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ANNO XIV - N. 17. TORINO, 15 Settembre 1918.

RIUISTA

di INGEGNERIA SANITARIA

e di EDILIZIA MODERNA

È riservata la proprietà lelterm·ia ed ai"IISiica degli articoli e dei. dìseg11< pubblicai i 11ella RtVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDERSIA. - Gli ongi~tali, pubblicati o 11011 pubblicati, 11011 vwgono rwiluiti agli dulori.

SOMMARIO. - Memorie Originali: L'Acquedotto Comu- nale di Pinerolo - I11g. Costanti11o De Crìstojo1·is - Quest:oni Tecnicc-San1tarie del Giorno: Brevi cenni storici e conside- razioni tecniche pratiche sulle pompe da incendio - l11g. G. Auge-

MEMORIE ORIGINALI

L'ACQCEDOTTO COMUNALE DI PI::\ EROLO.

Ing. CosTA:\TI:\0 DE CHISTOFORIS già Direttore Tecnico

dei Lavori dell'At.:.i]_uedotto di Pinerolo.

Non molte fra le città del Piemonte possono ,·antarsi di a\rer soddisfatto finora in modo così completo e così grandioso al proprio necessario approvvigionamento idrico, come la città di Pine- rolo, che ha saputo- · quasi in silenzio - iniziare, ed ormai da circa quattro anni ultimare, un Ac- quedctto Comunale, sotto ogni aspetto, tecnico td icrienico, degno veramente di nota e di plauso.

E l'opera igieruica importantissima, 'Che tanta parte deve avere nel risanamento della graziosa 'ecchissima città prealpina, sarebbe stata anche assai p-rima iniziata e finita, se lunghe non fossero durate le discussioni, e le ricerche, e infine tutte le pratiche amministrative, tra le quali principalis- sima quella che condusse alla concessione del m u- tuo senza interesse, da parte dello Stato, al Co- mune di Pinerolo, .in base alla benefica legge sa- nitania del 1911; troppo forte sarebbe stato infatti altrimenti - riuscite vane tutte le ricerche di acq•1a nel sottosuolo, in vicinanza dell'abitato stesso -- l'onere che ayrebbe imposto al Ccmtine - se ese- guita colle sole sue forze - una regolare con- duttura di acqua potabile da sorgenti alpine, n- chiedenti quind1 una rete esterna di grande lun- ghezza.

Le sorgenti prescelte fu ronÒ ottime. Poi eh

t>,

scartate per vari,e ragioni, ed essenzialmente per ìe' ostilità delle popolazioni circonvicine, le sorgenti di Bobbio Pellioe prima, e poi della Vacara (SOtJra S. Germano Chisone), vennero acquistate quelle dette della Balma per essere poste immediatament-e

lucci (Colllimta) - Recensioni: Rabak F.: L'utilizzazione dei residui della fabbricazione della conserva di pomodoro. - Luiggi p1·oj. Luigi: Le clighe per laghi artitìciali.

a monte della frazione Balma di Roure, accanro alla splendida strada napoleonica che sale al Colle dJi Sestrières, neH'alta valle del Chisone, a circa 868 m. d'altezza; magnifiche polle che sgorgan.:>

per rigurgito od affioramento di una copiosa falda acquea sotterranea, prodotta da uno sbarramento roccioso del fondo di Val Chisone, proprio nel grandioso c no di deiezione del Vallone di Rouen, nutrendosi quindi delle acque sotterranee di detto vallone ed in minima parte forse anche di lontane acque suballuvionali del Chisone stesso, ad ogni modo quindi debitamente filtrate e purificate dal lungo percorso. Ed acque che tutte le ricerche chi- miche dimostrarono purissime, povere di sali (solo gradi francesi 5,5 di durezza), molto prossime per costituzione ad un 'acqua di ghiacciaio, prive asso- lutam nte di indici di inquinamento, e con un'ot- tima temperatura quasi costante di ro gradi cen- tigrad:; le ricerch~ batteriologiche conclusero pure per una quasi completa sterilità, e confermarono quimk sotto ogni aspetto il magnifico loro carat- tere di acque potabili.

Tali qualità si cercò in ogni modo di conser- Yare, non solo con una bene intesa sistemazione degli scoli superficiali circomnicini, ma acquistando, quasi tutta a monte di esse sorgenti, una estesa zona di pr llezJOne di oltre due ettari e mezzo, da lasciarsi a prato naturale; mentre d'altra parte la speciale conformazione esterna e la natura geolo- gica del rimanente terreno assicuraYano anche da inquinamenti di origine più lontana.

Quanto alla portata, essa era stata calcolata non inferiore a litri trenta al secondo, da soli cioè ba- stanti a sufficienza ad alimentare per molti anni tutta la popolazione di Pinerolo (litri 190 per clia- scuno degli abitanti del concentrica, dati dall'ul- . timo cen~.imento); ma una serie accurata e meto- dica di misure fatta eseguire dallo scrivente du- rante i lavori, accertò che tale minimo non era mai raggiunto, e che anzi - nella magra im·ernale

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RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

del febbraio, che è la piU temibile all' altitudine delle sorgenti in esame - la portata si abbassa,·a sottanto p r qualche giorno ai trentatre litri, ri il.-

lendo poi subito, per r::tggiunaere gradatamente, allo sciogliersi deUe neYi, delle portate ,·eramente superbe di oltre settanta litri al secondo.

La captazione delle sorgiYe, date queste pre- messe, fu eseg-uita ~ con due g-allerie ~ emunaenti a

b '

forma !ellittica, di m. r,6o x 0,90, in conci di buon calcestruzzo cementizio inferiormente ed in gerw cE-mentizio superiormente, che a forma di V a gambe disuguali - l'una di circa settanta metri e l'altra di circa quaranta ·-·- partono da una prin'a

senza un assai prosstmo bottino di interruzion~

data la necessità del quale, era logico ricorrer;

acl una semplice condotta a pel libere che per- metteva di adoperare poco costosi tubi

cti

cemento

ove sarebbero inn :ce occorsi tubi di ghisa di assa:

noteYole diametro e q~tindi di forte costo.

