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CONSULTO DI DOTTORE IN ZOOJATRIA LEGALE DI PIETRO BETTI MEDICINA, E... Pietro Betti ITU. Digitized by Google

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(1)

CONSULTO DI

ZOOJATRIA LEGALE DI

PIETRO BETTI

DOTTORE IN

MEDICINA, E...

Pietro Betti

ITU

DigitizedbyGoogle

(2)

fSonóutto

(Di

D

I

PIETRO BETTI

DOTTORE

IN MEDICINA,E

CHIRURGIA

IN RISPOSTA

AL PARERE DEGLI BCC. SIGNORI

D. FRANCESCO BRUNI

E

D. CAV. TACCHINI.

(3)

I

I

- - .

..'

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(4)

Ita<jnejamtandem hocrea rediit,ut via veranon tantumdea*rtar

•edetiaminterclusa,et ohstructaait:Fastiditaexperirntia,nednm relieta,autmaleadtntnistrata

.

Bacon. Vèr.Nov. Oig.§.85.

s

e nella ricerca di una qualche verità lavenerazione, ed il rispetto pergli uominiancodi meritosingolare dovessetrattenere dall'esporre confranchezza il pro- prio pensiero,sarebbe questa al certo unaoccasione, in cui'io tacer mi dovrei,dopo che uomini peritissi-

mi, e di pubbliche onorificenze insigniti la propria opinione dichiararonosulla soggettamateria. Ala poi- ché non infrequente si è l'osservare fra i cultori delle filosofiche, e mediche discipline, che nell'an- dar rintracciando unadata bisogna,varia èlastrada per cui tatun si incammina, onde giugnere al di- scoprimento del vero; e poiché sebbene uno solo ne sia l'aspetto, pure in diverso

modo

suol ravvisarsi quando è, 0 si crede esserdatodi rinvenirlo,senza però che ildissentire dell'uno, possa

menomare

3od oscurare il pregio dei pensamenti dell'altro, così mi conforta il riflesso,che non per convicio,nè per querula garrulità siaper essere interpretato ciò che tono per esporre, e che mi ha offerto alla mente lo studio della questione, che mi venne proposta, ed aldi cui esame pi a cerni, senza ulteriori premesse»

didar principio.

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(5)

Simone Benedetti

oomprò

aìi6. Ottobre 1&16. da Giu- seppe Mannucci due

Mucche

, una «ielle quali era pregna,

ma

sana però e robusta, ecapace , non inen ohe l'altra,di tutti i lavori rusticali,

come

re- sulta dal deposto unanime dei Tcstimonj(Proc. 5-2.

e 53.) Ottogiorni dopoilcelebrato contratto avvedu-

tosi il Benedetti che una di queste

Mucche,

e pre- cisamente la pregna, era indisposta

, previa 1'op- portuna denunzia (laquale però non ebbe luogo se non chenel dodicesimo giorno dopo il contratto)ne fece assumere la cura al veterinarioZcrboni ( Proc.

a

So.)Dalla denunziadelBenedetti, ugualmente che dalla cura istituita dallo Zerboni apparisce che i

primi morbosi-sintomi delta malattia di questa

Muc-

ca si spiegarono unicamente nellacavità addomina- le; loche poi è posto fuori di

oyw

dubbio dalla re- lazione dell'altro veterinarioGaliberti, il qualeai 7.

del

Novembre

consecutivi) ?"pracchiamato alla eirra intrapresa dallo Zerboni depone diaver trovata la

Mucca

malata di grave meteorismo.

Dal

7. al 14. di detto mese non abbiamo nessuna notizia dello «tato di salute della nostra giovenca,

ma

sappiamo bensì al i5., cheil Galiberti,chiamato

una

seconda volta per lasopravvenienza di un peggioramento,lagiudi- còallora, dietroil complesso di nuovi sintomi, ma- lata di polmonia infiammatoria9di cui ne previdde, ene annunziòun' esito sfavorevole, tanto più, che nel giorno antecedente a questa seconda sua visita, erasicomplicata con la malattia infiammatoria, l«i

sopravvenienza del parto

Proc

ac.i3. 14. e i5.

Di

fatti infierendo ilmale ogni dì più, ed incalzando i

minaccio»! sintomi r n sempre crescente veemenza, nel 3o.del detto mese la

Mucca

morì.

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(6)

5 Fattane in appresso la sezione dal Galiberti, e dallo

Zerboni, si trovò nel basso ventre„molta copiadi

siero marcioso, che fu creduto esservi disceso dal

petto, il fegato ingorgato, ed alquanto infiamma-

to, listomachi inariditi, riconcentrati, e privi

affatto dei consueti sughigastrici, egli intestini

crassi, che tenui infiammati, e ripieni d' aria„

.

„ Passando in ultimo luogo all'apertura del petto, fu

trovatoin questa cavità molto fluidomarcioso den- /

so, ed assai fetente. Ilobi dei polmoni, ed in

specie del destro molto aderentialla pleura.Que-

sti lobi erano di un rosso violetto, ed accerito in

qualche punto, e moltissimo infiammati special-

mente nella faccia interna, ibronchi gangrénati,

e fluttuanti nel suddetto fetenteumore,il pericar-

dio ridotto ad una straordinaria grossezza, indtfri- to nella sua sostanza , t ripieno dello stesso flui- do marcioso fetente, ilcuore divenutonellasua fr

„ gura deforme, e coperto da una

membrana

ru-

vida, e scorzosa simile ad una bucciadi quercie,

dilatato nei suoi ventricoli, ed orecchiette, eTa- speraarteria molto infiammata

.

