primoportato,eriscattoogni primogenito dei
»miei figlinoli(1) ».
Queste duelegginon obbligavano,avero dire, nè Gesù,ilquale dopoilsuo concepi-mentoera,edesserdoveva sempre,e
perfetta-(*)GliEbrei osservanoancheinoggi Fusodi presen-tareediriscattareiloroprimogeniti.Seilprimo partoè difemmina,lapresentazionenonha luogo. Se per lo con-trarioè maschile,compiuticheabbiailbambinoitrenta giorni,simandaincerca diunodeidiscendentidiAronne, 0diremo megliodialcuno,eh' essipretendonoprovenire dallasuaschiatta.Finoaitempi di TraianoiGiudei ebbero grancuradellelorogenealogie.Macolfandaredeitempi questopopolotrascurò, 0forseamotivodeliasua dispera-zioneqonpotèconservarecotali documenti.Quindiè che 1 Talmudistidolgonsi amaramentedellosmarrimentodel librodellefamiglie,Trattato Pesachin, valeadirele Pa-sque.Nel giornodellapresentazioneilpadre invita eziandio altrepersone arecarsiin suacasa,e quelgiorno è solenne e festevoleper tuttalafamiglia.Ilbambino postotrale braccia delsacerdotevienriscattatocon alcunemoneted’oro, o di argento, e perviadi queiriscatto nonappartenendo piùalservizio deitabernacolo secondolalegge mosaicaè
restituitoaiparenti.Seigenitori sono,osicredonodella schiattadegliantichi sacrificatori,nonriscattanoilfiglio.
Gli antichi Levitidovendorimaner vincolalialservigio del tabernacolo,edeltempio eranoesentida questaleggp.
DI
GESÙ
CRISTO 139 menteconsacratoallagloriadiDio suoPadre, nèMaria,ilcui partomiracoloso nienteavea dicomune
conquellodelle altredonne,e che,come
ilsole produce purissimoeimmacolatoil suo raggio, vergine epura senza labe di corruzione avea dise prodottoildivino ger-moglio.
Ma
Gesùperlacomune
istruzione volle assoggettarsiallaprimadiquesteleggi,eMa-ria,che fusemprediscepoladitantomaestro, lungi dal manifestare nel
mondo
lostupendo miracolodellasuaverginale maternità rifiutò ogniprivilegio,sirisovvenne dei suoi dovericome
figliadiSionne, e confondendosi umil-mente trala folla delledonne contaminatepiegò ilginocchio dinanzialsacerdote,edofferse il tributo diduetortoreprescrittoallamadre po-veradal precetto mosaico.Quella offerta piu cara al Signore cheifastosi olocausti della ricchezza, fugrande argomento a provare la profonda umiltàdiMaria,laquale contenta, cheaDio solo fossero notiglialtissimi suoi pregi, volle mostrarsialmondo
nello statodi povertà riputatovilee vituperoso,econfonderela vanità delle
umane
grandezze, e i delirii dell’orgoglio.Mentreilpopolo eisacrificatorimiravano neltempioilfanciulloGesù ricomperato e
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140 STORIA
DELLA
VITAdentodaMaria concinquesicli,senza ricono-sceresottoilvelo della debolezzaedella po-vertàilSalvatore degliuomini, alcune anime privilegiate epure, daraggiodiluce superna illustrate,ravvisaronoilCristodelSignore, e profetaronoalle gentiilvicinomaravigliòso av-venimento.ErainqueltempoinGerusalemme
un uomo
giusto chiamato Simeone,uomo
che temeva Iddio, e attendeva nell’adempimento delledivinepromesselaconsolazioned’Israello.Lo
SpiritodelSignoregliavearivelatoe pro-messo,ch’eglinon vedrebbelamorte, seprima non avesse veduto l’aspettato dalle genti, il CristodiDio.Eglidunquepermovimento
dello spiritovenneneltempio; ecome
ilpadree lamadre
viportavanoilfanciullo Gesù per far di luisecondol’usanza della legge,egli seirecò nelle braccia, benedisse Iddio edisse: «Ora,» Signore,ne
manda
iltuo servidore in pace,»secondolatua parola:posciachè gli occhi
» mieihanno vedutolatua salute:laquale tu
»haipreparata per metterladavantialuttii
»popoli(1),luce da illuminarlegenti, e la
» gloriadeltuo popolo Israello».Così
com-(i)S.Lucacap. 41.