Aggiungiamo, che da tale bottino un piccolo ariete idraulico, azionato da parte dell'acqua della c-.:ndotta principale elle poi rimette a valle nella condotta stessa, innalza la portata di circa un litro- secondo per il sen·izio di due fontanelle e di tre case vici n , che fu impossibile alimentare :-. comt pure era obbligo contrattuale - con una deriva-

Fig. r. - P~sserella per l'~ttraversamento del torrente Chisone presso Pin~scn

per ln tubazione principale.

galleria di raccolta, iC:~ntica sah·o che impermea- tile aUe acque, e si spingono entro il conoide di deiezione, a sbarrare pri ncipalm n te la strada al::'- acque sotterranee prO\· n ;enti dal ,·allo ne di Rouen, raccogliendole per mezzo di appositi fori pratica: i nei conci dei piedritti, e coll'aiuto anche di altu opportuni cunicoletti normali e di piccoli sbarra- rr.enti, adottati durante la costruzione ad' impedir;~

il disperd;mento della ,-ena acquea, per abbass::t- mento nel letto ghiaio o del conoidie stesso, in seguito al sommoYimento causato dagli scavi.

La galleria di raccolca immette poi in apposita camera a metà incassata nel terreno .ed a metà ri- coperta da terrapieno coibente, ove le acque tro- ,·ano tutti gli opportuni dispositivi per la sedimen- tazione delle sabbie, per la misuraziOne della por- tata, per uno scarico eventuale, parziale o totale, ed infine per il primo intubamento in una condotta di c:emento, ove !"acqua percorre a pelo libero circa un cento e cinquanta metri prima di giungere al vero edificio di ca.rico; e ciò perchè, per le speciali condizioni altimetriche del terreno, la linea dei bat- tenti avrebbe intersecato il rofilo della tubazion~,

zione diretta dalle s:.;rg-enti stesse· e che detto ariete

~

funziona magnificamente, ormai da più di cinque

<:.nni, senza bisog·no d~ i son·ealit> anza e di spese di manutenzione.

Dal b~ttino di interruzione, che funziona quindi anche come una semplicissima camera di carico, comincia la condotta adduttrice metallica, al qual proposito, occorre dire che aYanti l'inizio dei la··

vori fu dibattuta assai ia questione se convenisse serYirsi eli tubi in ghisa od in acciaio, per la con- dotta adduttrice esterna. Senza riaprire qui la fa- mosa discussione sui lJreg·i ~ deg-li ~ uni e eleali b altri - e gli uni e gli altri ne pr sentano, come presen- tano pure difetti non lievi - diremo succintamente che - anche dinnanzi ad esag-erate pretese dei pro- duttori di ghisa e ad un piccolo tentativo di sopraf- fazione - parve uttle addivenire ad una divisione : e cioè, adottare i tubi i n acciaio .i\ la n nesmann senza saldature per un primo tratto di chilometri dieci e mezzo, dal bottino di interruzione fino all'edificio di Inverso Pinasca (che Yedremo poi), dove essi presentano il vantaggio di poter sopportare le alte pressioni ivi· esistenti, ed anzi di poter sopprimere

E DI EDILIZIA MODERNA 99

tre bottini di interruzi<JIJe considerati in progetto, rialzando ancora la vressione idrostatica; di adot- tare invece i tubi in gl-.isa per gli altri quattordici chilometri e mezzo di cond tta adduttrice, a valle del tratto precedente, ove tali ragioni di speciali pressioni non esistono più, ed ove anche megli0 si presta il terreno per una più regolare posa dE'i tubi stessi, come è :-ichiesta da quelli di ghisa.

Vien dunque giù Ia condotta in tubi di acciaio, dai sopra menzionato bottino, con diametro yariabile di ISO c 175 mm., ca~colata per un~ portata di 30 litri-secondo, seguendo sempre la banchina a Yalle ddla strada nazionale fino all'abitato di Perosa:

l'esterno, e prO\·andoli a pressioni di ben

so

at- mosfere.

_-\. due chilometri circa a valle dell'abitato di Perosa Argentina, la condotta di acciaio termina, e termina appunto ad un secondo edificio di in- terruzione e di carico, poco a monte dell'abitato di' Inverso Pina~ca. Poichè è utile dire qui, che se le ottime sorgenti ddla Balma sono le uniche per ora che alimentano l'acquedotto, e rimarranno ad ogni modo sempre le principali, ciJ Comune di Pinerolo, saggiamente preoccupandosi anche di un lontanissimo avyenire, ha acquistato in territorio eli Inverso Pinasca, ed appunto poco lontano dal

Fig. 2. - Vista d'esecuzione del Serbatoio Interiore (z8oo mc.) a S. Maurizio (Pinerolo).

di qui devia per la intercomunale Perosa-S. Ger- mano, attraversando nel suo corso con briglie sommerse due torrenti e tre altri con speciali cas- soni (dentro i· quali il tubo è protetto, anche a

mezzo di materiale coibente, dalle variazioni di temperatura), addossati ai ponti esistenti, nonchè innumerevoli manufatti stradali, sui quali sarebbe troppo lungo l'insistere; sui dieci chilometri e mezzo di lunghezza, tale tratto porta pure, nei punti di au1mine, ~. 8 sfiatatoi semplicissimi, costi- tuiti da un ruLinetto manonabile a mano dai guar- diani, e, nei punti più depressi, N . .3 scaricatori. Di notevole, in questo tratto, oltre il terreno roccioso ed impervio che diède non poche difficoltà e non poco dispendio nella formazione della sede per i tubi, si ha l'alta pressìone idrostatica, che rag- giunge, quasi al termine di esso, il valore di ben 3 r atmosfere, e per la quale appunto si dovettero adottare speciali cauteie, non solo scegliendo l'ap- posito bliochiere a dnppio cono preparato dalla Man- nesmann per forti pressioni, ma eseguendo i giunti senza corda di canapa. con striscie di piombo a freddo prima, e pot con la solita colata, verso

luogo ove.perciò venne costrutto il predetto secondo edificio dii interruzione e di carico, due altre pic- cole sorgenti, dette di Rantan e Borassié, della portata minima complessiva di dieci litri-secondo, che potranno al caso forni re acqua potabile di- scr<:!ta - se non ottima come quella della Balma - ad integrazione delle principali sorgenti, per portare la dotazione minima d'acqua di Pinerolo a quaranta litri-secondo.

