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Una valutazione dell’efficacia del RDC dovrà tenere conto, ex-post, sia della situazione di partenza, rappresentata dagli esiti del Reddito di inclusione, sia degli

P ARTE SECONDA

12. Una valutazione dell’efficacia del RDC dovrà tenere conto, ex-post, sia della situazione di partenza, rappresentata dagli esiti del Reddito di inclusione, sia degli

elementi qualitativi e distributivi che risulteranno dall’effettiva implementazione della misura. Un punto di rilievo ai fini della possibilità di raggiungere le famiglie maggiormente esposte, tra le quali vi sono quelle più numerose e con presenza di minori, è la conformazione che ha assunto la scala di equivalenza rispetto a quella adottata nella normativa sul Reddito di inclusione.

GRAFICO 6

GLI EFFETTI DELLA SCALA DI EQUIVALENZA ADOTTATA.BENEFICIO MASSIMO CONCEDIBILE: CONFRONTO

TRA REI E RDC PER COMPOSIZIONE DEL NUCLEO FAMILIARE

Fonte: elaborazione Corte dei conti

16 La RT effettua le stime partendo da un campione di 220 mila DSU a fini ISEE relative al 2017, campione che scende a 60 mila una volta considerato il possesso delle caratteristiche economiche richieste. Tale campione, riportato ad universo, corrisponde a 1.365.000 nuclei potenzialmente eleggibili.

17 La RT presenta elementi di non esaustività, non consentendo di comprendere, in particolare, quali siano le ipotesi fatte circa la numerosità dei potenziali beneficiari della “pensione di cittadinanza”. Considerato l’elevato numero di pensioni esistenti di importo limitato (integrate al minimo, sociali, assegni sociali, ecc), misurabile in alcuni milioni, non si può escludere che l’espansione della platea potenziale per includere coloro i quali non avevano presentato dichiarazione Isee nel 2017 sia sottostimata. Non si desume, altresì, dalle stime, quanti sono i nuclei che uscirebbero annualmente dal programma e che sarebbero immessi nel circuito lavorativo.

TAVOLA 5

REDDITO DI CITTADINANZA: PLATEA DI POTENZIALI BENEFICIARI SECONDO LE STIME DELLA RELAZIONE

TECNICA AL DL4/2019

Totale nuclei familiari (inclusi totalità stranieri)

Composizione nucleo Numero % Risorse % Beneficio mensile Persone

(migliaia) (milioni) (euro) (migliaia)

1 363,0 27,2 1.571,0 19,6 361 363,0 2 236,0 17,7 1.330,0 16,6 470 472,0 3 288,0 21,6 1.923,0 24,0 556 864,0 4 265,0 19,9 1.880,0 23,4 591 1.060,0 5 e + 183,0 13,7 1.324,0 16,5 603 1.006,5 Totale 1.335,0 100,0 8.028,0 100,0 501 3.765,5

Con nuclei di soli stranieri eleggibili (*)

Composizione nucleo Numero % Risorse % Beneficio mensile Persone

(migliaia) (milioni) (euro) (migliaia)

1 339,3 27,2 1.465,3 19,6 360 339,3 2 220,6 17,7 1.241,2 16,6 469 441,2 3 269,2 21,6 1.795,1 24,0 556 807,7 4 247,7 19,9 1.755,1 23,4 590 990,9 5 e + 171,1 13,7 1.236,1 16,5 602 940,9 Totale 1.248,0 100,0 7.492,8 100,0 500 3.520,1

* Nel pannello inferiore la distribuzione dei dati per composizione del nucleo familiare, non disponibile nella RT, viene ricavata sotto l’ipotesi che gli stranieri non eleggibili abbiano una struttura familiare uguale a quella degli stranieri eleggibili, tal che il numero complessivo dei nuclei fornito dalla RT (1.248.000 nuclei) viene riproporzionato.

Fonte: relazione tecnica al DL n. 4/2019 e ns elaborazione

Come mostra il Grafico 6, la scala adottata ha fissato il parametro massimo a 2,118 - mentre quello del REI era pari a 2,85 - dal che deriva che il meccanismo se da un lato assicura un trattamento massimo spettante ben superiore al (magro) REI, dall’altro svantaggia, in termini relativi, le famiglie numerose.

