GESTIONE ED INTERPRETAZIONE DELLA PERIZIA DA PARTE DELL'ISPETTORATO SINISTRI DELLE COMPAGNIE ASSICURATRICI
di
Cordiano Romano*
Il tema della perizia, quale strumento di verifica dell'opera professionale del medico legale, vede il mondo assicurativo, certamente attento, ma ancora più coinvolto e partecipe.
Tutti insieme, dall'assicuratore al cittadino, dall'uomo di scienza al cattedratico, dal magistrato agli operatori del diritto, vogliamo e dobbiamo ricostruire lo zoccolo morale - quindi, culturale - che metta il leso nella condizione d'ottenere il dovuto risarcimento, garantito in termini di congruità e tempestività.
Che il consumatore sia insoddisfatto del servizio assicurativo in Italia è realtà nota e documentata, ma altrettanto documentate sono le secche perdite che i saldi ed i conti economici delle compagnie esplicitano a bilancio.
Ed allora? Venga finalmente una legge che metta le assicurazioni nella condizione di personalizzare il costo della polizza, che permetta al consumatore di individuare e scegliere la compagnia a maggior efficienza imprenditoriale, misurandone la credibilità. Da una parte.
Dall'altra si dia certezza di congruità e tempestività risarcitoria al danneggiato e possibilità di margini di contribuzione su un ramo oggi a decozione continua.
Continuare a rinviare gli appuntamenti con la realtà che ci circonda, indulgere nelle schermaglie di casta, di scuola, di sfrenato protagonismo, di pensiero, porta a subire i nefasti seguiti dell'anarchia del procedimento liquidativo valutativo in essere.
Finisce per dilagare la diffidenza, il malgoverno del sinistro ne consegue, prolifera l'incultura o la cultura dell'occasionale. Che è ancora peggio.
Alla fine di un famoso Congresso triestino venne approvato un ordine del giorno che, tra l'altro diceva.... "si rileva l'esigenza che nel meccanismo processuale civile lo studio del soggetto passivo del danno ed il computo del danno stesso non prescindano dalla distinzione tra danno biologico alla persona e danno economico".
Sono passati 40 anni, ma l'Italia della liquidazione del danno alla persona gestisce il risarcimento in un clima di tale confusione da potersi ben dire che domina il criterio del non criterio. E tutto questo nonostante l'illuminata sentenza 184/86 della Corte Costituzionale, i contributi scientifici di Scuola (preziosi e meritevoli di citazione tutti, dall'Alpe a Lilibeo, ma mi si consenta di ricordare quanto ha fatto e fa il Gruppo di ricerca del CNR diretto dal Prof.
Bargagna).
Nell'ultimo decennio i cosiddetti colpi di frusta sono più che raddoppiati. Le microinvalidità fino al 5% rappresentano oltre l'80% del totale dei danni invalidanti permanenti.
Due in genere sono le branche dell'attività assicurativa sulle quali opera il Consulente Medico: il ramo Responsabilità Civile Auto ed il ramo Infortuni.
Nel primo, la visita e quindi l'elaborato peritale offrono al liquidatore i parametri valutativi per monetizzare il risarcimento al terzo danneggiato.
Nel ramo infortuni, correndo un diretto rapporto tra assicuratore ed assicurato/infortunato, il liquidatore tradurrà le valutazioni del medico fiduciario per tabulas e quantificherà il cosiddetto indennizzo.
Trattiamo, beninteso, solo dei casi in cui le attenzioni delle parti sono polarizzate verso reliquati di natura permanente. Ma quali sono i volumi d'affari, in una parola, il business che ci aiuta a comprendere l'entità del fenomeno?
*Dirigente di Compagnia di Assicurazioni
Collana Medico Giuridica LA PERIZIA MEDICO LEGALE
ed. Acomep, 1995
Nel 1990, il ramo Responsabilità Civile Auto ha incassato premi per 10 miliardi ed 800 milioni; il ramo Infortuni 2 miliardi e 600 milioni circa. Globalmente i due rami hanno raccolto premi per 13 miliardi e 400 milioni. Per converso, i sinistri dell'esercizio 1990 hanno inciso per 12 miliardi e 600 milioni. Il rapporto premi-sinistri in Responsabilità Civile Auto è stato del 98,3% in infortuni del 76,7%.
In Responsabilità Civile Auto se aggiungessimo i costi di liquidazione, giungeremmo ad un rapporto premi sinistri del 102, 9%. In pratica per ogni 100 lire di premio incassato ne sono occorse 102,9 per pagare i danni.
L'inesorabile progressivo deterioramento del rapporto, in specie nel ramo Responsabilità Civile Auto, degli ultimi 5 anni (91,3% nell'86, 98,3% nel '90) non è stato compensato da redditi ordinari, insufficienti a coprire sia le spese generali che l'elevato saldo negativo.
La gestione ordinaria, quindi, del ramo è passata da una perdita di 3 miliardi dell'86 a ben 1145 miliardi nel '90. Si rifletta, peraltro, su un particolare: il 50% degli importi per sinistri sono ascrivibili ai soli danni a persona; la sola Responsabilità Civile Auto è colpita da esborsi intorno ai 5 miliardi di lire.
Trattasi di somma di grossa rilevanza economica, capace di incidere, come in effetti incide, sul conto economico del ramo.
I keymen, i protagonisti chiave del fenomeno ad impatto socioeconomico così descritto sono due: il gestore del sinistro (il liquidatore, dipendente della Compagnia) ed il tecnico libero professionista (il medico fiduciario della compagnia).
