Quando a metà degli anni ‘80, il contesto sociale ed economico di Bilbao, mostrava i segni di un collasso generale, le autorità pubbliche locali iniziarono un percorso di rigenerazione urbana a partire dal raforzamento della trama delle relazioni tra gli attori pubblici e privati del territorio Basco.
Se prima di poter mettere in atto una trasformazione isica dei luoghi della città, delle infrastrutture e dei servizi urbani, era necessario occuparsi della questione ambientale, ovvero del risanamento del iume Nervion e della boniica dei molti ex siti industriali inquinati, forse ancora più fondamentale era costruire una visione condivisa tra i maggiori respons-abili della condizione urbana e uno ‘spazio’ dove poterla condividere e discutere. Questa necessità prese forma con la costituzione dell’associazione Bilbao Metropoli 30, una sorta di laboratorio di progetti e strategie di sviluppo per l’area metropolitana di Bilbao, in cui ancora oggi, 25 anni dopo la sua fondazione, una serie di igure tecniche esperte, rappresentanti politici e rappresentanti delle principali entità imprenditoriali del territorio, si incontrano per afrontare in maniera condivisa alcune problematiche legate alla crescita dell’area metropolitana di Bilbao e dare vita a partnership su speciici progetti. Al momento della
fonda-zione «il nostro obiettivo principale era quello di dar vita
ad un processo di rivitalizzazione in quest’area, non solo dal punto di vista economico, ma in diferenti aspetti, per esempio quello sociale e urbanistico. L’iniziativa nel primo periodo era di tipo pubblico e coinvolgeva i principali livelli di governo locale, il governo basco, il governo della provincia di Biskaia e il City Council di Bilbao, che decisero di far partire questo progetto (BM-30), coinvolgendo in un secondo momento, diverse imprese private quali BBVA, IBERDROLA,7 l’Università pubblica di Bilbao, ecc. Al momento della fondazione l’associazione era costituita da 19 membri, poi siamo cresciuti e oggi abbiamo raggiunto quota 130, tra partner pubblici, privati e terzi soggetti quali Crocerossa, Caritas, o i consolati.»
Nella prima fase di attività, per i primi 10 anni circa dalla fondazione, l’associazione BM30 ha operato focalizzandosi principalmente sul tema delle infrastrutture e sulla necessità di collegare le diverse parti del territorio: la sponda destra del iume Nervion con quella sinistra, il centro di Bilbao con i centri della provincia di Biscaia, i centri abitati con l’aeroporto e con il porto.
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L’elenco dei partner fondatori dell’associazione BM-30 1. Il Governo Basco
2. Il Governo della regione di Biscaia 3. La Città di Bilbao
4. BBVA: Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, è un gruppo bancario multinazionale spagnolo
5. IBERDROLA: la società di fornitura dell’energia elettrica e del gas neall’area metropolitana di Bilbao
6. DIARIO EL CORREO: quotidiano dell’area di Biscaia 7. La camera di Commercio di Bilbao
8. La Borsa di Bilbao
9. Il gruppo bancario Kutxabank 10 Università privata di Deusto 11 Università pubblica del Paese Basco 12 Il gruppo petrolifero Petronol 13 Il giornale spagnolo DEIA 14 Porto di Bilbao
15 Renfe: la società di trasporto [Fonte: BM-30]
Alla ine del secolo scorso, la situazione economica e sociale di Bilbao era vistosamente cambiata. Se prima della costruzione e dell’apertura del museo Guggenheim la comunità locale, la cittadinanza era scettica quando non fortemente contraria ad un investimento in un museo di arte contemporanea, dopo la sua apertura iniziò un cambio di mentalità. La gente comune che prima chiedeva posti di lavoro, non arte, gradualmente divenne consapevole di come anche le attività culturali potessero rappresentare un motore per l’economia locale. Dopo l’apertura del museo disegnato da F. Gery, costato oltre 230 milioni di dollari, la capitale dei paesi Baschi iniziò a sperimentare i beneici di un turismo di massa. Se ino al 1997 il numero annuale di turisti di Bilbao era inferiore ai 100.000 unità, nel 2017 il museo ha registrato oltre 1.3 milioni di visitatori, quasi 200.000 in più rispetto al 2016, confermando quindi ancora un trend positivo. La città si stava evolvendo nel modello post-industriale.
Il passaggio al nuovo millennio ha segnato anche per la BM30 il passaggio ad una seconda fase, quella di costruzi-one dei valori, dopo la prima dedicata alle infrastrutture.
«Abbiamo realizzato che le città e i luoghi non si distin-guono per le loro infrastrutture. I centri non sono attrattivi per i loro aeroporti o il loro sistema di trasporti pubblici, o per un loro nuovo polo congressuale.[...] Abbiamo rilettuto sul fatto che le regioni sono competitive sulla base di altri elementi, intangibili, ma che fanno la diferenza. I valori. Quando cerchiamo un luogo nel quale investire, lavorare, studiare o fare una vacanza, cerchiamo un luogo sicuro, innovativo, professionale, aperto.»
