La funzione obiettivo delle imprese
1 Introduzione
2 Share/stakeholder theory e istituzionalismo
3 La funzione obiettivo dell’impresa
4 La distribuzione della ricchezza
In questa lezione facciamo riferimento all’impresa che produce ricchezza, tralasciamo quindi la funzione di produzione di beni e servizi.
Tale ricchezza e’ data essenzialmente dal profitto economico (differenza tra costi e ricavi) che remunera i fattori della produzione.
L’impresa distribuisce la ricchezza creata.
Sulla modalità di distribuzione della ricchezza esistono diverse teorie:
shareholder theory stakeholder theory l’istituzionalismo
Shareholder theory, stakeholder theory,
istituzionalismo
Shareholder theory
Lo shareholder e’ l’azionista. Egli occupa una posizione di assoluta preminenza nel determinare la funzione obiettivo dell’impresa e quindi nel controllarne le scelte strategiche. La teoria degli shareholder si basa sull’assunzione che
l’impresa esiste per massimizzare la ricchezza dell’azionista e quindi per massimizzare nel tempo i flussi di cassa.
Gli azionisti operano attraverso i manager dell’impresa. Questi sono legati agli azionisti da un rapporto contrattuale e fiduciario.
Stakeholder theory
Gli stakeholder sono l’insieme degli interlocutori sociali dell’impresa. La teoria degli stakeholder non è un corpo omogeneo.
Essenzialmente si basa sull’assunzione che l’impresa deve la sua esistenza ad una molteplicità di interessi.
Il soddisfacimento di tali interessi influisce sulla probabilita’ di sopravvivenza nel tempo dell’impresa.
L’istituzionalismo
L’assunzione su cui si basa la teoria istituzionalista è che l’impresa e’ un insieme di contratti.
Le conseguenze sulla funzione obiettivo shareholder theory
L’impresa deve massimizzare il valore delle azioni, attraverso la massimizzazione dei flussi di cassa.
stakeholder theory
L’impresa deve soddisfare tutti gli interessi e i portatori di interessi in modo stabile e duraturo.
istituzionalismo
L’impresa e’ un sistema nel quale interagiscono diversi soggetti, ma esso assume una connotazione autonoma e specifica. L’impresa gode di obiettivi propri e indipendenti da quelli dei soggetti che la costituiscono.
L’obiettivo dell’impresa
Obiettivo implicito (perchè implicito?) dell’impresa e’ la remunerazione dei fattori impiegati nella produzione, e tale remunerazione deve avvenire a condizioni di mercato. La piu’ convincente approssimazione della funzione obiettivo dell’impresa che permette la remunerazione dei fattori e’ la nozione di goodwill o valore dell’avviamento.
Il goodwill
Il goodwill G esprime il profitto economico atteso dall’attivita’ d’impresa nel medio-lungo periodo.
G e’ uguale alla capitalizazzione dei profitti economici attesi.
G = n X t=1 PEt (1 + i)t (1) dove
PE e’ il profitto economico nel periodo n i e’ il tasso di attualizzazione.
Il goodwill e l’obiettivo dellimpresa
L’obiettivo dell’impresa in un istante t e’ rappresentato dal raggiungimento di un valore di G maggiore di zero.
G = n X t=1 PEt (1 + i)t >0 (2)
La condizione G > 0
La condizione G > 0 e’ necessaria, ma non sufficiente. Essa segnala la capacita’ dell’impresa di:
remunerare i fattori produttivi;
generare un surplus di valore (il profitto economico) da destinare a vari scopi;
generare un profitto economico stabile che permetta la sopravvivenza nel lungo periodo.
La massimizzazione di G
Le implicazioni sulla massimizzazione di G sono diverse a seconda delle teorie analizzate.
Stakeholder theory
La massimizzazione di G non corrisponde a quella dei flussi di cassa ma implica la remunerazione dell’azionista.
