L'ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIEN ZA ECONOM ICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I, FE R R O V IE IN TE R E SSI P R IV A T I
Anno XIII - Yol. XYII
Domenica 12 Decembre 1886
N. 658
MARCO MINGHETTI
Soccombendo al morbo contro il quale da lungo tempo resisteva, è morto a Roma ve nerdì scorso alle ore 4 pomeridiane ; aveva appena compiuto il 68° anno.
Fu principalmente uomo politico, sebbene cominciasse ad acquistarsi fama con istudi e lavori di economia politica ; la maggior parte della sua attività e tutto lo splendore della sua parola consacrò alla politica mili tante piuttostochè alla scienza.
L ’opera sua principale che gli valse d’ es sere annoverato tra gli economisti e tra i più forbiti scrittori — Della economia pubblica e
delle sue attinenze colla morale e col diritto
— fu pubblicata intorno al 1850.
Ministro delle finanze nel periodo 1862-64 ed in quello 1873-76, influentissimo poi nel suo partito, cooperò col Sella e con gli altri uomini della destra a riordinare il bilancio dello Stato.
A noi non ispetta giudicare 1’ uomo poli tico, e sarebbe ora fuor di luogo parlare dello scienziato che professava idee in parte diverse alle nostre.
L ’ Economista si associa al rimpianto ge nerale per la perdita di un uomo che ha avuto tanta parte nella vita politica della nuova Italia.
LE OBBLIGAZIONI ECCLESIASTICHE E LA FINANZA
(al
Popolo Rom ano)Per provvedere alle m aggiori spese per l’ esercito e la marina l’ onorevole Magliani propone di essere autorizzato alla em issione di 25 milioni di lire in obbligazioni ecclesiastiche e nota che non trattereb- besi di una nuova em issione, ma sem plicem ente di approfittare delle emissioni già accordate dalle leggi 1881 e 18 8 2 , colle quali il Parlam ento autorizzava il G overno quando le entrate effettive non bastassero ad alienare altrettante obbligazioni ecclesiastiche fino alla som m a di 41 m ilioni annui per provvedere alle spese di op ere pubbliche (sistem azione del T evere) e lavori militari (per la difesa dello Stato). N ell’ eser cizio 1 8 8 5 -8 6 le entrate effettive perm isero che si risparmiasse la em issione delle obbligazioni stesse, ed ora l’ onorevole Magliani vorrebbe che si ado perassero per le nu ove m aggiori spese dom andate dall’ esercito e dalla marina.
11 provvedim ento proposto dall’ onorevole Magliani non potrebbe essere com battuto quando si ammetta che le nuove spese militari hanno carattere di asso luta necessità ed urgenza. N ell’ Economista abbiam o com battuta la pretesa teoria del consolidamento della
spesa, perch è a noi non piacciono i program m i dalle
grosse parole, specialm ente quando sia troppo palese che alle belle frasi non saprebbero seguire i fatti, e quando il program m a che le frasi stesse rappre sentano, non avrebbe seguaci convinti e determinati a difenderlo in ogni e qualunque caso. S e quindi il G overno ed il Parlam ento giudicano che ragioni di ordine superiore im pongono questa nuova spesa di 25 m ilioni, il Ministro delle Finanze non può a m eno di cercare una fonte da cui ottenerle; e giacché le entrate effettive copron o appena la parte di spese effettive iscritte in bilancio, è giuocoforza che ricorra al credito e provveda alla spesa straordinaria dei 25 m ilioni m ediante l’ aum ento del debito patrim o niale. L ’onorevole Magliani. crede di non poter em et tere rendita consolidata e, m algrado abbia annunziato di voler convertire in perpetui i debiti redim ibili, crede di poter continuare la em issione di titoli re dim ibili ; questa è però contradizione sua ed è spe rabile che a suo tem po, qualcuno dom andandogli spiegazione-di questa dissonanza tra gli intendimenti e le opere, egli dia una spiegazione convincente.
790 L ’ E C O N O M I S T A 12 décembre 1886
ecclesiastici essendo stati per la m aggior parte v e n duti, non v e ne erano più di bastanti per coprire il debito di nuove obbligazioni cbe si emettessero. — L ’ onorevole Magliani convenne allora sulla situazione del rapporto tra quei titoli ed i beni che essi rappre sentavano, ma siccom e poteva con fondam ento ma nifestare la speranza che si sarebbe risparmiata la em issione autorizzata colle leggi 1881 e 1 8 8 2 , la questione non ebbe seguito.
Oggi p erò di fronte atta nuova spesa di 25 m ilioni, il Ministro riprende il progetto di em ettere le obbliga zioni stesse e naturalmente sorge vivace la stessa obbie zione ch e era sorta prim a, cioè che nou si possono em ettere : quei titoli ai quali manca la ragione di e s sere, cioè la entrata corrispondente.
Il Popolo Romano entra in tale questione con un recente articolo e manifesta dei concetti finanziari di tal natura che siamo sicuri non saranno la espres sione del pensiero del Ministro. L ’ on. Magliani è, ne siamo convinti, troppo retto, perchè possa accettare teorie che sono destituite da ogni sano criterio di rem o, quasi di onestà finanziaria verso il pubblico e verso il. Parlamento.
Il Popolo Romano in sostanza sostiene questi tre punti :
l . ° Cbe importa se non vi sono i beni e ccle siastici, ch e coprano la obbligazioni « quando queste obbligazioni sono garantite dallo Stato e sono rim borsabili com e qualunque altro debito redim ibile ? » v 2 .° E che obbiezione può fare il Parlam ento alla em issione di quei titoli se aveva già autoriz zata tale em issione colle leggi 1881 e 1 8 8 2 ?
3 .° I se non colle obbligazioni ecclesiastiche, in qual altro m odo si vorrebbe procurare i 25 m i lioni di cui ha bisogn o lo Stato ?
A queste teorie crediam o necessario di soggiun gere alcune brevi considerazioni perchè in verità noi .credia m o ch e non si potrebbe scendere a livello più basso se si accettassero principi con troppo cinism o m anifestati, e tanto ;più ci sentiamo spinti a ciò in quapto leggiam o .nei giornali che la Com m issione del Bilancio è ancora incerta sul da farsi e va cercando uno di quei soliti temperamenti m edi i quali avranno per un ico pregio di essere il rov escio della verità.
E sul prim o punto osserviam o che i beni e ccle siastici non sono una garanzia delle obbligazioni ecclesiastiche, ma lo Stato ha detto al pubblico a cq u iren te: — io non posso vendere in fretta ed in furia i beni ecclesiastici senza averne danno ; an ticipatem i i denari che ricaverò dalla vendita lenta e col ricavato vi .pagherò gli interessi e l’ am m orta m ento. — E d il patto era equo, retto e fu accettato dal m ondo finanziario. Ma oggi che sarebbe esaurita la entrata colla quale si è prom esso di fare il ser vizio di quei titoli, con quale sincerità se ne em et terebbero di ulteriori ? Sta bene che lo Stato abbia tante altre entrate colle quali può garantire le o b bligazioni, ma appunto perch è gli manca quella da cui intitola le obbligazioni stesse d eve astenersi da m etterne sul m ercato sotto pena di far credere una cosa che non è vera. — Che si direbbe se oggi si em ettessero delle obbligazioni da rim borsarsi colla entrata della tassa sul m acinato, o coi decim i di guerra della imposta fondiaria ? — Che si direbbe di un Com une che em ettesse dei titoli garantiti sul suo patrim onio e non avesse più patrim onio a ttiv o ?
N on è più una questione finanziaria quella delle obbligazioni ecclesiastiche, ma di altissima moralità
sulla quale crediam o ornai pericolosa persino la di scussione.
Ma, aggiunge il Popolo Romano, questa em issione era già stata autorizzata fino dal 1881 e 1 8 8 2 ; ed è v ero; ma ci dica un poco il Popolo Romano quanti beni ecclesiastici furon venduti dal 1881 ad oggi ? — Non è per nulla mutata la situazione di quel p a trim on io? E se anche fino dal 1881 fosse stata esaurita la entrata proveniente dai beni ecclesiastici, non crede il Popolo Romano che oggi, essendo noto che questa entrata non esiste più, sarebbe onesto non venderla sul m ercato ?
Finalmente il Popolo Romano trova un argom ento finale e dice : — ma dove si troveranno i 25 m i lioni se non si em ettono le obbligazioni ecclesiastiche? — Ci permetta il giornale rom ano di osservargli che è com pito del Ministro delle finanze di trovare i fondi per le spese che egli stesso propone, com e è com pito del Parlam ento e della stampa di im pedire che il Ministro in nom e dello Stato faccia delle prom esse che sa di non essere in grado di mantenere.
