CAPITOLO 4. COLTIVARE LA LINGUA DIDATTICA DELL’ITALIANO L
4.5. Trattamento dell’errore
Il trattamento dell’errore può essere analizzato e approfondito da prospettive differenti. Partiamo dal caso in cui ci troviamo dinanzi ad una classe di studenti analfabeti che hanno dunque grosse difficoltà nel riconoscere e riprodurre le lettere dell’alfabeto italiano.
Nella scuola convenzionale il suono e l’estetica delle lettere vengono imparati a furia di ripetizioni orali e scritte. I bambini riempiono pagine intere con un’unica lettera, affinando mano a mano la precisione grafica. Nel caso in cui abbiano delle difficoltà e
200 C. MAMMARELLA, La lingua di scuola, in C. MAMMARELLA, T. DE SARNO PRIGNANO e M.
CASSETTI (a cura di), Le parole che scrivo, Roma, collana “i libretti” di Asinitas, 2009, p. 13
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commettano degli errori, le maestre solitamente evidenziano l’errore con una croce rossa e riproducono correttamente a lato.
Maria Montessori, già un secolo fa, come anticipato nel paragrafo dedicato alla sua figura, aveva riconosciuto l’importanza di porre in rilievo e valorizzare quanto veniva prodotto correttamente, piuttosto che soffermarsi sull’errore, sedimentandolo nella mente dello studente.
A tal fine aveva messo a punto una nuova tecnica di scrittura, su lavagnette di sabbia, che, nel caso di errata costruzione letterale, permetteva, con una semplice spolverata di mano, l’eliminazione immediata dell’errore stesso.
Ricongiungendosi invece al tema dell’interlingua e all’importanza della testimonianza e della narrazione personale in forma sia orale che scritta, richiesta ed adottata non solo con studenti a livello analfabetismo ma anche con capacità linguistiche già affinate, il trattamento dell’errore assume una valenza diversa.
Invitando gli studenti a partecipare attivamente alla lezione e a dischiudersi nell’espressione del sé, il portato che condividono con insegnante e compagni si carica di traumi, sofferenze e gioie legati al passato. L’espressione linguistica della profondità del proprio vissuto non può essere analizzata e corretta ripetutamente e asetticamente, pena il rischio di portare il ragazzo a chiudersi in sé stesso dato il carso clima di fiducia percepito.
Quale sia la produzione scritta, è importantissimo correggere con molta cautela evitando il confronto, i giudizi di valore e cercando piuttosto di proporre via via attività calibrate alle difficoltà che gli scritti lasciano intravedere e stare molto attenti affinché ognuno possa essere ascoltato con la giusta attenzione. Quando una persona scrive sta scrivendo di sé, e molto probabilmente ha qualcosa d'importante da dire.202
Le continue correzioni vengono percepite, da colui che ha qualcosa di profondo da comunicare e da condividere con gli altri, come bastoni posti fra le ruote di una libera e spontanea espressione del sé. È necessario, dunque, che l’insegnante sviluppi una sensibilità particolare in questi casi, tenendo ben presente che ciò che si chiede allo studente non è un semplice esercizio di lingua finalizzato esclusivamente al raggiungimento della correttezza grammaticale.
202 S. HONEGGER, Aiuti alla lettura e alla scrittura, dattiloscritto a cura di Asnada, scuola di italiano per
Le stesse interlingue, analizzate nel paragrafo precedente, non rispondono certo a costruzioni formali e convenzionali nella lingua italiana, componendosi di espressioni frutto di una creatività che trascende le norme e le regole proprie della lingua.
La correzione dell’errore non si abbatterà su qualsiasi costruzione “ufficialmente” errata, bensì andrà a focalizzarsi sui punti più critici e di difficile comprensione, senza setacciare qualsiasi imperfezione contenuta nella produzione orale o scritta:
A scuola le lingue in formazione, queste interlingue, iniziano da subito a puntellare i tasselli che compongono gli uomini e le donne che ci troviamo di fronte. Quelle voci quando leggono o raccontano NON vengono interrotte se lo fanno in maniera “sbagliata”. Allo stesso modo quelle lingue quando sono scritte NON vengono sporcate con un’altra scrittura corretta perché le parole sbilenche che intanto infilano sul foglio dipingono il loro mondo e il loro sentire e non hanno affatto bisogno di altri segni e tratteggi.203
Prima della correzione viene il rispetto. Il rispetto per il portato di ognuno, per ciò che ci confida e di cui ci fa partecipi. In questo caso, non si è insegnati e alunni, con i relativi ruoli e compiti, ma si è prima di tutto uomini, ascoltatori orientati a valorizzare la ricchezza del contenuto più che l’inadeguatezza della forma. “La fretta della correzione e della giustezza della norma grammaticale zittisce la lingua e frena la mano.”
L’errore non verrà, in questo modo, demonizzato e combattuto in ogni circostanza dall’insegnate, ma considerato “una parte del successo”.204 Tappa fondamentale che conduce ad una piena e libera comunicazione. Stimolando “l’espressione di sé anche con poca lingua, lavorando per aree tematiche semplici, condivise e per immagini”205 l’insegnante dovrà inevitabilmente mettere in conto una consistente quantità di errori che non diverranno oggetto di discussione immediata e che saranno lasciati scivolare nei flussi di parole e pensieri autobiografici di cui gli studenti diverranno autori.
La finalità non è la lingua, e tantomeno il pieno possesso delle facoltà grammaticali e sintattiche. La lingua è un mezzo, uno dei più preziosi e rilevanti, affinché il migrante, diverso, alieno, sconosciuto, possa mostrarsi per ciò che è, ossia prima di tutto, uomo.
203 C. MAMMARELLA, L’italiano sotto della luna, pp. 5-6, documento contenuto nella sezione “Altri
materiali teorici” facente parte della macrosezione “Materiali teorici e letterali di Asinitas” dal forum di discussione per i partecipanti del corso di formazione “L’insegnamento partecipato”
http://asinitasl2.lefora.com/2012/04/09/altri-materiali-teorici/#post1
204 Spunti metodologici, documento contenuto nella pagina di bibliografia presente nella sezione “creare
contesti di apprendimento” dal sito di Asinitas Onlus http://www.asinitas.org/bibliografia.html, p. 15
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La lingua non è solo meccanica comprensione e produzione orale o scritta, ma anche sensazione, emozione, familiarità, gusto, agio, scoperta, corpo, inciampo, pausa, ritmo, accento, intonazione, assonanze, richiami, intraducibilità, mentalità, musicalità, silenzio.206