export della nautica da diporto
4.3. Trasporto passegger
4.3.1. PEST Trasporto passeggeri
Fattori Politici
Per quanto riguarda il trasporto passeggeri valgono sostanzialmente gli stessi fattori evidenziati nella nautica da diporto, con il programma Horizon 2020 che fa da apripista sia per la tendenza della CE a questo tipo di imbarcazioni sia per i finanziamenti che elargirà.
Fattori Economici
Così come visto nella nautica da diporto abbiamo la riduzione del prezzo del carburante come principale fattore economico condizionante il passaggio all’elettrico.
Fattori Sociali
Valgono le stesse considerazioni fatte nella nautica da diporto con l’aggiunta di un aspetto interessante; lo sviluppo delle flotte elettriche e il loro utilizzo nei contesti costieri italiani dà la possibilità di visitare le aree protette e i parchi marini. Queste tipologie di escursione sono talvolta non effettuabili con i classici motori a combustione interna se non in particolari casi e con eccezionali autorizzazioni per pochissime imbarcazioni. Tale aspetto è molto importante per i turisti.
Altro aspetto risultante dall’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile è che ben 3,5 milioni di italiani si dicono disposti a spendere di più per un viaggio all’insegna della tutela e del rispetto dei luoghi che visitano, mentre sono 2 milioni coloro che già oggi organizzano i loro momenti di svago in modo consapevole.
4.3.2. Modello competitivo di Porter per il trasporto passeggeri
Intensità della concorrenza
Per quanto concerne la concorrenza valgono le stesse considerazioni fatte per la Pesca, abbiamo grandi produttori che si occupano di più settori. L’unica differenza è nella varietà dei prodotti, per quanto riguarda il trasporto passeggeri le navi sono molto simili con differenze minime che distinguono i prodotti di un cantiere da quelle di un altro.
Potere contrattuale dei fornitori
Le varianti delle navi da pesca sono diverse, con diversa componentistica e struttura ma vista la natura dell’elaborato si tratteranno solo i tre macro componenti analizzati nei fattori tecnologici della nautica da diporto quindi la situazione è la stessa descritta nei paragrafi precedenti.
Potere contrattuale degli clienti
Vale la stessa relazione descritta nel modello competitivo di Porter della pesca, abbiamo un numero ridotto di produttori che mantengono saldamente il controllo sul mercato a discapito dei clienti.
Minaccia prodotti sostitutivi
Gli stessi evidenziati nei modelli di Porter di pesca e nautica da diporto.
Minaccia di nuovi entranti
Restano valide le considerazioni fatte nel mercato della pesca.
4.3.3. Analisi del mercato del trasporto passeggeri
All’interno del trasporto passeggeri faremo una distinzione, considerando: • Trasporto fra porti;
• Trasporto acque interne;
• Trasporto acque costiere (isole minori).
Trasporto fra porti
Secondo il rapporto “Energy, transport and enviroment indicators”, redatto dalla Comunità Europea, il numero di passeggeri che si imbarcano e sbarcano nei porti della Comunità
Europea è stato stimato intorno ai 402 milioni nel 2014, con un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Questa crescita di passeggeri che usano la via marittima per sportarsi sta ad indicare un’inversione di tendenza rispetto al declino verificatosi dal 2009 al 2012. Il maggiore aumento l’ha fatto registrare la Grecia con un 3,4% di crescita in termini di passeggeri che hanno attraversato i suoi porti nel 2014, superando l’Italia come numero di passeggeri, che transitano nei porti, e diventando il paese con il più alto numero di passeggeri marittimi.
Grecia ed Italia se sommate, gestiscono il 37% del traffico totale di passeggeri marittimi che transitano complessivamente nei paesi della Comunità Europea e se si aggiungesse anche la Danimarca, arriveremmo al 50% dei passeggeri che transitano in Europa.
In Italia la maggior parte del traffico fra porti avviene internamente, nello specifico il traffico fra i porti italiani nel 2015 secondo i dati ISTAT registra 65 milioni di passeggeri marittimi mentre la quota è nettamente diversa se si considerano come porti di arrivo\destinazione quelli mondiali, in quel caso i passeggeri sono 5 milioni all’anno per un totale di 70 milioni. In leggero calo rispetto al 2014 dove i passeggeri complessivi erano 72 milioni.
Questa, stando ai dati raccolti dall’ISTAT negli anni, è la situazione storica del traffico passeggeri marittimi in Italia:
Anni Cabotaggio Internazionale Totale
2005 72.773 5.978 78.753 2006 80.440 5.544 85.984 2007 81.466 5.504 86.969 2008 85.611 4.544 90.157 2009 86.268 6.440 92.707 2010 81.531 6.128 87.657 2011 76.047 5.849 81.895 2012 71.431 5.304 76.735 2013 67.777 5.461 73.328
Possiamo notare una netta riduzione del numero di passeggeri che utilizzano il trasporto marittimo nell’ultimo decennio e visti i numeri del 2014 e 2015 la tendenza sembra sempre più chiara e decadente.
I dati, per quanto riguarda le registrazioni di navi per il trasporto passeggeri fra porti, secondo i dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è praticamente costante dal 2000 ad oggi.
Quindi, vista la natura calante del modo di trasporto passeggeri, non è conveniente investire in questo settore, soprattutto perché è dominato da navi datate che vengono manutenute regolarmente e quindi con pochi margini di nuove motorizzazioni.
Trasporto acque interne
In Italia possiamo identificare diverse aree e città con la necessità di trasferire un elevato numero di persone in ambienti ecologicamente fragili.
