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FIRENZE 3 STORIA DELLA VITA DI (ÌESÈ CRISTO. Premao Pnoli VOL. stamperia granducale. n**x>r. )<XXhCO- DAL SACERDOTE GIUSEPPE LORIA. If.

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(1)

FT

ff

3 STORIA

DELLA VITA

DI (ÌESÈ

CRISTO

SGBIT T A

DALSACERDOTEGIUSEPPE LORIA

VOL.If.

Prema o Pnoli

3.

FIRENZE

stamperia granducale

1851

.

(2)
(3)

mm

DELLA

*i

VITA DI GESÙ CRISTO

4*'

(4)

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(5)

«

DELLA

VITA DI DESÌI CRISTO

SCRITTA

DAL SACERDOTE GIUSEPPE LORIM

ARCIDIACONODELLA CHIESA CATTEDRALEDICORTONA.

SECONDA EDIZIONE

ACCRESCIUTA ECORRETTABAU.’AUTORE

VOL.

II.

FIRENZE

STAMPERIA GRANDUCALE

1851

.

(6)

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(7)

§ a ® i a a

DELLA VITA DI GESÙ CRISTO

LIBRO

IV.

/

NascitadelSalvatore

Eccociènatounparvolo, Ci fulargitounfiglio:

Leavverse forzetremano Almoverdelsuociglio; '

Al’uomlamanoeiporge

,

Chesiravvivaesorge Oltre l’antico onor.

Marzotri.

Dopo

le tenebredi lunga notte la luce del

mondo,

ilMessia,Gesù Cristo dovea na- scere a tenore degli eterni decreti nel solo istantedei secoli, nelsolo luogo dellaterra, presso ilsolo popolo, e nelle sole circostanze che fossero opportunealla grand’opera del-

l’

umano

riscatto. Conformandosialla volontà

(8)

6

STORIA DELLA VITA

dell’eternoPadre facea d’uopo ch’eglisi

ma-

nifestasse con quella sublime semplicità, che noi

ammiriamo

nelle leggi e nel corso della natura.Questecondizioni richieste dallaecono- miamisteriosa della provvidenza compievansi sottoilregnodi CesareAugusto, che deposta

un momento

la spada della conquista, e lo scettrodiferro della tirannia, chiuseiltempio diGiano, ed operòchelaterra riposasse al- quanto dalle lunghecommozioni della guerra stranierae cittadina.

Trascorsoiltempo predetto dai santiora- coli la potenza di

Roma,

quasi destinata da celesteconsiglio a prepararelavia del Signore, ea render più facile l’incominciamento,eil progresso della

umana

rigenerazione,avea som- messacolla forzadellearmilametàdel

mondo

conosciuto dal

Tago

sinoall’Eufrate, dal

Reno

e dalDanubiosinoall’Egitto e aideserti are- nosi dell’Affrica, dai confini dell’Occidente sinoai popolichebevonoleacquedell'Indoe delGange.Primadelleromaneconquistequasi tuttelenazioni dellaterra viveano senza le-

game

comune,esenzaaltropunto dicontatto chela guerraela rapina.Ravvicinateecon- giunte tra loro sotto l’impero universaledei Cesari per via di pacifiche alleanze edi rap-

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(9)

DI

GESÙ

CRISTO 7 porti commerciali appianaronoilsentieroagii Apostoli, esidisposeroadaccoglierecolledot- trinedel Vangeloilgranprincipio umanitario, checanonizzal’unioneelafratellanza deipo- poli

come

quella degl’individui.

Le

diverse religioniecredenze,che dopo

ladispersione della famigliaadamitica aveano conservato lungo tempo sulla terra l’impero della superstizione, e della

menzogna,

in- cominciavano a mostrassi in

uno

stato di fluttuazione,e vacillavano sulla lorobaselo- gorata daltempoe daliapotenzadell’opinio- ne. Mentreilpoliteismo, la superstizione dei sacrificadisangue,e la orribile credenza al- l’annientamento dell’

anima

infettavanolaso- cietàedistruggevanolamorale,ipochi saggi del paganesimo ridevansi apertamente delle moltiplici divinità opera dell’immaginazione deivolgari, oinvenzionedella politica.Il de- sideriodi

uno

statomiglioredicose, edi una lucepiù pura,più adattaa illuminareglispi- ritieradivenutouniversale.Le lunghe guerre, e lecontinue vicendedi elevazioneedirove- sciamentofaceano meglio sentirelacorruzione

(10)

S

STORIA DELLA

VITA

giorniregnasse profondaeuniversalela pace, tuttaviaperdonocosìgiocondonon erano ap- pagatiibisogni indefinibili di quella genera- zione. Vociferazioni misteriose uscivano dalla città, pellegrinavano nei villaggi; si faceva ressaallacasa degliastrologi,igiovani inter- rogavano i vecchi, s’interpellavano gli ora- coli, si disotterravanole antichissime poesie sibilline; e nel caos dei pitoniciresponsi, dei versi eritrei, samj, egiziani e sardici avean fama particolare le tradizioni

cumane

e le ebraiche, le quali parlavano di

un

rè, che dall’oriente dellaGiudeauscirebbeareggereil

mondo;

clamoriche vagandonell’impero per- venivano ai barbaridatutte leparti.Sottoil casolare delDace,

come

osserva l’eruditoRos- selly de Lorgues,e nei giardini di

Academo,

sotto la tenda dell’Arabo e nei paduli del Batavo, ciascuno con ansia nel suo idioma chiedeva delsecolo avvenire: siagitavano gli uomini irrequieti d’unanime aspettazione, il

ponenteeil settentrionevolgevanolosguardo all’oriente,eoltre le regioni dell’Aurora tra gl’indian*, finoaiconfini abitatidai Sereri, i

Ginnosofistipensosicontemplavanol'occidenta;

e quindi dalle dueestremità del globo per la primavolta glisguardi dell’universo coincide-

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(11)

DI

GESÙ

CRISTO 9 vano versola culla dell’

uman

genere,luogo datuttal’eternitàdestinato perl’avvenimento delregnofuturo.

Impazienti nell’ansia deldìvaticinatole

cittàelecapanne moveansiperitose,chemai nonerasiditalisperanze udito,nè vedutesi- miliagitazioni.

Ne

sentivailbrulichioanchela città eterna,ementrela dotta Atene ergeva

un

araalDioignoto, Virgilionell’impetolirico esclamava« Eccoil

mondo

vacillantesottoil peso dellasuavolta, eccole terre,gl’immensi mari, e tuttoesultar del secolo che dee na- scere....ilfanciulloreggerà l’orbepacificato...

periràilserpente ».

Or

chi sarebbe stato il benefico largitoredi questa felicità,dicui la durazionepotea soltanto garantirsi dairisultati dinovella rigenerazione?Chi avrebbeilluminata* laterra coiraggidilucepiùpura,edesaudito ilsospiro della umanità,se non quel Dio,il qualehatantoamatoil

mondo,

eh’ eglihadato ilsuounigenito Figliuolo, acciocchéchi crede in luinonperisca,

ma

abbialavita eterna?

