L'ECONOMISTA
G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI
Anno V - Voi. IX
Domenica 13 gennaio 1878
N. 193
L ’Italia è stata colpita in questi giorni
da una gravissima sventura.
S. M. IL RE
VITTORIO EM ANUELE,
il valoroso soldato
della indipendenza italiana, il fondatore del
regno d’Italia ha cessato di vivere in Roma
il 9 corrente. Mentre ci associamo al do
lore di tutti gli Italiani per questa per
dita irreparabile ci sia lecito esprimere un
augurio: come sotto il primo Re d’Italia
insieme con la indipendenza e con la uni
ficazione ebbe la patria nostra tutte le li
bertà politiche, così sotto il suo successore
abbiano pieno sviluppo tutte quelle libertà
economiche per mezzo delle quali soltanto
essa potrà raggiungere un grado eminente
di prosperità e di grandezza.
La Redazione dell’E conom ista.
Il Ministero fl’ Agricoltura Mnstria
e
Commercio
Il mutamento avvenuto nei Consiglieri della Co rona in seguito al voto del 14 dicembre, è stato
accompagnato da
una
profonda modificazione nelnostro ordinamento Amministrativo. Vogliamo par lare della creazione del Ministero del Tesoro e della contemporanea soppressione del Ministero d’ Agricol tura Industria e Commercio.
La stampa quotidiana ha già detto il suo parere sopra entrambi questi provvedimenti; difendendo il ministero che ne prese l’ iniziativa, od accusandolo d’ aver violato consuetudini e convenienze ; ma come accade spesso a giornali politici ne’quali la passione predomina, e la veemenza degli attacchi, o l’eccesso della difesa allontanarono gli animi dall’esame pacato e tranquillo del problema, si dimenticò la sostanza dell’atto per non studiare che la sua modalità ed il suo opportunismo.
Noi, che iaddio mercè spaziamo in un campo più sereno e tranquillo, ci sforzeremo di riparare a
questa omisione, di riempiere, come con frase troppo usate si dice, questa lacuna, esaminando fuori da ogni idea di partito, il provvedimento adottato, che affrettiamoci a dirlo, non ci persuade punto, nè ci appare consigliato da serie ed imperiose ragioni.
Il Ministero d’ Agricoltura Industria e Commercio creato con un Regio Decreto che porta la data del 5 luglio 1860, e dopo che il Parlamento avea con una legge apposita votati i fondi occorrenti a quel nuovo ramo della nostra Amministrazione, era destinato a sopravvedere ; 1° alle Banche di emissione ed agli altri Istituti di Credito; 2° alle Società Industriali e Commerciali, i cui statuti debbono essere approvati dal Governo ; 3° alle Camere di Commercio ed alle Borse; 4° al saggio de’ metalli preziosi ; 5° alle priva tive industriali;6° all’ Economato;7° all’istruzione tec nica; 8° alle Miniere e al servizio forestale; 9° al ser vizio Idrografico e meteorologico e 10° finalmente al servizio de’ pesi e misure.
Ora basta l’ enunciazione di questi numerosi rami di cose e di affari dalla legge organica sottoposti alla vigilanza ed alla direzione del Ministero d’Agri coltura Industria e Commercio per valutare l'im portanza e l’ utilità di questo. E si avverte che nello elenco, non figurano altre serissime funzioni da leggi speciali, o per analogia di cose affidate al Mi nistero stesso, come sarebbero, la sorveglianza sulla pesca, la tutela delle industrie nelle negoziazioni che precedono i trattati di Commercio, le inchieste Agri cole ed industriali, la legale rappresentanza dell’ Italia Economica nelle esposizioni internazionali, la stati stica eoe. ecc.
Nell’Amministrazione Italiana, il Ministero d’ Agri coltura, Industria e Commercio era dunque quell’unico ufficio pubblico che riunendo in sè stesso tutti i ser vizi che han tratto direttamente alia nostra vita eco nomica, allo sviluppo delle nostre forze, delle nostre attività Commerciali, rappresentava, per così espri merci, il lavoro e la produzione Italiana, era la sola manifestazione dell’ interesse viv ssimo che governo e paese devono prendere allo svolgimento dei traffici e delle industrie.
18
L’ ECONOMISTA
13 gennaio 1878avrebbe potuto gettare nuova e vivissima luce sulle condizioni dei nostri campi e dei nostri coltivatori; è mercè il Ministero d’Agricoltura Industria e Commer cio se da qualche anno si studiano profondamente. ! più gravi e importanti problemi che si presentano, se il fatto anormale della nostra circolazione cartacea forzata, fu analizzato in tutti i suoi particolari, se ne furono anatomizzate minutamente le cause, scrutate le conseguenze. — È vero che quello studio non è valso a torci di dosso il pesante Decreto del 1866 e che il consorzio coi suoi cenci domina ancora e senza rivali il mercato monetario, ma quel lavoro co scienzioso resterà elemento indispensabile a chi vorrà scrivere la storia economica dei nostri tempi, come a chi si sentirà polso e ingegno bastante per pro porre unu soluzione all’arduo ed intricato problema. Esperienza dunque, come ragione consigliavano al l’Italia di conservare inalterato, ed ove duopo di af forzare quel Ministero. Non è quando superate feli cemente le difficoltà politiche e tiuai ziarie, un paese s’apparecchia a riacquistare nel mondo economico un posto perduto in causa di secolari sventure, che si deve togliere all’agricoltnra, al traffico, all’indu stria, un rappresentante in seno al Governo, un Uf ficio che ne aiuti in limiti ragionevoli i primi passi. Gi risponderanno è vero, coloro che sostengono la ragionevolezza di quella soppressione, (per quanto, finora non ci sia riuscito di incontrarne alcuno), che il lamentato provvedimento del Governo non toglie pur uno dei servizii a cui provvedeva il Ministero di Agricoltura Industria e Commercio, ma che sol tanto ne affida il disimpegno a cinque o sei ministri invece che ad un solo.
E questo non è grave anzi gravissimo danno? Forse che il trovarsi riuniti in una mano sola tutte le inda gini, i provvedimenti gli studi che si riferiscono alle esigenze ed ai fenomeni economici del paese non rendeva più facili, più agevolmente opportuni, più efficaci sempre i provvedimenti?
Nè questo è tutto, che- anche per talun speciale ramo di servizio, l’essere fuso con altri d’un ordine molto diverso, può essere sorgent ee causa d’inconve nienti. — Vediamone a caso un esempio. Le Banche di emissione e gli altri Istituti di Credito, in forza del Decreto del quale stiamo occupandoci, vengono ad esser poste sotto la ^pendenza del Ministero del Tesoro,, un Ministero novellino e del quale non sap piamo ancora valutare la pratica utilità nell’economia generale della nostra pubblica amministrazione. Eb bene che cosa deriverà da questo passaggio? Nien- t’altro a nostro avviso se non che avremo talora delle incompatibilità tra il supremo reggitore del Consorzio e chi deve provvedere alle esigenze del pubblico erario, avremo un ministro che preoccupato dai bi sogni di Cassa si abituerà a considerare questi stabi limenti di Credito per loro indole indipendenti ed autonomi, come altrettante succursali del Tesoro Nazionale, ne osteggerà lo sviluppo se contrario agli interessi di quello, ne incoraggerà le trasformazioni e di mutamenti se questi torneran vantaggiosi più che al traffico Nazionale, ai bisogni spesso imperiosi dell’ amministrazione.
