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rivista trimestrale anno XXXVI / N. 3-4 luglio-dicembre 2018 La storia a servizio dell ecumenismo. Per i 70 anni di Michele Cassese

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(1)

La storia a servizio dell’ecumenismo.

Per i 70 anni di Michele Cassese

rivista trimestrale anno XXXVI / N. 3-4 luglio-dicembre 2018

(2)

Aderente all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

Rivista STUDI ECUMENICI ISSN 0393-3687

Direttore responsabile: Tecle Vetrali Direttore di Redazione: Lorenzo Raniero

Comitato di Redazione: M. Berton, S. Cavalli, M. Dal Corso, P. Dozio, S. Morandini, G. Patton, L. Raniero, R. Sgarbossa

Segreteria di Redazione: M. Berton, S. Cavalli, P. Dozio, G. Patton, R. Sgarbossa Comitato scientifico: A. Birmelé, S. Cavalli, G. Cereti, E. Genre, G. Dal Ferro, R. Giraldo, D. Korsch, B. Petrà, L. Raniero, N. Valentini, T. Vetrali, P. Yfantis

Redazione e Amministrazione

Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino Castello 2786 - 30122 Venezia

Tel. 041 5235341 - Fax 041 2414020 e-mail: [email protected]

Stampa: Pazzini Stampatore Editore srl

via Statale Marecchia 67 - 47826 Verucchio, fraz. Villa Verucchio (RN) Autorizzazione del Tribunale di Venezia, n. 1415, in data 7.3.2002.

Proprietario/Editore: F.R.A.T.E.R. - Venezia P.IVA/TVA/VAT/MWSt. 02450660275

(3)

EDITORIALE

S

imone

m

orandini

, Dire grazie STUDI E RICERCHE

A. LA STORIA A SERVIZIO DELL’ECUMENISMO. PER I 70 ANNI DI MICHELE CASSESE

F

ranco

B

uzzi

, Martin Lutero e Johann Christian Edelmann interpreti di Gv 1,1

d

ieter

K

ampen

, Lutero e ontologia

p

ancrazio

S

alvador

, Girolamo Seripando protagonista della contrastata “teologia della mediazione”

n

ataScia

d

anieli

, Ebrei in Italia in epoca post tridentina G

iovanni

c

ereti

, L’influenza esercitata dal Vaticano II sulla

teologia delle altre Chiese cristiane

S

imone

m

orandini

, Un tempo da leggere ecumenicamen- te

d

ietrich

K

orSch

, Spiritualità ecumenica. Un progetto di ricerca

t

ecle

v

etrali

, La nuova giustizia del discepolo. Il discorso della montagna: Mt 5-7

m

arco

d

al

c

orSo

, Teologie del sud p

iermario

F

errari

, “Post-histoire”?

569

575 589 597 625 635 671

687 713 745 757

SOMMARIO

I.

(4)

B. MISCELLANEA: GIUSTIFICAZIONE E IDENTITÀ LUTE- RANA

a

ndré

B

irmelé

, Comprendere l’attuale situazione ecume- nica

c

ecil

m. r

oBecK

, Observations on “Lutheran Identity”

m

ichele

c

aSSeSe

, L’identità confessionale: esigenza ecu- menica oggi. Per un’immagine del luterano e del cattolico

r

oBerto

G

iraldo

, Natura e riconoscimento del ministero ordinato luterano

J

enniFer

W

aSmuth

, “Audiamus igitur docentem et admo- nentem Ecclesiam”. Approccio ermeneutico alle Sa- cre Scritture di Melantone

p

lacido

S

Groi

, Corrispondenza ed eccedenza. Il messag- gio della giustificazione e la filosofia contemporanea in dialogo