Sottol’imperodelsecondo Cesarei tempi erano

adunque

maturiall’operadiredenzione, e nella loro opportunità trovavasi una delle condizioni richieste dallaprovvidenza acompi- mentodel grande mistero.L’altra condizione

(12)

10

STORIA DELLA VITA

non

meno

importanteesigeva,che allaoppor- tunità dei tempi quellasiunisse del luogoe dellecircostanze; echeilRedentoredivinoin- cominciasselasuamissionenascendonelpaese piùacconcioalla propagazione delVangelo,e pressola nazionela

meno

ostile,per l’analo- gia deisuoi principiireligiosi,allanuovadot- trina.L’ideadell'unità diDio nonerasicon- servatachenel codicebiblico,eil solopopolo ebreo,sebbene nella generalitàcontaminatoe corrotto,guardava ancora congelosiaildepo- sitodellecelestirivelazioni.Ivinon occorreva distruggerealtariidolatri,nèrovesciare templi pagani eccitando il sospetto dei governanti, l’ira dei sacerdoti, echiamando a rumorele genti superstiziose. Ivi l’autore della nuova religionenon dovea che perfezionarelacosti- tuzione,che sebbenedivisaerapursempretra gli Ebreidipendentedal culto,e dalla costi- tuzione sacerdotale. Ivi malgrado le lunghe rivoluzioni, che di secolo in secolo aveano cangiatalafaccia della terra,essendosi con- servata la dottrina comunicata dal Creatore alleprimegenerazioni,ilMessia potevapresen- tareil suo Vangelo

come

perfezionamentoe sviluppo delmosaismo, edireagliEbrei «

Non

»pensate ch’io sia venuto per annullarela

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DI

GESÙ CRISTO

li

»legge ediprofeti:io non son venuto per

»annullarli,

ma

per adempierli(1) ».

GliEbreinon aveanoildominadell’aspet- tazione,

come

lealtrenazioni,rotto,sfigurato, sterileefreddo a guisadicadavere,

ma

intero, possente, e vivace.Malgradolacorruzionedei costumi elo scadimento della religione

mo-

saica questo

domma

erailrespirod’

un

po- polo libero;erailsangue che circolava nelle sue vene,ilcalore delsuopettoelaluce dei suoi occhi. Rinvigoritodaquesta fedeIsrael lo

camminava

eparlava: in essa e per essa egli era sublime.

Dopo

la uccisione del Messiai Giudei più non veggono;i lorocanti hanno cessato; elaispirazionenonvisitapiùlaloro anima, che versava

un

tempotorrentidi poe- sia,edettava quel libro divino,ovescorgesi adognipagina l’impronta delVerbo,ilpas- saggio del suosoffio,elatraccia diperenne aspirazione versol’avvenire.

Importava ancora peraltre ragioniprov- videnziali,cheilMessia nascesse nella terra d’Israelio, l’occhio della provvidenza pene- trandocollesue indagini nell’avvenire vedeva.

(i)Malteov.17

(14)

12

STORIA DELLA

VITA

che dopo1’apparizione diCristo, elostabili- mentodella

nuova

società cristiana,lanazio- nalitàgiudaica sarebbe distrutta, echelaro- vina d’Israello

non

rassomiglierebbea quella dialcun popolo,conciossiachè dovesse consi- sterein

una

permanentedispersione dei discen- dentidi

Abramo

intutte leregioni dellaterra, destino unico negli annali della storia.Per

'questo mezzola rivelazione cristiana potèa suo tempospandersicon maravigliosarapidità in tuttoil

mondo

conosciuto,

come

lasemenza diffusa traverso le regioni dell’aria

da una

tempesta fecondante.Imperciocché lareligione diCristo

non

era destinataa limitare lesue conquiste entroiconfinidellaGiudea rimpiaz- zandoil mosaismo

come

religione dellostato,

ma

dovea esserelavocedì appelloatuttele nazioni,quantunque dissociate da distanza di luoghi e differenza dicostumi,per divenirela solafede elasalutedellaumanità.11disprezzo stesso usato versoi giudei da tutti ipopoli idolatrifu possente soccorsoalprogresso trion- faledel Vangelo,poichéicristianiinquell’e- silioe universale dispersione confusi con gli ebreiparteciparonoallaindulgentenoncuranza, con cui piacqueaipopoli stessi eai gover- nanti di tollerare la credenza giudaica.

La

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(15)

DI

GESÙ

CRISTO 13 pianta delicata del cristianesimofu per tal

modo

misteriosamente fecondata, e protetta ef- ficacemente controla gelosiadeisacerdotipa- gani, e contro lapotenzadei monarchi.Isa- cerdoti e i principi assueti a confondere la

nuova

società cristianacollesettegiudaiche, e aconsiderareidispersi della casa d’Israello

come

fecciadivolgo, e impossenti a crearno- vità perigliose, non si avvidero dei disegni delladivinaprovvidenza che quandoilcristia- nesimo ebbe gettateprofonderadici,equando scossi dalla forza onnipotente della verità inco- minciarono a crollareitemplidegl’ idoli,egli altari della menzogna.Rilevasi daciò che a compimento degli arcani consigli di Dio il

Messia

non

dovea manifestarsial

mondo

che in senodella nazione,ove la speranza della futura redenzione era eccitataalpiùaltopunto datuttiiritimosaici, edovegli oracolipro- fetici ripetutidi secolo in secolo, edivenuti famigliari aidottori dellalegge eagliuomini del popolo preconizzavanolacomparsa delfi- glio di Davidde nella umiltà della volgare condizione,

ma

coi caratterisublimi dellagran- dezza morale.«

Ed

uscirà

un

rampollo dal

»tronco d’ Isai, e

una

pianticella spunterà

» dallesueradici.

E

lospiritodelSignore ri-

(16)

14

STORIA DELLA VITA

»poserà sopra diesso, lo spiritodisapienza

» e d’intendimeuto, lo spirita di consiglioe

»disaviezza,lospiritodiconoscimentoedel

»timordelSignore ».

La

genealogia di Giuseppe marito della Vergine, dalla quale nacque ilCristo,

a

noi tradotta dalle parole dell’evangelista Matteo, equindi da quelle di san Luca„èl’oracolo stesso d’Isaia portato alla sua realtà; è la storicanarrazionedi

un

avvenimento,che ve- rificòiprofetati destini d’ Israello,e della fa- miglia reale di Davidde. Presso gli Ebreile genealogie erano sacre, eillorostudio parte essenziale della educazione domesticaecivile.

Ilpopolo,

come

ilsuoterritorio,era diviso in tribù,eiltempo misuratosullediverseepoche genesiache dal

numero

settee suoiquadrati.

Al terminedel

mezzo

secolo,quandola

tromba

annunziava la liberazione dei prigionieri, e perloschiavoilgiorno della libertà;

quando

essa proclamava l’ora della restituzione de- gl’immobili venduti,laestinzionedeidebiti,e

ilritornonell’ordine primitivo(t),

come

senza

(i)Tfumerabisquoque tibi septemhebdomadas anno- rum.idest septiesseptem,quaesimilifaoiunt annoiquin-

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DI

GESÙ

CRISTO 15 listegenealogiche,publicke eparticolari,avreb- bepotuto compiersi questa granderivoluzione? Le alleanzemedesimeesigevanodalle famiglie e dallo stato l’osservanza scrupolosa della legge delle genealogie edelle origini,eisa- cerdoti derivatida

una

sola famiglia non im-

palmavano

che feminedirazza sacerdotale.So- praqueste tavole nazionaliriposavalacostitu- zionecivile,elaperpetuità della cosareligiosa.

Qual’eralabase della religione ebraica?L’a- spettazione del Messianella stirpe diGiuda.

L’ordinamento mosaico dovea perciò appog- giarsi sulla distinzionedellefamiglie:bisognava cheogni individuo potesse riconoscerelasua tenda, mettersi in schiera sottoilsuocapoat- torno il tabernacolo di Iehovah,ravvisare il

suoposto sulla terra e dire«Quisileveràil soledigiustizia».Oggidì,avendo Iddio pro- strato e disperso il suo popolo,tuttiifram-

quaginta novera: et clanges buccinamenseseptimo, decima diemensis,propitiationistemporein.universaterra vestra.

Sanctificabisqueannumquinquagesimum

,etvocabisrerais- sionemcunctis habitatoribusterraetuae:ipseestenimju- bilocus.Reverteturhomoad possessionemsuametunusqui- squeredietad familiam pristinam.