Ed appunto il detto edificio fu già costrutto in tre reparti, dei quaE uno (a sinistra) destinato al- l'arrivo, alla misura, all'eventuale scarico ed al- l 'intubamento delle acque della Balma; uno (cen- trale.) per le manovre di scarico, le saracinesche, ecc. e per l'accesso; d un terzo (a destra), non ul-

timato, per le acque supplementari ivi captabiìi delle sorgenti predette, parte per amivo diretto, e parte per elevazion·e meccanica. Dalla camera di Im·erso, la condotta adduttrice riparte, in tubi di ghisa del diametro unico di 250 mm., poichè da questo punto la condotta è calcolata per una por- tata minima di 40 litri-secondo (in previsione del- l'allacciamento anche delle sorgenti di Inverso),

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IOO RIViSTA DI l!\GEGNERIA SANITARIA

seguendo per un piccolo tratto ancora la strada in- rercomunal•e, che abbandona poi per attré"·ersare il torrente Chiscne su una magnifica sne:tissin a pas- serella, costituita da una sola travata di 25 metri d1 ,uce, in cemento armato (v. fig. 1), posante su due sp::dle in muratUTa, che richieserr. lavori non indiffer.enti per fondazioni suba;oquee e per d'i- fesa; una di esse fu eseguita, con critJerio moder- nissimo, in .gabbiom a scatola Palvis. Dalla pas- serella, con un secondo sifone, la condotta si porta, at.raverso terreni privati, a riprendere la strada na- zionale, all'altezza circa del Dubb~one, prose- guendola poi ininterrottamente tino al ponte sul Leminetta, già entro la cinta di Pinerolo, donde risale alla collina di S. i\Iaurizio ed al Serbc.toio Superiore, col gualc appunto ha termine la con- dotta adduttrice.

Sono così quattordici chilometri e mezzo circa di tubi di gln1sa, che, se hanno wstante il dia- metro, sono però di tre spessori - e quindi di t1e resistenze - differenti, seguendo entro grandi !~­

miti il variare della pressione idrostatica, che nel grande sifone da essa condotta costituito - dalla camera di carico di Inverso fino al Serbatoio Su- periore - raggiunge in un tratto il massimo di 16 atmosfere; i n questa lunghezza s' incontr::nq pure numerosissimi i manufatti stradali da attra- yusare, mentre per tre ponti la tubazione fu ad- dossata esternamente alla muratyra esistente, e due torrenti furono attraversati con briglie sommerse; N. S sfìati manovrabili a mano, e N. 5 scarica- tori completano il tratto.

La denominazione di Serbatoio Superiore, attri- buita al Serbatoio ove ha termine la condotta ad- duttrice, fa già prevedere una parti~o.Jarità della rete di distribuzione dell'Acquedotto di Pinerolo;

poichè, essendo l'abitato esteso non solo ai piedi della collina di S. ·Maurizio, ma anche in parte sui fianchi di essa, con un dislivello dal piano delle vie più alte a quello delle più basse di ben ottant'l metri, riusciva impossibile alimentare tutto l'abi-

.tato con una condotta distributrice partente da

un unico serbatoio, a meno di assoggettare la rere della parte bassa a pressioni di esercizio v>eramente eccessive e dannose.

Così, la città è stata divisa in due zone di di- stribuzione affatto indipendenti : 'Una,, .che parre dal Serbatoio Superiore e .comprende tutta la parte alta della città; un 'altra, che parte da un seconr\o serbatoio - detto inferiore, e del quale parleremo - e comprende tutta la parte media e bassa; in tal modo, anche nei punti più alti si è ottenuto di avere una pressione di almeno tre atmo fere e mezzo, mentre nei punti più oassi la pre·.;,j;;,ne non su-- pera in media le otto atmosfere e mezza, mante- nendosi cioè entro limi t ancora tollembili.

(Continua).

QUESTIONI

TECNICO-Sf\NlTf\RIE DEL GIORNO

BREVI CE" TN l STORICI

E

CONSIDERAZIO 'l TEC7\ICHE PRATICHE

SULLE

PO:VI PE DA INCENDIO

(Continuazione, v. l\umcro precedente).

Riguardo all'esercizio di questo sistema di pom- pe, devesi considerare che esse richiedono quasi sempre delle velocità molto elevate e hanno, quindi, veduto aumentare le loro applicazioni con straor- dinaria rapidità precisamenve in questi ultimi anni con la grande diffusione assunta dai motori elet- trici.

• Difatti ie centrifughe possono essere direttamen- te accoppiate con gLi dettromotori non astante l'ele- vato numero di giri da essi fornito. Le rotative, in genere, richiedono, invece, una trasmissione che riduca detto numero a circa la metà. Qualora, ·in luogo di elettromotori, si impiegas.sero i motori a sccppio, si dovrebbe fare la considerazione im·ersa.

Dal fatto di ,-,edere le centrifugh~ accoppiate con macchine giovani come gli elettromotori, deriva la opinione, ormai diventata comunissima, ed accre- ditata dalle recenti nuove marche, che l'industri'l ha creduto di fabbricare, in seguito alle crescenti richieste, che la pompa centrifuga sia di creazione del tutto recente.

l\Iacchine di tal sorta esiistevano già una qua- rantina d'anni or sono ed una importante Casa co- struttrice francese riusciva, già allora, a mettere in . commercio dei tipi coi quab era. possibile ottenere un rendimento fino den'85

%,

ma ancora destinati a scopi del tutto estranei a quelli dell'estinzione degli incendi.