L o ripetiam o ; con queste nostre osservazioni non
intendiamo di rivolgerci al Ministro, ma solo di ri
spondere al Popolo Romano; non vogliam o, nè pos siam o assolutamente am m ettere che 1’ oiiorevole Ma gliani, presentando quel progetto di legge per i 25 m ilioni per le spese militari, si sia fatti i ragiona menti del periodico rom ano, ed attendiamo che egli, ripudiando quelle teorie, ci dia la chiave della si tuazione.
GIUSTIZIA ED OPPORTUNISMO
Il Ministro delle Finanze in data 3 dicem b re ha pubblicato una circolare nella quale definisce la questione, a cui gli opportunisti della finanza con frase di effetto, ma con palese sacrifizio della verità e della logica hanno dato il titolo di tassa sulla tassa. Noi crediam o che mai in Italia prima d’ ora un d o cum ento ufficiale abbia sanzionata la massima che per motivi di opportunità o di consuetudine possa il potere esecutivo obbligare i suoi agenti ad interpretare la legge in m odo diverso da quello che la logica e la lettera su ggeriscono. A d ogni m odo ci pare così grave il precedente stabilito dall’ on. Magliani, il quale avrebbe agito a nostro avvisò m olto più correttam ente invitando il Parlam ento ad accordare l’ esonero della m aggiore aliquota della im posta, che ci riserviam o di ritornare sull’ argom ento per esam inare se la circolare dell’ on. Magliani non venga a creare m olto m aggior num ero di diritti di quelli che non intenda tutelare.
E c c o intanto la circolare :
Roma, 3 Dicembre,
L’ E C O N O M I S T A 791 12 décembre 1886
Il deliberato della Com m issione elevato a punto di massima ha sollevato vivissim e opposizioni, spe cialm ente da parte degli enti che a termini dell’ ar ticolo 15 della legge 24 agosto 1 8 7 7 sono tenuti ad anticipare la imposta dovuta sugli interessi dei mutui da essi contralti e delle obbligazioni da loro em esse, e che avevano rinunziato al diritto di rivalersi della imposta pagata sui loro creditori. E questo m ini stero, ripresa in attento esame la questione, stimò opportuno richiam are la Com m issione centrale a vo lerla considerare setto il duplice aspetto della appli cabilità dei prjncipii portati dalla surriferita decisione emessa in confronto di un mutuante e di un m u tuatario privato, al caso di enti m orali, com u ni e provincie che abbiam o rinunziato al diritto della ri valsa dell’ imposta pagata in luogo dei loro creditori, e della o p p o r t u n i t à d im u t a r e u n s i s t e m a s e g u it o
PER OLTRE VENTI ANNI, IN BASE ALLA INTERPRETA ZIONE COSTANTEMENTE DATA ALLA LEGGE DALLE COM MISSIONI AMMINISTRATIVE.
La Com m issione centrale, riesaminata in punto di massima la questione sotto il nuovo aspetto che le venne presentato, ebbe a manifestare il dubbio che, dal fatto di avere gli enti indicati nell' arti colo 15 della legge 20 agosto 1 8 7 7 rinunziato alla rivalsa della imposta da essi pagata, per precetto di lesse, in luogo e v ece dei loro creditori, possa sor- gere per questi un aum ento di reddito da aggi un- gersi all’ammontare degli interessi pattuiti e da tas sarsi a nom e degli enti debitori.
Ma, dall’ altra parte, r i c o n o b b e e d i c h i a r ò l’ i n o p
p o r t u n i t à d i d e r i v a r e da quel dubbio un criterio
di interpretazione, pel quale, mutandosi il sistema seguito per oltre 2 0 anni, sotto l'egida di una g iu risprudenza amministrativa costante, si sconvolgerebbe una infinità di rapporti giuridici ed econom ici stabiliti in buona fede, turbando così la econom ia del paese, senza un rilevante utile per le finanze.
Ciò prem esso, il m inistero, risolvendo definitiva mente la questione, dichiara ed ordina non dovere la massima stabilita dalla decisione della C om m is sione centrale del 20 dicem bre 1 8 8 5 essere applicata nè ai mutuanti privati, nè agli enti di cui nell’ arti colo 15 della legge 24 agosto 1 8 7 7 (com u n i, pro vincie, enti morali, Società in accom andita per azioni e Società anonim e), ma doversi continuare nel si stema seguito precedentem ente a quella decisione, ed osservarsi ed applicarsi scrupolosam ente il prin cipio e la massima fissata colla risoluzione al quesito n. 8, riportato a pagina 5 5 4 del Bollettino ufficiale dell’Am m inistrazione delle im poste dirette per l’ an
n o ! 8 7 4 .
Conseguentem ente dovranno ritenersi nulli e di niua effetto gli accertam énti che in applicazione della decisione sopra indicata del 2 0 dicem bre 1 885 e della norm ale surriferita fossero stati intrapresi e com piuti.
I signori intendenti di finanza e gli ispettori pro vinciali delle im poste dirette dovranno curare, sotto la loro responsabilità l’esatta esecuzione, da parte delle agenzie delle im poste, della presente, della quale accuseranno il ricevim ento a volta di corriere.
Il Ministro : Magliani.
L ’ egregio Dott. U m berto Caratti che nell’ Econo
mista ha trattato questo argom ento, ci manda oggi
il seguente cenno sulla circolare surriferita e ci af frettiamo a pubblicarlo.
P oiché mi sono occupato in queste stesse colonne sulla tanto dibattuta questione della così detta tassa sulla tassa, am o di soggiungere una parola di c o n i- mento alla circolare dell’on. Magliani che la ha final mente decisa.
Mi perm etto di citare queste parole da m e scritte nell 'Economista del 2 2 Agosto p. p.
« Per opporsi dunque all’ aggravio ch e deriva « dalla nuova misura fiscale non vale sostenere l’ in- « giustizia della massima in sè, poiché tale massima « da un serio coscienzioso esame risulta evidentem ente « esatta. — M olto invece è da ; dirsi sulla pratica « opportunità di applicare bruscam ente il principio « dimostrato. »
E dopo esaminato per quali ragioni di opportu nità sembrava m iglior consiglio di non attuare quel provvedim ento concludeva :
« Di ciò si preoccu perà, io spero, l’on. Magliani, « il quale pur mirando ad ottenere mano a m ano in « m odo indiretto l’ attuazione di un principio che fa « trionfare la logica e la giustizia, non trascurerà « tuttavia di por mente agli inconvenienti che da « una brusca e tarda attuazione di una massinja « esatta possono derivare agli interessi econom ici « dell’ intiero paese. »
È dunque facile lo scorgere che la decisione del Ministro delle Finanze è conform e a quanto noi ab biam o sostenuto, giacché preoccupandosi della « inop-
« portunità di mutare un sistema seguito per oltre
« veni’ anni, in base alla interpretazione costante- « mente data alla legge dalle Com m issioni am m i- « nistrative » ammise ch e il principio caldeggiato dalla Com m issione centrale sarebbe stato la vera interpretazione da darsi alla legge stessa, alla quale si doveva rinunciare soltanto per ragioni di o p p o r tunità pratica e di convenienza.
Conviene però notare che mentre noi avrem m o desiderato che si provvedesse per l'avvenire a che la m assim a, in om aggio alla verità e alla logica, vè- nisse affermata ; il Ministro invece preferì rendere costante e definiva anche pel futuro l’ interpreta- ziane fin qui data alla legge.
Decisa così la questione, e siccom e nei mutui nei quali si pone a carico del debitore l’ am m ontare dell’ im posta, è affermato dalla circolare doversi que sta com m isurare soltanto su quella parte di reddito che intasca il creditore, ne deriva che I’ imposta stessa non si calcola più in ragione di L . 1 3 ,2 0 ° / 0 su tutto il reddito gravabile, ma in ragione di una quota m inore su tutto il reddito stesso, tale che ri sulta eguale al 1 3 ,2 0 sulla parte soltanto che intasca il creditore. Tale quota m inore può essere a seconda dei patti stipulati nel m utuo (vedi L’ Economista dèi 1 ° Agosto p. p.) di L . 1 1 ,4 5 o di L . 1 1 ,6 6 ° / 0.
792 L ’ E C O N O M I S T A 12 décembre 1886
massima che, limpidamente vera in sè stessa, riesce oggi di applicazione inopportuna e dannosa agl’ in teressi del paese per colpa del fisco che doveva at tivarla sin dal bel principio.
Udine, 7 dicembre 1886
Dott. Umbebto Cabatti.
ANCORA SUI TRATTATI DI COMMERCIO
Leggiam o nella Perseveranza un articolo intitolato « un errore » al quale sottoscriviam o senza alcuna riserva giacché vi troviam o svolti concetti sani e lo gici, che crediam o opportuno ribadire con alcune osservazioni.
Il giornale di Milano prende le m osse dalla no tizia che siano avanzate le negoziazioni per il trat tato di navigazione colla Francia e si dom anda se, dopo quanto è stato detto in passato a proposito del trattato stesso, sia lo g ico e prudente di negoziare il trattato di navigazione quando si intende di d en u n ziare quello di com m ercio, rinunciando così ad un arma importantissima.
