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GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO

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Academic year: 2021

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(1)

Variazioni glicemiche indotte da esercizio fisico combinato

aerobico e anaerobico in persone con diabete mellito tipo 1: studio pilota di confronto CGM-FGM

Glucose fluctuations associated with

combined aerobic and anaerobic exercise in patients with type 1 diabetes mellitus:

pilot study comparing CGM and FGM

G. Lisco

1*

, I. Bottalico

1*

, A. Cignarelli

1

, A. Notarnicola

2 3

, B. Moretti

2 3

, F. Giorgino

1

, L. Laviola

1 3

Sezione di Medicina Interna, Endocrinologia, Andrologia e Malattie del Metabolismo, Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti d’Organo, Università di Bari “A. Moro”, Bari; Sezione di Ortopedia, Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso, Università di Bari “A. Moro”, Bari; 3 Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive

* Hanno contribuito ugualmente al lavoro

RIASSUNTO

L’attività fisica (AF) produce numerosi benefici nei pazienti con diabete tipo 1 (DMT1) ma determina effetti glicemici variabili e non sempre prevedibili, conseguenti al fisiolo- gico adattamento metabolico e ormonale, a fattori psicologici e alla tipologia e durata dell’esercizio fisico praticato. Il monitoraggio del glucosio interstiziale rappresenta un utile strumento per ottimizzare il controllo glicemico nei pazienti con DMT1, anche in corso di AF. L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare le variazioni glicemiche che si realizzano durante e dopo lo svolgimento di due protocolli di AF combinata (aerobica seguita da resistenza: A-R, e resistenza seguita da aerobica: R-A) e di confron- tare tra loro le misurazioni glicemiche ottenute con rt-CGM integrato e FGM in soggetti con DMT1, allo scopo di saggiarne l’accuratezza. Sono stati studiati tre pazienti in terapia con microinfusore dotato di sensore integrato. È stata osservata una significativa riduzione dei valori glicemici misurati nelle 5 ore successive all’AF rispetto a quelli ottenuti in corso di AF, sia A-R che R-A (A-R: 148,3 ± 59 mg/dl vs 216,7 ± 24,2 mg/dl, p < 0,01; R-A: 143,2 ± 22,2 mg/dl vs 195,9 ± 15,2 mg/dl, p < 0,01). L’area sotto la curva della glicemia capillare è risultata tendenzialmente, anche se non significativamente, maggiore fino a 5 ore dopo A-R rispetto a R-A (53587,5 ± 22707,8 vs 50800 ± 21729). L’accuratezza (espressa come MARD) di rt-CGM integrato e FGM, valutata utilizzando come valori di riferimento le glicemie capillari misurate con gluco- metro, è risultata simile (8,9 ± 6,7 vs 11,3 ± 7,4) sebbene, per valori di glucosio < 70 mg/dl, FGM ha mostrato un grado di accuratezza maggiore rispetto a rt-CGM inte- grato (7,8 ± 6 vs 17,8 ± 1,9; p < 0,01). In conclusione, lo svolgimento di una singola sessione di AF combinata ha effetti favorevoli sulla glicemia in pazienti con DMT1.

La sequenza R-A sembra indurre una minor escursione glicemica rispetto ad A-R. L’accuratezza di rt-CGM integrato e FGM in corso di AF è risultata buona, anche se dipendente dall’intervallo glicemico considerato.

