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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.34 (1907) n.1726, 2 giugno

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SCIENZA ECONOMICA, FIN A N ZA , COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V IE , IN TERESSI PRIV ATI

Anno X XX IV

Yol. X X X V III

Firenze, 2 Giugno 1907

N. 1726

S O M M A R I O : Discussione sulle Ferrovie di Stato — Assestamento del bilancio 1906-19J7— Padroni e operai — Note statistiche interne del B elgio— R i v i s t a b ib lio g ra fic a : Prof. Luigi Ninct, Principi fondamentali ili statistica - Prof. Achille Loria, Le feminisme au point de vue socioligique - Avo. G. B. Cereseto, Le indu­ strie insalubri e pericolose - Oliviero Zuccaritti, La libertà nell’ economia - D. C E Riesenfeld, Breslauer Han- desgebràche - Dott. Iosef Bech, Der heutige Stand der Krankenversicherungsfrage in der Sweiz - Uott. Paul Ernile Morhardt, Le maladie venériennes et la reglèmentation de la prostitution au point de vue de l ’ hygiene sociale - Adrien Sachet. Assistance. des vieillards, infirmes et incurables - A. Roguenant, Patron et ouvriers - M. E. Wickerscheimer. A propos du rachat du chemin de fer de l’ Ovest — R i v i s t a econom ica e fin an ziaria : Il terzo Congresso nazionale dell’Associazione dei Comuni italiani - Il settimo Congresso industriale e commerciale - Sul costo e sulle condizioni degli alloggi per le classi meno abbienti - Per la compilazione della sta­ tistica commerciale italiana - Lo sviluppo commerciale del porto di Messina - Le condizioni dell’agricoltura e deW in­ dustria in Corsica - La coltivazione della barbabietola in Europa — R a s s e g n a del com m ercio in te r n a ­ zionale : Il commercio di Dahomeg - Per l’ istituzione di colonie agricole italiane nell’ Australia Occidentale — Il Congresso internazionale agrario a Vienna — Le Camere di commercio tedesche — Le. riscossioni doga­ nali del 1906 e i nuovi tr ittati commerciali — Camere di commercio — Mercato monetario e rivista delle Borse — Società commerciali ed industriali ■— Notizie commerciali.

DISCUSSIONE SULLE FERROVIE DI STATO

La Camera non ha ancora terminato men­ tre scriviamo la discussione generale sul nuovo ordinamento proposto dal Governo per il defini­ tivo assestamento della azienda ferroviaria di Stato, ma da quanto è stato detto fin qui dai diversi oratori per vari motivi favorevoli o con­ trari al disegno di legge proposto, nulla abbiamo ricavato di degno d’osservazione, se non la prova evidente che la Camera discute quel progetto e, più o meno integralmente lo approverà, senza fiducia di fare una cosa buona.

La indifferenza della Camera e del paese sopra un argomento di tanta importanza e che più volte in altro tempo appassionò la Nazione, deriva dal fatto dell’ equivoco sul quale si basa la situazione. Nessuno desiderava veramente l’ eser­ cizio di Stato, e la gestione governativa fin qui avuta non è stata tale da far ricredere coloro che o per una o per altra ragione erano ad essa contrari, anzi ha aggiunti argomenti limito vivi e logici per accrescere la sfiducia, e la diffidenza.

Se non che la impossibilità nella quale ci si trova ora di battere una via diversa rende il Parlamento rassegnato e quindi indifferente.

Perciò la importante questione della auto­ nomia o no dell’ azienda ferroviaria, questione di principio che in altro tempo avrebbe veramente appassionato, si è discussa con evidente languore, e gli oratori sembra abbiano parlato sull’argo­ mento più per l’onore delle armi che per ingag­ giare una seria battaglia.

Noi abbiamo consacrato soltanto poche pa­ role al disegno di legge in questione, perchè in verità non abbiamo saputo leggere in quel di­ segno un concetto chiaro e preciso sull’ ordina­ mento di una azienda di tanta importanza. Men­ tre da parte del Ministro dei Lavori Pubblici e degli altri membri del Governo si osservava che

bisogna fare un esperimento della autonomia della vasta azienda perchè essa agisca con criteri in­ dustriali, pare che i compilatori del disegno di legge non abbiano avuto altra maggior cura che quella di mostrare la lora profonda diffidenza per tale autonomia, poiché, dopo averla proclamata e stabilita, hanno circondata la nuova Amministra­ zione ferroviaria da tali e tante pastoie con or­ gani di vigilanza, di controllo e di consiglio, che essa non solo potrà, difficilmente muoversi nell’am­ bito già seminato di scogli nel quale agisce, ma si troverà inevitabilmente nella necessità di di­ rimere tanti conflitti di attribuzioni e di inge­ renze, che il disegno di legge par fatto apposta per creare in misura abbondante.

Già riteniamo pericolosissima la intromissione diretta dal Parlamento per mezzo di una Giunta di vigilanza, nella complessa amministrazione; se la parola autonomia ha qualche importante significato, applicato ad una amministrazione go­ vernativa, deve voler mirare a sottrarre tale amministrazione da qualunque ingerenza parla­ mentare; poiché, lo vediamo nei recenti esempi, è la ingerenza parlamentare che inquina la buro- | crazia, che determina gli atteggiamenti prepotenti dei funzionari protetti, e gli scoraggiamenti o le ribellioni nei funzionari non protetti. Ora tra un personale nel quale non sono ancora dimenticate le tradizioni del periodo fatale per le ferrovie italiane, che corse dal 1878 al 1885, far risor­ gere queste fonti di nepotismo e di favoritismo è veramente folle.

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mimmo

del

buio

1900-1001

11. Commissione di vigilanza, per stornare la bur­

rasca. Ma il disordine ferroviario non doveva naturalmente essere eterno ed in una misura così esagerata; e quindi la proposta avrebbe dovuto essere abbandonata, se nel Parlamento molti non avessero intravisto nella istituzione di quella Commissione, una valvola di sicurezza che per­ metterà a suo tempo di dare sfogo al trop plein dei loro elettori.

E tutti ricordano che le infornate di fer­ rovieri seguivano, per quanto riguarda le origini, e finché vi fu l’ esercizio dell’ Alta Italia e delle Romane, la provenienza regionale del Ministro e dei più influenti membri del comitato di Dire­ zione.

E queste cose si ripeteranno, perchè è ine­ vitabile che si ripetano, quando si lasciano sus­ sistere o si rinnovano le cause determinanti.

E la Direzione Generale, che è rappresentata da un uomo di molto ingegno e di rara compe­ tenza — per quanto abbia dimostrato di non saper approfittare abbastanza della situazione per imporre il suo ingegno e la sua competenza la Direzione Generale, diciamo, sente benissimo tutto il pericolo che minaccia nella sua complicata farraginosità il disegno di legge in discussione, ed ha tentato, a quanto si afferma, di ritardarne la discussione, dimostrando che la sua applica­ zione rinnoverebbe un’ altra volta le incertezze e le difficoltà che già si sono manifestate così gravi nel principio dell’ esercizio di Stato.

A questo proposito, ci scrivono da Roma, che la Direzione Generale è sempre convinta che la legge non sarà applicata per ora. Il Senato vorrà studiarla a fondo, e quindi ne manderà a no­ vembre la discussione ; è molto difficile che il disegno sia approvato dal Senato senza qualche variazione, tanto più che non vi sono termini che scadano ; tornerà quindi alla Camera nei primi mesi del prossimo anno. E da qui ad al­ lora tante cose possono avvenire tra le quali, non ultima, la chiusura della sessione.

Tutto questo è molto ipotetico, ma dimostra alcuni aspetti della situazione e soprattutto di­ mostra quale disgrazia abbia in questi ultimi anni incontrato il problema ferroviario.

Prima la condotta delle Società che pareva lavorassero a favore dell’ esercizio di Stato; poi la insipienza dei Ministri del tempo che si la­ sciarono sopraffare dalla, abilità dell’ on. Tedesco che, contro la loro volontà, apparecchiò l’ esercizio di Stato ; più tardi, lo scompaginamento prodotto dalla troppo affrettata applicazione di un nuovo ordinamento non bene ponderato ; ora la indiffe­ renza e la diffidenza generale di poter dare a questa vasta azienda una razionale sistemazione.

