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William Wordsworth: specularità di un'esistenza

Nel documento Luis Cernuda: la realizzazione del desiderio (pagine 180-183)

CAPITOLO 4. CERNUDA EREDE DEL ROMANTICISMO INGLESE: ANALIS

4.2 William Wordsworth: specularità di un'esistenza

Il poeta romantico inglese nato nel 1770 nel Cumberland e morto nel 1850, visse in un periodo di grandi stravolgimenti a livello nazionale, ma che coinvolgevano l'intera Europa. Trascorse lunghi periodi in Francia, come anche in Svizzera, e fu profondamente toccato dall'evento della Rivoluzione francese, dall'avvento di Napoleone e dall'esperienza, umana e personale, vissuta nella regione del Lake District, zona felice per la bellezza naturalistica, ma infelice per il destino che l'industrializzazione decretò per i contadini immiseriti dalle espropriazioni e dallo sconvolgimento nei pacifici ritmi vitali. Tutto il suo personale vissuto sarà più tardi trasfuso in quella che si configura quale sorta di “autobiografia poetica”, il Prelude, pubblicato dopo la morte del poeta nel 1850, indirizzato all'amico e collaboratore William Coleridge. La finalità dell'opera è indicata dall'autore stesso, che racconta come fu realizzata «in order to give an account of the growth of his mind», con la esplicita finalità di offrire un resoconto della propria crescita personale. È l'atto testimoniale della identificazione tra vita ed opera del poeta-filosofo inglese, che definisce i limiti dell'esistenza del poeta.

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Ivi: 242. Tuttavia, la misura versale più comune della canzone blakiana è la quartina di “sevens” a rima incrociata che si ritrova nel poema d'introduzione dei Songs of Innocence. Grande uso del verso trocaico fece anche Wordsworth, di cui Hamer: 244 dice: «who was an ingenious contriver of new stanza forms out of well-known line-units, used a number of combinations of the trochaic four-foot».

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All’inizio del XX secolo cominciano ad esser pubblicate una serie di antologie di poesia inglese tradotta. Gallego Roca, M., Poesía importada. Traducción poética y renovación literaria en España, Almería, Universidad de Almería, Servicio de Publicaciones, 1996è uno studio sulla traduzione e le antologie che si pubblicano in Spagna, in particolare nel periodo dal 1909 al 1936, in cui l’autore si sofferma sul ruolo di integrazione culturale svolto dalla traduzione poetica. Proprio la circolazione di tali antologie costituiva uno stimolo per poeti e traduttori a cimentarsi nel rendere fruibili prodotti letterari non immediatamente trasferibili in Spagna in lingua inglese. Compare quindi l’antologia Del

cercado ajeno di Enrique Díez-Canedo, Madrid, 1907, che include poesia inglese, ma anche francese, italiana,

portoghese e giapponese. Nel 1910 lo stesso E. Díez-Canedo pubblica, questa volta fuori dalla Spagna, un’altra antologia di poesia in traduzione, Imágenes (Versiones poéticas), Parigi, che include una selezione di poeti di diverse nazionalità, del XIX secolo e dei primi anni del XX. È degli anni tra il 1915 e 1924 la pubblicazione della prima antologia di poesia tradotta solo inglese, curata da Miguel Sánchez Pesquera, dal titolo Antología de líricos ingleses y

angloamericanos, pubblicata a Madrid. Nel 1918 è la volta de Las cien mejores poesías (líricas) de la lengua inglesa, a

cura di Fernando Maristany, con prologo di E. Díez-Canedo.

Al 1919 risale l’antologia di testi poetici inglesi selezionati da Salvador de Madariaga, dal titolo Manojo de poesías

inglesas, anch’essa pubblicata fuori dalla Spagna, a Cardiff (Galles). L’antologia include, tra gli altri, sonetti di

Shakespeare, Milton, poemi di Blake, Wordsworth, Lord Byron. Al 1945 risale la prima antologia bilingue, di Marià Manent, dal titolo La poesía inglesa, che include poesia inglese dalla metà del XVIII alla fine del XIX secolo, a cui è seguita la pubblicazione di varie altre antologie.

