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conosciamo gli Imenotteri G U I D A A L L E C A R A T T E R I S T I C H E E A L R I C O N O S C I M E N T O

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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

Imenotteri

G U I D A A L L E C A R A T T E R I S T I C H E E A L R I C O N O S C I M E N T O

conosciamo gli

(2)

Ape

Nome scientifico: Apis mellifera Classe: Insetti

Ordine: Imenotteri Famiglia: Apidi

Lunghezza: 1,1-1,6 cm fino a 2 cm Corpo: piccolo e tozzo coperto di peluria

Livrea: marrone scuro con bande addominali dorate Pungiglione: seghettato, viene rilasciato nel tessuto dell’aggredito

Veleno: 50-140 μg*

Aggressività: scarsa, tranne in prossimità dell’alveare o se si sente direttamente minacciata

Nido: alveari, colonie selvatiche

Alimentazione: le larve si nutrono di miele e polline forniti loro dalle operaie e gli adulti di sostanze zuccherine che raccolgono sui fiori (nettare) o sulla vegetazione (melata).

*in una singola puntura

(nel caso dell’ape regina)

sicuramente l’insetto più conosciuto grazie anche al suo prodotto principale: il miele

Nel momento in cui punge, l'ape è destinata a morire perché l’aculeo rimane infisso nel tessuto colpito

determinando la sua eviscerazione

È

Difficilmente l’ape risulta aggressiva, a meno che non si interferisca con i suoi “corridoi di volo” (tragitti dall’alveare alla fonte di cibo) o non si senta direttamente minacciata.

Le api, come molti Imenotteri, sono insetti sociali, le loro colonie possono arrivare a contenere 50.000 individui. Le cellette di Apis mellifera sono disposte su grandi lamine verticali, interamente costituite da cera prodotta dalle giovani operaie, e vengono utilizzate, oltre che per la deposizione delle uova, Ha un corpo che appare tozzo in quanto risulta poco evidente la separazione tra torace e addome, ed è ricoperto di peli piumosi color ocra.

anche per l’immagazzinamento di polline e miele grazie al quale le colonie di api sopravvivono all’inverno.

(3)

Bombo

*in una singola puntura

Nome scientifico: Bombus terrestris Classe: Insetti

Ordine: Imenotteri Famiglia: Apidi Lunghezza: 2-3 cm

Corpo: tozzo coperto di peluria, quasi tondeggiante Livrea: corpo generalmente nero con un numero variabile di bande gialle

Pungiglione: liscio Veleno: 10-31 μg*

Aggressività: scarsa

Nido: sottoterra in tane abbandonate con cellette di cera Alimentazione: le larve si nutrono di miele e polline forniti loro dalle operaie e gli adulti di sostanze zuccherine che raccolgono sui fiori (nettare) o sulla vegetazione (melata).

l bombo è un insetto sociale che vive in colonie dai 50 ai 200 esemplari.

I

quando si sente minacciato o per difendere il nido.

Le femmine fecondate trascorrono l’inverno in ripari.

In primavera costruiscono i nidi, solitamente nel terreno, spesso sfruttando tane di roditori abbandonate.

Importante impollinatore, specie delle leguminose come il trifoglio, questo insetto viene attivamente allevato e commercializzato per essere collocato nelle serre per effettuare l’impollinazione di colture come pomodoro, peperone, melanzana, fragola, Solo le femmine sono dotate di aculeo ma è comunque un imenottero poco aggressivo, nonostante l’aspetto poco rassicurante: punge solo

melone ecc. Con la sua attività permette, infatti, di ottenere produzioni più elevate, più regolari e frutti di migliore qualità.

Il bombo non necessita di

vedere il sole per orientarsi

(4)

Vespa

Nome scientifico: Vespula spp.

Classe: Insetti Ordine: Imenotteri Famiglia: Vespidi Lunghezza: circa 1,5 cm

Corpo: glabro, parte anteriore dell’addome squadrata con un netto restringimento tra torace e addome Livrea: gialla e nera/bruna a strisce

Pungiglione: liscio Veleno: 1,7- 3,1 μg*

Aggressività: è probabilmente la specie più aggressiva

Nido: nidi composti da diversi favi con involucro, generalmente sotterranei o in luoghi riparati dal sole

Alimentazione: le larve si nutrono di insetti forniti loro dalle operaie e gli adulti di sostanze zuccherine che raccolgono sui fiori e sui frutti ma anche, a volte, sulle fonti alimentari più disparate.