E ’ bene, in questo stato di cose, lasciare al tempo la maturazione dei fatti, e trarre a mano a mano da essi l’ammaestramento necessario per giudicare senza preconcetti di persone e di scuole; poiché, lo ripetiamo, noi, che siamo contrari per principio all’esercizio di Stato, auguriamo tuttavia che esso fàccia al paese il meno male possibile.

Pur troppo non vediamo ancora che chi di­ rige l’azienda abbia preso in mano il timone e lo conduca con fermezza nella visione di uno scopo ben determinato e di una rotta da seguire con risoluta energia.

Per bene comprendere il valore della attuale situazione del bilancio dello Stato è conveniente esaminare seguendo la relazione delfion. Rubini, quali sieno le più importanti variazioni che du­ rante l’esercizio sono sopravvenute cosi alla en­ trata come alla spesa.

Gominciamo dalla entrata.

Essa era stata prevista in 1942 milioni mentre nel disegno di assestamento viene per la prima volta superata la cifra di due miliardi essendo stata portata a 2,017 milioni, con un aumento quindi di 103.9 milioni. Tale aumento è dovuto a tre cause principali:

m i l i o n i

a) ad un maggiore apprezzamento

delle entrate + 78.7

b) ad entrate straordinarie per poter fare ulteriori anticipazioni alle ferrovie di Stato -i~ 80.0 c) ad una diminuzione di entrate

per causa di nuove leggi e decreti — 54.8 Totale 103.9 Gli aumenti delle entrate per il fatto del maggior gettito dei vari cespiti sono numerosi e quasi tutti sono la conseguenza del continuo mi­ glioramento delle condizioni economiche del paese determinanti un crescente consumo di prodotti colpiti da imposte e tasse ed una maggiore quan­ tità di affari.

Prima di tutto si presenta l’azienda ferro­ viaria di Stato, della quale avremo a discorrere in seguito per quanto riguarda la sua finanza, ma per ora va rilevato che essa dà un aumento di L. 8,426,000 ed una diminuzione di L . 18,743,000 nella parte entrata e nella parte spesa (Tesoro) una diminuzione di L. 38,751,000 ed un aumento di L. 30,000,000.

Perciò la parte entrata si chiuderebbe con una diminuzione di L . 10,317,000; la parte spesa con una diminuzione di L. 8,717,000, donde in complesso una diminuzione di proventi di L i­ re 1,566,000.

Ciò è dovuto in parte al passaggio allo Stato delle Meridionali e delle Venete. Ma l’on. Rubini a questo proposito scrive queste signifi­ canti parole : « V i sarebbe quindi una perdita « diretta di circa un milione e mezzo; e ripe- « tiamo con intenzione il qualificativo diretta in « quanto, agli effetti generali del bilancio, sareb- « bero da prendere in considerazione parecchi « altri titoli operanti in più o in meno non con- « templati negli esposti capitoli: come, ad esem- « pio, la diminuzione di proventi della ricchezza « mobile, il cessato ricupero delle somme corri- « sposte dalla Società delle Meridionali in di- « pendenza della garanzia di prodotto della fer- « rovia Voghera-Brescia, e quello per le migliorie « effettuate in conto capitale sulla vecchia rete « delle Meridionali ecc. »

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fornito dallo Stato a condizioni molto meno ono­ revoli di quello che non potessero ottenerlo le Società private.

Le tasse sul movimento ferroviario sono pre­ viste con un aumento di 2.3 milioni.

Nelle imposte dirette si trova subito una di­ minuzione notevole nella imposta sui terreni, la quale diminuzione è dovuta in gran parte al­ l’ esonero del 30 per cento accordato alle provin­ ole meridionali ed insulari, agli sgravi alle Ca labrie per il terremoto e ai Comuni vesuviani per le eruzioni. In sostanza dai terreni lo Stato non ricava più che 85 milioni; dal 1886 in poi è stata una continua diminuzione del tributo fon­ diario che si è ridotto ora alla cifra anzidetta; che è di 10 milioni inferiore a quella dell’eser­ cizio precedente. La imposta sui fabbricati sa­ rebbe aumentata di 1.2 milioni, se la legge per il Mezzogiorno e le Isole non avesse ridotto tale aumento a 612,000 lire. La imposta di ricchezza mobile riscossa per ruoli aveva dato nel 1905-06 un gettito di 161 milioni ; a tutto febbraio era già nelle riscossioni in aumento di 6 milioni ; tuttavia la Giunta alle previsioni di soli 159 mi­ lioni e mezzo crede di portare la sola rettifica a 165 milioni. La parte invece riscossa per rite­ nuta che ammontava nell’ esercizio precedente a 143.9 milioni viene ridotta a 103 milioni per la conversione del consolidato dal lordo al netto.

In quanto alle tasse sugli affari ecco il pro­ spetto che indica le riscossioni avute nel 1905- 1906 e le previsioni della Giunta :

Successioni (milioni) 41.5 Manimorte Registro Bollo Surrogazioni Ipoteche Concessioni r i s c o s s i o n i 1 9 0 5 -9 0 8 G i u n t a 39.0 5.5 76.0 70.0 22.0 5.5 74.2 71.1 19.3 7.9 10.4 12.08.0 2.5 1.8 1.1 2.7 0.1 1.6

Tra le prime previsioni e le rettifiche vi è in più una differenza di 10.7 milioni, ma sic­ come le previsioni erano state tenute piuttosto basse, tra esse e la rettifica, la differenza in più, per il complesso delle sette voci, è di soli 2.6 mi­ lioni. Però è da notare che le riscossioni, a tutto febbraio, 162 milioni, cioè 20 milioni il mese, la­ sciano ritenere che si oltrepasserà la somma di 232 milioni iscritta nella rettifica e ci si avvi­ cina ai 240 milioni.

Il gruppo delle tasse di consumo nel 1905- 1906 ha dato un gettito di 138 milioni, la pre­ visione per l’ esercizio in corso era stabilita in 135 milioni ed ora viene rettificata in 141 mi­ lioni e mezzo. V a pero notato che le riscossioni a tutto febbraio furono di 98.7 milioni, cioè circa 12.3 milioni il mese, per cui anche senza ammettere nessun ulteriore progresso per 1’ ul­ timo quadrimestre, si dovrebbero riscuotere 148 mi­ lioni, cioè circa 6 milioni e mezzo più della ret­ tifica.

Diamo il relativo prospetto :

r i s c o s s i o n i

1905-9C6

i ’abb. zuccheri » spiriti » fiammiferi » gaz, luce elettrica » polveri, ecc » diverse G i u n t a 74.5 (milioni) 76.0 + 1.5 35.0 » 37.0 + 2.0 9.3 » 9.0 - 0.3 8.3 » 9.0 + 0.7 2.3 » 2.5 — 0.2 8.3 » 8.0 - f 0.3

Le dogane hanno dato nel 1905-1906 mi­ lioni 290.7 ; le previsioni furono stabilite in .238 milioni e la Giunta propone ora 283.7 milioni, con 7 milioni quindi meno dell’ anno decorso e con 45.7 milioni più delle previsioni. Le riscos­ sioni a tutto febbraio furono di 204 milioni cioè 25.5 milioni il mese, per cui si dovrebbe sperare in un gettito di 306 milioni.

In questo gruppo figura con alta cifra il

grano che ha dato nel 1905-1906 milioni 92.6 di

dazio, fu previsto in milioni 56.2 ed ora rettifi­ cato in milioni 75.

Su tale argomento economicamente e finan­ ziariamente così importante trascriviamo un brano della relazione dell’ on. R ubini.