Per le quali resultante concluseil Galiberti essere la

Mucca

in questione perita diunavera febbre infiam- matoria polmonare, inessa sviluppatasi airepoca in cui fu egli richiamato per la sopravvenienza dei nuovi,e più imponenti sintomi; mentre lo Zerboni

«pino, e gratuitamente asserìche ilseminiodi questo morbo preesistesse nella Giovenca fino da sei mesi avanti il contratto, e dedusse „

V

infiammazione os-

servata nei visceri, ela vergenza ad un principio

canceroso

come

conseguenza di nn tifo maligno di 3

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(7)

6

cui vigeva la causa anco all'epocain cui fu ven-

„ duta la

Mucca

. Proc. a c. 5a.

Entrati cosi inscissuraiperiti dell'arte,uèacquietatisi alsavio parere del chiarissimo medico Sig. Antonio Bottoni di S. Miniato, che con suo voto convalidò Esso pure il sentimento del Galiberti

(Froc.ac

7.) si accese pur disputa fra i contraenti, e pietose il

Benedetti appoggiato al sentimento dello Zerboni di potergodere del diritto redibitoriale in vista della supposta preesistenzadelmorboall'epocadelcontratto, mentre il Mannucci vi si oppose, e sostenne,che la

Mucca,

sanissima al

momento

della contrattazione

,

era divenuta malata posteriormente per causa affatto, fortuita, ed improvvisa'. Agitatasiquindilaquestione nel foro, ed interpellati su questo articolo dotti,ed espertissimimedici (giacchenondisconvennemai alla dignità del

sommo

medieo lostudio dellematerie di zoojatria

) opinarono essi, che competesse veramente

al compratorelezioneredibitoriacontro il venditore- sul riflesso, che la malattia agisse già inosservata dentro la

Mucca

anco avanti l'epoca del contratto, ossia

, per ristringete in poche parole laloro conclu- sione, che la

Mucca,

malata precedentemente al

momento

incui ne successe la vendita, fosse perita inappresso di quella lenta infiammazione, idicui primordj sicelavano entrodi lei anco molto prima,

che si mostrassero con fenomeni patenti, e sensibili pochi giorni dopo il celebrato contrattola).

(a).Vedil'arcrcMedicodel D.Francesco Bruni confermatodall' Eat..

S13.D.Cav, Tacchini

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(8)

7- a quantunque qaei valenti

Uomini

francamente asse- riscano questa preesistenza di malattia, sembra però che essa non sia cosìevidentemente provata come il

vorrebbero, ed anzi le ragioni,che ne allegarono, lungi dal dare al loro assunto qnel grado di certe/

za, e di dimostrazione, che richiedesi in simili ma- terie,lasciano tutt'ora molto di incerto,e di dubbio in una importante questione. Nel percorrere in fatti il dotto loro Parere sembrami,se mal non

mi

appongo, che regni molta oscurila, ed incertezza nel ptintoilpiùessenziale dellacontroversia,neldetermina- re cioè lo stato preciso di salute della

Mucca

all'epoca dellacelebrazionedelcontratto.Dicono essiinfatti(a) resultaredal deposto unanime dei Testimonj =

Che

la

Mucca

soffriva diuna difficoltàtale di respiro,

indicata col vocabolodi ansimare,che l'aria,che

ella espiravacon fatica ed inicirottamente, udiva-

si a qualche distanza ancora dalla stalla ; per 10 che asseriscono, che questo sintonia la costituiva find'allora instatodimalattia.Poco piùsotto poi(b) contradiccndo in qualche

modo

a ciò cheavevan già stabilito, sostituiscono allapresenzadella malattia uno stato di predisposizione alla difficoltà direspiro.

11 contratto in fatti

(aggiungono essi) fu stabilito

dietro un'ordine di movimenti chein unodei sud-

detti animali, per quanto remoto,e fin d'allora

inattivo non cessava per altro di sua natura di

essere an giorno capace di risolversi nella forma

(a)Loc. c. p»g. a.

(b)Loc.e. pa£.3.

(9)

8

di unamalattia seria erealer cheè quanto dire

la predisposizione dell'anzidettoanimala alla dif-

ficoltà di respiro poteva cospirare a variare gli

effetti in peggiodi giorno in giorno, per non dire

„ con qualche fondamento a proporzione, chel'ani-

„ male si avvicinava al termine del parlo

N«m

è

dunque

ben determinato da ciò che abbiamo referito fin qui, e molto meno da ciò che segue nel Parere citato, se all'epoca del contratto la

Mucca

era sana, o inalata, giacché il dire, che essa era senza fallo in stato di malattia alVepoca del contratto (Pag.

2.), che Vani/naie era predisposto alla difficoltà di respiro (Pag.3. ), eche questa predisposizionelo costituiva realmentemalato,sebbene sanoapparisse nelle altrefunzionidel corpo(Pag. 4) sono tre es- pressioni incompatibili fra di loro, chesiurtano,esi distruggono vicendevolmente, e che non pongono in essere cosa alcuna di certo sul grado di salute della

Mucca

di cui si questiona.

Perlochè ci sembra della maggiore importanza 1*occu- parci con ogni studio a ben determinare questo e§- senzialissimo punto dacui pende l'intiero giudizio, non

meno

che l'applicazione della legge di cui si implora il soccorro.

E

siccome, al diredel gran Filo- sofo da

Venda

mia, per ben procedere nella ricerca dì qualsivoglia incognita verità fa di mestieri, che ben sia posta, e fissata la meta, cui tutte le nostre in laginisondirette, cosìperrintracciarlanelcasonostro frauiezzo a tanta incertezza impiegheremoogni cnra, che per noi si potrà, onde porre ?n una piùchiara luce lostato preciso di salute dellaGiovenca all'epoca del contratto; esamineremo quindi qual valore possa darsi alla supposta predisposizione alla malattia,

e

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(10)

9

vedremo in fine, se il morbo di cui perì,sia da an- noverarsi fra quegli di natura lenta,od acuta. L'ap- plicazione della le^ge verrà spontanea dopo che la questione sarà ridotta a questi estremi.