SUMMARY

Physical activity (PA) can provide numerous beneficial effects in type 1 diabetes (T1D) patients. However, exercise may result in variable and unpredictable glycemic excur- sions due to PA-induced hormonal, metabolic, and psychological changes, as well as to its specific type and duration. Interstitial glucose monitoring can improve glycemic management in these patients. The aim of this pilot study was to evaluate glycemic fluctuations during and after two combined PA protocols (aerobic before resistance: A-R, vs resistance before aerobic: R-A), and to compare glucose measurements during and after PA obtained with an integrated rt-CGM and a FGM sensor. Three T1D patients were examined in CSII therapy, using a pump with integrated CGM. Glycemic values were significantly lower during the 5 hours after PA than during both A-R and R-A ses- sions (A-R: 148.3 ± 5.9 mg/dL vs 216.7 ± 24.2 mg/dL, p < 0.01; R-A: 143.2 ± 22.2 mg/dL vs 195.9 ± 15.2 mg/dL, p 0.01). There was also a larger - though the dif- ference was not statistically significant - area under the curve of the capillary glycemia during the 5 hours after A-R compared with that after R-A (53587.5 ± 22707.8 vs 50800 ± 21729). The accuracy of integrated rt-CGM and FGM, expressed as mean absolute relative difference (MARD) using glucometer capillary glucose measurements as reference, was similar (8.9 ± 6.7 vs 11.3 ± 7.4). FGM was more accurate than integrated rt-CGM when glucose levels were lower than 70 mg/dL (7.8 ± 6 vs 17.8 ± 1.9;

p <0.01). In conclusion, a single bout of combined PA had a positive effect on glycemia in patients with T1D. Compared to A-R, R-A exercise appeared to cause smaller glycemic fluctuations. During PA, the accuracy of both rt-GCM integrated and FGM was acceptable, though it varied in different glycemic ranges.

Corrispondenza: Luigi Laviola, Sezione di Medicina Interna, Endocrinologia, Andrologia e Malattie del Metabolismo, Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi, Università di Bari “Aldo Moro” Policlinico, piazza Giulio Cesare 11, 70124 Bari – Tel.: +39 080 5478047 - Fax: +39 080 5478784 - E-mail: luigi.laviola@uniba.it

Parole chiave: rt-CGM, FGM, diabete mellito tipo 1, esercizio aerobico, esercizio di resistenza • Key words: rt-CGM,

Articoli Originali

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Introduzione

Numerosi e noti da tempo sono i benefici dell’attività fi- sica (AF) osservati nelle persone affette da diabete mel- lito 1-3. I vantaggi di differenti tipologie di AF nella po- polazione diabetica sono stati recentemente evidenziati nel Position Statement dell’American Diabetes Associa- tion 4. In particolare, l’allenamento aerobico migliora la fitness cardiorespiratoria, che è inversamente propor- zionale alla mortalità per tutte le cause e per cause car- diovascolari sia in soggetti diabetici che non diabeti- ci 5. In soggetti diabetici sia di tipo 1 (DMT1) che di tipo 2, che praticano regolarmente AF aerobica (A), è sta- to descritto un significativo miglioramento della funzio- ne endoteliale e della sensibilità insulinica, una riduzio- ne dei livelli pressori sisto-diastolici, dei trigliceridi, del colesterolo LDL e un aumento dei livelli di HDL 6 7, tut- ti effetti associati alla riduzione della mortalità per cau- se cardiovascolari e per tutte le cause. D’altra parte, lo svolgimento regolare di AF di resistenza (R) si associa ad aumento della forza muscolare, incremento di massa magra, massa minerale ossea e miglioramento del pro- filo di rischio cardiovascolare 8. Inoltre, in pazienti affetti da DMT1, lo svolgimento di R si associa a riduzione del rischio di ipoglicemie a breve e medio termine 9.

Malgrado l’esposizione cronica ad AF regolare induca un miglioramento della sensibilità insulinica anche in soggetti con DMT1 4, gli effetti sul compenso glicemico da essa indotti sono controversi poiché numerose va- riabili possono influenzare l’andamento glicemico in pa- zienti affetti da DMT1 in corso di AF. Durata, tipologia e intensità dell’attività motoria svolta, infatti, innescano va- riazioni dell’assetto ormonale capaci di indurre sia ipo- che iperglicemie 10. Inoltre, grado di insulinizzazione in corso di AF, stato di nutrizione del paziente, presenza di disfunzioni vegetative, deficit ormonali contro-regolato- ri, glicemia di partenza, fattori ambientali e psicologici (ansia da prestazione, agonismo), grado di allenamento del paziente sono altre variabili che condizionano l’an- damento glicemico in corso di AF.