« L ’ importazione di grano dall’ estero — egli dice — negli otto mesi trascorsi, si è sempre so­ stenuta alla pari dell’ esercizio passato, in cui fu straordinariamente abbondante, anzi legger­ mente superiore nell’ ultimo bimestre. Nel pe­ riodo considerato, già ne entrano tonn. 778.092 onde siamo certi di rimanere prudentemente al di sotto della probabilità, sostituendo il quanti­ tativo di tonnellate 1,000,000 e il ricavo di 75 milioni per l’ intiero esercizio, alle 850,000 tonn. ed al ricavo di L. 63,750,000 proposto dal G o­ verno. Gi asteniamo da riflessioni sull’argomento, perchè amare, se suggerite dalla enorme defi­ cienza nella produzione dell’ alimento principale in un paese, come il nostro, sempre ancora, emi­ nentemente agricolo ; — confortanti, se vogliamo vedervi l’ indice (e tale è anche in fatto se non unicamente) di maggior benessere, di maggiore prosperità, dovuta specialmente al lavoro indu­ striale e commerciale, il cui effetto si traduce in maggiore potenza di consumo, non soltanto di questa derrata, ma di altra come ad esempio, il vino, i legumi, le frutta, gli ortaggi, a grande benefizio dello stesso agricoltore; onde se ne ri­ conoscerà, sebbene non tutti vogliono convenirne, l’ intimo, benefico legame che vi è tra ogni forma di lavoro, di attività. Tuttavia non ci pare illecito formulare il voto che lo stesso fervore d’ opera, di progresso (e in certe regioni ve ne è largo in­ dizio) si generalizzi anche nell’ agricoltura ; che la coltivazione, se non può estendersi largamente in superficie, cresca in profondità, e col migliore lavoro possa intensificare i raccolti ed atte­ nuare, se non esonererà del tutto, da quel- 1’ enorme tributo.

Iri verità — prosegue l’ on. relatore — se dobbiamo prestar fede unicamente alle statisti­ che, dal 1901 al 1905 la superficie coltivata a grano sarebbe discretamente cresciuta, non così ia pro­ duzione unitaria per ettaro e neppure la quan­ tità (compresa l’ importazione) rimasta disponi­ bile per il consumo, sia totale, sia a testa di abitante ».

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aumenta fino ad 8 milioni. Il gettito a tutto feb­ braio fu di L. 6.5 milioni cioè circa 800,000 lire il mese, per cui non è improbabile che le riscos­ sioni nell’ esercizio corrente eguaglino quelle di 9.6 milioni dell’ anno precedente.

Lo spirito che rese di dazio 1.2 milioni nel 1905-906 dà qualche diminuzione e la previsione rettificata si limita al milione.

Circa il petrolio si prevede una diminuzione di gettito da 32 delle previsioni a 27 milioni come viene rettificata la voce dalla Giunta; l’ anno de­ corso il gettito era stato di 31.5 milioni. E ’ im­ possibile qualunque deduzione dalle riscossioni a tutto febbraio, perchè esse sono precedenti alla legge che ridusse il dazio a metà. Il fatto però che l’ on. Rubini accetta il limite di perdita di 3.5 milioni dimostra che, come si prevedeva, in brevissimo periodo, il gettito ritornerà come prima ; l’ erario non avrà perduto nulla ed i contribuenti avranno guadagnato 24 centesimi per litro.

Di ciò, del resto, dà prova il caffè che nel 1905-906 diede 25 milioni ed ora viene previsto in 27 milioni ; le riscossioni a tutto febbraio su­ perano già di 1.6 milioni le prime previsioni.

(Continua).

PADRONI E OPERAI

Il sig , Roguenant nel libro, del quale già abbiamo dato cenno nel fascicolo precedente (P a ­

droni e Operai) continua a dare i carattteri del

buon padrone: « Far fortuna nel tempo più breve! Un padrone posseduto da questa ambi­ zione fino a sacrificar tutto a quest’ unico scopo non può essere un buon padrone, cioè un uomo che abbia un concetto dei suoi doveri morali ».

Ed infatti potrà — così osserva l’ Autore — possedere quell’ uomo qualcuna delle qualità di un buon padrone, ma l’ idea fissa di una ra­ pida fortuna, facendogli dimenticare a poco a poco il senso morale, svilupperà in lui, al di là della misura, le forze egoiste, e l’operaio non gli appa­ rirà che come un arnese il cui valore potrà essere valutato secondo i gradi del dinamometro.

Oggi, però, nei paesi civili, la concezione dell’essere umano-macchina è semplicemente mo­ struosa, antisociale; onde il primo dovere di un padrone è considerare i suoi operai come asso­ ciati e sentirsi, nel profondo del cuore, fratello iu umanità degli uomini che lavorano sotto i suoi ordini. E il- padrone arriverà a questi elevati concetti, purché viva la propria vita molto vicina a quella dei lavoratori : vedrà egli allora che quelle disposizioni di animo non nocciono, non contraddicono alla fermezza e rigidità colla quale tuttavia il padrone deve dirigere e imporsi agli operai.

Il padrone deve pure essere perseverante e tenace: tenace al servizio del bene. Non basta — afferma l’Autore, essere un buon padrone per un giorno, una settimana, secondo io stato felice della sua salute o la soddisfazione momentanea; bisogna essere coerenti, sapere imperare su sè stessi, giacché queste qualità sono la base del

programma di una vita morale logica e armo­ niosa.

Accennato ai doveri di un buon padrone, giorno per giorno, quasi diremmo ora per ora, e accennatovi con aneddoti pratici, con una descrizione viva, interessantissima, l’Autore passa ad analiz­ zare i caratteri del Capo-mastro, e ci indica con una competenza e misura inarrivabile, i pregi che egli deve possedere.

Deve essere un eccellente operaio ; meglio ancora, il migliore operaio dello stabilimento. La sua superiorità professionale deve essere indiscu­ tibile. Egli deve saper prendere il lavoro dalle mani di un operaio imbarazzato a terminarlo, e farlo senza esitazione, con disinvoltura : chè se egli è un operaio di un’ abiltà superiore, eleverà intorno a lui il livello delle conoscenze profes­ sionali senza che abbia bisogno di imporre i suoi metodi, ma semplicemente perchè l’ uomo è di sua natura imitatore. Insemina, i tre quarti dell’autorità morale del Capomastro sono formati dalla sua superiorità morale. Egli deve riserbarsi i più difficili lavori, deve esser sobrio, separarsi dalle comitive degli uomini che dirige, onde con­ servare quella autorità morale, quella dignità semplice che è la migliore sua garanzia di durata, L ’ apprendista poi è, secondo 1’ Autore, un tipo sociale in via di sparizione. Esso non è più che uno stato transitorio tra l’ ignoranza asso­ luta di un mestiere e la conoscenza del quarto delle nozioni che comporta l’ esercizio del me­ stiere medesimo.

L ’ estensione del macchinismo lia prodotto questo resultato : non vi sono più mestieri, nè operai, nel perfetto senso di questi termini no­ bili e gravi.

Dimostrati, con esempi pratici e veri, la verità di queste sue affermazioni, l’Autore passa a parlare dei doveri del padrone verso gli ap­ prendisti. Se — egli afferma — il padrone ac­ cetta di fare istruire dei fanciulli nella pratica di un mestiere, il suo dovere morale è prima di tutto di sottoscrivere alle domande del suo per­ sonale, prendendo i fanciulli dei suoi operai; e tra queste domande egli darà in primo luogo soddisfazione agli operai carichi di una fami­ glia numerosa.

E, nel ripartire gli apprendisti nei suoi sta­ bilimenti, dovrà il padrone tener conto non solo dei bisogni professionali suindicati, ma anche della volontà dei genitori e del desiderio e della vocazione del fanciullo.

Esamina l’ Autore la questione se convenga di collocare apprendisti presso il suo padrone sotto i suoi occhi : e osserva che se uno studio superficiale della questione porterebbe a rispon­ dere affermativamente, una maggiore pondera­ tezza porta per varie ragioni a pensare l’ op­ posto.

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durezza': le donne però avranno — in via generale — degli uomini per capi.

Ma i capimastri dovranno essere anziani ne­ gli stabilimenti di donne?

L ’anzianità non è una garanzia di moralità, osserva l ’ A utore; un uomo giovane, ammogliato con figli; notoriamente- stimato, sarà certo la scelta migliore.

L ’ Autore esamina ancora a questo proposito la questione se la responsabilità morale del padrone cessi alla soglia dell’ officina, ed egli non crede che debba rispondersi affermativamente. Vorrebbe che il Capo, o la moglie di lui, si occupasse della casa delle operaie, assistesse ai loro matrimoni, ci­ vili, li favorisse; nel migliore operaio, il solo de! quale ci siamo occupati fin qui, il matrimo­ nio è moralizzatore.

