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ff
3 STORIA
DELLA VITA
DI (ÌESÈCRISTO
SGBIT T A
DALSACERDOTEGIUSEPPE LORIA
VOL.If.
Prema o Pnoli
3.FIRENZE
stamperia granducale
1851
.mm
DELLA
*i
VITA DI GESÙ CRISTO
4*'
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«
DELLA
VITA DI DESÌI CRISTO
SCRITTA
DAL SACERDOTE GIUSEPPE LORIM
ARCIDIACONODELLA CHIESA CATTEDRALEDICORTONA.
SECONDA EDIZIONE
ACCRESCIUTA ECORRETTABAU.’AUTORE
VOL.
II.FIRENZE
STAMPERIA GRANDUCALE
1851
.DigitizedbyGoogle
§ a ® i a a
DELLA VITA DI GESÙ CRISTO
LIBRO
IV./
NascitadelSalvatore
Eccociènatounparvolo, Ci fulargitounfiglio:
Leavverse forzetremano Almoverdelsuociglio; '
Al’uomlamanoeiporge
,
Chesiravvivaesorge Oltre l’antico onor.
Marzotri.
Dopo
le tenebredi lunga notte la luce delmondo,
ilMessia,Gesù Cristo dovea na- scere a tenore degli eterni decreti nel solo istantedei secoli, nelsolo luogo dellaterra, presso ilsolo popolo, e nelle sole circostanze che fossero opportunealla grand’opera del-l’
umano
riscatto. Conformandosialla volontà6
STORIA DELLA VITA
dell’eternoPadre facea d’uopo ch’eglisi
ma-
nifestasse con quella sublime semplicità, che noiammiriamo
nelle leggi e nel corso della natura.Questecondizioni richieste dallaecono- miamisteriosa della provvidenza compievansi sottoilregnodi CesareAugusto, che depostaun momento
la spada della conquista, e lo scettrodiferro della tirannia, chiuseiltempio diGiano, ed operòsìchelaterra riposasse al- quanto dalle lunghecommozioni della guerra stranierae cittadina.Trascorsoiltempo predetto dai santiora- coli la potenza di
Roma,
quasi destinata da celesteconsiglio a prepararelavia del Signore, ea render più facile l’incominciamento,eil progresso dellaumana
rigenerazione,avea som- messacolla forzadellearmilametàdelmondo
conosciuto dalTago
sinoall’Eufrate, dalReno
e dalDanubiosinoall’Egitto e aideserti are- nosi dell’Affrica, dai confini dell’Occidente sinoai popolichebevonoleacquedell'Indoe delGange.Primadelleromaneconquistequasi tuttelenazioni dellaterra viveano senza le-game
comune,esenzaaltropunto dicontatto chela guerraela rapina.Ravvicinateecon- giunte tra loro sotto l’impero universaledei Cesari per via di pacifiche alleanze edi rap-DigitizedbyGoogl
DI
GESÙ
CRISTO 7 porti commerciali appianaronoilsentieroagii Apostoli, esidisposeroadaccoglierecolledot- trinedel Vangeloilgranprincipio umanitario, checanonizzal’unioneelafratellanza deipo- policome
quella degl’individui.Le
diverse religioniecredenze,che dopoladispersione della famigliaadamitica aveano conservato lungo tempo sulla terra l’impero della superstizione, e della
menzogna,
in- cominciavano a mostrassi inuno
stato di fluttuazione,e vacillavano sulla lorobaselo- gorata daltempoe daliapotenzadell’opinio- ne. Mentreilpoliteismo, la superstizione dei sacrificadisangue,e la orribile credenza al- l’annientamento dell’anima
infettavanolaso- cietàedistruggevanolamorale,ipochi saggi del paganesimo ridevansi apertamente delle moltiplici divinità opera dell’immaginazione deivolgari, oinvenzionedella politica.Il de- sideriodiuno
statomiglioredicose, edi una lucepiù pura,più adattaa illuminareglispi- ritieradivenutouniversale.Le lunghe guerre, e lecontinue vicendedi elevazioneedirove- sciamentofaceano meglio sentirelacorruzioneS
STORIA DELLA
VITAgiorniregnasse profondaeuniversalela pace, tuttaviaperdonocosìgiocondonon erano ap- pagatiibisogni indefinibili di quella genera- zione. Vociferazioni misteriose uscivano dalla città, pellegrinavano nei villaggi; si faceva ressaallacasa degliastrologi,igiovani inter- rogavano i vecchi, s’interpellavano gli ora- coli, si disotterravanole antichissime poesie sibilline; e nel caos dei pitoniciresponsi, dei versi eritrei, samj, egiziani e sardici avean fama particolare le tradizioni
cumane
e le ebraiche, le quali parlavano diun
rè, che dall’oriente dellaGiudeauscirebbeareggereilmondo;
clamoriche vagandonell’impero per- venivano ai barbaridatutte leparti.Sottoil casolare delDace,come
osserva l’eruditoRos- selly de Lorgues,e nei giardini diAcademo,
sotto la tenda dell’Arabo e nei paduli del Batavo, ciascuno con ansia nel suo idioma chiedeva delsecolo avvenire: siagitavano gli uomini irrequieti d’unanime aspettazione, ilponenteeil settentrionevolgevanolosguardo all’oriente,eoltre le regioni dell’Aurora tra gl’indian*, finoaiconfini abitatidai Sereri, i
Ginnosofistipensosicontemplavanol'occidenta;
e quindi dalle dueestremità del globo per la primavolta glisguardi dell’universo coincide-
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DI
GESÙ
CRISTO 9 vano versola culla dell’uman
genere,luogo datuttal’eternitàdestinato perl’avvenimento delregnofuturo.Impazienti nell’ansia deldìvaticinatole
cittàelecapanne moveansiperitose,chemai nonerasiditalisperanze udito,nè vedutesi- miliagitazioni.
Ne
sentivailbrulichioanchela città eterna,ementrela dotta Atene ergevaun
araalDioignoto, Virgilionell’impetolirico esclamava« Eccoilmondo
vacillantesottoil peso dellasuavolta, eccole terre,gl’immensi mari, e tuttoesultar del secolo che dee na- scere....ilfanciulloreggerà l’orbepacificato...periràilserpente ».