ECUMENISMO VISSUTO RIFLESSIONI

a

leSSandra

a

lBini

- m

icaela

F

ilippini

, Dopo il Master: vivere il dialogo interreligioso a scuola. Racconto di un’e- sperienza

a

lex

t

alarico

, Fare esperienza dell’icona della Natività ESPERIENZE

d

aniela

S

ala

, Un viaggio verso l’unità. Francesco a Gine- vra per il 70° del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Ginevra, 21.06.2018)

a

lex

t

alarico

, 55

a

Sessione di Formazione Ecumenica del SAE. Le Chiese di fronte alla ricchezza, alla povertà e ai beni della terra (Assisi, 29.07-04.08.2018)

m

arGherita

B

ertinat

, 55

a

Sessione di Formazione Ecume- nica del SAE. Gruppo liturgico del SAE (Assisi, 29.07- 04.08.2018)

m

arco

d

al

c

orSo

, III Congresso Continentale di Teologia Latinoamericana (San Salvador, 30.08- 02.09.2018) a

lex

t

alarico

, XXVI Convegno Ecumenico Internazionale

777 795

815 855

879

891

967 994

1007

1010

1012 1016

II.

552

(5)

di Spiritualità Ortodossa. “Discernimento e vita cri- stiana” (Bose, 05-08.09.2018)

S

imone

m

orandini

, Tempo del Creato, evento ecumenico (01.09.2018)

S

teFano

c

avalli

, Esercizi spirituali come esperienza ecu- menica (S. Agata Feltria, 8-12.10. 2018)

G

iancarlo

G

uaStella

, XIII Corso di Formazione Permanen- te al Dialogo Ecumenico e Interreligioso nella Missio- ne Francescana (Istanbul, 15-28.10.2018)

a

lex

t

alarico

, V Convegno Ecumenico Regionale. “La custodia del creato e il cammino ecumenico nel XXI secolo” (Castrovillari, 20 ottobre 2018)

F

ranceSca

d

alla

t

orre

, Fonti per il dialogo. Le Chiese in dialogo a 25 anni dal Direttorio per l’ecumenismo (Firenze, 29-30.10. 2018)

a

lex

t

alarico

, “Il tuo cuore custodisca i miei precetti”

(Pr 3,1). Un creato da custodire, da credenti re- sponsabili, in risposta alla parola di Dio (Milano, 19- 21.10.2018)

VITA DELL’ISTITUTO ATTIVITÀ

m

arco

d

al

c

orSo

, L’Istituto di Studi Ecumenici a Bose.

Incontro del gruppo di ricerca “Per una teologia dell’ospitalità” (Bose, 24-25.10.2018)

n

auSicaa

m

archiori

, Senza Tradizione non c’è futuro.

Da esegeta a pioniere dell’ecumenismo: il cardinale Agostino Bea a 50 anni dalla scomparsa (Venezia, 22.11.2018)

n

auSicaa

m

archiori

, Prolusione per l’anno accademico 2018-2019 (Venezia, 29.11.2018)

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA IN DIALOGO CON …

B

eatrice

r

izzato

, Un mosaico delle differenze come rispo- sta al tempo presente

III.

1021 1023 1025

1027

1032

1035

1042

1049

1051

1054

1059

IV.

(6)

RECENSIONI E PRESENTAZIONI

S

catena

S., Taizé una parabola di unità. Storia della Co- munità dalle origini al Concilio dei giovani, Il Mulino, Bologna, 2018, p. 876 (Gianluca Blancini)

r

oBiati

B

endaud

v., La stella e la mezzaluna. Breve sto- ria degli ebrei nei territori dell’Islam, Guerini, Milano, 2018, p. 243 (Francesca Cecchini)

d

ruel

J., Cercare di capirsi. Avvio al dialogo interreligioso, Queriniana, Brescia, 2018, p. 86 (Marco Dal Corso) c

aleFFi

S., Speranza e vita morale nel magistero recente

della Chiesa. Da un’antologia critica sulla virtù bam- bina ai risvolti etici della grande sconosciuta, Citta- della Editrice, Assisi, 2018, p. 402 (Lorenzo Raniero) c

halier

C., Le Rabbi di Kotzk (1787-1859). Un hassidi-

sme tragique, Arfuyen, Paris, 2018, p. 131 (Cristiana Dobner)

c

orradini

M., Il profumo dell’Eden. Odori, spezie, idola- tria nella mistica ebraica, Giuntina, Firenze, 2018, p.