Si lagna la Perseveranza che il Ministero abbia man tenuto così a lungo tanto secreto sulle sue inten zioni e deplora che in Italia vi sia ancora la triste abitudine che, quando si sono, messi d’ accordo alcuni m aggiorenti, pare che si sia m esso d ’ accordo tutto il paese, m entre ciò distacca sem pre più G overno e Parlam ento dal paese ; e teme che ogni giorno più, specialm ente dopo che si è tanto allargato il su ffra gio elettorale, i deputati rappresentino più le pas sioni e gli interessi piccoli, che le ragioni dell’ inte resse nazionale.
La Perseveranza ha ragione da vendere, nè si poteva più efficacem ente dipingere una situazione, che non è niente affatto corretta. Se non che è m eglio dire tutta la verità con rude franchezza e far com prendere al paese dove stia il vizio organico di questo stato di cose.
N on è m olto tem po che fo n . Grim aldi, interpel lato alla Camera se i trattati di com m ercio saranno denunziati, rispose che su tale argom ento il G overno aveva una sua opinione, ma non credeva utile m a nifestarla se non all’ ultim o m om ento. Ora tutti sanno che, se può essere benissim o che fo n . Grim aldi abbia una chiara e precisa opinione'riguardò al doversi denu n ciare o no i trattati di com m ercio, non è vero che questa opinione la avesse anche il G overno. Alcuni mesi or sono il Ministero respingeva con orrore anche l’ ipo tesi della denuncia, giacché com prendeva che si sa rebbe assunta una im mensa responsabilità, essendo tutt’ altro che facile stipulare trattati m igliori, e ad ogni m odo ben sapendo che i nuovi trattati avrebbero spostati molti interessi o creato uno stato di cose per qualche tem po difficilissim o. — Ma più tardi, quando al pericolo rem oto se ne presentò uno prossim o, cioè quello ch e la Camera avesse una diversa opinione da quella del M inistero, i Ministri cam biarono idea e lasciarono credere di essere disposti alla denunzia. P erò, com e avviene sem pre negli affari, nei quali non vi è mezzo term ine, alcuni parvero spaventarsi delle conseguenze che potevano derivare dalla denunzia, sopratutto nel tim ore abbastanza fondato che, dopo tante speranze suscitate in paese sui benefici che
apporterebbero i nu ovi trattati, i negoziatori possano non aver animo di firm are nuove convenzioni, che sarebbero certo al di sotto di ogni aspettazione, e così siano costretti di gettare il paese nel regim e delle tariffe generali e delle inevitabili rappresaglie. Ed e cco il perchè delle contraddittorie notizie che vengono pubblicate dagli ufficiosi sulle intenzioni del G overno.
L a Perseveranza ha certo m ille ragioni quando osserva che non è conform e alle consuetudini di un paese retto con libere istituzioni questo segréto a pochi giorni dal m om ento in cui si deve decidere il sì od il no, ma ha torto di non dire francamente che se il G overn o non disse che cosa pensa è soltanto p erch è non lo sa, essendo disposto per parte sua tanto a proporre la denuncia com e a proporre la proroga, secondo che per la denuncia o per la proroga si possa manifestare la maggioranza,- o secondo che saprà sia per decidersi il G overno della vicina Repubblica.
Nè si giudichino troppo severe queste nostre parole, perchè esse, per inform azioni esattissime che abbiam o, rappresentano il vero stato delle cose. Non vogliam o dire che i Ministri non sappiano distinguere ciò che veram ente giova o sia utile, ma solo che non vogliono esporsi a trovarsi in m inoranza davanti alla Camera. Ormai ad ogni questione che sorge il prim o ed il solo pensiero è quello di transigere, di accom odare, sem brando che nessuna convinzione, per quanto profonda, valga 'la pena di essere sosteuuta a costo di provocare una crise.
E pur troppo abbiam o veduti i Ministri più auto revoli ed intelligenti affermare nei crocch i partico lari che alcune decisioni non erano buone, che non le approvavano, ma che credevano necessario di subirle. Dalle questioni secondarie, nelle quali qu e sta rassegnazione è forse inevitabile, a poco a poco la si è portata nelle questioni fondamentali dell’ in dirizzo econ om ico e finanziario — del quale soltanto ci occupiam o — ed ora produce i tristi fatti che la
Perseveranza lamenta.
E d è tanto vero che non esageriam o nel dipingere questo stato di cose, che fece nel paese profonda im pressione vedere l’ onorevole Grim aldi sostenere con molta vivacità il proprio indirizzo am m inistra tivo in Parlam ento contro l’ onorevole Lucca,senza essersi prima concertato, se in caso di voto avrebbe avuta con se la maggioranza.
Ha pure ragione la Perseveranza quando lamenta che i deputati rappresentino più gli interessi piccoli che le ragioni dell’ interesse generale, ma avrebbe dovuto tener conto anche della am bizione di alcuni che ha parte in grado em inente, m entre gli altri non sanno disfarsi di tante individualità che sono riconosciute essere d’ im paccio, ma che intanto si adulano e si gonfiano.
A d ogni m odo orm ai è evidente che si dovranno denunciare i trattati ; la Francia avrebbe già dichia rato, a quanto sappiamo, di non poter più oltre man tenersi in questa incertezza, e, com e è noto, ormai tra noi i futuri negoziatori si sono già dichiarati favorevoli alla denunzia.
12 décembre 1886 L ’ E C O N O M I S T E 793
IL COMMERCIO ITALIANO
nei primi dieci mesi del 1886
Il m ese d’ Ottobre, esclusi i metalli preziosi, ha fornito il seguente m ovim ento com m erciale : im portazione 1 3 8 ,9 2 1 ,7 7 6 con un aum ento di quasi 1 0 m ilioni sul mese stesso del 4 8 8 5 ; — esporta zione 9 8 ,7 6 5 ,2 7 1 con un aumento di oltre l i m i lioni. Com plessivam ente adunque si avrebbe avuto nel m ese di Ottobre un aum ento di oltre 24 m ilioni.
Il m ese di ottobre quindi ha m igliorato le cifre del nostro com m ercio poiché infatti in tutti i dieci mesi si ha confrontando col 1 8 8 5 :
1885 1886 Differenza
importazione L. 1,164,011,860 1,187,294,268 - f 23,282,408 esportazione » 752,835,408 836,371,212 + 83,535,804
Totale L. 1,916.847,268 2,023,665,480 + 106,818,212
Il m ovim ento dei metalli ci è dato dalle seguenti cifre durante i dieci m esi del 1 8 8 6 :
Importazione . . . L. 45,312,510 Esportazione . . . » 41,161,320
T otale E. 86,473,830
Così il totale del com m ercio paragonato con quello del 1 8 8 5 dà i seguenti risultati :
1885 1886 Differenza
importazione L, 1,242,218,880 1,232,606,778 — 9,612,202 esportazione » 927,514,548 877,532,532 — 49,982,016
Totale L. 2,169,733,428 2,109,939,312 - 59,594,118
E cco ora il solito prospetto delle categorie.
C ATE GO RIE secondo la tariffa doganale
IMPORT Valore delle merci importate nei primi dieci mesi dell’ anno AZIONE Differenza col 1885 I. Spiriti, bevande ed o l i i ... 45,551,771 — 23,420,220 II. Generi colon., droghe e tabacchi. 60,333,557 — 26,288,287 III. Prodotti chim. generi medicinali,
resine e profumerie... 32,242,646 + 1,946,485 IV . Colori e generi per tinta e per
c o n c ia ... 20,581,680 — 253,865 V. Canapa, lino, juta ed altri
vege-tali filamentosi esci, il cotone. 28,559,694 — 798,209 V I. Cotone... 136,577,910 — 14.103,639 V II. Lana, crino e peli... 86,012,460 — 3,297,350 v i l i . S e ta ... ... 87,507,480 + 15,570,421 IX . Legno e paglia... 57,213,348 + 10,966,149 X. Carta e l i b r i ... 14,099,482 -h 1,921,822 X I. P elli... 52,565,759’+ 1,854,576 X II. Minerali, metalli e loro la v ori.. 185,797,884 — 23,616,198 X III. Pietre, terre, vasellam i, vetri e
cristalli... 89,400,079,4- 5,378,541 X IV . Cereali, far., paste e prodotti
ve-get., non compresi in altre categ. 207,528,641 4 - 43,735,067 X V . Animali,prodotti e spoglie di
ani-mali non compresi in altre cat. 87,355,399,--- 2,320,903 X V I. Oggetti d iversi... 41,278,988.+ 2,113,508
To t a l e... 1,2B2,606,778|— 9,612,102
ESPORTAZIONE
C ATE G O R IE secondo la tariffa doganale
Valore delle merci esportate nei primi dieci mesi dell’ anno Differenza col 1885 I. Spiriti bevande ed o l i i ... 147,245,403 5,842,880 + 68,718,537 + 665,819 II. Generi colon, droghe e tabacchi.