Or
chi sarebbe stato il benefico largitoredi questa felicità,dicui la durazionepotea soltanto garantirsi dairisultati dinovella rigenerazione?Chi avrebbeilluminata* laterra coiraggidilucepiùpura,edesaudito ilsospiro della umanità,se non quel Dio,il qualehatantoamatoilmondo,
eh’ eglihadato ilsuounigenito Figliuolo, acciocchéchi crede in luinonperisca,ma
abbialavita eterna?Sottol’imperodelsecondo Cesarei tempi erano
adunque
maturiall’operadiredenzione, e nella loro opportunità trovavasi una delle condizioni richieste dallaprovvidenza acompi- mentodel grande mistero.L’altra condizione10
STORIA DELLA VITA
non
meno
importanteesigeva,che allaoppor- tunità dei tempi quellasiunisse del luogoe dellecircostanze; echeilRedentoredivinoin- cominciasselasuamissionenascendonelpaese piùacconcioalla propagazione delVangelo,e pressola nazionelameno
ostile,per l’analo- gia deisuoi principiireligiosi,allanuovadot- trina.L’ideadell'unità diDio nonerasicon- servatachenel codicebiblico,eil solopopolo ebreo,sebbene nella generalitàcontaminatoe corrotto,guardava ancora congelosiaildepo- sitodellecelestirivelazioni.Ivinon occorreva distruggerealtariidolatri,nèrovesciare templi pagani eccitando il sospetto dei governanti, l’ira dei sacerdoti, echiamando a rumorele genti superstiziose. Ivi l’autore della nuova religionenon dovea che perfezionarelacosti- tuzione,che sebbenedivisaerapursempretra gli Ebreidipendentedal culto,e dalla costi- tuzione sacerdotale. Ivi malgrado le lunghe rivoluzioni, che di secolo in secolo aveano cangiatalafaccia della terra,essendosi con- servata la dottrina comunicata dal Creatore alleprimegenerazioni,ilMessia potevapresen- tareil suo Vangelocome
perfezionamentoe sviluppo delmosaismo, edireagliEbrei «Non
»pensate ch’io sia venuto per annullarela
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DI
GESÙ CRISTO
li»legge ediprofeti:io non son venuto per
»annullarli,
ma
per adempierli(1) ».GliEbreinon aveanoildominadell’aspet- tazione,
come
lealtrenazioni,rotto,sfigurato, sterileefreddo a guisadicadavere,ma
intero, possente, e vivace.Malgradolacorruzionedei costumi elo scadimento della religionemo-
saica questodomma
erailrespirod’un
po- polo libero;erailsangue che circolava nelle sue vene,ilcalore delsuopettoelaluce dei suoi occhi. Rinvigoritodaquesta fedeIsrael locamminava
eparlava: in essa e per essa egli era sublime.Dopo
la uccisione del Messiai Giudei più non veggono;i lorocanti hanno cessato; elaispirazionenonvisitapiùlaloro anima, che versavaun
tempotorrentidi poe- sia,edettava quel libro divino,ovescorgesi adognipagina l’impronta delVerbo,ilpas- saggio del suosoffio,elatraccia diperenne aspirazione versol’avvenire.Importava ancora peraltre ragioniprov- videnziali,cheilMessia nascesse nella terra d’Israelio, l’occhio della provvidenza pene- trandocollesue indagini nell’avvenire vedeva.
‘(i)Malteov.17
12
STORIA DELLA
VITAche dopo1’apparizione diCristo, elostabili- mentodella
nuova
società cristiana,lanazio- nalitàgiudaica sarebbe distrutta, echelaro- vina d’Israellonon
rassomiglierebbea quella dialcun popolo,conciossiachè dovesse consi- stereinuna
permanentedispersione dei discen- dentidiAbramo
intutte leregioni dellaterra, destino unico negli annali della storia.Per'questo mezzola rivelazione cristiana potèa suo tempospandersicon maravigliosarapidità in tuttoil
mondo
conosciuto,come
lasemenza diffusa traverso le regioni dell’ariada una
tempesta fecondante.Imperciocché lareligione diCristonon
era destinataa limitare lesue conquiste entroiconfinidellaGiudea rimpiaz- zandoil mosaismocome
religione dellostato,ma
dovea esserelavocedì appelloatuttele nazioni,quantunque dissociate da distanza di luoghi e differenza dicostumi,per divenirela solafede elasalutedellaumanità.11disprezzo stesso usato versoi giudei da tutti ipopoli idolatrifu possente soccorsoalprogresso trion- faledel Vangelo,poichéicristianiinquell’e- silioe universale dispersione confusi con gli ebreiparteciparonoallaindulgentenoncuranza, con cui piacqueaipopoli stessi eai gover- nanti di tollerare la credenza giudaica.La
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DI
GESÙ
CRISTO 13 pianta delicata del cristianesimofu per talmodo
misteriosamente fecondata, e protetta ef- ficacemente controla gelosiadeisacerdotipa- gani, e contro lapotenzadei monarchi.Isa- cerdoti e i principi assueti a confondere lanuova
società cristianacollesettegiudaiche, e aconsiderareidispersi della casa d’Israellocome
fecciadivolgo, e impossenti a crearno- vità perigliose, non si avvidero dei disegni delladivinaprovvidenza che quandoilcristia- nesimo ebbe gettateprofonderadici,equando scossi dalla forza onnipotente della verità inco- minciarono a crollareitemplidegl’ idoli,egli altari della menzogna.Rilevasi daciò che a compimento degli arcani consigli di Dio ilMessia
non
dovea manifestarsialmondo
che in senodella nazione,ove la speranza della futura redenzione era eccitataalpiùaltopunto datuttiiritimosaici, edovegli oracolipro- fetici ripetutidi secolo in secolo, edivenuti famigliari aidottori dellalegge eagliuomini del popolo preconizzavanolacomparsa delfi- glio di Davidde nella umiltà della volgare condizione,ma
coi caratterisublimi dellagran- dezza morale.«Ed
usciràun
rampollo dal»tronco d’ Isai, e
una
pianticella spunterà» dallesueradici.
E
lospiritodelSignore ri-14
STORIA DELLA VITA
»poserà sopra diesso, lo spiritodisapienza
» e d’intendimeuto, lo spirita di consiglioe
»disaviezza,lospiritodiconoscimentoedel
»timordelSignore ».
La
genealogia di Giuseppe marito della Vergine, dalla quale nacque ilCristo,a
noi tradotta dalle parole dell’evangelista Matteo, equindi da quelle di san Luca„èl’oracolo stesso d’Isaia portato alla sua realtà; è la storicanarrazionediun
avvenimento,che ve- rificòiprofetati destini d’ Israello,e della fa- miglia reale di Davidde. Presso gli Ebreile genealogie erano sacre, eillorostudio parte essenziale della educazione domesticaecivile.Ilpopolo,
come
ilsuoterritorio,era diviso in tribù,eiltempo misuratosullediverseepoche genesiache dalnumero
settee suoiquadrati.Al terminedel
mezzo
secolo,quandolatromba
annunziava la liberazione dei prigionieri, e perloschiavoilgiorno della libertà;quando
essa proclamava l’ora della restituzione de- gl’immobili venduti,laestinzionedeidebiti,eilritornonell’ordine primitivo(t),
come
senza(i)Tfumerabisquoque tibi septemhebdomadas anno- rum.idest septiesseptem,quaesimilifaoiunt annoiquin-
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DI
GESÙ
CRISTO 15 listegenealogiche,publicke eparticolari,avreb- bepotuto compiersi questa granderivoluzione? Le alleanzemedesimeesigevanodalle famiglie e dallo stato l’osservanza scrupolosa della legge delle genealogie edelle origini,eisa- cerdoti derivatidauna
sola famiglia non im-palmavano
che feminedirazza sacerdotale.So- praqueste tavole nazionaliriposavalacostitu- zionecivile,elaperpetuità della cosareligiosa.Qual’eralabase della religione ebraica?L’a- spettazione del Messianella stirpe diGiuda.
L’ordinamento mosaico dovea perciò appog- giarsi sulla distinzionedellefamiglie:bisognava cheogni individuo potesse riconoscerelasua tenda, mettersi in schiera sottoilsuocapoat- torno il tabernacolo di Iehovah,ravvisare il
suoposto sulla terra e dire«Quisileveràil soledigiustizia».Oggidì,avendo Iddio pro- strato e disperso il suo popolo,tuttiifram-
quaginta novera: et clanges buccinamenseseptimo, decima diemensis,propitiationistemporein.universaterra vestra.
Sanctificabisqueannumquinquagesimum
,etvocabisrerais- sionemcunctis habitatoribusterraetuae:ipseestenimju- bilocus.Reverteturhomoad possessionemsuametunusqui- squeredietad familiam pristinam.
