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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.13 (1886) n.611, 17 gennaio

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

S C I E N Z A ECONOMICA, F I N A N Z A , C O M M E R C I O , B A N C H I , F E R R O V I E I N T E R E S S I P R I V A T I

Anno XIII - Voi. XVII

Domenica 17 Gennaio 1886

N. 611

LE FINANZE DELLO STATO

Non abbiamo nessun desiderio di giuocare di scherma con quelli dei nostri confratelli della stampa i quali in questi giorni, perchè da noi rimproverati di una inattesa fiacchezza nel difendere la integrità del bilancio, ci accusauo di contraddizione. Essi — la Perseveranza ed il Diritto — mettono a para-gone alcuni nostri articoli, nei quali, colle cifre alla mano, dimostrammo c h e le previsioni loro sui bi-lanci passati erano state del tutto fallaci, mentre quelle dell'on. Maglioni avevano corrisposto alla verità al di là diogiù aspettazione - coi nostri recenti articoli sulla situazione finanziaria, nei quali abbiamo espresso vivo rammarico perchè con la legge sulla perequa-zione della imposta fondiaria — forse p e r qualche necessità politica, certo c o n nessuna utilità finan-ziaria o tributaria — si turba, al di là di un limite ragionevole, l'equilibrio del bilancio per un periodo che non sarà breve.

Il Diritto prendendo argomento da un nostro articolo del 2 7 novembre nel quale abbiamo data la situazione del bilancio di cassa invece che quello di previsione della competenza — la Perseveranza, m u -tando completamente il programma fin qui seguito, accusano \' Economi stadi contraddizione. Molte, troppe cose noi potremmo dire in proposito ; ma la polemica oziosa non è di nostro gusto ; ci basti solamente ripetere quelle considerazioni colle quali abbiamo sempre giustificati e spiegati i nostri giudizi. — Come noi non facciamo opposizione sistematica, così non facciamo nemmeno da sistematici laudatori. Di-fendemmo e difenderemo ancora l'on. Magi inni con-tro gli attacchi incompetenti di coloro c h e lo rim-proveravano di compromettere le finanze, e di ria-prire un epoca di disavanzo, di deficit, di voragini, di abissi quando non vi e r a alcun legittimo motivo per ricavare dalle previsioni timori così esagerati e così privi di fondamento. P e r le slesse considera-zioni di giustizia e di sincerità verso i nostri lettori, oggi n o n ci sentiamo l'animo di rassicurarli efie le condizioni finanziarie dello Slato siano così felici e così facili come, d ' a c c o r d o con l ' o n . Magliani, le prevedevamo negli anni decorsi. Noi vediamo ora elio se la potenzialità del bilancio poteva e può senza difficoltà rimarginare la ferita delle maggiori spese, sulle quali tanto lagrimarono e Diritto e

Perseve-ranza, questa potenzialità non è tale da sopportare ad un tempo e quello maggiori speso e le diminuì-zioni di entrata, prodotte dalla legge di perequazione.

Non diremo per questo, imitando le esagerazioni di linguaggio c h e usavano i due nostri confratelli, c h e siamo alla vigilia del disordino e dello sfacelo, m a ripetiamo c h e andiamo incontro ad un periodo c h e domanda la maggiore prudenza, la massima tempe-ranza, la più vigorosa energia per resistere. E i n pari tempo, pur tenendo conto delle alte ragioni politiche c h e hanno condotto il Governo alle c o n -cessioni c h e sono causa di tale situazione, confes-siamo c h e il sagrifizio finanziario c h e vien fatto ci sembra di gran lunga superiore al benefizio politico che se n e può ricavare. A questi patti ci pare che la perequazione costi di troppo, e se dapprincipio ci aves-sero detto che soltanto a tali condizioni si poteva otte-nere, avremmo detto : - aspettiamo di esser più forti.

Non noi dunque abbiamo mutato di linguaggio e di giudizio ; non noi siamo passali dall'ottimismo al pessimismo finanziario, ma i nostri confratelli, dopo aver tentato di spaventare il paese per un disa-vanzo c h e non esisteva ed aver usato le frasi più vivaci per accusare l ' o n . Magliani di eccedere, quando pur rimaneva nei limiti, oggi c h e vera-mente i motivi per tale severo giudizio o esistono in fatto, o sono maggiori, oggi c e li troviamo av-versari nostri ; e mentre noi difendiamo l'integrità del bilancio essi se ne mostrano quasi indifferenti !

E si noti c h e in sostanza non è già la situazione attuale quella c h e ci preoccupa ; noi eravamo c o n -vinti c h e l'on. Magliani avrebbe saputo rimanere entro limiti precisi, fiducioso come è nella prosperità crescente del paese e noi questa fede dividevamo. Oggi sembra a noi c h e quei limiti sieno varcati e ce ne rammarichiamo, non tanto per il passo fatto al di là dei confini, passo a cui si può porre un rimedio, ma per il principio che così viene ammesso e c h e toglie ogni garanzia per l'avvenire.

E dopo ciò nulla altro ci rimane a rispondere al

Diritto ed alla Perseveranza ai quali certo, nell' in-timo, deve parer strana questa inversione di parti nel giudicare una situazione tanto mutala.

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esisteva j poiché le cifre pubblicate dal Ministro vanno corrette nel seguente modo e la correzione è quasi in tutti i casi u n peggioramento.

Ci proponiamo di fare fin dal prossimo numero alcune considerazioni su questo importantissimo do-cumento parlamentare ; per oggi ci limitiamo ad una breve sintesi.

Fatto il quadro della entrata e della spesa p r e -vista e di quella risultante poi per modificazioni autorizzato durante il triennio 1 8 8 0 - 8 2 e messa a paragono colla entrata e spesa accertata nello stesso periodo, l'onorevolo Perazzi trova le seguenti cifre :

Triennio 1880-82 stabilita accertala Entrata ordinaria (milioni) . 3 , 6 9 0 , 3 6 3 , 7 8 0 , 9 6

» straordinaria. . . 40 — 4 0 , 2 2 Movimento capitali . . . 8 3 3 , 2 0 8 3 8 , 9 6 Costruzioni ferroviario . . 2 6 8 , 4 2 2 6 5 , 7 8 Partite di giro 2 5 1 , 9 8 2 5 1 , 8 9

Totale . . Spesa ordinaria (milioni).

» straordinaria . Movimento capitali . Costruzioni ferroviarie . Partite di giro. 5 , 0 8 3 , 9 6 5 , 1 7 7 , 8 1 Totale 3 , 4 2 8 , 8 5 2 7 0 , 4 5 8 5 9 , 2 9 268, 70 2 5 1 , 9 8 5 , 0 7 9 , 2 7 3 , 4 4 7 , 6 4 2 7 6 , 2 4 8 5 6 , 7 3 2 6 6 , 0 2 2 5 1 , 7 1 5 , 0 9 8 , 3 4 P

le

Qui l'onorevole Perazzi osserva c h e le spese ac

certate e registrate nel rendiconto in esame, e in parte già pagale, salivano a milioni 5 , 0 9 8 , 3 4 , men-tre quelle autorizzate colle leggi del bilancio e c o n leggi speciali furono di milioni 5 , 0 7 9 , 2 7 , sebbene sia precetto di legge che i Ministri ordinino le spese nei limiti dei fondi assegnati in bilancio. E d augura che negli ordinamenti contabili si raggiunga u n a tal perfezione per cui nell'avvenire non si verifichi più alcuna eccedenza nella spesa autorizzata dalla egge del bilancio o da leggi speciali, aumentando all'occorrenza le s o m m e assegnate per i fondi di riserva.

Entrando poi ad esaminare i residui attivi e pas-sivi nota le variazioni avvenute posteriormente al triennio e , datene le cifre singole, osserva c h e la spesa prevista coi rendiconti in esame, 1 8 8 0 , 1 8 8 1 e 1 8 8 2 , si trovava al 3 0 giugno 1 8 8 4 già a u m e n tata di milioni 6 , 9 2 , e I' entrata dagli stessi r e n d i -conti prevista si trovava a quella data già diminuita di milioni 5 2 , 2 1 . In guisa c h e la differenza di m i -lioni 7 9 , 4 7 , la quale dai rendiconti apparisce sus-sistere fra l'entrata e la spesa del triennio 1 8 8 0 - 8 2 , si trovava al 3 0 giugno 1 8 8 4 già ridotta a mi-lioni 2 0 , 3 4 . E neppure questa differenza può dirsi effettiva; poiché fra le entrate del triennio 1 8 8 0 - 8 2 figurano milioni 8 , 6 6 di concorsi di provincie e comuni nelle spese ferroviarie, i quali, concorsi p e r l'articolo 1 8 della legge 2 7 aprile 1 8 8 5 , vennero ridotti ad un quarto, e le somme riscosse e non

ver-sate in conto del prodotto netto delle strade ferrate dell'Alta Italia, aumentarono di milioni 1 1 , 7 7 nel triennio 1 8 8 0 - 8 2 .

Riguardo alle entrate osserva : c h e più di una quinta parte (21,8(5 per cento) dell' entrata del triennio 1 8 8 0 - 8 2 fu ottenuta vendendo beni stabili, riscuotendo crediti e alienando titoli dello Stato, e che nel triennio 1 8 8 0 - 8 2 , da provincie e comuni e altri enti interessati nella costruzione di opere

pubbliche, lo Slato si procurò di milioni 6 7 , 6 4 .

Adunque, nel triennio 1 8 8 0 - 8 2 , a formare l'en trata totale concorsero :

• i contributi e il lotto, in ragione del la realizzazione di capitali, in ragione del i concorsi di provincie, comuni e altri

enti nelle spese di opere pubbliche, in ragione del

ogni altra fonte d'entrata, in ragione del

cospicuo concorso 0 6 , 4 0 % 21,86 » 1 , 3 8 1 0 , 3 6 1 0 0 , -Rispetlo alla spesa l ' o n o r . Perazzi nota c h e nel triennio 1 8 8 0 8 2 la spesa totale superò di m i -lioni 8 9 4 . 7 3 quella del precedente t r i e n n i o ; ed è notevole c h e gli oneri patrimoniali cagionarono, re-lativamente al triennio precedente una maggiore spesa di milioni 1 5 , 1 6 , le spese militari ili mi-lioni 6 0 , 8 0 , le costruzioni di opere pubbliche (strade, opere idrauliche, ecc.) di milioni 1 8 , 7 0 , le

costru-zioni ferroviarie di milioni 9 6 , 9 5 , e Y estinzione di

débiti di milioni 5 8 8 . 2 7 .

