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Tecnicizzazione delle relazioni sociali

Nel documento Cronache Economiche. N.005-006, Anno 1974 (pagine 48-54)

Giulio Fodday

I rapporti correnti tra individuo e individuo, tra gruppo e gruppo, tra individuo e g r u p p o n o n sono mai apparsi, in nessuna epoca, idilliaci.

II filosofo Francis Bacon aveva immaginato un'utopica isola in mezzo al Pacifico •— la N u o v a Atlantide — i cui abitanti vivevano sempre in pace.

Ma questa perfetta comunità era troppo lon-tana per servire da modello a u o m i n i non imma-ginari.

D'altronde, lo stesso Bacon, il quale era stato molto attivo nell'accusare di alto t r a d i m e n t o il suo amico il conte di Essex, m a n d a t o poi al pati-bolo, aveva dimostrato in m o d o l a m p a n t e q u a n t o siano precari i buoni r a p p o r t i nelle vicende terrene.

Evidentemente n o n esisterebbero utopisti se il m o n d o non fosse peggiore di quello che la loro fantasia ha partorito.

Gli esseri u m a n i , in realtà, si sono g u a r d a t i sempre in cagnesco.

Perciò, anche se il nostro m o n d o fosse, come sosteneva Leibniz, il migliore di tutti i m o n d i possibili, ci sarebbe poco da stare allegri.

Oggi, c o m u n q u e , anche a prescindere dalle manifestazioni di conflittualità più virulenta (guer-re, rivoluzioni, omicidi, ecc.), la sfiducia, la diffi-denza, la mala disposizione sono atteggiamenti diffusi in s o m m o grado, specialmente nei con-fronti di quelle organizzazioni sociali che sono sede del potere economico, amministrativo, po-litico.

Una moltitudine di enti pubblici e privati si erge di f r o n t e a noi c o n d i z i o n a n d o le nostre azioni.

Ci troviamo sperduti in u n a foresta di sigle, dietro cui si mimetizzano attività ignorate dai più.

Soltanto nel settore p u b b l i c o sono stati regi-strati, in Italia, 5 8 . 0 0 0 enti, parecchi dei quali h a n n o funzioni che r e n d o n o lapalissiana la loro inutilità.

Il proliferare di organismi burocratici è u n f e n o m e n o del nostro tempo. N a t u r a l m e n t e la loro

esistenza n o n è u n fatto nuovo. I primi popoli storici si valevano certamente di organizzazioni notevoli per realizzare opere colossali quali le p i r a m i d i egiziane, i templi ellenici, le strade ro-m a n e , la ro-muraglia cinese. Q u i n d i c'erano a p p a r a t i tecnici con f u n z i o n a r i ordinati in gradi gerarchici. M a oggi, l ' a u m e n t o di bisogni •— segno di pro-gresso, dato che, di solito, u n bisogno soddisfatto ne genera subito un altro, stimolando l'ingegno u m a n o ad acuirsi nella ricerca dei mezzi atti a soddisfare il n u o v o bisogno — c o m p o r t a u n a ca-pillare specializzazione delle attività u m a n e . Le quali p o s t u l a n o altrettante organizzazioni che f a n n o sempre più intricata la rete delle relazioni sociali.

T u t t o ciò è connesso allo sviluppo dell'indu-stria m o d e r n a . L'indudell'indu-strializzazione, come è noto, ha p r o v o c a t o radicali m u t a m e n t i nella nostra so-cietà, che h a preso conseguentemente il n o m e di « società industriale ».

La p r o d u z i o n e di massa è la causa p r i m a del f o r m a r s i , oltreché dell'impresa di ampie dimen-sioni, anche d ' u n a i n n u m e r e v o l e q u a n t i t à di orga-nismi privati e pubblici, volti alla soddisfazione di interessi collettivi legati all'evoluzione indu-striale.

L ' i n d u s t r i a m o d e r n a ha inciso p r o f o n d a m e n t e su ogni aspetto della vita, dalle scienze all'econo-mia, dalla politica al diritto, dall'istruzione al costume, d a n d o luogo alla f o r m a z i o n e di comples-si differenziati.