154 (Cristiana Dobner)

h

oltz

B.W., Rabbi Akiva. L’uomo saggio del Talmud, Bol- lati Boringhieri, Milano, 2017, p. 207 (Cristiana Dob- ner)

p

rzyWara

e., Che “cosa” è Dio? Eccesso e paradosso dell’amore di Dio: una teologia, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani, 2017, p. 187 (Cristiana Dobner)

p

rzyWara

e., Umiltà, pazienza e amore, Queriniana, Bre- scia, 2018, p. 108 (Cristiana Dobner)

S

acKS

o., Il fiume della coscienza, Adelphi, Milano, 2018, p. 213 (Cristiana Dobner)

S

teinSaltz

a., L’anima, Giuntina, Firenze, 2018, p. 192 (Cristiana Dobner)

Letteratura, poesia e teologia, in Concilium, n. 5, 2017 (Cristiana Dobner)

NOSTRE PUBBLICAZIONI

c

aSSeSe

m., Martin Lutero e la sua riforma liturgica. Il percorso storico-teologico di un culto rinnovato

1061

1064

1065

1067

1070

1071

1073

1075 1076

1077

1079 1081

554

(7)

(Quaderni di Studi Ecumenici, 35), ISE San Bernardi- no, Venezia, 2017.

S

eGretariato

a

ttività

e

cumeniche

(a cura), È parso bene allo Spirito Santo e a noi (At 15,28). Riforma, profezia, tradizioni nelle Chiese. Atti della 54a Sessione di for- mazione ecumenica Domus Pacis - Santa Maria deli Angeli Assisi, 23-29 luglio, 2017 (Quaderni di Studi Ecumenici, 36), ISE San Bernardino, Venezia, 2017.

S

Groi

p., Verso un ecumenismo narrativo. Prospettive in- terdisciplinari fra psicologia del profondo, filosofia e teologia (Quaderni di Studi Ecumenici, 37), ISE San Bernardino, Venezia, 2018.

LIBRI RICEVUTI

INDICE GENERALE DELL’ANNATA 2018

1083

1084

1084 1085

1087

(8)
(9)

F

ranco

B

uzzi

Martin Lutero e Johann Christian Edelmann interpreti di Gv 1,1

Lo scopo di questo articolo consiste nel mostrare come l’interpretazione rigorosamente ortodossa di Gv 1,1 – offerta da Lutero – venne contestata nel travagliato periodo che dal pietismo sfociò nei primi sintomi dell’illumi- nismo tedesco, sullo sfondo di una critica ai testi biblici che presenta forti presupposti razionalistici in un autore singolare, come Johann Christian Edelmann (1698-1767).

Di fronte ai grandi misteri di Dio, come la divino-umanità di Cristo e la tri- nità delle Persone nell’unico Dio, la ragione dovrebbe fermarsi e acconten- tarsi della rivelazione. Questo è il grande appello di Lutero a una ragione che vuole travalicare le sue possibilità.

Martin Luther and Johann Christian Edelmann Interpreters of Jn 1:1

The purpose of this article is to show how the strictly orthodox interpreta- tion of Jn 1:1 – offered by Luther – was challenged in the troubled period that from pietism resulted the first symptoms of German enlightenment, against the background of a critique of biblical texts that presents strong rationalistic assumptions in a singular author, such as Johann Christian Edelmann (1698-1767).

Faced with the great mysteries of God, as the divine-humanity of Christ and the trinity of Persons in the one God, reason should stop and be con- tent with revelation. This is Luther’s great appeal for a reason that goes beyond its possibilities.

d

ieter

K

ampen

Lutero e ontologia

Lutero descrive la giustificazione sia in termini forensi sia con una terminolo- gia ontologica. Questi due modi di descrizione non si contraddicono, bensì sono complementari. Pertanto è possibile affermare che il credente è una

SOMMARI DEGLI ARTICOLI

(10)

nuova creatura con uno status ontologicamente diverso dal non credente:

perché unito a Cristo forma con lui un unico corpo, una nuova realtà. Nell’u- nione con Cristo però l’uomo resta pienamente uomo e mantiene la sua natura caduta e peccatrice, anche se il suo cuore viene orientato verso Dio e produce opere gradite a Dio. Queste buone opere possono essere un se- gno della giustificazione, ma non sono segni affidabili, soprattutto non nei momenti della tentazione, in quanto il credente non può liberarsi comple- tamente dal peccato. In generale, la ragione umana non può riconoscere la divinizzazione dell’uomo così come non può riconoscere Cristo nel pane con- sacrato, rimanendo il pane pane e l’uomo uomo. Il cambiamento ontologico resta quindi nascosto alle facoltà umane. L’unico modo di conoscenza è la rivelazione divina, la parola dell’Evangelo che afferma la nostra giustificazio- ne per sola grazia e che quindi è l’unico fondamento affidabile della fede.

