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Le Free Zones del Kazakistan, della Costa Rica, della Cina, quali esempi efficienti di “franchigia” territoriale, tra analisi economiche e

2.2. Nei Paesi extra UE quali strumenti di competizione: esistono limiti alla legislazione statale sulla base degli accordi internazionali?

2.2.1. Le Free Zones del Kazakistan, della Costa Rica, della Cina, quali esempi efficienti di “franchigia” territoriale, tra analisi economiche e

profili funzionali.

generale sulle tariffe e sul commercio, sottoscritto e firmato nel 1947 da 23 Paesi (Australia, Belgio, Birmania, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Ceylon, Cile, Cina, Cuba, Francia, India, Libano, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Pakistan, Paesi Bassi, Rhodesia meridionale; Regno Unito di Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Siria e Unione sudafricana. L’Italia aderì al GATT nel 1949 con il Protocollo di Annency). Il limite del GATT venne superato nel 1994, nel corso dell’Uruguay Round, tenutosi a Marrakech, con la costituzione dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), o WTO (World Trade Organization), con la maggiore capacità di risolvere le controversie che possono emergere tra gli Stati aderenti. Cfr. per approfondimenti V. UCKMAR, G. CORASANITI, P. DE CAPITALI DI

VIMERCATE, C. CORRADO OLIVA, Diritto Tributario

Internazionale: manuale, Padova, Cedam, 2012, p 41; G. ARDIZZONE, Accordo generale sulle tariffe e sul commercio GATT, in Enciclopedia

Giuridica Treccani, vol. I, Roma, 1988, p. 1 ss.; M. FABIO, Manuale di

diritto e pratica doganale, Milano Fiori Assago, Ipsoa, 2014, p. 3-4; F.

CERIONI, Ordinamento doganale e commercio internazionale, in M. SCUFFI, G. ALBENZIO, M. MICCINESI (a cura di), Diritto doganale

delle accise e dei tributi ambientali, Milano Fiori Assago, Ipsoa, 2014, p.

141; M. GERBINO, Organizzazione mondiale del commercio, in Enciclopedia del Diritto, Agg., vol. II, Milano, Giuffrè, 1998, p. 650 ss.; P. PICONE, A. LIGUSTRO, Diritto dell’organizzazione mondiale del

commercio, Padova, Cedam, 2002; G. ADINOLFI, L’organizzazione mondiale del commercio. Profili istituzionali e normativi, Padova,

In Kazakistan, le Free Zones, o meglio le Special Economic Zones (ZES)33, costituiscono uno strumento attraverso il quale agevolare il passaggio da una

economica pianificata ad una rivolta al mercato34. Le Special Economic Zones

in questione si prefiggono l’obiettivo di sviluppare i collegamenti con l’economia globale attirando investimenti esteri, promuovendo lo sviluppo di specifici settori per ciascuna Free Zone, incentivando lo scambio della conoscenza tra i centri di ricerca e le università, attraverso la concessione di benefici fiscali limitati nel tempo35.

33

Law of the Republic of Kazakhstan dated 06.07.2007, No. 274-3, The Special Economic Zones in the Republic of Kazakhstan, poi modificate dalla Legge 469 del 21 luglio 2011. Sulle opportunità d’investimento derivanta dalla istituzione delle SEZ in Kazakistan, cfr. E. Teal, A. Toxanova, and G. M. Izzo, Entrepreneurial development in Kazakhstan: A review and update, Journal of International Business and Cultural Studies Vol. 5, August 2011.

34

Per una visione d’insieme della strategia di sviluppo dell’economia del Kazakistan cfr. R. POMFRET, Kazakhstan's 2030 Strategy: Goals,

Instruments and Performance, Paper presentato nella American

Economic Association annual conference, Philadelphia, 4 gennaio 2014. 35

In particolare le SEZ istituite in Kazakistan sono state destinate ad agevolare uno specific settore produttivo o un insieme di diversi settori: SEZ Petrochemical park (oil and gas industry, petrochemicals), SEZ Burabai (tourism), SEZ Astana new city (construction industry), SEZ Pavlodar (chemical industry), SEZ Saryarka (metallurgy), SEZ Khorgos Eastern Gate (trade and logistics), SEZ Innovation TechnoPark (ITC), SEZ Chemical Park Taraz (chemical), SEZ Ontystik (textile industry), SEZ Marine Port Aktau (logistics, transport). Così diffusamente,

Innovation performance review of Kazakhstan, United Nations Economic

Specifici studi economici svolti sulle ZES presenti nella Repubblica del Kazakistan hanno consentito di affermare il miglioramento dell’efficienza rispetto le prime esperienze meno organizzate e dotate di forza sistemica, consentendo di ipotizzare un ruolo importante nello sviluppo futuro dell’intero Paese, grazie alla forza attrattiva di investimenti e alla capacità di

creare un’integrazione con il mercato globale36

.

Anche il Costa Rica può essere preso ad esempio per lo sviluppo pluriennale delle Free Zones, sempre attuale, in virtù di un costante aggiornamento

normativo frutto di analisi economiche consuntive37.

Sul profilo territoriale, le Zone Franche in Costa Rica vedono una distribuzione delle diverse aree franche sul territorio dello Stato, creando delle porzioni di territorio destinate alla produzione e alla trasformazioni delle

merci, godendo di benefici fiscali, limitati temporalmente38.

consistono in estrema sintesi nell’esenzione totale for corporate income

tax, for land tax, for property tax, for custom and for VAT.