L’allenamento combinato aerobico-resistenza oppu- re intermittente ad alta intensità (HIIT) induce risposte ormonali contro-regolatorie che non si osservano do- po esposizione ad AF aerobica continua 11. Tali risposte ormonali, che in larga misura coinvolgono catecolami- ne, cortisolo e ormone della crescita, si pensa possano controbilanciare l’azione ipoglicemizzante indotta dalle fasi aerobiche dell’esercizio, minimizzando la variabilità glicemica in corso di AF. Un recente lavoro 12 ha inoltre dimostrato che l’esposizione a una singola sessione di HIIT riduce la consapevolezza all’ipoglicemia senza che ciò alteri le funzioni vegetative e cognitive del paziente

suggerendo l’esistenza di substrati alternativi, metabo- lizzati a livello del sistema nervoso centrale, che fungo- no da mediatori di questo fenomeno (ad es. il lattato).

La valutazione precisa delle oscillazioni glicemiche in corso di AF è particolarmente rilevante nei soggetti con DMT1 perché la prevenzione delle ipoglicemie resta un importante obiettivo terapeutico da raggiungere e man- tenere anche in corso di AF. Per tale scopo, le indica- zioni condivise dalla comunità scientifica raccomanda- no di modificare la terapia insulinica prima, durante e dopo lo svolgimento di AF (sia boli, che basale) assie- me a un’adeguata integrazione di carboidrati (timing e quantità in base a tipologia, grado di intensità e durata dell’allenamento) 13. Pertanto, appare evidente come la rilevazione dei valori glicemici nel paziente con DMT1 che svolge AF rappresenti un aspetto fondamentale del processo di ottimizzazione del controllo glicemico 14. È importante monitorare la glicemia prima, durante e do- po lo svolgimento di AF al fine di prevenire o trattare pe- ricolose escursioni glicemiche. Tuttavia, questo approc- cio effettuato con il tradizionale autocontrollo (SMBG) potrebbe comportare un numero considerevole di auto- determinazioni glicemiche (fino a 10-12 volte al giorno), con potenziale riduzione della compliance da parte dei pazienti e conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi glicemici prestabiliti.

Il monitoraggio della concentrazione del glucosio inter- stiziale, ottenuto con sensori in real-time (real-time Con- tinuous Glucose Monitoring, rt-CGM) o con dispositivi on demand (Flash Glucose Monitoring, FGM) meno in- vasivi rispetto all’SMBG e soprattutto continui nell’arco delle 24 ore, rappresenta un passo in avanti fondamen- tale per la gestione della malattia diabetica, e consente un miglioramento del compenso metabolico 15 e una ri- duzione del rischio di ipoglicemie 16. In condizioni di vi- ta quotidiana, rt-CGM 17 18 e FGM 18 hanno mostrato una grado di accuratezza soddisfacente. Tuttavia, in consi- derazione della differenza tra concentrazione di gluco- sio capillare e interstiziale e delle loro modalità di funzio- namento, tali dispositivi sono al momento meno accurati degli attuali glucometri. Inoltre, il grado di accuratezza della misurazione del glucosio interstiziale non è sem- pre lo stesso, confrontando tra loro differenti dispositivi e considerando il range di valori glicemici (ipoglicemia, normoglicemia, iperglicemia)  18. In particolare, è stata evidenziata una riduzione della performance di rt-CGMs durante lo svolgimento di attività motorie, specialmente quelle a elevata intensità, legata alla presenza di nu- merose variabili interferenti, quali rapide variazioni della glicemia, aumento della temperatura corporea, disidra- tazione, possibile interferenza di sostanze del cataboli- smo energetico (lattato, copi chetonici, acidi grassi) 19.

