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Scambi epistolari sulla vicenda del Ri Ri Ri Ritratto di Mazzini tratto di Mazzini tratto di Mazzini tratto di Mazzini

S. E.I., XXXII, p 333, nota

Lettera di Mazzini a Emilie Hawkes, a Parigi.

Londra, 17 settembre 1847

Dear Emilie

Passo ad altri argomenti molto più importanti, cioè al ritratto, al mio ritratto, e a Staudigl. “vi è un flusso, ecc.” In questo nostro mondo sublunare noi non possiamo essere completamente felici o infelici. Il ritratto, ahimè, è pressoché trasformato – ma, veh, Staudigl è stato con me aux petits soins sabato scorso. La posterità perderà le mie mani;611 ma Staudigl ha riso durante tre minuti e tre secondi – io posseggo un orologio – quando paragonai un girasole (nero e giallo) ad “una frittata solcata da un pensiero delittuoso.” Potrei ora morire in pace, se non fosse per questo ritratto; anzi no: potrei rompere la mia testa – non le mie mani: esse sono troppo belle – contro una parete, se non fosse per il plauso di Staudigl. […]

Mi piace molto il vostro giudizio su Calamatta: è un argomento composto di due premesse – piuttosto incoerenti – sempre mancanti di conseguenza o corollario, come dicono i dotti.

30.

S.E.I., XXXIII, p. 68

Lettera di Mazzini a William Ashurst, a Londra

Parigi 10 novembre 1847

Calamatta enfui à Bruxelles; l'esquisse qu’il devait m'envoyer pour Emilie n'arrive pas: je prévois des longueurs interminables.

[…] Rappelez-moi – non, ne me rappelez pas – au souvenir d’Emilie; laissez-la m’oublier. Je lui en veux. N’a-t-elle pas éveillé en moi l’ambition qui dormai? N’a-t-elle conjuré devant moi la Postérité, pareille au nuage d’Ixion sur la roue? elle devrait faire une expiation; une sorte d’ex-voto; moi sur la rue tendant les bras à la Postérité qui, sous les traits de Calamatta, s’enfuit, mon portrait sous le bras, vers le Chemin du Nord. A force de plaisanter, je suis devenu triste, pourtant.

610

Michele Accursi.

611 [Ved. a proposito di ciò, la nota illustrativa in fondo al vol. riguardante il disegno, eseguito dal Calamatta,

sul quadro di Emilia, che riproduceva le sembianze di Mazzini [il disegno rappresenta la seconda versione con le braccia conserte senza le mani].

31.

S.E.I., XXXIII, p. 83-84

Lettera di Mazzini a Emilie Hawkes, a Londra

Parigi 14 novembre 1847

Dear Emilie

Prima di tutto la Posterità!612 Nessun abbozzo da Calamatta. Lavora egli? Si dimentica di me e dei milioni? Sarò io costretto a metter fuoco a Notre-Dame per giungere alla celebrità? Veramente, comincio a disperare. Il mio ritratto – cioè una immagine col mio nome sotto – è stato inaugurato in un caffè di Livorno: il Caffè Ferruccio; ed è questa un po’ di consolazione: ma l’ampia e lontana Posterità giace nelle mani del Calamatta.

32.

S.E.I., XXXIII, p. 150

Lettera di Mazzini a Giuseppe Lamberti, a Parigi.

Londra, 15 dicembre 1847

Bisogna che tu dica a Calamatta, con quei raddolcitivi che puoi usare, che l’artista persiste nel mantenere la propria posizione, come quella ch’io, a quanto essa dice, prendo sovente spontaneo. Parrebbe dunque che l’essere sgraziato sia colpa mia, gli direi subito: fate quello che volete; ma non posso né voglio scontentare Emilia che annette importanza a quella mossa. Ditegli tante cose per me.

33.

S.E.I., XXXIII, p. 314

Lettera di Mazzini a Giuseppe Lamberti, a Parigi

Londra, 9 febbraio 1848

Abbi pazienza; ma perché invece di mandare a me la lettera di Calamatta, non darla al giovine Ashurst? Con che core vuoi ch’io, cagione di tutto questo affare, mi presenti a riclamare danaro per lui? Rimando la lettera a Michele [Accursi]: te la darà; spero che Ashurst non sarà partito ancora.

34.

S.E.I., XXXV, p. 28

Lettera di Mazzini a Emilie Hawkes, a Londra

Parigi 5 Marzo 1848

Io non so, Dear Emilie, il nome di battesimo di Calamatta e ne ho scordato anche l’indirizzo. Ma farete bene a mandare quello che dovete [la prima tranche di soldi] a Lamberti, 5, Rue Gaillon, o ad Accursi; avremo così una ragione per andare a verificare lo stato dell’incisione.

35.