Finalmente riepilogando le sue osservazioni e c o n -frontando i risultati del triennio 1 8 8 0 - 8 2 con quelli del triennio precedente l ' o n . Perazzi conclude col seguente prospetto : Triennio Differenza 1877-79 1880-82 Differenza Entrata e f f e t t i v a . . . 3 , 6 0 0 . 57 3, 8 0 6 . 1 8 + 2 0 5 . 6 1 Spesa effettiva . . . . 3 , 5 2 0 . 8 1 3 , 7 3 0 . 3 2 + 2 0 9 . 5 1 Differenza... + 7 9 . 7 6 + 7 5 . 8 6 — 3 . 9 0

E così, sebbene l'entrata del triennio 1 8 8 0 - 8 2 abbia superato di milioni 2 0 5 , 6 1 quella del prece-dente triennio, tuttavia quel triennio offre su questo uno svantaggio di milioni 3 . 9 0 ; e così avvenne perchè la spesa effettiva del triennio 1 8 8 0 8 2 s u -però di milioni 2 0 9 . 5 1 quella del triennio prece-dente.

Quanto poi alle costruzioni ferroviarie ed al mo-vimento dei capitali, i risultati finali furono questi :

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E però nel triennio 1 8 8 0 - 8 2 le entrate c h e si procurò il bilancio dello Stato realizzando capitali e concorsi ferroviari superarono di milioni 5 . 4 3 le spese fatte per estinguere debiti e per eostruzioni ferroviarie ; e, malgrado ciò, la somma dei debiti estinti nel detto triennio fu di milioni \ 1.73 minore di quella dei debiti estinti nel triennio precedente. Inoltre è da avvertire che nel triennio 1 8 8 0 - 8 2 per le costruzioni ferroviarie occorse una maggiore spesa a carico dello Stato, di milioni 3 5 . 2 7 , stata intera-mente coperta mediante emissione di rendita 5 0|0.

La seconda parte della relaziono trattq dei residui attivi e passivi, argomento interessaute che domanda speciale trattazione e del quale ci occuperemo in un prossimo numero.

IL MONOPOLIO DELL'ACQUAVITE IN GERMANIA

I giornali tedeschi hanno pubblicato iu questi giorni il progetto di legge presentato dalla Prussia al Bundesrath iutorno al monopolio dell'acquavite. Sono tre le leggi di maggior importanza c h e de-vono essere discusse prossimamente dal Reichstag : quella intorno alla proroga della legge sui socialisti, 1 altra la riforma dell'imposta sugli zuccheri e final-mente questa sul monopolio dell'acquavite ; questione che occupa tutta la stampa tedesca e quella pure d'altri paesi. Prima di venire ad alcune considera-zioni c h e il nuovo passo sulla via del socialismo di stato al quale sta per decidersi il Governo tedesco, ci suggerisce, sarà bene riferire sommariamente le dispozioni del progetto di legge

(Branntweinmono-polvorlag), le quali sono divise nientemeno che in 8 8 articoli.

L'articolo 1° enuncia il principio c h e la produ-zione dell'alcool greggio rimane libera, sotto le con-dizioni determinate dalla legge. Però l ' i m p e r o solo ha il diritto di acquistare l'acquavite greggia dai produttori indigeni, di importare e rettificare gli alcool greggi e di convertirli in bevande p e r darle ai consumatori. Verrà conseguentemente co-stituita una Amministrazione imperiale del monopolio. Essa acquisterà alcool non raffinato a prezzi fissati iu un massimo e in un minimo. Provvisoriamente il minimo è di 3 0 marchi e il massimo di 4 0 mar-chi per ettolitro d' alcool greggio ottenuto dalla di-stillazione dei pomi di terra.

Questa disposizione, notiamolo subito, provocherà forti opposizioni. L'impero assumendosi di pagare 3 0 e 4 0 marchi lo spirito c h e vale nel commercio internazionale 3 marchi, accorderebbe ai distillatori un utile considerabile a spese del Tesoro. L e grandi distillerie si affretteranno ad accettare questo patto e le piccole distillerie non se ne lagneranno certo, perchè I' amministrazione del monopolio sarà auto-rizzata a pagar loro due marchi per ettolitro oltre il prezzo fissato dal Regolamento. Senonchè gì' indu-striali, sicuri di avere un cliente nella persona dello Stato sarebbero indotti a produrre la maggior quan-tità d' alcool possibile.

Per ovviare a questo inconveniente l'art. 4 ° di-spone c h e le distillerie esistenti prima del primo ottobre 1 8 8 5 potranno produrre la stessa attuale quantità di alcool, parimenti le distillerie c h e erano

allora in procinto di fondarsi, potranno produrre secondo la capacità loro attribuita; ma nessuna nuova distilleria potrà essere istituita senza autorizzazione. Il contingente di ogni industriale sarà fissato dai Governi federali d ' accordo con l'amministrazione del monopolio e dopo sentita una Commissione com-posta di funzionari e di distillatori.

Il Governo importerà bevande spiritose fabbricate all'estero in quella quantità c h e sarà richiesta dai bisogni, o si può prevedere c h e questa disposi-zione sarà interpretata così bene da non importarne allatto, sempre iu omaggio ai principi protezionisti.

Quanto allo spaccio esso sarà regolalo nel seguente modo :

La vendita all'ingrosso ed al minuto sarà fatta per cura degli impiegati dell'amministrazione del m o n o -polio, secondo prezzi fissi e iu stabilimenti designati a questo scopo. L o autorità dei vari paesi potranno accordare ai ristoratori, alberghi e simili, nonché alle società chiuse il diritto di spacciare liquori a prezzi superiori a quelli dell' amministrazione.

L'alcool c h e serve di materia prima all'industria come pure l'alcool per la fabbricazione dell'aceto e le materie alcooliche destinate all' illuminazione ed al riscaldamento, saranno venduto dall'amministra-zione al prezzo di costo fissato d' accordo c o l Con-siglio federale. M a probabilmente questo prezzo di costo sarà molto più elevato dei prezzi attuali se l'amministrazione deve pagare ai fabbricanti di alcool greggio dal 5 0 al 4 0 per cento di più di quello che essi otterrebbero sul mercato internazionale. Tutto si risolve dunque in un beneficio promesso a parole, che non potrà aver effetto. I proventi del monopolio s a -ranno ripartiti fra gli Stati se tutti fa-ranno adesione al progetto, o solo tra quelli c h e vi aderiranno; la ripartizione sarà fatta in proporzione della popola-zione. I comuni potranno stabilire dei centesimi ad-dizionali fino alla concorrenza del 5 0 p e r cento sul

prezzo al quale l'amministrazione del monopolio ven-derà i suoi prodotti.

Tali sono le disposizioni principali del progetto che si può biasimare e combattere, m a del quale non si può disconoscere la importanza e l'interesse vivissimo che suscita in Germania e in tutti gli altri paesi. Il prin-cipe di Bismarck, al quale non ò riuscito di ottenere dal Parlamento il monopolio del tabacco, ha cercato un surrogato nel monopolio dell' acquavite. Non è già la produzione dell'alcool che il Cancelliere vuol riserbare allo Stato, è piuttosto il monopolio del com mercio delle bevande spiritose c h e egli tenta ora di dare allo Stato, sopprimendo gli intermediari, po-nendo insomma tra i fabbricanti d'alcool greggio — al servizio dello S t a t o — e i compratori, una ammini-strazione governativa. Nessun intento igienico, nes-suno scopo ideale di porre un'argine alla così detta « peste dell'alcoolismo » si riscontra nei numerosi arti -coli del progetto di legge.

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spinto principalmente perchè la questione delle i n -dennità dovuta ai fabbricanti non poteva essere risolta equamente. L'industria del tabacco ha preso in Ger-mania uno sviluppo troppo grande perchè possa es-sere ora monopolizzata; d'altra parte i fabbricanti di tabacco impiegano un numero considerabile di operai che non si potevano privare d' un tratto del loro salario. Pel monopolio dell'acquavite la questiono sarà però alquanto diversa perchè è meno difficile di cal-colare il reddito netto dei fabbricanti e inoltre il numero degli operai occupati nelle distillerie, non è così grande come nell'industria uol tabacco.

In complesso questo monopolio tende a favorire, principalmente se non esclusivamente, i grandi pro-prietari fondiari, la cui rendita fondiaria non potrà non aumentare dal fatto c b e lo Stato acquista gli spiriti greggi a 3 0 marchi l'ettolitro e può anche pagarli 10* marchi l'ettolitro. Resta a vedersi se

l'altro inlento, quello cioè di procurare allo Stato un cespite di entrate ingente potrà essere raggiunto. Secondo alcuni calcoli fatti dalla Neue Freie Presse c' è veramente da dubitarne. Il prezzo di vendita dell'alcool puro e rettificato è fissato dal progetto in 2 marchi e come massimo in 3 per litro. Ne deriva che il prezzo di un ettolitro di spirito greggio acqui-stato dal governo per 3 0 marchi salirà a 2 0 0 marchi con un guadagno lordo di 2 7 0 . Ma suppongasi pure che l'alcool si acquisti a 3 5 inarchi l'ettolitro e si rivenda raffinato a 2 5 0 marchi, in questo caso il guadagno lordo sarà di 2 1 5 marchi. S i calcoli il consumo interno della Germania in due milioni di ettolitri di alcool puro e l'entrala lorda sarà allora di 5 0 0 milioni e il guadagno lordo di 4 5 0 milioni. S e nonché da quest'ultima cifra vanno detratti 5 0 milioni della imposta attuale, che verrebbe abolita e inoltre le spese della raffinazione e di amministrazione e final-mente gli interessi per quelle sommo d'indennizzo che andrebbero pagale ai cessati raffinatori e c o m m e r -cianti di alcool. Certo è difficile valutare con preci-sione queste ultime somme, m a soltanto quelle che il governo dovrebbe pagare per indennità si prevede saranno enormi, ed assorbiranno una gran parte se non tutta la somma rimanente. Comunque, da parte del governo si calcola che col nuovo monopolio entre-ranno nelle casse dello Stato 3 0 0 milioni di marchi. Non occorre aggiungere da chi saranno pagali, nè chi risentirà un danno da questa nuova fase del socialismo di Stato. 1 3 0 0 milioni però se si po-tranno avere, il che è assai dubbio, saranno riparlili come dicemmo tra gli Stati in proporzione della popolazione di ciascuno di essi. È questa l'attuazione di una vecchia idea del principe ili Bismarck. Egli ha infatti sempre avuto di mira la riforma delle finanze tedesche nel senso di far mantenere dall'Im-pero i piccoli Stati e non l'imdall'Im-pero dai piccoli Stati. Nello stesso tempo questa partecipazione agli utili offerta dalla Prussia agli altri membri della Confederazione ha per iscopo di assicurare il loro c o n -senso alla nuova legge restrittiva.

