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TURISMO ESPERIENZIALE Consigli per viaggiare di Paulo Coelho

PARTE SECONDA

TURISMO ESPERIENZIALE Consigli per viaggiare di Paulo Coelho

1. Evitate i musei

È più interessante cercare il presente che il passato, molti si sentono quasi obbligati a visi- tarli e poi ne ricordano poco o nulla. 2. Frequentate i bar

Qui, al contrario dei musei, si manifesta la vita della città.

3. Siate disponibili

La migliore guida è qualcuno del posto che è orgoglioso della sua città.

4. Cercate di viaggiare soli

Soltanto in questo modo potrete uscire dal vostro Paese.

5. Non fate paragoni

Capite come vivono gli altri, cosa possono in- segnarvi, come affrontano la vita.

6. Fate come se tutto il mondo vi capisse Non fatevi fermare dall’ostacolo linguistico. 7. Non acquistate troppe cose

Spendete in cose che non dovete portarvi ap- presso.

8. Un viaggio è un’avventura

Lasciatevi guidare tra le viuzze, e qualcosa cambierà la vostra vita.

[da Paulo Coelho, Corriere della Sera 15 agosto 2002 – albergodiffuso.com]

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II tento di valorizzarli, gli edifici antichi vengono restaura- ti e illuminati dal basso, in Italia sarebbe ancora comune trovare dei villaggi «genuini»: «si possono ancora trovare botteghe e attività economiche accanto un edificio trecen- tesco. La città italiana insomma mantiene una vitalità so- ciale che altrove l’Europa rischia di perdere»37.

La vitalità di un borgo è data prima di tutto dai suoi abi- tanti: solo una comunità viva dà l’anima al borgo. Sono importanti i luoghi di ritrovo della comunità, come i bar ad esempio, quando si presentano accoglienti e vissuti, soprattutto in paragone al loro corrispettivo cittadino più asettico e professionale. Poi le piazze, importanti sia come pausa nel tessuto urbano che come simbolo della socialità all’italiana, ma anche le botteghe, specialmente quelle di ar- tigianato e prodotti locali: molti stranieri si aspettano un at- teggiamento quasi vocazionale dagli artigiani italiani e uno spiccato senso estetico (magari credendo a qualche stereo- tipo, anche se non di rado si ritrovano davvero personaggi con queste caratteristiche, come il vasaio della Medusa di Bolsena, trasferitosi appositamente dalla Sicilia) 38.

Tutte queste caratteristiche formano l’atmosfera, un «cuore», espressione «di un linguaggio fatto di una cultura dell’abitare e del vivere fatto di materiali locali, storia, con-

37 Marc Augè intervistato sull’«Avvenire», citato da Giancarlo Dall’Ara, Il turismo nei borghi, p.33.

38 L'importanza dei luoghi nel condizionamento dell'atmosfera perce- pita è sottolineata dal filosofo Tonino Griffero nel suo studio sull'atmo- sfera (sottotitolato non a caso «estetica degli spazi emozionali»): «un'at- mosfera calda, in cui rusticità e genuinità ci invitano a indugiare nello spazio, a dare un'occhiata (prodotti del territorio, scaffalatura in legno, disposizione estetizzante delle merci, illuminazione soffusa, cortesia degli addetti, mimetizzazione di aspetti meramente economici come i prezzi, la cassa, ecc.) oppure [...] un'atmosfera fredda, in cui anonimato e produzione seriale suggeriscono invece una deambulazione rapida e comunque strettamente funzionale all'acquisto (marchi multinazionali,

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dizioni climatiche e sociali. È questo il segreto dei borghi di fascino»39, un'atmosfera che ovviamente può soltanto es- sere visssuta direttamente sul posto, non può essere trasferi- ta altrove40.

«un'atmosfera calda, in cui rusticità e genuinità ci invitano a indugiare nello spazio, a dare un'occhiata (prodotti del territorio, scaffalatura in legno, disposizione estetizzante delle merci, illuminazione soffusa, cortesia degli addetti, mimetizzazione di aspetti meramente economici come i prezzi, la cassa, ecc.) oppure [...] un'atmosfera fredda, in cui anonimato e produzione seriale suggeriscono invece una deambulazione rapida e comunque strettamente funzio- nale all'acquisto (marchi multinazionali, scaffalatura me- tallica o in plexiglas, disposizione delle merci per prezzi e target, illuminazione centrale e diretta, distacco e imperso- nalità degli addetti, evidenziazione visiva dei prezzi e della cassa, ecc.).»

scaffalatura metallica o in plexiglas, disposizione delle merci per prezzi e target, illuminazione centrale e diretta, distacco e impersonalità degli addetti, evidenziazione visiva dei prezzi e della cassa, ecc.).», dove la prima descrizione richiama l'idea di un bar o una bottega di un borgo d'atmosfera [Tonino Griffero, Atmosferologia, p. 86; cfr. anche pp. 132- 133 sempre sull'importanza della progettazione e vivibilità degli spazi]. 39 Pietro Leoni, XI Rapporto sul turismo italiano, citato in Giancarlo Dall’Ara, Il turismo nei borghi, p.45

40 «Comunque si arrivi all'atmosfera, a un sentimento cioè la cui pe- culiarità è di essere spazializzato [...], vale la pena di dire che essa è qualcosa che "tutto abbraccia e permea"», Tonino Griffero, Atmosfe- rologia, p.107.

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II II. 3.3 Rete

I borghi italiani sono migliaia, e alcune centinaia di questi sono stati riconosciuti e certificati da associazioni come va- lori per una domanda turistica in espansione che è in cerca di un certo tipo di esperienza. Si tratta di centri di ridotte dimensioni che singolarmente avrebbero ben poca risonan- za, soprattutto se pensati in competizione tra loro. L’unico modo per comunicare questo tipo di offerta turistica è come rete nazionale diffusa in tutti il territorio italiano, in modo da comunicare un’entità unica sufficentemente grande per ottenere visibilità, che poi redistribuisca il flusso turistico nelle singole mete. Come abbiamo visto41 tra i progetti di re- cupero quelli che hanno avuto maggior successo sono state proprio le associazioni che hanno unito i borghi su scala nazionale, specie se per scopi turistici, a prova del fatto che sia una strategia funzionante.

Pur con le differenze regionali e particolari che determina- no l’identità locale, la struttura che sta alla base dei borghi è la stessa. I luoghi arroccati, le fortificazioni imponenti, i vicoli stretti che confluiscono nelle piazze più importanti sono caratteristiche ricorrenti, così come il fatto di essere rimasti tagliati fuori dalla rete del recente sviluppo indu- striale ha conservato alcuni aspetti di uno stile di vita meno frenetico rispetto a quello delle città, e alcune varietà di prodotti di eccellenza o particolari tecniche di lavorazione artigianale. Possono essere quindi considerati in termini tu- ristii come parte di un’offerta unica, quella del turismo dei borghi, declinata di volta in volta con le sue particolarità. Non basta quindi che un borgo di apra al mondo del tu- rismo e aspetti semplicemente che i turisti arrivino, sono in casi eccezionali questa strategia ha avuto successo, ma quasi sempre compromettendo i valori stessi del borgo,