::'>ìoteremo qui, di passatc1., che la parola <<centri- fuga» è piuttosto male appropriata. Se, infatti, la pompa fosse soltanto tale, sar-emmo semplice- mente ri rruasti alla ru'Ota a palette con presa in cor- rispondenza del centro e rotante in una cavità di forma qualsiasi, mentre invece Ia pompa centrifuga non crea solamente della pressione cientrifuga, ma anche della velocità. Questa, utilizzata ne1l'appo- sito apparecchio speciale detto « diffusore », accre- ce considerewlmente il rendimento aYvicinandolo ad un valore prossimo a quello dell'e migliori tur- bine, per cui le pompe di cui parliamo potranno chiamarsi veramente .centrifughe quando siano provvi.:.te dell'organo che abbiamo denominato dif- fusore.

Il movimento delle centrifughe è oltremodo leg- gero ed in esse, essendo di molto ridotto ogni logo- ramento, ne consegue che le riparazioni restano ri- dotte al minimo. La ~oro costruzione è di estrema s mplicità, senza aggiustaggio nè sfrega:.menti inter- ni. La ruota a palette gira assolutamente libera. non

E 01 EUILIZIA MODERNA IO!

subisce resistenze di attrito che nei soli perni ed essenzialmente nei supporti, res:sre·nze che possono essere di molto ridotte con d<Si buoni dispositivi di lubrificazione e con cuscinetti a sfere.

Mediante opportuna ;costruzione è reso possi- bile ohe la pressione dei'l'acqua sulla ruota, in dire- zione dell'asse, risulti uguale su tutte e due le fac- cie, cosicchè non esiste nessun squilibr~o e nes·

suno spostamento della ruota nel senso longitudi- nale, spostamento eh potrebbe anohe provocare uno strisc~amento da!lnosissimo contro la pare7e interna della camera di compression-e dell'acqua.

La semplicità dell'organo essenziale, coslttuno dalla ruota a palette, congiunta alla continuità di mo)vimento dell'acqtroJ, aonferisce a questa pom- pa la grande prerogativa di poter elevare acque im- pure, melmose, o contenenti della sabbia, tanto è vero che la troviamo largamente applicata nell'ele- vare acque di fogna, nei prosciugamenti, nelle ele- yazioni di sab]Jie o melme, ecc.

La retrocessione dell'acqua attraverso le fendi- ture pro,·oca, bensì, una lieve diminuzione del valore di spinta teorico, ma questa perdita è insi- gnificante, tanto da non meritare di essere presa in cort~<iderazione i n Yista dei vantaggi offerti dal sistema, fra i quali, degno di apprezzamento quello che yariazioni dlell'erogazione dell'acqua, nei li-

miti del quantitativ massimo ammissibile. non hanno inAuenza alcuna sul moyimento della pompa centrifuga e sulla sua pressione interna.

L'erogazione dell'acqua può essere diminuita a volontà, oppure addirittura chiusa completamente senza. che sia necessario regolare od arrestare il movimento del motoi'e.

L'albero di es'3o e la ruJ~a ad. alette seguitano a airare senza che aumenti la pressione, la quale di-

~:>

pende unicamente dal numero dei giri della ruota stessa e mantiene la sua quota fintantochè non ven-

aa ,·ariato il numero dei giri.

b

Se si chiude delo tutto l'erogazione idrica, la pompa non trasporta più dell'acqua, ma mantiene, però; 1a riserva idrica che si trova nell'interno sotto una pressione corrispondente al numero dei giri.

In questo caso l'acqua. contenuta nei vani della ruota e nel canale di riserva, viene semplicemente turbinata.

Ouesta prerogativa del'le pompe centrifucrhe è di gr~hdissima importanza per le pompe da. ince~d~o:

poichè, all'atto pratico, quando si hanno m.atttvtt~

diverse manichette di mandata che la macchma puo simultaneamente alimentare, si possono chiudere ed .aprire le valvole d'impulsione di una o più ma- nichette senza che occorra darne aYviso allo chauf- feur e senza che si abbia a temere l'o scoppio di aualcuna delle mamchette stesse. Questo è un van- t~gg-io apprezzabilissimo in una macchina da estin- zione di incendi.

Data la pressione assolutamente uniforme, le m~­

nichette 'eli mandata, al~mentate da pompe centn- fughe, giacciono tranquille; esse ed il tubo detto

eli aspirazione restano privi di rrepidazioni ed i getti yengono erogati con grande tranquillità e con- tinuità senza pulsazioni nelle lancie.

. ltro vantaggio apprezzabilissimo di questo ge- nere di pompe è quello che consiste nel fornire una portata grande sotto un piocolo volume. Ciò per il fano che il mo,·imento continuo dell'acqua, pro- dotto dal~a fcrz.a centrifuga, permette a quest'ac- qua di assumere nei tuoi delle velocità varianti da

3 a ..J. metri, mentre nelle pompe a pistoni, a movi-

mento alternato, questa velocità non può oltrepas- sare m. o,.so senza produrre dei colpi di ariete.

Per l'elevazione di grandi YOlumi di acqua a ·pie- cale altezze, le centrifughe sono specialmente supe- riori alle pompe a pistoni ed il loro rendimento può raggiungere il o, 65 del lavoro indicato od il o, 70 :i e!

lavoro effettivo speso, rendimento che non è, gen·~­

ralmente, sorpassato dalle pompe a pistoni men- tre è, .im·ece, raggiunto da quelle rotative.

Nelle centrifughe resta soppressa ogni camera d 'aria per le conduttu-re ed il loro funzionamento non richiede nessuna particolare attenzione.

Dopo l'avvenuto riempimento del tubo di aspi- razicne e dopo avvenuta la d!istesa delle manichetH·

dii erogazione, il sèrvizio si limita all'assistenza del motore, alla regolare diligente lubrifìcazione di ogni organo, alla manovra delle valvole di erogazione di ogni singola conduttura ed alla chiusura di quelle che dovessero essere eliminate o lasciate inat- tive per un certo tempo.