Tuttavia la lotta al Reichstag non mancherà di certo. Quelli che pochi anni or sono negavano al Can-celliere il monopolio del tabacco, non gli consentiranno ora di farsi mercante di acquavite, di c o n -centrare nelle sue mani un commendo che ammonta a centinaia di milioni e di porre sotto i suoi ordini immediati migliaia di venditori di alcool. Interessi privati compromessi, diffidenze politiche risorte: tutto si unirà per combattere il progetto.

È da augurarsi che questa riforma fiscale, la quale si risolve in una nuova attribuzione — e quale amplia attribuzione ! del governo, questa nuova invasione nel campo della libera iniziativa individuale, sia vinta e repressa dalle forze liberali della Germania.

L'ONOR. ROSSI

e la legge sul lavoro (lei fanciulli

Nella seduta del li t i Dicembre p. p., il Senato del Regno poneva fine alla discussione intorno al progetto di legge sul lavoro dei fanciulli e riman-dava la votazione segreta alla prima seduta dopo le vacanze parlamentari. Il progetto come i lettoti sanno, è quello stesso presentato dal Ministro Berti, il quale alla sua volta aveva ridotto e modificato il progetto Miceli.

La sua approvazione da parte del Senato può ritenersi certa, e non passerà mollo tempo c b e la Raccolta delle Leggi conterrà questo nuovo parlo della sapienza legislativa parlamentare. A discorrere oggi di questo progetto non ci muove adunque uno spirito di opposizione c h e sarebbe affatto intempe-stivo, vogliamo piuttosto esaminare brevemente gli argomenti addotti dall'onorevole Alessandro Rossi, il solo c h e abbia con vera competenza e conoscenza dell'argomento discorso su questa legge e ne abbia segnalali i difetti. Siamo soliti a ribattere le teo-rie e le affermazioni dell'onorevole Rossi, ma oggi d' accordo con lui, non vogliamo astenerci dal far conoscere ai nostri lettori le giuste osservazioni mosse dall'egregio Senatore alla legge in questione.

E anzitutto noi pure ammettiamo che se speciali provvedimenti sono opportuni per la protezione del lavoro dei fanciulli nelle fabbriche e nelle miniere, essi troverebbero il loro miglior posto in una legge organica anziché in una legge speciale.

« I progressi della scienza, le mutate condi-zioni economiche e sociali esigono c h e si adottino dei provvedimenti legislativi atti a guarentire la sanità delle popolazioni, specialmente adolescenti. Una legge speciale se può soddisfare certe teorie umanitarie, per quanto dettate da nobili sentimenti, non può altrettanto rispondere alle nostre condi-zioni di fatto, e non sarebbe che una copia disadatta e inefficace di simili legislazioni adottate all'estero ». Il Codice sanitario dovrebbe come norma di diritto comune provvedere alla tutela dei fanciulli ; codice cbe si cominciò a discutere nel 1877, ma di cui poi non se ne fece nulla, mentre ogni giorno se ne può notare la necessità.

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Invero è difficile desumere dalle statistiche il n u -mero esatto dei fanciulli impiegati nelle fabbriche. Cosi ad esempio il prospetto B dell'ultima statistica industriale porta a pag. 3 6 la cifra 1 0 , 1 0 3 per i fanciulli impiegati nelle industrie tessili e di 9 8 , 8 1 2 per le femmine dai 9 ai 1 4 anni; un totale cioè di 1 0 8 , 9 4 7 tra ragazzi e ragazze, alla data del 1 8 8 4 ; invece la statistica del censimento 1 8 8 1 porta un totale di fanciulli 8 6 , 6 3 7 . Come è possibile, si do-manda l'on. Rossi, in si breve tempo un aumento di 2 2 1 0 fanciulli, mentre le industrie tessili, se non decadono, si sostengono a mala pena ? Quale delle due statiscbe è la vera ?

Ma a parte anche questo, la legge sarà inefficace per non aver saputo colpire il male ove veramente esiste. Infatti i fanciulli sotto i nove anni c h e figu-rano nei tessuti sarebbero: ad Aquila 7 5 , a Bari 1 4 4 , a Caltanissetta 1 2 0 , a Nicosia 4 7 , sono in tutto 3 5 6 con una media di 9 6 3 0 . In questi circondari non esiste una sola delle fabbriche contemp.nte dalla legge ; mentre nei circondari veri di tessili come Biella, ve ne sono 5 sotto i 9 a n n i , a Schio 2 , a Gallare te 6 3 , a Como 1 3 7 : il totale dei circondari tessili ha una media di 5 1 , 7 5 per circondario. V i è adunque abbastanza per procedere cauti iu questa materia.

La stessa inchiesta promossa nel 1 8 7 8 dall' ono-revole Cairoti non legittimava una legge sul lavoro dei fanciulli. L e Camere di Commercio non furono d'accordo ; fiera resistenza si ebbe da Catania, Pa-lermo, Milano, Girgenti, Alessandria, Messina, Como, e da altre città. Molli ingegneri di miniere e con-sigli sanitari si dichiararono contrari alla legge; delle società operaie non sono poche quelle c h e non ap-provarono la proposta di provvedimenti legislativi ; citiamo quelle di Acqui, Catania, Biella, Avellino, Campobasso, Firenze e altre.

L'inchiesta del 1 8 7 8 non può adunque essere citala come causa giustificatrice di questa legge.

L ' o n . Rossi teme c h e gli effetti di questa legge corrisponderanno a quelli prodotti dalla legge 2 1 d e -cembre 1 8 7 3 , proposta dall'on. Guerzoni, c h e aveva abolita la tratta dei bianchi. Ora quella legge non ha reso grande profitto perchè i fanciulli emigrano egual-mente per l'America, con la sola differenza che emi-grano accompagnati dai loro padri. E ciò perchè vi sono fenomeni che durano finché dureranno altri fenomeni sociali che non si possono assolutamente distruggere con una legge.

Si cita l'esempio dell' estero, ma in generale esso prova contro la legge proposta. In Inghilterra, dove abbondano gli Acts c h e regolano, il lavoro nelle industrie, la congerie di leggi e regolamenti promul-gati impastoiano e soffocano la libertà individuale, provocano processi numerosissimi, enormi spese per l'osservanza delle prescrizioni e dopo tutto si ebbero « confusione generale,scandali generali e risu'tati me-schiuissimi » come disse lord Sandon in un discorso ai Comuni sui Factory Acts nel 1 8 7 6 .

Nè le cose vanno meglio in Fraucia e a l t r o v e ; tanto c h e ove non si trova legge alcuna sulle f a b -briche, come in Belgio, che però non manca di una legislazione sanitaria e mineraria, l'industria lasciata a se stessa procede invero molto meglio. Nel complesso nessun giudizio più franco e giusto di quello del Frère-Orban può recarsi intorno a simili leggi « Nous sornmes persuadés que des m e s u r e s d e c e genre éma-nent d'un principe daugereux ; qu'elles soni tout au

moins inéfficaces; qu'elles soni le plus souvent fu, nestes à ceux q u e l'ou veut protóger. »

L'onorevole Rossi non ha voluto naturalmente lasciarsi sfuggire l'occasione di accennare al prote-zionismo, ed ha esposto ai suoi colleghi, nella pero-razione, questo credo : * Di democrazia vera, di le-gislazione sociale io netti ne conosco c h e una e non mi perito di dirlo : quella del Vangelo. Di legisla-zione economica non ne conosco c h e u n a , la difesa del lavoro nazionale ; e di legislazione sanitaria do-vrei dire lo stesso ». Questo credo non ci mera-viglia. Esso è consentaneo colle opinioni reiterata-mente espresse dall' operoso industriale di S c h i o , e non ò ora elio ci porremo a discuterlo ; solo note-remo c h e P onorevole Rossi, elogiando e citando lo Spencer per l'allarme dato col suo libro l ' I n d i v i d u o

contro lo Stato, ha mostrato di comprendere i pericoli di cui è fonte il Socialismo di Stato e 1' urgenza di combatterli. Ma il protezionismo, la difesa del lavoro nazionale e simili, non sono socialismo cesareo o al-meno non lo rendono necessario e sotto "un certo aspetto conseguente? All'onorevole Rossi di chiarire questo punto oscuro del suo Credo economico.

Per tornare alla questione del lavoro dei fanciulli, l ' o n . Rossi ha dichiarato c h e voterà la legge; r i -conoscendola quale legge temperata e sincera. Non sofisticheremo salla logica di questo voto favorevole dopo il suo discorso, e invece ci rallegreremo c o l -I' on. Rossi per aver cooperato a mantenere la legge stessa nei limiti più ristretti che era possibile. Come tale, è giustizia riconoscerlo, essa non turberà gli inte-ressi onesti e se non produrrà vantaggi, i danni suoi non potranno essere rilevanti. A buon conto è già nualche cosa di guadagnato sull' onda irrompente delle idee socialistiche.