DI
GESÙ
CRISTO 141 pievasi letteralmente in questo santo vegliardo laparola profetica del Salmista;« lomoltipli-»cherò isuoi giorni,eglimostreròil
Salva-»toreda
me
inviatoallaterra». 11benefìzio altresì superòlapromessa,conciossiachè non contentoilSignorediaprirgliocchi del veglio venerando, perchè vedessero il Messia, gliel posetralebraccia,emostrò all’attonita sua mentenonsololavicina consolazioned’Israeilo,ma
lavocazioneancoradeigentili,elasalute offertaatuttiipopoli dellaterra.Sebbenequesta grandeveritàfossestata rivelataalmondo
nel vaticinio degli antichiprofeti, gli apostoli stessinon
laconobbero chiaramente, chedopola di-scesa del Santo Spirilo. Iddio volle, cheSi-meone
onoratofosse diquestosublime privile-gio,come
colui,ch’era destinato nell’eterno consiglioacontinuare l’interrotta serie degli antichi vaticinii,eadaprireilruolo dei pro-feti del nuovo Testamento.E
GiuseppeelaMadre
di Gesùsimaravigliavano delle cose dettedi lui:eSimeoneli benedisse,edissea Mariamadre
diesso:« Ecco costui è posto» perlaruina, e perlo rivelamento di molti
» in Israeilo,eper segnoal quale sarà
con-» tradetto.
Ed
una spadatrafiggerà atestessa» l’anima,acciocchéipensieridi molti cuori
142 STORIA
DELLA
VITA» sieDO rivelati(1) ».
E
dir volca, che quel fanciullonatoperlaperditaeper la salvezza di molti sarebbeil bersaglio della perversità degliuomini; cheildolore,come
l’acuta spada, penetrerebbel’anima
dellamadre; chele igno-minieipatimenti eleagonie della croce sa-rebberoilprezzo della redenzione; eche per arcanoeseveroordinamentodellagiustizia di-vinaipopoli dellagentilitàavrebberoraccolta laereditàd'Israello.Maria,nella cuianima
al suonodiquelleparoleaccadevauna muta
scena dimartirio,piegòlafrontealdecretodiDio, edivorandolelagrime ripetè le arcane parole delmagnanimo
consenso; «Sia dime
fatto» secondolaparoladelSignore (2) ».
In quel mirabileavvenimentoun*altra pro-fezia uscitadalle labbradiIoele,ericordata negli Atti degli Apostoli ebbeilsuo compi-mento.«
Ma
questo è quellochefudetto dal»profetaIoel.
Ed
avverrànegliultimi giorni,(i)S.Lucacap.II.
(a)Gli ÀrabidannoaSimeoneiltitolodiSiddik, co-luicheverifica,perchèegliresetestimonianzadellavenuta
delvero Messia nella persona diGesù figliuolodi Maria, chetuttiiMusulmani sonoobbligatiaricevereper tale.
(D’Herb.Bibl.Orient.t.III.)1
DI
GESÙ
CRISTO 143»dice Iddio» cheiospanderòdelmio spirito
» sopra ogni carne: edivostri figliuoliele
»vostre figliuole profetizzeranno: e i vostri
T> giovani vedranno delle visioni, e i vostri
»vecchi sogneranno sogni.
Ed
inquei giorni» io spanderò dello spirito mio sopra imiei
»servidori, e le mie serventi:e
profetizze-»ranno(1) ».Volle Iddio, cheoltre ilsanto vecchio,unasanta profetessa chiamata
Anna
della tribùdiAsersitrovasse neltempio an-eh’ellaspettatricediquestaaugustaceremonia.Anna,
cheperlesue virtù meritòinqualche manieraun
sìspeciale favore,contavaottanta quattroannidietà, ead ontadisuavecchiezza passavai giorni in digiuni, e in esercizio in-stancabilediorazione, notte edì servendo al Signore neltempiodiGerusalemme. Vedovadiun
marito, ch’ellaaveapresoancorfanciulla.fi)nSed hocestquotitJictunaestper prophefam Joel:
»Eteritinnovissimis diebus,dicitDomimts,eflundam de
»Spiritameosuperomnera camera:-etprophetabuntfilii
»vestri,etfiliaevestrae:et juvenesvestrivisiones
vide-«bunt,etsenioresvestrisomniasomniabunt. Etquidem
»super servos meos,etsuperancillasineas,indiebusillis,
»effundam despiritameo,etpropbetabunt».Act.cap.II.
16.17.18.
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