TAVOLA 6 RAFFRONTO TRA RDC(STIME) E REI: NUCLEI BENEFICIARI E IMPORTO MENSILE

RDC REI Rapporto RDC/REI

Composizione nucleo Numero Beneficio Numero Beneficio Numero Beneficio

migliaia euro mese migliaia euro mese

1 339 360 117 176 2,9 2,0 2 221 469 88 260 2,5 1,8 3 269 556 99 316 2,7 1,8 4 248 590 90 369 2,8 1,6 5 e + 171 602 68 422 2,5 1,4 TOTALE 1248 500 462 296 2,7 1,7

Fonte: Relazione tecnica DL 4/2019 ed elaborazione e stime su di essa

Incrociando le informazioni relative ai dati sul REI dell’intero 2018 e le originarie stime della RT si evidenzia come il nuovo strumento consentirebbe di accrescere molto significativamente, più che triplicandola, la platea dei fruitori e relativamente meno

18 In sede di conversione del DL 4/2019 tale parametro è stato elevato a 2,2 nel caso della presenza nel nucleo di persone disabili.

l’importo del beneficio che, in media, risulterebbe più elevato di circa il 70 per cento rispetto a quanto offerto dal REI (tavola 6). In particolare, l’importo medio del beneficio si commisurerebbe a circa 500 euro (296 nel caso del REI), passando da circa 360 euro nel caso di nuclei con un solo componente (176 per il REI) a 603 nel caso di famiglia con 5 componenti o più (430 per il REI).

TAVOLA 7

COMPOSIZIONE DEL NUCLEO FAMILIARE, LINEE DI POVERTÀ E TRATTAMENTI

PREVISTI DAL SIA, DAL REI E DALL’RDC

(euro)

Composizione nucleo familiare

Soglie mensili di povertà assoluta Spesa media delle famiglie povere(3) Linea povertà relativa (2017) Valore massimo erogabile con ISR(4) = 0

NORD(1) CENTRO(2)

MEZZO-GIORNO(2) NORD(1) CENTRO(2)

MEZZO-GIORNO(2) SIA REI RDC

Componente unico (18-59 anni) 827 754 597 661 616 462 651 80 187 780

Coppia (18-59 anni) 1.144 1.037 858 914 847 663 1.085 160 294 980

Coppia con figlio minore (4-10 anni) 1.391 1.258 1.060 1.111 1.028 820 1.443 240 382 1.080

Coppia e 2 figli minori (4-10 anni) 1.653 1.490 1.261 1.321 1.218 975 1.769 320 461 1.180

Coppia e 3 figli minori (2 figli 4-10

anni e un figlio 11-17 anni) 1.936 1.740 1.486 1.547 1.421 1.149 2.062 400 534 1.330

(1) Persone residenti nelle zone centrali delle Aree metropolitane

(2) Persone residenti nelle periferie delle Aree metropolitane e nei Comuni con oltre 50 mila abitanti

(3) Soglie mensili ridotte del valore medio dell'intensità della povertà nella ripartizione geografica considerata

(4) Indicatore della situazione reddituale

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati ISTAT

La Tavola 7 mostra che mentre il REI, pur segnando progressi consistenti rispetto al SIA anche in termini di maggiore avvicinamento alle soglie di povertà assoluta e relativa (differenziate per zone geografiche) non era in grado di ridurre adeguatamente il divario tra le risorse messe a disposizione di ciascun nucleo e quelle necessarie per portare lo stesso al di sopra della soglia di povertà (nel caso di un nucleo con unico componente abitante nel Mezzogiorno, con indice di situazione reddituale (ISR) nullo, il REI portava il beneficio da 80 a 187 euro in un contesto nel quale colmare per intero il poverty gap avrebbe richiesto ulteriori 400 euro circa), nel caso del RDC in alcuni casi si va al di sopra di essa se il confronto viene operato con riferimento al Mezzogiorno19.

13.

I dati ufficiali relativi al RDC, più aggiornati nel momento in cui viene chiuso il presente Rapporto si riferiscono essenzialmente al numero di domande presentate, distinte per genere e per regioni e province, mentre si dispone solo di prime indicazioni di massima circa la quota di domande effettivamente accolte e che stanno dando già diritto all’erogazione del beneficio e circa l’ammontare del beneficio effettivamente concesso e le caratteristiche dei percipienti. È utile, pur se si è consapevoli che in questa fase di tratta di informazioni non pienamente rappresentative della realtà a regime, analizzarli brevemente. Nella Tavola 8 si apprezza che il numero di domande presentate era

19 Nel caso di un nucleo familiare di cinque componenti del Nord, a fronte dei 1.900 euro circa che necessiterebbero per uscire dalla situazione di povertà assoluta il RDC ne eroga 1.330 /1.050 senza affitto o mutuo) a fronte dei 534 euro che sarebbero stati erogati sotto forma di REI (e dei 400 sotto forma di SIA).

complessivamente pari a poco più di 1 milione, di cui il 54,5 per cento riferibile a soggetti di sesso femminile.

