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2016

Lo so, sono incredibilmente bello, ma ora proviamo a non pensarci 86

Regia = Paolo Sorrentino Soggetto e Sceneggiatura = Paolo Sorrentino, Stefano Rulli, Tony Grisoni

Musiche = Lele Marchitelli Fotografia = Luca Bigazzi Produzione = Sky, HBO, Canal+ (prodotta da Wildside

e coprodotta da Haut ed Court TV e Mediapro

Paolo Sorrentino, figura ormai nota nel panorama cinematografico internazionale, dopo i suoi conosciuti lungometraggi decide di dedicarsi alla produzione seriale del piccolo schermo. Nel 2016, il regista scrive e dirige la serie tv The Young Pope, presentata al Festival del Cinema di Venezia. Una serie tv composta da 10 puntate messe in onda su Sky Atlantic dal 21 Ottobre 2016.

Un progetto che è stato possibile grazie alle nuove dinamiche di produzione che hanno concesso al regista la libertà creativa e il denaro necessario . 87

Lenny Belardo, all’età di 47 anni è il primo papa americano e il più giovane di sempre. Considerato un moderato, malleabile e facilmente controllabile da parte del clero, che per questo lo ha eletto, egli si rivelerà tutt’altro che manipolabile.

Fortemente tradizionalista, più prossimo al diabolico che al santo, Papa Pio XIII appare un uomo meschino, che non vuole farsi vedere. Un uomo attanagliato dai dubbi, ma allo stesso tempo fermamente convinto di voler fare la rivoluzione.

Paolo Sorrentino affronta per la prima volta la costruzione di una serie televisiva. Egli porta nell’ambito della tv seriale la sua esperienza cinematografica, costruendo un film di dieci ore, diviso in dieci segmenti.

Il regista è stato spesso accusato di mettere troppi elementi nelle sue opere, non riuscendo a chiuderli tutti, in questo caso ha trovato il giusto escamotage. In questa ultima opera egli è riuscito ad inserire numerosi elementi nel suo film, avendo la possibilità di svilupparli uno per uno, in un tempo (dieci ore) probabilmente più consono alla sua scrittura.

Paolo Sorrentino affronta i sistemi della costruzione seriale per la prima volta, riuscendo a piegarli alle proprie volontà: i dialoghi si presentano nettamente più frequenti (rispetto alle altre sue produzione), più efficaci, espressi attraverso una messa in scena estetica e talvolta

Papa Pio XIII, in The Young Pope, ep.1 (Paolo Sorrentino, 2016)

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Come Sorrentino stesso racconta durante la conferenza stampa della presentazione della serie al Festival

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del cinema di Venezia, il progetto è stato reso possibile grazie al grande lavoro di Lorenzo Mieli e alle case di produzione HBO, Sky e Wildside. Produttori che si sono prodigati perché una serie che racconta la chiesa fosse possibile.

teatrale. Mentre la fidelizzazione dello spettatore è sviluppata attraverso la creazione di una perfetta suspance . 88

Sorrentino ci mostra una serie del tutto rivoluzionaria, nella quale l’argomento principale è la chiesa. La storia che ci viene mostrata narra l’elezione di un giovane papa e delle sue azioni all’interno della chiesa. Vicende per mezzo delle quali il regista indaga la più profonda anima del vaticano. Egli riesce a mostrarci le dinamiche quotidiane del clero, i legami di potere che regolano l’elezione del papa e il suo successivo governo.

Il Cardinal Voiello, assieme a parte del clero sembra aver spinto per l’elezione di questo papa. Un papa che essi avevano visto come malleabile e facilmente manovrabile. Il papa che doveva fare da ponte tra le posizioni più reazionarie e quelle più rivoluzionarie.

Lenny Belardo, papa Pio XIII si rivelerà contrariamente, un papa indipendente, autoreferenziale, fermo nelle sue idee conservatrici. Un avversario molto più ostico di quello che la curia aveva considerato.