Vogliono i nostri avversar] che la

Mucca

ansimasse e soffrisse all'epoca del contratto di

una

sensibile difficoltà dì respiro,e ne citano in appoggio il de- posto dei testiinonj,non

meno

ohe quellodelvenditore stesso,concludendo daciòchela

Mucca

eramalata,per- chè lesa nella respirazione.

Ma

percorrendo scrupo- losamente le deposizioni, si degli uni, chedell' al- tro,nonsi trovaessere stata da essi adoperata nem-

meno

unasol volta l'espressione dì ansimare. Osof- frire difficoltà di respiro,esolo unicamenteasseri- scono avere la

Mucca

daqualche tempo ponzato, sicché sentivasianco indistanza della stalla in cui dimorava. Ecco dunque unaenuziativa affatto diver- sa dello stato della dileisalute,dalla quale rilevasi che essa non

ansimava

r

non

suffriva difficoltà di respiro, e molto

meno che

espirava con fatica9

ed

interrottamente (

come

abusivamente siasserisce nel

"Pareredei nostriavversarj),

ma

chesoloponzava.

potrebbersr confondere questeespressioni fialoro prò»

roisouandone, o identificandone il vero senso, per inferirneche J'una, chel'altra stieno ad espri- mere una respirazionealterata per causa morbosa,o per una qualchelesione de' vìsceri inservientiata l'uo-

po

; poiché, non vi è chi ignori che, mentre

V

an- simo, q anelito è in generale il prodotto di una»

qualche innonualiià nc^liorgani respiratori,c* negli

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(11)

10

altri- 'i ì:-..!>.'. visceri del torace,.iVponzare io.

questi animali puòessere, ed èdi fatto un fenome- no deltutto indipendente dall'alterazione dell! inti-

ma

fabbrica dei detti organi, vedendosi nascertalo- ra da tutto ciò che induce lassezza, o defatigamen- to nella lor macchina, non

meno

che dallostato di pienenza della cavità addominale. E'facile infatti l'imbattersi ad osservare delle Vacche,e dei Bovi,i quali ritornando stanchi,e spossati dai loro lavori rusticali annunziano con unsuono spiacevoledella Jcr voce, e veramente

ponzando

il peso della loro stai*- ehezza, lo che in essi-suol succedere delpari, quan*

\ do il loro

addome

è pieno, e disteso dal cibo.

Giova

anzi osservare a questo proposito, che i

Ruminanti tutti,

ma

specialmente poi quelli della specie Bovina*ponzano abitualmente nel periododel- la ruminazione non solo per lo-stato di pienezza delloro venire, guanto ancora per losforzoche èlor necessario onde riportardallo stomaco nella beccaiL buio del cibo già triturato- nella prima masticazio- ne,e deglutito. Questo atto chepuòconsiderarsi co-

me

una specie di vomita naturale, e spontaneo, e che si effettua, in essi per la contrazione repentina dei muscoli addominali, e deldiafragma, è accoim- pagnato altresì da un suono particolare dipendente da una espirazione breve, e precipitosa , e che co- stituisce in loro oiòche dicesiponzare.

E

tanto pi*

sembra, che quello della nostra Muccasia dariguai*- darsi veramente

come

fenomeno concomitante della ruminazione ,in quanto che si faceva sentire sola- mente, oalmeno in una maniera morto più decisa molla seca, enella notte ( epoca nella quale questi

(12)

11 animali ruminano costantemente più che in qualun- quealtro tempo delgiorno); laqualcosa resultacon tutta 1'evidenza dal deposto dei testimonj Proc.

a

c. Si. "a 55. iquali asseriscono, che il venditore ha convenuto, ed ha spontaneamente dichiarato, che questa

Mucca

avea sempreponzato a segno da sen- tirladal letto, non potendosi credere,cheil Conta- dino facesse in letto di notte giorno , o di giorno notte. Ciò postofàcilcosasarà il convincersicomeil

ponzare si fosse reso in lei abituale

quando

si ri- fletta, che Io stato avanzato della gravidanza riem- piendone di più ilbasso ventre,edefatigandolamag- giormente, la obligava a sforzi più grandi per com- piere la ruminazione.

Ma

quand'ancopiacessea talunodi non ammetterequesta miadistinzionefrailponzare

r

9e

V

ansimare,echean- zisivolessemaleapropositoreputare sinonime queste espressioni,nonsi potrebbe però coneludere per que- sto,che ilponzare,

oansima

redella

Mucca

gravidala costituisse malata di difficoltà di respiro, o viziata neisuoi polmoni. Imperocché-se la natura(

come

sa- viamente riflettono i nostri avversar]:)assoggettòalle stesse sue immutabili leggi

l'Uomo,

che i Bruti, con:qual ragione si potrebbe negare, che questo fe-

nomeno

neltanostra

Mucca

potesse in effetto ricono- scere per sua causa la gravidanza, e non un vizio degl'organi respirutorj,quando vediamo, che lefem- mine dcHa specie

umana

vivannosoggettequasi senza eccezione, tutto che i loro polmoni sieno esentida qualunque alterazione morbosa?

E

molto

meno

poi

può

eonsiderargi

come

indiziodi malattia il

ponzare

della Bfitera di cui si tratta, avutoriguardo a molti

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(13)

alni argomenti,i'quali concorrono anzi mirab'lmente a confermare l'asserzione che essa era sanissimaal- lorchéfu venduta. Infatti ae questo fenomeno fosse stato realmente prodotto, o mantenuto

da uua

Ite- razione qualunque neITintimo organismo dei suoi polmoni, siccome in tal caso il ponzaresarebbestato

V

effetto di una causa permanente, avrebbe dovuto esser permanente esso pure, e quindi esitere nell'at- to istesso della contrattazione, o mostrarsi per lo

meno

alle primefatiche alle quali 1*animale fu sot- toposto.