Lev. xxv.8910.

(18)

16

STORIA DELLA VITA

mentigenealogiciscorronoconfusisulla terra, senza che alcuno sappia con certezza s’essi appartengonoallatribù diBeniamino,diGiu- da,odi Levi:essi formano

una

granderovi- na, della quale ogni parte ricorda V antico edilizio senza potere ritrovarvi il suo posto.

La

chiave della volta è perduta, talchési fa- rebberovanisforziper rialzareil tempio.

Ma

aigiorni delNazzarenoquesta confusionenon ancora ésisleva; iltempio vacillava,

ma

non erasirovesciato soprase stesso;e'lepietredel grandesantuariopoteanoesserenumeratedalla sommitàallabase.Aggiungi chelagenealogia diGesùeranecessariamentemeglioconservata chelealtre, conciossiachè egli traesseorigine dalla stirpe di Daviddcealtempo stessoda quella dei sacerdoti: quinci la concorde testi- monianzadeicontemporaneiedeiGiudei

me-

desimi,che doverono confessare nel figliodi Mariail discendente dell’antica famiglia dei rè,el’uomochemegliodiogni altro riuniva al carattere davidicoilcarattere sacerdotale.

Gli annalidiTacito,che locava nella Giudea la cunadiGesù,iregistridelCampidoglioor- dinati da Cirino,il Talmud,e le opere del rabbino Mosè egiziano sembrano confermare, indipendentementedalla tradizione evangelica,

I

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(19)

DI

GESÙ

CRISTO 17 lasentenzadi

Ambrogio

da Milano, chechia-

mava

Gesù diNazaret il sacerdote nato dai sacerdoti,eil

nato dai Rè.

Le genealogie degli avi essendo per tal

modo

religiosamente conservate pressogliEbrei, econtinuatedifamigliainfamiglia,ivangelisti

non

solo

come

ispirati scrittori,

ma come

de- positari della storia antica e contemporanea poteronotrasmettereainuovicredentiil«Li-

» brodelle generazioni di Cristo figliuolodi

»David,figliuolodi

A

bramo.

Abramo

generò

» Isacco,e Isaccogenerò Giacobbe,eGiacobbe

» generòGiudaeisuoifratelli.

E

Giudage-

» nero PhareseZaradiTamar:ePharesge-

»nerò Esron: ed Esron generò Aram.

Ed Aram

» generòAminadab: ed

Aminadab

generòNaas-

»son, eNaasson generò Salmon.

E

Salmon

» generò Boozdi Raab:eBooz generò

Obed

» diRuth; ed

Obed

generòlesse.

E

lessege-

» neròil reDavid;cilreDavid generò Sa-

»lomone di quella,ch’era stata di Uria.

E

» Salomone generò

Roboam:

e

Roboam

generò

»Abia: ed Abia generò Asa.

Ed

Asa generò

»Iosafat:e Iosafatgenerò Ioram:eIoram ge-

»neròOzia,

Ed

Ozia generò Ioatham;eIoa-

»

tham

generò Achaz;eAchaz generòEzechia.

»

Ed

Ezechia generò Manasse:eManasse ge-

Vol.IL 2

(20)

18

STORIA DELLA VITA

»nero

Amon:

ed

Amon

generòIosia.

E

losia

» generòIeconiaedi suoifratelli,che furono

»altempodella cattivitàdiBabilonia.

E

dopo

»lacattività di Babilonia Ieconiagenerò Sa-

lilattei:eSalatiel generò Zorobabel.

E

Zoro- ubabelgenerò Abiud: ed Abiud generò Elia-

»chim: ed Eliachim generò Azor.

Ed

Azor

» generò Sadoc: e Sadoc generò Achim: ed

»

Achim

generòEliud.

Ed

Eliud generòElea-

»zar:ed Eleazar generò Mathan:e

Mathan

»generòIacob.

E

lacobgenerò Giuseppe

ma-

li ritodiMaria,dallaqualeè natoGesùeh’

è

» nominatoCristo.Cosìtuttelegenerazioni da

»

Abramo

sinoaDavidde sonoquattordici ge-

linerazioni; eda Davidde sinoalla cattività

»di Babiloniaaltresì quattordici:edallacat-

»tivitàdiBabilonia sino aGesùCristoaltresì

»quattordici».

Con

queste paroleilprimodei quattro vangelistiincomincia arisvegliarel'i- deadellagrandezza di Cristo, del quale im- prendea scrivere la storia, accennando

come

egli, sebbene apparisse natodal poveroarti- giano, erailfigliuolo tante voltepromesso a Davidde,e del quale lo stesso rè profeta ce- lebrò divinamentei misteriele glorie; pro- messo ad

Abramo,

cniera stato dettoda Dio medesimo, chenelsemedi luisarebberobene-

(21)

DI

GESÙ

CRISTO 19 dettetuttele tribù della terra;promessoalla Yerginc, che derivata anch’ essa dalla stirpe davidicasarebbe statal’Èvamigliore,la

Donna

non mai infedelealdecreto di Dio,ela

ma-

dre deinuovicredenti rigeneralidaCristocolla carità, e collafede;promessoin fine allostesso Giuseppe,ai timoridelquale recaval'angelo opportunoristoro colla rivelazionedell’ineffa- bilmistero, esotto latutela del quale dovea laredenzionedelgenere

umano

svilupparsicon progressiproporzionati allacondizione dell’Uo- mo-Dio, e il Redentore accomodar la sua vita ai bisogni, e ai caratteri dell’assunta umanità.

Contro questa genealogiadiCristo anoi tradotta dalVangelodi S.Matteo molte diffi- coltàfuronomossedaglieretici,che divennero più tardila eredità del

moderno

scetticismo.

Le confutaronoipadri della Chiesa,ed anche alcuni recenti scrittori,ilsistemadeiqualiè inoggi moltoaccreditato,egeneralmente se- guito. San Matteo,esan

Luca

consegnarono nei loroVangelilagenealogiadiGesù Cristo.

Ma

quantunqueeglino1’avesseroprobabilmente trattadairegistri pubblici,ne’quali è notissimo chegl’israeliti aveanoilpiù grandeinteresse elacurapiù scrupolosadiconservare

memo-

(22)

20

STORIA DELLA

VITA

riedisimilfatta, idue vangelisti hanno se- guitoduestrade diverse;ciò ch£dièluogoa moltedifficoltà.Porfirio,Giuliano, eidiscepoli loro tantoantichiche modernihanno affettato difarnegrancaso,ed avrebberovoluto abbat- terel’autorità per isconcertare, e confonderei fedeli.

Ma

inpiùmodisirisolvonoledifficoltà sopraccennate.Contentiamoci di

un

solo adot- tatoda

un moderno

giudiziososcrittore,eòhe havalidiappogginell’antichità.

San

Luca

scrisseilsuo Vangeloprincipal- mentepei gentili,

come

lutti ne convengono.

Avendo

eglidunque annunziatonelsuo primo capitolo,chèGesù secondolacarnenon avea padre,non dovevaparlare in seguito che dei suoi materni antenati; ed è ciò ch’egli ha fattorisalendo da Helipadredellavergine sino ad

Adamo,

econtandonellasua enumerazione 77persone dalIato dellamadre, compresi Gesù eMaria.