Il !nodo di far fun.zionare una simile macchina è, come si vede, di estrema semplicità ma, a questa ultima buona proprietà delle centrifughe, ed alle poche altre cui abbiamo sopra accennato, si con- trappone un inconveniente gravissimo tale che, se- condo noi, rende questo tipo di pompa addirittura inadatto ed inapplicabile al serviZiio delicatissimo dei pompieri, dal quale pensiamo che dovrebbe es- sere del tutto escluso, almeno per città che si tro- vano nelle condiziorui della nostra, ossia salvo po- che eccezioni, come quella cui si accennerà più avanti.

Vo$2·liamo alludere al noto fatto che la pompa cen- trifuga non aspira l'acqua, ma comincia utilmente ad agire soltanto quando il' corpo di pompa ed il tubo, in questo caso impropriamente detto di aspi- razione, siano invasa.ti d'acqua. Nel caso di pomoc fisse, quando sia piccolissima l'altezza di asp~ra~ zione esse si innescano d:>. sè. Per altezze maggwn e pe; macchine di grande potenza, quando si

di~

sponga di una caldaia a vapore, si può fare uso ~~

un eiettore che può essere collo·cato più o meno VI-

cino alla pompa. Esso deve agire entro uno spa- zio chiuso ed essere munito di due rubinetti, di CUli uno per il vapore e l'altro per ]>'aria.

L'altezza di aspirazione può raggiungere anche i 7 metri, ma è preferibile !imitarla a poco più d'i 4 metri al massimo ed allora il funzionamento sara

pitt sicuro.

(4)

102 RIVISTA DI 11\GEGNERIA S:\NITARJA E DJ EDILIZIA 1\IODE!<!':A

Nelle pompe centrifughe da incendio, il vuoro necessario al1'assorbimenro deve essere prodotto mediante un apparecchio speciale, oppure occorre r~empire d'acqua la pompa ed il tubo di aspira- ZIOne.

Il primo caso si può ordinariamente ottenere me- diante una piccola pompetta ausiliaria a rotazione azionata da un motorino ·e che viene arrestata dopo.

'

il riempimento della pompa e del tubo assorbente avvenuto in seguito al vuoto in esso provocato dall<l pompetta stessa. Nelle autopompe « Sauer n la pom- petta ausiliaria fa corpo con la centrifug-a ed è in f l!nzione continua similmente alle eccita~rici fissate sopra gli assi degli alternatori. In ogni modo, si V·Iene ad aggiungere un meccanismo di più al quale resta subordinato il funzionamento della macchina, funzionamento )che dovrebbe essere conseg)uito con la massima facilità di mezzi e non con la com- plicazione di un nuovo apparecchio che accresca le probabilità di guasti improvvisi o ritardi, o para- lizzi il funzionamento della macchina che, per es- sere destinata a servizi come il nostro, deve cercare di emanciparsi da meccanismi comolessi per ten dere invece alla massima semplicit~ con la quale vengano ridotte le eventualità di sempre temibili guasti.

A <:'onforto di questa nostra opmwne, riportia- mo una parte dli _quanto il Congresso Internazio- nale di Bruxelles dell'agosto r9ro manifestava e cioè << che gli apparerchi ausiliari destinati a faci-

litare l'adescamento (serbatoi d'acqua con rubi-

netto; pompe ad aria, eiettori ad aria), possono es- sere adottati, ma devesi notare che accessori di questa specie possono nuocere al buon funziona-- mento della macch1ina n.

Volendo, però, raggiungere l'innescamento senza l'intervento ·dei mezzi ora nominati. occorre collocare al di sopra della pompa un recipiente con circa mezzo metro cubo di acqua, la quale vien fatta uscire con la semplice apertura di un rubi- netto dopo che sia stato piazzato nell'acconcia ;JO·

sizione voluta il tubo assorbente, ma anche con que sto sistema l'adescamento importa una non trascu- rabile perdita di tempo, mentre fa d'uopo portare sul veicolo un peso morto di qualche centinaio di chilogrammi, il che rappresenta un inconvenientF.

certamente non trascumbile.

(Continua). Ing. G. ANGELUCCI.

de; Pompieri di Torino.

RECENSIONI

R.~BAK F. : L'utilizza:;ione dei residui della jabbricazio11e

della conserva di pomodoro - (Chemical News, marzo 19I8).

F1·a gli Stati Uniti, quelli situati ad est del Mississippì e a nord deli'Ohio, sono grandi produttori di pomodori: la maggior parte della prodmione serve alla confezione di conserva. Ma per tale fabbricazione si utilizza soltanto la polpa, per c_ui si ha m a gr_ande quantità di residu.i, molto ingombranti e che finora ifimasero inutilizzati.

L 'autore invece dimostra che con sistemi. molt

r - · o seni-

p ICI SI po~sono utilizzare questi rifiuti o facendone d ·

Il. . . . , e1 pa-

ne 1 buon1SS1m1 per l alimentazione del bestiame -

•• < , oppu.e

IJCavando da1 sem1 un olw. Quest'ultimo può venir usato tal quale nella fabbricazione del sapone o nell'industria delle ,-emici,-oppure essere reso commestibile mediante un adatto L1·attamento, dopo il quale non è pe1· nulla inferiore agli altl·i oli da tavola.

li, primo n.1etodo. di utilizzazione dei residui di pomodoro no~ e nuo~o m Italta; a S. Giovanni Teduccio (Napoli) ed a Mtlano es1stono delle officine, !e quali, seguendo un me- todo :~nalogo a quello suggerito dali 'autore, preparano un panello che è stato accolto molto bene dagli allevatori eli

bestiame.

s.

LnGGJ prof. LUIGI :_ Le dighe per laghi artificiali _ (An- naJi di Ingegnerta ed Architettura, I917-1918).