Ma

i Testimonj,il Compratore istes- so fanno parola dell'esistenza di questo,odi altro ap- parente difetto all'epocadel contratto-rquindi èche dal cospicuo prezzo'per cui fii la

Mucca

venduta

,

dilla mancanza diqualunque difetto esterno (

Proc a e

56. ),da quella apparenza di sanità, e di robu- stezza che esibiva allora l'abito esterno del di lei corpo, dall'avere essa potuto prestarsi ai servizj ru-

slleali ( Pro. a

e

53. ),e passare dodiciintieri gior- ni nella stalla del suonuovo padrone (Proc.ac.5^,)

senza chequestiavesse ragionealcunadadolersi della di lei salute, e finalmente dall'essersi presentata la malattia findal primo

momento

della di leiinvasio- ne nei visceri addominali,enon in quegli del torace

(Proc.ac.t.e16.),forza èilconcludere,ohela

Mucca

era sanissimadipettoall'epocadella contrattazione,che tale si mantenne anconei primi giorni ad essa con- secutivi^che il crederlamalata precedentemente al contratto, quando ni

un

sintoma faceva nascereilpiù piccol sospetto sulla integrità delladi lei saJute, è unagratuita asserzione,che non oltrejmssailimiù<U una fantastica congettura.

/

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(14)

i5

§. n.

Determinato cosìlo stato di salate della nostra BTucc*

all'epoca del contratto5o perlo

meno

dimostratoche

.il ponzaredi essa poteva dipendere da tutt'altra

«cagione cheda una attuaimalattianei suoipolmoni

,

inutilesi rendel'investigare sequestofenomenopos- saj e debba riguardarsi

come

un'indizio di predi- spozione a quella di cui in appresso perì .

Una

ti fatta disamina nella quale tutto dovrebbe essere ipotetico,e congetturale,diviene affattoinutile,ed estranea pel caso nostro,attesoché quand'ancosi ve- nisse a porreinchiaro l'esistenza di questapredisposi- zione3 nulla però sisarebbe ottenuto in faccia alla la quile accorda il diritto redibitoriale al compratoresolo in virtù dellapresenzadella malattiaa

o dellacausa di es9a,ma non mai in grazia dellesis- tenza della predisposizione a contrarla. Più utilepe- tò,anzi necessario sirende per noil'occuparsiamos- trare che la predisposisi"ne non costituisce malattia

(come sembra essere stato creduto dainostriavversa- ri (») )' e cìie ntm

P

110 riguardarsi

nemmeno

come causa di malattia.

Ellaè cosa oramaisanzionata dal consenso universale dei migliori patologisti,checol

nome

dimalattiadebba intendersi quello stato del corpo animale , in cui

(a) Parerecit. Pag.4.=Tanto poco «palio ditempo dalla vendit alla compaia del maleescluderà- forse

U

predi.pt*«ione ,i..n„ In coatiNiivn.mainante malata noti aitantech#

detta,dielacostituivareaiuwnte malata nou aitanteeh» «aa»

*

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(15)

C$4

la rezolarità, ed it ritàio dèlio Funzioni dei snoi orani si allontana da quel mirabile accordo concui designò natura il confine della salute intera, e perH fetta, echeil

nome

dipredisposizionesiada riserbarsi a quello stato intermediofralasaiute,e la malattia*

o vogliam dire a quella particolare condizionedella fibra delcorpoistesso,per cui inunsoggetto sano può svilupparsi

un

dato morbo, anco sotto 1"azione di quelle medesimecause che non porterebbero nessun resultato in.un'individuo cheandasse esentedaessa.

Taleè l'accettazione diquesteduevoci pressogli scrit- toridi patologia, fra i quali basterà solo di riferire l'autorità diduefra.ipiùcelebrimedicidell età nostra.

Internamautem conditionem{dìeeildottissimo iSpreo- gel)vel diathe&im, vel opportunitatem

vocamus

corporisa£grotatubi

eam

indolein, qua posse vel aegritudinem sequi,vel probabiliter et-iam orivi,efi- citur (a).

El

il miochiarissimo Precettore, 1'esimio Professore Morelli di Pisa nelle eruditissime annota- zioni apposte all'eccellentesua versione delle Epito-

mo

di Franck aggiunge con precisione anco maggio- re ilpredisposto

è

sano,

ma

proclive

ad

ammalarti ogni volta che agiscono su di lui potenze nemi- che, atte

ad

aumentare lasua inclinazione a ri- sentirne icattivi effetti.(b)

Daquesta diversità d'essenzapoi fralapredisposizione elamalattia deriva qual necessaria conseguenza,ohe non si puòriguardare la prima comecausa dellase-

_ t») Spremei.Path.Gen.Voi.4.P. 40,

(b) Morelli. TraJ.dell'EpitomediFranktom.1. %

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(16)

*

i5

conda;edove

ii volesse pure anco chel'autorità ne venisse a sostegno,ci è questa opportunamente som- ministrata dallo stessogiudiziosissimo Sprenjrel,allor- ché dice =facìlli/neyinquartiigignirur morbus prae-

„ valente peculiari quadarh opportunitate,

unde

sequiturca'Jsas exthrnàs

haud

satinpotentes po-

stulari,

vnmo

nonnunq'tam inconspicuas esse,

si dis ositio validafuerit, (a)

con siffatto

modo

di raziocinio si pretende però di venire ad escludere la:necessità della preesisten- za dèlia predisposizione allo sviluppo di qualunque

siasi malattia,

ma

vuoisisolamentestabilire, che la predisposizione non costituisce malattia, ne può ri-

guardarsi come la causa di essa.

': 't •' *. -i :. '.

§. ni.

Quanto abbiamo detto finqui può bastare per togliere al compratore qualunque lusinga disperar dalla leg- ge il beneficio dell'azione redibitoria, giacche chia- ro apparisce, che la

Mucca

era sanaal

momento

del contratto9 eche in lei non esisteva veruna causa apparente di malattia.