San Matteoal contrarioscrivendo princi- palmente pergli Ebrei, pressoiquali

non

si

usavafarelagenealogia se nondegli uomini,

siè limitato a daregli avi paternidiGiusep- pedelqualeGesùera l’unico erede, ein

un

senso eziandio figliuolo. L’evangelista poteva tanto più essere autorizzato a parlar così,

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(23)

DI

GESÙ

CRISTO 21 quantoche,secondoun’ anticaebastantemente costante tradizione, la santaVergine essendo erede dellasuafamiglia fu obbligata dalla legge di

Mosè

a maritarsicon Giuseppe, perchèera suozio,overamente suo cugino. Coneiossiachè giusta questa leggele eredità non dovevano uscire dalle famiglie;Iochesarebbeaccaduto, seMariasposatoavesse

uno

straniero. Per con- seguenzagliantenati dellosposo dellaVergine eranogliantenati naturali diGesù.

Paragonandoquesteduegenealogie,siscor- ge, chei due rami della casa di Davidde, l’uno perSalomone,l’altroper Nathan, riu- nitifuronoinSalathiefe,Fadaia eZorobabele, echemoltotempo dappoi duealtri rami, del qualeZorobabelefu lo stipite perRezae per Abiudsuoi figli,siriunironoegualmente nello sposalizio di Mariae di Giuseppe. Quindiè che Gesùricevette dalla

Madre

suailsangue diDavidde, di Salomone,ditutti ire diGiu- da; eda Giuseppe suo padreadottivo ricevette

ildirittodituttiquesti principi altrono della nazione. San Matteo, il quale

non

ha forse avutoinvistachedimostrare questosecondo articolo,

non

aveva bisognodifarelasua nu- merazione completa ed immediata,eperciòha fattodiverseomissionidinomitantoprima che

(24)

22 STORIA

DELLA

VITA

dopo la schiavitù di Babilonia sinoa Gerii Cristo,omissioni autorizzate dallaconsuetudine degliscrittorisacri e profani.Per formare

giudizio sicurointorno a coteste omissioni,e adaltripunti,checiriescono oscuri bisogne- rebbechefossimomeglioistruiti, chenoi

no»

siamo,degliusidegli antichiEbrei, e del

mo-

doeh'essitenevanonelladisposizione delle loro genealogie.

Eusebio vescovodiCesarea hasciolte se- diciquestioni,cheagilavansiaisuoitempiin- torno al Messia,conmoltasaviezzadi critica c vastitàdierudizione: quindici di queste si

ravvolgono sul Vangelo della genealogia di CristotantodisanMatteo quantodisanLuca, esottolapennadiquel dottissimopadredella Chiesa risolvono, e rischiaranoben moltedif- ficoltà,cheincontransi nei diversi sistemi d’in- terpretazione.

Strauss e Salvador,parlandolalingua dèi morti,non hanno fattoche nascondereantichi errori sotto nuovi vocaboli, e suscitare le oblialeeresiecolleformeseducenti della

mo-

derna filosofia.Il filosofodi Tubinga colsuo Mitocristianonon può ammettere la genealo- gia diCristo:egli trova nella dizioneevange- lica errori,conlradizioni, imposture: egli di-

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DI

GESÙ

CRISTO 23 chiara falso ciò ch’era vero diciolto secoli avantidilui, imperciocché confessando quella verità rinnegherebbe il proprio sistema: egli pretendedivedere atraversolo

immenso

spa- ziodeitempie dei luoghi piùsicurameute che

ilcontemporaneo ilquale toccava le cose, e lepesavain qualche

modo

sulla palmadelle sue mani: egli contradicendo ai documenti bibliciealletestimonianzedi FlavioGiuseppe sembra disconoscerelareligionedelle genea- logie presso gli Ebrei,sebbene ladistinzione delle famiglie, il censimento e l’osservanza dell'annosabbaticoformassela base dell’ isti- tuto mosaico:egliinfinedichiarando apocrifo

il registro evangelico delle origini tenta di strappareuna pietrafondamentale dall’ edilizio

» *

cristiano, affinchè sulle ruinedeltempio smosso ecrollato possa inalzarsi vittorioso il Mito, creatoneisognidistravoltafantasia.Malgrado

gliartificiosi sillogismiele sudate paginedi Straussl’

uomo

veramentesaggioharispettato semprela infallibileveritàdelletradizionievan- geliche, garantita dalle testimonianze della sto- ria,e dallacredenzadidiciottosecoli.Il

nuovo

testamentoèla glorificazione dell’antico:èil soave e maraviglioso sviluppo delfioreebraico epatriarcale ai raggi del sole dell’Incarna-

(26)

24

STORIA DELLA VITA

zione.

Non

v’ha che

una

catena,laquale di- scendeda Diosino anoi:sepermettiamo che siarottanelsuo centro, segnato dalla genea- logia evangelica, noicadremonell’abisso,

come

tuttociòchesidistaccadall’ alto.

La

unità spez- zataindueparti,lasaràbenpresto in mille, ediverrà turbine impetuoso abbandonato al furore dei venti. Per indicare questo

domma

sublime,cheritiene nell’

immenso

pensierocri- stianotuttigliuomini etuttiitempi,1’evan- gelistadal Figliolodell’uomo risaliva sinoad

Adamo

ilfiglio diDio, creatore dell’universo epadre della umanità.(1)

Ma

torniamo alla storia.

L'ebreoSalvador pensa chenientevi siadicomune traGesùCristo elegenealogiedelVangelo,imperciocché I’unae1’altraterminano con Giuseppe,ilqualenonaveva alcun vincolo carnale colfigliodiIVfaria,Fa maraviglia cheunscrittoreerudito,e d’origine ebraicapossa sostenere unatale-opinione, contrariaaffattoagli ordinamentieco- stumanze della costituzione mosaica.Ilfilosofo,nemicoper sistema dellastoria evangelica, hacercato diobliare, che

pressoiGiudei,lealleanze essendo intime spesso difami- gliainfamiglia,sempre nel senodellamedesimatribù,la genealogiadellamogliesiconfonde con quella delmarito.

Salvador avrebbeforsedesiderato dileggerenelfine diuna genealogia il nomedi Giuseppe, e nelfine dell’ altrail

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DI

GESÙ

CRISTO 25 Mentrelafama degli avvenimenti prodi- giosi,cheaveano accompagnatolanatività del Battistaspandevasi perlaGiudea, Mariatornata aNazaretdalsuopellegrinaggioallemontagne

nomediMaria,otuttiinsiemeiduenomi?Permioconto preferisco ciò,che è,aciòchesivorrebbe, chefosse.Am- mettiamol’ipotesidiunatrascrizione genealogicatuttain favoredelnomeverginale.Sidirebbe con ragionecheuna eccezioneoppostaaicostumi giudaici è1’apocrifasuppo- sizioned’unignorantefalsario,che vuol sostenereallame- glio ilsuomeschino sistema:si mostrerebbe col mezzo dellafilologia orientale, analizzandoil nomeebraicodel- 1’uomoedelladonna,che questa passa sempresottosilen- zio,e cheTaltro possiede1’alto officio diperpetuarele memorie. InfattilaradicediNssem chesignificadonna, sitraduce col verbo obliare,Zkarradicedelnomedel- 1’uomocolverbo ricordarsi.Siconsultinoatal’uopoidi- zionari!el’opere di Oh Rossi gnol intitolateEtiuies he- braiquesfacilitèe,et

De

laReligiond'aprèsdes docu- mentsanterieursa Moisepag.33G e 337-

La genealogia evangelicahadunquel’improntadella più robusta autenticità, edètestimonianza sicuradell’ ori- gine davidicadel Salvatore, sebbeneilnomedelladonna virimangavelato.Se dessanon avessealcun rapporto con Maria, nè alcunpunto di contattoconGesù,con quale scopogli evangelisti1'avrebbero postanel principiodella

vita di Cristo?Sarebbe questoun fatto inesplicabile,e nuovonellastoriadell’intelligenzaumana.

(28)

26

STORIA DELLA VITA

diEbron meditava nel silenzio e nellasolitu- dine il mistero incomprensibile, di cui ella stessaera depositaria estromento.