III. Prodotti chim ., generi medicinali,
resine e profum erie... 28,382,814 — 1,464,947 IV . Colori e generi per tinta e per
concia... 10,327,802 + 690,688 V. Canapa, lino, juta ed altri vege
tali filamentosi, esci, il cotone. 30,565,032 — 1,150,433 V I. Cotone... 20,028,670 — 391,577 V II. Lana, crino e peli... 10,345,365
254,239,220
+ 5,393,600
v ili. Seta... + 37,757,680 IX. Legno e paglia... 50,920,303 — 993,097 X. Carta e l ib r i... 6,013,612 — 368,267 X I. P e lli... 15,653,345 + 173,446 X II. Minerali, metalli e loro la v o ri.. 57,279,008 — 140,743,512 X II I . Pietre, terre, vasellami, vetri e
cristalli... 52,598,685 + 3,415,661 X IV . Cereali, far., paste e prodotti ve
getali, non compr. in altre cat. 77,301,698 — 13,385,909 X V . Animali, prodotti e spoglie di ani
mali, non compr. in altre categ. Oggetti d iv e rs i...
101,557,991 — 6,978,501
X V I. 9,230,704 — 1,321,184
To ta le. . . . 877,532,532 — 49,982,016
L e riscossioni doganali diedero le cifre seguenti:
Titoli di riscossione 1886 1885 Differenza D azi d’ im portazione 124,936.411 159,163,628 — 34,227,217 D azi di Esportazione 4,833,572 4,565,368 + 268,204 Sopratasse di fabbri cazione... 4, 615,729 9, 464,285
__
4,848,556 Diritti di b o llo . . . 1,108, 720 1,224,804 — 116,084 D iritti marittimi . . 3,986, 056 3,373,825 + 612, 231 Proventi diversi . . 1.015,632 1,200,000 — 184,368 T o ta le . . . 140,496,120 178,991,910 — 38,495,790Notiam o che il mese di Ottobre non ha dato quel l’ aum ento proporzionale pel quale deve sparire la differenza delle entrate doganali.
RIVISTA ECONOMICA
L a s itu a z io n e d e l movim ento c o lo n ia le in G erm a n ia —
Le p ro p o s te d e i p r o t e z io n is t i n e i B elg io — / / m es saggio p re s id e n z ia le a g ii S t a t i U n iti e le q u e s tio n i econom iche — / / la v o ro dei p r o b iv ir i in F r a n c ia .
Il m ovim ento tedesco a favore delle im prese co loniali si è m olto rallentato in questi ultim i mesi. L ’ entusiasmo coloniale, d icon o anzi alcuni scrittori, è sceso a livello dello zero e il pubblico si va 'disinteres sando di quelle im prese coloniali che un anno fa erano la grande preoccupazione del Cancelliere, della stampa, e dei banchieri. L ’opposizione parlamentare che ha sem pre com battuta la politica coloniale avrebbe col pito nel segno sostenendo che essa era un m ovi mento artificiale destinato a fallire. iMa com e vi è stata della esagerazione quando si com inciò a deli neare il m ovim ento coloniale, ora ce n’ è forse in un senso inverso ; allora i risultati ottenuti furono ingrossati dalla im m aginazione, oggi si vede forse troppo in nero e più di qu ello che sarebbe opportuno. Ad ogni m odo è interessante vedere quale è la situa zione delie società tedesche di colonizzazione.
794 L ’ E C O N O M I S T A 12 décembre 1886
Usagara) che sono poste sotto il protettorato dell’ im pero in virtù delle lettere patenti del 1 8 8 5 . E ssa si dice inoltre proprietaria di 2 7 5 0 0 leghe quadrate di cui una parte costeggia il m are, ma fino ad ora l’ im pero di Germ ania non ha riconosciuto i diritti della Società ed attende, per farlo, l’ esito dei nego ziati in corso tra il governo inglese e il sultano di Zanzibar, nonché il risultato dei lavori di delim ita zione com piuti da una com m issione mista. Ma^ n o nostante il non p iccolo p ossessoria Ostafrikanische
Gesellschaft non è riuscita a raccogliere i capitali
necessàri e Bìfora non ha intrapreso nulla di vera mente importante.
Ma il male precipuo risiede nella discordia che si è introm essa tra le varie società colonizzatrici. Il congresso coloniale organizzato dai sigg. Peters e Jannasch e al quale il Colonialverein, non volle inter - v è ti re si risolvette in un insuccesso. E mentre da una parte sta il Colonialverein dall’ altra VOstafrikanische
Gesellschaft e la Centralverein filr Ilandelsgeogra- phie. V i è poi la Deutsche Colonial-Gesellschaft la
quale ha un territorio di 3 5 0 0 leghe quadrate e un capitale di 1 m ilione e mezzo di franchi divisi in azioni di 1 0 0 0 m archi ciascuna e principale azioni sta è il Luderitz che appunto fu il venditore del territorio, il quale è ric c o di m iniere ma per ora non pare che la loro coltivazione possa essere pro ficua. Anzi la società d’ Angra Pequena rinuncia a ogni spedizione, ha richiam ato il suo agente gene rale e intende limitare la sua attività al m inim um necessario per conservare la proprietà.
11 m ovim ento colon iale tedesco verso l’ Africa ha fatto le sue prim e prove, ma non si può dire che siano state buone e fortunate. È mancata 1 unità di direzione tanto necessaria in una impresa che ri chiedeva m olta abilità e m olti m ezzi; le forze si sono divise e il risultato è stato m eschinissim o quando non fu addirittura nullo. Certam ente le im prese co loniali non sono di facile attuazione perchè esigono la virtù del sacrifizio del guadagno im m ediato, se m pre rara nella nostra epoca : nè è detto che la G er mania non possa riprendere il m ovim ento coloniale con più calma e con mezzi m igliori. Ma com unque l’ esem pio della Germania ci pare m eriti di essere additato agli altri paesi, e al nostro in ispecie, perchè vi traggano ammaestramenti che possano salvare da gli errori com m essi dalla Germ ania.
— Il protezionism o cerca da qualche tem po di do m inare anche nel Belgio e il terreno, dopo le c o n seguenze varie ma tutte dannose prodotte dalla crise econom ica, non potrebbe essere più favorevole. P iù specialm ente l’ agitazione protezionista si riferisce a| bestiame e alla ca rn e e sino da un anno fa alcuni deputati proposero un dazio protettore appunto per im pedire l’ introduzione del bestiam e. La C om m is sione parlamentare ha ora presentate le sue propo ste le quali sono com pletam ente favorevoli al p r o getto e quindi fra n on m olto la questione dovrà es sere risolta dalla Cam era, delle cui intenzioni oggi non è possibile sapere nulla di preciso perchè le pro poste protezioniste hanno avuto nelle sezioni, le quali corrispondono ai nostri uffici, 4 4 voti favorevoli, 27 contrari e 9 astensioni, ma 5 8 m em bri della Cam era erano assenti. Soltanto si potrebbe dire che m entre i fautori dei uuovi dazi non saranno mancati alla discussione tenuta nelle sezioni, i liberisti m olto probabilm ente, anche nel Belgio, si saranno curati poco della lotta ; e questa considerazione fa credere
che forse alla Camera il protezionism o potrà essere sconfitto. Com unque, lasciando stare le previsioni, è m eglio vedere quali sono le ragioni addotte per giu sti ffeare i dazi protettori proposti. Il relatore della sezione centrale, dopo aver ram m entato che il si- gnor Beernaert nel 1 8 8 5 diceva che la questione degli interessi agricoli esigeva una inchiesta permanente con tinua, osserva che nell’ ultimo anno i fatti si sono accu mulati in questa inchiesta che seguono tutti coloro cui spaventa la decadenza della più grande industria del paese e 1’ im poverim ento continuo delle cam pa gne. Il ribasso nel prezzo del grano non si è fer mato, l’ estensione della coltura della barbabietola ha dovuto restringersi, le importazioni di carne e di bestiame sono aumentate, i prezzi del bestiame non hanno cessato di scendere. E continua ripetendo le solite querim onie e facendo un quadro dell agricol tura che, se fosse vero, essa avrebbe dovuto smettere da un pezzo a produrre. Ma ciò che v ’ ha di più notevole è la argom entazione con la quale il relatore cerca di togliere ai dazi ogni carattere di un n u ovo onere per il pubblico. Egli non ammette che i dazi di entrata aum entino i prezzi del bestiame ; « la legge che accorderà la protezione ispirerà fiducia alle cam pagne, i dazi porteranno l’ ordine nel com m ercio del bestiam e e l’ allevatore, m esso al riparo dalle sorprese cercherà di avere m aggior quantità di bestiame. » Ora qui evidentem ente c’ è un grave errore e una co n seguente illusione dannosa. I prezzi non aumente ranno afferma il sig. Mélot, ma egli non considera che im pedita la im portazione del bestiam e necessario al consum o del Belgio, l’ effetto im m ediato dovrà essere inesorabilm ente un rincaro della carne e che lo svi luppo dell’ industria dell’ allevam ento non può essere che più tardo e quindi il consum o generale dovrà restringersi subito. Ma di ciò i protezionisti non si curano nè punto nè p oco, preoccupandosi unicam ente dei loro interessi. Spetta ai consum atori di tutelare con pari ardore i loro propri interessi e di im pedire che aggravando il prezzo della carne sia stabilita una • mposta a beneficio di una classe di produttori. 1 — Il m essaggio del Presidente degli Stati Uniti tocca parecchie questioni d’ ordine econom ico, in ispecie quella dell’ argento e l’ altra della riform a d o ganale. Gli Stati Uniti hanno la fortuna veram ente unica al m ondo di avere degli ingenti avanzi ogni anno e di avére l’im barazzo della scelta sul m odo appunto di im piegare tali eccedenze delle entrate sulle
spese. . , .