—
Lev. xxv.8910.16
STORIA DELLA VITA
mentigenealogiciscorronoconfusisulla terra, senza che alcuno sappia con certezza s’essi appartengonoallatribù diBeniamino,diGiu- da,odi Levi:essi formano
una
granderovi- na, della quale ogni parte ricorda V antico edilizio senza potere ritrovarvi il suo posto.La
chiave della volta è perduta, talchési fa- rebberovanisforziper rialzareil tempio.Ma
aigiorni delNazzarenoquesta confusionenon ancora ésisleva; iltempio vacillava,
ma
non erasirovesciato soprase stesso;e'lepietredel grandesantuariopoteanoesserenumeratedalla sommitàallabase.Aggiungi chelagenealogia diGesùeranecessariamentemeglioconservata chelealtre, conciossiachè egli traesseorigine dalla stirpe di Daviddcealtempo stessoda quella dei sacerdoti: quinci la concorde testi- monianzadeicontemporaneiedeiGiudeime-
desimi,che doverono confessare nel figliodi Mariail discendente dell’antica famiglia dei rè,el’uomochemegliodiogni altro riuniva al carattere davidicoilcarattere sacerdotale.Gli annalidiTacito,che locava nella Giudea la cunadiGesù,iregistridelCampidoglioor- dinati da Cirino,il Talmud,e le opere del rabbino Mosè egiziano sembrano confermare, indipendentementedalla tradizione evangelica,
I
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DI
GESÙ
CRISTO 17 lasentenzadiAmbrogio
da Milano, chechia-mava
Gesù diNazaret il sacerdote nato dai sacerdoti,eilRè
nato dai Rè.Le genealogie degli avi essendo per tal
modo
religiosamente conservate pressogliEbrei, econtinuatedifamigliainfamiglia,ivangelistinon
solocome
ispirati scrittori,ma come
de- positari della storia antica e contemporanea poteronotrasmettereainuovicredentiil«Li-» brodelle generazioni di Cristo figliuolodi
»David,figliuolodi
A
bramo.Abramo
generò» Isacco,e Isaccogenerò Giacobbe,eGiacobbe
» generòGiudaeisuoifratelli.
E
Giudage-» nero PhareseZaradiTamar:ePharesge-
»nerò Esron: ed Esron generò Aram.
Ed Aram
» generòAminadab: ed
Aminadab
generòNaas-»son, eNaasson generò Salmon.
E
Salmon» generò Boozdi Raab:eBooz generò
Obed
» diRuth; ed
Obed
generòlesse.E
lessege-» neròil reDavid;cilreDavid generò Sa-
»lomone di quella,ch’era stata di Uria.
E
» Salomone generò
Roboam:
eRoboam
generò»Abia: ed Abia generò Asa.
Ed
Asa generò»Iosafat:e Iosafatgenerò Ioram:eIoram ge-
»neròOzia,
Ed
Ozia generò Ioatham;eIoa-»
tham
generò Achaz;eAchaz generòEzechia.»
Ed
Ezechia generò Manasse:eManasse ge-Vol.IL 2
18
STORIA DELLA VITA
»nero
Amon:
edAmon
generòIosia.E
losia» generòIeconiaedi suoifratelli,che furono
»altempodella cattivitàdiBabilonia.
E
dopo»lacattività di Babilonia Ieconiagenerò Sa-
lilattei:eSalatiel generò Zorobabel.
E
Zoro- ubabelgenerò Abiud: ed Abiud generò Elia-»chim: ed Eliachim generò Azor.
Ed
Azor» generò Sadoc: e Sadoc generò Achim: ed
»
Achim
generòEliud.Ed
Eliud generòElea-»zar:ed Eleazar generò Mathan:e
Mathan
»generòIacob.
E
lacobgenerò Giuseppema-
li ritodiMaria,dallaqualeè natoGesùeh’
è
» nominatoCristo.Cosìtuttelegenerazioni da
»
Abramo
sinoaDavidde sonoquattordici ge-linerazioni; eda Davidde sinoalla cattività
»di Babiloniaaltresì quattordici:edallacat-
»tivitàdiBabilonia sino aGesùCristoaltresì
»quattordici».
Con
queste paroleilprimodei quattro vangelistiincomincia arisvegliarel'i- deadellagrandezza di Cristo, del quale im- prendea scrivere la storia, accennandocome
egli, sebbene apparisse natodal poveroarti- giano, erailfigliuolo tante voltepromesso a Davidde,e del quale lo stesso rè profeta ce- lebrò divinamentei misteriele glorie; pro- messo ad
Abramo,
cniera stato dettoda Dio medesimo, chenelsemedi luisarebberobene-DI
GESÙ
CRISTO 19 dettetuttele tribù della terra;promessoalla Yerginc, che derivata anch’ essa dalla stirpe davidicasarebbe statal’Èvamigliore,laDonna
non mai infedelealdecreto di Dio,elama-
dre deinuovicredenti rigeneralidaCristocolla carità, e collafede;promessoin fine allostesso Giuseppe,ai timoridelquale recaval'angelo opportunoristoro colla rivelazionedell’ineffa- bilmistero, esotto latutela del quale dovea laredenzionedelgenereumano
svilupparsicon progressiproporzionati allacondizione dell’Uo- mo-Dio, e il Redentore accomodar la sua vita ai bisogni, e ai caratteri dell’assunta umanità.Contro questa genealogiadiCristo anoi tradotta dalVangelodi S.Matteo molte diffi- coltàfuronomossedaglieretici,che divennero più tardila eredità del
moderno
scetticismo.Le confutaronoipadri della Chiesa,ed anche alcuni recenti scrittori,ilsistemadeiqualiè inoggi moltoaccreditato,egeneralmente se- guito. San Matteo,esan
Luca
consegnarono nei loroVangelilagenealogiadiGesù Cristo.Ma
quantunqueeglino1’avesseroprobabilmente trattadairegistri pubblici,ne’quali è notissimo chegl’israeliti aveanoilpiù grandeinteresse elacurapiù scrupolosadiconservarememo-
20
STORIA DELLA
VITAriedisimilfatta, idue vangelisti hanno se- guitoduestrade diverse;ciò ch£dièluogoa moltedifficoltà.Porfirio,Giuliano, eidiscepoli loro tantoantichiche modernihanno affettato difarnegrancaso,ed avrebberovoluto abbat- terel’autorità per isconcertare, e confonderei fedeli.