IL DEPREZZAMENTO DELL'ARGENTO

e i l c o m m e r c i o n n g ' l o - i t t d i a n o Il mercato dell'argento e quelli c h e ne dipendono sono stati invasi nelle ultime settimane decorse da un vero panico che ha avute conseguenze di grande rilievo. Pel governo indiano i danni sono più gravi. Prima della demonetazione dell'argento da parte della Germania la rupia, quantunque scambiata conven-zionalmente per due scellini, non valeva realmente che uno scellino 1 0 pence e 1/2. Di poi essa ha ribassalo di 4 pence e 1/2 cioè precisamente del 2 0 per 0/0. Attualmente il governo indiano deve pagare a Londra ogni anno delle somme considerabili pei propri debili conosciute sotto il nome di home

charges, ed esse ammontano a circa 1 6 milioni di sterline. 1 pagamenti devono farsi in oro e siccome il g o -verno indiano non percepisce le entrate che in argento,

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capitale per l'India. Ma le sue conseguenze sono ancora d'altra natura.

Una parte considerabile del commercio inglese riguarda paesi che hanno il monometallismo argenteo specialmente rispetto al traffico del cotone. Infatti le esportazioni di cotone inglese sul continente nei paesi più progrediti industrialmente vanno diminuendo o restano stazionarie, mentre aumentano e di molto nell'estremo Oriente. Il cotone esportato dal L a c a -shire è venduto in Oriente contro argento e per cambiare questo argento in oro gli esportatori d e -vono soffrire la stessa perdita del governo indiano per gli impegni nazionali, per gli home charges. Da dodici anni a questa parte la rupia era ribassata del 2 0 O/O e quest'anno essa è ancora scesa del 4 1 /2 per O/O e il risultato è una paralisi completa del commercio del Lancashire coll'estremo Oriente. Non insistiremo su questo punto dacché abbiamo più volte discorso dello sciopero di Oldham, conseguenza diretta della crisi cotoniera del Lancashire. Ma questo è un aspetto della cosa e c ' è il rovescio della medaglia. S e gli esportatori del Lancashire subiscono gravi perdite in seguito al deprezzamento deil' argento, gli espor-tatori di frumento, cotone e altri prodotti dell' India guadagnano i n proporzione, perchè essi li vendono in Europa contro oro c h e scambiano poi con l ' a r -gento, guadagnandovi il 2 0 per O/O. I u tal modo il deprezzamento della moneta indiana ha stimolato forte-mente il commercio di esportazione dalle Indie,e si può dire che il taglio dell' istmo di Suez, la costruzione di una vasta rete ferroviaria nelle Indie, e il deprezza-mento dell'argento hanno creato un rilevante commer-cio di esportazione di grani indiani che provoca tante lagnanze da parte degli agricoltori europei sulla concorrenza straniera. E d è indubitato che scemando ancora il valore della rupia le esportazioni dall' India aumenterebbero e forse, rispetto ai grani, sorpasse-rebbero quelle della Russia. GÌ' inglesi, quantunque la loro industria del cotone ne risenta danni e il Tesoro indiano vada incontro a perdite non indifferenti, pure considerano freddamente questa situazione la quale tende appunto a indebolire la Russia danneg-giandola economicamente e a favorire l ' I n d i a relativamente alla lotta futura c h e deve scoppiare n e l -l'Asia centrale.

Comunque ci parve interessante notare l'influenza che la situazione monetaria esercita sulle relazioni commerciali, tra l'India e l'Inghilterra in ispecie. Ora le vicende e le tendenze del mercato monetario non sono ancora ben stabilite; rinnovata bene o male la lega latina, spetta agli Stati Uniti di prò nunciarsi sulla questione dell'argento e la decisione di quel paese non sarà evidentemente senza gravi conseguenze sul commercio mondiale.

Rivista Bibliografica

Salpace Emilio. — Uso ed abuso della Statistica —

Studio — Roma, Tip. P. Metastasio, 1885,

Pochi libri ci sono occorsi fra mano che abbiamo reputati più pericolosi e più dannosi di quello del quale oggi parliamo. Poiché è questo un libro scritto ua un uomo c h e avendo molto ingegno lo usa male; che avendo dottrina la usa da un solo lato, a servizio

cioè dei suoi preconcetti; che possedendo un certo brio - sebbene prolisso-nelloscrivere spera coprire col brio molte volte la deficienza del ragionamento. È quindi paragonabile ad una pietanza che solletichi la vista, l'odorato ed il gusto, ma la cui sostanza cagioni o l'in-digestione o l'avvelenamento. L'inl'in-digestione, se capita in mano ad un uomo di studio c h e leggendo il libro c o n c l u d e : — peccato! tanta vis.... cosi sciupata ; — avvelenamento, s e cade in mano ad un profano, c h e sorpreso dalla vivacità dello scritto prende per buona moneta le deviazioni dal senso retto, che il libro stesso contiene.

Si è vero, è verissimo anzi; la statistica ebbe ed ha numerosissimi falsi sacerdoti e pochi, pochissimi seguaci c h e vi dedichino le loro forze con « intel-letto d'amore » ; — si è vero; il novanta per cento delle opere c h e si chiamano di statistica sono raf-fazzonamenti di cifre e raccolte di numeri, alle quali manca ogni carattere scientifico; — si è vero; moltis-sime delle conclusioni, a cui vengono alcuni che sem-brano appoggiarsi alla statistica, sono conclusioni ar-rischiate, o conclusioni a cui manca il fondamento. Ma è anche vero, che molti detrattori della statistica, o scettici della statistica, parlano senza conoscerla nel suo vero aspetto scientifico, e perciò, ignari di ciò c h e sia veramente quello studio, ne discorrono per quello c h e n e sanno, e giudicano i postulati di questa disciplina, il metodo suo, le sue conclusioni, dal primo libro c h e loro cade fra mano, senza av-vertire c h e non è un opera, non è uno studioso, non è un momento c h e fanno la scienza, ma tutto un complesso di dottrine c b e qua e là scaturiscono e si coordinano.

Non daremo qui esempi di opere di statistica alle quali manchi carattere scientifico, ma se occorrono esempi per dimostrare come questo carattere possa mancare agli scettici della statistica, il libro del sig. Salpace è un esempio solennissimo. E d a nostro avviso è tanto più colpevole I' Autore poiché nella « avvertenza » ha espresso il timore di essere come quegli c h e « volendo raddirizzare un bastone lo ri-piega dall'altro lato » ; solamente, se avesse questo solo difetto, almeno per un momento il bastone sa-rebbe rimasto ritto ; ma così non è ; il bastone fu ripiegato da un altro lato senza c h e passasse n e m -meno un momento per la perpendicolare.

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non entreremo qui a discutere sulle relazioni dei ma-gistrati, pei quali abbiamo tutta la reverenza possi-bile ; ma al sig. Salpace domandiamo da che logica abbia appreso attribuire ad una scienza gli errori di quelli c h e ne parlano senza averne sufficiente cogni-zione. Domani al Ministero di Grazia e Giustizia verrà in mente di sopprimere le perizie e sentiremo i ma-gistrati parlare di chimica o di ostetricia ; e ne di-ranno delle grosse e per forza. Ma il sig. Salpace prenderà in mano le concioni dei magistrati e dirà : ma c h e chimica ! ma c h e ostetricia !

Ma tutto questo sarebbe meno male se l'Autore, per rispetto verso i suoi colleglli, avosso impreso a battere la scienza per non batter coloro che ne usano malamente. Dove è male, malissimo, è quando l'Au-tore si impanca lui a trattare di statistica e imita i suoi colleglli con un coraggio impareggiabile.

Infatti parla del calcolo delle probabilità, e non muovo dubbio « sul valore matematico della teoria » ma ne muove « sulla possibilità di farne utile a p -plicazione a dati incerti o mal definiti » (pag. 84). Capite? L'Autore crede possibile un calcolo di

pro-babilità solo su dati eerti e definiti; riconosce c h e « vi sono rapporti costanti » — e aggiunge: » non necessari, ma costanti » — fra certe azioni e i loro m o -tivi ; m a erano conosciuti e nessuno ne dubitava, prima che la statistica venisse al mondo » (pag. 93). Come l'Autore concili il concetto di rapporti che chia • ma costanti « cioè c h e avvengono sempre, colla riserva » ma non necessari, cioè che possono non avvenire, non lo dice e non lo spiega ; m a , a sen-tir lui, la statistica è inutile perchè già si sapeva che esistevano questi rapporti. E infatti, non è vero signor Salpace? le tavole di mortalità sono state scoperte da Confucio ; il rapporto costante delle na-scite per sèsso si trova nei libri indiani; e la costante distribuzione dei matrimoni per età è, con una bella tavola, scolpila nei geroglifici delle piramidi!

Ma l'Autore ha voluto anche trattare la q u e -stione del libero arbitrio, non volendo ricordare che ormai la scienza la ha messa a parte in quanto non importa niente affatto risolverla. E davanti alla a p -plicazione dal calcolo ai fatti sociali si domanda : — « Como si fa a disciplinare il caso, che ha tanta parto degli eventi umani ? E , per quanto si voglia limitare i! campo in cui si esercita quella potenza che si chiamò ab antico libero arbitrio, è possibile abolirla ? » Ora l'Autore dovrebbe conoscere che la statistica ormai non si occupa più nè del libero

ar-bitrio, nè del caso; i tempi della maraviglia a cui i Quetèlet e i discepoli suoi andavano soggetti ad ogni nuova scoperta di regolarità, sono passati. L a stati-stica, per una serie di fenomeni dei quali le altre scienze non hanno scoperta la causa studiandoli qua-litativamente, fa indagini sotto l'aspetto quantitativo, e molte volte, dove prima esisteva il caso (cioè 1' ignoranza), scopre certe regolarità più o meno ri-gorose colle quali i fenomeni stessi si ripetono; queste regolarità, o servono a meglio studiare le cause, od agevolano la scoperta delle cause. S e poi da queste stesse regolarità i partigiani del libero arbitrio traggono ragione di sgomento, perchè viene cosi scossa la loro credenza, la statistica non se ne incarica più c h e tanto; pensino essi a difendere la loro dottrina, od a dimostrare c h e queste regolarità non esistono ; — anzi esse sono cosi poco contrarie a qualunque credenza, che Quelelet ne traeva motivo per inclinare al materialismo, negando quasi il libero

arbitrio ; Scbttssmilon adorava sempre più fervorosameule il Creatore Iddio, che aveva con tanta m i -litare disciplina ordinato lo svolgersi della razza umana.