con-12 décembre 1886 L ’ E C O N O M I S T A 795
venzione internazionale per la protezione della pro prietà industriale e chiede l’ abolizione della tassa su l! importazione delle opere d’ arte.
Quanto alla questione dell’ argento il sig. C leve land insiste nuovam ente sulle vedute manifestate altre volte intorno alla coniazione obbligatoria d el l’ argento. Egli ne raccom anda la sospensione e dice che dei 247 milioni di dollari coniati fino alla data del 1* D icem bre ne rim anevano sem pre 8 0 m ilioni nelle casse della Tesoreria, non ostante gli sforzi fatti per m etterli in circolazione. E queste raccom andazioni del presidente della Confederazione americana sono appoggiate anche dal segretario del T esoro, sig. Man- ning, il quale nel suo rapporto dichiara che se gli Stati Uniti sono pronti ad unirsi alla Francia, alla Germ ania ed all’ Inghilterra per stabilire la libera coniazione dell’ argento e dell’ oro a un rapporto da fissarsi con un accord o internazionale, è sua opinione che prima dell’ espiro di un altro anno lo squilibrio m onetario attuale sarà tolto. E con un tale accordo internazionale, secondo il Manning, i due metalli sa rebbero ricondotti alla loro antica funzione univer sale di misuratori dei prezzi e la depressione com m erciale e industriale sarebbe rimossa e la prospe rità generale ritornerebbbe. La sospensione dell’ atto di Bland e la riform a doganale, per mettere le en trate al livello delle spese ed evitare gli avanzi, sa ranno le questioni che il Congresso am ericano non mancherà di trattare o m eglio che i Comitati rela tivi dovranno esaminare. Quanto alle raccom an dazioni del Presidente e del Segretario del T esoro esse — . appunto perchè nel sistema costituzionale degli Stati Uniti non possono essere altro che racco mandazioni — non ci pare abbiano molta probabilità d’ essere accolte. Ma è quanto saprem o con qualche precisione fra non m olto.
— S i conosce ora il lavoro com piuto dai p ro b i viri in Francia nel 4 8 8 5 e non .v’ ha dubbio che la istituzione dei probiviri si dim ostra sem pre utile. Il num ero dei consigli dei probiviri che hanno fun zionato nel 1 8 8 5 è stato di 117 e le controversie sottoposte ad essi furono 3 9 ,8 7 8 , in dim inuzione di 1 438 rispetto al 1 8 84. Gli uffici particolari hanno conciliate 1 6 ,2 3 4 con troversie; 8,0 3 7 furon ritirate; per 1 5 ,4 7 0 non fu possibile venire alla conciliazione e 117 sono state rinviate al ,1 8 8 6 .
Delle 1 5 ,4 7 0 controversie che non fu possibile conciliare 1 3 ,1 6 5 non vennero portate agli uffici giu dicanti sicché questi ultimi ebbero ad occuparsi sol tanto di 12,421 questioni ; di cui 6 7 5 7 sono state riti rate dalle parti prima del giudizio, 4 5 1 2 furono risolute da giudicato in ultima istanza, 1 0 4 6 da giu dicati suscettibili di appello e 1 0 6 soltanto sono state rinviate all’anno successivo.
Le 3 9 ,8 7 9 questioni sottoposte nel 1 8 8 5 al g iu dizio dei prudi hommes, quanto alla loro natura si ripartiscono nel seguente m odo :
T irocinio 1 ,0 1 5
Congedi 3 ,8 8 9
Salari 2 6 ,9 9 6
Maltrattamenti 1,721 Libretti per la tessitura 1 18 Cause diverse 6 ,1 3 9
In quest’ ultima cifra sono com prese le questioni relative alla esecuzione dei contratti, al regolam ento dei conti, alla applicazione delle tariffe ec.
Anche in A lgeria funzionano i probi viri e v i
sono già due consigli, uno ad Algeri e l’ altro a C o -; stantina. Gli affari sottoposti al loro giudizio furono nel 1 8 8 5 in num ero di 8 0 8 di cui 3 1 6 furono c o n ciliati ; 1 0 4 sono stati ritirati dalle parti prim a che l’ ufficio statuisse su essi; 5 57 non poterono essere conciliate. E le 8 0 8 questioni si repartiscono nel seguente m o d o : Salari 4 2 6 - Congedi 12 - Mal trattamenti 12 e 2 8 8 questioni diverse.
R IV IS TI DI COSE FERROVIARIE
P ro d o tti fe r r o v ia r i (Le ferrovìe italiane nel Giu gno 1886) — L’e s e rc iz io d i S tato in A u s tria
e n e l B elgio — G iu ris p ru d e n z a .
Prodotti ferroviari.
(L e ferrovie italiane nel Giugno) — É stato pubblicato dall’ Ispettorato generale
deile strade ferrate italiane il prospetto dei prodotti lordi nel mese di Giugno in confronto con quelli del corrispondente m ese del 1 8 8 5 , e i prodotti, com ples:, sivi dal 1 ° L u glio 1885 a tutto G iugno 1 8 8 6 cioè' dell’ intero prim o anno delle nuove convenzioni. .. Il totale generale dei prodotti nel mese di G iu gno 1 8 8 6 am m ontò a Lire 1 7 ,5 3 9 ,8 5 8 contro Li-, re 1 7 ,9 9 4 ,1 6 3 , e quindi una dim inuzione nel Giu gno scorso di L. 4 5 4 ,8 0 5 .
I suddetti prodotti si dividono fra le varie reti nel m odo che segue :
Giugno 1886 Giugno 1885 Rete Mediterranea. . L. » A d ria tica ... » » S icu la ... » Ferrovie V en eto.. . . » » Sarde... » » D iverse. . . » 8,903,153 7,259,080 589,737 98,180 138,797 550,911 9,146,216 7,470,298 605,077 104,155 1 5 7 ,15T 511,776 T ota le.. . L. 17,539,858 17,994,663
Il m inor prodotto nel G iugno scorso di L . 4 5 4 ,8 0 5
va così repartito : Rete M editerranea.. L. — 243,063 i> A d r i a t i c a ... » — 211,218 » S ic ilia ... » _ I f i i M O Ferrovie V en ete.. . » Sarde... ¡> Diverse . . . » — 5 ^ 7 5 » — 18,354 » —— + 39,145 T o ta le .. . L. 454,805
Se al prodotto di L. 1 7 ,5 3 9 ,8 5 8 ottenuto nel G iugno scorso si aggiunge quello degli undici mesi precedenti che fu di L . 1 9 8 ,6 8 1 ,0 1 3 si ha un totale generale dal 1 ° Luglio 1 8 8 5 a tutto G iugno 1 8 8 6 di L. 2 1 6 ,2 2 0 ,8 7 1 , il quale confrontato con quello dell’ esercizio precedente, ch e fu di L. 2 0 8 ,8 1 7 ,4 4 6 , dà per il 1 8 8 5 - 8 6 un aum ento di L . 7 ,4 0 4 ,4 2 5 , che si repartisce nel m odo che segue :
796 L ’ E C O N O M I S T A 12 decembre 1886
Devesi però notare che la lunghezza assoluta delle linee in esercizio dal L uglio 1 8 8 5 al 3 0 G iugno fu di chil. 1 0 ,9 3 9 nel 1 8 8 6 , mentre nel 1885 non era che di chilom . 1 0 ,3 8 9 e la lunghezza media di eser cizio dal 1 ° L u glio 1 8 8 5 a tutto G iugno 1 8 8 6 , esclusi i tratti com uni, fu di chilom . 10,511 mentre nell’ esercizio precedente era di chilom . 9 ,9 8 7 es sendosi nel 1 ° esercizio delle convenzioni aggiunti 5 5 0 chilom etri di nuovi tronchi.