Si pensi, per esempio, all'esigenza di tutela del-la cdel-lasse del-lavoratrice c o m e effetto dell'affermarsi della g r a n d e industria. N e è derivata u n a legisla-zione sociale che ha d e t e r m i n a t o la crealegisla-zione di istituzioni molteplici per c u r a r n e l'attuazione: centrali e p e r i f e r i c h e , a u t a r c h i c h e e ausiliarie, di diritto p u b b l i c o e di diritto p r i v a t o .

O r a , il moltiplicarsi di uffici p u b b l i c i , istituti, società p r o d u c e , in misura crescente, occasioni di contatti sociali.

P u r t r o p p o l ' u o m o d'oggi n o n è incline alla be-nevolenza. U n a lieve a n o m a l i a nei r a p p o r t i è

sufficiente a suscitare malcontento. Siamo soliti respingere enti pubblici e privati f u o r i della zona della nostra simpatia. Spesso li giudichiamo su-perflui, opprimenti, parassitari.

Dal canto loro questi enti generalmente igno-r a n o il loigno-ro pubblico. Sovente si occultano e si isolano. E cosi si a p p r o f o n d i s c e il solco che separa gli uni dall'altro.

Bisogna a m m e t t e r e che per u n a impresa pri-vata o per u n a amministrazione pubblica n o n è facile conciliarsi il f a v o r e del m o n d o circostante. Il lavoratore si c o n t r a p p o n e all'impresa, atteso che ciascuna delle d u e parti tende a conseguire scopi antitetici. Il lavoratore infatti m i r a ad assi-curarsi la retribuzione e l'impresa il profitto.

I portatori di azioni che la polverizzazione del capitale confina n e l l ' a n o n i m a t o si disinteressano spesso dei g r a n d i p r o b l e m i aziendali.

I concorrenti sono spinti dalla loro ansia com-petitiva a f a r parte p e r se stessi.

I c o n s u m a t o r i , q u a n d o non sono vittime di u n a egemonia imposta dalla costituzione di m o n o p ò l i , si c o n f o n d o n o n e l l ' i n d e t e r m i n a t e z z a della massa degli acquirenti.

N o n solo le imprese private, ma a n c h e le isti-tuzioni p u b b l i c h e a p p a i o n o agli occhi della gente c o m e tante « turres e b u r n e a e ».

Gli enti p u b b l i c i , più che s t r u m e n t i necessari p e r il r a g g i u n g i m e n t o di fini generali, sono repu-tati fulcri di autorità che i n d u c o n o disagio. I cit-tadini d ' u n o Stato d e m o c r a t i c o , se n o n h a n n o pie-n a m a t u r i t à politica, sopie-no poco proclivi a copie-nsi- consi-d e r a r e le istituzioni p u b b l i c h e e m a n a z i o n e consi-d ' u n a società g i u r i d i c a m e n t e organizzata di cui essi co-stituiscono la c o m p o n e n t e u m a n a e la f o n t e p r i m a della sovranità.

Sovente, a peggiorare i r a p p o r t i tra organi pub-blici e cittadini c o n c o r r o n o inefficienze e insuffi-cienze f u n z i o n a l i .

Gli ostacoli f r a p p o s t i alla c o m p r e n s i o n e di molti compiti svolti d a l l ' a m m i n i s t r a z i o n e pubbli-ca e alla conoscenza di servizi che t o r n a n o a van-taggio dei singoli accresce il distacco del p u b b l i c o .

Q u a n t i Uffici pubblici svolgenti importantissi-m e f u n z i o n i non g o d o n o n e s s u n a r e p u t a z i o n e per la semplice r a g i o n e che si ignora p e r c h é esistono e talvolta se esistono!

Q u a n t e volte istituzioni p u b b l i c h e v e n g o n o in discredito p e r certe loro sia p u r legittime determi-nazioni i n t e r p r e t a t e p e r ò m a l e v o l m e n t e , in q u a n t o si è t r a s c u r a t o di s p i e g a r n e le ragioni!

È ovvio che l ' a n i m o s i t à , la disistima,

l'incom-prensione sono sempre nocive al progresso sociale. N o n v'è d u n q u e chi n o n veda la necessità di reinserire enti pubblici e privati nel loro contesto sociale, affinché i contatti col m o n d o nel quale tali enti o p e r a n o , diventino, q u a n t o più possibile, fe-condi.