E noi pensiamo — conclude l’ Autore questa parte del suo la v oro— che il padrone con richie­ ste, con manifestazioni opportune, e senza perdere la riserva a lui imposta, deve far noto il suo alto sentimento a questo scopo.

A un altro fascicolo la fine dell’analisi del dotto, interessantissimo libro.

NOTE STATISTICHE INTERNE DEL BELGIO

A cura del Ministro dell’ Interno e dell’Istru­ zione pubblica del Belgio, è stato teste pubblicato un interessante annuario statistico sulle condi­ zioni economiche del Belgio per l’anno 1905.

La completezza e autenticità delle notizie fornite, l’importanza delle pubblicazioni, lo svi­ luppo assunto in questi ultimi anni per opera dell’attività e dell’ ingegno di questa popolazione — ne sono prova le condizioni del commercio di importazione ed esportazione coi paesi esteri, dei cui valori diamo ragguaglio mese per mese nella nostra Rassegna commerciale — ci inducono a dare una occhiata al volume cui sopra abbiamo accen­ nato.

La popolazione belga ammonta al 31 dicem­ bre 1904 a 6,693,548 abitanti, ed è sparsa su una superficie totale di 2.945,503 ettari cioè 227 abitanti per chilom. quadro.

La proporzione cogli stranieri è di 10.28 per 100 abitanti, e cioè di 14 per la Germania, 14 pure per l’ Italia, 13 per la Svizzera, 13 per l’ Olanda, 9 per la Spagna, l’Ungheria l’ Austria e la Gran Bretagna.

Nel 1904 si ebbero 191,721 nascite, ossia 27,10 per ogni mille abitanti ; si ebbero 8,612 morti nati; ossia 1 per ogni 22,3 nascite. Si eb­ bero ancora 56,740 matrimoni, in aumento cioè di 5,794 sull’ anno precedente.

E ’ interessante sapere anche che si verifica­ rono nel 1904 medesimo 932 divorzi, cioè un au­ mento sulla cifra del 1903. La media annuale del numero dei divorzi per gli anni 1891 al 1900 è di 548.

La cifra, dei morti è stata nel 1304 di 115,506 contro 118,675 nel 1903. Si nota a questo pro­ posito una diminuzione delle malattie epidemiche, e una preponderanza nelle endemiche, come pure un leggero aumento delle morti violenti.

Nel 1904 si ebbero anche 27,302 emigranti contro 24,971 del 1903 ; di quelli 13 mila riirca sono partiti per la Francia, gli altri per l’Olanda e per la Germania. Il uumero degli emigranti poi eccedè quello del 1903 e cioè del 13 per cento.

La Relazione parla anche dello Stato poli­ tico, intellettuale e morale del Belgio. Accenna agli eleggibili al Senato che nel 1905 ammonta­ vano a 1,436, contro 1,444 del 1904.

Venendo poi alla parte più sostanziala le pubbliche finanze — avverte che le entrate dello Stato (si ordinarie che straordinarie) ammonta­ rono nel 1903 a fr. 632,416,810 contro 627,750,060 del 1902 e 636,715,762 del 1901.

Durante gli stessi anni le spese sono state di ir. 627,971,568; di fr. 615,356,076 e di franchi 603,629,140, rispettivamente.

Ecco lo stato del debito pubblico belga:

A n n i D e b i t o c o n s o l i d a t o D e b i t o f l o t t a n t e

1902 fr. 2,879,391,051 14,039,000 19J3 » 2,988,681,751 22,576,000 1904 » 3,117,038,048 37,546,030 Il numero delle scuole normali dello Stato per la formazione di istitutori era di 8 al 31 dicembre 1904; di quelle per la formazione di istitutrici era di 6.

Il numero delle scuole primarie era nel 1904 di 7,092; di allievi frequentanti queste scuole era di 859,436 contro 7,032 e 843,172, rispetti­ vamente, nel 1903.

E ’ da notarsi con soddisfazione come . le spese destinate alla istruzione primaria siano an­ date crescendo, il che rappresen ta lo sforzo sempre maggiore della Nazione per togliere la piaga e la vergogna dell’ analfabetismo. Ecco un quadro assai significante : A n n i S p e s e 1871 fr. 15,282,171 32,598,301 1881 » 1891 » 28,898,677 1993 » 40,475,512 1901 » 42,381,922 191)2 » 44,514,159 1933 » 43,867,450

Ed è opportuno dire che questo crescendo di spese ha avuto il migliore suo esito, giacché il numero di coloro che non sapevano nè leggere uè scrivere, alla estrazione del numero per la leva militare, passò da 12,691 nel 1870 a 8,894 nel 1890, a 7,195 nel 1900, a 6,761 nel 1903 e a 6,446 nel 1904.

L e Società di mutuo soccorso furono 369 e 752 negli anni 1890 e 1895 ; non riconosciute fu­ rono 105 e 176 negli stessi anni.

Una legge, del 1889 modificata nel 1892, ha creato dei Comitati di patronato incaricati di fa­ vorire la costruzione e la locazione di abitazioni operaie salubri attribuendo la loro rendita agli operai, sia in contanti sia per annualità. La stessa legge ha autorizzato la Cassa generale di rispar­ mio a impiegare una parte dei suoi fondi disponibili in prestiti fatti in favore della costruzione o del­ l’ acquisto di case operaie, dopo avere domandato il parere dei Comitato di patronato.

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al-tre Nazioni questa legge di vera utilità pratica, votata dal parlamento belga.

B se ne vedono i resultati. La Cassa di risparmio avanzò a Società di credito e immobi­ liari circa 45 mila franchi nel 1901, circa 53 mila nel 1902, circa 59 mila nel 1903, circa 80 mila nel 1904. Queste Società d ’abitazioni dperaie, in rapporto, o non, colla Cassa di risparmio, erano 196 nel 1904, ossia 138 di credito e 58 di co­ struzione : di esse 178 erano anonime, 18 avevano forma cooperativa.

Esaminato il funzionamento della giustizia e il regime militare, la Relazione passa ad altre manifestazioni dell’attività belga, prima tra que­ ste l’agricoltura.

Stimiamo troppo importante un tale argo­ mento per trascurarlo, e ci proponiamo di pros­ simamente occuparcene, terminando di esaminare le interessanti Note statistiche del Belgio.

R

iv is t a

B

ibliografica

P r o f . L u ig i N in a . - Principi fondamentali di

statistica. — Torino, fratelli Bocca, 1907 pag.

182 (L. 3.50).

Dettando questo lavoro sui principi fonda- mentali della Statistica l’ Autore non ha certa­ mente voluto fare un’ opera originale nè discu­ tere le grandi quistioni che si sono dibattute e si dibattono ancora riguardo alla statistica, ma, sebbene nessuna avvertenza lo indichi, ha voluto semplicemente raccogliere in modo ordinato e chiaro le cognizioni che sono necessarie a chi vo­ glia farsi un concetto della statistica elementare. E se tale, come non pare da dubitarsi, è stato lo scopo del prof. Nina, esso è stato rag­ giunto, poiché egli ha saputo superare le diffi­ coltà che ordinariamente si presentano a chi mira a rendere chiare e facili le dottrine scientifiche; e sebbene l’Autore abbia approfittato di chi in simile obbiettivo lo ha preceduto, non per questo il lavoro riesce meno utile agli studiosi.

Non è il caso di entrare in discussioni cri­ tiche sull’ordine dato alla materia: ci limiteremo soltanto ad indicarlo. L ’ Autore ha diviso il suo lavoro in due parti : nella prima sotto il titolo di « Generalità » espone in pochissime pagine il con­ cetto ed il metodo statistico e la « probabilità statistica ». Nella seconda parte tratta del proce­ dimento statistico e cioè: rivelazione, elabora­ zione, esposizione, interpretazione dei fatti-o dati. P r o f. A c h i lle L o r i a . - Le feminisme au point de

vue sociologique. — Paris, V. Giard et E. Briére,

1907, op. 15. %

L ’Autore, ci è parso, e forse a torto, ha vo­ luto adoperare la sua non comune potenza di pensiero e di parola per costruire un paradosso colla maggior possibile apparenza di sostenere una verità.