E poi in quei casi in cui il citato Decreto non stabilisce una competenza speciale, chi provvederà alle evenienze, a chi dovrà rivolgersi la Camera, il paese, la stampa per ottenere provvedimenti e r i forme ? Il Ministro dell Interno vi risponde il De
creto ; ma Io pensate voi un Ministro dell’ Interno, già tanto gravato di occupazioni, il quale allo scop piare d’ una crisi economica, commerciale, industriale apre un inchiesta, redige una statistica dei prezzi, e a mezzo d’ un personale spesso ignaro dell’ obici della scienza economica studia e provvede? — E quando, come accade sovente, i congressi interna zionali per la statistica affidassero all’ Italia qualche studio, qualche lavoro d’ interesse generale, vi par proprio il Ministro dell’ Interno il funzionario più adatto a consacrare le sue veglie a stabilire il mi gliore indirizzo da darsi a quello stesso lavoro? E quando occorresse di stipulare nuovi trattati di NavigazioSe, Commercio forse che non si constate rebbe la necessità d’ avere a fianco del Ministro delle finanze, ispirato per lo più da smanie fiscali e da esigenze di Gabellieri, un rappresentante degli interessi economici del paese incaricato di frenare i moti e le idee di quello e di far adottare nelle con venzioni quei patti e quelle tariffe che più che ai- fi immediato vantaggio delle finanze mirassero ad assicurare la prosperità del paese e lo svii, ppo delle nostre industrie ?
Come i nostri lettori ben vedono noi non facciamo che accennare a pochissimi tra gli inconvenienti a cui può dar luogo la lamentata soppressione, chè a volerne discorrere ampiamente e di tutti ci sarebbe da stancare l’ attenzione dei più tolleranti.
E pazienza se strettezza di bilanci, necessità im prescindibile di economie avessero suggerito quel provvedimento, sarebbe sempre a deplorarsi che queste economie si cominciassero appunto a lare là dove le spese sono minori e più fecondi e grandi i risultati, ma infine si capirebbe che i Consiglieri della Corona si fossero lasciati andare a tal passo piuttosto che veder rovinato il Bilancio ed aggravate le condizioni della finanza e del contribuente. Ma invece nulla di tutto questo. Là soppressione del Ministero dell’ Agricoltura, Industria e Commercio non produrrà fi economia d’ un centesimo, perchè quello del Tesoro prenderà il suo posto, e l’ unico risultato che ne deriverà all’Italia sarà un rallenta mento in quei sintomi di risveglio economico, che quanti amano seriamente il paese stavano da qualche tempo segnalando con intima e legittima gioia.
3 gennaio 1878 L ’ E C O N O M IS T A 19 L ’ avvenire ci dirà se avevamo torto, o ragione,
se il Ministro Depretis proponendo quel Becreto alla firma sovrana ha mostrato fino aecorgimento di am ministratore, od ha commesso un imperdonabile er rore.
La situazione delle Banche d’emissione
al 31 novembre 1877
Il Ministero d’agricoltura, industria e commercio ha pubblicato in questi giorni il bollettino delle si tuazioni mensili dei conti degl’istituti d’emissione al 30 novembre 1877. Secondo iì consueto esamineremo le principali cifre contenute in questa importante pubblicazione, ponendo in confronto i d iti del mese di novembre con quelli corrispondenti alla fine del precedente mese di ottobre.
La parte attiva delle sei banche d’ emissione che abbiamo in Italia si riassume nelle cifre seguenti alla fine dei due mesi in esame.
Novembre ottobre Cassia e riserva . L. 302.187,805 L. 301.746,948 Portafoglio . . . » 347,019 254 » 352,497,805 Anticipazioni . . » 97,631,293 » 110,479,341 T i t o l i ...» 82. 237,543 » 84, 430,627 O rd iti . . . . » 376 030,620 » 369,409,425 Sofferenze . . . » 19,117,209 » 19,037,251 Depositi . . . . » 763,578,749 » 800,345.930 Partite varie . . » 45,201,560 » 58,463,504 Totale . L. 2, 037,004, 033 L. 2,096,810, 831
Spese del cor. eser. » 9, 842, 095 » 9, 157,935
Totale generale L. 2, 046 846,128 L. 2, 105, 968, 766 Nel movimento generale abbiamo nel mese di no vembre la notevole diminuzione di olre 59 milioni
di lire. Esaminando le cifre parziali dell’attivo ve diamo che il portafoglio alla fine di novembre pre senta una differenza in meno, sopra quella esistente alla fine, del precedente mese di ottobre, di quasi 5 milioni e mezzo di lire.
Ecco l’ammontare del portafoglio alla fine di due mesi in esame per ciascuna delle Banche d’emissione
Novembre Ottobre
Banca Nazion. ital. L. Banco di Napoli. . » Banca Nazion. tose . » Banca Romana . . » Banco di Sicilia . . » Banca tose, di cred. »
195,617,068 L. 204,659,653 65,056,314 » 62,177,062 27, 413, 295 » 25, 565,469 34,806/636 » 34,778,544 18,476,029 » 19,351,378 5,649,912 » 5,965,699 Totale . . . L. 347,019, 254 L. 352, 407, 805 Nel mese di novembre il portafoglio della Banca nazionale italiana ebbe una diminuazione di quasi 9 milioni di lire, mentre nel portafoglio del Banco di Napoli abbiamo un aumento di quasi 3 milioni di lire; e in quello della Banca nazionale toscana l’aumento è stato di circa 2 milioni di lire. Nel p o r tafoglio degli altri istituti di credito non si hanno notevoli differenze nella situazione alla fine del mese di novembre, in confronto sempre a quella del pre cedente mese di ottobre.
Le anticipazioni presentano nel mese di novem bre la ragguardevole diminuzione di 12 milioni e 800 mila lire, e nei crediti abbiamo un aumento
di 6 milioni e mezzo di lire, dovuto per intero ai maggiori crediti ipotecari che si trovano indicati nella situazione del Banco di Sicilia alla fine di no vembre.
Nelle partite varie dell’attivo si ha una diminu zione di oltre 13 rqilioni di lire. 1 debitori diversi del Banco di Sicilia concorrono in questa differenza per 8 milioni e 600 mila lire, e quelli della Banca Nazionale italiana per 3 milioni e mezzo.
Ecco come si riassume la parte passiva delle Ban che d’emissione alla fine dei due mesi che andiamo esaminando. Capitale e massa di spetto . . . L. Circolazione . . » D-biti a vista . » Debiti a scaden. » Depositi . . . » Partite varie. . » Totale...L. Ron. del cor. eser.
Novembre 1 334,416. 845 632 300, 029 108, 935. 082 83 283 560 763, 578, 749 106, 564, 602 ì, 029 078,667 17, 767,461 Ottobre L. 334,416 901 » 657,631.511 » 105,202 906 >» 82 197, 492 » 800 345,930 » 110,019,695 2,089, 814, 435 » 16,154, 331 Totale generale. L. 2, 046, 846, 128 L.2 105, 968, 766 Nella circolazione dei biglietti di Banca abbiamo una diminuzione di oltre 23 milioni di lire. La Banca Nazionale italiana concorre in questa diminuzione per quasi 21 milioni di lire e la Banca nazionale toscana per oltre 2 milioni di lire.
Le operazioni di sconto e quelle di anticipazione eseguite nel mese di novembre 1877 ammontarono alle cifre seguenti per ciascuno dei sei istituti di emissione.
Banca Nazion. ital. L. Banco di Napoli . . » Banca Nazion. tose. » Banca Romana . . » Banco di S cilia . . > Banca tose, di cred. »
Sconti Anticipazioni 92. 494, 697 L. 4,50 \ 069 16,846,278 » 6,056,310 13, 842, 444 » 306, 226 9,115,704 . 46,(50 4, 047 413 » 968, 726 1, 035, 572 » 2, 281, 256 T otale. . . L. 137,382,108 L. 14,160,637 Le maggiori operazioni di sconto furono eseguite nel mese di novembre nelle seguenti provincie: Firenze (23 milioni di lire), Milano (14 milioni e mezzo); Roma (12 milioni e 200 mila lire), Torino (11 milioni e 300 mila lire), Napoli (11 milioni e 200 mila lire), Genova (9 milioni e 800 mila lire) Bari (4 milioni e 400 mila lire), e Livorno (3 mi lioni e 100 mila lire). Le anticipazioni furono mag giori nelle provincie di Napoli (4 milioni e 800 mila, lire) e di Firenze (3 milioni e 200 mila lire), La circolazione dello Banche di emissione ascen deva in complesso alla fine di novembre 1877 a lire 1,372,300,029 esi componeva per lire 940,000,000 in biglietti del consorzio, e per lire 632,300,029 in biglietti deglii stituli di emissione.