Ma le relazioni sociali n o n possono più essere regolate soltanto dalla convenienza, dal sentimen-to, dall'istinto. Perciò si f a strada l'idea d'intra-p r e n d e r e azioni organiche e continue f o n d a t e su tecniche elaborate. Si fa strada i n s o m m a l'idea di tecnicizzare le relazioni sociali.

Assunzione di comportamenti adeguati.

U n o dei principali motivi di sconforto per chi v o r r e b b e u s u f r u i r e di servizi p u b b l i c i o privati è dato dal c o m p o r t a m e n t o allontanante assunto, n o n di rado, dagli addetti ai servizi.

Q u a n d o si ha a che f a r e con u n o scorbutico commesso di negozio, ci scapita s o p r a t t u t t o il ne-goziante che v e d r à il potenziale cliente dirottare verso altre mète.

M a negli Uffici pubblici, in situazioni analoghe, l'utente n o n ha alternative. P u ò soltanto disappro-vare, protestare, invelenirsi.

G e n e r a l m e n t e , q u a n d o m u o v i a m o i nostri passi verso un Ufficio p u b b l i c o siamo p r e v e n u t i . Salen-d o n e le scale, p e r c o r r e n Salen-d o n e i corriSalen-doi, sostanSalen-do nelle a n t i c a m e r e ci s e n t i a m o quasi intimiditi dal t u r b i n i o di carte che f l u t t u a n o in u n a sfera sopra-sensibile, dal t a m b u r e g g i a r e i m p l a c a b i l e dei tim-bri, dai p e r e n t o r i e inappellabili r i f e r i m e n t i a leg-gi, decreti, circolari.

L ' A u t o r i t à , nella sua f o r m a più s t r a m a n t e , sem-bra ridurci alle p r o p o r z i o n i di G u l l i v e r nel paese dei giganti.

Q u e s t o , più o m e n o , è lo stato d ' a n i m o con cui ci a c c o s t i a m o allo sportello d ' u n Ufficio p u b b l i c o . Q u a n d o poi, di là dallo sportello, si stagliano figure di sussiegosi b u r o c r a t i a cui m a n c a solo il collare b i a n c o , la c a p p a e il cappello a g r a n d i p e n n e per essere scambiati con gli spagnoleschi a m m i n i s t r a t o r i che d o m i n a v a n o la nostra penisola al t e m p o di R e n z o e L u c i a , allora si innalza tra noi e loro u n a b a r r i e r a invalicabile.

O r a , a c c a d e q u e s t o : che la cattiva i m p r e s s i o n e suscitata in noi dal c o m p o r t a m e n t o del r a p p r e s e n t a n t e dell'Ufficio coinvolge a n c h e l'Ufficio r a p p r e -sentato, sicché, identificando l ' u n o con l'altro, d i c i a m o m a l e di quell'Ufficio e, g e n e r a l i z z a n d o , d i c i a m o m a l e di tutta l ' a m m i n i s t r a z i o n e p u b b l i c a .

Che cosa può fare un ente per impedire che insorgano simili stati d ' a n i m o ? Come evitare che le relazioni tra amministrazione pubblica e utente, tra impresa e cliente, tra superiore gerarchico e dipendente degenerino e siano definitivamente compromesse?

Che il comportamento d'un impiegato nei con-fronti del pubblico debba essere corretto, cortese, benevolo sembra talmente ovvio che pochi enti si danno la pena di porre attenzione a tale p r o b l e m a . Rientra tuttavia nella politica manageriale più avveduta sensibilizzare il personale sotto l'aspetto comportamentistico.

Una azienda m o d e r n a , pubblica o privata, non ha soltanto l'ufficio di rilasciare certificati o con-cedere sussidi o vendere prodotti ma ha pure l'uf-ficio forse più importante di erogare soddisfa-zioni.

Questo fine potrebbe essere conseguito dal f u n -zionario che, ricevendo il presentatore d ' u n recla-mo, non lo liquidasse con u n o sbrigativo « Lei non p u ò accampare nessun diritto », m a gli spie-gasse pazientemente le ragioni dell'eventuale in-fondatezza delle sue pretese, senza intontirlo con l'ermetismo delle « grida » sciorinate dal dottor Azzeccagarbugli.

fi c o m p o r t a m e n t o tipico di colui che agisce in nome d ' u n a organizzazione consiste, come è noto, nell'attività verbale che p r e n d e consistenza nel discorso dialogico.