In base ad alcune indicazioni antropologiche l’ illustre sociologo sostiene che le donne erano, nella loro originaria costituzione, per forza, intel­ ligenza e costituzione fisica, eguali — e qual­ cuno direbbe anzi superiori — all’ uomo, e che

fu il lungo processo storico, al quale 1 uomo le ha asservite, il quale produsse le attuali diffe­ renze imprimendo al sesso femminile «q u e l ca­ rattere di leggerezza e di debolezza che e così evidente oggF nella grande, maggioranza delle figlie d’ Èva ».

In verità che, se così fosse, benediciamo u processo storico, che ha trasformato la donna così come la vediamo, arrotondandone le àngolo- ai tà muscolari, facendone inclinare la intelligenza all’arte svariata di piacere, e differenziandola sempre più dall’ uomo fisicamente e psichicamente. Noi, impenitenti antifeministi, crediamo che non sarebbe desiderabile il ritorno al tempo in cui fisicamente la donna somigliasse all’ uomo, ma­ gari nell’ « onor del m en to», e meno ancora gli somigliasse intellettualmente, così da sentii la di­ scutere invece che di poesie e di mode, del co­ dice di procedura o di anatomia comparata.^

Certo non vi sarebbe da spaventarsi per l’ avvenire della società se alle donne fosse fatta la stessa posizione sociale dell’ uomo, ma sarebbe da dolersi molto per gli uomini d’avvenire, i quali rincasando dopo le fatiche di una giornata di lavoro, si trovassero a fianco un altro individuo, che, meno nel sesso, li riproducesse.

A v v . G. B. C e r a s e t o . - Le industrie insalubri e

pericolose. — Torino, Unione Tip. Ed. Torinese,

1907, pag. (L. 2.00).

Questo volumetto è una parte di un’ opera molto più voluminosa « Legislazione Sanitaria » pubblicata dalla stessa solerte Società Unione Tipografica Editrice Torinese, e dettata dallo stesso Autore, il quale, facendo tesoro di una larga giurisprudenza, esamina e spiega anche con spirito critico le diverse disposizioni delle leggi di Società e di sicurezza pubblica e le altre leggi speciali che riguardano le industrie insalubri, pericolose ed anche solo incomode.

Lo sviluppo sempre crescente d elle, industrie rende questo diligente lavoro molto utile, cosi per la parte teorica come per la parte pratica. O l iv i e r o Z u c c a r i n i . La libertà nell’economia. —

Forlì, L. Bordandini, 1907, pag. 126 (L. 2). Occorre tutta la forza della gioventù pei trattare, senza presentire l’oppressione dello sco­ ramento, un tema come questo ed in questo mo­ mento. La libertà nell’ Economia!

Fa lo stesso effetto dei Congressi per la pace universale, mentre si raddoppiano gli arma menti e le nazioni ricche e povere si esauriscono per erigere una fortificazione ad ogni nuovo trat­ tato di alleanza pacifica che concludono, ed^ ag­ giungono nuove batterie all’ esercito ad ogni en ­

terite cordiale diretta a dirimere una causa di

conflitto, o si vara una nuova e più formidaoile nave ad ogni protocollo che stabilisce le zone di influenza affine di evitare le cause di malintesi internazionali.

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libro del sig. Zuccarini, fa leggere il lavoro con godimento intelettuale e fa esclamare : — ma come mai simili verità, cosi chiare, così logiche, così evidenti non sono da tutti comprese?

Ed allora la mente dello studioso si perde in un vasto oceano di considerazioni sociologiche e gli fa comprendere che l’ Economia politica non è la sola a regolare il fatto economico,, ma altri elementi con pregiudizi, con sofismi, con traverse considerazioni, entrano a determinarlo.

Tuttavia lo sforzo di coloro che hanno fede che sia utile battere in breccia sempre ed inde­ fessamente pregiudizi, sofismi e traverse idee, è sempre lodevole, specialmente se l’ opera è con­ dotta con tanto ordine e con così salda erudi­ zione quanto l’ Autore ne dispone ed impiega. « Ripeteremo argomenti vecchi? — egli dice — e che importa quando i più li ignorano. Confute­ remo errori ormai già confutati? E che importa quando questi errori si riproducono ».

L ’Autore svolge il suo argomento soprattutto dal punto di vista della libertà dello scambio e senza dubbio la sua dimostrazione è lucida, piana e sarebbe veramente utile se potesse ca­ dere su di un terreno capace di ricevere e fe­ condare il buon seme.

D. C. E. R ie s e n fe ld . - lireslauer Handelsge-

brdche. — Breslau, J. U. Kern, 1900 et 1906 2

voi. pag. 283-152.

Fino dal 1900 l’Autore, sindaco della Ca­ mera di Commercio e della Borsa di Breslavia ha compilato e pubblicato la relazione sugli isti­ tuti commerciali di quella città, premettendo ad essa una importante illustrazione, che denota tutta la cura posta nel preparare il lavoro stesso e la intelligenza con cui fu condotto.

L ’ anno decorso sulle stesse basi pubblicò un altro volume che abbraccia il periodo dal 1900 al 1906.

Questo lavoro importantissimo, è diviso in due parti : la prima tratta della condizione del commercio (Handelsstand), e quindi delle istitu­ zioni commerciali, degli agenti commerciali e della misura delle commissioni.

La seconda parte riguarda gli affari com­ merciali: così sulle ordinazioni, sui pagamenti, sul magazzino, sulle spedizioni ecc. ecc.

Indici sistematici ed alfabetici agevolano l’ uso di questo lavoro molto diligente e certa­ mente utile, non solo agli uomini di affari del paese, ma anche agli studiosi che volessero farsi un concetto delle istituzioni e degli usi commer­ ciali di quella città.

D o t t. P a u l E m ilé M o r h a r d t. - Le inalatile ye-

nériennes et la reglémentation de la prostitution au point de vue de V hygiene sociale. — Paris.

O. Dair, 1906, pag. 206 (5 fr.).

In una prima parte l’ Autore tratta delle di­ verse malattie veneree sotto l’aspetto medico, fer­ mandosi però a considerare l’ importanza sociale della sifilide; nella seconda parte considera il problema delle prostitute e della loro regolamen­ tazione ; infine nell’ ultima parte si pone il que­ sito: se sia dimostrabile l’efficacia delle regola­ mentazione.

Con larga copia di dati, e con pratiche

considerazioni l’Autore viene ad una conclusione affatto contraria alla regolamentazione delle pro­ stitute.

L ’ordine della esposizione, e la ampia eru- dazione dell’ Autore danno valore alle sue conclu­ sioni, per quanto il tema sia già stato lungamente dibattuto.

D o tt. J o s e f B e c k . - Der lieutige Stand der

Krankenversicherungsfraye in der Sweiz. — Lu- zern und Zurich. D rexler et Cie 1906 op. pag. 24.

Con molta diligenza l’ Autore fa in queste brevi pagine la storia della questione delle as- sicuzazioni per malattie nella Svizzera, e indi­ cando le difficoltà che questa forma di assicura zioni incontra nelle leggi vigenti, propone i rimedi che crede opportuni.

A d r ie n S a c h e t . - Assistance des vieillards, in­

firmes et incurables. — Paris, L . Larose et L. Te- nin, 1907 pag. 327 (7 fr.).

L ’Autore, presidente del tribunale civile di Vienna, e già noto per un importantissimo lavoro

Trattato teorico e pratico della legislazione sugli infortuni del lavoro che è già giunto alla quarta

edizione, pubblica ora questo notevole commen­ tario alla legge francese 14 luglio 1905 ed ai re­ lativi regolamenti, sulla assistenza alla vecchiaia, alla infermità ed agli incurabili.

In una introduzione l’Autore tratta breve­ mente della teoria dell’ assistenza, ne dà qualche accenno storico, e cita gli esempi di applicazione in Francia ed all’estero.

L ’opera poi segue le stesse divisioni della legge 1905: organizzazioni dell’ assistenza; — am­ missione alla assistenza; — i modi di assistenza; le forme ed i mezzi ; — la competenza ; — le disposizioni diverse.

E ’ nota la affermazione del primo articolo della legge 1905: « Tout Français privé de res­

sources incapable de subvenir p a r cou travail aux nécessités de l’ existence et, sait âgé de plus de 70 ans, soit atteint d’ une infirmité ou d’ une maladie reconnue incurable, reçoit, aux conditions ci après, V assistance instituée par la presente loi ».