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pomeriggio, a distanza di almeno due ore dal pranzo e quindi dall’ultimo bolo di insulina praticato, per il quale è stata consigliata una riduzione dal 30 al 50% a seconda del valore di glicemia pre-prandiale. Durante lo svolgi- mento dell’AF è stato disattivato temporaneamente il si- stema di sospensione predittivo ed è rimasta invariata la velocità di infusione della basale.

Per verificare il grado di accuratezza analitica di CGM integrato e FGM, è stato predisposto il calcolo della me- an absolute relative difference (MARD), utilizzando co- me valore di glucosio di riferimento (glucose reference) i valori di glicemia capillare registrati sia durante lo svol- gimento dell’AF che nelle ore successive, attraverso il glucometro. I dati sono stati rappresentati come misure di dispersione (media e deviazione standard), numeri e percentuali. Per verificare l’esistenza di un differenza tra variabili continue è stato effettuato il t-student test, con- siderando come significativo un p-value < 0,05.

Risultati

Le caratteristiche dei pazienti studiati sono illustrate in Tabella  I. I valori medi di glicemia capillare ottenuti nelle 5 ore dopo il termine dell’AF sono risultati signi- ficativamente inferiori rispetto a quelli registrati nei 30 minuti del suo svolgimento (A-R: 148,3  ±  59  mg/dl vs 216,7 ± 24,2 mg/dl, p < 0,01; R-A: 143,2 ± 22,2 mg/dl vs 195,9 ± 15,2 mg/dl, p < 0,05). Tale andamento è stato ri- levato anche dai sensori del glucosio interstiziale, come illustrato in Tabella II.

L’area sotto la curva (AUC) della glicemia capillare in corso di AF e nelle 5 ore successive è risultata tenden- zialmente superiore con il protocollo A-R rispetto al pro- tocollo R-A (53587,5 ± 22707,8 vs 50800 ± 21729), pur in assenza di significatività statistica. Risultati analoghi sono stati ottenuti anche dall’analisi delle rilevazioni di glucosio interstiziale di rt-CGM integrato e FGM. L’AUC calcolata in corso di svolgimento di AF e nei 120 min successivi (tra 30 e 150 minuti dall’inizio della sessione) è risultata leggermente superiore in occasione di A-R rispetto a R-A (7282,5 ± 4378,7 vs 6122,5 ± 4012,4) an- che se il dato non ha raggiunto la significatività stati- stica. Viceversa, quella misurata da 150 minuti fino a 5 ore dopo il termine dell’allenamento è risultata mag- giore dopo R-A rispetto ad A-R (23190  ±  11566,3 vs 20830 ± 8188,5) (Fig. 1).

È interessante osservare il delta glicemico verificato con i tre dispositivi nei diversi momenti dell’esperimento (Tab. III). Dopo un’iniziale riduzione dei valori glicemici al termine dei 30’ di AF, più evidente a seguito di R-A rispetto ad A-R (-18,7 ± 34,6 mg/dl vs -2,3 ± 34,8 mg/

dl, glicemia capillare), è stata osservata una notevole ri- Le informazioni relative al confronto tra diversi senso-

ri di monitoraggio del glucosio interstiziale in corso di AF sono al momento molto limitate. Pertanto, l’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’andamento glicemico in corso di due differenti tipologie di AF e di confrontare l’accuratezza di due sistemi di monitoraggio del glucosio interstiziale in “real time” (rt-CGM vs FGM).

Materiali e metodi

Sono stati studiati tre pazienti affetti da DMT1 di 23, 30 e 28 anni rispettivamente, di sesso maschile, in sensor- augmented pump (SAP) therapy con microinfusore do- tato di sensore integrato e funzione di sospensione della basale in follow-up diabetologico presso l’UOC di Endo- crinologia del Policlinico di Bari. Ciascun paziente, do- po aver espresso il proprio consenso, è stato sottoposto a due singole sessioni di allenamento combinato com- posto da 15 minuti di A e 15 minuti di R con 5 minuti di pausa tra le due attività. Le due sessioni si sono svolte a distanza di una settimana l’una dall’altra. Per monito- rare l’intensità dell’AF, ciascun paziente è stato dotato di cardiofrequenzimetro ed è stata misurata la frequenza cardiaca (FC) all’avvio dell’AF (tempo 0) e ogni 5 minuti fino al termine. Tre giorni prima della sessione di alle- namento su ciascun paziente è stato attivato il disposi- tivo rt-CGM integrato e applicato il dispositivo FGM. Al tempo 0, dopo 15 minuti, al termine della sessione di allenamento e, ogni ora, nelle 5 ore successive, è stata misurata la glicemia capillare utilizzando un glucometro commerciale. Il valore del glucosio interstiziale è stato misurato, sia mediante CGM integrato che FGM, ogni 5 minuti durante lo svolgimento dell’AF e, ogni ora, nelle 5 successive al termine dell’allenamento.

L’allenamento A è consistito in pedalata su cicloergo- metro a intensità moderata, mantenendo la FC tra 100 e 130 bpm. L’allenamento R è consistito in un superset composto da 4 serie di 4 esercizi (squat con salto, con- trazione isotonica addominale, alzate laterali con manu- bri 2 kg, push ups) della durata di 30 secondi ciascuno.

Tra una serie e quella successiva è stata prevista una pausa di 60 secondi.

Livelli di glicemia capillare compresi tra 100 e 300 mg/

dl sono stati considerati ottimali per poter iniziare l’AF. In caso di glicemia capillare < 100 mg/dl è stata predispo- sta la somministrazione di 10 g di glucosio anidro in so- luzione liquida (75 g/100 ml), avviando l’AF solo dopo il raggiungimento di valori di glicemia capillare > 100 mg/

dl. In caso di glicemia capillare > 300 mg/dl è stata rin- viata la sessione di allenamento e sono state avviate le procedure per riportare il paziente all’euglicemia. Le sessioni di allenamento sono state effettuate nel primo

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di FGM pari a 11,3 ± 7,4. Come riportato in Tabella IV e in Figura 2, l’accuratezza di entrambi i dispositivi è parsa condizionata dai livelli glicemici al momento delle misu- razioni. Infatti, rt-CGM integrato ha mostrato una minore accuratezza nel range di ipoglicemia (glicemia < 70 mg/

dl: MARD 17,8 ± 1,9) e un’accuratezza progressivamen- te crescente per valori glicemici maggiori. FGM ha mo- strato una MARD più stabile rispetto a quella di rt-CGM integrato, al variare all’intervallo glicemico [63-364 mg/

dl], e ha raggiunto un valore di MARD significativamente inferiore rispetto a quello di rt-CGM integrato nel range di ipoglicemia (7,8 ± 6 vs 17,8 ± 1,9; p < 0,01).

duzione dei valori glicemici dopo A-R (-51,3 ± 75,7 mg/

dl, glicemia capillare) ma non dopo R-A (-13 ± 131 mg/

dl, glicemia capillare) entro le due ore dal termine della sessione. Tardivamente, ovvero dalle 2 alle 5 ore dopo il termine dell’AF, i valori glicemici hanno presentato una più evidente riduzione a seguito di R-A rispetto ad A-R (-54,3 ± 48,2 mg/dl vs -32 ± 76,1 mg/dl).

Sia FGM che rt-GGM integrato hanno mostrato una buo- na accuratezza utilizzando come valore di riferimen- to le misurazioni della glicemia capillare. Il sensore rt- GCM integrato ha mostrato una MARD complessiva di 8,9 ± 6,7 statisticamente non differente rispetto a quella Tabella I. Caratteristiche dei tre pazienti studiati.

Paziente 1 Paziente 2 Paziente 3

Età 22 32 28

Sesso M M M

Indice di massa corporea (kg/m2) 21,2 32 23,9

Circonferenza vita IDF (cm) 78 84 83

Durata di diabete mellito (anni) 15 18 5

HbA1c DCCT (%) 8,7 7,2 5,6

Schema insulinico (% basale- % boli) 54-46 51-49 61-39

FC basale (bpm) 92 90 75

FC media durante A-R (bpm) 119,4 112,7 109,3

FC media durante R-A (bpm) 102,8 127,6 108,5

FC: frequenza cardiaca; IDF: International Diabetes Federation; DCCT: Diabetes Control and Complications Trial.

Tabella II. Medie dei valori glicemici durante AF e nelle 5 ore successive alla sua conclusione (A: A-R; B: R-A).

Dispositivi Valori glicemici in corso di AF

(mg/dl) Valori glicemici nelle 5 ore

dal temine dell’ AF (mg/dl) p value (< 0,05) A

Glucometro (glucose reference) 216,7 ± 24,2 148,3 ± 59 < 0,01

FGM 246,2 ± 20,8 144,7 ± 72,3 < 0,01

rt-CGM 222,4 ± 21,7 159,1 ± 58,5 < 0,01

B

Glucometro (glucose reference) 195,9 ± 15,2 143,2 ± 22,2 < 0,05

FGM 202,2 ± 14,9 144,6 ± 28,6 < 0,05

rt-CGM 205,1 ± 6,6 150,7 ± 28,6 < 0,05

AF: attività fisica; FGM: Flash Glucose Monitoring; rt-CGM: real-time Continuous Glucose Monitoring.

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re quanto dimostrato da recenti osservazioni 9 20, secon- do le quali la combinazione di A con R determinerebbe una maggior stabilità glicemica durante e subito dopo lo svolgimento di AF rispetto alla sola A. In particola- re, lo svolgimento di R prima di A ridurrebbe significati- vamente l’incidenza di ipoglicemia indotta da esercizio.

La progressiva riduzione dei valori glicemici dopo molte ore dallo svolgimento di AF, particolarmente dopo R, è un fenomeno noto. Infatti, è stato descritto un significa- tivo incremento del fabbisogno di glucosio fino a 24-36 ore dopo il termine dell’AF 21.

Nel nostro studio, il grado di accuratezza dei dispositivi di monitoraggio del glucosio interstiziale in “real time” è risultato complessivamente sovrapponibile, con valori di MARD soddisfacenti, sebbene la performance è risulta- ta differente a seconda del range glicemico considerato (Fig. 2). Moser et al. 19 avevano descritto differenze mag- giori nell’accuratezza tra rt-CGMs ed FGM, mostrando una migliore performance di tali dispositivi per valori di glicemia medio-alti e una più elevata accuratezza di FGM rispetto a due sensori rt-CGMs. Tuttavia in quello studio i pazienti venivano valutati in una sola occasio- ne per 12 ore consecutive, avendo installato contem- poraneamente i tre sensori circa 24 ore prima dell’avvio dell’osservazione. Recenti evidenze hanno documenta- to una non sovrapponibilità di rt-CGM vs FGM durante le prime ore successive all’installazione. Infatti, a diffe- renza di quanto accade per il sistema FGM, che non richiede calibrazioni e per il quale è stata descritta una elevata performance già a partire dal secondo giorno dopo installazione 22, i CGMs presentano un’accuratez- za leggermente inferiore nei primi 3 giorni di utilizzo ri- spetto agli ultimi tre giorni 17.

In conclusione, una singola esposizione a 30 minuti di

Discussione

I risultati di questo studio pilota, per quanto limitati a causa del ridotto numero dei pazienti valutati, hanno mostrato come lo svolgimento di brevi sessioni di alle- namento combinato (15 min di A più 15 min di R e vice- versa) determina un effetto ipoglicemizzante significati- vo in pazienti affetti da DMT1 in terapia con SAP. I livelli glicemici durante lo svolgimento dell’AF hanno mostra- to una tendenza alla riduzione durante la fase aerobica di allenamento e un tendenziale incremento in corso di attività di resistenza. I nostri dati sembrano conferma- Figura 1. Trend glicemico osservato in corso di A-R (linea azzurra) e R-A (linea rossa). Rilevazioni di glicemia ca- pillare eseguite prima della sessione, dopo 15 min, dopo 30 min e successivamente ogni ora fino a 5 ore dopo la fine dell’AF.