La costruzione di laghi artificiali è importantissima 111 Italia, poichè soltanto con questo sistema sa1·à possibile uri.

ltzzare gran parte della ricchezza idrica del nostro Paese.

che va ora perduta, sia per creare er!ergia elettrica e libe~

~-arsi co~ì, almeno in parte, del l 'enorme aggravio de !la 1mportazwne del ca1·bone, sia per· permettere la coltiva. zione di molti terreni ora nece sariamente incolti per man- canza di irrigazione e per intensificare la -coltura di altri

che non rendor:o sul'licientemente, sia infine per cacciare il nostro grande nemico, la malaria, bonificando intere re- gioni infestate.

. .\~a il_ "problema della c1·eazione dei grandi laghi artifi_

c1al1 è mdissolubilmente colleg':to colla questione tecnica della costruzione delle dighe ed è appunto uno studio ac- curato di queste dighe che il p1·of Luio-o-·1 ha pubbl·c t ·

. - """' 1 a o m

d1v:rs1 numeri degli -Anna.Ji. La rara competenza in ma- tena del! 'autore rende interessantissimo e di massima i m.

port~nza per chi si occupa di questo genere speciale di co- str~IZIOne quanto egli espone. Troppo lungo sarebbe ri~

fenre qui l'interessante disquisizione e ci limitiamo a ri- portare le conclusioni 'l"elative alle dighe da costruirsi in alta montao-. "' na dove , c1'oè le con 1d" Z10n1 - · d. 1 temper:Jtura, di o-e!o e _ dJs. "'. 0elo ' di accesso , ecc., cost1· tw-scono un insieme "' di g1av1 d1fficoltà.

~n causa appul'l~ ai fortissimi sbalzi di temperatura ed ali enor~11e costo del trasporti, è assolutamente necessario

nelle. d~ghe per laghi artificiali in alta montagna, limitar~

al m1~m~o .possibile l 'uso delle _ t.rutture in malta. A que- sta pr~m1ss1ma condizione non soddisfanno le tanto adot- tate dighe co_n prolì~o ~ gravità; esse infatti, per effetto delle a. . nonnaiJ sullec1tazwni interne cui le spec1 'al' 1 con d. J- ZIOm termiche le assoggettano, facilmente degradano; inol- tre la loro cost~uzio~e .richiede spesa elevata e lungo tt.mpo: ?ues.to t1po d1 d1ga sa meglio adottarlo solo nel caso d1 •avon d~ :seguirsi a limitata altitudine; nel campo dell~ costruzwm m alta montagna bisogna scegli~re fra le ~~g~e ~d arco semplice o ad archi multipli e loro deri- vazwm, cwè .le .dig.he a lastroni e quelle a scogliera. Cir- ccstanze specJalt dJ luogo. di maggiore o minore faCilità d1 ti·asporti, di mano d'opera, ecc., possono influire sulla scelta a favore dell'uno o dell'altro tipo; ma, afferma l'au- t-ore, _a parità di altre condizioni, la preferenza va dab alle d1ghe di scogliera come a quelle che offrono i vantao-o-i di una più facile esecuzione e di una grande stabilità

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tutte le diverse circostanze. Quando pcii si tratti di re- gioni sismiche, e noi purtroppo ne abbiamo moìte in J ta- lia, (in quasi tutto l'Appennino), il minimo dubbio non è rermesso, chè solo il tipo a scogliera può 1·isoh·c1·e il pro-

blema. E.

FASANO DOMI!NICO, Grrente.

STABILIMI!NTO TIPOGRAFICO G. TESTA - BIELLA

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ANNO XIV - N. 18. TORINO, 30 Settembre 1918.

Rl\JISTA

di INGEGNERIA SANITARIA

e di EDILIZIA MODERNA

È riservata la pmp1·ietà lettera1·ia ed artistica degli adicoli e dei diseg11i pubblicati 11ella RtVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDERNA. - Gli ongi11ali, pubblicati o 1L011 pubblicati, 1101L vengo11o restituiti agli Autori.

SOMMARIO. - Memorie Originali: L'Acquedotto Comu- nale di Pinerolo - Iug. Costanti11o De Ct·istoforis (C01LiÌ1111a?_ione e fine) - Questioni Tecnicc-Sanitarie del Giorno: Brevi cenni storici e considerazioni tecniche pratiche sulle pompe da

MEMORIE ORIGINALI

L'ACQUEDOTTO COMUNALE

DI PINEROLO.

Ing. CoSTAKTL\O DE CRISTOFuRJS già Direttore Tecnico

dei Lavori dell'A c q t(edotto di Pinerolo.

(Continuazione e fine, vedi Numero prPcedente).

Il Serbatoio Superiore adunque, che funziona anche da serbatoio di estremità della condotta ad- duttrice, è posto sul culmine di una collinetta, poco a monte cJiella storica chiesa di S. ~Iaurizio, e poi- chè deve servire, come abbiamo detto, alla sola zona della parte alta, che è anche la più piocola e la più scarsa di abitanti, è stato c::dcolato per un volume di soli mc. rso; costruito tutto in mura- tura, ed incassato completamente nel terreno, Yi si accede per una galleria eh contiene tutti i tubi di arrivo e di partenza, ed, oltre alla Yasca propria- mente detta, ha poi una cabina per gli apparecchi di manovra ed è munita di stramazzo e di idrome- tro di misura delle portate.

Dal predetto serbatoio, l'ac_qua scende al Ser- batoio Inferiore (v. fig. 2), con un disliYello di circa 25 metri, di -livtello che si è già pensa-to di poter utilizzare in seguito per innalzare, mediante un elevatore idraulico azionato dalla stessa acqua della condotta, una piccola portata di un litro-se- condo per il servizio delle Yillte sparse su per la col- lina. La capacità eli questo secondo serbatoio è eli circa 28oo mc., tale cioè che unita a quella del- l'altro viene a raggiungere il consumo massimo, non superabile certo per moltissimi anni, della po-

polazion·~ di Pinerolo nelle 24 ore. Esso è totai- mente i n cassato nel terrenv, ed ha la vasca in ce- mento armato, a pianta rettangolare, con una spe- cialissima struttura delle pareti, le quali debbon•

incendio - l11g. G. A1Lgelucci (Co11li1ma) - Il Manicomio di Po- tenza trasformato in Ospedale militare - Domemco De Mascelli - Recensioni: Traverse in ferro e legno - FuTe/ti U.: Il freddo industriale e l'industria della seta.

resistere ad t!na diseguale spinta del terreno, e fu- rono quindi progettate e calcolate d!llla Yalemis- sima Ditta costruttrice con criteri tutt'affatto sp-e- ciali ed originalissimi (v. figg. 3 e 4). In muratura comune è invece il rimanente dell'edificio annesso;

e cioè le camere di manona, e la soprasrante abi- tazione del custode.

