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resta invariata anche dopo la standardizzazione della tabella e provando con altre viste cioè considerando altre componenti come principali.

Come possiamo notare dai valori della varianza spiegata le prime 4 componenti sono quelle che spiegano meglio la varianza nella stima della vita media da parte dei rispondenti. Partendo da questo assunto si eseguirà l’analisi fattoriale per interpretare meglio i fattori che maggiormente spiegano il fenomeno. Si considereranno 4 fattori poiché come possiamo notare dal grafico precedente, spiegano il 77% della varianza del fenomeno.

Questa è la matrice dei fattori, nello specifico vengono considerati soltanto i valori dei coefficienti superiori al valore 0.3:

Si può notare come il primo fattore metta in contrapposizione gli aspetti anagrafici, tutti correlati fra loro, con il tipo di barca in possesso del rispondente. Il secondo ed il terzo fattore invece mettono in relazione l’età con le variabili relative alla vita media. Questa correlazione può voler dire che l’età e la stima relativa alla vita media dell’imbarcazione sono molto correlate. Il quarto fattore invece mette in relazione l’età con il tipo di barca in possesso, le considerazioni in questo caso sono che l’età è un fattore di scelta della tipologia di barca. Nel caso che stiamo analizzando, dopo aver fatto diversi tentativi variando K, il numero di cluster che ha fornito la silhouette migliore è stato 3, silhouette complessiva pari a 0.22.

L’obiettivo di questa analisi è investigare eventuali relazioni fra alcuni dati anagrafici dei rispondenti come età, mestiere, miglia percorse durante le uscite e altro con le risposte relative alla vita media delle proprie imbarcazioni.

I 3 cluster evidenziano rispettivamente 3 vite medie diverse.

Il primo cluster ha una vita media stimata pari a 20 anni ed è composto prevalentemente da dipendenti privati con barche a motore di dimensione compresa fra i 4 e i 10 metri. Utilizzano la barca prevalentemente per gite giornaliere in compagnia e percorrono mediamente 10 miglia marittime mentre non si denota una fascia d’età ben definita.

Il secondo cluster evidenzia una vita media dell’imbarcazione pari a 10 anni ed è composto da liberi professionisti nella fascia d’età 31-60 anni con barca a motore di dimensioni comprese fra i 4 e i 10 metri ma a differenza del primo cluster abbiamo una percorrenza media in termini di miglia marittime pari a 5. Per quanto riguarda l’utilizzo che fanno della propria barca abbiamo risposte eterogenee in questo cluster quindi si va dalla pesca sportiva alle gite giornaliere in compagnia passando per i lunghi viaggi in compagnia. Il terzo gruppo è composto da possessori di barca over 60 ed evidenzia una vita media dell’imbarcazione pari a 30 anni, le altre caratteristiche rilevanti sono sicuramente le miglia marittime percorse durante le uscite che sono più di 24, nettamente superiori ai casi precedenti. La tipologia delle imbarcazioni che sono maggiormente a vela con dimensioni che vanno dai 4 ai 24 metri. Il mestiere in questo caso è abbastanza eterogeneo e le uscite sono anche in questo caso gite giornaliere in compagnia.

Possiamo concludere dunque che la vita media dipende fortemente dalle miglia marittime percorse mediamente durante un’uscita. Altro aspetto da notare è come gli over 60 hanno una aspettativa di vita per le loro barche nettamente maggiore a differenza delle altre fasce d’età. Si può notare anche come il cluster con maggioranza di liberi professionisti pronostica una vita utile minore rispetto al cluster simile ma caratterizzato da dipendenti privati, questo potrebbe essere spiegato dalle maggiori disponibilità economiche e quindi possibilità di cambiare barca con più frequenza.

Da un’analisi più approfondita dei cluster risulta che la vita media maggiormente riscontrata è quella relativa ai 20 anni. Partendo dal primo cluster dove la quasi totalità riscontra questa stima è stato interessante notare come anche negli altri cluster gli outlier rispecchiano questa stima. Quindi possiamo concludere che la vita media utile di un’imbarcazione da diporto è 20 anni. Informazione utile per la stima della domanda potenziale di questo comparto.

6.4. Analisi spese e risparmio

Tale analisi specifica è stata svolta per determinare la correlazione fra le spese sostenute mediamente in un anno per la propria barca e il risparmio atteso dall’acquisto e successivo utilizzo di un’imbarcazione ibrida\elettrica. La finalità è quella di individuare specificità all’interno del campione, capire se ci sono collegamenti fra i risparmi attesi e la professione dell’individuo o, ad esempio, fra le spese annue e il risparmio atteso.

Per quanto riguarda le spese annue si fa riferimento alle spese sostenute per la manutenzione e il carburante. Nella domanda sono state indicate 6 classi con intervalli che vanno da 0-2.000 euro a oltre i 10.000 euro. L’informazione aggregata dettata dal questionario è questa:

Notiamo che la maggioranza dei rispondenti ha indicato delle spese comprese fra i 0 e i 2000 euro e fra i 2.100 e i 4.000, il 75% complessivamente è in questa fascia.

0-2.000 euro 47% 2.100-4.000 euro 28% 4.100-6.000 euro 15% 6.100-8.000 euro 4% 8.100-10.000 euro 1% oltre i 10.000 euro 5%

SPESE ANNUE

Per investigare i risparmi attesi dall’acquisto e utilizzo di barche elettriche\ibride in merito a manutenzione e carburante sono state introdotte due domande che hanno dato rispettivamente i seguenti risultati:

come possiamo notare dai precedenti istogrammi la maggior parte degli intervistati ha risposto che si attende un risparmio maggiore del 20% rispetto alle sue attuali spese annue. Adesso vediamo invece l’analisi attraverso il software statistico quali maggiori informazioni ci ha fornito. L’analisi PCA ha evidenziato questa distribuzione dei punti:

0 20 40 60

Risparmio manutenzione

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