Ma
inpiùmodisirisolvonoledifficoltà sopraccennate.Contentiamoci diun
solo adot- tatodaun moderno
giudiziososcrittore,eòhe havalidiappogginell’antichità.San
Luca
scrisseilsuo Vangeloprincipal- mentepei gentili,come
lutti ne convengono.Avendo
eglidunque annunziatonelsuo primo capitolo,chèGesù secondolacarnenon avea padre,non dovevaparlare in seguito che dei suoi materni antenati; ed è ciò ch’egli ha fattorisalendo da Helipadredellavergine sino adAdamo,
econtandonellasua enumerazione 77persone dalIato dellamadre, compresi Gesù eMaria.San Matteoal contrarioscrivendo princi- palmente pergli Ebrei, pressoiquali
non
siusavafarelagenealogia se nondegli uomini,
siè limitato a daregli avi paternidiGiusep- pedelqualeGesùera l’unico erede, ein
un
senso eziandio figliuolo. L’evangelista poteva tanto più essere autorizzato a parlar così,DigitizedbyGoogle
DI
GESÙ
CRISTO 21 quantoche,secondoun’ anticaebastantemente costante tradizione, la santaVergine essendo erede dellasuafamiglia fu obbligata dalla legge diMosè
a maritarsicon Giuseppe, perchèera suozio,overamente suo cugino. Coneiossiachè giusta questa leggele eredità non dovevano uscire dalle famiglie;Iochesarebbeaccaduto, seMariasposatoavesseuno
straniero. Per con- seguenzagliantenati dellosposo dellaVergine eranogliantenati naturali diGesù.Paragonandoquesteduegenealogie,siscor- ge, chei due rami della casa di Davidde, l’uno perSalomone,l’altroper Nathan, riu- nitifuronoinSalathiefe,Fadaia eZorobabele, echemoltotempo dappoi duealtri rami, del qualeZorobabelefu lo stipite perRezae per Abiudsuoi figli,siriunironoegualmente nello sposalizio di Mariae di Giuseppe. Quindiè che Gesùricevette dalla
Madre
suailsangue diDavidde, di Salomone,ditutti ire diGiu- da; eda Giuseppe suo padreadottivo ricevetteildirittodituttiquesti principi altrono della nazione. San Matteo, il quale
non
ha forse avutoinvistachedimostrare questosecondo articolo,non
aveva bisognodifarelasua nu- merazione completa ed immediata,eperciòha fattodiverseomissionidinomitantoprima che22 STORIA
DELLA
VITAdopo la schiavitù di Babilonia sinoa Gerii Cristo,omissioni autorizzate dallaconsuetudine degliscrittorisacri e profani.Per formare
u»
giudizio sicurointorno a coteste omissioni,e adaltripunti,checiriescono oscuri bisogne- rebbechefossimomeglioistruiti, chenoi
no»
siamo,degliusidegli antichiEbrei, e del
mo-
doeh'essitenevanonelladisposizione delle loro genealogie.Eusebio vescovodiCesarea hasciolte se- diciquestioni,cheagilavansiaisuoitempiin- torno al Messia,conmoltasaviezzadi critica c vastitàdierudizione: quindici di queste si
ravvolgono sul Vangelo della genealogia di CristotantodisanMatteo quantodisanLuca, esottolapennadiquel dottissimopadredella Chiesa risolvono, e rischiaranoben moltedif- ficoltà,cheincontransi nei diversi sistemi d’in- terpretazione.
Strauss e Salvador,parlandolalingua dèi morti,non hanno fattoche nascondereantichi errori sotto nuovi vocaboli, e suscitare le oblialeeresiecolleformeseducenti della
mo-
derna filosofia.Il filosofodi Tubinga colsuo Mitocristianonon può ammettere la genealo- gia diCristo:egli trova nella dizioneevange- lica errori,conlradizioni, imposture: egli di-DigitizedbyGoogle
DI
GESÙ
CRISTO 23 chiara falso ciò ch’era vero diciolto secoli avantidilui, imperciocché confessando quella verità rinnegherebbe il proprio sistema: egli pretendedivedere atraversoloimmenso
spa- ziodeitempie dei luoghi piùsicurameute cheilcontemporaneo ilquale toccava le cose, e lepesavain qualche
modo
sulla palmadelle sue mani: egli contradicendo ai documenti bibliciealletestimonianzedi FlavioGiuseppe sembra disconoscerelareligionedelle genea- logie presso gli Ebrei,sebbene ladistinzione delle famiglie, il censimento e l’osservanza dell'annosabbaticoformassela base dell’ isti- tuto mosaico:egliinfinedichiarando apocrifoil registro evangelico delle origini tenta di strappareuna pietrafondamentale dall’ edilizio
» *
cristiano, affinchè sulle ruinedeltempio smosso ecrollato possa inalzarsi vittorioso il Mito, creatoneisognidistravoltafantasia.Malgrado
gliartificiosi sillogismiele sudate paginedi Straussl’
uomo
veramentesaggioharispettato semprela infallibileveritàdelletradizionievan- geliche, garantita dalle testimonianze della sto- ria,e dallacredenzadidiciottosecoli.Ilnuovo
testamentoèla glorificazione dell’antico:èil soave e maraviglioso sviluppo delfioreebraico epatriarcale ai raggi del sole dell’Incarna-24
STORIA DELLA VITA
zione.
Non
v’ha cheuna
catena,laquale di- scendeda Diosino anoi:sepermettiamo che siarottanelsuo centro, segnato dalla genea- logia evangelica, noicadremonell’abisso,come
tuttociòchesidistaccadall’ alto.La
unità spez- zataindueparti,lasaràbenpresto in mille, ediverrà turbine impetuoso abbandonato al furore dei venti. Per indicare questodomma
sublime,cheritiene nell’
immenso
pensierocri- stianotuttigliuomini etuttiitempi,1’evan- gelistadal Figliolodell’uomo risaliva sinoadAdamo
ilfiglio diDio, creatore dell’universo epadre della umanità.(1)Ma
torniamo alla storia.L'ebreoSalvador pensa chenientevi siadicomune traGesùCristo elegenealogiedelVangelo,imperciocché I’unae1’altraterminano con Giuseppe,ilqualenonaveva alcun vincolo carnale colfigliodiIVfaria,Fa maraviglia cheunscrittoreerudito,e d’origine ebraicapossa sostenere unatale-opinione, contrariaaffattoagli ordinamentieco- stumanze della costituzione mosaica.Ilfilosofo,nemicoper sistema dellastoria evangelica, hacercato diobliare, che
pressoiGiudei,lealleanze essendo intime spesso difami- gliainfamiglia,sempre nel senodellamedesimatribù,la genealogiadellamogliesiconfonde con quella delmarito.
Salvador avrebbeforsedesiderato dileggerenelfine diuna genealogia il nomedi Giuseppe, e nelfine dell’ altrail
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DI
GESÙ
CRISTO 25 Mentrelafama degli avvenimenti prodi- giosi,cheaveano accompagnatolanatività del Battistaspandevasi perlaGiudea, Mariatornata aNazaretdalsuopellegrinaggioallemontagnenomediMaria,otuttiinsiemeiduenomi?Permioconto preferisco ciò,che è,aciòchesivorrebbe, chefosse.Am- mettiamol’ipotesidiunatrascrizione genealogicatuttain favoredelnomeverginale.Sidirebbe con ragionecheuna eccezionesìoppostaaicostumi giudaici è1’apocrifasuppo- sizioned’unignorantefalsario,che vuol sostenereallame- glio ilsuomeschino sistema:si mostrerebbe col mezzo dellafilologia orientale, analizzandoil nomeebraicodel- 1’uomoedelladonna,che questa passa sempresottosilen- zio,e cheTaltro possiede1’alto officio diperpetuarele memorie. InfattilaradicediNssem chesignificadonna, sitraduce col verbo obliare,Zkarradicedelnomedel- 1’uomocolverbo ricordarsi.Siconsultinoatal’uopoidi- zionari!el’opere di Oh Rossi gnol intitolateEtiuies he- braiquesfacilitèe,et
De
laReligiond'aprèsdes docu- mentsanterieursa Moisepag.33G e 337-La genealogia evangelicahadunquel’improntadella più robusta autenticità, edètestimonianza sicuradell’ ori- gine davidicadel Salvatore, sebbeneilnomedelladonna virimangavelato.Se dessanon avessealcun rapporto con Maria, nè alcunpunto di contattoconGesù,con quale scopogli evangelisti1'avrebbero postanel principiodella
vita di Cristo?Sarebbe questoun fatto inesplicabile,e nuovonellastoriadell’intelligenzaumana.
26
STORIA DELLA VITA
diEbron meditava nel silenzio e nellasolitu- dine il mistero incomprensibile, di cui ella stessaera depositaria estromento.