Vediamo come si repartivano i biglietti in cir colazione alla fine di due mesi in esame per cia scuno degl’istituti d’emissione.
Novembre Ottobre
Banca nazionale ital. Binco di Napoli . . B raca nazion. Toscana B .nea Romana. . . B anco di Sicilia . . B anca Tose, di credito
20 L’ E C O N O M IST A 15 gennaio 1878
Ecco il prezzo corrente delle azioni delle quattro Banche di emissione, costituite come Società anonime, alla fine de’mesi seguenti.
Novembre Ottobre
Banca Nazionale italiana L. 1,973,00 L. 1,942,00
Banca Nazionale toscana » ,730,00 » 740, 00
Banca Romana . . . . » 1,163 00 » 1,164,00
Banca toscana di credito » 545,00 » 570,00
Le azioni della Banca nazionale italiana presentano nel mese di novembre un aumento di lire 31, in quella della Banca nazionale toscana abbiamo in vece una diminuzione di lire 10. Merita poi di essere notata la diminuzione di lire 25 che si è verificata nel novembre nelle azioni della Banca toscana di credito, le quali da più mesi erano stazionarie a Lire 570.
A riguardo del prezzo corrente delle azioni de gl’ Istituti di cred ito , crediamo opportuno ricor dare che le Azioni delia Banca Nazionale Italiana, quelle della Banca Nazionale toscana, della Banca Bom ina, hanno il valore nominale di lire mille, di cui sone versate lire 750 per la prima, lire 700 per la seconda, ed è versato l’intero ammontare per la terza. In quanto alle azioni della Banca Toscana di credito hanno il prezzo nominale di lire 500 e sonove rsate per la metà soltanto.
LA CASSA DI RISPARMIO DI LOMBARDIA
La Cassa Centrale di Risparmio di Milano, cui fanno capo 107 filiali, ha ultimata la liquidazione e la chiusura dei conti correnti coi depositanti per l’anno 1877.
Mentre oggi stesso può offrire i risultamenti esatti della cassa principale di Milano a tutto il 51 dicembre, deve limitarsi ad accennare le notizie delle filiali soltanto fino al 20 dello stesso mese, e così pure a riassumere sotto questo giorno la gestione economica dell’Istituto, non essendo ancora perve nute le notizie degli ultimi dieci giorni di dicembre da tutte le Casse filiali.
Cassa di risparm io in M ilano
Il 1° gennaio 1877 esistevano in circolazione Num. 108,481 libretti col credito
di • • ; ...L. 105,521,875 28 I depositi del 1877 furono di n u
mero 113,315 per l’importo di » 29,112,306 36 Gli interessi maturati a favore
dei depositanti nello stesso anno
salirono a ... » 3,724,304 94 Sommano L. 138,388,486 58 I rimborsi del 1877 furono nu
mero 96,000 per l’importo d i . L. 29,432,698 32 per cui al 51 dicembre rimangono in circolazione Numero 111,640 libretti p e r . L. 108,955,788 26
Casse filiali
Le Casse filiali che al 1° gennaio 1877 avevano in circolazione N. 209,072 libretti
col credito d i...L. 141,268,305 87
tenevano al 20 dicembre 1877, sopra libretti N. 219,143, un credito
compresi gli interessi di. . . . 144,385,666 17
quindi con un aumento di. . L. 3,117,360 30
In complesso il credito dei de positanti presso la Cassa di Rispar mio di Milano e sue filiali, che al 1° gennaio 1877 era sopra numero
317,553 libretti di . . . . L. 246,790,181 15 si elevò a ... ... 255,341,454 43 inscritto sopra numero 330,783 li
bretti in circolazione, e quindi au
mentò d i ...L. 6,531,273 28
Gestione economica al 20 dicembre 1877.
La Cassa di Risparmio di Milano al principiare dell’anno 1877 aveva un attivo
di ( 1 ) ...L. 272,257,510 61 aggravato da un passivo di . L. 250,002,333 52
e quindi un fondo di riserva di L. 22,255,177 12
Al 20 dicembre 1877 salirono le attività a L. 281,424,876 89 e le passività a . . . » 255,857,066 87 L, 25,567,810 02 Aumento di patrimonio . . L. 3,312,632 90
elevandosi il fondo di riserva a L. 25,567,810 02
Credito fondiario
La gestione del Credito fondiario, istituito, come è noto, nell’anno 1868, è tenuta separata dai conti della Cassa di Risparmio e da quella del fondo spe
ciale di beneficenza. 1
I prestiti accesi presso questo Istituto al 1° gen
naio 1877 ammontavano a . L. 55,131,528 56
ne furono stipulati nel 1877 nu
mero 168 p e r ... » 10,948,000 00
L. 46,079,528 56
e incassate per annualità ed
antici-Pa z i o n i ...» 1,027,028 56
r, . . . . , L. 45,052,500 00
Restituzioni in danaro avvenute
telle 11,494 66
dopo l’ultima estrazione di car
L. 45,041,005 34 Le cartelle in circolazione ascen
dono a N. 90,105, per l’importo » 45,052,500 00
M agazzino generale delle sete
La stessa Commissione centrale di beneficenza aprì pure un magazzino generale delle sete nell’anno 1870.
Al 1° gennaio 1877 le sovven zioni rimaste erano Numero 391
15 gennaio 1878 L’ E C O N O M IS T A 21
Nel corso dell’anno 1877 si effet tuarono altre N. 68ò sovvenzioni
p e r ...» 9,897,435 00
Sommano L. 16,993,072 00
contro N. 721 restituzioni per » 12,808,950 61
quindi oggi si hanno numero 355
sovvenzioni p e r ... L. 4,184,121 39 1 colli entrati ed usciti nel 1877 furono Numero 17,714.
E la rimanenza in fine era di colli num ero 3348.
Pubblicazioni estere sopra materie economiche
L e Journal des Economistes
- Paris, Deeembre 1877.1) Il Journal des Economistes di Parigi nel suo nu mero di dicembre 1877 contiene un articolo sulla situazione finanziaria degli Stati Uniti di America redatto dietro il rendiconto annuale del ministro delle finanze « secretary o f treasure » della grande repú blica Nord Americana.Da esso si rileva che le entrate dello stato nel l’ultimo semestre del 1877 si elevarono alla cifra di 294,095,865 dollari pari a franchi 1,470,479,325 di cui 283,758,493 dollari ovvero 1,418,792,465 fran chi figurano nelle entrate ordinarie. Le dogane e le tasse sul consumo e sulla ricchezza mobile che lag giù si chiamano rendite interne (interior revenue) compongono più dei nove decimi dell'entrate ordi narie poiché queste produssero nel 1876 la somma di 148.071,984 dollari e l’interior revenue vi figurò per ben 116,700,732 dollari.
Il resto è fornito dall’ imposta sulla circolazione e i depositi delle banche nazionali (7,322,573), dalla vendita della proprietà del governo (1,852,714), dalla vendita dei pubblici terreni (1,129,466), ecc. ecc. Quanto all’entrate straordinarie vi figurano 3,723.545 come premi sulla vendita di monete, e 6,613,823 come avanzo sulle obbligazioni del 1881 emesse per l'esecuzione della sentenza arbitrale di Ginevra. La .più importante delle spese è quella del debito pubblico la quale ascende alla cifra di 100,543,271 dollari; vengono poi le diverse spese civili fra cui i pubblici edilìzi e i fari, le spese di percezione del- l’imposte (48,375,872 dollari); il bilancio del dipar timento della guerra (38,070,888) e quello della ma rina (18,963,309), le pensioni (28,257,395); le pen sioni civili propriamante dette (17,232,248) le spese indiane (17,232,218) e il bilancio del ministero degli affari esteri (1,410,352). È un totale di 258,459,797 dollari (1,292,298,985 franchi). Il che significa che le spese sono inferiori alle entrate ordinarie della somma di25,298,696dollari pariafranehi 126,493,480 Questa eccedenza di entrate ordinarie è stata desti nata all’annullamento del debito pubblico ai termini dell’d c i del 25 febbraio 1862 che dispone che a partire dal I o luglio dello stesso anno questo debito
*) La mancanza di spazio ci ha impedito di render conto di questa interessantissim a pubblicazione nei numeri precedenti secondo sarebbe stato nostro de siderio.
dovesse essere estinto per mezzo di centesimi an nuali.