Il più delle volte lo scambio diretto di opinioni è il mezzo migliore per pervenire a conclusioni utili.

Senza d u b b i o la caparbietà, il puntiglio, la pre-sunzione sono difetti radicati in certe persone, non disposte a modificare facilmente il p r o p r i o giudizio anche se le argomentazioni altrui sono validissime.

Tuttavia fin dai tempi più antichi è stata col-tivata l'arte dell'interrogare e del rispondere, cioè, la tecnica del colloquio che f u sviluppatissima nella Grecia di Socrate ed è ritornata oggi di attualità.

Esplicazione di attività informative.

Le relazioni sociali inoltre migliorano ogni vol-ta che le organizzazioni interessate dispiegano u n a adeguata azione i n f o r m a t i v a . La carenza di infor-mazione è sempre causa di insicurezza, perplessi-tà, scontento e induce a false interpretazioni dei fatti.

I mezzi disponibili per i n f o r m a r e offrono larga possibilità di scelta. Innanzi tutto vi sono mezzi di uso consueto, come lettere, ordini di servizio, circolari.

Certe volte accade che il loro contenuto richie-de un i m p r o b o lavoro di interpretazione per ca-pire ciò che l'autore intende dire. Talora si scopre che costui ha reso deliberatamente vane le fatiche filologiche dei poveri commentatori con u n a prosa sibillina che gli permette di n o n assumersi nes-suna responsabilità circa le informazioni attese.

Esistono invece regole precise per la compila-zione di scritti: ogni incaricato dovrebbe tenerle ben presenti.

Vi sono poi i mezzi di comunicazione di massa, come giornali, riviste, radio, televisione, cinema, manifesti a cui le organizzazioni ricorrono q u a n d o vogliono i n f o r m a r e u n a parte cospicua della popo-lazione.

A n c h e in questi casi il m o d o di trasmettere messaggi riveste grande i m p o r t a n z a .

Per esempio, certi a n n u n z i di interesse pubbli-co notificati pubbli-con manifesti, pubbli-come b a n d i di pubbli- con-corso e simili, p a i o n o affìssi ai m u r i per n o n farsi leggere.

Pochi infatti h a n n o il coraggio di f e r m a r s i sul b o r d o d ' u n m a r c i a p i e d e , m a g a r i sotto u n para-pioggia sgocciolante, in mezzo al via vai dei pas-santi e degli autoveicoli, per cavarsi gli occhi a d e c i f r a r e parole scritte fitte fitte, che f o r m a n o u n monolito nereggiante da cui il disgraziato lettore s e m b r a schiacciato.

Q u a n t o più efficaci sarebbero tali manifesti se fosse curata u n p o ' di più la grafica, l'impagina-zione, l'estetica!

R a g g i u n g o n o scopi i n f o r m a t i v i anche i perio-dici a p p o s i t a m e n t e p u b b l i c a t i da singole aziende e destinati al p e r s o n a l e d i p e n d e n t e o a g r u p p i spe-cifici di p e r s o n e o al p u b b l i c o generico.

A n c h e le relazioni di bilancio, rese intelligibili m e d i a n t e un linguaggio semplice e chiaro e oppor-t u n a m e n oppor-t e diffuse, agevolano la conoscenza del-l ' a n d a m e n t o e c o n o m i c o e p a t r i m o n i a del-l e dedel-ldel-l'ente.

Negli USA certe aziende, p e r mettere il pub-blico al corrente della situazione finanziaria, so-gliono distribuire piccoli dischi sui quali è inciso il discorso illustrativo del presidente.

U n o dei m e t o d i più validi di i n f o r m a z i o n e consiste nel m e t t e r e d i r e t t a m e n t e i terzi a c o n t a t t o con l'oggetto che si vuol f a r conoscere. Il che è seguito da g r a n d i complessi industriali e anche da

organismi pubblici per mezzo di visite organizzate alle sedi, agli impianti, ai servizi.

Gli strumenti di informazione testé cennati esi-gono speciali cognizioni, accorgimenti, adatta-menti. Dal loro b u o n uso d i p e n d e il migliora-m e n t o delle relazioni sociali.