La
sua pru- denzaelasuaumiltà,che l’aveano costretta alsilenzio,la consigliavano ancora a custo- dirlo,esebbenepresentisse quaitristi pensieri dovea produrrenell’animo
diGiuseppelostu- pendo avvenimentosiristettedalpalesarel’ar- cano,eaffidò a Diolacuradell’onor suo, e dellasuainnocenza.Sicuracheil divinocon- solatorenon avrebbe abbandonata nel dolore lasuaumileancellaconfortòl’anima
contur- batacon quella preghiera,cheilregiosalmista consigliavaall’uomo
percosso dallamaledizione e dalla calunnia;« Rimettilatua via nelSi-» gnore, e confidati in lui,ed egli farà ciò
» chebisogna.Produrràfuòrila tua giustizia
»
come
la luce,e la tua diritturacome
il» mezzodì(1) ».
La
preghiera della Vergine ottenne tranon molto la ricompensa, chelo stessoprofetapromettevaa coloro,che avreb- bero seguitoloaccennato ammaestramento.«Revela Domino viam tuam,etsperaineo,etipse
»faciet.Eteducet quasilumenjustitiamtuam,etjudicium,
»tuumtamquammeridiein»Ps.XXXVI.5. 6.
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DI
GESÙ
CRISTO 27 AccortosiGiuseppedello statodisuasposa, che grave recavailsenodel divino portato, sentìnell’anima profondo turbamento,e nella sua angoscia rimproverando se stessosiab- bandonòalcorso dei più molesti pensieri:«Co-»
me
oserò io presentarmi al Signore?Che
»potrò ridirglia favore della fanciulla, che
»horicevuto sìinnocente,sìpuraneltempio
» diGerosolima,echeilpontefice
mi
affidava»
come
a geloso custode?Chi haportato nel»
mio
domestico paradiso il tradimentoela»sciagura?
È
forseilrinnovamentodella storia»di
Adamo,
colpevoledi averlasciata lasua»
compagna
solae indifesaalle insidie del se-»duttore? »
La
leggediMosè
vietavaalma-
ritoogni società colla consorte infedele; egl’im- ponevadidenunziarla alsinedrio dei giudici perchèesposta all’ontapubblica, econdannata dopoil fatale esperimento della bevanda pa- gasseilfio deltradimentoedell’adulterio.Giu- seppe, cuil’Evangelista chiama conenfasi il giusto, e che sebbene impossente a spiegare
1’arcano avvenimento non osava immaginarla suasposa colpevole, prese consiglio diriman- darla secretamente, e salvarlaconquestotem- peramento dall’infamiadel pubblico giudizio.
Ma
l’occhiodelSignore vegliava sulla casa28
STORIA DELLA
VITAdi Nazaret. Nelsilenziodellanotteunsogno, una apparizione,una voce angelicafecesuc- cederelacalma allatempesta, erichiamònella mentesbigottitae confusaipensieridellaspe- ranzae della pace.«
E
Giuseppe suomarito, es-»sendo
uomo
giusto, enon
volendola pubblica-» menteinfamare,voleva occultamentelasciarla.
»
Ma
avendoquestecose nell’animo,eccoun
an-» gelo delSignoregliapparveinsognodicendo:
» GiuseppefigliuolodiDaviddenon temeredi
» ricevere Maria tua moglie; perciocché ciò
»cheinessa è generato è dello SpiritoSanto(1).
(i)Si scuoprìch’era gravida, avendo concepito per opera e pervirtù delloSpiritoSanto,nonperoperadi nomo. Laconcezione del Verbo, benchécomunea tuttetre ledivinepersone,siaUribuisce particolarmentealloSpirito
Santo, perchèsiccomealPadrelapotenza,lasapienzaal Figliuolo,cosìalloSpiritoSantosiattribuisconoleopere di caritàedisantità,tralequalilamassimaful’incar- nazionedelVerbodiDio.
Versolametà del secondo secolo della Chiesa fucom- postounlibrocontroiGiudei,econtrolanuovareligione daunfilosofogreco della scuolaepicurea chiamatoCelso, lecuibestemmieeprofani dileggi hannofattolagioiae laforzadella scuolafilosoficamilitantedeldiciottesimose-
colo.Origene confutandolo combatte vittoriosamenteisofismi diquell’autore,che negavalaconcezioneperoperadello Spirilo Santo.
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DI
GESÙ
CRISTO 29»
Ed
ellapartoriràun
Figliuolo, e tuglipor-»rai
nome
Gesù:perciocchéeglisalveràilsuo»popolo dailorpeccali».
Or
tutto ciò av- venne, acciocchésiadempiesse quello eh’era statodetto dalSignore perloprofetadicendo:«Ecco, laVergine sarà gravida, epartorirà
»
un
figliuolo,ilquale saràchiamatoEmma-
» nuel:ilche interpretato vuol direDiocon
» noi».
E
Giuseppe destatosi dal sonno fece secondo chel’angelo del Signoregli aveaco- mandato, e rirevettelasua moglie. Cosìl’an- gelo consolatoredissipavailsospetto,cheturbòun
istante1’animadiGiuseppe:come
appunto la nube fuggitiva,cheaffacciandosi sull’oriz- zonte turba talvoltailbelserenodiun mat- tinodi primaverae celairaggi del sole na- scente; così permezzo
diquellaparola rivela- tricedistupendo prodigio potè conoscersi av- veratoinGiuseppeilvaticiniodell’Antico Gia- cobbe: «Oh
diquantebenedizioni quellaterra,» chefiaditua ragione,andràlietae beata!
»11frutto maraviglioso,chedalsenodiquella
» schiuderassi,opera
d’uomo
nongià,ma
fia» portentodicelesterugiada.
Tu
sarai1’avven-» turoso possessorediquanto produrrà la tua
» terra,sebbene l’abbiano resa feconda i soli
»raggidipurissimosoleedibenefica luna.Dal
30
STORIA DELLA VITA
» senodiDiopartivasil’alitoanimatore, ch’en-
»tròadesaltarneleviscere,ed a produrrequel
» santo germe, chesaràlaricchezzadi tuttele
»nazioni della terra».
Fu
allorachealsuono dell’angelica favellacompreseilvirtuoso Israe- lita essere ornai adempiutoilgrande mistero delleduenatureumana
edivina nella persona delVerbounite, misteroannunziatoemeditato nel girodi molti secoli dai patriarchi,edai profeti diGiuda. Allorchénel tempioisacer- doti, ileviti, le caste vergini,i cadenti ve- gliardirinnuovandoiprofeticivoticollemani alciel sollevatechiedevanoalSignore quel so- spirato divino Agnello,che doveacangiare idestini della terra,l'angelo parlò a Giuseppe;
elosposo diMariaapprese,chevicino era il*
momento
dellanuova
piùsublimealleanza.Alla mentedi luidaraggiosupernoillustratafunoto daquel giorno,chelapiccola ignobilcasa di Nazaretdoveaessereiltacitonascondiglio del grandelavoro;cheivisiformerebberoitratti del nuovomondo
rigeneratoallaveritàe alla santità;cheivisimodellerebberoipiùperfetti esemplari delnuovo
cultodiDio, eilVangelo prenderebbeisuoiprimiconcepimenti;che ivi infinesiasconderebbe sotto lapaterna tutela ilnato Redentore,affinchè l’acciecato popoloDigitizedbyGoogle
DI
GESÙ
CRISTO 31 diGiuda, cheilSalvatoredelmondo
qual glo- riosoe possentemonarca attendeva,noncer- casseamorteilfigliodinegletta donzella.San Giovanni Crisostomo, pensando per qual ragione 1’angelo del Signoresia apparso in sognoaGiuseppe, piuttostoche manifesta- mente
come
aipastori,a ZaccariaedallaVer- gine:«Egliè,dice,perchèGiuseppe avea molta» fede,nèglibisognava unapiù chiara rive-
» lazione;quanto allaVergine, siccome facea
» duopo chelefosseroannunciate, innanziche
»sieseguissero,cose più grandi e più incre-
» dibili di quelle comunicate aZaccaria, era
» necessaria
una
rivelazionepiù manifesta. I»pastori genterozza, edi cortointendimento
»aveanbisogno,che
una
chiara visione ca-»pace dicolpirneisensi ela immaginazione
,
»rivelassel’arcanodelnatoMessia.