£

qui pure potrebbesi por termine al nostro ragionamento, se la mentita che dai nostri avversari viendataal giudizio del

da

li-

berti circa alla prima comparsa, edalla vera sede, e

natura del morbo, non ci richiamasse ad ulteriori

rilievi.

'»>:»•..

Jlepugna all'Autore del Parere citato

V

ammettere

,

»/ .0: .i.j

(a)Spreog. loc.cit. p.41.

5

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(17)

*6

ebe li ««latti», facessela so* prima comparsa nei vi-

•ceri del bassoventre, ed saziapertamente dichiara, ohe questo morbo dovè primitivamente consistere in una infiammatone lentadei polmoni , laquale si

propagò in appresso allo stomaco ed aglialtri visceri addominali

Ma

perchè siffatta asserzione avesse almeno una qualche ombra di verosimiglianza, edi probabilità, bisognerebbe chesifosse palesementeos- servato qualchesintonia dal quale potersi con ragio- nevolezzaconciudere,ehegliorganirespiratoriifurono, prima di quelli del bassoventre,invasi da questo in- fiammatorio processo.

Or

noi troviamo anzi il con- trario, giacche tutti convengono ncll'asserire che il

primo sintoma di malattia indicòla presenza della lesione addominale, senza' far parola di verun feno-

meno

che manifestasse quella dei visceri del tora- ce.

Depone

infatti il compratore ( Vroc. ac. l. ),

che quésta

Macca

fu colpita da una fiera malattia di Corpo,lo Zerboni chiamato il primo ad assister- la, la riscontra tumida nel ventre, senza febbre, o le ordinadella bevand», ed il Galiberti, esclu- dendo qualunque altro morbo, nonsolo ci avverte espressamente della presenza del meteorismo ,

ma

regola la cura in

modo

da mostrar chiaramente che tutto il male esisteva nell'addome, eniuno al polmone,e stabilisce, e designa l'affezione con- secutiva di questo ultimo viscere solo alla secon- da sua visita, quando cioè la sopravvenienza dei nuovi sintomilo fecero certo del dilei primo svilup- po.

(Pwc. a ci.

l6.)-

si potrebbe con buone

-

(a)Parere cit. 5.

(18)

1?

ragioni asserire,che il Galiberti si ingannòalla sua prima vìsita del 7.

Novembre

ec. equivocando sulla natura, esulti sede della malattia, imperciocché le ragioni ohe adlusse per mostrare Verroneità del piano curativo in* ituito dallo Zerboni pel gra- ve meteorismo da cui trovò, e giudicò affetta la

Mucca

( Proc.

a

c. ia.e 16. ), è1* accurata de- scrizioneche fecepoidell'imponente stato d'attac- co al petto in cui da ritrovò alla sua seconda vi- sita del i5. di detto mese, fanno chiaramente vede- re,che in

ambedue

queste occorrenze egli seppe ap- prezzare, e valutare giudiziosamente la natura della malattia, non che precisareivisceri-nei-quali aque- ste due epoche differenti il morbo aveafattosua se-

de.

Come

mai dunque nella assoluta deficienza dei sintomi denotanti infiammazione al petto,edesisten- dogiàquegli di una affezione addominale potremmo con bdona criticasostenere, ohe la malattia esiste- rà al-torace, oventunsegnolafaceva supporre, per escluderla poi dall'

addome

, in cui tutti i fenomeni ne annunziavano ha presenza, ela sede?

$t

l'eccel- lenza della medicina(tale è appunto l'opinione dei nostri avversar) ) consistenel non forzare la ragio- ne per spiegare con ipotesi assurde ifenomeni mor- bosi,

come

potrebbesi ammettere(senza fare di essa una arte capricciosamente ipotetica) che una malat- tia, la quale esistendo pri uiivaia nte nel petto si

propigv in appresso ali'adJome, debba manifesta- re isintomi della suapresenza prima inquesta,«he in quella cavità?

Non

sarebbe egli siffatto-modo di ragionare ugualmente contrario al buonsenso,qunnto quello di credere affetto dacolica intestinile chi ha»

r

(19)

tosse, difficoltà-di respiro', dóìott al petto, e spurga

sagùiguor ., . .

oli ttf opponga, ola dottrinadc4consensi,ol'autori- tà1del Balionio citatodai nostri avverfearj ihappog- giodella loroasserzione, giacchese egli è vero

ed

oramai uiostratodall'esperienaa, eddlPosservazione, chele malattie di

un

viscere possono fare sviluppa- redei fenomeni morbosi in organi molto lontani da quello che fu primitivamente.malato> è altresì in- dubitabile, cheaquesti sconcerti seoondarj avrà sem- pre preesistilfo, o in tutto, o in paiate una morbosa fenomenologia denotante l'attaccoa quel viscere,che

costituì'lasede della prima affezione, e di cui le ai- tre non sono che dipendenze ulteriori.

Tutto concorre dunque a provare che' la prima' ma- lattia da cuifu invasa la nostra Mucca, esistè, e si

mostrò nell'addome sotto laforma diun meteorismo, pelquale disposta- la

Mucca

a contparné facilmente una seconda, sisviluppòin lei,osi associòalla pri-

ma

malattia ima vera infiammazione acuta pòluloria-' le, laquale guastando specialmente1' intima fabbri- ca degliorgani rinchiusi dentro al torace le appor- tò in brève tempo la morte.

E

questa nostra asser- zione acquista pòi una forza maggiore, non tanto dalla prognosi del Galiberti, il quale fece distinta- mente avvertire(Proc.

a

i5.), che questo meteori- smo suole alle volte essere il forierodi gravi malat-

' tic infiammatòrie, quanta ancoradallacontinova es- perienza la quale mostra tuttogiorno almedico, che in seguito delle affezioni intestinali sogliono gli uo- ministessi farsimalati ora di una, ora di unaaltra formadi malattiasecondo che la vigente diatesine rende inessi piùfacile lo sviluppo.