E cco adesso il prodotto chilom etrico :
Giugno 1886 ì Dal lo Luglio 1885 x tutto Giugno 1886 Rete M editerranea.. L. 2,098 25,546 » A driatica... » 1,613 20,944 » Sicula... » 924 12,180 Ferrovie V en ete.. . . » 716 10,234 » Sarde... » 337 3,679 » Diverse . . . 5> 666 8,388 Media chilometrica L. 1,624 20,574
La media chilom etrica fu quindi di L . 1 6 2 1 per il mese di G iugno, e di L. 2 0 ,5 7 4 per I’ intero esercizio 1 8 8 5 -8 6 , la quale confrontata con quella dell’ esercizio precedente rappresenta una dim inuzione di L. 1 42 per il G iugno 1 8 8 5 e di L . 3 3 8 per l’ in tero esercizio 1 8 8 4 -8 5 .
Nel m ese di G iugno vennero aperti all’ esercizio, 5 3 chilom etri di n u ove linee ferroviarie di cu i 27 spettano al tronco San D on à -P ortogru a ro, 11 al tronco C a stelraim ondo-S . Severino am bedue dipen denti dalla rete Adriatica, e 15 alla ferrovia U din e- Cividale.
L’esercizio di Stato in Austria e nel Belgio. —
L o studio dei risultati che l’ esercizio di Stato va p rodu cen do nei paesi dove si è proceduto in questi ultim i anni al riscatto parziale o com pleto delle strade ferrate è sem pre istruttivo, perchè serve a dim ostrare se e in qual misura le previsioni degli econom isti si avverano e quale tra i due sistem i, il privato o quello di Stato, si dimostra m igliore nella pratica. L ’Austria e il Belgio ci offrono oggi materia di studio e ci proponiam o appunto prendendo a guida per il prim o paese la Zeitung des Vereins
Deutscher Eisenbahn-Verwaltungen e per l’ altro
uno studio del sig. V eron D uverger (pubblicato nel
Journal des Economistes dell’ aprile e m aggio), di
esam inare brevem ente i risultati dell’ esercizio di Stato nei due paesi surriferiti.
L’ Austria ha avuto nel 1885 per la prima volta l’ esercizio di Stato per un anno com pleto, ed è quindi prendendo in esame il rapporto sulla rete di Stato nel 1 8 8 5 , pubblicato or non è m olto, che ci è pos sibile di venire a qualche conclusione.
Il rapporto è naturalmente favorevole all’ esercizio di Stato; ma sarebbe stato necessario che esso avesse
perm esso di rispondere a questi quattro punti : 1* Quale sia la situazione dell’ amministrazione delle strade ferrate dello Stato in confronto a quella dell’am m inistrazione delle grandi com pagnie private austriache ancora oggi am ministrate da direzioni in dipendenti ?
2 ° Se la rete di Stato austriaca esercitata dallo Stato com porta una spesa m aggiore ehe sotto le an tiche am m inistrazioni delle varie com pagnie;
3 ° Se le nuove tariffe hanno esercitata una in fluenza svantaggiosa sulle entrate;
4 ° Quali sovvenzioni lo Stato abbia dovuto pa gare per ciascuno degli anni 1 8 8 0 -1 8 8 5 rispetto a quella del 18 8 0 ;
Invece le risposte categoriche a questi vari punti ci m ancano com pletam ente, alm eno nell’ analisi del rapporto che fa la Zeitung des Vereins', tuttavia una risposta indiretta si può averla.
Infatti vediam o che le linee, che costituiscono il gruppo della Westbahn, hanno dato un reddito del 3 per cento, m entre la Rudolphbahn non dà che l’ I per cen to; in altri termini il reddito m edio non supera 1’ 1 ,8 7 per cento.
E questo risultato è tanto m eschino che la Zeitung ricorre ad un sofisma per giustificarlo. Essa dice : « L e considerazioni della politica com m erciale che influiscono essenzialmente sul sistema delle strade ferrate esercitate dallo Stato devono avere in vista il valore econ om ico delle strade ferrate in gene rale più del loro reddito finanziario. » La teoria
del valore economico delle strade ferrate è abba
stanza comoda e serve mirabilmente ai fautori del l’ esercizio di Stato; ma essa non può im pedire che molte linee siano assolutamente im produttive ; il che de! resto non è una novità perchè in nessun paese l’ esercizio di Stato si è rivelato per il sistema m i gliore nè sotto l’ aspetto econom ico, nè sotto quello finanziario.
V eniam o al Belgio, dove l’ esercizio di Stato esiste da più lungo tem po e il cui esem pio è stato in v o cato tante volte dai partigiani di questo sistema. Un prim o punto m eritevole di m enzione è quello del l’ unanimità o quasi della opinione degli uom ini po litici sull’ esercizio di Stato di cui essi sono caldi partigiani. Ciò non d eve sorprendere, quantunque i risultati ottenuti siano di natura sufficiente a p ro vare che il sistema è cattivo, ma la politica inter viene sem pre in queste materie a fa rv e lo alla mente e a im pedire di seguire la via m igliore. F u infatti una ragione politica che spinse il Belgio, ad adot tare l’ esercizio di Stato. Nel 1833, all’ indomani della separazione tra il Belgio e l’ Olanda, il patriottismo sovraeccitato non volle che la costruzione delle strade ferrate fosse affidata a capitali esteri, e per mettersi al riparo appunto dalle società straniere non si trovò di m eglio che confidare la costruzione e l’ esercizio allo Stato.
Una volta stabilito il sistema per quella ragione, esso perdurò appunto in forza di quel pregiudizio. Ma due altri m otivi non tardarono ad aggiungersi e a far preferire dagli uom ini politici l’ esercizio di Stato ; l’ utilità che essi ne trassero a profitto dei loro elettori da un lato, e dall’ altro la possibilità di far riscattare m olte piccole linee private per aggiun gerle alla rete di Stato.
Ma neanche lo Stato è riuscito ad accontentare tutti e non passa giorno che lo Stato com e intra— prenditore di trasporto non sia soggetto alle critiche feroci dei m alcontenti. In una seduta della Camera dei rappresentanti il sig. Olin ministro dei lavori pubblici confessò che non passa giorno senza che le ferrovie non siano prese di mira dagli attacchi pessimisti della stampa, delle riunioni e della tri buna parlamentare. S e i prodotti delle ferrovie' non sono sufficienti, la colpa secondo il pubblico è degli uom ini che vi sono a capo.
12 décembre 1886 L ’ E C O N O M I S T A 797
treni inutili al pubblico e quindi im produttivi che favoriscono o alcuni dei privati od alcune stazio ni. P er vedere i risultati finanziari giova dividere la storia delle strade ferrate del Belgio in due pe • rio d i: prima del 1 8 7 0 e dopo. Prim a del 1 870 non v i erano che le linee principali le quali collega vano i grandi centri di produzione ai grandi m er cati. Ma il giorno in cui m ediante le costruzioni e i riscatti, l’esercizio delle linee secondarie si unì a quello delle linee principali, le entrate delle ferrovie belghe, che avevano raggiunto il 6 per OIq dpi ca pitale di costruzione andarono progressivam ente ridu cendosi, per non produrre dal 1 872 al 1 8 8 2 che una media del 2,8 0 per 0|0, com preso il prelevam ento per l’ ammortizzazione e questo in pieno periodo di prosperità e mentre le entrate e il traffico erano in aumento.
Nel 1 8 7 2 il prodotto fu di 17 milioni di lire e l’ interesse pel debito contratto per la costruzione non costava che 12 milioni ; nel 1881 le entrate am m ontarono a 3 8 , m ilioni ma l’ interesse si elevò a 45 milioni e i S milioni di guadagno si sono m u tati in 7 m ilioni di perdita. Dal 1 8 8 4 poi le fer rovie belghe sono soggette alla dim inuzione che la crise industriale ha prodotto un po’ dappertutto.
Si aggiunga che la riserva formata dagli utili avuti negli anni buoni è ora com pletam ente esaurita; che nessun m inistro ha saputo o potuto fare quello che in casi simili qualunque Com pagnia non m anche rebbe di fare; alzare, cioè, le tariffe o ridurre le spese; sicché ne venne la form azione di un debito flu t tuante per far fronte ai disavanzi. Però se i ministri belgi non hanno la forza di procedere a un aum ento delle tariffe, uno alm eno di essi, il sig. V andenpee- reboom resiste alle m olte dom ande di sgravi di ta riffe con le quali l’ assediano gli industriali e i c o m m ercianti. Ma per contrario io stesso ministro ebbe a dichiarare che aveva ordinato di sostituire le tra versine in legno con traversine in ferro, quando la bontà di questo sistema non era ancora provata, sol tanto per fornire lavoro àgli stabilimenti m etallur gici ed aggiunse, che se fosse stato direttore di una impresa privata avrebbe operato diversam ente. Queste due esperienze, non ostante si cerchi di na scondere il vero, sono adunque una prova palmare che l’ esercizio di Stato è rovinoso finanziariamente ed econom icam ente e si potrebbe anche aggiungere m oralm ente.