Stimoli alla partecipazione.

La creazione d ' u n vincolo spontaneo tra l'ente e i soggetti che sono in r a p p o r t o con questo p u ò attuarsi anche attraverso la partecipazione attiva, suscettibile di assumere varie f o r m e .

È i n d u b i t a t o che la diretta responsabilità dei lavoratori nella gestione dell'azienda, come è pre-visto dalla nostra Costituzione, servirebbe a pro-m u o v e r e il senso di a p p a r t e n e n z a alla c o pro-m u n i t à aziendale.

Peraltro il c o m u n e interesse e c o n o m i c o n o n sembra sufficiente a stabilire legami p r o f o n d a -m e n t e sentiti.

F i n a n c h e nelle società cooperative, dove c'è pa-rità giuridica tra soci, n o n sempre alligna u n gene-rale spirito partecipativo. E spesso accade che as-semblee di c o n d o m i n i , ai q u a l i i p r o b l e m i della p r o p r i a casa d o v r e b b e r o stare p a r t i c o l a r m e n t e a cuore, n o n p o s s a n o essere costituite v a l i d a m e n t e p e r il m a n c a t o i n t e r v e n t o di t r o p p i c o n d o m i n i af-f a t t o indiaf-faf-ferenti a cose che p u r e li t o c c a n o da vicino.

Solo q u a n d o u n a o r g a n i z z a z i o n e è sentita dai soggetti compresi nel suo c a m p o d ' a z i o n e c o m e p a r t e di loro stessi, si p u ò dire che le relazioni in-tercorrenti tra l ' u n a e gli altri h a n n o raggiunto il livello di m a s s i m a socialità.

A ciò t e n d o n o le iniziative prese da t a l u n i enti p e r la costituzione di gruppi di lavoro, di comitati f o r m a t i da clienti a cui v i e n e sottoposto lo studio di p r o b l e m i di c a r a t t e r e c o m m e r c i a l e , di cassette delle idee.

Il sistema dei suggerimenti che c o n s e n t e a di-p e n d e n t i e di-privati di di-p r e s e n t a r e di-p r o di-p o s t e di-p e r mi-gliorare i p r o c e d i m e n t i lavorativi, p e r m o d i f i c a r e la s t r u t t u r a o r g a n i z z a t i v a , per semplificare i ser-vizi è talora a d o t t a t o da g r a n d i i n d u s t r i e e da organismi p u b b l i c i , i quali n o n si s c o r a g g i a n o se c a p i t a di t r o v a r e tra le p r o p o s t e a n c h e lettere di a n o n i m i in vena di scurrilità.

L ' o t t e n i m e n t o di u n a i n t e g r a z i o n e effettiva at-t r a v e r s o le iniziaat-tive esemplificaat-te, d i m o s at-t r a che è possibile r i n s a l d a r e con tecniche a d e g u a t e i rap-porti che si stabiliscono tra un e n t e e coloro che

prestano la loro opera alle sue dipendenze o uti-lizzano q u a n t o ha origine dalla sua attività.

Condizioni operative.

È aspettativa c o m u n e che le organizzazioni pubbliche e private soddisfino bisogni individuali e collettivi nel m o d o più facile, semplice e rapido. Se ciò non avviene nasce delusione seguita su-bito da critica e disprezzo. Pertanto il perfeziona-m e n t o delle condizioni operative è cura costante degli organismi più sensibili alle esigenze del pub-blico.

Talora i servizi di interesse generale sono esple-tati in sedi disagevoli, poco decorose, inadeguate.

Costringere il pubblico a raggiungere u n Uffi-cio malservito dai mezzi pubblici di trasporto op-p u r e sito in edifici cadenti o op-p op-p u r e costituito da vani disposti irrazionalmente cosi da causare ressa e c o n f u s i o n e n o n p u ò certo influire favorevol-m e n t e sull'opinione p u b b l i c a e su quella dello stesso personale addetto.

La p r i m a cura d u n q u e è quella relativa all'ubi-cazione delle sedi dell'Ente, nelle quali confluisce il p u b b l i c o .

È c h i a r o che l'ubicazione di stabilimenti e in-stallazioni destinate ad attività industriali deve r i s p o n d e r e a speciali requisiti, come vicinanza delle fonti di m a t e r i e p r i m e , di centri ferroviari e p o r t u a l i , ecc.