La

sua pru- denzaelasuaumiltà,che l’aveano costretta alsilenzio,la consigliavano ancora a custo- dirlo,esebbenepresentisse quaitristi pensieri dovea produrrenell’

animo

diGiuseppelostu- pendo avvenimentosiristettedalpalesarel’ar- cano,eaffidò a Diolacuradell’onor suo, e dellasuainnocenza.Sicuracheil divinocon- solatorenon avrebbe abbandonata nel dolore lasuaumileancellaconfortòl’

anima

contur- batacon quella preghiera,cheilregiosalmista consigliavaall’

uomo

percosso dallamaledizione e dalla calunnia;« Rimettilatua via nelSi-

» gnore, e confidati in lui,ed egli farà ciò

» chebisogna.Produrràfuòrila tua giustizia

»

come

la luce,e la tua dirittura

come

il

» mezzodì(1) ».

La

preghiera della Vergine ottenne tranon molto la ricompensa, chelo stessoprofetapromettevaa coloro,che avreb- bero seguitoloaccennato ammaestramento.

«Revela Domino viam tuam,etsperaineo,etipse

»faciet.Eteducet quasilumenjustitiamtuam,etjudicium,

»tuumtamquammeridiein»Ps.XXXVI.5. 6.

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(29)

DI

GESÙ

CRISTO 27 AccortosiGiuseppedello statodisuasposa, che grave recavailsenodel divino portato, sentìnell’anima profondo turbamento,e nella sua angoscia rimproverando se stessosiab- bandonòalcorso dei più molesti pensieri:«Co-

»

me

oserò io presentarmi al Signore?

Che

»potrò ridirglia favore della fanciulla, che

»horicevuto innocente,sìpuraneltempio

» diGerosolima,echeilpontefice

mi

affidava

»

come

a geloso custode?Chi haportato nel

»

mio

domestico paradiso il tradimentoela

»sciagura?

È

forseilrinnovamentodella storia

»di

Adamo,

colpevoledi averlasciata lasua

»

compagna

solae indifesaalle insidie del se-

»duttore? »

La

leggedi

Mosè

vietavaal

ma-

ritoogni società colla consorte infedele; egl’im- ponevadidenunziarla alsinedrio dei giudici perchèesposta all’ontapubblica, econdannata dopoil fatale esperimento della bevanda pa- gasseilfio deltradimentoedell’adulterio.Giu- seppe, cuil’Evangelista chiama conenfasi il giusto, e che sebbene impossente a spiegare

1’arcano avvenimento non osava immaginarla suasposa colpevole, prese consiglio diriman- darla secretamente, e salvarlaconquestotem- peramento dall’infamiadel pubblico giudizio.

Ma

l’occhiodelSignore vegliava sulla casa

(30)

28

STORIA DELLA

VITA

di Nazaret. Nelsilenziodellanotteunsogno, una apparizione,una voce angelicafecesuc- cederelacalma allatempesta, erichiamònella mentesbigottitae confusaipensieridellaspe- ranzae della pace.«

E

Giuseppe suomarito, es-

»sendo

uomo

giusto, e

non

volendola pubblica-

» menteinfamare,voleva occultamentelasciarla.

»

Ma

avendoquestecose nell’animo,ecco

un

an-

» gelo delSignoregliapparveinsognodicendo:

» GiuseppefigliuolodiDaviddenon temeredi

» ricevere Maria tua moglie; perciocché ciò

»cheinessa è generato è dello SpiritoSanto(1).

(i)Si scuoprìch’era gravida, avendo concepito per opera e pervirtù delloSpiritoSanto,nonperoperadi nomo. Laconcezione del Verbo, benchécomunea tuttetre ledivinepersone,siaUribuisce particolarmentealloSpirito

Santo, perchèsiccomealPadrelapotenza,lasapienzaal Figliuolo,cosìalloSpiritoSantosiattribuisconoleopere di caritàedisantità,tralequalilamassimaful’incar- nazionedelVerbodiDio.

Versolametà del secondo secolo della Chiesa fucom- postounlibrocontroiGiudei,econtrolanuovareligione daunfilosofogreco della scuolaepicurea chiamatoCelso, lecuibestemmieeprofani dileggi hannofattolagioiae laforzadella scuolafilosoficamilitantedeldiciottesimose-

colo.Origene confutandolo combatte vittoriosamenteisofismi diquell’autore,che negavalaconcezioneperoperadello Spirilo Santo.

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(31)

DI

GESÙ

CRISTO 29

»

Ed

ellapartorirà

un

Figliuolo, e tuglipor-

»rai

nome

Gesù:perciocchéeglisalveràilsuo

»popolo dailorpeccali».

Or

tutto ciò av- venne, acciocchésiadempiesse quello eh’era statodetto dalSignore perloprofetadicendo:

«Ecco, laVergine sarà gravida, epartorirà

»

un

figliuolo,ilquale saràchiamato

Emma-

» nuel:ilche interpretato vuol direDiocon

» noi».

E

Giuseppe destatosi dal sonno fece secondo chel’angelo del Signoregli aveaco- mandato, e rirevettelasua moglie. Cosìl’an- gelo consolatoredissipavailsospetto,cheturbò

un

istante1’animadiGiuseppe:

come

appunto la nube fuggitiva,cheaffacciandosi sull’oriz- zonte turba talvoltailbelserenodiun mat- tinodi primaverae celairaggi del sole na- scente; così per

mezzo

diquellaparola rivela- tricedistupendo prodigio potè conoscersi av- veratoinGiuseppeilvaticiniodell’Antico Gia- cobbe: «

Oh

diquantebenedizioni quellaterra,

» chefiaditua ragione,andràlietae beata!

»11frutto maraviglioso,chedalsenodiquella

» schiuderassi,opera

d’uomo

nongià,

ma

fia

» portentodicelesterugiada.

Tu

sarai1’avven-

» turoso possessorediquanto produrrà la tua

» terra,sebbene l’abbiano resa feconda i soli

»raggidipurissimosoleedibenefica luna.Dal

(32)

30

STORIA DELLA VITA

» senodiDiopartivasil’alitoanimatore, ch’en-

»tròadesaltarneleviscere,ed a produrrequel

» santo germe, chesaràlaricchezzadi tuttele

»nazioni della terra».

Fu

allorachealsuono dell’angelica favellacompreseilvirtuoso Israe- lita essere ornai adempiutoilgrande mistero delleduenature

umana

edivina nella persona delVerbounite, misteroannunziatoemeditato nel girodi molti secoli dai patriarchi,edai profeti diGiuda. Allorchénel tempioisacer- doti, ileviti, le caste vergini,i cadenti ve- gliardirinnuovandoiprofeticivoticollemani alciel sollevatechiedevanoalSignore quel so- spirato divino Agnello,che doveacangiare i

destini della terra,l'angelo parlò a Giuseppe;

elosposo diMariaapprese,chevicino era il*

momento

della

nuova

piùsublimealleanza.Alla mentedi luidaraggiosupernoillustratafunoto daquel giorno,chelapiccola ignobilcasa di Nazaretdoveaessereiltacitonascondiglio del grandelavoro;cheivisiformerebberoitratti del nuovo

mondo

rigeneratoallaveritàe alla santità;cheivisimodellerebberoipiùperfetti esemplari del

nuovo

cultodiDio, eilVangelo prenderebbeisuoiprimiconcepimenti;che ivi infinesiasconderebbe sotto lapaterna tutela ilnato Redentore,affinchè l’acciecato popolo

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(33)

DI

GESÙ

CRISTO 31 diGiuda, cheilSalvatoredel

mondo

qual glo- riosoe possentemonarca attendeva,noncer- casseamorteilfigliodinegletta donzella.