Il papa di Sorrentino è un papa rivoluzionario ma allo stesso tempo estremamente conservatore, un papa yankee che fuma ovunque in Vaticano e beve Coca Cherry zero anche per colazione. Odia apparire in pubblico ma ama se stesso e la sua figura, un narcisista che costruisce la sua figura nell’oscurità. Come Bansky, Mina, Salinger, Kubrik, Daft Punk, vuole creare la sua fama sul non mostrarsi, creando la curiosità per mezzo dell’assenza.

Il papa di Sorrentino sembra in qualche modo presentarsi come una proiezione speculare ed in opposizione agli ultimi papi. Pio XIII è un papa che non si mostra alle folle, che non è magnanimo, ma anzi rimprovera i suoi fedele e non li consola. Ma è anche un papa che nell’intimità si presenta come un persona estremamente profonda, riflessiva e buona. Bianco e nero, superficiale e profondo, lucente e oscuro, magnanimo e arrogante, Belardo è una contraddizione in carne ed ossa.

La contraddizione è nella serie di Sorrentino uno degli elementi centrali: la contraddizione tra divinità e umanità che ogni uomo di chiesa si trova ad affrontare; la contraddizione del Papa, buono e cattivo, umano e divino. La contraddizione di Voiello e di tutti gli altri personaggi della serie, di cui Sorrentino mostra sia il lato buono che il lato cattivo, quella duplicità che caratterizza ogni essere umano.

Sorrentino è un regista che ama osare, riuscendo ad avere il coraggio qui, di affrontare una tematica estremamente difficile come la fede. Nella rappresentazione è chiara una voluta messa in scena teatrale , fortemente empatica ed espressiva, condita da un costante 89 umorismo.

La serie si presenta piena di rimandi e citazioni, costruita su un linguaggio aforistico, ma molto più discorsivo rispetto al passato.

Bianchini M., Il ritmo e la scrittura in The Young Pope: La rivoluzione antiseriale di Paolo Sorrentino, in

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http://serial.everyeye.it/articoli/speciale-the-young-pope-rivoluzione-antiseriale-paolo-sorrentino-31568.html (ultimo accesso novembre 2016)

L’impostazione teatrale è evidente in moltissime scena tratte dalla serie, ma forse una più di tutte

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rappresenta il perfetto connubio tra teatro e impostazione pittorica, delle figura ieratiche delle tradizionale pittura religiosa. Alla fine della quinta puntata, la scena finale in cui tutti i più alti ministri della chiesa si presentano a casa di Tonino Pettola per avvertirlo di stare al suo posto.

L’impostazione estetica sembra essere sempre più spettacolare, la citazione storico-artistica è sempre più pregnante componendo una sigla tutta giocata sui significati delle opere della storia dell’arte.

In queste dieci ore Paolo Sorrentino riesce a mostrare ed affrontare una grande quantità di tematica dalla: esistenza o no della divinità; il problema della pedofilia; la ricchezza della chiesa; la perdita di fedeli; il rapporto con lo stato.

Sorrentino non mette in scena una critica alla chiesa o al clero, né alla religione . Il regista 90 mette in scena la normalità, la quotidianità della vita all’interno del Vaticano. Ci mostra uomini e donne, preti e suore che hanno avuto troppo paura dell’amore e hanno deciso di 91

proteggersi nell’amore per Dio. Sorrentino con la sua narrazione della chiesa, non ha nessun intenzione di sviluppare critiche inutili o affronti al clero, anzi sembra ridarne in qualche modo credibilità.

Come lui stesso afferma nell’intervista di EffettoNotte, egli non ha nessun intenzioni di dare una sguardo

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critico o di accusa verso la chiesa, il clero o il vaticano. L’intenzione di Sorrentino è semplicemente quella di indagare la quotidianità e la normalità della vita nel vaticano.

Cfr., The Young Pope, video di Effettonotte in https://www.youtube.com/watch?v=2Ab_NKGF9HE

Papa Pio XIII, in The Young Pope, ep.6

2. Le ossessioni: