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LaviniaParisi Lafunzioneobiettivodelleimprese

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Academic year: 2021

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La funzione obiettivo delle imprese

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1 Introduzione

2 Share/stakeholder theory e istituzionalismo

3 La funzione obiettivo dell’impresa

4 La distribuzione della ricchezza

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In questa lezione facciamo riferimento all’impresa che produce ricchezza, tralasciamo quindi la funzione di produzione di beni e servizi.

Tale ricchezza e’ data essenzialmente dal profitto economico (differenza tra costi e ricavi) che remunera i fattori della produzione.

L’impresa distribuisce la ricchezza creata.

Sulla modalità di distribuzione della ricchezza esistono diverse teorie:

shareholder theory stakeholder theory l’istituzionalismo

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Shareholder theory, stakeholder theory,

istituzionalismo

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Shareholder theory

Lo shareholder e’ l’azionista. Egli occupa una posizione di assoluta preminenza nel determinare la funzione obiettivo dell’impresa e quindi nel controllarne le scelte strategiche. La teoria degli shareholder si basa sull’assunzione che

l’impresa esiste per massimizzare la ricchezza dell’azionista e quindi per massimizzare nel tempo i flussi di cassa.

Gli azionisti operano attraverso i manager dell’impresa. Questi sono legati agli azionisti da un rapporto contrattuale e fiduciario.

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Stakeholder theory

Gli stakeholder sono l’insieme degli interlocutori sociali dell’impresa. La teoria degli stakeholder non è un corpo omogeneo.

Essenzialmente si basa sull’assunzione che l’impresa deve la sua esistenza ad una molteplicità di interessi.

Il soddisfacimento di tali interessi influisce sulla probabilita’ di sopravvivenza nel tempo dell’impresa.

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L’istituzionalismo

L’assunzione su cui si basa la teoria istituzionalista è che l’impresa e’ un insieme di contratti.

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Le conseguenze sulla funzione obiettivo shareholder theory

L’impresa deve massimizzare il valore delle azioni, attraverso la massimizzazione dei flussi di cassa.

stakeholder theory

L’impresa deve soddisfare tutti gli interessi e i portatori di interessi in modo stabile e duraturo.

istituzionalismo

L’impresa e’ un sistema nel quale interagiscono diversi soggetti, ma esso assume una connotazione autonoma e specifica. L’impresa gode di obiettivi propri e indipendenti da quelli dei soggetti che la costituiscono.

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L’obiettivo dell’impresa

Obiettivo implicito (perchè implicito?) dell’impresa e’ la remunerazione dei fattori impiegati nella produzione, e tale remunerazione deve avvenire a condizioni di mercato. La piu’ convincente approssimazione della funzione obiettivo dell’impresa che permette la remunerazione dei fattori e’ la nozione di goodwill o valore dell’avviamento.

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Il goodwill

Il goodwill G esprime il profitto economico atteso dall’attivita’ d’impresa nel medio-lungo periodo.

G e’ uguale alla capitalizazzione dei profitti economici attesi.

G = n X t=1 PEt (1 + i)t (1) dove

PE e’ il profitto economico nel periodo n i e’ il tasso di attualizzazione.

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Il goodwill e l’obiettivo dellimpresa

L’obiettivo dell’impresa in un istante t e’ rappresentato dal raggiungimento di un valore di G maggiore di zero.

G = n X t=1 PEt (1 + i)t >0 (2)

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La condizione G > 0

La condizione G > 0 e’ necessaria, ma non sufficiente. Essa segnala la capacita’ dell’impresa di:

remunerare i fattori produttivi;

generare un surplus di valore (il profitto economico) da destinare a vari scopi;

generare un profitto economico stabile che permetta la sopravvivenza nel lungo periodo.

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La massimizzazione di G

Le implicazioni sulla massimizzazione di G sono diverse a seconda delle teorie analizzate.

Stakeholder theory

La massimizzazione di G non corrisponde a quella dei flussi di cassa ma implica la remunerazione dell’azionista.