Veramente l’operazione non incominciò che tre anni più tardi, ma negli ultimi anni dal 1870 al 1876 essa ha largamente riacquistato il tempo perduto ; così nel 51 agosto 1865 il debito americano si ele vava alla cifra di 2,756,631,751 dollari e se le di sposizioni della legge fossero state eseguite alla lettera senza soluzione di continuità esso non si sarebbe tro vato ridotto che di 433,848,215 dollari al 1° agosto 1876 mentre che questa riduzione è stata realmente di dollari 656,992,226 come lo dimostra l’ammon tare della rimanente somma di debito di 2,099,445,394 dollari alla data succitata.
Così circa il quarto dell’enorme fardello di debiti (3,284,912,000 franchi) che la guerra civile aveva addossato agli Stati Uniti è stato liquidato in soli quat tordici anni e il resultato, fiscalmente parlando, è superbo.
Crediamo che queste cifre riguardanti il bilancio della più formidabile repubblica dei tempi moderni non siano prive d’interesse per i nostri lettori.
Accenniamo soltanto di volo ad un articolo del signor Block intorno al Congresso degli economisti austriaci tenuto a Gratz nel settembre scorso e a quello degli economisti tedeschi tenuto a Berlino. Nel congresso di Gratz tornò in campo la grave quistione del tipo metallico e fu discussa specialmente dal punto di vista delle misure da prendersi dall’Austria per rimpiazzare la circolazione fiduciaria austriaca colle specie metal liche d’oro.
Il Congresso di Berlino si è occupato della questione delle imposte comunali e poi del trattato di Commercio fra l’Austria e la Germania.
La Carità a Parigi fornisce il tema di un bel lissimo articolo del sig. Boissay che ne tratta a pro posito di una recente importante pubblicazione del si gnor Lecour. E l’argomento è in verità interessantis simo. In un gran centro come Parigi ove son tante miserie e tanti dolori da riparare, ove la vita è così costosa, la carità trova per esercitarsi un campo più va sto e più fecondo che nella maggior parte delle altre città.
È ammirabile il leggere tuttociò che la carità citta dina ha colà creato ed organizzato per venire in soc corso della classe indigente. Essa comincia ad assistere l’ individuo fino da quando si trova nel ventre materno offrendo alla madre ospizij ove si possa riparare durante la sua gravidanza; poi provvede con mille e diverse ma niere all’allattamento del fanciullo cercando innanzi tutto il modo perchè la madre sia messa in istato di provvedervi da sè medesima. Yi sono ospizj ove i fan ciulli sono accolti fino alla età di 3 anni, da questi passano agli asili infantili che li tengono fino ai 7; là si comin cia l’educazione intellettuale, morale e religiosa. Ven gono poi le scuole elementari in cui possono essere ammessi fino ai 13 anni; quindi col progredire del l’età progredisce il grado dell’educazione e i giovani vengono avviati sia alle arti e mestieri sia alle profes sioni liberali. È un organizzazione sapientissima, uno dei più ammirabili congegni che vivono e si muovono nella gran capitale del mondo civilizzato.
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L’ ECO N O M ISTA 13 gennaio 1878700,000 franchi annui in soccorsi mentre che gli uf- l'icj di beneficenza nel 1872 hanno speso una somma di ben 5,031,727 fr. e 37 centesimi. È uno spettacolo confortante quello che pone sotto gli occhi la lettura dell’articolo del Sig. Boissayovela provvidenza umana non si mostra meno grande della provvidenza divina.
Tra gli altri più notevoli articoli del fascicolo ram mentiamo quello del Sig. Eugenio Petit intitolato: Lo
sciopero dei fuochisti negli S ta ti Uniti.
Questo nuovo sciopero come ognun sa fu cagionato dal ribasso di salari degli operai delle strade ferrate ame- cane. Gli operai in scioperosi organizzarono in un vero e proprio esercito per resistere alle compagnie di strade ferrate. Più di 80 treni di mercanzie furono bloccati a Baltimora e nelle altre stazioni dell’Est; i grandi approvvigionamenti di cereali e di altre der rate che si trovavano nella stazione erano stati seque strati dagli scioperanti in previsione di un assedio, i bestiami trovati nelle stalle e nei vagoni erano stati messi in libertà nelle praterie circostanti. Vi furono lotte accanite fra gli scioperanti e i soldati; il 21 luglio in uno scontro perironolO operai e 23 ne furono feriti. In un altra battaglia morirono 500 combattenti fra tutte e due le parti. Vi furono treni incendiati lanciati dagli scioperanti a tutta velocità contro le truppe che s’erano rifugiate nelle officine del e macchine. Lo sciopero si converti in una vera rivolta e il governo dovè prendere misure energiche per reprimerla.
Il sig. Petit esamina le conseguenze per l’avvenire di questo sciopero famoso e discorre lungamente delle • T ra d es Unione americane e dei loro effetti in quanto concorrono a regolare o frenare gli scioperi. Egli nota che coloro che si trovano alla testa di queste Trade’sUnionssono per la maggior parte d’origine te desca, socialisti e socialisti dommatici senza esclusione di altri principii stranieri alle loro dottrine purché ne- cessarii al trionfo del socialismo. Le Trade’s Unions formano in America una vera potenza politica, un go verno anarchico che un giorno che non è forse lontano lotterà con eguaglianza di forze contro il governo rego lare. Quel giorno la lotta tra il capitale e il lavoro sarà fatale per il primo se non si provvede per tempo in quel paese a garantire l’uno e l’altro di questi due ele menti contro Te prepotenze e gli abusi.
Il sig. G. Do Molinari si é occupato in un articolo del Congresso di Ginevra per l’abolizione della prosti tuzione'. Parla delle origini, dei promotori del congresso del sig. Stanfeld, della signora Giuseppina Butler; delle risoluzioni votate dalle cinque sezioni d’ igiene, d’economia sociale, di morale, di beneficenza e di legi slazione nelle quali il congresso si divideva.
Il sig De Molinari loda i coraggiosi promotori del congresso il quale ha almeno avuto il merito di met tere all’ordine del giorno una questione che un falso pudore finora aveva bandito dalla pubblica discussione; loda soprattutto le signore die vi presero parte. È già molto, diciamo noi, porre animosamente sul tappeto una questione ardente e difficile e in questo appro viamo senza riserve l’iniziativa del sig. Stanfeld e della signora Butler ma a noi sembra che contro le loro idee ispirate ad una moralità elevatissima certo, ma sola mente astratta militino ragioni ineluttabili di necessità e di ordine sociale. La questione della prostituzione a nostro avviso non può essere risoluta dalla legge di un Parlamento e dal decreto di un ministro; essa è stret tamente collegata coll’altra che concerne i diritti e la condizione della donna nella società moderna.
Il sig. F. Malapert, dottore in diritto, sotto il titolo
Un colpo d’occhio sulla storia dal punto di vista eco nomico dimostra i progressi dello spirito umano in
tutti i rami della sua attività pigliando a base la storia di Francia. La sua non è che una rapida corsa attra verso i fatti più salienti dell’ingegno dell’uomo per di mostrare la necessità riconosciuta per il primo da Vol taire di fare la storia dello spirito e de’ costumi delle nazioni,come si fa la storia dei loro rivolgimenti politici. L’articolo del sig. Malapert non ci dice nulla di nuovo. La sua- esposizione è vivace e spigliata; è una dimo- sirazione molto superficiale di quella legge costante e naturale che si chiama la legge del progresso.
