• Non ci sono risultati.

G I D M Attività Diabetologica e Metabolica in Italia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "G I D M Attività Diabetologica e Metabolica in Italia "

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

141

G I D M Attività Diabetologica e Metabolica in Italia

21, 141-142, 2001

Introduzione

Il Servizio di Diabetologia Territoriale dell’ASL n. 7 nasce nel 1996 da una precisa volontà dell’ASL n. 7 di Catanzaro di avvicinare la struttura sanitaria all’uten- za senza costringere i diabetici a lunghi viaggi per avere dei controlli continui e periodici sulla loro malattia. Dopo 2 anni di attività sono stati aperti, in maniera molto capillare, 13 ambulatori dislocati su tutto il territorio dell’ASL n. 7 di Catanzaro.

Tra gli obiettivi e gli indicatori è stata posta l’assisten- za domiciliare ai diabetici che, per motivi sia sanitari che sociali, non potevano recarsi presso il Servizio stesso.

Materiale e metodi

In tale ottica ed in collaborazione con l’ADI (assisten- za domiciliare integrata) gli infermieri del servizio hanno iniziato una campagna di conoscenza e di veri- fica delle varie situazioni.

Le fonti erano:

1 - Registri ASL per le invalidità civili 2 - Medici di famiglia

3 - Registri ADI

4 - Assessorati ai Servizi Sociali dei Comuni 5 - Informazioni da altri pazienti, parenti, amici.

Dopo una lettera iniziale inviata dal Responsabile del Servizio agli uffici competenti e ai medici di famiglia gli infermieri si recavano ove prescritto per compilare una scheda molto semplice ma esaustiva per poter avviare l’assistenza domiciliare.

Tale scheda prevedeva:

1 - Dati anagrafici del paziente 2 - Dati sanitari del paziente 3 - Situazione economica e sociale 4 - Patologie e terapie in atto

5 - Dati dei ricoveri degli ultimi due anni.

Alla fine della scheda vi era uno spazio per note com- plessive da parte dell’infermiere del servizio. Da que- sta prima indagine emergeva una significativa per- centuale di ricoveri impropri dovuti ai seguenti motivi:

1 - Carenza di assistenza sanitaria adeguata

2 - Carenza di un supporto familiare che potesse assi- stere il paziente a casa

3 - Condizioni socioeconomiche che inducevano al ricovero.

Dalle note degli infermieri si evidenziava anche come, con una corretta organizzazione, si poteva venire incontro ad alcune necessità degli utenti senza ricor- rere a ricoveri.

Per l’assistenza domiciliare abbiamo utilizzato le stes- se cartelle dell’ambulatorio con una pagina aggiunta per descrivere eventuali necessità legate alle condi- zioni dell’assistito.

Copia delle schede è stata inviata al Responsabile ADI.

Inoltre, per valutare l’efficacia dell’intervento, sono stati richiesti all’ASL i dati sul numero delle giornate di degenza per diabete mellito nel primo semestre 1997.

L’attività dell’assistenza domiciliare ai diabetici è ini- ziata con il 2-II-1998.

Organizzazione dell’assistenza

L’assistenza ai pazienti diabetici si svolge con la seguente metodologia:

Nel giorno dell’ambulatorio, all’inizio della malattia, l’infermiere va a domicilio dell’assistito, esegue i pre- lievi e riferisce al medico che, alla fine dell’ambulato- rio stesso, si reca a domicilio del paziente con l’infer- miere.

Negli altri giorni viene attivata, secondo una pro- grammazione definita prima anche con i familiari del paziente un’assistenza infermieristica con prelievi, controlli parametri vitali, medicazioni.

L’ ASSISTENZA DOMICILIARE AI PAZIENTI NON AUTOSUFFICIENTI

I NTERAZIONE COMBINATA MEDICO - INFERMIERE

G. P IPICELLI , G. A NGOTZI , T. C OLOSIMO , R. G UARNIERI , A. P ARROTTINO , I. P INTO

G. C ASELLI , T. C ODAMO , S. F ITTANTE , F. G RILLONE

Servizio Diabetologia Territoriale ASL n. 7 Catanzaro

(2)

142

G I D M Attività Diabetologica e Metabolica in Italia

21, 141-142, 2001

Di ciò viene reso edotto ed informato il medico di medicina generale dell’assistito.

Eventuali altre problematiche vengono riferite al Responsabile ADI ed ai Servizi Sociali.

Risultati

Dopo un anno di assistenza domiciliare abbiamo ottenuto i seguenti risultati:

• Pazienti assistiti 148

• Maschi 59

• Femmine 89

• Età da 65 a 84 anni con media di 76,5 anni di età

• Pazienti insulino-trattati 58

• Pazienti con esiti di ictus 68

• Pazienti con vasculopatie arti inferiori 12

• Pazienti con patologie cardiovascolari 49

• Pazienti con difficoltà sociali a recarsi in ambulatorio 54.

I dati sulle giornate di ricovero (primo semestre 1997- primo semestre 1998) dimostravano una riduzione di n. 621 giornate di ricovero con una riduzione per- centuale del 30,6%.

Conclusioni

L’attività del Servizio di Diabetologia in favore di pazienti costretti, a vario titolo, a domicilio ha pro- dotto, a breve termine, significativi risultati sulla ridu- zione delle giornate di ricovero.

L’alta percentuale dimostra, comunque, un frequen- te ricorso al ricovero ospedaliero per motivi sociali più che sanitari.

Il gradimento dei pazienti e dei loro familiari è stato generalmente alto.

È ancora presto per poter fornire dati sulla efficacia del metodo sulla evoluzione delle complicanze croni- che (altro indicatore della validità del servizio insieme alla riduzione dei ricoveri) ma daremo anche questo dato quando saremo in possesso di risultati statistica- mente significativi.

Pervenuto in Redazione il 23/10/2000 - Accettato per la pub-

blicazione il 10/4/2001

Riferimenti

Documenti correlati

In un gruppo di pazienti affetti da ridotta tolleranza ai carboidrati (RTC): 1) è stata valutata la correlazione tra il metabo- lismo basale (MB) calcolato mediante l’equazione

Nel 2005 i criteri diagnostici della sindrome metabolica (SM) sono stati modificati includendo un limite più basso di glicemia (100 mg/dl) (ATPIII 2005); inoltre

Dipartimento di Medina Interna, Università di Torino, Torino Quarantuno giovani pazienti con diabete di tipo 1 (età 31 ± 2 anni, durata di malattia 23 ± 4 anni), seguiti presso

Sono stati studiati 3 gruppi di soggetti dis- lipidemici: 43 non diabetici (gruppo 1) e 44 diabetici di tipo 2 (gruppo 2) trattati con dieta associata a riso rosso fermentato;.. 38

Tra 821 diabetici di tipo 2 consecutivamen- te afferenti all’ambulatorio di diabetologia della IV Medicina Interna della Seconda Università di Napoli sono stati reclutati 29

± 6 e diastolica 75 ± 4, reclutate al momento dell’accertamento dello stato di gravidanza, dopo aver ottenuto il loro consenso informato, sono state sottoposte a monitoraggio con

Sono state quindi valutate le caratteristiche dei pazienti che si associano a una maggiore attitudine alla corretta stima del peso degli alimenti.. Materiale

Centoottantotto pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 sono stati arruolati in questo studio; 96 sono stati randomiz- zati ad assumere acarbose 50 mg 3 volte al giorno e 92