Venezia è una di queste città. Secondo i dati ACTV (Azienda Comunale Trasporti Venezia), il trasporto medio annuo di passeggeri nella laguna è di circa 130 milioni (dato del 2014) che ipotizzando una distribuzione costante sono circa 356.000 passeggeri al giorno, cresciuto notevolmente rispetto ai 100 milioni del 2004. All’interno delle linee d’acqua principali della città si diramano 30 linee di comunicazione che si sviluppano verso gli altri insediamenti della laguna, utilizzano oltre 120 stazioni galleggianti per l’imbarco e lo sbarco. Dopo aver analizzato lo storico dei passeggeri che dal 2008 al 2014 hanno transitato sulle linee cittadine si può affermare che il trend sta crescendo costantemente negli ultimi anni per via del fascino di Venezia, quindi si ipotizza un andamento più o meno simile anche nei prossimi anni se non ancora più crescente.
Adesso analizziamo la situazione dei maggiori laghi italiani in termini di passeggeri trasportati durante l’anno.
il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riporta una situazione grosso modo invariata fra i passeggeri trasportati nel 2004 rispetto a quelli trasportati nel 2014. Nello specifico:
Località Numero passeggeri
Anno 2004 2014 Lago Maggiore 4.663.449 3.326.065 Lago di Garda 2.034.583 2.010.341 Lago di Como 2.322.170 2.807.973 Lago d’Iseo 1.304.822 1.389.332 Lago Trasimeno 330.474 357.873
La situazione come possiamo notare dai numeri è in crescita; tranne nel caso del Lago Maggiore dove i passeggeri sono calati abbiamo incrementi in praticamente tutti i laghi. Quindi possiamo dedurre che il trasporto di passeggeri resta un ottimo comparto da aggredire poiché garantisce una certa costanza di servizio e quindi di utilizzo di imbarcazioni.
Un’altra realtà che potrebbe diventare il vero motore trainante per le imbarcazioni elettriche sarebbe certamente la possibilità di navigare i fiumi che attraversano le grandi città. Il Tevere su tutti, che come annunciato dalla giunta Raggi potrebbe essere riqualificato e reso navigabile in modo da snellire drasticamente il traffico urbano della capitale. Cosi come il Tevere possono essere annoverati tra questi anche l’Arno e il Po che, dotati delle giuste
infrastrutture, potrebbero oltre che snellire il traffico urbano, diventare per brevi tratti una valida alternativa al trasporto su rotaia.
Questo comparto è molto appetibile, sia per la natura delle acque da navigare (solitamente delicate dal punto di vista ecologico) che per le prospettive di crescita dettate da un eventuale navigabilità dei fiumi maggiori per la mobilità cittadina delle grandi aree metropolitane italiane.
Trasporto acque costiere
Un altro comparto del trasporto è sicuramente quello turistico; l’Italia annovera molte isole minori che vengono raggiunte dalle nostre coste con mezzi di diverse dimensioni e per diversi scopi.
La principale finalità di questi viaggi è turistica\ricreativa, quindi con picchi stagionali, ma c’è anche una buona fetta di pendolari che per diversi motivi viaggia costantemente da e per le isole minori.
Per quanto riguarda le isole minori, abbiamo:
• in Liguria Portofino, San Fruttuoso, Camogli, Santa Margherita, Rapallo, Cinque Terre, Portovenere;
• in Toscana l’Isola d'Elba, Giglio, Giannutri, Gorgona, Capraia, Pianosa; • nel Lazio le Isole Pontine;
• in Campania le Isole di Capri, Ischia e Procida;
• in Sicilia, la più ricca di isole minori, le Isole Eolie (Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli), le Isole Egadi (Marettimo, Favignana, Levanzo), Ustica, Pantelleria e Lampedusa;
• in Puglia le isole Tremiti.
Vediamo nel dettaglio l’andamento negli anni del numero di passeggeri delle tratte per le isole suddette, considerando il traffico delle navi delle società pubbliche che nello specifico sono quelle della Tirrenia SPA. Si considerano rappresentative per l’intero comparto poiché le società pubbliche esercitano servizi di collegamento con le Isole Maggiori e Minori, nonché taluni prolungamenti considerati dal legislatore necessari ad assicurare il soddisfacimento di esigenze connesse allo sviluppo economico e sociale delle aree interessate a differenza delle aziende private che, potendo operare in assoluta libertà d’impresa, sfruttano il periodo dell’anno che preferiscono per massimizzare i guadagni.
Tratte 2001 2005 2013 2015 Arcipelago Sardo 2.266.623 2.128.388 1.577.225 1.762.024 Arcipelago Toscano 1.975.945 1.854.695 1.472.466 1.365.338 Isole Pontine 327.850 325.883 253.614 391.267 Golfo di Napoli 2.748.791 3.143.611 2.278.870 2.252.611 Arcipelago Siciliano 2.035.714 1.855.124 1.422.293 1.581.020 Isole Termiti 171.290 137.003 67.310 78.987
(Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.)
Tutte queste tratte riscontrano un decremento di passeggeri trasportati, numeri che però restano comunque importanti. Bisogna notare che questa tendenza va contro l’andamento crescente dell’affluenza turistica nelle zone costiere italiane. Secondo i dati Istat il comparto balneare si conferma il principale prodotto turistico italiano, visto che genera il numero più alto in assoluto di presenze (113 milioni) in crescita rispetto agli anni precedenti. E alla luce della complessa situazione geopolitica in Medio Oriente e in Nord Africa, il comparto nazionale potrebbe avere un’ulteriore spinta.