Giurisprudenza.
— Una recente sentenza della Corte d’Appello di Genova ha statuito che la domanda giudiziale proposta in tempo utile contro uno dei vettori associati per mutue convenzioni, al
fine di eseguire un servizio cum ulativo, giova ad
interrompere la prescrizione in confronto a tutti.
Ed ha m otivato il giudizio afferm ando che l’ asso ciazione tra im prese di trasporti al fine di eseguire in servizio cum ulativo il trasporto delle m erci da un luogo all’ altro, passando sovra linee di ferrovie dipendenti da varie amministrazioni e in vari Stati e valendosi di un’ unica lettera di vettura, che rap presenta un solo ed identico contratio, im porta un vincolo solidale tra gli associati. Infatti il prim o vettore, riceve la m erce nou solo in nom e e per conto proprio, ma anche in nom e e per conto dei vettori successivi, tanto è vero che è riservata al mittente e al destinatario, così l’ azione in con fron to del prim o, com e dell’ ultimo vettore, com e dei vet tore interm edio responsabile del danno (art. 4 1 , del
codice di com m ercio). Posto il vincolo solidale inop pugnabile è I’ applicazione dei principii generali di diritto sulla interruzione della prescrizione, ,ai quali l’art. 9 1 6 del cod ice stesso non fa eccezione che per le obbligazioni cam biarie, e tra questi principii va annoverato quello dell’ articolo 2 1 3 0 cod ice civile, secon do il quale appunto la prescrizione interrotta contro uno dei debitori in solido si reputa inter rotta anche contro gli altri.
— La Corte di Cassazione di Firenze discutendo se il modo di contestazione delle merci trasportate secondo l’ articolo 83 del Codice di Com m ercio sia.
facoltativo o obbligatorio decise che nel caso di ri
fiuto o controversia per ricevim ento di oggetti tra sportati, la verificazione o com provazione del loro stato doveva essere fatta, vigente il cod ice cessato, da periti nominati dal tribunale di com m ercio o dal pretore.
Conseguentem ente la delta verifica o com prova, che sotto l’influenza del cod ice cessato fosse stata fatta da periti nominati per com une accord o del de stinatario e del vettore, non può utilm ente opporsi al mittente o speditore. Di fatti, la lettera dell’ ar ticolo 8 5 del C odice di C om m ercio non lascia dubbi, sulla sua form a assolutamente imperativa ; alla quale risponde lo spirito della disposizione, la quale, se dal lato della form a mira a sottrare le operazioni della verifica alle lentezze della procedura ordin a ria, dal lato della sostanza mira a provvedere, non tanto all’ interesse del vettore e del destinatario, ma più a quello del mittente o speditore. La nomina del perito fatta dal giudice è garanzia di imparzia lità nella divergenza e opposizione d’ interessi tra mittente, destinatario e vetturale. Finché si trattasse dei soli rapporti tra questi ultimi niun dubbio che essi possono convenire nella nomina e nei mandato ai periti, e nel definire nel loro esclusivo interesse le controversie relative allo stato ed alla consegna delle m erci ; ma sarebbe strano ed ingiusto che le loro convenzioni facessero stato ed obbligo in con fronto del mittente, che fu ad esse estraneo, e che potrebbero nascondere una frode e un danno^per lui.
La Temi com m entando questa sentenza, l’ approva interam ente, rilevando la differenza tra la' lettera facoltativa dell’alt. 105 del cod ice di com m ercio e quella imperativa dell’ articolo 85 del cod ice attuale. Il nu ovo codice all’ articolo 4 0 2 richiam andosi al l’ articolo 71 che contiene una formula facoltativa, ha disposto diversam ente dall’ artìcolo intestato ; non è più obbligatoria la perizia per constatare lo stato delle m erci trasportate, ma lasciata all’ arbitrio del vettore e del destinatario ; non vi è distinzione, com e nel cod ice cessato, tra la vendita ed il tra sp orto; in ambi i casi vale la stessa regola.
— A proposito della stessa responsabilità del vettore la Corte di Cassazione di T orino stabilì che in caso
di avaria, U vettore che intende sottrarsi alla con seguente responsabilità deve egli provare essere la
798 L ’ E C O N O M I S T A 12 décembre 1886
percepisce anche apposite tasse, la diligenza nella custodia delle cose da trasportarsi non può certa mente essere m inore di quella di un buon padre di famiglia.
— Sullo stesso argom ento la Cassazione di T orino ha deciso che la pr esenzione di sei mesi dell'azione
contro il vettore per avaria della merce è applica
bile anffie a fa v ore della Compagnia ferroviaria non ostante le disposizioni delle tariffe norm ali dei tra sporti. Di fatti le tariffe sono di ordine puram ente
am m inistrativo, non possono esercitare alcuna in fluenza sul procedim ento g iu rid ico, nè togliere l’ ap plicabilità della legge generale.
La prescrizione di cui l’ articolo, non è interrotta nè sospesa dal richiam o fatto nei sei mesi all’ A m - m istrazione, nè dalla vertenza della relativa pratica amministrativa.
Basta infatti richiam arsi all’ art. 2 1 2 3 e ciò per chè em erga che il richiam o in via amministrativa non è tra gli atti ivi contem plati, nè costituisce in m ora ad eseguire la obbligazione.
IL COMMERCIO ESTERO DELLA FRANCIA E DELL’INGHILTERRA
nei prim i 10 m esi del 1S86Per l’ insiem e dei dieci m esi il m ovim ento com m erciale della Francia si riassum e nelle sem en ti cifre :
IM PO RTAZIONE 1886 1885
metà dall’ aum ento nell’ uscita degli oggetti fabbri cati per oltre 7 4 m ilioni e l’ altra metà deriva dagli aumenti verificatisi nelle materie prim e e nelle m erci diverse.
La categoria dei prodotti alim entari non presenta che un aum ento di L. 1 ,3 3 4 ,0 0 0 fra n ch i; fra i prodotti fabbricati crebbe l’esportazione dei tessuti di seta, di lana e di cotone.
Nel com plesso adunque un m iglioram ento com m erciale che se è ancora ai prim ordi pure si deli nea con sufficienti garanzie di durata.
L ’ Inghilterra continua a presentare nelle statistiche del suo com m ercio estero delle dim inuzioni di v a lore più o m eno rilevan ti; ma si sa che sim ilid a ti vanno valutati con molta cura e non sono punto la misura più precisa per determ inare la vera situa zione com m erciale d’ un paese.
E cco ad ogni m odo i resultati per i primi IO mesi :
IM PO RTAZIONE (10 mesi) D IFFE R E N ZA
Animali vivi . . . . St. 6,364,352 — 1,592,689 Prodotti alimentari : a) in franchigia . . » 90,587,833 — 14,118,286 b) ta ssa ti...» 20,735,887 + 380,736 T a b a c c o ... » 3.395,144 + 25,651 M eta lli... » 12,414,166 — 1,377;698 Prodotti chim., droghe » 6,912,724 — 718,665 O li...» 4,819,923 — 757,195 Materie prime, tessili . » 54,985,891 — 1,512,805
» » varie. » 29,454,834 — 3,309,862 Prodotti fabbricati . » 45,547,979 -j- 144,506 D iv e rsi... » 10,299,416 — 1,428,002 Totale. . . St. 285,468,149 — 2,424,430 Prodotti alimentari. . Fr. 1,198,896,000 1,134,186,000 Materie prime. . . . » 1,638,073,000 1,633,952,000 Prod. m anufatti. . . » 461,224,000 470,097,000 Merci diverse . . . . » 113,223,000 111,068,000 Totale. . . Fr. 3,411,416,000 3,349,303,000
E SPO RTA ZIO N E 1886 1885
Prodotti elimentari . Fr. 584,563,000 583,229,000 Materie prime. . . . » 525,075.000 482,495,000 Prod. manuf at ti . . . » 1,400,676,000 1,326,390,000 Merci diverse . . . . » 150,761,000 126,887,000 Totale. . . Fr. 2,661,075,000 2,519,001,000
Com e si può rilevare da queste cifre la im p o r tazione è aumentata nel com plesso di oltre 6 2 m i lioni. Ma i soli prodotti alimentari presi a parte presentano un aum ento di 6 4 ,7 1 0 ,0 0 0 il quale risulta dalla differenza tra una m aggiore introduzione di vini per 1 0 7 ,6 2 5 ,0 0 0 , dì carni fresche e conservate per 11 m ilioni, di riso per 3 milioni e cc. e una m inore im portazione di zuccheri per 38 m ilioni, di bestiam e per 1 4 m ilioni di cereali, di birra, e cc.
