LE ZONE FRANCHE URBANE E IL MERCATO EUROPEO: IL RUOLO DEL FEDERALISMO FISCALE NAZIONALE
3. Le Zone Franche Urbane tra problematiche irrisolte e nuove opportunità.
3.1. Le Zone Franche Urbane e la criminalità organizzata: il rischio di una “doppia perdita”.
Ragionando sull’efficacia delle ZFU una tipologia di fattori in grado di condizionare la riuscita dello strumento agevolativo è costituita dalla presenza della criminalità sul territorio, particolarmente presente nelle aree urbane e in quelle turistiche297.
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Investimenti per l’occupazione e la crescita. Promuovere lo sviluppo
e la buona governance nelle città e regioni dell’UE. Sesta relazione sulla
coesione economica, sociale e territoriale, Bruxelles 23 luglio 2014. “I reati non sono distribuiti uniformemente all'interno dell'UE. La aree altamente urbanizzate, le destinazioni turistiche e alcune regioni di confine registrano un numero molto piu alto di reati denunciati pro capite rispetto ad altre
Questa in realtà può assumere differenti forme e modulazioni, da quella micro fino a quella organizzata, capaci di penetrare il mondo imprenditoriale, ponendo dubbi sulla concreta destinazione che tali agevolazioni possono raggiungere.
zone, anche se queste cifre vanno interpretate con un certo grado di cautela (Carte 2.18 e 2.19). Il numero dei reati denunciati, quali i furti in appartamento, e spesso inferiore alla realtà, poichè le vittime potrebbero avere la residenza in una regione diversa da quella in cui e stato commesso il reato (ad esempio perche derubati dell'auto o di altro durante un viaggio). Questo può quindi determinare un tasso arrotondato per eccesso in alcune regioni e per difetto in altre. I furti sono piu frequenti nelle regioni con grandi citta, ad esempio in Belgio nella regione di Bruxelles o nelle regioni che contengono le citta di Anversa, Liegi e Charleroi. Anche i furti in appartamento si verificano più spesso nelle regioni urbane NUTS 3 che non altrove, ad esempio nelle regioni di Vienna o Sofia. E anche il caso delle regioni turistiche, ad esempio quelle lungo la costa del Mediterraneo in Francia o Spagna, oppure nell'Algarve in Portogallo. Lo stesso dicasi per il furto di veicoli a motore, con tassi elevati in alcune regioni di confine, come ad esempio lungo il confine tra Belgio e Francia oppure tra Germania, Polonia e Repubblica ceca. La criminalità può avere pesanti ripercussioni sullo sviluppo sociale ed economico, diffondendo un clima di paura tra i cittadini e agendo da deterrente per gli imprenditori che intendono avviare un’attività. Comporta dei costi supplementari che possono colpire soprattutto i membri piu poveri della società e scoraggiare i potenziali investitori. Le strategie di sviluppo delle regioni caratterizzate da tassi elevati di criminalità non possono non tenere conto di questi aspetti.”
A ben vedere, se le ZFU sono nate per affrontare (e risolvere) disagi economici e sociali presenti nei quartieri urbani, allora all’interno di essi
appare ovvio poter annoverare anche componenti malavitose.298
Tuttavia dallo studio effettuato sulle ZFU risulta chiaro che lo strumento fiscale adottato non è in grado di cogliere tali problematiche, non possedendo questa “sensibilità” né a livello normativo né regolamentare. Più nello specifico occorre domandarsi se tale fattore dovrebbe essere incluso nei parametri selettivi ovvero dovesse essere oggetto di particolari e differenti attenzioni: incrementare l’indice di disagio economico-sociale in base al quale sono state oggettivamente individuate le ZFU oppure prevedere una altra forma di aiuto non fiscale adatto a combattere le esternalità negative che posso derivare dalla presenza di forme di criminalità.
Sommare il fattore “criminalità” ai parametri di disagio, da un lato, renderebbe maggiormente agevolabili quei territori urbani contaminati dalla malavita, in un certo senso bisognosi di aiuti statali, dall’altro esporrebbe maggiormente alcune ZFU ad un insuccesso. In verità, quei territori caratterizzati dalla presenza di criminalità, sia essa organizzata o meno, rischiano di condizionare e scoraggiare l’imprenditore “chiamato” a dover scegliere sulla possibilità o meno di intraprendere una nuova attività all’interno della ZFU. Pertanto premesso che la ZFU caratterizzata da un degrado anche malavitoso ha bisogno ancor più di esser agevolata, tuttavia tale aiuto difficilmente dovrà derivare da misure fiscali. Anzi queste ultime
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Cfr. C. DETOTTO, E. OTRANTO, Does Crime Affect Economic Growth?, Kyklos, 63/2010, p. 330 e ss.
avranno bisogno di essere tutelate per evitare che si verifichi una sorta di “doppia perdita”. Specularmente al concetto del “doppio dividendo” dei
tributi ambientali299, pare verosimile la configurazione di una doppia perdita
in presenza di uno scenario ove le agevolazioni fiscali della ZFU vengano percepite da una impresa con infiltrazioni malavitose: una prima perdita si individuerebbe con la mancata fruizione delle agevolazioni da parte di un “normale” imprenditore (non orientato ad azioni criminose), la seconda dal fallito obiettivo di coesione economica-sociale. Si verrebbe, quindi, a generare l’effetto paradossale di incentivare un soggetto che compie azioni
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Cfr. F. GALLO, Giustizia sociale e giustizia fiscale nella prospettiva
dell’unificazione europea, Diritto e pratica tributaria, 1/2014, p. 1 e ss, il
quale richiama il concetto del doppio dividendo esposto nel sempre attuale rapporto Delors: Comunicazione della Commissione del 13 aprile 2011, n. COM (2011) 168 (Un’imposizione fiscale più intelligente dell’energia nell’UE: proposta di revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici), ove si precisa che la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia nei termini proposti dalla commissione ristrutturerà il regime fiscale attualmente applicabile all’energia, al fine di renderlo più efficiente e coerente. Oltre a migliorare il funzionamento del mercato interno, creando pari condizioni di concorrenza per le imprese, che saranno trattate su un piano di parità sia che consumino petrolio, gas naturale o biomassa, produrrà soprattutto incentivi positivi in campo ambientale e concorrerà quindi alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020. Sul punto vedasi anche O.E. DE FALCO, Il
tributo regionale sui rifiuti solidi in discarica alla luce di una recente pronuncia della Corte di Giustizia Europea, Riv. dir. trib., 4/2011, p. 72
e ss; A. ZATTI, Tassazione ambientale e federalismo fiscale:
potenzialità e sviluppi recenti con riferimento al caso italiano, Riv. dir.
illecite, creando un circolo vizioso che aggreverebbe la già precaria situazione socio economica della ZFU presa ad ipotesi.
Pertanto, quelle ZFU che potenzialmente possono essere esposte al fattore esterno ambientale della criminalità dovrebbero ricevere una particolare attenzione e forma di assistenza adatta a contenere e neutralizzare tale componente, al fine di consentire all’agevolazione fiscale di compiere il ruolo per la quale è stata creata. Una simile forma di assistenza contribuirebbe a rendere maggiormente appetibile anche quei quartieri urbani degradati notoriamente esposti alla criminalità e scongiurerebbe il rischio della “doppia perdita”.
3.2. Dal federalismo fiscale (italiano) l’opportunità d’istituire a livello