L’istituzionalismo
L’azienda ha un suo fine dipendente ma non sovrapponibile a quello dei soggetti che partecipano all’assetto istituzionale, perchè:
l’impresa ha rilevanza sociale (molteplicità di interessi); l’impresa sopravvive agli individui che nel tempo le danno vita
Esercizio
Consideriamo un’impresa che opera per tre anni e dal business plan prevede i seguenti profitti:
PE1= −90; PE2= −35; PE3=180.
1 Con un tasso di attualizzazione pari al 20% l’impresa
decide di avviare la produzione?
2 Cosa succede se il tasso di attualizzazione passa al 30%?
3 Data la situazione al punto 2, l’impresa decide di operare
anche un quarto anno. Quale deve essere il suo profitto il quarto anno affinche’ la condizione di avviamento risulti soddisfatta?
Soluzioni
Dati i seguenti valori
PE1= −90; PE2= −35; PE3=180; i = 0.2 e data la seguente condizione : G = 3 X t=1 PEt (1 + i)t >0 (3)
1 L’impresa avvia la produzione perche’ G = 4, 861 > 0.
2 L’impresa non ha convenienza ad avviare la produzione
perche’ G = −8, 0109 < 0.
3 L’impresa dovrebbe avere il quarto anno un profitto almeno
Introduzione: Esempio
Nell’analizzare come l’impresa distribuisce ricchezza tra i soggetti che la compongono o che ne fanno parte, utilizzeremo un esempio (esercizio).
Dati
L’impresa remunera i propri dipendenti con un valore pari a 100
L’impresa remunera il capitale con un valore pari a 100 L’impresa ha un ricavo pari a 215
Esempio
Visti i dati precedenti l’impresa realizza un profitto pari a 15 dato dalla differenza tra i ricavi (215) e i costi (200).
Consideriamo adesso i seguenti casi:
1 L’impresa aumenta la remunerazione dei lavoratori a 110
2 L’impresa aumenta la remunerazione dei lavoratori a 120
Soluzioni
1 Si remunerano maggiormente i lavoratori, ma il profitto
resta positivo (passa da 15 a 5) si possono comunque remunerare gli azionisti. Si ha margine per gli investimenti.
2 L’impresa non genera ricchezza, sopravvaluta uno dei due
fattori. Il profitto economico e’ negativo (passa da 15 a -5) e non puo’ remunerare gli azionisti ne’ ha margine per gli investimenti.
3 L’impresa penalizza il fattore lavoro. Ha maggiore margine
di manovra sia per investire che per remunerare il capitale. Il profitto economico passa da 15 a 25.
Introduzione
Le imprese producono conoscenza: esternalità positive. Tale produzione di conoscenza è fondamentale per la crescita economica di un paese.
L’indicatore per la crescita economica è il reddito pro-capite. Un modello economico che individua l’importanza della
conoscenza per la crescita economica di un paese e’ il modello di Solow.
Modello di Solow: un’analisi grafica 1
La curva rossa individua la fun-zione di produfun-zione.
La curva verde indica la fun-zione del risparmio.
La linea nera individua invece gli investimenti.
Modello di Solow: un’analisi grafica 2
Se gli investimenti sono minori dei risparmi
sf (k ) > (n + d )k (4)
lo stock di capitale cresce Se gli investimenti sono mag-giori dei risparmi
sf (k ) < (n + d )k (5)
Il ruolo del risparmio
Una variazione del tasso di risparmio comporta una modifica del livello degli investimenti: Se il tasso di risparmio aumenta, la curva sf(k) si sposta verso l’alto. Per ogni livello di capitale una parte maggiore di produzione viene destinata ai risparmi e investita.
Conclusioni del modello
Nel LP il tasso di crescita del reddito tende a convergere con il tasso di crescita della produttività e quindi con il progresso tecnologico.
Il reddito puo’ crescere solo nei limiti di un incremento della produttività o del progresso tecnico.
C’è una relazione inversa tra tasso di crescita del reddito pro-capite e intensità di capitale.
La crescita viene ricondotta a fenomeni di accumulazione degli input (capitale e lavoro) e alla loro produttività.