S.E.I., XXXVII, p. 109

Lettera di Mazzini a Giuseppe Lamberti, a Bologna.

14 novembre 1848

Ti mando una lettera d’Emilia: anche Calamatta ci mancava.

36.

S.E.I., XXXVII, p. 126-127

Lettera di Mazzini a Emilie Hawkes, a Londra

Frontière Lombarde, 14 novembre 1848

J’ai reçu votre lettre du 7, ma chère amie; et j’ai envoyé la sienne à Lamberti. Il n’est pas à Reggio ; forcé de quitter lors du retour du Duc, il a été à Florence, puis à Rome ; et je le crois en ce moment à

612 Il Mazzini continuava con lo stesso tono faceto sull'argomento del proprio ritratto, sperando di rabbonire

1'autrice, esasperata per il modo con cui il Calamatta s'era condotto con lei. Vedi le lett. lettere prec MMCCXXVI e MMCCLIX.

Bologne. C’est là que votre lettre ira le rejoindre, et il vous répondra sans délai, j’en suis sur. Il croyait le portrait achevé, il devrait l’être, si je ne me trompe pas, à l’heure qu’il est ; et je regrette bien vivement que la conduite de M. Calamatta ne soit pas envers vous telle qu’elle devrait être. Tant de choses graves pour moi se sont passées depuis la séance que je lui donnai, que mes

souvenirs sur ses conditions sont très vagues. Mais je me rappelle fort bien qu’il s’agissait pour lui, en me demandant une séance, de vous proposer quelques légers changements de détail, [telle] que la pose de la main et par conséquent de l’épaule. Je suis fort mauvais juge, vous le savez, en ce qui me concerne ; et je cédais volontiers sur tout cela la parole à Lamberti qui était présent. Mais je lui répétai plusieurs fois que j’avais à cœur avant tout votre satisfaction, que la tête devait rester absolument telle quelle, et quant au reste, il n’avait qu’à vous envoyer une esquisse pour que vous fussiez juge des modifications qu’il proposait. L’a-t-il fait ? Je n’ai jamais depuis lors entendu parler ni du portrait ni de lui.

Maintenant, ma chère amie, il va sans dire, que je ne tiens nullement à ce que mon portrait soit fait d’une manière ou de l’autre. La postérité aura bien autre chose à faire qu’à s’occuper de moi. Mais je tiens beaucoup à ce que le portrait, puisqu’il doit y en avoir un, soit celui que vous avez fait. Il y a là un petit trésor d’affection et de souvenirs que je n’entends nullement sacrifier et qui valent mieux, j’en suis sûr, que toutes les améliorations possibles. Je suis encore convaincu que Calamatta sentira ceci lui-aussi et qu’il fera droit à vos réclamations. Veuillez me dire quelque chose dans votre première lettre et croyez-moi toujours

Votre ami bien dévoué Joseph Mazzini

37.

S.E.I., MRCRR/F039/546/5/1

Lettera di Luigi Calamatta a Eugenio Agneni

(Parigi, ante 5 novembre 1849)613 Caro Amico

Scusami d’averti dimenticato fino ad ora, in primo luogo ti mando la lettera che mi chiedi. In quanto al ritratto di Mazzini tu puoi tranquillizzarti, non essendo colpa per niente delle peripezie arrivatemi per questo benedetto ritratto. Ecco cosa avvenne quando l’Inglese mi disse che non voleva la mia incisione, tu mi domandassi quanto l’Inglese mi doveva ancora sul ritratto, io ti risposi che avevo ricevuto due mila franchi, e che me ne doveva due altri mila, qualche giorno dopo mi dicessi, che avevi trovato persona ed era Mario [Alberto?], che avrebbe spesi i due mila franchi per avere l’incisione, io ti risposi che se avessi potuto era ciò che desideravo, ma che avendo ricevuto i due mila franchi, non potevo senza averne la permissione dall’Inglese. E la cosa è restata così. Chi poteva rendermi servizio era Accursi, il quale conosce l’affare, ed era insieme con Mazzini; evvero però che capisco si lascino gli affari particolari, quando si trattano gli affari pubblici. Il fatto sta che ho il ritratto quasi finito, e non so che farne non volendo ad ogni costo fare cosa che potesse

dispiacere a Mazzini, e sapendo che questa Inglese che si è condotta così male con me, è ammirabile per Mazzini, e la nostra causa.

Ecco la mia dispiacevole posizione, ho pregato Madame Sand di scriverne a Mazzini, vedremo cosa farà, ed in caso non potesse occuparsene, ti pregherò d’intenderti con Accursi per sbrogliare questo intreccio in un modo o in un altro. Io credevo che Mario fosse a Parigi, ma so ora che è in Russia. La mia Peppina ti ringrazia del pensiero che hai per lei, ed io ti abbraccio.

L. Calamatta

38.