Nel Prelude si intravvede la rilettura critica di due costanti tematiche della sua scrittura, l'esperienza formativa e il periodo trascorso in Francia in coincidenza con la Rivoluzione francese, e l'esperienza politica attivamente vissuta. Da quest'ultima fase, determinante nella definizione delle scelte ideologiche, derivò un sentimento che si rivelerà una costante della propria esistenza, e baricentro della personale produzione poetica, il sentimento di disinganno dolorosamente vissuto per il fallimento degli ideali libertari della rivoluzione stessa. Si tratta dell'evento storico e personale responsabile della inevitabile cesura nella vita del poeta. Che in quegli anni si era avvicinato ai liberali a Cambridge, di cui condivideva gli ideali18. Tanto che può essere considerato come un Girondino esiliato. Il ritorno di Wordsworth in Inghilterra prospettava una nuova situazione, dato che Francia e Inghilterra si trovavano in guerra. Per qualche tempo continuò ad essere fedele ai leader girondini di Francia, sebbene ciò significasse essere additato come giacobino, e quindi come rivoluzionario estremista. Ma, a seguito degli ultimi svolgimenti in Francia, cui assistette nel suo viaggio del 1802, dall'iniziale appoggio offerto ai Whigs, l'avvento del despota francese, Napoleone, visto quale reale minaccia alle libertà costituzionali, passò a supportare i Tories, che continuavano la loro battaglia contro l'usurpatore. L'incoronazione di Napoleone nel 1804 destò grande sdegno nel poeta, che considerò il tradimento verso i nazionalisti spagnoli, dandone eco nella propria poesia19. L'impegno poetico dedicato al tema della libertà e dell'indipendenza viene approfondito attraverso una serie di poemi originati da contingenze storiche specifiche, e che, nella raccolta dei Poetical Works occupano uno spazio abbastanza ampio, essendo in tutto quarantasei poemi di ampiezza variabile. La successiva esperienza di vita nel Lake District, che, ben presto, da luogo reale e sede di vicende interne dettate dal mutare dei tempi e dall'avvento della rivoluzione industriale, diventerà idealizzato luogo dell'anima, alimenterà la speculazione filosofica del poeta, che continuerà nella strenua difesa dei principi che aveva a lungo sostenuto, e che finiscono con l'identificarsi nella ideale ricostruzione di una anelata patria repubblicana.

Della raccolta sulle tematiche libertarie, R.Zoellner Wendorf20, individua dodici poemi in cui Wordsworth menziona la Spagna ed il Paese Basco, partecipando con il proprio canto alla glorificazione degli ideali libertari che vi riconosce, benché, come la stessa autrice aggiunge, non li ebbe mai visitati. L'attenzione del romantico inglese verso i fatti di Spagna, in particolare negli anni dell'avanzamento napoleonico, è dettata da motivi storici e dalla rappresentazione delle personali convinzioni politiche.

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L'Inghilterra era considerata in quell'epoca come paese rivoluzionario per antonomasia dacché «the English had remove the head of a king as early as 1649, and the Glorious Revolution of 1688 could be interpreted as an example of Rousseau's “general will” of the people triumphing over the Divine Right of Kings», secondo quanrto commenta J.Purkis 1970: 19.

19La produzione patriottica di W.Wordsworth comprende anche tre sonetti in difesa della libertà dell'Italia. 20

Dal sommario resoconto biografico del poeta inglese si evince quanto le contingenze storiche dell'epoca in cui si svolge l'esistenza di Wordsworth, siano comparabili con il periodo storico spagnolo, ma anche europeo, in cui si dispiega la vita e l'opera di Cernuda. E, come per il primo il conflitto esterno, e poi nazionale ed universale, diventa particolare, così per l'altro, il ricorso storico determina una simile introiezione ed individualizzazione della vicenda storica comune. Ma, non solo la vita pubblica del poeta è funestata da diverse delusioni, sono anche le coincidenze che riguardano più propriamente l'ambito privato e familiare che si sottopongono facilmente ad una lettura di similarità, tanto che si può considerare l'esperienza di vita del primo come speculare riproposta dell'esperienza dell'altro. Alcuni lutti familiari, la problematica vita sentimentale e matrimoniale, la riconosciuta insofferenza verso certe convenzioni, indussero il poeta inglese a formulare le proprie convinzioni di ripudio dei rapporti familiari, della fede cristiana, dell'istituzione della famiglia e del matrimonio. Punti questi di una ideologia che nell'ambito della vita civile è oggetto di approvazione e condivisione da parte di chi, come Cernuda, si avvicinò alla lettura delle sue opere. A cui si accosta la contemporanea accettazione di una simile impostazione teoretica del proprio credo poetico.