La disposizione dei vani, degli ingressi, delle scale facenti p a r t e del luogo in cui si riceve il p u b b l i c o richiede altrettanta attenzione dovendosi basare su criteri di m a s s i m a f u n z i o n a l i t à .

Locali puliti, luminosi, a r r e d a t i conveniente-m e n t e con tinte ben studiate p r e d i s p o n g o n o an-ch'essi alla simpatia.

Il costo talora n o n indifferente di tali scelte risulta r i p a g a t o d a l l ' e l i m i n a z i o n e degli inconve-nienti che a r r e c a n o d a n n o ai r a p p o r t i sociali.

T a l v o l t a il m i g l i o r a m e n t o p u ò a p p a r i r e ecces-sivo, il che a v v i e n e quasi s e m p r e q u a n d o n o n si ha l'avvertenza di i n f o r m a r e l ' o p i n i o n e p u b b l i c a circa la necessità d e l l ' o p e r a e l'utilità che ne de-riva agli utenti e al p e r s o n a l e d i p e n d e n t e .

Per quel che c o n c e r n e le a t t r e z z a t u r e vi è t u t t a u n a serie di mobili d'ufficio studiati per o c c u p a r e p o c o spazio, essere maneggevoli, offrire conve-niente c a p i e n z a .

Sono in c o m m e r c i o scrivanie, sedie, a r m a d i r i s p o n d e n t i ai criteri della massima r a z i o n a l i t à che si t r a d u c e in c o n s e r v a z i o n e più o r d i n a t a dei

documenti, maggior speditezza nella ricerca di pratiche, minor ingombro, migliore conservazione del materiale.

Per esempio, l'archiviazione, che è u n a fase non trascurabile dell'organizzazione, è agevolata dalla adozione di classificatori verticali, classifica-tori a schede, ricercaclassifica-tori rotanti e simili.

Certi archivi, sistemati in scantinati umidi e moleolenti, dove sono disposti decrepiti scaffali destinati ad accogliere atti e documenti, diventa-no ben presto dominio incontrastato di ragni e di topi. L'impiegato che abbia la sfortuna di adden-trarvisi per reperire u n a pratica compie u n a im-presa eroica che, il più delle volte, gli costa il sacrificio d ' u n abito, perché uscirà a rivedere le stelle, coperto di polvere da capo a piedi.

Pure gli adempimenti vengono ad avere u n cor-so più veloce q u a n d o si p u ò disporre di m a c c h i n e calcolatrici elettriche, apparecchi di fotocopia, dittafoni, installazioni telefoniche interne artico-late, telescriventi.

La meccanizzazione dei procedimenti conta-bili e amministrativi con utilizzazione di apparec-chiature che consentono di r e n d e r e a u t o m a t i c o un intero ciclo di lavoro, va p r e n d e n d o piede a n c h e nelle amministrazioni p u b b l i c h e .

A m p i e prospettive si a p r o n o all'introduzione della cibernetica che permette di t r a d u r r e in sim-boli codificati e sigle memorizzate le i n f o r m a z i o n i immagazzinate ed elaborate dal cervello biologico. L'impiego dei « c o m p u t e r » p e r m e t t e la più ra-pida definizione delle p r o c e d u r e anche in settori dove occorre f o r m u l a r e giudizi.

Gli elaboratori elettronici infatti sono in grado di raccogliere, ricordare, aggiornare, controllare i dati e p r e n d e r e decisioni.

Affidando d u n q u e i procedimenti di elabora-zione delle informazioni a circuiti computerizzati si accelerano e si semplificano e n o r m e m e n t e i ser-vizi con soddisfazione degli utenti.

L'analisi metodologica nello studio delle proce-dure amministrative è usata al fine di i n d i v i d u a r e sfasamenti, intoppi, s o v r a b b o n d a n z e .

È facile infatti i m m a g i n a r e come reagisce l'in-teressato q u a n d o è costretto a riempire mezza doz-zina di stampati per u n ' u n i c a richiesta o a pas-sare da un ufficio all'altro p r i m a di ottenere u n a carta sottoposta a u n a dilungata sequenza di stam-pigliature, firme e controfirme.