Ma
Giu-»seppe avendo vedutalagravidanzadi
Ma-
»ria, e concepiti tristi sospetti, ed essendo
»quindi desiderosodi mutare ingioiailsuo
»dolore,quando alcunogliene porgesseilmezzo,
» ascoltòconesultanzadicuoreleparole del-
» 1’angelo Questa condotta dellaprovvi-
» denzafu infinitamente saggia, posciachèservì
» amostrare l’eccellenza della virtù diGiu-
» seppe,ed arenderelastoriaevangelica più
32 STORIA
DELLA VITA
»credibile,rappresentandolo agitatodalle stesse
»commozioni che provato avrebbequalunque
»
uomo
insomiglianti circostanze».La
rivelazionecelesteebbenell’uomogiustol’effetto aspettato dal cielo.Giuseppe avendo concepito per Maria quella speciedivenera- zionereligiosa,chedestasi incuoredell’
uomo
meditanteun
divino mistero, riguardolla dap- poinon tantocome
sposa,sucuiaver potesse alcundiritto,quantocome
unanimasuperiore, e predilettadaDio. La loro società non ebbe nientedicomune
cogliordinarimaritaggi,av- vegnaché consistesse nel solo consorzio degli spiriti,enell’armoniadellevolontà, dei pen- sieri,edeivoli.Lo
sposo nonfuche iltesti- mone, e l’imitatore costante delle angeliche virtù dellasposa; eMaria,lapurissima delle vergini, potè sulla terracontaminatadallacolpa rassomigliarsialcigno,chenuota per 1’onda limacciosadelpadule,eserbaintattalabian- chezzadellepenne(1).Cosìla celestefamiglia(i)Questofattoè cosìbenfondato,esicerto,che 1’opinione delcontrarioèstatad'ognitempoin orroree inesecrazioneatulli gliortodossi.Idottoripiùantichi,
comeOrigene, san Basilio,sant’Epifanio,sant’Ambrogio, san Girolamo, edaltrilacondannavano non solamentedi
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DI
GESÙ
CRISTO 33 riccadeltesorod’ogni santavirtù,.eguardata dagliangelidiDiovisseigiornidipurissima vitasinoalmomento,
in cui standopercom-
piersiinove mesi piacqueall’Eternodichia- mare laVergine a
nuovo
faticosocammino, e disporregli avvenimenti,per cuileparole pro- fetiche di Michea ebberoilloro compimento«
Ma
date, o BetlemEfrata,benchétusii la»r
»
minima
delle città diGiuda, dateuscirà colui»chesarà Signoreinìsraello,elacuigenera-
errore, ma<11eresia,diempietà,<ljfollia,di sacrilegio, dibestemmia.Veggonsilecitazionidiquestipadriin tutti gliautori, chehannodifesaeprovatalacattolicaverità, di cuiparliamo. Elvidio, e qualchealtroanticoeretico, clie
smaniaronodi combatterla,fondavanolaprincipaleobie- zionesulcapitoloprimodisanMatteo:«Maeglinonla.
»conobbe,finch’ebbe partoritoilsuofigliuoloprimogenito» ,
Perchèilfigliuolosichiami primogenito bastach'eglisia ilprimonatoda unadonna,enonè necessario chequesta metta,in luce altri figli.Congran misterol’Evangelista chiamòilfigliuolodiMaria primogenitopiuttostoche uni- genito,affinchéintendasi,comeinluiriunivansiidiritti tuttidellaprimogenitura(ilprincipato,ilsacerdozio el’e-
redità) conferitiaquestoprimogenito,delqualeiprimo-
genitidella legge eranofigura,e delquale, dicel’Apo-
stolo,chequaudofu introdottodal Padrenel mondo,fu ordinalo atuttigliangeli diadorarlo.
Voi.IL 3
34 STORIA
DELLA
VITA» zioneebbeprincipio dai tempieterni. Perciò
» egli gli daràin
mano
dei lor nemici fino»al tempo, cheColeicheha dapartorireabbia
» partorito: allorailrimanente dei suoi fra-
» lelli ritornerà ai figliuoli d’ Israel.
E
colui»starà ritto,egli pasturerà nella forza del
»Signore, nell’altezza del
nome
del Signore» Iddio suo: ed essi giaceranno: perciocché
»egli sifaràgrandefino agliestremitermini
» dellaterra.
E
costui saràlapace e ci» riscuoterà dagliAssirii,quando saranno en-
» trati nel nostro paese, ed avranno mosso
»ilpiè nei nostri confini (1) ».
La
piccola cittàdiBetlcm,eh’essendolacunadiDavidde aveasempre ottenutoipiù grandiomagginella Giudea, fudesignata con questo oracolo del(i)«EttuBetlchem Ephralaparvulusesinroiilibus
»Juda: extemihi egredietur, quisiidoininatorinIsrael:'
»etegressus ejusabinitio,adiebusaeternitatis.Propler
»hoc dabiteosusque ad tempus, inquoparturienspariet:
»etreliquiaefratrum ejus convertentur adfiliosIsrael.Et
»stabitetpasceiinfortitudineDomini,insublimitateno-
liminisDominiDeisui:etconvertentur,quia nunc ma-
lignifìcabiturusque ad terminosterrae.Eteritistepax... iietliberabitab Assur cura venerit interraranostrani,et
»cumcalcaveritinfmibusnostris».Mich. V.a,3.4-6.
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DI
GESÙ
CRISTO 33 profetacome
illuogo,dacuisarebbe spuntala laluce dellanuova
credenzaenato ilMessia,il possente Salvatore d’Israello. Facea duopo cheilvaticinio si compiesse;efrattantosla- vasi Maria ritiratainNazaret lontano trenta leghe dallacittàindicata da Michea, nè sem- brachepensassediallontanarsidal suo tran- quillo soggiorno.
Ma
quali mezzi all’uman
guardoignotinon ha1’onnipotente, perchè ab- bianoeffettoidivisamentidellasuaeterna sa- pienza! Signoredeitempi,dei luoghi, e delle persone fachetuttoconcorraalpronto esegui-mento
disua suprema volontà,emovendo
a sua vogliaancheilcuoredeimonarchi rende obbedienti alsuo cennolevolontà piùritrose edavverse.CesareAugusto avendoridotteinunasola
mano
leredinidellacaduta republica,e stabi- litalapacetraipopoli ornai stanchidellesan- guinoserivalitàdeitriumviri, vollea sodisfa- cimento delregio orgoglio,eamigliore dire- zione dellepubbliche imposte chesi misuras- sero con universale censimentoleforze,ele ricchezzedelvasto impero. L’edittodiCesare imponeva,che ciascuno recatosiallaterrana- talescrivesse nei registriilsuonome,eindi-1 casselostato,e la ricchezzadisua famiglia.36
STORIA DELLA VITA
« Diquei giorni, leggesi nel Vangelo di san
» Luca, avvenneche
un
decreto usci da parte»diCesareAugusto, che tuttoil
mondo
fosse»rassegnato.Questa rassegna fulaprimache
» fu fattasottoCirinogovernatore dellaSiria.