Rimangono ancora a dire poche parole sull~t rete di distribuzione cittadina, che è del tipo derto ad anello, tanto per la pane alta quanto per la pare n:edia e bassa, e costituisce, come si è g,ià deno, due sistemi, uno partente dal SerbaU:>io Superiore, ed un altro d'al Serbatoio Inferiore. Costruita na- turalmente con tubi in ghisa, del diametro di 200, wo e 6o mm., a seconda dell'importanza delle ma- glie, ha uno wiluppo totale di ben oltre 20 chilo- metn ed è fornita di tutti i necessari gruppi di ma- nona (con più di IJO saracinesche) per int-errom- . pere o caricare le .condotte, e di ben 108 bocche

da incendio, le quali assicurano in ogni punto della città un o t ti m o sen·izio eli estinzione incendi c di innaffìamento. Si è pure pensato a provYederc un adeguato numero di fcn·t.anelle pubbliche, nei quartieri ove esse pote\·ano parere più nece sarie, pur n·on abbondando, con un criterio p6 fettamente logico, per non incoraggiare l'incuria o l'ayarizia dei proprietari di case.

Abbiamo così finita questa succinta descrizione Ji tutto l' \.cquedotto Comunale di Pinerolo, il (JL;ale, nato per il fort·e Yolere e per l'abnegazione del Sindaco ing. Bosio, studiato prima da insignì tecnici e scienziati, quali l'ing. Francesetti per 1a parte tecnico-igienica, il prof. Bertarelli per la parte igienica e batteriologica, il prof. Sacco per la parte geoidrologica, e poi progettato con ·amorP e perizia dall'ingegnere Roberto Soldati, fu co- struito infine con una rapidità veramente notevole, nello spazio di neppure r8 mesi dal suo inizio: poi- chè, attaccati i primi lavori, alle sorgenti, alla metà del settembre r912, nell'autunno del successivo

(5)

I04 RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

1913 l'acqua già arrivava condottata a Pinerolo, e nella· primavera del 1914 avveniva l'inauaura-

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zione uffìciale, ed insieme la distribuzione ai più solleciti utenti priYati. E ciò a malgrado, ci sia le- cito ripeterlo, delle non poche difficoltà incontrate, sia alle sorgenti che lungo il percorso ed in città, ed alla mole ,-eramente ingente del lavoro,-cioè, riassumendo, due edifici di presa, 25 chilometri complessiYi di condotta addurtri.ce, 20 chilomern di ·COndotte ciii distribuzione, numerose opere d'arte

col solo allacciamento delle sorgenti della Balma è di litri 35 al secondo, superiore cioè di ben litn~

s~con~o cinque a quella stabilita in progetto. Ag- g.JUnglamo ancora che, quanto alla spesa, la quale potrebbe parere a qualcuno anche esagerata per la città di Pin-erolo, le risultanze dell'ultimo eserci- zio finanziario dell'Acquedotto, la dimostrano in ,-ia d1 essere perfettamente compensata, anzi ai e:ssere fonte pel Comune di un onesto lucro. Infatt:

- - abbiamo tali dati dalla cortesia del ragionieP.!

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Fig. 3- - Pianta ciel Serbatoio Inferiore (28oo mc.) a S. M:1urizio (Pinerolo).

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sul percorso, due serbatoi... e, quel che p!U ,-aJe a provarlo, oltre un milione e duecento cinquanta mila lire di spesa complessiva! ·

Ed a tale utilissima sollecitudine - che fra l'al- t·ro valse a salvare il Comune dai guai che a tutto il lavoro an ebbe certamente portato lo scoppio dell'immane conflitto europeo - corrispose pure un ottimo risultato tecnico; chè i collaudi ese- guiti - e ~on essi l'ormai quadriennale esercizH,

Fig . .j. - Sezione trasvers::tle del Serba- toio Inferiore (;8oo) mc.) a S. Mau- rizio (Pinerolo).

dell'Acquedotto - dimostrarono il progetto e l'ese- cuzione pienamente corrispondenti allo scopo, sia dal lato tecnico che igienico; l'ultimo collaudo

;>.nzi, compiuto in questo stesso anno dall'inae- gnere capo e dall'ingegnere chi sezione

dell 'Uffi~ io

del Genio CivìLe dii Torino, in unione col signor medico prO\·inciale e con un rappesentante dell'Uf- ficio Tecnico della Direzione Generale di Sani•~

del ~linistero degli Interni, non solo confermò tali buoni risultati, ma in più trovò che ancora oggi, dopo cinque anni di servizio corrente delle con- dotte adduttnici, la portata dell'Acquedotto, pur

capo della città di Pinerolo - per quanto l" \.mm1- nistrazione Comunale, saggiamente pr~occupan­

dosi prima di ogl1li altra cosa dello scopo igienico e e morale dell'Acquedotto, che è strettamente col- iegato Jalla massima ,diffusione dell'uso abbon- dante dell'acqua, abbia stabilito in soli oent. 20 al mc. il cos.to massimo dell'acqua erogata a conta·

tore, e per quanto lo scoppio deHa guerra a poca distanza dali' i n i zio del! 'esercizio abbia costituito

un i!11pedirnento non indifferente all'estendersi de- gli impianti priYati, pure il reddito netto dell' Ac- .quedotto per l'anno 1917 (dedotte cioè la quota annua di ammortamento e le spese di manuten- zione e di gestione) raggiunge le lire quindici- mila; e si avvierà certamente a superare ben presto, e di molto, tale cifra, specialmente se - diminuito. col finire della guerra, il costo, ora enorme, degli impianti interni - le prese dei priYati potranno sa- lire ancora molto più su del numero di 400 circa già tuttavia raggiunto, e sopratutto se a tutt dette prese potrà essere applicato il sistema della distri-

E Ul EDILIZIA MODERNA IO)

buz;ione a contatore - moderno, igienico e più com·eniente per il Comune - ora per un quarto eli esse sospeso per mancanza dei contatori stessi.