Ma a noi sembra già di aver parlato abbastanza di questo cattivo libro, scritto forse colle buone i n -tenzioni di chi ha in mano un efficace stromento, la loquela, e la adopera male senza saperlo. A dare però un'idea della poca serietà dello osservazioni c h e vi si fanno, vogliamo citare questo brano.

L'Autore esamina la statistica dei matrimoni per età e mettendo in canzone In statistica che dimostra colle cifro l'età media del matrimonio p e r gli u o -mini e p e r le donne, cita Montaigne, e Plutarco, e Celia, o Tasso, e Boccaccio e Balzac, i quali tutti af-fermavano ciò prima della statistica, e ci mette an-che il proverbio toscano « donna di l ' i , u o m o di 3 0 ». Quindi, osservando che l'analisi quantitativa della sta-tistica va più in là e ci mostra la regolarità del nu-mero dei matrimoni nelle diverse età, prende nota della esclamazione di Quetelet sulla fatalità di questo fenomeno, e dice che « posto che i due coefficienti — inclinazione al matrimonio e difficoltà di effettuarlo — restino invariati, si capisce che il risultato debba essere identico. Questo ci dice la ragione, questo sappiamo, indipendentemente dalia statistica, e a questa vaga nozione di rapporti proporzionali tra eerte cause e certi effetti, si ferma la nostra c r e -denza. »

Così dunque è perfettamente inutile, secondo l'Au-tore, questo studio di demografia sociale, col quale si analizza rigorosamente se e quanto esista la rego-larità dei fenomeni prima attribuiti al c a s o ; bastereb-be attenerci a quanto già ne dissero Platone, Aristo-tele, Ceba, Tasso, Boccàccio o Balzac, o meglio baste:

rebbe anche il proverbio toscano. Ma allora i proverbi non potrebbero bastare anche all'astronomo? — e non si potrebbero sopprimere le scuole di giurisprudenza e dare alla giustizia per tutta regola tre o quattro pro-v e r b i ? Cosa mi importa di sapere se la sentenza c h e pronuncia il giudice segue o no i principi di Ulpiano o di G a i o ? Cosa importa a m e di sapere se venti anni fa i matrimoni si facevano in età più giovane o più avanzala ? — F i s i m e e fisime della statistica, non ò vero sig. S a l p a c e ?

Però lasciando la celia, facciamo una osservazione. L'Autore preso le mosse del suo libro dallo spavento che gli incussero le relazioni statistiche dei magistrati; abbiamo letto c h e il pseudonimo del libro n a -sconde il nome di un egregio magistrato; forse il libro ha p e r iscopo di mettereàn evidenza, con fine ironia, e c o n un esempio di fatto, la scarsa coltura statistica della quale sono forniti alcuni dei nostri f u n -zionari della giustizia ; in tal caso speriamo c h e il Ministro offr irà per i futuri magistrati i mezzi ade-guati di istruzione, e allora solo il libro avrà raggiunto un beneficio.

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RIVISTA ECONOMICA

Le controversie coloniali — L'agricoltura francese e i tentativi per risollevarla — Il commercio del grano in India — Il compromesso austro-unghe-rese.

Il fervore coloniale, l'aspirazione ai possessi d'ol-tremare è sempre uno dei punti salienti della vita politica ed economica dei nostri giorni. Mentre non sono molti anni pareva quasi che I J colonie fossero esclusivamente riservate a pochi Stati. Oggi non v ' è paese civile c h e non aspiri più o meno vagamente e palesemente di piantare la propria bandiera su nuovi territori. L a via tenuta dai vari paesi è però ben diversa e dall' avventatezza francese si va sino alla prudenza tedesca, passando per le indecisioni odierno dell' Inghilterra e dell' Italia. Certamente riesce oggi difficile il portare un giudizio sull'indi-rizzo c h e la politica coloniale ha assunto e sui probabili vantaggi c h e gli Stati potranno ritrarre dalle Colonie. Vi è troppa incertezza ancora e troppi ostacoli si frappongono a un buon ordinamento colo-niale perchè sia possibile esprimere l'opinione che le colonie riesciranno oggi vantaggiose ai singoli paesi. E intanto assodato che la politica coloniale d'un tempo, la quale mirava ad asservire le colonie alla madre patria e tendeva a sfruttarle a vantaggio di pochi oggi non è più possibile. L ' i n t e n t o è ben diverso; trattasi di aprire nuovi sbocchi ai prodotti nazionali e di dirigervi l'emigrazione ora dispersa. Ma in poli-tica i criteri direttivi sono il più spesso ben altri, e il carattere di conquista perdura ancora alle im-prese coloniali. Di qui frequenti lotte nelle quali il sacrifizio delle vite e della finanza è vinto solo da quello della giustizia; di qui le controversie di-plomatiche e il continuo timore di conflitti che tiene sovreccitato il mondo degli affari. Ieri ancora la Inghilterra annetteva la Birmania dopo un simulacro di lotta, m a oggi ha di fronte i ribelli c o n o -sciuti col nome di Dacoits e sarà costretta a lottare per possedere veramente il paese. La Francia, a m -maestrata dalla dura esperienza dei fatti, ha avuto un momento di resipiscenza e solo per l'onore n a -zionale persiste a rimanere nel Tonchino, mentre nel Madagascar ha trovato c h e il meglio era una transazione. Ma intanto non è ancora definitivamente chiuso l'incidente delle Caroline tra la Spagna e la Germania, il cui giudizio fu deferito al Pontefice, che un nuovo incidente sorge inaspettatamente per la occupazione delle Isole Samoa da parte della G e r -mania.

I contendenti però questa volta sono tre: la Germa-nia, l'Inghilterra e gli Stati Uniti, dacché sotto il pro-tettorato di queste tre potenze furono poste le isole Samoa con u n a convenzione conchiusa cinque anni fa. Ciascuno di quei tre paesi pretendeva i mag-giori favori dal re di Samoa e fin dal 1 8 7 7 la Ger-mania, c h e aveva già le tendenze a dar incremento al suo commercio coll'estremo Oriente, aveva o t t e -nuto il trattamento della nazione più favorita.

In seguito ebbe il porto di Saluatala, come p r e -cedentemente quello di Tagopago era stato ceduto agli Stati Uniti. Poi l'Inghilterra, allarmata dallo svi-luppo coloniale della Germania, con un trattalo volle

estese a proprio favore le convenzioni stipulate già con la Germania e gli Siali Uniti sicché l'arcipelago venne posto sotto il protettorato collettivo delle tre potenze. Questo condominium non ha raggiunto lo scopo di mantenere la concordia tra le tre potenze, e se questa volta non nascerà alcun conflitto e non sarà necessario nessun arbitro, come le ultime noti-zie lasciano credere, ciò dipenderà evidentemente dal trovarsi in tre ad appetire la stessa cosa. Ma i n -tanto alle vecchie cagioni di discordia s e n e va aggiun-gendo un'altra. Purché questa non ci riservi sor-prese dolorose !

— Non si può negare che ora in Francia si cerchi di dar impulso alle industrio ed ai commerci. Forse perchè si comprende il danno reale della protezione e si è fermamente decisi di non persistervi, i mini-stri cercano quindi di promuovere con altri mezzi lo sviluppo economico del paese. Abbiamo infatti accen-nato nell'ultima Rivista alla Circolare del Ministro del Commercio colla quale egli si rivolgeva alle Camere di Commercio per invitarle a discutere i n s i e -me sui -mezzi acconci a favorire la esportazione dei prodotti francesi. E il Ministro dell'agricoltura non volle esser da meno e con una sua circolare in-culcò la istituzione di poderi per dimostrazioni pra-tiche e per istudi e ricerche ( c h a m p s de

démonstra-tions pratiques e champs d'études et de recherches) istituzioni c h e avendo per iscopo il progresso tecnico industriale e non le assurde violazioni dei principi economici, meritano di essere segnalate all'attenzione dei lettori. Giustamente il Ministro dichiara nella sua Circolare « c h e dipende in gran parte dagli agricoltori il miglioramento della situazione loro e sarebbe un grave errore II ritenere c h e qualche misura legislativa possa trarli completamente dalle difficoltà c o n -tro le quali lottano; difficoltà c b e provengono dai grandi cambiamenti portali nel commercio mondiale dalla facilità delle vie di comunicazione e dalla rapi-dità degli scambi e delle relazioni. Il governo può molto p e r aiutare gli agricoltori e d ha per parte sua un gran compito. Deve accudire cioè ad estendere e fortificare l'istruzione agricola, vivificare e sviluppare 10 spirito d' intrapresa e di perfezionamento ; deve illuminare la via che gli agricoltori hanno da seguire per diminuire le spese di produzione e per vincere, colla qualità dei loro prodotti, la concorrenza di cui oggi soffrono. » Questo preambolo della circolare mi-nisteriale se ancora attribuisce soverchia azione allo Stato, almeno ripudia affatto il ricorso alle armi a r rugginite della vecchia politica economica, oggi r i -messa a nuovo per uso e consumo di pochi. Forse 11 Ministro francese, esponendo il compito dello Stato, non ha avuto coraggio di confessare c b e opera veramente utile sarebbe quella di semplifi-care la legislazione diminuendo gli imbarazzi c h e le leggi, o per ragione fiscale e per pretesto sociale, creano alla libera attività economica dei cittadini.

Quindi dopo aver notato che i resultati ottenuti nei

champs d'expériences sono stati favorevolissimi, il Ministro consiglia la creazione, sotto la direzione dei professori dipartimentali aiutati dall' iniziativa degli agricoltori, del maggior numero possibile di champs

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costo di essi. Gli sforzi fatti in questo senso saranno tanto più fruttuosi, quanto più saranno calcolati e appropriati alle convenienze peculiari di ogni parte del territorio. L ' idea è senza dubbio commendevole e se attuata c o n mezzi adeguati essa non potrà c h e recare vantaggi, quando ben inteso non vi controperi T inerzia dei coltivatori. Oggi l'agricoltura, s e vuol risorgere a vita novella, se non florida, certo mi-gliore dell'attuale, ha bisogno di impiego costante di capitale e più ancora forse di quel capitale intellettuale e morale c h e tanto vi difetta, vale a dire, di intel-ligenza, di alacrità, di spirito d'intraprendenza senza di c u i è vano sperare qualunque passo innanzi sulla via del progresso.