Le fasi d ' u n a p r o c e d u r a devono avere ciascuna la sua ragione di essere. I tempi tecnici possono

es-sere accorciati con l'eliminazione di passaggi, con-trolli, documentazioni inutili.

U n a procedura adempie alla sua f u n z i o n e stru-mentale quando^è necessaria, essenziale e rapida in ogni sua parte.

Interpretazione delle esigenze comunitarie.

U n a organizzazione sociale (di grandi o medie proporzioni) n o n m a n c a di p r o d u r r e effetti più o m e n o rilevanti nell'area in cui è insediata.

Specialmente u n a industria è fattore di vari ordini di modificazioni nel suo spazio geografico. Per esempio, la grande officina che sorge in mezzo a u n a c o m u n i t à rurale ne p r o d u c e u n a pro-f o n d a t r a s pro-f o r m a z i o n e .

In p r i m o luogo opera come forza centripeta oc-cupazionale d e t e r m i n a n d o u n a modifica nella struttura professionale della popolazione con l'as-s o r b i m e n t o di contadini nelle categorie di lavoro industriale. L'esodo dalle c a m p a g n e vicine è un'al-tra conseguenza dell'atun'al-trazione esplicata dalla n u o v a industria. N o n di r a d o il flusso migratorio proviene, anche in m a n i e r a massiccia, da altre regioni.

Questa mobilità involge p u r e i familiari dei lavoratori f o r m a n d o cosi u n a d d e n s a m e n t o demo-grafico nel paese ospite e f a o v v i a m e n t e sorgere p r o b l e m i di g r a n d e i m p o r t a n z a , come quello della casa, degli ospedali, delle scuole m a t e r n e , ecc.

A questo p r i m o stadio seguono, c o n l'espandersi d e l l ' i n d u s t r i a , processi di più a v a n z a t a u r b a -nizzazione, di a d a t t a m e n t o , di stratificazione so-ciale.

Sorgono i n f r a s t r u t t u r e , industrie minori, atti-vità terziarie, servizi sociali. Si palesa la necessità di p r o v v e d e r e agli i m p i a n t i di illuminazione, di a d d e s t r a r e la m a n o d o p e r a qualificata, di istituire sedi scolastiche, di c u r a r e le risorse per il t e m p o libero.

T u t t o ciò n o n è senza i m p o r t a n t i implicazioni sul sistema di n o r m e sociali: f o r m e di convivenza, tradizioni, usi, costumi, c o n s u e t u d i n i , ecc.

C o m u n q u e , d i p e n d e dal senso di responsabilità sociale di chi gestisce l'ente p r o d u t t o r e di muta-m e n t i il d a r e a questi u n a direzione a p p r o d a b i l e a f o r m e di vita più progredite a n z i c h é a u n peg-g i o r a m e n t o della c o n d i z i o n e u m a n a .

N o n m a n c a n o esempi di organizzazioni pro-duttive che si m o s t r a n o sensibili alle esigenze della collettività i n t e r n a ed esterna e si f a n n o p r o m o -trici di o p e r e concorrenti al progresso civile.

In tal caso, l'azienda diventa non solo u n a sor-gente di benessere economico per la popolazione, m a anche u n centro propulsore di cultura, istru-zione, innovamenti sociali, educazione demo-cratica.

Tale azione si risolve nella f o r m a z i o n e di rap-porti resi fluidi da u n a maggior fiducia, com-prensione, stima.

La teorizzazione della necessità di intrattenere armoniche relazioni tra organizzazioni sociali e altri soggetti è stata effettuata da discipline spe-cializzate (relazioni u m a n e , relazioni

pubbli-che, ecc.), che h a n n o indicato altresì mezzi e me-todi di applicazione pratica.

C o m u n q u e , i n d i p e n d e n t e m e n t e dal n o m e con cui u n ente designa la sua attività rivolta alla cura dei contatti ambientali, l'efficacia di questa è in f u n z i o n e d ' u n a linea d'azione b e n elaborata e n o n caduca.

Infatti, la complessità e la durevolezza della vita di relazione di ogni organizzazione richie-dono u n ' a t t e n z i o n e continua che acquista u n a fisionomia tecnica a cui si i m p r o n t a n o le relazioni sociali.

Nel documento Cronache Economiche. N.005-006, Anno 1974 (pagine 48-54)