A partire dal 2006 circa, il lavoro della BM30 si è
concentrato sullo sviluppo di progetti collegati ai cinque valori chiave individuati: innovazione, professionalità, identità, comunità e apertura. In questo senso, per esempio, nel 2007 da un’idea della BM30, tra i cui membri fondatori e attivi vi è l’autorità pubblica regionale basca, è stata creata l’associazione Innobasque con l’obiettivo di mettere assieme, sotto un unico marchio, tutte le imprese locali che operano nel campo della ricerca, delle nuove tecnologie e dell’innovazione. Alcuni anni più tardi, nel campo della professionalità, la BM30 ha lanciato il brand BasquePro. Un marchio che riunisce oltre 50.000 professionisti del territorio basco e ne agevola la crescita e la cooperazione.
Le caratteristiche che da sempre contraddistinguono l’oper-ato della BM30 sono quelle di rappresentare uno spazio di incontro e di scambio di idee tra il settore pubblico e quello privato, di operare in maniera apolitica e rapportandosi con igure tecniche, di elaborare strategie orientate sul lungo termine e di non avere alcun potere o capacità di mettere in pratica le idee emergenti dagli incontri tra i membri.
«Una delle ragioni per cui la BM30 è sopravvissuta per così tanto tempo è perchè non abbiamo minacciato il potere dei nostri membri. Noi lavoriamo per i nostri membri non lavoriamo per un riconoscimento pubblico.»
L’associazione si muove su un livello intermedio tra il pubblico e il privato. Non ha un rapporto diretto con la cittadinanza e mantiene un proilo comunicativo molto basso, operando per la crescita e lo sviluppo dell’intera area metropolitana di Bilbao e di tutti i suoi comuni e comunità.
«Immagina che ci sia un ristretto gruppo di leader che prende le decisioni, il sindaco, ecc. Attorno a questo c’è un gruppo di tecnici, consulenti, professionisti, che lavorano
Veduta aerea dello spazio pubblico antistante il teatro dell’opera di Bilbao [Fotograia dell’autore
per i leader. E poi, la cerchia più esterna, è quella della cittadinanza. BM30 lavora principalmente nel settore intermedio, perchè queste persone sono quelle che hanno accesso alla leadership.»
Il lavoro della BM30 non ha delle ricadute spaziali dirette . L’associazione non ha l’autorità o la competenza di mettere in pratica piani, progetti o azioni sul piano urbanistico, infra-strutturale o degli spazi pubblici, che emergono nei dibattiti interni. Tuttavia i membri di cui essa è composta sono i rappresentanti delle autorità competenti e responsabili dell’esecuzione di piani e progetti.
Per quanto riguarda le aree di waterfront, in modo particolare per l’area di Abandoibarra, come si è visto, è stata fondata la società Bilbao Ria 2000, che raggruppava le principali istituzioni pubbliche competenti e proprietarie delle ‘aree opportunità’ da rigenerare. Le stesse autorità pubbliche, il governo basco, la società delle ferrovie, il governo regionale, le amministrazioni dei comuni dell’area metropolitana ecc., sono anche tra i partner fondatori della BM30.
«La Bilbao Ria 2000 non è membro della nostra associa-zione perchè sono un’organizzaassocia-zione parallela, ma ino a quando essa era attiva, per tutte le questioni collegate a progetti urbani in cui la BM30 era impegnata, chiedevamo la loro collaborazione e loro hanno sempre supportato la BM30 con le loro competenze.»
Sebbene quindi la BM30 non abbia avuto, nè abbia, il po-tere per supportare e realizzare progetti di trasformazione
urbana tra cui quelli di riqualiicazione dei fronti d’acqua obiettivo fondante dell’associazione è stato quello di mettere a sistema le varie parti della regione metropolitana di Bilbao, considerando l’afaccio al iume, la storia di una regione legata all’economia luviale e la crisi economica e sociale passato come i principali elementi identitari di questa regione.
«Il iume signiica identità, signiica apertura e comunità perchè è il punto di collegamento tra le sponde del iume. Ma può essere anche il luogo per nuove attività economi-che, possibilità ancora non esplorata. Attività turistieconomi-che, ricettive, sportive. Il iume non è ancora realmente utilizzato, perchè ci sono diversi problemi. Il primo è a causa delle maree. Abbiamo risanato e boniicato le acque, ma il livello non è ancora adeguato per esempio per la balneazione. La sida della rigenerazione del waterfront resta ancora aperta. Qualcosa è stato fatto a Barrakaldo, si è lavorato a Bilbao (Abandoibarra ecc), stanno iniziando i lavori a Zorrotzaurre, ma la sida più grande è mettere tutto questo assieme. Stiamo organizzando un incontro tra tutti i sindaci dei comuni e i centri dislocati lungo la Rìa per mettere assieme le loro vision riguardo l’ambito di waterfront. Vorremmo creare un dibattito chiedendo loro come tutte le aree pubbliche di waterfront, da Bilbao alla foce, possono essere trasformate in una maniera più coesa? Ci piacerebbe trasportare il concetto di metropolitan area sul iume.»
Schizzo per il progetto di costruzione dell’asse stradale lungo la sponda sinistra del iume all’altezza della penisola di Zorrotzaurre [Fonte: Bilbao metropolitano, La Propuesta. Plan Territorial Parcial Bilbao Metropolitano]