E d in base a questo concetto fondamentale si svolgono le disposizioni dalla legge francese. L ’ Autore ne illustra i singoli articoli, vuoi con savie considerazioni sue proprie, vuoi servendosi degli atti parlamentari preparatori.

Il volume contiene poi i testi della legge, del regolamento, delle istruzioni e delle circolari mi­ nisteriali, e si chiude con un ampio indice alfa­ betico.

A. R o g u e n a n t . - Patron et ouvriers. — Paris, V. Lecoffre. 1907, p. 183 (6 fr.).

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pa-zienza e la rassegnazione ai lavoratori. Qui si tratta invece di un libro che fa la psicologia del­ l’operaio e dei suoi rapporti col padrone ; ina una psicologia sperimentale, e se non si leggesse dalla reiezione della Commissione che ha premiato il libro nel concorso per il premio Bondin, che lo scrittore è stato un operaio e probabilmente an­ che più tardi un padrone, si rimarrebbe meravi­ gliati per la fine e profonda analisi che vien fatta dell’animo del lavoratore e del suo modo di pen­ sare, e pel contrapporre l’animo del padrone e del suo criterio nel giudicare i suoi rapporti col­ l’operaio.

L o spazio ci impedisce di analizzare qui questo libro che per molti aspetti ci sembra nuovo, ma abbiamo già cominciato a darne un riassunto ai lettori.

IVI E - W i c k e r s h e i m e r . - A propos dii rachat du

chemin de fer de l’Ovest. — Paris, H. Dunod

et E. Pinat, 1906. op. pag. 40.

L ’ Autore premette che le sue conclusioni, a proposito delle ferrovie dell’Ovest, non hanno nulla a che fare colla idea collettivista di riscatto generale di tutte le Compagnie; ed aggiunge che le ferrovie francesi, rette colla legge 1883 per la quale lo Stato garantisce obbligatari ed azio­ nisti, non possono considerarsi nel senso finan­ ziario sotto un regime di esercizio privato. Viene quindi a trattare delle singole questioni implicate in quella della forma dell’esercizio, ed esamina a lungo le principali obiezioni all’ indu­ stria di Stato, indicando quali a suo avviso sieno i migliori sistemi amministrativi per evitare gli inconvenienti.

Infine viene a parlare più particolarmente del riscatto delle ferrovie dell’ Ovest e dimostra la necessità di affrettare la approvazione ed appli­ cazione della legge, per evitare allo Stato la per­ dita di qualche centinaio di milioni.

RIVISTA ECONOMICA E FINANZIARIA

Si è tenuto a Bologna il terzo Congresso nazionale dell’ Associazione dei Comuni ita liani. La Giunta Comunale di Bologna ha messo a disposizione dei congressisti la grande aula del Consiglio, decorata sontuosamente. Assistono al Congresso centocinquanta delegati. E ’ stato te­ legrafato al senatore Mariotti per invitarlo onde consegnargli la medaglia decretatagli dai comuni e capoluoghi di provincia come segno di ricono­ scenza per l’ opera prestata per lo sgravio delle spese di casermaggio e per le guardie di città, eco. Il Congresso si apre col discorso del Sindaco mar­ chese Tanari di benevenuto ai congressisti. Quindi parla per l’ ufficio di presidenza dell’Associazione il consigliere Greppi che ricorda l’opera benefica dell’ ex-m inistro Majorana a cui manda un augu­ rio di guarigione e un reverente saluto. Prende quindi la parola l’ on. Ferri Giacomo che propone che la sede dell’ Associazione venga tolta da M i­ lano, città troppo settentrionale, e sia fissata in una città più centrale, come Roma, Bologna.

Il Congresso approva lo statuto dell’ Unione: ad essa sono ammessi i Comuni con popolazione di oltre 10,000 abitanti. Si propone di redigere un annuario statistico delle città italiane, di promuo­ vere studi sulla vita locale e di promuovere isti­ tuti di uffici comunali e consorziali di statistica coordinandone le funzioni. Furono eletti a Presi­ dente il sindaco di Firenze senatore Niccolini, a vice-presidenti il. sindaco, di Palermo e quello di Bologna. In seguito si discusse sulla convenienza di una rilevazione continua e sistematica dell’ an­ damento del mercato delle abitazioni nei maggiori centri urbani.

Si è quindi deliberato il seguente ordine del giorno :

« L ’ assemblea dei Comuni italiani delibera che la sede della Associazione dovrà essere a Roma, primo tra i Comuni d’ Italia, e domanda al Consiglio direttivo di studiare e riferire circa il momento più opportuno per l’ attuazione di questo voto ».

Circa la durata in carica degli eletti dopo ampia discussione, Niccolini di Ferrara propone che si considerino come scaduti i consiglieri, solo nel caso che non siano riusciti nella nuova elezione comunale e non nel caso che il Consi­ glio venga sciolto, e in questo senso vien modi­ ficato 1’ articolo. Viene approvato T art. 14 e quindi si passa a discutere sulla istituzione di un Consiglio dei Comuni. Parlano 1’ on. Tanari pro-Sindaco di Bologna, gli onorevoli Greppi e Giacomo Ferri, il senatore Niccolini e l’ avv. Bar­ banti.

E’ stata discussa anche la proposta di co­ stituire un Consiglio superiore dei Comuni.

Il Congresso ha approvato un ordine del giorno, confermante il voto del Congresso di Torino per la istituzione di un Consiglio Su­ periore eletto dai Comuni presso il potere cen­ trale, incaricando la presidenza di formulare il progetto stesso da presentarsi al Parlamento.

E ’ discusso pure il tema sulla tutela e pro­ cedura amministrativa (relatore Bocco) e il rego­ lamento dei sanitari approvato con Regio De­ creto 1906.

A questo proposito si approva un ordine del giorno per chiedere al Governo una sollecita re­ visione del regolamento generale di Sanità, perchè vengano tolte le disposizioni incostituzionali che esso contiene; e si fanno voti che l’organizzazione sanitaria sia migliorata e che vi si tolgano le di­ sposizioni lesive dei diritti dei Comuni, la cui fun­ zione non può essere ristretta ai soli doveri del pagamento degli oneri, ma ad una collaborazione larga ed efficace al continuo miglioramento di uno dei principali servizi pubblici; protesta in­ fine contro la tendenza di formare del personale sanitario una nuova burocrazia di Stato.

Fu indi sollevata la questione circa la fa­ coltà dei medici di esercitare in difesa il boicot­ taggio, presentandosi analogo ordine del giorno che fu combattuto da Boschi. Chiestosi l’ appello nominale, l’ ordine del giorno fu respinto con 41 no e 35 sì e 13 astenuti.

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Meda, Serragli, Miazzi, Sturzo, Pinzi, Pagnotta, Orefici, Zanardi.

— V i fu pure a Palermo il VII Congresso industriale e commerciale.

Il Congresso iniziò i suoi lavori colla dis cis­ sione della relazione preparata dal prof. Giuseppe Castelli, direttore dell’ insegnamento commerciale presso il Ministero d’ agricoltura, industria e com­ mercio, sull’ Insegnamento industriale e commer­ ciale in Italia.

Dalle considerazioni ,e- dalle notizie che il prof. Castelli espone, viene dimostrato che in Italia l’ insegnamento industriale e commerciale si con­ servò, fin dalle sue origini, immune da ogni im­ posizione di accentramento amministrativo e di uniformità didattica ; che invece si è voluto con­ seguire il fine di creare accanto a numerose scuole, dovute esclusivamente a iniziative di am­ ministrazioni pubbliche, di sodalizi, di privati, una serie non meno importante d’istituzioni, aventi tutti i caratteri di stabilità e di regolarità, che sono propri delle istituzioni di Stato, ma non le forme di uffici e di ruoli organici governativi.