La categoria delle m aterie prim e presenta varia zioni di nessuna importanza ; ed eccettuate le indu strie della lana e della seta le quali hanno allargata la loro provvista di m aterie prim e tutte le altre hanno ridotti i loro acquisti. La categoria dei prodotti fab bricati presenta invece 1* aum ento dell’ im portazione dei prodotti chim ici, dei vetri e cristalli, filati di cotone, dei tessuti di seta, m entre furono in d im i nuzione i filati e tessuti di lana, i tessuti di cotone e le m acchine.
Quanto all’ esportazione la differenza a vantaggio del 1 8 8 6 è di 1 42 m ilioni, la quale proviene per
La dim inuzione m aggiore si trova sui prodotti alimentari e gli animali vivi che danno dei risultati inferiori di 1 5 ,7 1 0 ,0 0 0 a quelli dei prim i dieci m esi dell’ anno scorso. L ’im portazione delle materie prim e è sem pre scarsa, però nell’ ottobre vi è stato un principio di ripresa che ha contribuito a ridurre di 4 2 9 ,7 0 3 la dim inuzione accertata alla fine degli otto prim i mesi sulle materie fessili.
Del resto quando si esaminano i prospetti del com m ercio dellTughilterra non bisogna dim enticare che le cifre non sono stabilite, com e in Italia e in F rancia, sui valori officiali o m edi ma risultano dalle dichiarazioni degli im portatori e riproducono le variazioni dei corsi :
Quanto alla esportazione e cco le cifre relative:
ESPO RTA ZION E (10 mesi) D IFFE R EN ZA
Animali vivi . . . . St, Prodotti alimentari . » Materie prime (carb.). » Filati e tessuti . . . » Metalli e lavori in met. » M acch in e... » Vestiti e utensili . . » Prodotti chim., droghe » D iv ersi... » 479,192 - f 28,329 7,846,577 — 393,573 10,349,526 — 773,903 88,402,003 + 2,414,771 26,702,237 — 113,847 8,328,565 — 1,149,376 8,103,613 — 555,018 5,557,213 — 209,815 21,971,817 — 869,504 Totale. . . St. 177,740,793 — 1,621,936
12 décembre 1886 L ’ E C O N O M I S T A 799
La esportazione per l’ India dei filati di coton e è passata da 1 ,8 7 5 ,1 3 0 sterline a 2 ,0 6 7 ,0 7 0 sterline il che prova che gli asseriti effetti disastrosi del ribasso dell’ argento sul com m ercio anglo-indiano non sono per lo m eno nei termini in cui general mente si voglion o affermare.
1 metalli preziosi presentano questo m ovim ento : l’ oro fu im portato per 1 2 ,1 0 7 ,8 7 7 sterline ed espor tato per 1 0 ,6 1 0 ,7 7 6 sterline; l’ argento fu im portato per 6 ,0 3 8 ,2 1 4 sterline ed esportato per 6 ,2 7 8 ,8 2 5 sterlin e; per quest’ ultim o il m ovim ento del 1 8 8 6 fu inferiore tanto all’ entrata che all’ uscita a quello del 1 8 8 5 , mentre per l ' oro fu in aumento.
CRONACA BELLE C A I R E DI COMMERCIO
Camera di commercio di Cremona.
— Nella se duta del 29 novem bre oltre altri di m inore im p or tanza trattava i seguenti affari :1° sul voto della Camera di com m ercio di Mi lano che invita il G overno a denunziare entro il de- cem bre i vigenti trattati a tariffe, deliberava di ade rire a quel voto incaricando la presidenza di tra smettere al Ministero del C om m ercio apposita m e moria ; 2 ° sull’ esportazione tem poranea dei cappelli di feltro per essere tinti, richiesta da una ditta fab bricante di cappelli deliberava dichiararsi contraria a detta concessione sulla considerazione che 1’ arte tintoria nazionale, mentre oggi è trascurata, potrebbe essere fonte di lucro per l’ industria nazionale, e che la concessione domandata finirebbe di danneggiarle ritardandone il desiderato sviluppo ; 3 ° sul richiesto con corso per una esposizione di tessuti e merletti in Rom a, deliberava di astenersi dalla creazione di un com itato non esistendo nella provincia fabbriche di simili articoli ; 4 ° e sulla istanza per T abrogazione del decreto che inibisce per ragioni igieniche qual siasi esportazione di cen ci, in vista del danno che viene a risentirne il relativo com m ercio deliberava di appoggiarla presso il Ministero.
Camera di commercio di Bologna.
— Nella se duta del 29 ottobre discusse largamente su di una istanza dei salsamentari della provincia chiedente che venga im posto un dazio di entrata sullo strutto am e ricano. Il cav. Nanni dice che i nostri salsam en tari sono costretti a vendere in Italia il loro strutto ad un prezzo inferiore al costo per la concorrenza dello strutto am ericano, il quale essendo sofisticato con l’ aggiunta di materie estranee, può dorsi ad un prezzo m inore. Egli osserva poi che questa co n correnza nu oce all’ allevam ento dei suini, e nota che mentre lo strutto si importa dall’ Am erica senza dazio, la mortadella italiana in scatole è colpita da un dazio che sorpassa la metà del valore. Il cons. Carpi trova che fra noi e l’ A m erica non si può parlare di li bero scam bio dal m om ento che colà i nostri p ro dotti sono colpiti da dazi enorm i. Il cons. Lugli quantunque creda che non si debba rim anere im m obili alle teorie, e che giovi talvolta cedere al- 1‘ opportunità, opina che la Camera non possa con tranquillità pronunziarsi su questo argom ento perchè da un suino si ricavano altri prodotd oltre lcrstrutto e il prezzo di com pra non può riguardarsi uguale per tutte le parti del maiale m acellato. D opo alcune repliche dei cons. Carpi e Nanni la Camera approva la proposta del cons. Carpi di porre s o tto c chio al G overno, e alla com m issione di inchiesta per la revisione delle tariffe doganali la differenza di trattamento fra i nostri prodotti importati in A m erica e gli americani im portati in Italia. Esaurita questa discussione deliberò di appoggiare l’ idea di una esposizione galleggiante progettata dalla ditta Canepa e R icchini di G enova, e approvò il bilancio preven tivo per il 1 887 nella cifra bilanciatasi alla entrata e all’ uscita di L. 4 8 ,7 2 5 .7 4 .
Camera di Commercio di Milano.
— Nella se duta dell’ 8 corr. il presidente com inciava col co m unicare alla Camera che avendo il Ministero a mezzo della locale Prefettura pregato questa Camera di richiedere il parere dei com m ercianti in stracci sulle nu ove m isure che si avrebbe intenzione di in trodurre onde regolarne il relativo com m ercio, la Presidenza fece le pratiche opportune presso le ditte interessate, le quali espressero parere sfavorevole alle proposte n u ove m isure, mediante le quali si sta bilirebbe che venissero sottoposti gli stracci ad un trattamento di disinfezione secondo esso costoso e poco pratico, sì che incepperebbe troppo il relativo com m ercio. Dopo di che approvava ii seguente or dine del giorno relativo al servizio telefonico cioè : senza voler determ inare i rim edi ai singoli in co n venienti che oggi si verificano nel servizio telefonico, raccom anda però in massima alla Com m issione no minata dal M inistero che, riservando al G overno la necessaria approvazione, sia concessa m aggiore inge renza all’ autorità com unale in tutto quanto riflette il servizio stesso ed in ¡specie nella determinazione delle tariffe, che, in attesa della prom ulgazione di una legge che risolva la questione, sia intanto di chiarata opera di utilità pubblica l’ impianto dei te lefoni, con tutti i conseguenti effetti di legge e che infine sia provveduto ed elim inare, nei limiti del possibile, ogni difficoltà che possa opporsi allo svi luppo delle relazioni telefoniche intercom unali.N O T IZ IE F IN A N Z IA R IE
Situazioni delle banche di emissione italiane
Banco di Sicilia
20 novembre differenza col 31 ot.
Ì
Cassa e riserva. L . 30,016,000 + 2,629,000 P o r ta fo g lio ... 43,513,000 — 2,135,000 Anticipazioni . . . . 7,083,000 88,000 Numerario. 21,834,000 — 51,000 [ C a p ita le . 12,000,000 — — 1 Massa di rispetto.. 3,000,000 — — 1 Circolazione... 47,681,000 — 1,703,000 (C o n ti c o r r e n ti.... 31,850,000 — 1,204,000Situazioni delie Banche di emissione estere.
Banca di Francia
9 dicembre
, ,, Uro Pr. 1,284,279,000 — | tasso metili. ' srg(Ilto 1,143,029,000 + iPortafoglio... 504,668,000 — A n ticip a zion i... 407,2 2,000 +