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(20)

Stabilita così non eon gratuite asserzioni,marcilascor*

ta dei documenti, edei fatti che ci fornisce il Pro-

. *

cesso, la vera, eprimasededelmale,resta ora per esuberanza di provaamostrarechel'ipotesi dell*indo- le lenta, e

fìédda

dell*infiammazione micidiale di cui la

Mucca

péri, non ha un valido appoggio per sostenersi neppure'negli argomenti,, su i quali i no- stri avversar] nefonda ron la prova.'

Per non azzardare nell'esame di questa difficilissima questione cosa*alcunadicongetturale1,o ipotetico fa- rà d*uopo attenersi unicamentealle resultanze otte- nute bolla sezione del cadavere

, per vedere se esse convengano più colla natura della lenta, e dell'acu- tainfiammazione, e se le circostanze accessorie stia-

noadescludere questa ultima forma di malattia.

Dalladeposizione del Galiberti(Proc: a i5.)sappi*

mo

che la prima comparsa del meteorismo successe ai 5.

Novembre

, e dal ntìn essere égli stato richia- matofino ai i5. di detto mese possiamo ragionevol.

mente inferirne, o che questo meteorismo eia scom- parso, o che per lo

meno

non aveva cresciuto d'im- ponenza, e di gagliardìa; nella qual supposizio- ne poi ciconfermavicinaffgiormente1'osservare,che

...

«

...

alla prima sopravvenienza dei nuovi minacciosi sin- tomi coi quali si annunziò nella

Mucca

lo sviluppo della peripneumonia, èdesso tosto ricercato, non cht imploratala sua assistenza.

Ai

14.adunque del No- vembre ,0 tutto al più

^

l3.può ragionevolmente fissarsi la prima comparta della peripneumonia

.

L* infiammazione polmonale poi si manifestò con gros safebbre ( Proc.

a

16. ), cw»difficoltà di respi.o.,

(21)

jspn tossearida tc frequente, con gran calore,co ^ aridità di narici, e di lingua,, e con total mancanza 4i ruminazione, e ili forza, Sea questf sintomi non

Ù

riconosce riijynaionc repentina, ed il carattere ili

Una-peripne monia acuta, quali ne aspetteremo di

«maggiore,evidenza?

Ma

cjò nonbasta.Muorela Glut- ea nei 5p. ovembre

(quindici, 0.16. giorni cioè do- po il principio della malattia ) e fattane la aeziouc del cadayere #i trov^ nella cavità del torace molto

;

fluido marcioso fetente, i lobi del polmone aderenti alla pleura, di uncolore rosso violetto, moltissimo infiammati, e tendenti alla putrefazione, i bronchi {fangrenati,e fluttutanti nclPistewo fetente umore, infiammato il fegato, e gli intestini,inariditi gli sto- machi, e privi dei loro sugjii gastrici .

Non

è egli questo lo Btato dei visceriche si riscontra in quegli chepolirono vittima di una veemenlc, ed acuta pe«

1ipneumunia?Qual maggior complesso di resultanze pU9 mai cercarsi negliscritti dì anatomia patologica per illustrare, e

pone

in più chiaia luce la nntnm.

e Vessenza di una acuta infiammazione polmonale ?

E

mal potrebbe cercale un plausibile appoggio in sostegno della prcU«a lenta, c sorda inliammazione dalla iiuuia del cuoic, e dall'induiimcnto del peri- cardio (a), ed inferirne che queste alterazioni mor- bose3diverse affatto dallo stato dei visceri clic lin qui abbiamo esaminato, sicno state prodotte da una causa diversa, o vogliam dire da una infiammazio-

ni)Parerecit.p.13.

I 1

(22)

ai pp \puta, «tonta,-;* diii^raav^tiU.aawbbetsìfiat*

uiij^K^es «

«HOitiU

daHa pratica giornaliera, la quale

wstra

*fl»i;,!cpe l'ispesso;

cowp

p^iafiatunja- .aione attacca diversau*?nte i visceri che invade, co- è\ -che le uU<la/.iom «he,vi lancia*,*pno dhetBÌ*suue

Aa

loro «ebbene prodotte dalla causa medesima. ÉSj osserva.'Àn (aia

oum

di in qualunque sia»i parte af- folla da;iutianiinazione, che mentie questa -spiega in un ]«unto tutta la forza, ed energia'del. prpr eeslo sjpppprativo, nnii n>ic in un*altro, cheilca?

intLei-c mite ibJl"adibivo» Noi abbiamo im.i prova

ili (]uta.i

vu

iia uuiii di in 111 genesi degli ascessi

pellai Jùnaaaiona dei quali seihepei

V

iptittmina?ione i^teséa oqpupi

W

aroa. pip;© meno,«rapde.diup me- desimo organo, pure nel centro essa passa alla,su p- puiu/ionc, mentre ^lell^ eiroonfereiua simantiene uoioa*|ept€ .4dpsivaf( .|;,quello che fa maggior- njente te* caso postrp:, li è, clip

pe

parti delcor- po «olinoleinoo jisemonobtuite npl

mo^o

istesso l'ef- fetto (Iella jnedesi

ma

intiaippiaaionc, mentre,la diver- sa Inu-o vitalità fa «} cjie,il processo, infiammatorio abbia iuesse up eaiio differente. J?erquesta natura- le disposizione noi vediamole ferite delle parti

mur

teolosecSefctrioaarsi di primaintppxippe più.facilmen- te di quelleche sono l'atto pelle parli pinguedino- seye cellulose, quali coa maggior frequenaodel- le prime paesano alla suppurazionej vediamo le

membrane

invase da mb,untua /.ione aderirsi,leglan- diile3 egli oi^nni muscolari, indurirsi4 e quegli di una testiturM più Usua, ecellulosa passare con mag- gior'faci lieialla ditsorgaaizzaziapc^ecl,a,)la

i

gangrena

,

duodeniti Nifi;qu**fi«anom: «hp,la natura stabilì.