La stabilità e la regolarità sono assicurate con Decreti reali di fondazione, che determinano le contribuzioni annuali fisse dal Governo e degli Enti locali al mantenimento delle singole scuole. Per cura dell’ amministrazione venne fatto uno studio accurato delle disposizioni legislative e regolamentari relative ai diversi rami dell’ in­ segnamento industriale, commerciale e professio­ nale nei principali Stati esteri. Da questa impor­ tante pubblicazione si possono ricavare molti elementi di legislazione comparata, i quali, in­ sieme con gli altri studi compiuti dal Ministero, renderanno più spediti gli studi preparatori del Governo e le discussioni del Parlamento per una ben consigliata riforma di tutto 1’ insegnamento industriale, commerciale e professionale in rela­ zione ai bisogni ed alle aspirazioni immediate del tempo. Quest’ opera sarà presto rifatta perchè possa comprendere le notizie più recenti. Un saggio del nuovo lavoro si pubblicherà presto nell’ Annuario scolastico del Ministero.

Preso atto della relazione del Professore Ca­ stelli, il Congresso si occupa della « Revocabilità del mandato di rappresentanza », tema svolto dal signor Salvatore Canzone Licata di Palermo, il quale conclude col ritenere che il mandato di rappresentanza, conferito per tempo indeterminato, come del l'esto è la sua vera essenza, non deve essere revocato se non quando concorrano giusti motivi, dovendosi in caso contrario far luogo al risarcimento dei danni.

Circa lo chèque postale e lo chèque bancario (rei. Val lardi) si approvò il seguente ordine del giorno: «Il Congresso udita la relazione sugli checks postali e Bancarii, fa voti perchè il Governo pro­ ceda colla massima sollecitudine ad aggiungere al servizio delle casse postali di risparmio anche quello dei conti correnti con rimborsi mediante checks postali, basandosi su quanto già è fatto in altri paesi, e fa vive istanze,alle Banche, per­ chè a facilitare l’ uso degli checks introducano la possibilità di poterli emettere colle dovute garanzie anche sui proprii corrispondenti che non risiedono nella località ove ha sede l’ Istituto ».

Sulla famosa questione di Roma il Congresso ha approvato per acclamazione il seguente ordine del giorno:

« I commercianti e gli industriali italiani, riuniti a Palermo per il V I I Congresso nazionale, riconoscendo indispensabile al miglioramento eco­ nomico e politico della Capitale dello Stato il suo collegamento col mare, unendosi alla generale sod­ disfazione nel rilevare come, per iniziativa del Co­ mitato generale per i festeggiamenti del primo' Cinquantenario della proclamazione della Unità d ’ Italia con Roma Capitale, questa patriottica riJ correnza sarà iscritta nella Storia della Nazione e di Roma con l’ inaugurazione di un - porto di scalo alla vicina spiaggia tirrena, fanno voti che in un prossimo avvenimento il servizio marittimo con le isole e con gli altri porti nazionali, trovi nello erigendo porto della Capitale, una nuova, utilissima base,conformemente al progetto di legge «P rovvedim enti per R o m a » ed alla iniziativa altamente civile presa dal Municipio e dalla C a­ mera di commercio di Roma ».

— Il Ministro Cocco-Ortu ha diretto a, tutti i Ministeri, all’ amministrazione Provinciale e a quella Comunale una circolare nella quale ricorda che l’ Ufficio del Lavoro, a sensi della legge 29 giugno 1902 N. 246, deve eseguire studi e ri­ cerche sul costo e condizioni degli alloggi per le elassi meno abbienti.

Riconoscendo conveniente che abbia luogo una accurata indagine sul costo degli alloggi an­ che nella città di Roma, ove la questione delle case si presenta assai grave, è parso opportuno e sufficiente al Ministro di Agricoltura limitare per ora la indagine alle abitazioni degli impie­ gati pubblici meno retribuiti, perchè cosi limitata la indagine statistica può riuscire completa e con­ templare anche il rapporto fra il reddito e il co­ sto dell’ abitazione.

La progettata inchiesta riguarda tutti quanti gli impiegati d’ ordine e di servizio addetti in Roma alle amministrazioni governative, della pro­ vincia e del comune ; per le amministrazioni go­ vernative si riferisce non solo al personale delle amministrazioni provinciali ed uffici dipendenti residenti in Roma. I questionari predisposti per l’ inchiesta contengono — oltre a domande rela­ tive alla abitazione, all’ uso e al costo della me­ desima — anche alcune domande relative al red­ dito degli impiegati, alla composizione delle loro famiglie eco. necessarie per ricerche complemen­ tari e per indagare con precisione il fenomeno dell’ altezza delle pigioni in rapporto colla com­ posizione e posizione economica delle famiglie. Il Ministro confida che i funzionari interessati vor­ ranno benevolmente rispondere con precisione ed esattezza a tutte le domande loro rivolto nei questionari, considerando che sulle risposte sin gole verrà mantenuto il segreto assoluto pubbli­ candosi poi solo dati riassuntivi generali, e che i risultati di questa indagine potranno di molto facilitare l’ azione cooperativa e dell’ autorità pub­ blica riguardo alla questione delle case in genere e in specie riguardo alla questione delle abita­ zioni per gli impiegati.

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di-attribuiti ai singoli interessati dai rispettivi capi servizio i quali daranno le istruzioni e i chiari­ menti eventualmente necessari e sorvegliare per­ chè i questionari vengano riempiti nel modo de­ bito. Il Ministero raccoglierà i questionari stessi controllando la esattezza delle risposte e comple­ tandoli coi. dati eventualmente mancanti per quanto gli è possibile (p. es. generalità degli im­ piegati, composizione della famiglia, stipendio netto attuale e alla data del matrimonio, porzione dello stipendio ceduto per effetto della legge 7 luglio 1942 N° 4276 eco).

— E ’ uscito il fascicolo di gennaio della Statistica del commercio speciale di importazione e di esportazione i cui risultati complessivi fu­ rono da tempo resi pubblici.

Con questo fascicolo sono introdotte impor­ tanti e radicali modificazioni nella compilazione della statistica commerciale italiana. La suddivisione per prodotti è resa più estesa che in passato ; questi stessi prodotti sono poi più razionalmente divisi in maggior numero di ca­ tegorie e un indice alfabetico ne facilita la ri­ cerca.

La ripartizione delle importàzioni e delle esportazioni per paesi di provenienza e di desti­ nazione, anziché esser fatta per gruppi di merci, riguarda ora singolarmente tutte le merci di mag­ giore importanza. Inoltre, a imitazione di quanto vien fatto da pochi uffici di statistica esteri più progrediti, sono dati, per quantità e valore, i qua­ dri dei traffici dell’ Italia con l’ Austria-Ungheria, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Svizzera e gli Stati Uniti.

Vi figurano inoltre tabelle indicanti il mo­ vimento delle importazioni temporanee di mate­ rie prime destinate alla fabbricazione dei prodotti da esportare, quello delle esportazioni di prodotti fabbricati con materie prime importate tempora­ neamente, l’ elenco delle merci importate a regime eccezionale di favore e quello dei materiali per costruzione e riparazione di navi.

— Il Vice-Console britannico, Coates, manda al Foreign Office un rapporto sullo sviluppo com­ merciale del porto di Messina. Egli nota che un notevole aumento si è verificato nel 1906, io confronto dell’ anno precedente, in riguardo alla importazione del carbón fossile, del petrolio, del caffè, dello zucchero, del solfato di ammoniaca, del fèrro in barre. Il carbone sbarcato ammontò a tonnellate 155,436. Il petrolio a circa 18,000 tonnellate, il grano a 36,426 tonnellate ed il pesce salato a 2266 tonnellate

L e esportazioni dal porto di Messina com­ prendono principalmente limoni ed arancio, dei quali si esportano 65,923 tonnellate, buccio di limone e di arancio conservate, 7705 tonnellate, olio essenziale di limone e di arancia 451 ton­ nellate, sugo di limone 580 tonnellate, citrati di vario genere 3045 tonnellate, pietra pomice 18,640 tonnellate. Le navi entrate nel porto di Messina furono 3710 per una portata di 2,574,872 tonnellate.

A tale movimento hanno contribuito le navi di bandiera italiana con 1,488,350 tonn., quelle di bandiera austriaca con tonnellate 351,573,

quelle inglesi con tonnellate 343,773, e quelle tedesche con tonnellate 191,152.

Seguono le altre nazionalità per tonnellaggi di gran lunga inferiori.

