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TEST PER LA VALUTAZIONE DEL DANNO EPATICO

Diagnostica di laboratorio nella valutazione delle patologie epatiche

TEST PER LA VALUTAZIONE DEL DANNO EPATICO

Le attività sieriche degli enzimi epatici sono considerati dei marcatori del danno e della reattività epatocellulare e biliare, infatti un incremento dei loro livelli riflette un danno strutturale o di membrana cellulare che consente ai suddetti enzimi di fuoriuscire ed affluire nel sangue. Tuttavia, poiché nei pazienti con normali livelli enzimatici sierici può essere presente una marcata epatopatia, il riscontro di valori fisiologici non dovrebbe escludere altre indagini. ( Watson, Bunch 2010)

Alanina aminotransferasi (ALT)

L’ALT è un enzima del citosol epato-specifico, l’entità dell’incremento dei suoi livelli sierici è circa proporzionale al numero di epatociti danneggiati. Il tempo di emivita sierico nel cane è di circa 1,5 giorni. In generale la misura dell’aumento dell’attività sierica delle ALT viene considerata in termini di numero di volte di incremento rispetto alla norma, senza attribuire rilevanza clinica ai valori assoluti. Aumenti di due o tre volte rispetto al normale, vengono associati a lesioni epatocelluari lievi, incrementi da cinque a dieci volte, corrispondono a lesioni moderatamente gravi. ( Watson, Bunch 2010)

Per quanto riguarda il valore prognostico dell’enzimologia sierica, esso viene migliorato dal ricorso alla determinazione sequenziale dei parametri in esame, ad esempio nell’epatopatia acuta del cane, il riscontro del calo del 50% in una serie di determinazioni delle ALT nell’arco di 2-3 giorni, è considerato un buon segno prognostico. (Webster 2008)

L’alamina aminotransferasi sierica nel cane è soggetta ad aumento in caso di somministrazioni di alcuni farmaci come fenobarbital e corticosteroidi, generalmente gli incrementi sono lievi ma in alcuni casi si può arrivare ad avere un incremento pari a quello in corso di danno epatocellulare acuto. Ad oggi non è ancora chiaro se l’incremento di ALT sia dovuto all’induzione enzimatica o rifletta una possibile epatotossicità dei corticosteroidi e del fenobarbital. (Webster 2008)

Nel cane l’ALT può aumentare anche in caso di neoplasia epatica primitiva o metastatica in caso di iperplasia nodulare, innalzamenti lievi o moderati si osservano nel 70-80% dei cani con carcinoma epatocellulare o del dotto biliare.

Aspartato aminotransferasi (AST)

L’AST è un enzima sierico più sensibile dell’ALT per l’identificazione delle epatopatie, benché sia considerevolmente meno specifica. Essa infatti si ritrova all’interno di altri tessuti quali muscolo striato, cervello, rene, polmone e RBC. L’AST è un enzima a localizzazione mitocondriale con tempo di emivita pari a circa 5-12 ore nel cane e 77 minuti nel gatto. In generale gli incrementi sierici di questo enzima sono paralleli a quelli delle ALT, in quanto sono entrambi associati ad una fuoriuscita conseguente a un’alterazione della permeabilità di membrana. Nei casi in cui l’AST sierica sia molto più elevata dell’ALT si deve ritrovare un origine diversa (muscolare) per questi incrementi. In alternativa, per la specifica localizzazione dell’AST all’interno dei mitocondri e del citosol, un elevato rapporto AST:ALT può essere indicativo di un grave danno acuto irreversibile. (Webster 2008)

Gli incrementi dei livelli sierici di questo enzima possono essere più sensibili di quelli dell’ALP o dell’ALT per l’identificazione delle metastasi epatiche.

Fosfatasi alcalina (ALP)

L’ALP è un indicatore sensibile ma poco specifico di malattia epatobiliare a causa della presenza di numerosi isoenzimi presenti nel fegato, rene, intestino, osso e placenta. Ciononostante gli isoenzimi intestinali, renali e placentari non contribuiscono ai livelli sierici di ALP, a causa della brevità del loro tempo di emivita, fatta eccezione per la gravidanza a termine del gatto dove l’isoenzima placentare rappresenta una fonte significativa dell’attività sierica.