L’Economista si è già occupato dell’ultima adunan za tenuta il 5 decembre 1877 dalla Società d i econo
mia politica di Parigi. Non ci tratteniamo quindi in
questa rivista sul rendiconto che se ne trova nel fasci colo di cui stiamo parlando.
Terminiamo pertanto colf accennare al Ballettino che contiene il Censimento della popolazione della Francia nel 1876, il rapporto sulle entrate e uscite che figurano, nel bilancio del comune di Parigi nel 1876, un articolo sulla ricchezza e il cristianesimo nell’epoca delle persecuzioni, articolo letto alla seduta pubblica annuale delle cinque accademie, un articolo sul l’industria della pesca in Norvegia e infine un altro sull’importanza della moneta alla Banca di Francia.
Il fascicolo si chiude con una rivista bibliografica e la solita rivista economica.
NOSTRA CORRISPONDENZA
L ’e s t e n s io n e d e l l a, b e t e f e r r o v i a r i a f r a n c e s e — Il MOVIMENTO DEI FONDI PUBBLICI ---- Il DAZIO CONSUMO DELLA CITTÀ DI P A R IG I.
Parigi, 9 gennaio. Nel dare principio a queste mie lettere credo utile fare avvisati fin dapprincipio i lettori ohe è mia intenzione raccogliere in esse quelle notizie che più mi parranno interessanti dal lato economico e finanziario senza però renderli campo di disquisizioni, di polemiche scientifiche le quali per le mie forze sarebbero troppo grave pondo, e pei lettori di poco profitto; in altri punti del giornale valenti ingegni si occuperanno della bisogna e le polemiche e le discussioni potranno essere ampiamente svolte. Là si discuterà de’principii, io — umile cronista — mi atterrò ai fatti.
Comincio dal farvi menzione dell’interessantissimo rapporto che il ministro dei lavori pubblici sig. de Freycinet ha indirizzato al presidente della Repub blica.
13 gennaio 1878
L’ ECONOMISTA
23di dire che credo ciò sia avvenuto nella questione ferroviaria tanto a lunga discussa costì, non ancora definita e complicatasi considerevolmente appunto perchè nel campo economico sono scesi — combat tenti inopportuni — i partigiani politici che non hanno per certo contribuito a schiarire le questioni, a illuminare le menti, a facilitare la soluzione.
Ma torniamo al rapporto del signor Freycinet, che coinè vi diceva è pregevolissimo e del quale mi piace darvi un sunto.
Il signor ministro incomincia dall’osservare come avendo il Governo dichiarato di voler dare un serio impulso ai lavori pubblici, ad esso incombe preci puamente il dovere di compiere la rete ferroviaria francese, come è vivamente richiesto dal pubblico. Ma per dare efficacemente opera alla soluzione del pro blema ferroviario — continua il ministro nel suo rapporto — fa mestieri separare nettamente la rete di interesse generale da quella d’ interesse particolare o locale, intorno alla quale determinazione però regna molta indecisione giacché mentre in alcuni casi, delle linee sono state reclamate dai dipartimenti come linee d’interesse locale e dallo Stato come d’interesse ge nerale, in altri casi invece nè gli uni nè l’altro avrebbero voluto sopportare il peso di quelle co struzioni. Di che il ministro trae la conseguenza essere necessario definire bene quali sieno i limiti esatti che segnano il dominio degli uni e dell’altro, affinchè ognuno possa risolutamente mettersi all’opera che gli spetta senza timore di conflitti o d’ intempe stive competizioni. Qui il ministro ha l'atto parola degl sforzi degli economisti e degli uomini compe tenti irt materia di vie ferrate per definire con una formula le due specie di ferrovie, ma i loro tentativi non sono riusciti e questa formula manca. La que stione ferroviaria è una questione speciale epperò non può essere risoluta o formulata complessivamente ma nei casi speciali: studiando ogni volta e parti colarmente ogni tronco ferroviario progettato e le accidentalità che lo accompagnano è più facile ad divenire alla definizione se sia d’interesse generale o locale.
Il Ministro propone pertanto d’istituire parecchie commissioni regionali incaricate di elaborare la questio ne in un cerio numero di departimenti ed ha savia mente pensato che la divisione più naturale fosse quella che corrisponde alla costituzione delle nostre grandi Compagnie ferroviarie, lo che da agio di valersi delle cognizioni di uomini bene addentro della materia e dei materiali radunati in parecchi anni di lavoro.
Le Commissioni progettate sarebbero in numero di sei e prenderebbero rispettivamente il nome di commissione del Nord, commissione dell’Ovest, com missione del Centro e del Sud-Ovest e commissione del Mezzogiorno. Alcune di queste commissioni a cagione della estensione del territorio affidato ai loro studi si suddivideranno in sotto commissioni. Quanto ai membri che debbono comporle sarebbero scelti, a seconda propone il ministro, fra gl'ispettori gene rali di ponti e strade, ispettori ferroviarii ecc. ecc. Il ministro passa quindi a parlare dello scopo di questo lavoro il quale può definirsi così: designare nominativamente tutte le linee che in ragione della loro importanza economica o militare possono essere incluse nella rete d’interesse generale. Egli spera di poter fare votare la legge — che presenterà quanto prima alla Camera — nel corso dell’anno.
Come ultima particolarità a questo breve riassunto che ho cercato di farvi del pregevole rapporto del sig. De Freycinet, vi dirò che secondo lui la spesa richiesta dal completamento della rete ferroviaria d’interesse generale supera i 3 miliardi.
Quanto all’impresa delle ferrovie d’interesse locale è un compito enorme nel quale molti ministri hanno fatto le loro prove ma poco felicemente; vedremo come saprà cavarsene il sig. De Freycinet.
In questi momenti in cui la massima incertezza regna nel nostro mercato dei fondi pubblici e tutti guardano dal lato della Manica, che dì là può r i schiararsi l’orizzonte della Borsa o annebbiarsi e farsi anco più fosco non riesce discaro guardare il cammino percorso dai nostri fondi 3 °|0 e 5 °|0 in questi ul-timi cinque anni.
. 3 p. c. 5 p. c. 1873... . 53.30 87.30 1871... . . 58.-40 93.30 1873... . . 62.20 99.90 1876... . 65.90 101.30 1877... . 71.45 103.35 1878... . 71.60 107.80
Come si vede il nostro credito nonostante le interne agitazioni si è raffermato e migliorato con una serie di progressi non interrotti.
Gl’introiti del dazio consumo nella città di Parigi nel 2° semestre dello scorso anno in confronto del semestre corrispondente del 76 non sono diminuiti nonostante che la crisi provocata il 16 maggio e man tenuta dalla permanenza al potere di uomini invisi alla maggioranza, potesse faro supporre ohe diminu zione vi sarebbe stata. Ciò si deve alla sttaordmaria introduzione di materiali per le costruzioni dell’Espo sizione, che ha compensalo il meno dell’introito che si sarebbe verificato grazie alla orisi.
E per oggi fo punto.
1.
Le c o s t r u z i o n i f e r r o v i a r i e i n Au s t r i a — Le s o c i e t à d i a s s i c u r a z i o n e — La c i r c o i a z i o n e c a r t a c e a.
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delle più importanti linee; i più bei progetti, che son costati granJi somme, dormono ora ne diversi ufficii j dei nostri Ministeri, e non c’ è per ora da pensare ¡ che possano esser messi in esecuzione. In oggi ogni spesa di più aggraverebbe le casse dello Stato, e i capitali privati tengousi nella massima riserva ri guardo a queste importanti intraprese: ed hanno troppo bene in memoria i lauti guadagni de’fondatori, perchè possano senz’ altro essere attratti di nuovo verso le speculazioni ferroviarie. Bisogna trovare un mezzo che sia capace di paralizzare gli strumenti di cui i promotori si son serviti finora, e di rendere impos sibili i loro guadagni favolosi; allora soltanto la co struzione delle ferrovie potrà giungere a quella es tensione che è abbastanza urgentemente richiesta dai nostri interessi.
