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nasteridiverginidivennepaese cotantoillustre, enominatoper virtù maravigliose,cheil Cri-sostomo non dubitòdi chiamarlo «

Immagine

» delparadiso(1)».

(i)San GiovanniCrisostomoascriveallapresenzadi Gesù bambinoilgran progresso, chefecedappoiil cristia-nesimo nell’Egitto, e que’ popoliinteridimartiri,equelle adunanzedi vergini, e quellamoltitudineinnumerevoledi anacoreti edicenobiti,che ne popolaronoideserti, e li

rendettero più famosi,chenonfuronolepiù cospicue pro-vince perlagloriadellelorovaste citta.Eusebio faceva os-servazione, che prima ancora cheisolitaridi Egitto

dive-nutifossero così celebri,prima chelaparola diDiooperato avessecon piùefficacia laconversione dei popoli,essaaveva riportatomaggiorfruttoinquellaparte,cheinalcunaltra partedelmondo;eneattribuisceegualmentelacausaalla presenza del pargolo divino. Così Iddio cangiandoin una specie di terrestreparadisouna contrada,dellaqualeil pre-stigiodeifalsi oracoli,eilculto degl'idoliavea fattoil

regno dellasuperstizioneedella menzogna,mostrarvolle ilpoteredellasua grazia, eiportentidellasua

misericor-dia.Avveravasiconciòquasi letteralmenteilnotovaticinio d’ IsaiaalcapitoloXIX:<>Ecce Dominusascende!super snubemlevem,etingredieturAegvptum,etcommovebunlur

simulacra Aegyptiafacieeius... Indieilla eritaltare

»DominiinmedioterraeAegypti,ettitulusDominiiuxta

»termìnumeiuseritinsignum,etin testimoniumDomino

»exerciluum interraAegvpli.Clamabunt enimadDomi*

DI

GESÙ

CRISTO 157 Erodefrattanto,che invano aveaattesoil

ritornodegl’illustri viaggiatori,comprese, che controlasua aspettazione eransi incamminati per altra viaalla patrialoro. Arsedisdegno credendosi deluso, e per torredimezzoilnato bambino,che sussurravasi essereilMessia, diede nelsuofurore

un comando

degnodi

un

mostro di squisitaferocia,qualeegli era,quello cioè dìmassacrarespietatamente quantisitrovassero in Betlemme,ein tutto il vicinato fanciulli finoallaetà didue anni. Questastrage abo-minevole suggerita dalle lezioni della

umana

politica,e comandata dalla paura e d^l so-spetto fustolto consiglio', poiché invano po-tenza

umana

combattegliordinamentidi Dio.

Mentrei teneri pargoli strappati dalle braccia edalsenodelle desolate loromadri cadevano perlevie diBetlem sotto il ferro dei militi

»nuraafacicIribulantis

,etmitteteisSalvatorelli,et pro-lipugnatorem,quilibereteos.EtcognosceturDominasab

»Aegypto,etcognoscent AegyptiiDorainumin dieilla,et

»colent cuna inbostiis,etin rauneribus:etvotavovebunt

»

Domino,etsolvent...In dieillaeritIsraellertius

Ae-»gyptio,etAssyrio:benedictioin medio terrae, cui

be-linedixitDorainusexercituum dicens: Benedictus populus

»meusAegypti,etopus roanuurnraearum Assyrius:

haere-»ditasauterameaIsrael».

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138

STORIA DELLA

VITA

sollecitiall’operadi sangue,ilsolo, che vole-vasitolto divita,erasimaravigliosamente sot-tratto ai pugnali di Erode, eviveva sicuro nellaterra ospitaledi Egitto. Nel sacrifiziodi quegli innocenti,che furonoleprimiziedei

mar-tiridelDio Salvatore, trovasinuovamente av-verata laparola del profeta Geremia: «Così

» hadetto ilSignore.

Una

voceè stata udita

»in

Rama, un

lamento,

un

piantoamarissimo:

» Rachele piagneisuoi figliuoli, harifiutato

» diessere consolala, poiché

non

sonopiù ».

Gioval’osservar qui,cheBetlemei suoi din-torni erano occupati dallatribù diBeniamino figliuolo di Rachele; che Rachele sepolta in quella contrada eraavola della più parte di quelle tenere vittimedella barbarie erodiana;

echetaleèilfondamentodellaprosopopea,per cuiilprofeta attribuisce aRachelestessaipianti, eilamentidellepoveremadriorbate deifigli.

Voltairecheattribuiva aErodeilGrande

il caratteredella dolcezza,Salvador, Strauss, ed altri scrittori nella lorosmaniadi combat-tereilcristianesimo

impugnano

laveracità della tradizione evangelica sulla strage degli inno-centi. Le obiezioni dicostoro, tratte special-mentedalla

mancanza

di storicidocumenti sul fatto daessi contradetto, cadonofacilmente a

DI

GESÙ

CRISTO 139 frontediuna critica coscienziosa/ Nell'epoca segnatadallanativitàdiGesùCristoil

mondo

eranell’aspettazionediun grande avvenimento:

tutti gliocchieranorivoltiverso l’Oriente, poi-chédicevasi, lanatura dover partorire il

Re

il dominatoreerigeneratore dei popoli.

Un

im-peratore dell’Indie,

come

asserisceilcapitano Wilfordnellesue ricerche asiatiche, spaventalo daalcuni oracoli,che sembravano presagirgli rovina,impose ad alcuni emissariidimettere a mortel’infante divino,che supponevasinato inunaprovincia del suoregno. Furono fatte atal’uoporeplicatericerche, eil sanguedi al-cuniinnocentifanciullitrucidatiinquella cir-costanza calmarono alquantolapaura del so-spettoso monarca. Questo avvenimento ebbe luogo nell’anno3181 diCaly-Yougam, primo dell’era cristiana;edèmoltoprobabile,che le cause istesse, lequali insospettironoErode, ab-biano fattotremarel’imperatoredelleIndie,e suggeritogliilselvaggio pensiero del redi Ge-rusalemme.Nel secolodiAugustolostessofatto accadeva in

Roma, come

rilevasi dagli scritti storicidiGiulioMaratocitatodaSvelonio(1).

(i)Svet.de Caesare Aug.»AuctoreslI.Maralhus,

pro-»digiunaRoroae factum publicc,quodenuuciabaturregcm

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