• Non ci sono risultati.

Zone e punti di valutazione energetica del meridiano di Intestino Tenue ADDOMINALE

Nel documento DISPENSA CORSO MCB ECOLIFE MILANO (pagine 76-81)

DORSALE

VALUTAZIONE IN ALLUNGAMENTO DEL MERIDIANO DI INTESTINO TENUE

L’operatore è in posizione laterale rispetto al lettino (posizionato basso) dove il paziente siede con la schiena rivolta verso l’operatore. L’operatore afferra le mani del paziente facendone combaciare i palmi e portando le braccia in estensione verso l’alto assicurandosi che l’allungamento si compia dietro la nuca del paziente con il capo eretto (e quindi non piegato in avanti).

La valutazione pieno/vuoto è relativa alla capacità di estensione del ricevente che non oppone resistenza.

Verifica della forza (energia) del meridiano:

In questo metodo di valutazione non è applicabile la verifica della forza.

PERCORSO DEL MERIDIANO DI INTESTINO TENUE Il meridiano dell’Intestino Tenue origina in un punto posto al lato ungueale mediale del dito mignolo, prosegue sul lato ulnare della V articolazione metacarpo-falangea passando sul processo stiloideo dell’ulna. Il percorso continua sull’ulna e fino all’incavo tra l’olecrano e l’epicondilo ulnare dell’omero. Passa quindi, tra i fasci del m.

tricipite brachiale, fino ad arrivare all’estremità dorsale della piega ascellare, e poi, nell’incavo posto sotto il margine inferiore della spina scapolare.

A questo punto il meridiano prende una direzione caudale fino al centro della scapola per poi risalire in un incavo al centro della fossa sovraspinata;

passando all’estremità mediale della fossa sovraspinata arriva fino a lato di C7.

Il meridiano prosegue in senso craniale sul margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo, nell’incavo tra il margine dorsale della mandibola e la parte anteriore del m. sternocleidomastoideo, fino ad arrivare nell’incavo al di sotto dell’osso zigomatico; conclude il suo percorso nell’incavo posto di fronte al trago in senso dorsale del capo mandibolare.

PUNTI DEL MERIDIANO DI INTESTINO TENUE

Punto COLLOCAZIONE ANATOMICA AZIONI ENERGETICHE - AZIONI FISICHE

IT 1 Sull’angolo ungueale mediale del mignolo. AE: Disperde il calore nella parte alta del corpo; Ha un effetto idratante.

AF: Stimola la micro angiogenesi degli arti inferiori

IT 2 Sulla parte mediale della falange prossimale (prossimalmente)

AE: Punto di dispersione delle tensioni emotive.

AF: Garantisce mobilità alla parte mediale della mano per relazione nervosa (Ramo dorsale del n. Ulnare C8-T1) e vascolare (A. Metacarpale dorsale e V. Digitale dorsale)

IT 3 Sulla parte mediale del V° metacarpo (distalmente)

AE: Diaforetico; Miorilassante; Antalgico; Si può trattare in caso di rigidità cervicale, dolore della nuca e vertigini.

AF: Garantisce mobilità alla parte mediale della mano per relazione nervosa (Ramo dorsale del n. Ulnare C8-T1) e vascolare (A. Metacarpale dorsale e V. Digitale dorsale

IT 4

Tra l’osso pisiforme e la testa del V°

metacarpo.

AE: Tonifica e regola le funzioni cardiache; Disperde le tensioni nervose; Si può̀ trattare in caso di cefalea, vertigini e acufeni, algie del polso e del gomito.

AF: Garantisce mobilità alla parte mediale della mano per caso di convulsioni e spasmi); Si può trattare in caso di affezioni dell’udito e della vista. mediale del retinacolo degli estensori)

AE: È utile in caso di rigidità cervicale e torcicollo; Si può̀ trattare in caso di cervicalgia e periartrite scapolo-omerale, lombalgia (anche da ernia discale).

AF: Garantisce mobilità alla parte mediale della mano per relazione nervosa (Ramo dorsale del n. Ulnare C8-T1), funzionale alla mobilità del polso.

IT 7 5 cm dal polso, sul m. estensore ulnare del carpo, dietro il bordo ulnare.

AE: Ha funzioni sedative e diaforetiche.