Agevole considerare quanta vigorosa centralità l'assicuratore deve attribuire al collaboratore medico.
Egli è realmente, indiscusso testimone della credibilità e serietà della compagnia per cui opera, chiamato a tre fondamentali passaggi comunicazionali.
Verso il leso (azione di immagine) il Consulente dovrà rifuggire da atteggiamenti di burocratica frettolosità; l'autorevolezza professionale commista alla serenità rapportuale anticipano al danneggiato il tipo di rapporto che avrà o potrà avere con la compagnia.
Al liquidatore (azione di formazione) il Consulente Medico Fiduciario, attraverso lo scambio colloquiale, che sovente non esiste ma va ricercato, dovrà illustrare gli elementi caratterizzanti la perizia. Portare il liquidatore a capire la logica delle argomentazioni medico legali: perché è arrivato ad un certo pro cento d'invalidità permanente oppure perché ha negato del tutto punti invalidanti. Nutrire il liquidatore perizia dopo perizia sì da aumentarne le curiosità scientifiche. Il tutto perché sia vieppiù affinato l'approccio col prodotto medico legale nella sua globalità, non negandoci che oggi il liquidatore corre ad interessarsi solo alle conclusioni finali della perizia alla ricerca del numero per cento.
Verso la Compagnia (azione di affidabilità tecnica) una corretta redazione peritale deve percorrere necessari ed obbligati tracciati che sono in sintesi:
1. metodologia valutativa dopo massimo approfondimento semeiotico, utilizzando ogni possibile, idonea e sistematica raccolta dei segni coinvolgendo totalmente il liquidatore
2. emissione di un giudizio di causalità, affermativo o negativo che sia
3. consapevolezza che il danno invalidante biologico, siccome danno evento, ha da intendersi "quella alterazione permanente e/o temporanea dell'integrità ed efficienza psicofisica del soggetto, che gli impedisca di godere della vita nella stessa misura in cui era possibile prima dell'insorgenza del fatto lesivo, indipendentemente da qualsiasi riferimento alla capacità lavorativa e di guadagno"
4. per converso il danno invalidante specifico inteso come danno conseguenza, troverà albergo risarcitorio quando la lesione produca reale e provata perdita di reddito.
Se l'indagine su quest'ultimo aspetto non potrà essere agevole al medico fiduciario, ebbene, egli offra alla compagnia un'orientativa quantificazione in base a quanto obbiettivato e di quanto dichiarato dal periziando.
Collana Medico Giuridica LA PERIZIA MEDICO LEGALE
ed. Acomep, 1995
Spetterà al liquidatore poi acquisire tutti gli elementi di stretta valutazione extrabiologica e quantificare un patrimoniale specifico.
Il medico legale fiduciario, che rilasci al liquidatore una perizia completa, circostanziata, attenta, oggettivamente serena (quanti fiduciari, con assoluto candore, dichiarano d'aver dato qualche punticino in più "tanto se si va in causa glielo danno lo stesso"; il medico faccia il medico, se ritiene che non vi siano reliquati, abbia la forza di scienza e concluda per zero postumi; non si carichi di legna verde, sostituendosi al liquidatore, anticipando le transazioni), testimonia da una parte la assennatezza culturale di una professione tra le più delicate e complesse, dall'altra offre alla compagnia la unica opportunità tecnica per appostare una riserva di corretta congruità.
Se il risarcimento della lesione e del danno, non potendo essere liquidato nell'esercizio di gestione, per le ragioni più disparate, verrà portato fra le poste di uscita dei bilanci di compagnia, dovrà essere ben definito per accantonare i giusti importi.
Da quanto detto la perizia, per le significative interrelazioni che produce nei rapporti medico leso, medico liquidatore, medico compagnia, assurge a primario ruolo.
E' il vero, unico, scientifico documento che anima il processo liquidativo e contribuisce alla corretta monetizzazione del danno.
Così come, lasciateci dire, è l'unico prodotto professionale che permette un freno alle sindromi appetitive o disinvoltamente pretestuose, tanto di moda oggi.
Siamo alle prese con un processo di trasformazione del sistema giuridico e legislativo che, misto agli sviluppi globalizzanti europei, mette in discussione riti, procedure e metodi, coi quali, bene o male, abbiamo convissuto.
I risultati sono deludenti, talvolta iniqui, per la stessa vita di alcune aziende si stanno facendo pericolosi.
Ebbene occorre far pulizia. Qualità professionale ed etica potremmo dirli sinonimi. Allora giochiamo decisamente la carta della formazione nella quale convergono innovazione sviluppo e rispetto per il diritto dei ruoli di ciascuno. Razionalizziamo le risorse esistenti;
troviamo il coraggio di dividere il grano dall'oglio; i consulenti siano essi di parte che d'ufficio, vadano a riappriopriarsi dei loro nobilissimi ruoli, ci aiutino a sostenere i cambi generazionali e culturali. Si tratterà di organizzare metodi ed ordine di lavori, riavviando un percorso di confronti, raccolta di dati e coinvolgimenti operativi.
Se ci guardiamo intorno, gli uomini ci sono, le capacità anche. Allora si dia insieme una bella spallata alle veteroposizioni e si faccia sì che il criterio di liquidazione del danno alla persona solennizzi la qualità di tutti noi.
Diversamente, l'anarchia risarcitoria continuerà ad arricchire i furbi a scapito del leso grave o gravissimo e noi continueremo ad essere trafficanti di parole.
Collana Medico Giuridica LA PERIZIA MEDICO LEGALE
ed. Acomep, 1995