36

Per una analisi economica delle ZES collocate in Kazakistan v. K. ANVAROVNA NEVMATULINA, Role of Special Economic Zones in

Development of the Republic of Kazakhstan, Middle-East Journal of

Scientific Research 15 (11), pp. 1528-1532, 2013. 37

Il percorso normativo si è sviluppato con la Ley 6695/1981, Ley 6951/1984, Ley 7210/1990, Ley 7638/1996, Ley 7830/1998, Ley 8794/2010, e con i Reglamentos dal 28451/1999 al più recente 36725/2011.

38

Attualmente in Costa Rica esistono le seguenti Free Zones: la zona franca Alajuela, la zona franca Bes Group, la zona franca di Cartago, la zona

Se funzionalmente tali Free Zones sono nate per incidere positivamente sugli scambi internazionali, partendo da agevolazioni sostanzialmente doganali, si sono evolute ampliando il profilo oggettivo delle misure di vantaggio orientate, da un lato, anche ai tributi diretti, dall’altro, alla semplificazione

amministrativa e all’efficienza logistica, tratti essenziali per

contraddistinguere una somma di agevolazioni da un sistema di misure di vantaggio. Recenti studi economici certificano la convenienza all’istituzione delle Free Zones sul territorio del Costa Rica, mostrando un’analisi costi/benefici tale da creare un effetto moltiplicatore degli investimenti statali

in ricchezza nazionale39.

Anche le Free Zones cinesi, mostrano un mutamento sul piano territoriale e oggettivo, capace di adattarsi alle esigenze mutevoli dell’economia locale e

franca di Heredia, la zona franca Metropolitana, la zona franca di Moin, la zona franca di Puntarenas, la zona franca di Sarete e l’Ultrapark. La vocazione all’esportazione è confermata dalla clausola secondo la quale le società estere localizzate sul territorio franco hanno l’obbligo di esportare almeno il 60% della produzione. I benefici fiscali sostanzialmente consistono nella esenzione sui dazi doganali per l’importazione di materie prime e semilavorati, sulle tasse all’esportazione, sulle tasse sui consumi e sulle vendite, sulle imposte sul reddito per i primi otto anni di attività.

39

Secondo lo studio del 10 ottobre 2010, Balance de las ZONAS FRANCAS:

beneficio neto del régimen para costa Rica, 206-2010, Promotora de

Comercio Exterior de Costa Rica (PROCOMER), le 256 imprese collocate nelle Free Zone nel 2010, hanno prodotto un beneficio pari all’8% del PIB (Prodotto interno lordo), pari a 2.865 milioni di dollari, in base al quale per ogni dollaro di esenzione concesso alle imprese presenti sul territorio franco, si producono 8 dollari in termini di salari, benefici sociali e consumi locali.

globale, tale da poter costituire un modello di Zone Speciali Economiche

asiatiche (Special Economic Zones)40.

La componente funzionale delle SEZ presenti in Cina41 è nata rivolgendosi

allo scambio delle merci a livello globale, prevedendo l’istituzione delle Free

Zones più prossime alla costa orientale del Paese, nelle vicinanze dei

collegamenti marittimi.

Attualmente si sta compiendo un mutamento sul profilo oggettivo delle SEZ cinesi, in ragione del cambiamento avvenuto sul piano economico delle aree franche e globale: le SEZ, oramai ampiamente sviluppate sul terreno delle merci, si stanno orientando alla capacità di attrarre risorse finanziarie, mentre una nuova generazione di Free Zones sta nascendo nei territori occidentali del

40

Per una rassegna storica ed economica cfr. GUANG-WEN MENG,

Evolutionary model of free economic zones, Chinese Geographical Science, 15/2005, p. 103 e ss. Per una particolare analisi comparata tra le

Free economis zones dell’economia capitalista di Taiwan e quelle

dell’economia socialista cinese, v. XIANGMING CHEN, The changing

roles of free economic zones in development: a comparative analysis of capitalist and socialist cases in East Asia, Studies In Comparative

International Development, 29/1994, p. 3 e ss. Sulla forza attrattiva di capitali all’interno delle Free Zones cfr. CHANG WOON NAM, DOINA

MARIA RADULESCU, Do Corporate Tax Concessions Really Matter

for the Success of Free Economic Zones?, Economics of Planning, 37/2004, p. 99 e ss.

41

A differenza delle Special Zones giapponesi ove il passaggio ad una economia di mercato è segnato dallo stimolo alla concorrenza tra imprese

anche residenti e non solo estere. Cfr. NAOHIRO YASHIRO, Japan’s

New Special Zones for Regulatory Reform, International Tax and Public Finance, 12/2005, p. 561 e ss.

Paese, in quelle aree più arretrate, caratterizzate da una economia

prevalentemente agricola42.

42

Sull’apertura della Cina agli investimenti esteri per il tramite delle SEZ (1979) e a seguito della adesione al WTO (2001) cfr. El proceso de

apertura de la economia China a la inversion extranjera, Revista de

Economia Mundial, 30/2012, p. 209 e ss. Sull’evoluzione delle Free Zone in Cina e sul ruolo di offshore banking di Hong Kong, cfr.

ZHAOLIANG HU, The appraisal of seven economic zones in China,

CAPITOLO 2

ALLA RICERCA DI UNA DEFINIZIONE DI ZONA FRANCA

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