San Giovanni Crisostomo, pensando per qual ragione 1’angelo del Signoresia apparso in sognoaGiuseppe, piuttostoche manifesta- mente

come

aipastori,a ZaccariaedallaVer- gine:«Egliè,dice,perchèGiuseppe avea molta

» fede,nèglibisognava unapiù chiara rive-

» lazione;quanto allaVergine, siccome facea

» duopo chelefosseroannunciate, innanziche

»sieseguissero,cose più grandi e più incre-

» dibili di quelle comunicate aZaccaria, era

» necessaria

una

rivelazionepiù manifesta. I

»pastori genterozza, edi cortointendimento

»aveanbisogno,che

una

chiara visione ca-

»pace dicolpirneisensi ela immaginazione

,

»rivelassel’arcanodelnatoMessia.

Ma

Giu-

»seppe avendo vedutalagravidanzadi

Ma-

»ria, e concepiti tristi sospetti, ed essendo

»quindi desiderosodi mutare ingioiailsuo

»dolore,quando alcunogliene porgesseilmezzo,

» ascoltòconesultanzadicuoreleparole del-

» 1’angelo Questa condotta dellaprovvi-

» denzafu infinitamente saggia, posciachèservì

» amostrare l’eccellenza della virtù diGiu-

» seppe,ed arenderelastoriaevangelica più

(34)

32 STORIA

DELLA VITA

»credibile,rappresentandolo agitatodalle stesse

»commozioni che provato avrebbequalunque

»

uomo

insomiglianti circostanze».

La

rivelazionecelesteebbenell’uomogiusto

l’effetto aspettato dal cielo.Giuseppe avendo concepito per Maria quella speciedivenera- zionereligiosa,chedestasi incuoredell’

uomo

meditante

un

divino mistero, riguardolla dap- poinon tanto

come

sposa,sucuiaver potesse alcundiritto,quanto

come

unanimasuperiore, e predilettadaDio. La loro società non ebbe nientedi

comune

cogliordinarimaritaggi,av- vegnaché consistesse nel solo consorzio degli spiriti,enell’armoniadellevolontà, dei pen- sieri,edeivoli.

Lo

sposo nonfuche iltesti- mone, e l’imitatore costante delle angeliche virtù dellasposa; eMaria,lapurissima delle vergini, potè sulla terracontaminatadallacolpa rassomigliarsialcigno,chenuota per 1’onda limacciosadelpadule,eserbaintattalabian- chezzadellepenne(1).Cosìla celestefamiglia

(i)Questofattoè cosìbenfondato,esicerto,che 1’opinione delcontrarioèstatad'ognitempoin orroree inesecrazioneatulli gliortodossi.Idottoripiùantichi,

comeOrigene, san Basilio,sant’Epifanio,sant’Ambrogio, san Girolamo, edaltrilacondannavano non solamentedi

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DI

GESÙ

CRISTO 33 riccadeltesorod’ogni santavirtù,.eguardata dagliangelidiDiovisseigiornidipurissima vitasinoal

momento,

in cui standoper

com-

piersiinove mesi piacqueall’Eternodichia- mare laVergine a

nuovo

faticosocammino, e disporregli avvenimenti,per cuileparole pro- fetiche di Michea ebberoilloro compimento

«

Ma

date, o BetlemEfrata,benchétusii la

»r

»

minima

delle città diGiuda, dateuscirà colui

»chesarà Signoreinìsraello,elacuigenera-

errore, ma<11eresia,diempietà,<ljfollia,di sacrilegio, dibestemmia.Veggonsilecitazionidiquestipadriin tutti gliautori, chehannodifesaeprovatalacattolicaverità, di cuiparliamo. Elvidio, e qualchealtroanticoeretico, clie

smaniaronodi combatterla,fondavanolaprincipaleobie- zionesulcapitoloprimodisanMatteo:«Maeglinonla.

»conobbe,finch’ebbe partoritoilsuofigliuoloprimogenito» ,

Perchèilfigliuolosichiami primogenito bastach'eglisia ilprimonatoda unadonna,enonè necessario chequesta metta,in luce altri figli.Congran misterol’Evangelista chiamòilfigliuolodiMaria primogenitopiuttostoche uni- genito,affinchéintendasi,comeinluiriunivansiidiritti tuttidellaprimogenitura(ilprincipato,ilsacerdozio el’e-

redità) conferitiaquestoprimogenito,delqualeiprimo-

genitidella legge eranofigura,e delquale, dicel’Apo-

stolo,chequaudofu introdottodal Padrenel mondo,fu ordinalo atuttigliangeli diadorarlo.

Voi.IL 3

(36)

34 STORIA

DELLA

VITA

» zioneebbeprincipio dai tempieterni. Perciò

» egli gli daràin

mano

dei lor nemici fino

»al tempo, cheColeicheha dapartorireabbia

» partorito: allorailrimanente dei suoi fra-

» lelli ritornerà ai figliuoli d’ Israel.

E

colui

»starà ritto,egli pasturerà nella forza del

»Signore, nell’altezza del

nome

del Signore

» Iddio suo: ed essi giaceranno: perciocché

»egli sifaràgrandefino agliestremitermini

» dellaterra.

E

costui saràlapace e ci

» riscuoterà dagliAssirii,quando saranno en-

» trati nel nostro paese, ed avranno mosso

»ilpiè nei nostri confini (1) ».

La

piccola cittàdiBetlcm,eh’essendolacunadiDavidde aveasempre ottenutoipiù grandiomagginella Giudea, fudesignata con questo oracolo del

(i)«EttuBetlchem Ephralaparvulusesinroiilibus

»Juda: extemihi egredietur, quisiidoininatorinIsrael:'

»etegressus ejusabinitio,adiebusaeternitatis.Propler

»hoc dabiteosusque ad tempus, inquoparturienspariet:

»etreliquiaefratrum ejus convertentur adfiliosIsrael.Et

»stabitetpasceiinfortitudineDomini,insublimitateno-

liminisDominiDeisui:etconvertentur,quia nunc ma-

lignifìcabiturusque ad terminosterrae.Eteritistepax... iietliberabitab Assur cura venerit interraranostrani,et

»cumcalcaveritinfmibusnostris».Mich. V.a,3.4-6.

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(37)

DI

GESÙ

CRISTO 33 profeta

come

illuogo,dacuisarebbe spuntala laluce della

nuova

credenzaenato ilMessia,

il possente Salvatore d’Israello. Facea duopo cheilvaticinio si compiesse;efrattantosla- vasi Maria ritiratainNazaret lontano trenta leghe dallacittàindicata da Michea, nè sem- brachepensassediallontanarsidal suo tran- quillo soggiorno.

Ma

quali mezzi all’

uman

guardoignotinon ha1’onnipotente, perchè ab- bianoeffettoidivisamentidellasuaeterna sa- pienza! Signoredeitempi,dei luoghi, e delle persone fachetuttoconcorraalpronto esegui-

mento

disua suprema volontà,e

movendo

a sua vogliaancheilcuoredeimonarchi rende obbedienti alsuo cennolevolontà piùritrose edavverse.

CesareAugusto avendoridotteinunasola

mano

leredinidellacaduta republica,e stabi- litalapacetraipopoli ornai stanchidellesan- guinoserivalitàdeitriumviri, vollea sodisfa- cimento delregio orgoglio,eamigliore dire- zione dellepubbliche imposte chesi misuras- sero con universale censimentoleforze,ele ricchezzedelvasto impero. L’edittodiCesare imponeva,che ciascuno recatosiallaterrana- talescrivesse nei registriilsuonome,eindi-1 casselostato,e la ricchezzadisua famiglia.

(38)

36

STORIA DELLA VITA

« Diquei giorni, leggesi nel Vangelo di san

» Luca, avvenneche

un

decreto usci da parte

»diCesareAugusto, che tuttoil

mondo

fosse

»rassegnato.Questa rassegna fulaprimache

» fu fattasottoCirinogovernatore dellaSiria.