TAVOLA 8

RDC: NUMERO DI DOMANDE PRESENTATE E CONFRONTI CON IL REI

REGIONE RDC 30 aprile 2019 INDICATORI % Femmine % Femmine su Totale Maschi TOTALE RDC al 30 aprile 2019 REI Gennaio-dicembre 2018 Sia IV bimestre 2018 REI - decorrenti da luglio 2018 di cui senza requisiti familiari(1) Abruzzo 13.043 54,6 10.830 23.873 2% 2% 2% 2% 2% Basilicata 6.376 52,8 5.705 12.081 1% 1% 0% 1% 1% Calabria 35.874 51,0 34.426 70.300 7% 7% 6% 6% 7% Campania 94.406 54,8 77.769 172.175 17% 23% 24% 20% 20% Emilia Romagna 24.466 57,2 18.337 42.803 4% 2% 5% 3% 2% Friuli-Venezia Giulia 6.980 56,0 5.482 12.462 1% 0% 1% 1% 1% Lazio 52.915 56,9 40.133 93.048 9% 7% 7% 7% 6% Liguria 11.684 57,1 8.793 20.477 2% 2% 1% 2% 2% Lombardia 50.065 55,4 40.231 90.296 9% 7% 7% 7% 6% Marche 11.174 57,4 8.299 19.473 2% 1% 1% 1% 1% Molise 3.205 50,2 3.183 6.388 1% 1% 0% 1% 1% Piemonte 31.646 55,8 25.019 56.665 6% 5% 4% 6% 6% Puglia 48.819 54,2 41.189 90.008 9% 8% 9% 9% 9% Sardegna 23.309 50,3 23.026 46.335 5% 5% 5% 6% 6% Sicilia 83.934 52,0 77.449 161.383 16% 23% 22% 22% 24% Toscana 26.908 58,0 19.495 46.403 5% 3% 2% 3% 3% Trentino-Alto Adige 1.945 52,6 1.750 3.695 0% 0% 0% 0% 0% Umbria 6.751 56,8 5.127 11.878 1% 1% 1% 1% 1% Valle d'Aosta 729 54,7 604 1.333 0% 0% 0% 0% 0% Veneto 20.471 57,0 15.430 35.901 4% 2% 3% 2% 2% TOTALE 554.700 54,5 462.277 1.016.977 100% 100% 100% 100% 100%

(1) Sono stati considerati i nuclei senza presenza di minori, disabili e disoccupati di età superiore a 55 anni.

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati INPS

La distinzione per genere segnala la prevalenza femminile sostanzialmente in tutte le regioni italiane, tranne che in Molise. La tavola evidenzia anche, nel pannello di destra, l’incidenza sul totale nelle varie regioni del REI e del SIA, al fine di offrire un rapido confronto delle differenze. Non sembrano riscontrarsi, da questo punto di vista, scarti significativi: in particolare, Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna sembrano guadagnare peso relativo, mentre per la maggior parte delle regioni l’incidenza percentuale delle domande di RDC e REI sul totale è sostanzialmente la stessa. In linea generale la distribuzione delle domande del RDC rispetto alle erogazioni del REI sembra presentare una minore dispersione.

Nel Grafico 7 si presentano semplici indici di correlazione tra distribuzione del RDC per regione e alcuni parametri che catturano, in modalità diverse, teorici fabbisogni di protezione sociale: intanto si conferma la quasi sostanziale sovrapposizione tra distribuzione del RDC e del REI con una correlazione pari al 97 per cento; in secondo luogo, e per il poco che può valere, si evidenziano le attese correlazioni positive (ancorché non forti) con il tasso di povertà assoluta e il tasso di disoccupazione: maggiori tali ultimi, maggiore, in generale, la quota di domande presentate.

GRAFICO 7

QUOTE DI DOMANDE DI REDDITO DI CITTADINANZA PER REGIONI E CORRELAZIONI CON ALCUNI INDICATORI

DI DIFFICOLTÀ ECONOMICO-SOCIALE

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati INPS e ISTAT

RDC e politiche assistenziali: il nuovo corso, le opportunità, le criticità potenziali

14. Con l’introduzione del RDC le politiche di protezione sociale stanno

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