*in una singola puntura a vespa è nota tra gli

imenotteri soprattutto per il netto restringimento tra vita e

L

Il nido completato presenta circa 8 file di cellette, disposte in favi a ripiani orizzontali, ha forma sferica ed è ricoperto da una sottile lamina cartacea a scaglie.

Nei mesi di agosto o settembre, inoltre, gli insetti risultano particolarmente molesti in quanto le operaie sono impegnate nell’accanita ricerca di proteine e grassi per gli individui riproduttori.

addome (il cosiddetto “vitino da vespa”).

Spesso nidifica sottoterra, in tane abbandonate o altre cavità: nel corso dell’estate un nido di vespe può arrivare a produrre anche più di 20.000 celle con 5.000 adulti, il che li rende molto temibili.

È facile vederle “assaltare”

pic-nic o immondizie e, al culmine della propria vita sociale, la colonia difende in modo accanito il nido, contro qualsiasi minaccia o

disturbo

(5)

detta vespa cartonaia e si distingue dalla vespa comune perché ha la parte anteriore

È

La vespa Polistes spp. costruisce piccoli nidi a forma di ombrello formati solitamente da meno di 100 cellette e senza alcun involucro che le circonda: le cellette risultano quindi ben visibili. Nella colonia raramente abitano più di 20 imenotteri adulti nello stesso momento. Non è infrequente trovare i nidi, appesi tramite un corto peduncolo, al di sotto di grondaie, tettoie e cornicioni o sotto le tegole dei tetti. A differenza delle api, le vespe non posseggono dell’addome affusolata anziché squadrata.

Presenta un corpo sottile, privo di peluria, con colorazione brillante giallo e nera e zampe lunghe e sottili.

le ghiandole della cera per cui costruiscono i propri nidi con una sorta di “carta” ricavata impastando il legno con la saliva.

Polistes

Nome scientifico: Polistes spp.

Classe: Insetti Ordine: Imenotteri Famiglia: Vespidi Lunghezza: 1-1,5 cm

Corpo: parte anteriore dell’addome affusolato corpo sottile privo di peluria

Livrea: glabra gialla e nera Pungiglione: liscio

Veleno: 2-17 μg*

Aggressività: elevata

Nido: nido di piccole dimensioni costituito da un solo favo privo di involucro, in spazi chiusi caldi (es. tubature, tegole o su arbusti) Alimentazione: le larve si nutrono di insetti forniti loro dalle operaie e gli adulti di sostanze zuccherine che raccolgono sui fiori o sui frutti.

*in una singola puntura

Solo le

femmine fecondate sopravvivono all’inverno

(6)

l calabrone è facilmente riconoscibile dalle altre vespe per le grosse dimensioni e per il caratteristico

I

Vive in colonie di 30 o 40 individui adulti, in nidi sferici prodotti con particelle di legno sfibrato impastato con saliva. A costruzione ultimata il nido di calabrone può risultare piuttosto voluminoso, è composto da vari favi sovrapposti, formati da cellette orientate verso il basso. Il tutto ricoperto da un involucro composto da diversi strati. L’apertura del nido si trova nella parte inferiore.

Come per le altre vespe, il pungiglione è liscio, non dentellato, per cui raramente rimane nella sede addome striato di giallo tendente all’arancio; il resto del corpo presenta tonalità molto scure con sfumature marroni sul torace e sul capo.

della puntura. La puntura risulta comunque dolorosa e, se in prossimità della gola, può portare a soffocamento.

Calabrone

Nome scientifico: Vespa crabro Classe: Insetti

Ordine: Imenotteri Famiglia: Vespidi

Lunghezza: la femmina raggiunge i 3,5 cm mentre il maschio 2,5 cm

Corpo: massiccio, quasi glabro

Livrea: addome striato di giallo tendente all’arancio, torace e capo marrone/ruggine

Pungiglione: liscio Veleno: 100-200 μg*

Aggressività: moderata

Nido: nidi composti da diversi favi con foro di accesso inferiore, generalmente in alberi cavi o in spazi chiusi di edifici,

Alimentazione: le larve si nutrono di insetti forniti loro dalle operaie e gli adulti di sostanze zuccherine che raccolgono sui fiori o sui frutti.

*in una singola puntura

Il calabrone è certamente una delle specie più temute, ma non la più aggressiva

(7)

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

Presenza

sporadica Presenza

moderata Presenza

forte Ape

Bombo

Vespa

Calabrone

Calendario

imenotteri

Il calendario mostra in quali mesi gli imenotteri sono più attivi.

Sono possibili deviazioni negli inverni più lunghi o per altre condizioni metereologiche.

Il riconoscimento

dell'insetto pungitore è di cruciale importanza per la diagnosi e la gestione della reazione allergica

(8)

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