Ciò in conclusione dimostra quello che hanno sempre affermato i no~tri migliori tecnici ed igit!- nisti, che cioè le opere igieniche, e specialment(;

quelle per la condotta di buona acqua potabile, se arditamente intraprese dai Comuni (naturalmeme con un giusto aiuto del Governo, che di ess·:: non può disinteressarsi) sono apportattrici per essi non solo di inestimabili vantaggi igienici e morali, mQ anche costituiscono col tempo una fonte non trascu- rabile di reddito.

.

\": B. - l clichés vennero gentilmente forniti dalla Ditta Oreste Pollino e C. di Torino, p-rogeilista e costruttrice dei lavori in cemento armato dell'Ac- quedotto.

QUESTIONI

TECN ICO -Sf\NITF\RIE DEL GIORNO

BREVI CENNI STORICI

E

CONSIDERAZIONI TECNICHE PRATICHE

SULLE

P O M PE D A I NCENDIO

(Continunzione, v. l\umcro prccc.icutc).

~el fondo del tubo di aspirazione un'apposita valvola è destinata ad :impedire lo scarico di que- st'acqua ed il yuotarsi del tubo anche nd caso che la pompa dovesse interrompere il suo funziona·

mento. Perchè questa Yalvola di fendo possa fun- zionare ln ne, occorre che il tubo di aspirazione sia così disposto che un tratto di un metro circa di esso, dal fondo del canale, del pozzo, della c:- sterna, ecc., abbia a troYarsi in posizione più v.i- cina possibile alla ,-ertJicale, condizione, questa, non sempre attuabile nella pratica. AYviene ancora, talvolta, che, per l'abbassarsi del pelo li,quiclo del pozze o della cisterna, durante il funzionamento della macchina, l'estremità del tubo aspiratore ab- bia a restare scoperto d'acqua; l'acqua che si tro\·a dentro al tubo viene naturalmente aspirata dalla pompa e, volendo ripigliare il laYoro, bisogna ri- petere l'operazione di adescamento. Im-ece con una pompa a pistonri, in casi come questo. basta immergere nuovamente il tubo aspirante ed in po- chu condi si ha di nuoyo li'acqua al bocchello della lancia. Può talora av,·enire, sia _pur molto rara- mente, che, anche nella migliore delle posiz·ioni del tubo di aspirazione, la vah·ola di fondo, per qual- che C<1.USa accidentale, non funzioni a dm-ere, per- mettendb il non voluto scarico dell'acqua prove·

niente dal serbatoio.

Siccome .in questo caso non v1 e nulla che possa indicare quest'imperfetto funzionamento, dopo po- chi minut1, tutta l'acqua d'innescamento se ne è a.I1-

data ed d c-orpo di pompa e il tubo di aspirazione, invece di- rimanere invasati d'acqua, rimangono completamente ,-uoti !

I:' necessario, allora, procedere al riempimento del serbatoio che, in zone prive di idranti, non può

·{;Ss~re altrimenti fatto che con secchie a .mano co!l le qua]j occorre rovesciare nel detto serbatoio al- CLme centinaia di l'itri di acqua ... mentre l'incen- dio prosegue nella sua opera di distruzione! Tale perdita di tempo rende, come di leggieri si può comprendere, quest'o tipo di pompa assolutamente inadatto, secondo noi, al servizio dei pompieri qual·:: oggi deve esser inteso. E oiò tanto più se si pensi che le autopompe, se non sempre cccorrono per chiamate in città, devono im·ece sempre accor- rere p r chiamate nei centri minori, che si trovano ad una certa distanza dalle aittà e nei quali si ac- corre per casi di una certa gravità che devono es- sere subito fronteggiati cercando di non accre- scere ma~giormente il tempo più o meno lungo che si è necessariamente già dm·uto impiegare du- rante i l tragi ti o.

In questi casi, trattandosi sempre di Sii1Ist~i

seri, la cui graYità aumenta con l'aumentare della distanza dalla quale parte il soccorso costituito da materiale di grande potenza, sarebbe desiderabile e conveniente che i soccorsi fossero apportati da almeno due squadre di pompieri con altrettante au- topJmpe. ".\ientre le due squélidre compiono un la- voro che è soventissimo eccessiYamente grayoso per una sola, delle due autopompe una potrebbe serYire di riserva quando l'a gravità della circo- stanza non richieda l'impiego simultaneo di en-

trambe. ·

Quando l'unica pompa inviata è del tipo delle centrifughe, può avvenire, sia pure molto rara- mente. che, come già successe, essa non possa es- sere azionata a causa dell'incom·eniente da noi in- nanzi citato ed ognuno può immagina·re con quanta gra,·e conseguenza materiale per l'interesse del si-

nistrato e morale per i pompieri che troYansi sul luogo.

Se le cose procedono regolarmente, come senza dubbio aV\·iene salvo rare, ma non trascurabili ec- cezioni, durante il funzionamento della pompa, il serbatoio d'innescamento va riempiendosi mediante una piccola tubazione e l'acqua. stessa, nei motori a scoppio, serYe per il loro raffreddamento.

Potendo al'imentare la centrifuga per mezzo de- gli idranti, si possono naturalmente eliminare tutti codestli dispositiYi. Un'autopompa centrifuga, o autoturbop1ompa, potrà perciò essere usata in quell~

città OYe si disponga di numerosi idranti di grand'e diametro e di forte pressione, nel qual caso non si va, e\·identemente, soggetti agli inconvenienti delle difficoltà di innescamento.

Ciò spiega éome a Parigi tutte le automobili dei

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