(23)

22

k

che1'esperienza universale confermòin ogni tem- pi, è facilelo spiegarecome un'infiammazióne che invade tutti quanti i visceri del petto,e del basso ventreportisimultaneamente lagangrena nel polmo- ne, e1*indurimento nel cuore enei pericardio, senza

•che debba supporti necessaria la presenza di Una causa diversa per spiegare la esistenza di questi di- versi fenomeni; talché puòconludersi, che ladiver- sità dell'intima1struttura organica di ciascuno di questi visceri, non

meno

che la diversa forza dello- ro principio vitaleha bastato per snervare inalcuni l'energia di quel morboistesso,che non avendo tro- vato in altri fatta disposizione ha potuto infierire da vantaggio a danno appunto dell'organizzazione del più debole.

E

che l'indurimento del cuore, e del pericardio della

Mucca

in questionesia dovutoalla medesima infiam- inazione acuta cheguastò il polmone, edi bronchi, è manifestamente provato dall'esistenza dentroalpe- ricardio di

queW

istessojiuido marcioso fetente (Pr.eia.) che inondova il torace ;lochemostrasen- za replica a parere mio, che quest*istessa acuta in- fiammazione, che disorganizzòi polmoni, edibron- chi, se non potè perladiversa natura delle parti portare un* cgual guasto anco nellasostanza de] pe- ricardio, e del cuore, potè però esprimere da questi quell'istesso umore chefe'trasudare da quegli.

Non

convinti però i nostri avversari dalle resultante offerte dalla sezione del cadavere dell'indole acuta dell'infiammazione,di cui perì laMucca,e dellaquale a

me

sembrano chiare oltremodo,epatentile vestigia, pretesero anzi di escluderne la possibilità perle se- guenti ragioni:

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(24)

33 1°Perchè una causa estrinseca dopolavendita, fonie insoliti-eacrcizj, poteva attaccare

ambedue

le llucche; 3° Perchè un' infiammazione acutaavrebbe avuto un' esito più, precipitoso, fajtp un cerso più- pronto,elimitato i suoi effetti aivisceri diuna sola cavità.;,3° Perchè nella circostanza della gravidanza un'infiammazione acuta avrebbe prodotto o l'aborto, o la morte del feto nell'utero. f;i)

Sì fatteobjezionipeiò possono secondo

me

averetutt'altra forza che quelladiescludere plausibilmentela proba- bilità dianaacutai infiammazionenellanostra.Mucca

,

o,mostrareche

ewa

morìpel lento lavoro diun sordo9

e

cupo, processo infiammatorio. In fatti che sotto 1* azione, delle istesse cause una sola delle due Muc- che siasi fatta malata-, lungi dall'escludere, elio la la malattia fossed'indole acuta,provasolochequella che si

ammalò

aveva, in preferenza dell'altra, quel- la data suscettibilità,od opportunità a risentire gli effetti delle cause estrinseche che agivano sopra di lei, ovvero che essa sitrovava inquellostatodipre- disposizione necessaria a contrarre qualunque malat- tia; stato dieui non abbiamo negata nè la possibi- lità nè l'esistenaa,

ma

chesolononpossiamo confon- dere nè coli'attualità della malatia, nè colla causa di essa.3Non vediamo forte accader tuttogiorno l'i- stessp negli individuidella specie

umana? Non

è egli forsecomunissimo l'osservare che dipiù individui po- sti sotto le istesse circostanze, e sotto l'azione dell©

medesime cause,unosolo resta affetto da una qualche

(a)Parer©citp.il.

i

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(25)

*4

malattia infiammatoria, senza però che si possa met- terein dubbio ildi lei carattereacuto?

E

guaj alle famiglie di più individui, se l'indole acutadelle in- fiammazioni importasse la necessità di attaccare nel tempo ìstesso tutti quegli che trovami nella sfera delle stesse cagioni, imperocchési vedrebberoestinte delle intiere casate tostoche un'acuta peripneumonia assalì taluno dei componenti.

Relativamente poi alla seconda objezione,cioècheuna infiammazione acuta avrebbeavuto un'esito precipi- toio,fatto un corso più pronto, e limitatoi suoi ef- fetti ai visceridi una sola cavità,dirò, che tuttociò non sembrami tanto validamente provato, quanto ri- chi edesi. Imperocché se non di rado sivede nell'Uo-

mo

chela peripneumonia acutaiperstenicauccide chi ne è afletto in uno spazio di ben pochi più giorni

,

non è però senza esempio il caso in cuimalattiedel- 1istcsea natura si sieno fatte mortali ad un epoca molto più remota, talchépuò dirsi, che esiste vera- mante una scaladidifferenze sensibilissime nelgrado di forza,con cui si manifestano anco lemalattie in- fiammatorie d'indole acuta. Chi non sà quanto sia più presto micidiale l'antraceinconfrontodelleacute peripneumonie ordinarie?Sarebbe egli però permesso

?

inferirne che leseconde deponessero per questo la loro indole acuta in confronto delle prime?

cer- tamente.

Ma

vi è ancodi più.

La

mortechesoprav- viene per causa diuna infiammazione polmonalepuò esser prodotta in due modi diversi: o la violenza e la gagliardi» dello stato infiammatorio annulla,esof- foga per così dire la vita nervosadi quest'organo im- portantissimo,ed allora la perditadi chineè affetto,

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(26)

1

%$

accade in brevissimi istanti, e forseanco prima che

r

inficiliinazione sia giunta al grado più elevatodella sna intensità: o 1infiammazione non attacca viva- mente il principio nervoso, perchè la di lei natura è un poco più mite, ed allora diviene più tardi fa- tale a cagione del guasto che porta nefl'organismo del viscere affetto.