— Nò l'agricoltura deve pensare soltanto alla s i -tuazione attuale, ma deve anche guardare serenamente in faccia ai danni più o meno prossimi c h e p u ò subire. S i parla, e certo con ragione, della c o n c o r -renza c h e i cereali americani hanno fatto e fanno a quelli europei. S i accennò anche alle Indie, ma più come pericolo sovrastante, che c o m e danno presente. Ma ormai da alcuni anni I' aumento della produ-zione di cereali alle Indie b r i t a n n i c h e impensierisce non solo gli agricoltori europei m a anche quelli dell'America del Nord. Questi ultimi infatti vedono un nuovo elemento entrare in lotta nel c o m m e r c i o internazionale dei cereali e disputar loro il posto sui mercati europei o v e prima mandavano i loro prodotti senza trovarvi concorrenti. È quindi utile e s a -minare il movimento del commercio di esportazione di grano alle Indie in questi ultimi anni ; il c h e ci è agevolato dalle notizie pubblicate dal Governo i n -glese della colonia. E c c o i dati per gli ultimi quat-tro anni :

Esportazione per Totale Inghilt. Francia Belgio Egitto 1881-82 (luglio-giugno) 993,176 468,961 265,403 131,261 45,954 1882-83 > 707,220 328,758 178,385 72,944 39,977 1883-84 » 1,047,824 525,413 169,895 129,678 165,299 1884-85 » 792,714 372,249 165,748 86,934 110,575

L'esportazione totale come vedesi è adunque di-minuita nel quadriennio 1 8 8 1 - 1 8 8 5 ; ma essa è an-cora abbastanza rilevante. E d è accaduto che mentre i prezzi del grano diminuirono in Europa sono invece cresciuti alle Indie. Così nel 1 8 7 6 il prezzo medio del quarter ( 2 ett. 9 ) era di 1 9 scellini e 1 5 pence alle Indie, mentre era di 4 5 scellini e 2 pence a Londra, la differenza era dunque di 1 8 scellini, cioè del 1 0 0 per cento circa.

Nel 1 8 8 4 il prezzo medio era di 2 2 scellini 8 pence alle Indie e di 3 5 scellini e 8 pence a Londra, la differenza non era però c h e di 1 3 scellini, cioè del 6 0 per cento. Come è naturale si aveva adunque ribasso di prezzi nei luoghi di consumo e aumento di prezzi alle Indie.

— U n a grave questione di c u i si occupano presentemente i ministri dell'Austria e quelli d e l l ' U n gheria è il rinnovamento della convenzione che r e -gola i rapporti tra i due paesi della Corona di Santo Stefano. Come è noto i due paesi sono uniti da un trattato c h e scade ogni 1 0 anni, e sarà precisamente nel 1 8 8 8 c h e dovrà essere rinnovato p e r la terza volta. 1 negoziati tra le parti interessate richiedono parecchio tempo per le molte questioni d ' i n d o l e po-litica, economica e finanziaria c h e devono risolversi e p e r questa ragione cominciano molto prima dell'e-poca in cui viene a scadere il cosidetto compromesso

(Ausglei'h). Uno dei punti principali è la' conchiu-sione della unione doganale intorno alla quale ri tor-neremo a suo tempo p e r la importanza dell'argo-mento ; segue poi quello della quota c h e ciascun paese dovrà pagare pei bisogni comuni, pel bilancio militare, quello degli affari esteri e c c . Questa quota è stata sempre di circa un terzo per l ' U n g h e r i a e due terzi p.>r l'Austria. Non pare- c h e il compro-messo debba subire grandi variazioni, m a oggi c h e il protezionismo ha scompaginato tarili interessi, que-sti accordi sono resi naturalmente più diffìcili.

LE CASSE DI RISPARMIO POSTALI

È stato pubblicato dalla Direzione Generale delle Poste il resoconto sommario delle operazioni delle Casse postali di risparmio a lutto il 3 0 novembre p. p. E c c o n e i resultati:

Gli uffici postali autorizzati nel mese di novembre furono 1 9 c h e aggiunti ai precedenti danno un to-tale di 3 8 8 3 uffici.

I depositi operati nel mese suaccennato a m m o n t a -rono a L . 1 1 , 1 5 8 , 1 7 4 . 7 2 dai quali sottratti i rimborsi per L . 1 0 , 0 8 0 , 8 5 9 . 0 6 si ebbe nel mese di n o v e m b r e una rimanenza attiva di L . 1 , 0 7 7 , 6 1 5 . 6 6 .

Confrontando il movimento del mese di n o v e m b r e con quello del mese precedente, ne resulta c h e nel mese di n o v e m b r e i depositi furono superiori di L . 7 9 , 4 2 9 . 4 9 ; i rimborsi inferiori di L . 0 9 0 . 0 3 9 . 1 9 e la rimanenza attiva superiore di L . 7 6 9 , 8 6 8 . 5 9 .

Nei mesi precedenti dell'anno iu corso i depositi ascesero a L , 1 2 0 , 2 7 7 , 7 4 2 . 8 8 con una rimanenza i a più sui rimborsi per l'ammontare di L . 2 0 , C S 3 , 0 1 7 . 0 3 . Dal 1 8 7 6 epoca in cui principiarono gli uffici po-stali a fare operazioni di risparmio a tutto dee. 1 8 8 4 i depositi s o m m a r o n o a L . 5 0 4 , 9 2 0 , 4 7 3 . 9 6 a cui ag-giungendo gl'interessi capitalizzati in L. 1 4 , 7 0 3 , 7 9 4 . 0 8 si Ira un totale di L . 5 1 9 , 6 2 4 , 2 6 8 c h e raggiunge la cifra di L . 6 5 1 , 0 6 8 , 4 8 5 . 6 4 se v i si aggiunge il mo-vimento dei primi undici mesi del 1 8 8 5 . Sottraendo poi da questa cifra l'ammontare complessivo dei

rim-borsi per L . 4 8 0 , 9 3 4 , 9 5 1 . 3 9 , si ha una rimanenza

attiva di L . 1 7 0 , 1 0 5 , 5 3 4 . 2 3 super, di L . 1 , 0 7 7 , 6 1 5 . 6 0 a quella resultante alla fine di ottobre.

Rapporto ai libretti abbiamo il seguente movi-mento:

Rimasti Emessi Estinti accesi

Nel mese di novembre N. 21,880 9,385 12,415 Nei mesi prec. del 1885 » 236,787 74,739 162,048 Dal 1876 a tutto il 1 8 8 4 » 1,172,141 158,813 1,015,328 P e r cui rimangono libretti accesi N. 1,189,791

Statistica delle fabbriche di spirito, birra, zucchero, cicoria, ec.

È stata pubblicata dalla Direzione generale delle Gabelle la statistica delle fabbriche di spirito, birra, zuccheri, cicoria, e c c . dal 1 ° luglio a tutto il 3 1 ot tobre del 1 8 8 5 . L a statistica comprende anche la produzione conseguita da ciascuna fabbrica, e l ' a m m o n -tare delle tasse pereette dallo Stato sull'esercizio delle medesime.

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da duo categorie di esercizi. Al primo appartengono le fabbriche c o n tini di fermentazione, e il secondo comprende quelle c h e operano con lambicchi. L e fab-briche di prima categoria erano al 5 1 ottobre 5 2 di cui soltanto 2 2 in attività di servizio. I tini di f e r mentazione impigati a m m o n t a v a n o a 2 7 5 della c a -cità complessiva di ettol. 3 7 , 7 8 3 . 2 9 . e la materia prima impiegata dal 1 ° luglio 1 8 8 5 a lutto ottobre r a g g i u n s e la cifra di quint. 2 8 1 , 9 0 7 . 5 1 .

Da queste fabbriche si ottennero nel trimestre et-tolitri 1 5 4 , 1 0 7 . 9 8 di spirito, c h e d e t t e r o - a l l o Stato un provento di L . 7 , 8 0 5 , 1 1 9 . 2 7 . Confrontati questi re-sultati con quelli del trimestre corrispondente del 1 8 8 4 si ha a favore del 1 8 8 5 u n aumento di quint. 9 4 , 3 5 5 . 3 1 nelle materia prima, di ettol. 4 8 , 5 7 4 . 5 0 nel prodotto e di L , 2 , 4 9 1 , 6 1 5 . 5 5 nel provento cioè a dire nella tas$a liquidata a favore dello Slato.

L e fabbriche ili spiriti di seconda categoria, cioè a l a m b i c c h i , si distinguono in fabbriche ' con l a m -bicchi della capacità superiore a 1 0 ettolitri, e in fabbriche al di sotto di 1 0 ettolitri. — L e prime al 3 1 ottobre erano 6 3 8 di cui 2 4 0 in esercizio. L o spirito ottenuto da queste fabbriche nel periodo so-praccennato fu di ettolitri 4 , 6 0 7 . 0 9 e la tassa liqui-data a favore dello Slato di L . 2 4 1 , 1 8 3 . 1 4 . Confron-tati questi resulConfron-tati con quelli conseguiti nel trimestre corrispondente del 1 8 8 4 si ha u n ' a u m e n t o di etto-litri 1 , 1 2 9 . 5 5 nel prodotto ottenuto, e di L . 4 4 , 9 7 1 . 3 0 nella tassa liquidata a favore dello Stato.

L e fabbriche c o n lambicchi della capacità al di sotto di 1 0 ettolitri erano 7 5 1 in attività di esercizio, che produssero ettol. 1 , 5 7 4 . 4 0 di spirito, e dettero allo S t a t o m i provento di L . 4 3 , 6 8 6 . 6 0 e di L . 3 7 , 1 5 5 . 2 1 ai Comuni. S e si confrontano questi resultati c o n quelli del periodo corrispondente del 1 8 8 4 si ha una diminuzione di ettolitri 1 , 2 1 5 . 8 0 n e l p r o d o t t o ; di L . 4 9 , 5 7 4 . 9 8 nella tassa liquidata a favore dello Stato, e di L . 4 8 , 9 1 5 . 4 6 in qnella liquidata a favore dei Comuni.