»

E

tuttiandavanoper essere rassegnali cia-

»scuno nella sua città.Ora anche Giuseppe

» andò daNazaretcittà dellaGalileaallacittà

» di Davidchesichiama Betlem, nella Giu-

»dea, perciocché egli era della casaedella

» gente di David,per essere rassegnato con

»Maria,eh’era lamoglie che gli era stata

»sposata,laquale era gravida». I procon- soli romani furono incaricati ciascuno nella suaprovinciadifareeseguirequell’editto im- periale.EseguitigliordinidiCesare nella pro- vinciaromana,non

meno

cheneireamienelle tetrarchie,chene dipendevano,scorsi già tre anni dalla datadeldecretosigiunse finalmente aBetlemmeesattamenteall'epoca memorabile dellanascitadelSalvatore(1).

(i)Augustofece fareIrecensi, ossiagenerali descri- zioniditutteleprovinciedell’impero:ilprimoduranteil sestosuo consolatocon MarcoAgrippa l'anno28aranti 1’eracristiana;ilsecondosottoilconsolato diCaioMario Censorino, ediCaio Asinio Gallo,1’annoterzoarantil’era

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DI

GESÙ

CRISTO 37

Una

dellegrandi prove,che attestano lo scadimento dellenazioni, èl’attodivassallag- gio,ilgiuramentodifedeltàdegl’individuial- 1’autorità dello straniero,la iscrizionedeipa-

mcdesima;e<lilterròedultimosottoilconsolatodiSesto PompeoNepote,ediSesto ApuleioNepote,l’annoil\.11 censo di cui parla sanLucaèilsecondo,eildecretoche

1’ordinavaèindatadell’annoterzoavanti1eracristiana.

Itreanni, che furono impiegati in questadescrizione, ese- guitadalprefettoromano, non debbonofarsorpresa,non richiedendo certamente minortempoilcatastodellaSiria, dellaCelesiria, dellaFenicia edellaGiudea.

Delsilenziodeglistoriciprofaniintorno a questa nu- merazionecosìparlailsig.Tillemont:«Sembrastranoclic

»glistoricinonabbianofattamenzionediquestanume-

»razioneditutto l’imperoordinatadaAugusto;ma noi

»non abbiamocheilsoloDione,ilqualeabbiascrittauna

»storia esattadiAugusto; e sonosi smarritiidiecianni

»dellasuastoria,neiqualidovevaparlarsidiquestofatto,

»cioèdall’anno 548 diRomasino all’anno768.Uopoè

»convenirnondimenochelacosa fossecelebre, dapoichè

»san Giustino,eTertulliano appellanocontroipaganie

»gli eretici ai registri, cheseneserbavanoancora.Su

»taleenumerazionefeceprobabilmenteAugusto quella nota,

»di cui parlaTacito,nellaqualeeranodescrittetuttele

»forze dellostato,e quanti eranocittadini,ealleatinelle

«armate,equanteflotte,equantiregni (o sottomessi o

»ligii)equante provincieetribù,qualiequante imposte;

»spesee gravami».

(40)

38 STORIA

DELLA VITA

trimooi, e ilcensimento delle famiglie,aprò deinovelli dominatori.IRomani,politiciillu- minati,conoscendole forzedellanazionegiu- daica,Tostinata energia del suocarattere,e ilsuo aborrimentodallaservitù,

camminarono

lentamente al loro scopo. Cesarein principio sipose a fiancodiErodesultronodellaGiu- dea,che giurava ad entrambi obbedienza:ve- nuto il

momento

opportuno,ibeni della na- zione soggiogata divennero il patrimonio di

Roma.

Il censimento, incominciato tre anni avanti l’era cristiana, sottoilgovernatoreCi- rino,compievasicoltotale spogliamento degli Ebrei, dieci anni dopolamorte di Erode;e la Giudea,sebbene qualche principe dellafa- miglia ascanolita vi conservasse1’

ombra

della regiaautoritàsottoil

nome

diTetrarca, fu se- gnatanel

numero

delle provincie dell’Impero romano. Salvadorfedeleallasuacieca opposi- zione atuttele tradizioni evangeliche non sa leggerenella storiadiFlavio Giuseppe chela enumerazione di alcune provincie cadute in retaggio ad Archelao figliodiErode,dopo lo spogliamentodellanazione, enegandoilcensi-

mento

diCirinoaccusailVangelod’impostura.

A

confutazione del sistemadiSalvadorbasti ricordare il testo dell’autore medesimo delle

(41)

I

DI

GESÙ

CRISTO 30 Antichità Giudaiche,ovesialludeprecisamente all’epoca accennatadaS.Luca,« TuttiiGiu-

» deiperdecretoimperiale vennero astrettia

» consegnareillor

nome

neiregistrideldelegato

» diAugusto,eapronunciaregiuramentodi fe-

» deitàaCesare e aErode».Strausstrova ine- splicabileilcensimento

romano

negli stali di

un

re,cheportavascettroecorona.

Ma

siri- cordino purecorona,scettro,bastone diavo- rio,sericopaludamento, impreseguerriere,giu- dizii dispotici, titoli di tetrarca, di re, di alleato,di amico, e di preside perpetuo dei giochi olimpici: si aggiungano pure aquesti titoliinomi pomposidigrandeedimagnifico accordatiad Erode,1’

uomo

versato nellastoria enonaffattodigiuno della scienzapoliticatro- verà sempreneltirannodiGiudailsudditodi

Roma,

eiltimido adulatorediAugusto. Quei brillantifantasmi,che discendendodal Campi- doglio circondavano l’Assalonita, non erano emblemid’indipendenza;eranosegnidischia- vitù.Appiano,lostoriografo delle guerre ci- vili,nona tortoponevaErodenel

numero

dei tributaridi

Roma,

ediqueipiccolire, aiquali concedevaessadiseguireilsuo carro, e del-

1’avvilimentodei qualicompiacevasilasuasel- vaggia fierezza. Questi cenni storici rispon-

(42)

40

STORIA DELLA

VITA

donovittoriosamenteall'affettatamaravigliadi Strauss, e al supposto anacronismo di Sal- vador(1).

La

circostanzadel

romano

censimento che può sembrareinsignificanteal

moderno

scetti- cismo,nonfutatenegliordinamentimisteriosi deliaprovvidenza,nètaleapparveallanazione ebraicausa arispettarenellapatriadiDavidde

il luogo fortunato della nascitadelSalvatore.

Cesare, egliagenti suoi erano, senza saperlo,

idocili e ciechi istrumentidella provvidenza;

l’orgoglio,elacupidigia dei

Romani

contri- buivano all’adempimento delleprofezie, con- ciossiachèquandogliuominisiagitano èsem-

(i)SiconsultinoAppianonellasua Storiadelleguerre civili,SventonionellaVitadiAugusto, e Tacito neisuoi Annali. Quest’ultimo parlandodiCirinoGovernatore di Siria cinarracoro’ eglifossepossentepersonaggionativo del comunediLanuvio,distintopertalentimilitari epercom- missioni politichevigorosamentecompiute, odiatoetemuto

|ielsuospiritoviolento esordida avarizia

;ecom’eglifosse inalzatoalConsolatosottoAugusto,emorissesottoTiberio, onoratoda questo principecotisplendidifunerali.Probabil-

mentequest’uomofuinviatonellaGiudea dopolasuavit- toriasugliantichi montagnardidellaCaraniania,cuititolo diprocuratore imperiale.Itestigreci delVangeloediFlavio noncipermettono di dargliilnomediproconsole.

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(43)

. DI

GESÙ

CRISTO 41 preIddio,cheliguida.L’avveramentodelva- ticiniodiMicheafuchiamatodallamiscredente filosofial’opera del caso.

