• Non ci sono risultati.

Tavares Strachan.

2.1.4 1960-1990: Maggiore spazio politico e culturale.

O: An European school, the students about half African half European TM: A French school?

4. Il confronto tra gli artisti: Chris Ofili e Simone Leigh.

5.1. May You Live in Interesting Times: la Biennale d’Arte di Venezia del 2019.

5.1.3. Tavares Strachan.

Tavares Strachan (1979) è nato e cresciuto nell’arcipelago delle Bahamas, ex colonia britannica. Artista di stampo concettuale, le sue installazioni multimediali toccano un’ampia varietà di temi che riguardano la mitologia, la storia, le esplorazioni, l’instabilità, lo spostamento fisico o metaforico e la capacità di resistere in ambienti inospitali. Più di tutte sembrano essere la scienza e la tecnologia i campi da cui egli è maggiormente affascinato, materie che l’hanno portato a riflettere sulla questione della manipolazione della storia e di come questa venga riportata sui libri. Nel corso di una delle sue ricerche, Taveres Strachan era venuto a conoscenza di Matthew Henson, afroamericano che nel 1901 aveva partecipato alla spedizione al Polo Nord insieme a Robert Peary, rimanendo tuttavia escluso dalle successive narrazioni su questo avvenimento. Il fatto che «non viene raccontato che un uomo che mi somiglia parecchio sia stato al Polo Nord mi porta a diverse considerazioni, per esempio: come si fa a diventare invisibili? E chi decide che cosa diventa zeitgeist, lo spirito del

27 Cfr. Ibidem. 28

85

tempo?»29, questa è la controversia che disturba e insieme attrae Tavares Strachan. L’invisibilità nella storia è proprio la questione su cui vertono le opere di Strachan esposte alla Biennale del 2019.

Avendo ottenuto, nel 2014, una borsa di studio presso l’Art + Technology Laboratory del Los Angeles County Museum of Art, Strachan si è fatto promotore del BASEC (Bahamas

Aerospace and Sea Exploration Center); in seguito ha preso parte agli addestramenti per

cosmonauti presso il centro di ricerca scientifica Yury Gagarin in Russia, durante il quale è venuto a conoscenza dell’esistenza di Robert Henry Lawrence Jr., uno dei primi astronauti neri, morto nel 1967 durante un’esercitazione di routine, la cui storia tuttavia viene taciuta nelle narrazioni di viaggi aerospaziali americani. Grazie alla collaborazione con Space X, società privata che si occupa di tecnologia aerospaziale, Strachan ha realizzato un’opera dedicata a questa “figura invisibile”. Il risultato fu Enoch, un satellite contenente un vaso canopo d’oro 24 carati che riproduce il busto dell’astronauta. Dopo essere stato benedetto da un prete shintoista, il satellite è stato lanciato nel 2008 a bordo di un razzo Falcon 9, e dovrebbe orbitare intorno alle terra per sette anni totali.30 Egli ne ha parlato definendolo un «satellite educativo», ed affermando che «è un modo di porre la domanda su come parliamo della storia».31

Per la Mostra May You Live in Interesting Times, Strachan ha portato una serie di opera ispirate al progetto su Lawrence: esposti all’Arsenale, Robert (fig. 62) è una scultura di scheletro fluttuante realizzata mediante l’uso di neon blu e viola; Robert Henry Lawrence Jr. (fig. 63) è invece un scritta a murales realizzata con il neon che svela l’atto di razzismo di cui l’astronauta è stato vittima.32

Sul tema dell’invisibilità, non più metaforica ma fisica, verte anche un’altra opera dedicata al Panchen Lama Qoigyijabu. Questa figura religiosa,

29

Si veda il video Biennale Arte 2019: Tavares Strachan. Tra arte e scienza di raicultura.it: https://www.raicultura.it/arte/articoli/2019/06/Biennale-Arte-2019-Tavares-Strachen-3c2116a2-e848-4ea6- 89f4-89824f51fcdf.html. 30 Si veda: https://www.raicultura.it/arte/articoli/2019/06/Biennale-Arte-2019-Tavares-Strachen-3c2116a2- e848-4ea6-89f4-89824f51fcdf.html. 31 Si veda: https://www.raicultura.it/arte/articoli/2019/06/Biennale-Arte-2019-Tavares-Strachen-3c2116a2- e848-4ea6-89f4-89824f51fcdf.html. 32