L’isoenzima osseo rappresenta circa un terzo dei livelli sierici totali di ALP per cui un aumento dell’attività osteoblastica, l’accrescimento osseo nei giovani animali, condizioni patologiche come ostiomieliti o ostiosarcomi, può incrementare l’attività sierica totale della fosfatasi alcalina. Nel cane sono presenti due isoenzimi di origine epatica, uno prodotto dal fegato L-ALP, presente nella membrana canalicolare delle cellule epiteliali biliari e uno indotto dai corticosteroidi C-ALP. Questa condizione caratterizza una delle difficoltà nell’interpretazione negli aumenti dei livelli sierici di ALP nel cane, dove è necessario differenziare tra gli incrementi associati all’epatopatia colestatica e quelli secondari all’esposizione a corticosteroidi. L'innalzamento dell'ALP sierica dei cani trattati con corticosteroidi è accompagnato da modificazioni della morfologia epatica. I cambiamenti morfologici sono rappresentati da ingrandimento epatocitario e sviluppo di

vacuolizzazioni intracitoplasmatiche da accumulo di glicogeno. (Dillon 1980) Tuttavia uno studio condotto su 75 cani ha dimostrato come gli innalzamenti sierici del solo

Isoenzima C-ALP provochino gravi forme di vacuolizzazioni epatocitarie, mentre l’innalzamento delle L-ALP non porterebbe ad alterazioni significative delle struttura cellulare. (Syakalima 1997) Il carcinoma del dotto biliare del cane e quello epatocellulare, possono essere accompagnati da moderati a marcati incrementi dei livelli sierici di ALP così come in corso di rigenerazione nodulare epatica.

Poiché l’ALP nel gatto non è suscettibile di induzione farmacologica, gli aumenti dei livelli sierici di questo enzima nei felini sono maggiormente specifici di una malattia epatobiliare. L’aumento dei livelli sierici dell’ALP nella malattia epatobiliare del gatto, tuttavia, non è così elevato come quello che si riscontra nel cane, a causa del breve valore del tempo di emivita e del fatto che le riserve

felina si osservano nelle condizioni epatobiliari associate a colestasi intraepatica o extraepatica. (Webster 2008)

Gamma-glutamil transpeptidasi (GGT)

La GGT epatica si localizza nella membrana canalicolare degli epatociti e nelle cellule biliari, benché si possa ritrovare in altri tessuti, le sue concentrazioni sieriche derivano principalmente dal fegato.

Un aumento dell’attività sierica delle GGT si riscontra soprattutto nei disordini colestatici ed è associata ad un incremento della sintesi ex-novo ed alla liberazione dalla membrana.

In uno studio su cani con epatopatia confermata istologicamente, l’attività sierica della GGT è risultata più specifica (87%) di quella della ALP (51%) per l’identificazione della malattia epatobiliare, ma meno sensibile (50% contro 80%). Risulta pertanto consigliato l’utilizzo simultaneo di GGT e ALP con il quale la specificità viene aumentata al 94%. (Center 1996)

Nei cani colpiti da colestasi intraepatica o extraepatica si riscontrano incrementi sierici da moderati a marcati della GGT mentre in caso di danno epatico acuto si riscontrano aumenti lievi. L’induzione faramcologica da Corticosteroidi e Fenobarbital causano solo incrementi lievi delle concentrazioni sieriche ( 2-3 volte).

Nei gatti gli incrementi massimi sono stati riscontrati in corso di ostruzione del dotto biliare extraepatico e in corso di coloangite. In alcuni casi di cirrosi o colangite i livelli sierici di GGT possono essere nettamente superiori a quelli delle ALP, al contrario di quello che si riscontra in corso di lipidosi epatica idiopatica in cui i valori della GGT possono risultare normali o lievemente aumentati, mentre le ALP subiscono incrementi molto più marcati. (Center 1996)