Birra. — Al 3 1 ottobre esistevano nel R e g n o 1 3 7 fabbriche di birra di cui 1 2 1 in attività di esercizio. T u t t e queste fabbriche dal 1 ° luglio 1 8 8 5 a tutto ottobre produssero ettol. 5 0 , 2 5 4 . 7 7 di birra con u n provento p e r lo Stato di L . 3 0 9 , 0 1 1 . 8 9 . S e si c o n frontano queste cifre coi resultati conseguiti nel q u a drimestre corrispondente del 1 8 8 4 si trova u n a u -mento di ettolitri 1 7 , 2 7 9 . 1 4 nella produzione, e di L . 1 0 9 , 2 0 7 . 5 8 nella tassa liquidata a favore dello Stato.

Zuccheri. — L e fabbriche di zucchero esercenti al 3 1 ottobre p. p. erano due. Il loro prodotto fu di quintali 1 , 2 5 5 . 5 8 di zucchero di 2a classe, e la

tassa liquidata a favore dello Stato di L . 3 9 , 4 6 3 . 6 8 . Confrontando questi resultati c o n quelli avuti nel periodo corrispondente del 1 8 8 4 si ha una dlminn-zione di quint. 1 , 6 9 0 . 8 1 nel prodotto, e di L. 3 1 , 5 4 6 . 0 9 nella tassa liquidata a favore dello Stato.

C i c ó r i a . — L e fabbriche di cicoria esercenti alla fine di ottobre1 p. p. erano 5 5 . Di queste 1 5

lavo-rarono a tariffa e 2 0 pagarono una tassa convenzio-nale. L a quantità di cicoria prodotta da tutte queste fabbriche nel quadrimestre luglio-ottobre fu di quin-tali 4 , 6 0 3 . 4 7 e la tassa liquidata di L . 1 3 8 , 0 4 4 . 6 9 . Ponendo a confronto questi resultati c o n quelli c h e si ebbero n e l quadrimestre corrispondente del 1 8 8 4 si ha u n a u m e n t o di quint. 4 8 8 , 7 2 n e l prodotto, e un aumento di L . 1 4 , 6 9 5 . 5 0 nella tassa liquidata.

Il raccolto del vino in Francia e in Italia nel 1885

L ' i m p o r t a n z a c h e la produzione vinicola della F r a n c i a presenta pel nostro paese in vista della proba-bile maggiore o minore esportazione di vini ci consi-glia a dare i resultati della raccoltadel vino in F r a n c i a testé pubblicati da quel ministero delle finanze. S i desume da essi c h e la v e n d e m m i a fu inferiore del 2 0 p e r cento a quella del 1 8 8 4 . S i r a c c o l -sero 2 8 , 5 3 6 , 1 5 1 ettolitri c o n una diminuzione di et-tolitri 6 , 2 4 4 , 5 7 5 rispetto alla produzione del 1 8 8 4 e ili 1 5 , 6 7 2 , 0 0 5 ettolitri rispetto alla media dei dieci ultimi anni. Querla diminuzione si riferisce a 4 2 d i -partimenti ed è specialmente sensibile nell'Ariège, nell'Aube, nella Chiarente, e c c .

P e r contrario alcuni aumenti di qualche i m p o r -tanza si ebbero in altri dipartimenti quali l ' A i a , l'Allier, la Còte d'or, e c c . È specialmente nel Mezzo-giorno della Francia c h e la diminuzione si fece più vivamente, sentire m e n t r e i risultati furono alquanto soddisfacenti nella regione dell'Est. Al centro la s i -tuazione n o n si è sensibilmente modificala. F r a le varie cause c h e hanno influito sulla quantità r a c -colta v a n n o segnalate le perturbazioni atmosferiche dell'estate, le pioggie dell' autunno e i danni p r o -gressivi e persistenti della fillossera e del mildew. Vi sono presentemente in F r a n c i a 5 4 dipartimenti le c u i vigne sono fillosserate in tutto o in parte. L a superficie delle piantagioni colpite p u ò essere c a l -colata a 4 3 0 , 0 0 0 ettari circa. Tuttavia la superficie totale coltivata a vigneti non è diminuita c h e di 5 0 , 1 7 3 ettari e c i ò perchè si continua a ricostituire i vigneti c o n piante a m e r i c a n e .

I vini sono in generale di buona qualità e un certo rialzo si è manifestalo nella media dei prezzi. Quanto alla media del m o v i m e n t o della produzione, dell'im-portazione e dell'esdell'im-portazione di vini essa è data dalle seguenti c i f r e :

Dal .1875 al 1884 1885

Produzione ett. 4 2 , 2 0 9 , 0 0 0 2 8 , 5 3 6 , 0 0 0 Importazione » 4 , 5 9 1 , 0 0 0 6 , 8 3 2 , 0 0 0 Esportazione » 2 , 9 2 5 , 0 0 0 2,-353,000

Quantunque il raccolto del 1 8 8 5 sia insufficiente le importazioni non accennano ad a u m e n t a r e . P e r gli 14 primi mesi del 1 8 8 5 la importazione fu di 6 , 8 3 2 , 0 0 0 ettolitri mentre nello stesso periodo del 1 8 8 4 fu di 7 , 2 4 9 , 0 0 0 ettol. Dalla S p a g n a furono importati ettol. 4 , 7 4 3 , 0 0 0 e dall'Italia 6 7 7 , 0 0 0 . Ciò proviene forse dal rallentamento del c o n s u m o del vino e dal fatto c h e i viticoltori e i negozianti hanno cercato di a u m e n t a r e la fabbricazione dei vini niediante aggiunta di acqua zuccherata sulle vinaecie e coi vini di u v a secca. Il prodotto di questa fabbricazione si è infatti elevato da 2 , 8 8 5 , 0 0 0 ettol. nel 1 8 8 4 a 5 , 9 0 7 , 0 0 0 ettolitri nel 1 8 8 5 . C o m e vedesi l'industria francese ha saputo i n parte f a r fronte ai danni prodotti dalla filossera.

Quanto all' Italia e c c o c i ò c h e scrive una rivista speciale, il Giornale vinicolo italiano :

(11)

contro l'opinione di qualche foglio commerciale dei più reputati. » lì A C C O L T O R A C C O L T O REGIONI A G R A R I E Parti centesimali del raccolto 1885 che risultarono di q u a l i t à di ettolitri di ettolitri S 1 1 g | di v i n o di v i n o •=> 1 1 1 "S =3 3 Piemonte 40,19.' 3 2 , 2 3 8 76 24 Lombardia 18,164 13,863 43 57 — 13,943 7.167 — 64 30 Liguria 4 , 1 3 2 3 , 3 5 8 — 52 48 6 Emilia 26,146 18,990 — 100 — — Marche ed Umbria. 20,393 14,036 16 39 45 — Toscana 30,588 17,324 18 82 — 8 , 3 5 9 4,207 — — 100 — Meridion. Adriatica 49,937 37,764 29 59 12 — . Meridion. Mediterr. 51,024 23,001 10 75 15 — Sicilia 78,847 51,060 52 24 24 Sardegna 4,508 3 , 3 8 3 100 — — Regno 346,233 226,991 34 51 15

CRONACA DELLE CAMERE DI COMMERCIO

Camera di Commercio di Napoli. — N e l l e r i u

-nioni del 2 5 e 2 8 d i c e m b r e . p . p. e in quella del 4 gennaio corrente deliberava (pianto appresso:

Autorizzò fa deputazione di Borsa a prorogare per un altro mese il contratto con l'Agenzia Stefani per la trasmissione dei telegrammi di Rorse estere e dei Boulevards di Parigi, riservandosi di studiare le modificazioni da apportare per l'avvenire al con-tralto stesso ;

Dette parere favorevole per la erezione in Ente morale della Scuola femminile di arti « Regina Margherita », e le concesse un sussidio straordinario di lire 2 5 0 come concorso alla spesa della costru-zione ili banchi di nuovo modello, di evidente uti-lità didattica ed igienica.

Diede pure parere sul progetto di classificazione dei Comuni elio debbono contribuire al manteni-mento dei porti, proponendo alcune modificazioni.

Nelle varie tornate poi, oltre ad altri affari di ordine interno, e riguardanti la Carovana dei fac-chini di dogana, la Camera di commercio dette in-carico alla Commissione di statistica di raccogliere e studiare i reclami del Commercio avverso le am-ministrazioni ferroviarie, per indi trasmetterle alle slesse, e ciò in conseguenza d ' i n v i t o ricevuto dal-l'amministrazione delle Ferrovie del Mediterraneo. A proposta del presidente essa deliberò di s t u -diare gli effetti che potranno produrre sull'industria e sul commercio della Provincia, gli aumenti di tasse proposte nel progetto di legga detto Omnibus

finan-ziario ;

F u stabilito infine di studiare talune proposte co-municate alla Camera da industriali così del distretto che di altre parti d'Italia, relative alla revisione della tariffa doganale.

Camera di Commercio di Torino. — R i u n i t a s i

il 2 8 decembre approvava il ruolo dei curatori nei fallimenti; dava parere favorevole per l'approvazione con Decreto reale delle nuove tariffe daziarie, del Comune di Varallo S e s i a ; nominava una c o m m i s

-sione coli' incarico di studiare le condizioni della scuola popolare di commercio e di riferirne alla Ca-mera e per ultimo sulla istanza di vari fabbricanti di vernici diretta ad ottenere c h e all' alcool usato nella fabbricazione delle vernici venga accordata la restituzione della tassa nella misura di L . 2 0 per grado e per ettolitro, la Camera, trovando fondate le ragioni addotte dai ricorrenti, deliberava di accordare l'intero suo appoggio con incarico al Presidente di trasmetterla al Ministero del Commercio.

Camera di Commercio di Bologna. — N u l l a t o r

-nata del 21 decembre deliberava c h e fosse passata agli atti una rimostranza della Camera di commercio di Foligno contro l'abolizione dei tribunali ili c o m -mercio contenuta nel progetto di legge sul riordina-mento giudiziario; che l'osse presa in esame una pro-posta della Camera di commercio di Milano riguar-dante alcune riforme da farsi al servizio dei pacchi postali; che si rivolgessero alla Commissione parla-mentare alcune istanze riguardanti il progetto di legge per le modificazioni alle tasse di bollo e registro pre-sentato recentemente alla Camera, progetto pel quale le cambiali dovrebbero essere soggette a doppia tassa di bollo so la scadenza oltrepassa i tre mesi ; prov-vedimento che le istanze suceennate vorrebbero mo-dificato perchè troppo grave per il commercio; final-mente prendeva alcuno deliberazioni relative alla for-mazione dei listini di borsa.