A-R R-A

Tabella III. Delta glicemico durante e dopo lo svolgimento di AF misurato con i tre dispositivi per la misurazione gli- cemica utilizzati (A-R: aerobica → resistenza; R-A: resistenza → aerobica)

Dispositivi Delta glicemico

(0-30 min) Delta glicemico

(30-150 min) Delta glicemico (150-330 min) A-R

Glucometro (glucose reference) -2,3 ± 34,8 -51,3 ± 75,7 -32 ± 76,1

FGM 23,7 ± 68,8 -76 ± 68,2 -72,3 ± 106,7

rt-CGM 28,7 ± 57,8 -46 ± 52,7 -58,7 ± 72,9

R-A

Glucometro (glucose reference) -18,7 ± 34,6 -13 ± 131,7 -54,3 ± 48,2

FGM -23 ± 38,6 -5,3 ± 134,7 -60,3 ± 55,2

rt-CGM -28,7 ± 12,1 -3,3 ± 112,8 -78,5 ± 74,2

250,0 200,0 150,0 100,0 50,0

0,0 0 30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330

Glicemia capillare

Trend glicemico

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A-R R-A A-R R-A

AF combinata (A-R e R-A) ha mostrato un significativo effetto ipoglicemizzante, maggiormente evidente nel- le ore successive alla conclusione dell’allenamento. La combinazione R-A, paragonata con A-R, a parità di va- riazione glicemica complessiva dal tempo 0 fino a 5 ore dopo, potrebbe garantire una maggiore stabilità glice- mica sia durante che dopo AF, rendendo questa combi- nazione di allenamento probabilmente più adeguata per pazienti affetti da DMT1 in terapia con SAP.

L’accuratezza di rt-CGM integrato e FGM, benché sod- disfacente anche in corso di AF, non è ancora sufficien- te da consentire il loro utilizzo come unica fonte di in- terpretazione dell’andamento glicemico. Nel prossimo futuro, l’uso più frequente e più razionale di dispositivi di monitoraggio glicemico in “real time” maggiormente so- fisticati e affidabili potrebbe agevolare il raggiungimento di obiettivi glicemici ottimali in pazienti con DMT1 che praticano AF in modo regolare.

Figura 2. Confronto tra MARD di FGM (linea azzurra) e rt-GCM integrato (linea rossa), calcolata relativamente alla glicemia capillare.

Tabella IV. MARD di rt-CGM integrato e FGM valutata per differenti livelli di glicemia (valore di riferimento: glicemia capillare).

Valori glicemici MARD ± DS dei dispositivi p-value

(< 0,05)

FGM rt-CGM

< 70 mg/dl 7,8 ± 6 17,8 ± 1,9 < 0,01

70-99 mg/dl 13 ± 6,5 8,6 ± 6,2 NS

100-199 mg/dl 12,8 ± 7,6 7,9 ± 8,1 NS

200-299 mg/dl 10,2 ± 8,9 8,1 ± 3,9 NS

≥ 300 mg/dl 10,7 ± 7,9 5,3 ± 4,3 NS

Totale 11,3 ± 7,4 8,9 ± 6,7 NS

MARD: mean absolute relative difference;rt-CGM: real-time Continuous Glucose Monitoring; FGM: Flash Glucose Monitoring.

Bibliografia

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Diabetes Care 2006;29:2518-27.

20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0

70 100 200 300 400

Livelli di accuratezza analitica (MARD)

MARD

FGM rt-CGM

Concentrazione di glucosio interstiziale

*

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