Riguardo alle Società d’assicurazioni, specialmente per ciò che riguarda le assicurazioni sulla Vita, non abbiamo pur troppo molto di buono da riferire; il nostro paese in materia di Società d’ Assicurazioni sulla Vita, salvo poche lodevoli eccezioni, è rima sto indietro agli altri. In Austria, diversamente da ciò che accade fra le altre popolazioni settentrionali, siam poco curanti di previdenza. Chi è in istato di potere informarsi dei numerosi casi di vedove e d’or fani cadutiin desolazione e miseria, dovrà fare la do lorosa riflessione che spessissimo coloro che dove vano provvedere alle loro famiglie, nei loro giorni felici o non pensavano punto all'avvenire dei loro cari, o non s’ imposero l’ obbligo di sottrarre qualche cosa all’attuale godimento della vita, o si fecero il lusioni sulle proprie sostanze. Bisognerebbe sempre e poi sempre richiamare a questo tema tuttociò che anche alla lontana rientra nella sfera degli scritti popolari. Ma se questi ebbero prima a combattere il difetto nazionale di uno smodato godimento della vita, nei tempi nostri si trovano di fronte un altro e ben più pericoloso nemico, cioè la mancanza di guada gni. In tali [circostanze, le Società d’ assicurazione hanno qui ben poca probabilità d’elevarsi all’ altezza della società d’ assicurazione di Gotha, che distribui da alcuni decennj un dividendo del 41 °/0.
A conclusione della presente Corrispondenza ag giungeremo ancora una tabella sulla nostra circola zione monetaria, che permette di gettar meglio lo sguardo sul nostro mercato pecuniario.
Nella seguente tabella si posson vedere un milione di fiorini le somme dei fogli di Banca e della carta dello Stato che si trovano in circolazione alla fine d’ogni mese, come pure quelle dei Titoli Ipotecari
parziali. Fine Dicembre . 1876 llijtlietti di Banca 295.9 Biglietti dello Stato 355.4 TOTALS 651.3 Titoli if ote. ari 56.5 » Gennaio . . 1877 2 86e 347.5 63 Li 64.4 » Febbraio. . )> 279.4 346.7 626.1 65.2 )) Marzo . . . » 269.7 345.1 614.8
66.8
» Aprile . . . » 277.5 344.3 621.8 67.6 » Maggio . . » 270 4 345.7 616.166.2
» Giugno . . » 269.5 544.9 614.4 67.0 » Luglio. . . » 275.2 348.6 623.8 63 3 » Agosto. . . » 280.7 352.3 653.0 59.6 » S ettem bre. » 294.9 354.4 649.3 57.5 » Ottobre . . » 3 0 7 . 4 356.3 663.7 556
» Novembre . » 291.1 348.7 639.8 63.2 » Dicembre . » 278.3RIVISTA ECONOMICA
S tato d ep lo rev o le d e ll’in d u s tr ia d e l c a rb o n e e d e l fe rro in I n g h i l te r r a . — Le a s p ira z io n i d el p a r tito s o c ia lis ta -d e m o e ra tic o in S v iz z e ra . - - 1 p ro d o tti d el C an a le d i S u ez n e l 1877. — L e Casse di R isp a rm io d i P a r ig i. — I l com m ercio d e lla c ittà d i F r a n c fo rt su l M eno. — Il sig n o r T e lfe n e r e la n u o v a sezio n e d i g eo grafia com m erciale in sen o a lla so cie tà g eo g rafica ita lia n a . — E p isto la rio d i R ic card o C obden.
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agito in modo da non conturbare quella stabile armo nia fra le varie classi che concorrono alla produzione, armonia che è condizione vitale per gl’ interessi dell’ industria. Frattanto le sorti dei minatori sono assai meschine, i fondi della loro Corporazione sono a termine e le loro angustie finanziarie si riflettono sopra una popolazione di oltre 25,000 persone.
In una condizione anco più triste si trovano i minatori e gli operai nel Glamorganshire nel Mon mouthshire ed in tutta la regione meridionale del principato di Galles ove l’ industria è colpita da spa ventevole paralisi e migliaia di operai si trovano senza lavoro. I docks di Cardiff sono pieni di vagoni carichi di carbone che aspetta invano di esser ven duto e imbarcato, sopra 300 miniere non se ne con tano più che venti che proseguono regolarmente la loro escavazione fu ll time come per 1’ addietro. Gli alti forni si chiudono e più di un terzo del numero di quelli che erano in esercizio al principio del 1877 erano spenti alla fine dell’ anno. Dopo il grande sciopero che desolò quella regione due anni or sono si venne ad un accomodamento con cui i proprietari s’ impegnarono a mantenere ai salari un saggio mi nimo durante un certo periodo di tempo scadente di qui a sei mesi, ma intanto a questo prezzo i proprietari non possono più andare avanti senza una perdita troppo forte e sono costretti a chiudere le loro aziende. Ha fatto grande impressione la deter minazione presa dal sig. Thorneycroft grande indu striale del South-Staffordshire e proprietario di grandi miniere di carbone e di vaste fonderie di ferro di chiudere si le une che le altre e di ritirarsi dall’in dustria allegando l’ impossibilità di continuare nelle condizioni creale dai continui contrasti con gli operai. Gli operai mostrano dappertutto la più tenace resi stenza a sottoporsi ad una riduzione ed è naturale, poiché gli anni di prosperità avevano prodotto un rialzo generale dei prezzi un aumento dei bisogni e del numero delle famiglie che adesso non si pos sono restringere con la stessa facilità con cui dimi nuiscono i guadagni ed i mezzi di sostentamento.
Il socialismo va organizzandosi in Svizzera ad esempio di ciò eh’ esso ha fatto in Germania; una nuova Rivista col titolo la Società Nuova Die neue
Gesellschaft vide la luce il primo di ottobre decorso
a Zurigo destinata ad agitare le grandi questioni so ciali con saviezza e profondità di propositi e con scru polosa moderazione nella forma. Ma non solo nelle serene regioni della scienza, ove più facile è il combat terlo, poiché lo disarma lo splendore stesso della ve rità, va riordinando le sue fila il socialismo svizzero; esso cerca di organizzarsi, specialmente come partito politico, rafforzandosi dal vistoso contingente che gli offrono le classe operaie presso.le quali la luce della verità e l’azione degli utili ammaestramenti sono più lente e più difficili a penetrare. Finora un’organizza zione socialista, con scopo politico determinato man cava nel paese, i socialisti e le corporazioni di me stieri, con tendenze socialiste più o meno marcate, erano scompigliate, senza unità di azione e di con cetto, le classi operaie erano divise e quindi deboli e perciò l’Assemblea federale non curava gran fatto i loro reclami. La legge sulle fabbriche, testé appro vata in Svizzera e di cui tante volte abbiamo parlato, dette occasione agli operai di collegarsi più strema mente per combattere l’opposizione che manifatturieri
e capitalisti facevano contro a quel progetto con nno spirito che sarà stato forse animato dagli interessi di classe, ma che collimava con i suggerimenti del buon senso da cui la legge per le sue eccessive re strizioni si discostava di soverchio. La sua approva zione fu salutata con feste ed illuminazioni in ogni parte, e il mese scorso, visti i buoni risultati della concordia e dell’unità di azione, i rappresentanti di varie società operaie come V Arbeiterbund, \’ Arbeiter
Union, la Grutlivereìn si adunarono a Berna per
concertare il miglior mezzo di stabilire un organiz zazione permanente delle classi operaie.