Ma

lavita

umana

in tuttoil suocorsonon è forseiltessutomara- vigliosodicombinazionieavvenimenti,chesi potrebberonona tortochiamarefortuiti?Quelle combinazionibensì,equegliavvenimentinelle loroconseguenzemaravigliose rivelanosempre unaorigine divina, nèaltro sono agli occhi delsaggio,chelamanifestazione della volontà, e dei consiglidiDio.Obbedientialcennodegli uomini,obbedivano MariaeGiuseppeal cenno dell’Altissimo,eidue nobilidiscendenti dalla stirpedavidica nascosi sottoilvestimentodella povertà mossero versolacittàdiEfrata, che non compreseilmisterodella lorovenuta, nè.

altro asilo accordòallafamiglia di Davidde, che

un

miserabil tugurio, e il presepio dei pastori.

Questoviaggio intrapresosul finir dell'au- tunno,allorchéitorrentiprecipitavano impe- tuosi nelfondodellevalli, soffiava 1’aquilone neglialti terebinti,eilcieloingombrodinu- voleannunziava prossime lenevi, debb’ essere statopenososingolarmente alla'Vergine, che sapevavicinal’epoca delparto divino.Rasse- gnata bensìai supremi voleri di Colui,cheil

(44)

42

STORIA DELLA

VITA

tuttodirigecolsapere elagiustizia,anche in questo

nuovo

esperimentomostrò quell’

animo

coraggioso esublime,chenon superbiva nelle grandezze,sapevacontenersi nellagioia,edac- cettava in silenziol’infortunio.Giuseppe

cam- minava

pensierosoalsuofiancomeditandogli oracoli, chedaquattro mila annipromettevano al

mondo

ilSalvatore,e coipalpitidellagioia e dellasperanzasalutava dalungilacittàdei Re, che assisasu diun’eminenza tramezzo a ridenti colli ombreggiati dalla guercia e dal-

l’olivo, erischiarata

un

istante dai raggidel sole cadente parve,cherispondessecolsorriso delcieloa quel salutodipace.Volgendoposcia uno sguardoalsuo poveroarredo,edalla

mo-

destasua

compagna

in abbigliamento semplice e confacente allasuacondizione, richiamava alla menteigrandivaticiniid’Isaia.«Sorgerà

» innanzialSignore

un

germoglio, che uscirà

» daun’aridaterra; eglièsenza bellezza, senza

» splendore... ciè parso

un

oggetto spregevole,

»l’infimo degliuomini».

E

ilpatriarca inco- minciavaacomprendereidisegni di Dio in- tornoalsuoCristo,nè puntomaravigliossial- lorché arrivatoal terminedelfaticosoviaggio, trovòlacittà invasadauna folla diGiudei, cheloaveanopreceduto; e disprezzato ereietto,

(45)

DI

GESÙ

CRISTO 43 dopoaver segnatoilsuo

nome

e queldiMaria nei registridiCesare, fu obbligato divagare allacampagnaper trovarsi

un

asilo.Pocolungi dallacittàinospitaleaprivasi nellarocciauna scuracaverna,che servivadistalla

comune

ai Betlemiti,etalvoltadiriparo ai pastorinelle nottiburrascose.Quivi fu bisogno ricoverarsi, e quiviiduesposi

come

megliopoteronoada- giandosi presero ristorodellungo

cammino

(1).

(i)Lo speco,olagrotta,comeosservaunmoderno autore,nellaqualevollenascereilCristo, eraunodeiluoghi più oscuri edabietti,che trovarsipotessero;mainprogresso ditempodivenne più celebredeipalagipiù superbideire.

Sino dai tempidellachiesa primitiva,gliabitatori delpaese 1’additavanoaglistranieri,che peraffarirecavansiaBetlem-

me, come unluogodeipiù ragguardevoli. Moltiimprende- vanolunghi viaggialsolooggettodivisitarequelluogo santo';edicristianiloonoravanocontuttiicontrassegni delrispetto e dellavenerazione,che inloroispiravalapietà.

Nelsecondosecolosan Giustino,ch’era nativodiSamaria, lacitavaall’ebreo Trifone;eOrigeneasserivachelagrotta diBetlemmeeranotaeziandioainemici delcristianesimo.

Sottol’imperatoreAdrianotentaronoindarnoipaglinidi bruttarnelasantità.Vieressero la statua diThamuzo Adone, evipiantarononellapartesuperioreunbosco consacraloa quest’idolo;matuttiglisforzi loronon servironochea rendereilluogopiù venerabile,earaddoppiareinappresso

ilfervore elozelodeicristiani.Lagrotta,come puòrile-

(46)

U STORIA DELLA VITA

VegliavaIddio;esopra quel tugurio ri- suonòilcantico degli angeli, esifèsentireil plauso misterioso, che nelle vallienei colli vicini reseattento ogni orecchio epalpitante ogni cuore.« GloriaaDio nellesferecelesti

,

»epaceagliuominiinterra».

E

quelplauso volea dire nellasuamisteriosa favella:Ilgiorno destinato negli eterni decreti al compimento delgrande misterodiredenzione già rischiara

l’Oriente,ove da tanti secoli volgevasi l’oc- chiòdei profeti,echei patriarchi della na- zione prediletta salutavanoognimattinocolle preghiere della fede,ecoi votidellasperanza.

11 messiadiscendedolcementeinmezzoaitardi

\arsìdamoltestorichenarrazioni dei viaggiatoriinOriente, èanche oggidì benissimo conservata. Essa èsituataasinistra delgrossoborgodiBetleni,chesussistetuttora:ha quaranta piedicircadiprofonditàedodici di lunghezza,evaristrin-

gendosialfondo.Sonoviduealtari

,dinanziaiqualiman*

lengonsistabilmenteisegnalidinostrafède.Superiormente allagrottav’haunabellachiesadisingolarearchitettura, che vuoisiaverservilodi modelloaltempiodisanPietro diRoma,ilpiu bello fuordidubbiofratuttiimonumenti sacridel cristianesimo.Questeparticolaritàsipossonofacil- menteraccoglierenellesvariate descrizionidelviaggio in Oriente delsig.Hesselquistpubblicalo per ordinedelre di Svezia.

-<

(47)

DI

GESÙ

CRISTO 43 nipotid’Israello,

come

larugiada nellacalma della notte. Accompagnato dalla clemenza,e ,

dallacaritàabbandonailsuotrono, econcenno imperioso fa che tacciailcupo romoreggiare delle folgoridelSina, eh’erano state lemes- saggiere dellagiustizia diDio.Egli viene

come

Salvatore dell’

uomo

colpevole,

come

ilfiglio della povera vergine; e sebbene alla volontà suprema di luiicieli obbediscano, alla sua parola disdegnopasseggilamorte,crollinole montagne,enetremiilfirmamentoel’abisso, Egli deponeloscettrodisuapossanza,siab- bassasinoanoi,esdegnandole

pompe

della reggia scegliecuna, edasiloneltuguriodella miseria,enelfondo diogni

umana

condizione.

Le

magnificenzeeffimeredellaterra nientepo- trebbero aggiungere alla maestàeallagran- dezza diLui,eh’èlosplendore eternodelpa- dre.DioèDioanchenella casadelpovero, e nel seno obliatodinegletta spelonca.

Oh

mi- stero ineffabiledimisericordia edi giustizia!

E

cosaèl’

uomo

cheDioponga mente adesso?

Egli ècompostodifragile argilla,chehailsuo fondamentonellapolve, echeaivermiesposto tostootardièinpolve ridotto.

La

sua vita scorrepiù leggiera della spola deltessitore,si dilegua

come

la nuvola;eisuoi anni sono

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