Il testo: Robert Henry Lawrence Jr. fu un astronauta che morì mentre istruiva un tirocinante alla tecnica di planata in discesa rapida. L’8 dicembre 1967, fu espulso dal sedile posteriore orizzontalmente e morì all’impatto. Sarebbero passati 11 anni prima che un altro afroamericano venisse scelto per sottoporsi all’apprendistato per astronauti. Apparentemente la signora Lawrence ricevette molte lettere cariche di odio dopo la sua morte, che dicevano cose del tipo: “contento che sia morto, perché ora non ci saranno bestie sulla luna”.

86

considerata in Tibet la seconda per importanza dopo il Dalai Lama, scomparse nel 1998 all’età di sei anni. Tavares Strachan decise di dedicavi un’opera riproducendo con il Pyrex il sistema cardiovascolare di un ipotetico Panchen Lama adolescente. Immersa in un serbatoio di vetro minerale alto quaranta pollici ed illuminato dal basso, la figura è visibile soltanto da alcuni angoli, invisibile da altri – un effetto ottenuto grazie alla giustapposizione di vetro e di olio. Con quest’opera, Strachan ha voluto raccontare dell’improvvisa scomparsa del ragazzo, sottintendendo che i modi in cui un qualsiasi documentatore può presentare una nuova verità ed una nuova storia sono molteplici, oltre che semplici.33

La stessa riflessione è stata declinata in una maniera differente in The Encyclopædia of

Invisibility (white) (2008), lavoro esposto al Padiglione Centrale dei Giardini (fig. 64). Poiché

l’enciclopedia è per antonomasia il luogo nel quale è possibile reperire un ampio numero di informazioni, Tavares Strachen si dimostra affascinato da questo tipo di fonte. L’Encyclopædia Britannica, la cui prima pubblicazione risale al 1768, è una delle più famose e preziose edizioni sino ad ora realizzate. Per Strachan, nato e cresciuto in una ex colonia inglese, tale volume è considerato uno strumento della conquista imperialistica, capace di appropriarsi del sapere e delle discipline per mutarle in simbolo e strumento della dominazione culturale. La propria versione autoprodotta dell’enciclopedia si interessa di tutto ciò che in quella britannica non è stato tenuto in considerazione: The Encyclopædia of

Invisibility spazia da argomenti «come il saola (un bovino rarissimo noto anche come

‘unicorno asiatico’), la città fantasma di Big Bug nell’Arizona, la gravità quantistica, il fentanyl e l’onnipresenza»34

, ed altre notizie, informazioni e concetti scovati nel corso di una ricerca durata sei anni ed avvenuta servendosi di Intenet, social networks, e-mail e chiamate. In quanto lavoro artistico, l’Enciclopædia di Strachan non è oggettiva e teorica come ci si aspetterebbe che un documento del genere fosse, al contrario ingloba molta parte della soggettività e degli interessi dell’artista, il quale ha incluso scritte, immagini, ritagli e figure secondo il proprio gusto e la propria conoscenza. Inoltre alcune pagine dell’Encyclopedia sono state stampate per ricavarne opere in grande formato che sono state esposte nella stessa sala del Padiglione (Bessa, Capleton, Next Time, Robert Small).35

33

Jonathan Griffin, Tavares Strachan, in May You Live In Interesting Times: Biennale Arte 2019, Venezia, La Biennale di Venezia, 2019, pp. 330-331.

34 Ivi., p. 331.

35

87

Anche se non sempre i lavori di Strachan si focalizzano sulla tematica di identità, questo tema viene spesso toccato in maniera indiretta. Alle opere di Strachan sottostà un desiderio di rivendicazione, un tentativo di portare a galla la verità degli eventi che hanno riguardano alcune figure afroamericane. «Mi piace lavorare su temi che sono importanti per me a livello personale»36, ha dichiarato Strachan, artista nero nato in una nazione un tempo sotto il dominio occidentale.

Essentially, the idea of duality is really crucial to my experience, to my own sense of personal discovery […] it is a dual experience. I have at least two ways of immediately thinking about the world, so I make art that gives me the opportunity to explore the idea.37

5.1.4. Gli artisti della diaspora nera: Njideka Akunyili Crosby, Frida