E stato ivi deciso che tutte queste associazioni saranno consolidate a scopo politico in un solo partito, che si chiamerà partito socialista-democratico della Svizzera, del quale fu redatto un programma, ove figurano le seguenti fra le disposizioni principali : 1°) Oggetto del partito è il difendere in ogni circo stanza gl’ interessi della classe operaia ; 2°) La lotta per 1’ emancipazione della classe operaia non è una lotta a favore dei privilegi di una casta, ma ò destinata a propugnare uguali diritti ed uguali doveri' in tutte;
e abolizione di ogni predo-minio di una classe
sull’ altra ; 3°) La dipendenza finanziaria degli operai dai capitalisti forma la base principale del predominio di quest’ ultima classe sulla prima, ed è quindi uno degli scopi dal partito socialista-democratico svizzero di sostituire al presente sistema del salario quello della cooperazione ; 4°) Le seguenti misure saranno promosse dal partito come atte ad offrire i migliori mezzi per raggiungere lo scopo : a) legislazione com pilata direttamente per mezzo del popolo; b) aboli- zioae del Consiglio federale ; c)rappresentanza politica accordata al num ero; d) giudici designati per mezzo dell’ elezione e senza stipendio; e) il diritto elettorale appartenente ad ogni cittadino come pure l’ eleggibi lità alle magistrature comunali e cantonali; f) educa zione laica gratuita nelle scuole del governo e nelle Università; ^ispettoratosanitario esercitato attivamente sopra le fabbriche e sopra altri luoghi ove sono im piegati operai; h) abolizione delle imposte indirette ;
i) istituzione di una imposta di successione progres
siva fino al limite del 50 per cento il cui prodotto debba erogarsi all’ impianto di ospizi per i fanciulli poveri ; k) riscatto delle ferrovie per parte dello Stato; n) abolizione del sistema delle multe nelle fabbriche; in) uguaglianza di salario tanto per gli uomini quanto per le donne in proporzione del la voro compiuto; n) diritto in ogni operaio ad esser pagato con un salario non inferiore a quanto sia ne cessario per provvedere ai suoi mezzi di sostenta mento.
Abbiamo riportato le parti principali di questo programma a titolo di curiosità, niuno crediamo si aspetterà che noi qui entriamo a discuterlo.
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L’ ECONOMISTA
13 gennaio 1878Le Gasse di risparmio di Parigi han già pubbli cato un rapporto delle loro operazioni durante il 1877. I depositi ricevuti durante l’ annata ammon tavano a 19,993,662, f'r. presentando un aumento di 1,917,076 fr. di fronte all’ anno precedente, i rimborsi effettuati ascesero a 13,156,480 franchi con un aumento di 1,201,384 franchi sopra il 1876. Il numero dei nuovi crediti aperti fu 36,210 e di quelli rimborsati 31,640. Il numero totale dei de positanti alla fine dell’ anno era di 287,806 e la somma complessiva dei loro crediti 47,276,188 fran chi, maggiore cioè di 3,661,572 franchi a quella della fine del 1876. Per conto dei depositanti fu comprata durante l’ anno una somma di rendita di 3,239,540 franchi.
Abbiamo sotto gli occhi un rapporto redatto dal R. Console italiano a Francoforte sul Meno intorno al movimento commerciale di quella città durante l’anno 1876. Non contiene notizie molto fresche ed avrebbe forse potuto esser dato alla luce con qualche utilità un anno addietro, solo che il R. Console si fosse data la cura di tenersi al corrente delle notizie commer ciali pubblicate dalla stampa periodica. La nota do minante del rapporto è quella consueta che può ri scontrarsi in ogni documento concernente il commer cio degli ultimi due anni, cioè diminuzione di fronte agli anni precedenti, depressione negli affari e nei prezzi, tranne in alcuni pochi articoli; cioè nei cereali per Ja scarsezzadei raccolti e per i preparativi di guèrra, nei luppoli per le richieste della Francia e dell’Inghil terra, nel caffè il cui consumo è salito da 60,340 quin tali nel 1853 a 113,293 nel 1876 e nello zucchero per compensare coll’ abbondante raccolto ottenuto in Germania quello scarsissimo della Francia. N onper tanto la città di Francoforte non ebbe a soffrire dalla crisi commerciale tanto quanto le altre città della Germania, perchè è riconosciuto che gli uomini che prendono parte alle operazioni di banca e di commer cio, soglion procedere in quella città con maggior prudenza che altrove. Notiamo come una delle più singolari notizie contenute nel rapporto, la seguente : Francòfone possiede tre case di commercio ed una la vicina città di Bockenheim che si occupano del traf fico dei capelli umani, di cui la Germania è il mer cato principale, sia per 1’ Europa e più specialmente per l’America del Nord, poiché i capelli tedeschi sono dei più ricercati per la loro morbidezza e per la bel lezza del loro colore, ma dopo la crisi commerciale e 1 introduzione agli Stati Uniti di un dazio di entrata del 33 e mezzo per cento ad valorem su tale articolo, le spedizioni per quel paese furono assai limitate, e il traffico dei capelli nel 1876 diminuì in confronto alt anno precedente in modo assai notevole. Chi avrebbe mai creduto che in America si pensasse a proteggere in così forte misura la produzione dei capelli ?
Leggiamo nel Giornale delle Colonie lo Statuto di una sezione di geografia commerciale stabilita in seno alla Società geografica italiana. Questa sezione è stata costituita in seguito allo splendido dono del signor comm. Giuseppe Telfener di L. It. 40,000, destinato appunto a promuovere la fondazione di un istituto che abbia per ¡scopo lo studio degli altri paesi e dei nuovi che si vanno scoprendo, con la mira speciale di av
vantaggiarne il commercio italiano, facendone al- l’ estero conoscere i prodotti che possono smerciarsi a prezzi e di qualità migliori che non possano for nire altre nazioni, e rendendo'note in Italia le ric chezze naturali e le produzioni che possono tornarle più utili, non che le nuove vie che si aprono agli scambi internazionali. Facendo plauso con tu tto'il cuore all’ egregio donatore ed all’ottima idea, ripro duciamo la parte dello Statuto che si riferisce allo scopo dell’ istituzione.
Aderiamo con piacere all’invito che ci fa il Cobden-
Club di Londra di annunziare che le figlie dell’illustre
Riccardo Cobden stanno adesso raccogliendone e clas sificandone la corrispondenza in vista della sua pros sima pubblicazione. Esse saranno riconoscenti a chiun que, essendo in possesso di lettere che possano essere comprese nell’opera, vorrà inviarle al sig. T. fì. Potter membro del Parlamento inglese dirigendole all’ in dirizzo Reform Club Chambers, 105, Pali M a il
London S. W.
CRONACA DELLE CAMERE Di COMMERCIO
Camera di Commerrcio di P arm a. — Nella se duta del 12 dicembre incarica la Commissione Stati stico-Industriale di raccogliere e coordinare inform a zioni e dati statistici intor.io alla Provincia di Parma, richiesti,dal Senatore C. Berti Pichat, qual Commis sario delegato della Giunta per l’ Inchiesta Agraria ordinata dalla legge, 13 marzo 1877, n.° 3730 (S e rie 2.);
Approva il proprio Bilancio Presuntivo per 1’ an no 1 8 7 8 , riducendo la somma da imporsi agli esercenti commercio e industria, da lire 16,096,50 imposta pel corrente anno 1877, a lire 14,830,23 e così portando l’aliquota del 60 0(0 deliberata per l’anno stesso, sulla tariffa normale delle tasse Ca merali stabilite col r. decreto 4 settembre 1870, n.° 2443, al solo 53 0[0 di dette tasse.
Circolare ajli intendenti äi Finanza
Il Senator Magliani, ministro delle Finanze, ha di retto agli intendenti di Finanza la seguente circolare: Nell’assurnere l'ufficio di reggere le finanze dello Stato, io faccio assegnamento sullo zelo e sulla in telligente cooperazione dei capi dell’amministrazione finanziaria delle provincie.Attendo i più soddisfacenti effetti dalla loro pro vata perizia e dal vivo sentimento che debbono avere della loro responsabilità verso il governo e verso gli amministrati. È questo sentim ento, fra tutti gli altri, il più adatto ad elevare il carattere più fun zionario ed a promuovere la fiducia nei cittadini.