Ma

non per questo potrà negarsi che in

ambedue

questi oasi il carattere dell'infiam- mazionesia Stato veramente acuto, come nonpotreb- be negarsi ohe fosse del genere delleacute tanto una infiammazione gangrenoBa,che fa in pochi giorni ca- dere in sfacelo la parte su cui si sviluppa, quanto un'altracheladisorganizza perunprocessosuppuratolo impiegandovi otto, o dieci giorni di più. Ciò posto non potrà escludersi che l'infiammazione polmooale dallaquale fu compresa la nostra Mucca,fosse d'in-

«Iole veramenteacuta,perchè tardò quindici giorni ad ucciderla, molto più se siconsideri che la vitalità più tenace di questi animali,, di fronte alla squisita sensibilità dell'uomo, ha bisogno di

Uno

spazio di tempo più lungo per essere estinta

Che

anzi egli è opportuno, ed utile per noi l'osservare sutal propo- sto che la natura acuta di una malattianon può es- sere esclusa dalla dileidurata per eoli due settenarii, o poco più•>quandotNoeotogiatihanno convenuto po- terei noverare in questa classe certe altreche si pro- lunganoanco ad un'epoca molto, più lontana.=Inten-

„ dono i Medici ( ees*si esprime il prelodatoProfea-

»sor Morelli ) per malattie ac«te quelle, le quali

passano di rado i tte,oi quattrogettcnarii al più,

.„ BeLLene giungano qualche vòlta al"quarantesimo

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(27)

26

„ giorno = (a).

Come

sostenere adunque che una in- fiammazione non fu acuta,perchè siprotrasse soltanto

fino alquindieesino giorno?

Ne

so poiimaginarraiuna ragione sufficientedelperchè un'infiammazione acuta debba limitarelasua azione ai visceri di una sola cavità,mentre si accorda che una d'indole lenta può invadere quelli si del torace che dell'

addòme

. Allorché si conosce la stretta co- municazione nella quale si trovano i visceri di am- bedue questecavità per le frequenti anastomosi dei nervi che vanno a vivificarli, bisognerà convenire, che questo consenso non interrotto può favorire la propagazionedello stimolofraquesteparti nell'una che nell'altra forma dimalattia. <

L'ultima objezione poi ohe*una acuta infiammazione avrebbe dovuto portarel'aborto,o la morte delfctxty

eade di sua natura perciòche riguarda la sua prima parte,quando si paragonino bene tanto l'epoca della prima comparsa della peripneumonia, quanto quella dell'aborto.Di fatti abbiamo vistoche la prima in- vasione della acuta infiammazione polmonale deve

stabilirsi ai tredici,oai quattordici del

Novembre, *

non prima

; quando non si vogliaandar farneticando- soprafantastiche congetture.Al comparire adunque dell'acuta infiammazione si effettuò l'aborto,la di cui comparsa, standoalla volontà dei nostri avversa- rj, convaliderebbe,anziché escluderela natura acuta del male.

Che

poi il fetosia venuto vivo alla luce^ non

può

annullare, a parer mio, la possibilità della

.v ìi : .

: i : , i .

. »:

-

: < ' 1

(a)Morelli L.

C

p. 196.

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(28)

»7 natura acuta, dell'infiammazione.

F

vero clictpcsso

si vede l'aborto complicarsi eolle peri poetimonie,

ma

in questi ca«i iocredo che un tal fenomeno debba ripetersi dall'urto chericeve l'utero nelle scosse del- latosse, piuttostochèda un'azioneelettivadell'infiam- mazionesull'utero,e «il feto stesso?

E

se si osserva non di rado che il feto è ra simili occorrenzepri- vodi vita, ciò però non è sempre costante, e solo suole più di frequente accadere,quandoilfrutto della gestazione è molto immaturo.Nel casonostro peròla gravidanza era prossima ni suo termine, e la presen- za della malattia non ha fatto che accelerare il mo- mento del parto, forse in ragione di quell'orgasmo, o di quel turgore vitale,che si osserva svilupparsi , oaccompagnare la prima comparsa delle acute ma- lattie infiammatorie,e quindi ha potuto il feto ve-

nire vivo alla luce.

Dimostrale in tal

modo

insussistenti le ragioni per le quali inostri avversarj tentarono di escludere la pos- sibilità dell'indole acuta dell'infiammazione, ecco come io credo elie sia natolo sviluppodella malattia della nostra

Mucca

.

Eia essa indubitamente sana all'epoca della vendita.

Gli esercizjaiquali fusottoposta nei primigiornicon- secutivi al contratto e dai quali avrebbedovutodis- pensarla il di lei stato di avanzata gravidanza, la esposero a prendere una qualche costipazionereuma-

tira addominale, la quale ( secondo ciò che diceil

Galiberti ) si sviluppò ai cinque

Novembre

col me- teorismo da cui fu assalita. Vigente in essa la diate-

li

si sten icoren

ma

tira,e forse per l'azione di altre cause occasionali, che non e per noi necessario di rintrac-

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(29)

28

ciare fa essa attaccata verso i tredici,oì*quattordici

Novembre

da una. acuta peripnenmoaia , la quale guastando i più importaoti visceri del torace, edin- vadendo anco alcuno degli addominali lini col tron- carle la vita.

Quindi èohe mancando nella nostra Mucca non tanto la presenza di malattia all'epoca della celebrazione del contratto, quanto ancora la causa di essa, ed essendosi il morbo per cui perì sviluppato in lei posteriormente alla vendita per cause affitto trau- matiche, e repentine,iocredo non potersi competere al compratore nissundiritto all'aziono redibitoria.

Firtoae i8i$- i'reawGiuseppediGiovacciùuo Pagani

.

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6? 3B<:2C»

(30)

L

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