»
E
tuttiandavanoper essere rassegnali cia-»scuno nella sua città.Ora anche Giuseppe
» andò daNazaretcittà dellaGalileaallacittà
» di Davidchesichiama Betlem, nella Giu-
»dea, perciocché egli era della casaedella
» gente di David,per essere rassegnato con
»Maria,eh’era lamoglie che gli era stata
»sposata,laquale era gravida». I procon- soli romani furono incaricati ciascuno nella suaprovinciadifareeseguirequell’editto im- periale.EseguitigliordinidiCesare nella pro- vinciaromana,non
meno
cheneireamienelle tetrarchie,chene dipendevano,scorsi già tre anni dalla datadeldecretosigiunse finalmente aBetlemmeesattamenteall'epoca memorabile dellanascitadelSalvatore(1).(i)Augustofece fareIrecensi, ossiagenerali descri- zioniditutteleprovinciedell’impero:ilprimoduranteil sestosuo consolatocon MarcoAgrippa l'anno28aranti 1’eracristiana;ilsecondosottoilconsolato diCaioMario Censorino, ediCaio Asinio Gallo,1’annoterzoarantil’era
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DI
GESÙ
CRISTO 37Una
dellegrandi prove,che attestano lo scadimento dellenazioni, èl’attodivassallag- gio,ilgiuramentodifedeltàdegl’individuial- 1’autorità dello straniero,la iscrizionedeipa-mcdesima;e<lilterròedultimosottoilconsolatodiSesto PompeoNepote,ediSesto ApuleioNepote,l’annoil\.11 censo di cui parla sanLucaèilsecondo,eildecretoche
1’ordinavaèindatadell’annoterzoavanti1’eracristiana.
Itreanni, che furono impiegati in questadescrizione, ese- guitadalprefettoromano, non debbonofarsorpresa,non richiedendo certamente minortempoilcatastodellaSiria, dellaCelesiria, dellaFenicia edellaGiudea.
Delsilenziodeglistoriciprofaniintorno a questa nu- merazionecosìparlailsig.Tillemont:«Sembrastranoclic
»glistoricinonabbianofattamenzionediquestanume-
»razioneditutto l’imperoordinatadaAugusto;ma noi
»non abbiamocheilsoloDione,ilqualeabbiascrittauna
»storia esattadiAugusto; e sonosi smarritiidiecianni
»dellasuastoria,neiqualidovevaparlarsidiquestofatto,
»cioèdall’anno 548 diRomasino all’anno768.Uopoè
»convenirnondimenochelacosa fossecelebre, dapoichè
»san Giustino,eTertulliano appellanocontroipaganie
»gli eretici ai registri, cheseneserbavanoancora.Su
»taleenumerazionefeceprobabilmenteAugusto quella nota,
»di cui parlaTacito,nellaqualeeranodescrittetuttele
»forze dellostato,e quanti eranocittadini,ealleatinelle
«armate,equanteflotte,equantiregni (o sottomessi o
»ligii)equante provincieetribù,qualiequante imposte;
»spesee gravami».
38 STORIA
DELLA VITA
trimooi, e ilcensimento delle famiglie,aprò deinovelli dominatori.IRomani,politiciillu- minati,conoscendole forzedellanazionegiu- daica,Tostinata energia del suocarattere,e ilsuo aborrimentodallaservitù,
camminarono
lentamente al loro scopo. Cesarein principio sipose a fiancodiErodesultronodellaGiu- dea,che giurava ad entrambi obbedienza:ve- nuto ilmomento
opportuno,ibeni della na- zione soggiogata divennero il patrimonio diRoma.
Il censimento, incominciato tre anni avanti l’era cristiana, sottoilgovernatoreCi- rino,compievasicoltotale spogliamento degli Ebrei, dieci anni dopolamorte di Erode;e la Giudea,sebbene qualche principe dellafa- miglia ascanolita vi conservasse1’ombra
della regiaautoritàsottoilnome
diTetrarca, fu se- gnatanelnumero
delle provincie dell’Impero romano. Salvadorfedeleallasuacieca opposi- zione atuttele tradizioni evangeliche non sa leggerenella storiadiFlavio Giuseppe chela enumerazione di alcune provincie cadute in retaggio ad Archelao figliodiErode,dopo lo spogliamentodellanazione, enegandoilcensi-mento
diCirinoaccusailVangelod’impostura.A
confutazione del sistemadiSalvadorbasti ricordare il testo dell’autore medesimo delleI
DI
GESÙ
CRISTO 30 Antichità Giudaiche,ovesialludeprecisamente all’epoca accennatadaS.Luca,« TuttiiGiu-» deiperdecretoimperiale vennero astrettia
» consegnareillor
nome
neiregistrideldelegato» diAugusto,eapronunciaregiuramentodi fe-
» deitàaCesare e aErode».Strausstrova ine- splicabileilcensimento
romano
negli stali diun
re,cheportavascettroecorona.Ma
siri- cordino purecorona,scettro,bastone diavo- rio,sericopaludamento, impreseguerriere,giu- dizii dispotici, titoli di tetrarca, di re, di alleato,di amico, e di preside perpetuo dei giochi olimpici: si aggiungano pure aquesti titoliinomi pomposidigrandeedimagnifico accordatiad Erode,1’uomo
versato nellastoria enonaffattodigiuno della scienzapoliticatro- verà sempreneltirannodiGiudailsudditodiRoma,
eiltimido adulatorediAugusto. Quei brillantifantasmi,che discendendodal Campi- doglio circondavano l’Assalonita, non erano emblemid’indipendenza;eranosegnidischia- vitù.Appiano,lostoriografo delle guerre ci- vili,nona tortoponevaErodenelnumero
dei tributaridiRoma,
ediqueipiccolire, aiquali concedevaessadiseguireilsuo carro, e del-1’avvilimentodei qualicompiacevasilasuasel- vaggia fierezza. Questi cenni storici rispon-
40
STORIA DELLA
VITAdonovittoriosamenteall'affettatamaravigliadi Strauss, e al supposto anacronismo di Sal- vador(1).
La
circostanzadelromano
censimento che può sembrareinsignificantealmoderno
scetti- cismo,nonfutatenegliordinamentimisteriosi deliaprovvidenza,nètaleapparveallanazione ebraicausa arispettarenellapatriadiDaviddeil luogo fortunato della nascitadelSalvatore.
Cesare, egliagenti suoi erano, senza saperlo,
idocili e ciechi istrumentidella provvidenza;
l’orgoglio,elacupidigia dei
Romani
contri- buivano all’adempimento delleprofezie, con- ciossiachèquandogliuominisiagitano èsem-(i)SiconsultinoAppianonellasua Storiadelleguerre civili,SventonionellaVitadiAugusto, e Tacito neisuoi Annali. Quest’ultimo parlandodiCirinoGovernatore di Siria cinarracoro’ eglifossepossentepersonaggionativo del comunediLanuvio,distintopertalentimilitari epercom- missioni politichevigorosamentecompiute, odiatoetemuto
|ielsuospiritoviolento esordida avarizia
;ecom’eglifosse inalzatoalConsolatosottoAugusto,emorissesottoTiberio, onoratoda questo principecotisplendidifunerali.Probabil-
mentequest’uomofuinviatonellaGiudea dopolasuavit- toriasugliantichi montagnardidellaCaraniania,cuititolo diprocuratore imperiale.Itestigreci delVangeloediFlavio noncipermettono di dargliilnomediproconsole.