— Il Console britannico, Holmes, manda da Ajaccio un rapporto sulle condizioni dell’ agri­ coltura e della industria in Corsica.

La popolazione dell’ isola, che nel 1901 anno­ verava 295,589 abitanti, è discesa, secondo il cen­ simento del 1905, a 291,160 con una diminuzione, quindi, di 4429 anime. Tale diminuzione è attri­ buita generalmente alla continua emigrazione dei giovani, i quali ricercano impieghi nell’ esercito, nella polizia e nell’ amministrazione francese, im­ pieghi rinumerati dopo un certo numero di anni di servizio con nna proporzionata pensione. Per quanto non sia indolente come spesso viene raf­ figurato, il còrso non ama i lavori manuali ed invece di stare a casa propria e cercare di mi­ gliorare ed estendere la coltivazione delle terre preferisce dedicarsi agli impieghi. Bisogna tenere presente, per spiegare questo fenomeno, che nel passato la Corsica mancava delle condizioni ne­ cessarie per favorire lo sviluppo dell’ agricoltura, difettando di comunicazioni sia all’ interno sia con Marsiglia ed altri porti del Mediterraneo, ma que­ ste condizioni avverse sono ora completamente mu­ tate e qualche sintomo di risveglio agricolo viene notato un po’ dappertutto.

Il Governo fa quanto è possibile per fomen­ tare lo sviluppo agricolo e forestale del paese, sia distribuendo piante e semi, sia inviando profes­ sori e tecnici a tenere lezioni e conferenze nei centri più importanti.

— L ’ « Associazione internazionale di stati­ stica dell’ industria dello zucchero » ha terminato la sua inchiesta sulla coltivazione della bar­ babietola in Europa. Ecco i risultati delle sue ricerche.

Si hanno, in tutto, pel corrente anno, in Eu­ ropa, 1,190,796 ettari di terreno seminati a bar­ babietola, contro 1,206,997 ettari nell’anno 1906.

Si ha perciò quest’anno una coltivazione mi­ nore di ettari 7 , 2 0 1 ossia di 0.6 0 /q, di quella

dell’ anno passato.

Pei diversi paesi produttori di zucchero le cifre tanto della superfìcie coltivata, quanto del soo aumento o diminuzione e relativa percentuale in confronto dell’ anno passato, sarebbero queste:

(11)

m

DEL [ O l I R l i m i O M L E

Il commercio di Dahomey. — Il movi mento di Dahomey nel 1906 fu di fr. 18,366,673 contro 41,822,743 dell’anno precedente; una dif­ ferenza cioè di oltre tre milioni.

Il movimento delle monete ai è elevato a 505,016 per importazioni e 147,740 per esporta­ zioni.

Se si paragonano i resultati del 1906 con quelli del precedente anno, è notevole constatare un aumento nel valore delle merci importate mentre al contrario le entrate effettuate sono state inferiori di 566,747 fr. alle realizzazioni del precedente anno: ciò devesi a un forte aumento sui cementi che sono esenti da diritti, e ad altre secondarie circostanze.

Si è importato in quest’anno per 476,911 fr. di alcool meno che nel precedente: la conseguenza è stata una diminuzione di entrate sullo stesso articolo di oltre 800 mila franchi.

V i è anche un eccedente delle importazioni sulle esportazioni; conseguenza delle cattive rac­ colte.

Pei r Istituzione ii colonie agióle Italiane

nell’ Australia Occidentale

In seguito ad accordi presi tra il commissariato della emigrazione, ed il signor Walter James, agente generale ai immigrazione in Londra del Governo del­ l ’ Australia Occidentale, fu stabilito di mandare in quello Stato una Commissione di tre agricoltori, scelti col sistema del referendum, dalle provinc.ie di Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, con l’ incarico di constatare de visu le condizioni di alcune località offerte dal Go­ verno dell’ Australia Occidentale allo stabilimento di colonie agricole italiane.

Questi rappresentanti dovevano essere contadini di professione ed assumere l’obbligo di stabilirsi colle loro famiglie sulle terre visitate, se il loro giudizio fosse

risultato favorevole. .

La scelta cadde sui signori Giuseppe Ricci, Guido Ruozi e Romano Bottoni ; ed ecco il resultato della loro inchiesta, che togliamo da una relazione testé pub­ blicata dal Commissariato della emigrazione.

I tre agricoltori partirono dall’ Italia il 20 agosto 1906 e sbarcarono il 18 settembre a Fremantle, porto del West Australia, ove furono ricevuti da un segre­ tario del Ministero delle Tèrre. Di là percorrendo il fiume dei Cigni si recarono a Perth, capitale dello Stato, ove si uni a loro anche il Console italiano in Perth, cav. Zunini, col quale intrapresero il loro viag­ gio che ebbe termine il 21 ottobre 1906.

La relazione è molto ampia e dopo aver descritte minutamente ventidue IoAiilita visitate ed aver dato conto delle coltivazioni che in quelle località già si praticano e che potrebbero praticarsi, rileva come nes­ sun italiano residente in Australia, benché senza ap­ poggi, abbia fallito nella condizione agricola intrapresa, sicché i nostri agricoltori immigranti colà, aiutati e ben consigliati, non potranno non riuscire nell’ intento

che si prefiggono. . • , .

II clima è ottimo in quelle regioni, si ha la piu confortante sicurezza degli averi e della vita, non si pagano imposte, non vi è dazio consum , 1 generi di prima necessità sono poco costosi, onde la relazione crede che le condizioni di una futura nostra colonia nello Stato del West Australia siano le migliori che si

possano desiderare. .

Le località da preferirsi, ritenute adatte per la mano d ’opera agricola italiana e promettenti un nor­

male soddisfacente sviluppo economico s eociale di una nostra colonia, secondo la relazione sono: Denmank (lontana da Albany circa HO chilometri), Midland Mail- way (vicino a Moora), Kojonup (sulla direttiva Kojonp- Hester), Blackwood. River (nelle vicinanze del fiume omonime), Bridgetown (a non molta distanza dalla città) e Wigin (nelle vicinannze, della nuova linea ferro­ viaria).

Le coltivazioni ritenute più adatte e proficue sono i legumi, i cereali ed i foraggi. Appena il colono avrà superato il primo timore dell’ ignoto e potrà guardare con fiducia l’avvenire, dovrà piantare la vigna e il frutteto che allignano dovunque e sono molto rimu­ nerativi, la vigna dopo due anni, il frutteto al quarto anno.

Quanto al numero delle famiglie coloniche per una prima eventuale spedizione, la relazione opina che. ecelta dal Console ed accettata una località, sia molto opportuno che cinque o sei famiglie precedano di qual­ che mese il grosso della spedizione, il quale potrebbe essere composto di altre venti o venticinque famiglie della stessa provincia. Quei primi coloni dovrebbero curare la divisione dei lotti, la costruzione delle case di legno con pezzi già preparati e portati sul posto e le prime urgenti provviste di attrezzi, animali ed ar­ redi per la casa, guidati da uno di loro pratico della località e sufficientemente istruito nella lingua per trattare gli affari più necessari.

I primi coloni dell’avanguardia dovrebbero essere uomini pratici di lavori grossolani di legname, come carradori, segantini, carpentieri e pratici pure di la­ vori agricoli.

Inoltre i coloni dovranno disporre di una somma da'le 100 alle 3J0 lire che serviranno per spese impre­ viste di viaggio e per far fronte ad eventuali impre­ vedibili bisogni appena arrivati. Dovranno però aver subito a loro disposizione gli acconti necessari per la cinta (fence), per gli alimenti, per le sementi e per tutto ciò che si addimostri indispensabile al buon ini­ zio di attività in proporzione dei lotti di terra asse­ gnata

La relazione aggiunge poi che dovranno essere ri­ chieste delle concessioni al Governo locale, come prov­ vista di acqua potabile (se mancante o deficente sul luogo), la casa, l’ant cipazione di scorte vive e morte, attrezzi agrari, ecc.

La relazione conclude rilevando che le intenzioni degli uomini di Stato australiani verso i futuri co­ loni soqo molto benevole, e che molte famiglie di con

tadini si son già dichiarate pronte a partire.

Il Congresso internazionale agrario a Vienna

Seguitiamo a dare ragguaglio degli interessanti la­ vori Compiuti da questo Congresso.

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