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ai principii della legalità e della giustizia, che sono pure la base d'ogni vera utilità e di ogni vero pro gresso economico.
Tutta l’amministrazione dello Stato e quella finan ziaria in ¡specie, è chiamata a dar tali prove di de vozione al pubblico interesse, le quali valgano ad accrescerne sempre più la autorità ed il prestigio, e conciliarle la pubblica stima.
lo non tralascerò di esaminare minutamente l’an damento degli importanti servizi affidati all’ammini strazione provinciale e di valutarne i resultati.
Questo esame, a cui sarà pur dedicata 1’ opera assidua ed il consiglio dei Direttori generali, servirà eziandio a determinare i criteri per le maggiori am plificazioni che potessero venir introdotte nei proce dimenti dell’amministrazione e nell'ordinamento dei suoi uffici.
Saranno all’uopo emanate sempre, ove occorra il bisogno, speciali e circostanziate istruzioni.
Non sarà superfluo rammentare fin d’ora che il principale scopo da conseguire è la certezza e la chiarezza nell’applicazione dei tributi. Così può eli minarsi ogni biasimevole ed ingiusto deviamento in qualunque senso, ed ogni indebita complicazione nei rapporti fra i contribuenti e lo Stato; così può rag giungersi la speditezza e la semplicità nella azione amministrativa, che equivale pei contribuenti ad un sollievo d’imposta e per lo S.ato ad un risparmio di spesa.
L' applicazione delle leggi d’ imposta si renderà altrettanto più agevole per l’amministrazione e meno grave pei cittadini, per quanto la stessa semplicità e chiarezza nei procedimenti dell’ amministrazione gioverà a convincere i contribuenti della giustizia del debito loro, nonché dell’eguaglianza e della im parzialità dei criteri ondo è accertato.
Non aggiungo in questo momento altre parole. 11 governo ed il paese hanno ragione di attendere che l’istituzione delle Intendenze di finanza corrisponda pienamente al suo scopo; ed a questo intento dovrà essere rivolto ogni nostro sforzo.
« I l Ministro « A.- Magliai«. »
RIVISTA DELLE BORSE
F ire n z e 12 g e n n a io . S o tto il peso d e lla s v e n tu ra c h e ci h a co l p ito p e r la m o rte im m a tu r a , e q u a s i im p ro v v isa d el p rim o Re d’ I ta lia , n o n ci s e n tir e m mo a b b a s ta n z a in le n a p e r d ilu n g a r c i s u g li a ffari c o m p iu ti n el corso d e lia s e ttim a n a , e p e r d iv a g a r c i in co n sid e ra z io n i su lle ca u se c h e h a n n o e s e rc ita to m a g g io r e in flu e n z a su l m e r cato fin a n z ia rio . T u tta v ia p e r n o n m a n c a re a l d e b ito c o n tr a tto v erso i n o s tri le tto ri, n o n pos siam o a m eno di c o n s ta ta r e c h e la situ a z io n e p o litic a si è f a tta d a q u a lc h e g io rn o p iù ra s s i c u ra n te , e c h e t u t t e le p rin c ip a li B o rse di E u ro p a h a n n o c o m in c ia to a sc o n ta re in senso fa vorevole a l rialzo , le tr a t ta ti v e c h e d ie tro c o n sig lio d e lla stessa I n g h i l t e r r a si sono in iz ia le fra i d u e b e llig e r a n ti p e r a d d iv e n ir e ad u n a r m istizio.
A P a r i g i in f a tti la s e ttim a n a co m in ciò a t t i v is s im a ta n to su l m e rc a to a l c o n ta n te , c h e su q u e llo a te rm in e , e q u in d i i co rsi d elle r e n d ite fra n c e si si a c c e n tu a ro n o se m p re p iù verso il rialzo , a v e n d o il 3 ' 0 ;q g u a d a g n a to c irc a 33 c o n te sim i s u i corsi del s a b a to , e 30 il 5 0[0- A n c h e la r e n d ita ita lia n a se g n ò u n m o v im e n to a n a lo g o a q u ello d elle r e n d ite fra n c e si, c h i u d endo a 71,45 e così con u n g u a d a g n o d i 27 c e n te s im i su i corsi p re c e d e n ti. Nei g io r n i s u c cessiv i le r e n d ite fra n c e si p r o s e g u iro n o n e lla v ia del rialzo , e lo stesso a v v e n n e p e r g li a l t r i v a lo ri, a d eccezione d ella r e n d ita ita lia n a , la q u a le a m otivo di q u a lc h e p re o c c u p a z io n e d e s ta ta d a lla m a la ttia del R e tra s c o rs e d ebole e con te n d e n z a al rib asso , e n o n fu c h e a lla c h i u s u r a d ell’ o tta v a c h e a n c h ’ essa se g n ò il m o v i m e n to d i ria lz o d e g li a l tr i v a lo ri. Il 3 0[0 f r a n cese c h iu d e o g g i a 73,40 ; il 5 0[0 id em a 109,05 e la r e n d ita ita lia n a 72,17.
A L o n d ra allo S to ck E x c h a n g il m e rc a to e so rd ì se n za a lc u n sig n ific a to , e con a ffari q u a s i n u lli al prezzo di 94 5[8 a 94 7[8 pei c o n s o lid a ti in g le s i a l c o n ta n te , e di 94 3[8 a 94 7 |8 p e r l ’a te rm in e .
V erso la m e tà d e lla s e ttim a n a in s e g u ito a g li sforzi f a tti d a l g o v e rn o in g le s e p e r s p in g e r e la T u r c h ia a t r a t t a r e d ir e tta m e n te con la R u s sia , e s ta n te la p r o b a b ilità d i u n p ro s sim o a rm istiz io , ris a liro n o a 95 5[16, g u a d a g n a n d o così u n p u n to su i corsi d ell’ o tta v a p re c e d e n te . A n ch e la r e n d ita ita lia n a d a 70 3p4 rialzò fino a 71 1{4, e la t u r c a d a 9 1 ^4 a 9 9|16.
A n c h e a V i.enna p e r le stesse r a g io n i la s e ttim a n a tra s c o rs e in p ro g re ssiv o ria lz o . Il m o b ilia re d a 2 0 5 ,2 5 è r is a lito fino a 2 2 1 ,4 0 ; le lo m b a rd e d a 74, 50 a 77 ; le a u s tr ia c h e d a 245 a 256, 50, la r e n d it a a u s tr ia c a in c a r ta da 62, 90 a 66,95 e q u e lla n u o v a in oro d a 7 4 ,2 0 a 74, 70. A B e rlin o s i eb b e lo stesso m o v im en to , e q u in d i t u t t i i v a lo ri c h iu d o n o con se n s ib ile a u m e n to . Il m o b ilia re d a 346 si è sp in to fino a 375, 50 le a u s tr ia c h e d a 424 a 437, 50 , le lo m b a rd e d a 125 a 131, 50 e la r e n d it a ita l ia n a dopo essere c a d u ta a 71, 80 r is a lì a 72, 40. L e B orse ita lia n e eso rd iro n o deboli, e con te n d e n z a a l rib a ss o p e r le r a g io n i c h e t u t t i sa p p ia m o ; m a verso la c h iu s u r a d e lla s e tti m a n a , essendo s t a t a q u e s ta te n d e n z a p a r a l i z z a ta d a l so steg n o del m e rc a to este ro , a n c h e esse r ip re s e ro la v ia del ria lz o .
L e tr a n s a z io n i fu ro n o g e n e r a lm e n te lim ita te a i v a lo ri d i S ta to .
S u lla n o s tra B o rsa la r e n d it a 5 0(0 eso rd i a 78, 20 ex coupon, rip ie g ò m e rc o le d ì a 77, 80 e dopo essere r is a l ita ieri a 78, 50 in c o n ta n ti r e s ta o g g i a q u e sto m edesim o prezzo.