Ed è proprio a Wordsworth, nelle riflessioni del “Pensamiento poético”, commentario in prosa su diversi poeti in cui il nostro si riconobbe, che Cernuda dedica le più accurate osservazioni. Quasi riconoscendo, entusiasticamente, una possibilità di identificazione al di fuori della solitaria ed introiettata meditazione su se stesso. Già nella Prefacio sottolinea alcuni aspetti delle scelte poetiche wordsworthiane nel considerare come fosse stato, il poeta del Lake District, il primo tra i Romantici inglesi a soffermarsi sulla solitudine, quale tema personale, ma anche quale fondamentale argomento funzionale alla difesa sociale e di sostenute passioni politiche. Ed è proprio in lui, nella sua esperienza di vita e nell'impegno creativo, laddove vede configurarsi in modo eccelso l'aspetto poetico dell'introspezione personale e la dedizione sul piano della difesa di inalienabili principi comuni. Ne dice infatti che «el mismo Wordsworth, que aparecía entonces como la cima del esfuerzo imaginativo de todo un siglo, traza la figura del Wanderer, ... siendo el primero en haber fijado su atención sobre el mundo de las excepciones humanas»21. L'interesse per le difficoltà vissute da determinate fasce sociali in ambito nazionale da parte di Wordsworth divenne una costante ideologica e poetica, che lo avvicinò all'osservazione del modo in cui mali come l'indigenza, diffusa sul territorio nazionale, e la malattia mentale, non venissero dovutamente affrontate, spesso in nome di principi di profitto più alti dettati dalle necessità dell'industrializzazione. Nel capitolo dell'opera critica cernudiana dedicato al poeta inglese, l'incipit lo ritrae con entusiastiche parole di ammirazione: «No es William Wordsworth [...] poeta conocido fuera de su tierra, lo cual resulta tanto más chocante cuando que el encanto y el poder de sus versos

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mejores no tienen equivalencia en ninguna otra poesía europea»22. La peregrinatio e l'esilio divengono motivo centrale in Wordsworth che, animato dai principi rivoluzionari, deluso dinanzi al loro tragico fallimento, ma ancora sostenendo l'impegno libertario, fu costretto a ritornare in patria. E, di conseguenza, a rivedere le proprie scelte politiche. Si potrebbe a ragione dire che l'incontro di Cernuda con il maggiore poeta-filosofo del District Lake sia stato ineluttabile, se si riflette sul principio dicotomico da cui si diparte la speculazione filosofica di Wordsworth. Che ha origine, come per Cernuda, nel paradossale e lacerante contrasto, avvertito dal poeta, tra la personale visione della realtà e l'oggettivo manifestarsi della stessa, negli aspetti problematici introdotti dalla società industrializzata. Per cui il coinvolgimento panteistico nella natura, che occupa parte dell'approfondimento poetico wordsworthiano, rappresenta l'illusorio strumento di fuga di quel vissuto rifiutato. Tutto ciò trova elementi di rappresentazione nella condensazione del contrasto attraverso la figura di parola che, assieme alla personificazione, è altamente rivelatrice della personalità del poeta britannico, l'ossimoro. E la contraddizione in termini conferisce tutto il drammatico struggimento che in una lirica dal tono prosastico e votata alla condensazione sintattica si intende trasmettere, in Wordsworth come in Cernuda, agli uomini.

L'esperienza poetica wordsworthiana chiaramente si incunea in un nodo temporale centrale dell'eterno peregrinare di Cernuda, ed aprendo successivamente lo spiraglio ad un ventaglio di esperienze culturali inglesi in progressivo ampliamento. Incidendo così in una fase culmine, in cui le facoltà immaginifiche e creative del nostro sono profondamente impregnate della disillusione politica e privata, e grandemente condizionate dagli schemi teorici del pensiero romantico. Il che predispone all'immediato “riconoscimento” e ed alla condivisione di motivi nella poesia di Wordsworth in particolare e, come si vedrà, in un più ampio sedimento culturale.

Nel documento Luis Cernuda: la realizzazione del desiderio (pagine 180-183)