Camera di Commercio di Parma. — N e l l a s e d u t a

del 5 1 ottobre in seguito ad istanza di alcuni com-mercianti di stracci, espresse il voto c h e la Prefet-tura togliesse il divieto di circolazione nel territorio parmense degli stracci, abiti vecchi, effetti letterecci usati, ecc., purché l'abolizione del divieto venga a c -compagnato da quelle speciali misure atte ad assi-curare l'incolumità della salute pubblica; approvava i programmi di insegnamento per la scuola di com-mercio serale, e deliberava di partecipare alla sotto-scrizione per la istituzione di una società anonima edifìcatrice di case economiche, subito c h e gli altri enti si fossero pronunziati in proposito.

Camera di Commercio di Milano. — N e l l e

ultime due riunioni del decembre scorso all'ordine del giorno la questione se o meno si dovessero man-tenere i Tribunali di Commercio e quali modifica-zioni si dovessero accogliere.

La questione dette luogo a una viva e larghis-sima discussione, alla quale presero parte quasi tutti i Consiglieri o c h e f u la causa per cui l ' a d u n a n z a dovette protrarsi al giorno 2 9 corr. Varie furono le proposte sulle quali la Camera credette opportuno di non pronunziarsi subito rimandandone la decisione ad una successiva seduta.

Udito poi il parere delle relative Commissioni fu deliberato :

a) di appoggiare presso il Ministero la domanda del sig. Ignazio Griin perchè sia concessa la i m p o r -tazione tomporanea del latte condensato con zucchero;

b) di presentare al Governo un progetto perchè le pietre preziose nel servizio postale internazionale abbiano ad essere sottoposte allo stesso trattamento delle corrispondenze ;

(12)

nei riguardi dell'industria nazionale, viene delegalo il signor i n g . Pietro Pogliaghi a rappresentare la Camera.

F u presa in esame la prolesta del Consiglio del-l ' o r d i n e degdel-li avvocati redel-lativa adel-ldel-la formazione dedel-l ruolo dei curatori di fallimento e non parve giusti-ficata per le ragioni precipne c h e la Camera ha dalla legge liberissima facoltà di scelta e perchè in fatto non sono stati esclusi i legali dal ruolo, m a la scelta cadde sopra la classe dei ragionieri che si credettero p i ù idonei al compito.

Camera di Commercio di Cremona. — Questa

Camera si è rivolta al Ministero di agricoltura allo scopo di appoggiare u n a istanza avanzata al Governo dalla consorella di Bologna affine sia preso un prov-vedimento per rendere invalido u n avviso delle strade ferrate del Mediterraneo, co! quale si dichiara di non accettare le spedizioni di riso p e r la F r a n c i a in ser-vizio cumulativo.

L a Camera di c o m m e r c i o di Cremona troverebbe una talo invalidazione giusta e vantaggiosa : giusta in linea giuridica perchè le disposizioni degli articoli 2 e 8 del regolamentotariffe fanno obbligo alla S o cietà di operare pei mittenti e destinatari ; v a n t a g -giosa perchè eviterebbe al c o m m e r c i o la n o n indif-ferente spesa di un intermediario per ritirare la m e r c e dalle ferrovie italiane, fare le operazioni doganali e eurare lo rispedizioni in F r a n c i a .

MOT! ZI E FINANZIARIE

Situazioni delle Banche di emissione estere.

Banca di Francia 14 gennaio differenza (. . ,. I oro Pr. 1 , 1 4 3 , 2 9 3 , 0 0 0 — 7 , 9 4 2 , 0 0 0 .... re a s s 0 m t a"-| argento 1 , 0 7 9 , 4 8 5 , 0 0 0 — 2 , 8 9 4 , 0 0 0 Portafoglio 727,856,000 - 1 0 , 0 5 7 , 0 0 0 (Anticipazioni... 4 3 8 , 8 6 5 , 0 0 0 — 4 , 8 0 3 , 0 0 0 (Circolazione . . . 2 , 9 3 1 , 1 9 0 « 0 0 0 + 1 7 , 6 2 9 , 0 0 0 PaiSillO Conti corr. dello Stato. 6 6 , 6 0 0 , 0 0 0 — 1 2 , 6 1 2 , 0 0 0

( » dei privati. 3 8 9 , 3 7 2 , 0 0 0 — 1 3 , 3 0 0 , 0 0 0 Banca d'Inghilterra 14 gennaio differenza ( Incasso metallico St. 20,485,000 + 520,000

AttiVO

\

Portafoglio 20,844,000 - 1,459,000 (Riserva totale 11,628,000 + 845,000 (Circolazione 24,607,000 — 325,000 P a S S l f C o r . t i corr. dello Stato 4,320,000 - 835,000

( » » dei privati 27,345,000 - 535,000 Banca di Spagna

9 gennaio differenza

,,,,„. ( Incasso metallico Pesdas 149,794,000 —11,625,000 P »0 ì Portafoglio 828,637,000 + 1 3 , 9 7 9 , 0 0 0 D„ • I Circolazione 476,994,000 + 3,928,000

™ ( C o n t i correnti e depos. 280,937,000 + 7,654,000

Banca nazionale del Belgio

7 gennaio differenza •,«„„ (Incassò metalI.Fr. 1 0 7 , 4 5 1 , 0 0 0 + 3 , 1 8 8 , 0 0 0 ™ (Portafoglio 2 9 1 , 7 2 9 , 0 0 0 — 1 4 , 6 5 1 , 0 0 0 ,„< Circolazione 3 5 9 , 5 0 8 , 0 0 0 - 4 , 8 3 5 , 0 0 0 l0| Conti c o r r e n t i . . . 6 2 , 5 0 8 , 0 0 0 — 9 , 4 1 5 , 0 0 0

Passito

Banche associate di Nuova York.

9 gennaio differenza

Incasso metail. Doli. 9 3 , 1 0 0 , 0 0 0 + 3 , 4 0 0 , 0 0 0 Portaf. e anticipaz. 3 3 9 , 9 0 0 , 0 0 0 — — Legai tenderà 3 1 , 1 0 0 , 0 0 0 + 3 , 3 0 0 , 0 0 0

Circolazione 9 , 0 0 0 , 0 0 0 — 100,000 Conti corr. e dep. 3 8 3 , 4 0 0 , 0 0 0 + 6 , 4 0 0 , 0 0 0

Banca Austro-Ungherese

7 gennaio

Incasso met. Fior.199,243,000

AttiVO

\

Portafoglio 1 3 1 , 9 9 6 , 0 0 0 Anticipazioni... 2 6 , 5 0 7 , 0 0 0 4 4 7 , 0 0 0 4 , 4 4 6 , 0 0 0 7 0 9 , 0 0 0 n...:„.( Circolazione.... 3 6 6 , 4 5 5 , 0 0 0 + 2 , 8 5 2 , 0 0 0 r a s s i v o j C o n t i c o n.e nt i . . 8 1 , 2 9 8 , 0 0 0 + 1 0 7 , 0 0 0

Banca Imperiale Germanica

7 gennaio differenza

( Incasso metal. Marchi 629,373,000 + 11,131,000

AttiVO

! Portafoglio 439,045,000 — 22,576,000 ( Anticipazioni 65,663,000 + 13,278,000 o,.„;,,„( Circolazione 821,878,000 — 37,047,000

ramo j C o n t i c o n.e n ti . . . . 2 7 9 , 5 0 1 , 0 0 0 + 1 7 , 5 9 4 , 0 0 0

Le imposte in Italia nel 1° semestre dell'eser-cizio 1 8 8 5 - 8 6 . — Da! parallelo tra le riscossioni dal 1 ° luglio 1 8 8 3 a tutto d e c e m b r e 1 8 8 5 e quelle dello stesso periodo dell'anno precedente, r i l e v i a m o che le imposte dirette resero in questo periodo del-l'anno 1 8 8 4 L . 1 9 6 , 7 6 - 2 , 5 6 2 . 3 5 , mentre nello stesso periodo del 1 8 8 5 hanno reso L . 1 9 8 , 1 5 2 , 7 3 1 . 6 4 . V i è stato quindi nell'anno 4 8 8 5 un aumento nelle r i -scossioni di L . 1 , 3 9 0 , 4 6 5 , 2 9 , nella qual s o m m a figu-rano gli introiti della ritenuta di ricchezza mobile pel secondo semestre 1 8 8 5 , il c u i incasso è stato definitivamente regolarizzato in gennaio 1 8 8 5 .

L e tasse sugli affari resero dal 4 luglio al 5 1 di-c e m b r e 1 8 8 4 , L . 8 5 , 0 7 2 , 8 1 2 . 4 9 e nello stesso periodo dell'anno 1 8 8 5 L . 8 5 , 8 1 3 , 7 2 4 . 0 2 .

Vi fu quindi u n aumento nella riscossione d e l -l'anno 1 8 8 5 di L . 7 4 0 , 9 1 1 . 5 8 .

L e dogane ed altri proventi amministrati dalla di-rezione generale delle gabelle dettero dal primo luglio al 5 1 d i c e m b r e 1 8 8 4 L . 3 0 8 , 5 9 0 , 5 5 3 . 5 3 e nello stesso periodo d e l l ' a n n o 4 8 8 5 lire 3 5 2 , 4 0 4 , 0 6 8 . 4 2 . Vi è stato un aumento nella riscossione dell'anno 1 8 8 5 di L . 4 3 , 8 1 3 , 5 1 4 . 8 9 .

T o t a l e : dal primo luglio al 3 1 d i c e m b r e d e l l ' a n n o 4 8 8 4 furono riscosse n e i varii rami d ' i m posta L . 5 9 0 , 4 2 5 , 9 2 8 . 2 7 ; nello stesso periodo d e l -l'anno 1 8 8 5 furono riscosse L . 6 5 6 , 3 7 0 , 5 2 4 . 1 3 . S i sono riscosse in più nel 1 8 8 5 L . 4 5 , 9 4 4 , 5 9 5 . 7 6 .

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