AF: Sostiene la funzionalità del gomito e della zona bicipitale (rapporto vascolare con la V. Basilica)

IT 8 Nella depressione presente tra epitroclea e olecrano sulla faccia dorsale del gomito.

AE: Ha un effetto drenante sul fegato; È sedativo e regolare a livello termico l’arto superiore.

AF: Garantisce mobilità al gomito per relazione nervosa (n.

Ulnare C8-T1)

IT 9 1 cm dall’apice posteriore della piega ascellare a braccio addotto (posteriormente al m. Deltoide e sopra il m. Piccolo rotondo)

AE: Disperde il calore

AF: Si può trattare in caso di patologie della spalla e linfomegalie.

- Attiva la circolazione del Sangue Fornisce la vascolarizzazione della zona scapolare, garantendo mobilità alla parte (per relazione con V. e A. circonflessa scapolare).

IT 10 Nella depressione posta inferiormente alla parte laterale della clavicola e superiormente alla spina scapolare.

AE: Disperde il calore e favorisce la circolazione.

AF: Si può trattare in caso di limitazioni funzionali della spalla e cervicalgia Fornisce mobilità alla zona scapolare (n.; V. e A.

Soprascapolare. Detende la zona cervicale.

IT 11 Al centro della scapola.

AE: Drena il calore, seda le agitazioni, aiuta l’espressione verbale AF: Si può trattare in caso di algie della spalla e del braccio.

detende la cuffia dei rotatori

IT 12 Al centro della fossa sovra-spinosa della scapola.

AE: Drena il calore, seda le agitazioni

AF: Si può trattare in caso di algie della spalla, limitazioni funzionali della stessa e cervicalgia. detende la cuffia dei rotatori

Punto COLLOCAZIONE ANATOMICA AZIONI ENERGETICHE - AZIONI FISICHE

IT 13

Sul m. trapezio superiore, 4 cm lateralmente dalla vertebra D2 (in direzione perpendicolare del m. Elevatore della scapola)

AE: Drena il calore, seda le agitazioni

AF: Si può trattare in caso di algie della spalla, limitazioni funzionali della stessa e cervicalgia. detende la cuffia dei rotatori

IT 14

Sul m. trapezio superiore, 3 cm lateralmente dalla vertebra D1 (in direzione perpendicolare del m. Elevatore della scapola)

AE: Disperde le tensioni nervose

AF: Si può trattare in caso di parestesie dell’arto superiore e cervicalgia; È decontratturante del trapezio superiore.

IT 15 Sul m. trapezio superiore, 2 cm lateralmente dalla vertebra C7.

AE: Tonifica le funzioni polmonari;

AF: È utile in caso di cervicalgia e algie della spalla, agisce sui mm. Scaleni; Grande e Piccolo romboide (rapporto con n.

Scapolare dorsale C5)

IT 16 Sul bordo posteriore del m.

Sternocleidomastoideo, a livello del pomo d’Adamo.

AE: Favorisce la funzionalità dei canali di raccordo tra la testa e il dorso;

AF: Si può trattare in caso di cervicalgia; limitazioni di mobilità del collo. È utile in caso di cervicalgia e algie della spalla, agisce sui mm. Scaleni; Grande e Piccolo romboide (rapporto con n.

Scapolare dorsale C5)

IT 17 Dietro l’angolo mandibolare davanti al m.

Sternocleidomastoideo.

AE: Agisce sulle tensioni della gola; Ha effetto benefico sull’udito.

AF: Si può trattare in caso di artralgie del comparto cervicale;

problematiche nervose facciali (per relazione con il n. Temporale VII° nervo cervicale)

IT 18

Sulla protuberanza emergente dell’osso zigomatico, sulla verticale del canto esterno dell’occhio.

AE: Rilassante del fuoco

AF: Si può trattare in caso di patologie facciali di origine nervosa come la paresi facciale o la nevralgia trigeminale.

IT 19 In una depressione (che si evidenzia a bocca aperta) tra il trago e l’articolazione temporo-mandibolare.

AE: Punto sedativo; Regola l’emotività

AF: Si può trattare in caso di nevralgia trigeminale, artrite temporo-mandibolare; Ha effetto in caso di affezioni dell’occhio e scompensi dell’udito.

ELEMENTO FUOCO

Nel documento DISPENSA CORSO MCB ECOLIFE MILANO (pagine 76-81)