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. DI
GESÙ
CRISTO 41 preIddio,cheliguida.L’avveramentodelva- ticiniodiMicheafuchiamatodallamiscredente filosofial’opera del caso.Ma
lavitaumana
in tuttoil suocorsonon è forseiltessutomara- vigliosodicombinazionieavvenimenti,chesi potrebberonona tortochiamarefortuiti?Quelle combinazionibensì,equegliavvenimentinelle loroconseguenzemaravigliose rivelanosempre unaorigine divina, nèaltro sono agli occhi delsaggio,chelamanifestazione della volontà, e dei consiglidiDio.Obbedientialcennodegli uomini,obbedivano MariaeGiuseppeal cenno dell’Altissimo,eidue nobilidiscendenti dalla stirpedavidica nascosi sottoilvestimentodella povertà mossero versolacittàdiEfrata, che non compreseilmisterodella lorovenuta, nè.altro asilo accordòallafamiglia di Davidde, che
un
miserabil tugurio, e il presepio dei pastori.Questoviaggio intrapresosul finir dell'au- tunno,allorchéitorrentiprecipitavano impe- tuosi nelfondodellevalli, soffiava 1’aquilone neglialti terebinti,eilcieloingombrodinu- voleannunziava prossime lenevi, debb’ essere statopenososingolarmente alla'Vergine, che sapevavicinal’epoca delparto divino.Rasse- gnata bensìai supremi voleri di Colui,cheil
42
STORIA DELLA
VITAtuttodirigecolsapere elagiustizia,anche in questo
nuovo
esperimentomostrò quell’animo
coraggioso esublime,chenon superbiva nelle grandezze,sapevacontenersi nellagioia,edac- cettava in silenziol’infortunio.Giuseppecam- minava
pensierosoalsuofiancomeditandogli oracoli, chedaquattro mila annipromettevano almondo
ilSalvatore,e coipalpitidellagioia e dellasperanzasalutava dalungilacittàdei Re, che assisasu diun’eminenza tramezzo a ridenti colli ombreggiati dalla guercia e dal-l’olivo, erischiarata
un
istante dai raggidel sole cadente parve,cherispondessecolsorriso delcieloa quel salutodipace.Volgendoposcia uno sguardoalsuo poveroarredo,edallamo-
destasuacompagna
in abbigliamento semplice e confacente allasuacondizione, richiamava alla menteigrandivaticiniid’Isaia.«Sorgerà» innanzialSignore
un
germoglio, che uscirà» daun’aridaterra; eglièsenza bellezza, senza
» splendore... ciè parso
un
oggetto spregevole,»l’infimo degliuomini».
E
ilpatriarca inco- minciavaacomprendereidisegni di Dio in- tornoalsuoCristo,nè puntomaravigliossial- lorché arrivatoal terminedelfaticosoviaggio, trovòlacittà invasadauna folla diGiudei, cheloaveanopreceduto; e disprezzato ereietto,DI
GESÙ
CRISTO 43 dopoaver segnatoilsuonome
e queldiMaria nei registridiCesare, fu obbligato divagare allacampagnaper trovarsiun
asilo.Pocolungi dallacittàinospitaleaprivasi nellarocciauna scuracaverna,che servivadistallacomune
ai Betlemiti,etalvoltadiriparo ai pastorinelle nottiburrascose.Quivi fu bisogno ricoverarsi, e quiviiduesposicome
megliopoteronoada- giandosi presero ristorodellungocammino
(1).(i)Lo speco,olagrotta,comeosservaunmoderno autore,nellaqualevollenascereilCristo, eraunodeiluoghi più oscuri edabietti,che trovarsipotessero;mainprogresso ditempodivenne più celebredeipalagipiù superbideire.
Sino dai tempidellachiesa primitiva,gliabitatori delpaese 1’additavanoaglistranieri,che peraffarirecavansiaBetlem-
me, come unluogodeipiù ragguardevoli. Moltiimprende- vanolunghi viaggialsolooggettodivisitarequelluogo santo';edicristianiloonoravanocontuttiicontrassegni delrispetto e dellavenerazione,che inloroispiravalapietà.
Nelsecondosecolosan Giustino,ch’era nativodiSamaria, lacitavaall’ebreo Trifone;eOrigeneasserivachelagrotta diBetlemmeeranotaeziandioainemici delcristianesimo.
Sottol’imperatoreAdrianotentaronoindarnoipaglinidi bruttarnelasantità.Vieressero la statua diThamuzo Adone, evipiantarononellapartesuperioreunbosco consacraloa quest’idolo;matuttiglisforzi loronon servironochea rendereilluogopiù venerabile,earaddoppiareinappresso
ilfervore elozelodeicristiani.Lagrotta,come puòrile-
U STORIA DELLA VITA
VegliavaIddio;esopra quel tugurio ri- suonòilcantico degli angeli, esifèsentireil plauso misterioso, che nelle vallienei colli vicini reseattento ogni orecchio epalpitante ogni cuore.« GloriaaDio nellesferecelesti
,
»epaceagliuominiinterra».
E
quelplauso volea dire nellasuamisteriosa favella:Ilgiorno destinato negli eterni decreti al compimento delgrande misterodiredenzione già rischiaral’Oriente,ove da tanti secoli volgevasi l’oc- chiòdei profeti,echei patriarchi della na- zione prediletta salutavanoognimattinocolle preghiere della fede,ecoi votidellasperanza.
11 messiadiscendedolcementeinmezzoaitardi
\arsìdamoltestorichenarrazioni dei viaggiatoriinOriente, èanche oggidì benissimo conservata. Essa èsituataasinistra delgrossoborgodiBetleni,chesussistetuttora:ha quaranta piedicircadiprofonditàedodici di lunghezza,evaristrin-
gendosialfondo.Sonoviduealtari
,dinanziaiqualiman*
lengonsistabilmenteisegnalidinostrafède.Superiormente allagrottav’haunabellachiesadisingolarearchitettura, che vuoisiaverservilodi modelloaltempiodisanPietro diRoma,ilpiu bello fuordidubbiofratuttiimonumenti sacridel cristianesimo.Questeparticolaritàsipossonofacil- menteraccoglierenellesvariate descrizionidelviaggio in Oriente delsig.Hesselquistpubblicalo per ordinedelre di Svezia.
-<
DI
GESÙ
CRISTO 43 nipotid’Israello,come
larugiada nellacalma della notte. Accompagnato dalla clemenza,e ,dallacaritàabbandonailsuotrono, econcenno imperioso fa che tacciailcupo romoreggiare delle folgoridelSina, eh’erano state lemes- saggiere dellagiustizia diDio.Egli viene
come
Salvatore dell’uomo
colpevole,come
ilfiglio della povera vergine; e sebbene alla volontà suprema di luiicieli obbediscano, alla sua parola disdegnopasseggilamorte,crollinole montagne,enetremiilfirmamentoel’abisso, Egli deponeloscettrodisuapossanza,siab- bassasinoanoi,esdegnandolepompe
della reggia scegliecuna, edasiloneltuguriodella miseria,enelfondo diogniumana
condizione.Le
magnificenzeeffimeredellaterra nientepo- trebbero aggiungere alla maestàeallagran- dezza diLui,eh’èlosplendore eternodelpa- dre.DioèDioanchenella casadelpovero, e nel seno obliatodinegletta spelonca.Oh
mi- stero ineffabiledimisericordia edi giustizia!E
cosaèl’uomo
cheDioponga mente adesso?Egli ècompostodifragile argilla,chehailsuo fondamentonellapolve, echeaivermiesposto tostootardièinpolve ridotto.