L’istituzionalismo

L’azienda ha un suo fine dipendente ma non sovrapponibile a quello dei soggetti che partecipano all’assetto istituzionale, perchè:

l’impresa ha rilevanza sociale (molteplicità di interessi); l’impresa sopravvive agli individui che nel tempo le danno vita

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Esercizio

Consideriamo un’impresa che opera per tre anni e dal business plan prevede i seguenti profitti:

PE1= −90; PE2= −35; PE3=180.

1 Con un tasso di attualizzazione pari al 20% l’impresa

decide di avviare la produzione?

2 Cosa succede se il tasso di attualizzazione passa al 30%?

3 Data la situazione al punto 2, l’impresa decide di operare

anche un quarto anno. Quale deve essere il suo profitto il quarto anno affinche’ la condizione di avviamento risulti soddisfatta?

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Soluzioni

Dati i seguenti valori

PE1= −90; PE2= −35; PE3=180; i = 0.2 e data la seguente condizione : G = 3 X t=1 PEt (1 + i)t >0 (3)

1 L’impresa avvia la produzione perche’ G = 4, 861 > 0.

2 L’impresa non ha convenienza ad avviare la produzione

perche’ G = −8, 0109 < 0.

3 L’impresa dovrebbe avere il quarto anno un profitto almeno

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Introduzione: Esempio

Nell’analizzare come l’impresa distribuisce ricchezza tra i soggetti che la compongono o che ne fanno parte, utilizzeremo un esempio (esercizio).

Dati

L’impresa remunera i propri dipendenti con un valore pari a 100

L’impresa remunera il capitale con un valore pari a 100 L’impresa ha un ricavo pari a 215

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Esempio

Visti i dati precedenti l’impresa realizza un profitto pari a 15 dato dalla differenza tra i ricavi (215) e i costi (200).

Consideriamo adesso i seguenti casi:

1 L’impresa aumenta la remunerazione dei lavoratori a 110

2 L’impresa aumenta la remunerazione dei lavoratori a 120

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Soluzioni

1 Si remunerano maggiormente i lavoratori, ma il profitto

resta positivo (passa da 15 a 5) si possono comunque remunerare gli azionisti. Si ha margine per gli investimenti.

2 L’impresa non genera ricchezza, sopravvaluta uno dei due

fattori. Il profitto economico e’ negativo (passa da 15 a -5) e non puo’ remunerare gli azionisti ne’ ha margine per gli investimenti.

3 L’impresa penalizza il fattore lavoro. Ha maggiore margine

di manovra sia per investire che per remunerare il capitale. Il profitto economico passa da 15 a 25.

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Introduzione

Le imprese producono conoscenza: esternalità positive. Tale produzione di conoscenza è fondamentale per la crescita economica di un paese.

L’indicatore per la crescita economica è il reddito pro-capite. Un modello economico che individua l’importanza della

conoscenza per la crescita economica di un paese e’ il modello di Solow.

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Modello di Solow: un’analisi grafica 1

La curva rossa individua la fun-zione di produfun-zione.

La curva verde indica la fun-zione del risparmio.

La linea nera individua invece gli investimenti.

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Modello di Solow: un’analisi grafica 2

Se gli investimenti sono minori dei risparmi

sf (k ) > (n + d )k (4)

lo stock di capitale cresce Se gli investimenti sono mag-giori dei risparmi

sf (k ) < (n + d )k (5)

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Il ruolo del risparmio

Una variazione del tasso di risparmio comporta una modifica del livello degli investimenti: Se il tasso di risparmio aumenta, la curva sf(k) si sposta verso l’alto. Per ogni livello di capitale una parte maggiore di produzione viene destinata ai risparmi e investita.

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Conclusioni del modello

Nel LP il tasso di crescita del reddito tende a convergere con il tasso di crescita della produttività e quindi con il progresso tecnologico.

Il reddito puo’ crescere solo nei limiti di un incremento della produttività o del progresso tecnico.

C’è una relazione inversa tra tasso di crescita del reddito pro-capite e intensità di capitale.

La crescita viene ricondotta a fenomeni di accumulazione degli input (capitale e lavoro) e alla loro produttività.

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