Luther and Ontology

Luther describes justification both in forensic terms and with an ontologi- cal terminology. These two modes of description do not contradict each other, but are complementary. Therefore, it is possible to affirm that the believer is a new creature with an ontologically different status from the unbeliever: because united with Christ he forms with him a single body, a new reality. In union with Christ, however, man remains fully man and maintains his fallen and sinful nature, even if his heart is directed towards God and produces works pleasing to God. These good works can be a sign of justification, but they are not reliable signs, especially not in moments of temptation, because the believer cannot completely free himself from sin. In general, human reason cannot recognize the divinization of man as he cannot recognize Christ in the consecrated bread, remaining bread and man. The ontological change therefore remains hidden from human faculties. The only way of knowing is the divine revelation, the word of the gospel that affirms our justification by grace alone and which is therefore the only reliable foundation of faith.

p

ancrazio

S

alvador

Girolamo Seripando protagonista della contrastata “teologia del- la mediazione”

Lutero e Seripando hanno entrambi commentato, in anni diversi, la lettera di S. Paolo ai Romani. Il primo, negli anni 1515-1516, il secondo, duran- te la prima e seconda sessione del concilio di Trento. Entrambi i teologi ribadiscono, a più riprese, il dettato paolino della fede senza le opere per ottenere la salvezza, per i meriti di Cristo. Nel medesimo tempo, ambedue sostengono che la fede è accompagnata dalle opere. Sembra che i due teologi divergano invece sul problema del merito e quindi della funzione che hanno le opere ai fini della giustificazione. Per il monaco di Wittenberg

558

(11)

si deve escludere assolutamente il merito, altrimenti si dovrebbe ammette- re che i meriti di Cristo non sarebbero sufficienti a salvarci. Per il monaco napoletano mediante le opere buone possiamo conservare, aumentare e perfezionare la grazia della giustificazione. Tale diversità è più apparente che reale, perché il Seripando, fedele al pensiero di Agostino, ribadisce che tutto l’iter della giustificazione è gloria di Dio.

Girolamo Seripando, Protagonist of the Contrasted “Theology of Mediation”

Luther and Seripando have both commented, in different years, the letter of St. Paul to the Romans. The first, in the years 1515-1516, the second, during the first and second session of the Council of Trent. Both theolo- gians reaffirm, on several occasions, the Pauline dictates of faith without the works to obtain salvation, for the merits of Christ. At the same time, both argue that faith is accompanied by works. It seems that the two theologians instead diverge on the question of merit and therefore on the function that works have for the ends of justification. For the monk of Wit- tenberg absolutely merit must be excluded, otherwise one should admit that the merits of Christ would not be enough to save us. For the Neapoli- tan monk through good works we can preserve, increase and perfect the grace of justification. This diversity is more apparent than real, because the Seripando, faithful to the thought of Augustine, reiterates that the whole process of justification is the glory of God.

n

ataScia

d

anieli

Ebrei in Italia in epoca post tridentina

L’articolo vuole tentare di capire come lo spirito di riforma e necessità di rinnovamento nella Chiesa del XVI secolo fu percepito dagli ebrei italiani.

L’altalena di concessioni e restrizioni negli interventi papali, con il breve periodo di tolleranza sotto i papi rinascimentali proseguì monotonamen- te fino ai primi decenni del XVI secolo. Il clima cambiò con la Riforma e la Controriforma cattolica. I motivi del cambiamento della linea politica secolare della Chiesa verso gli ebrei sono strettamente connessi a quelli più generali della sua crisi e della sua evoluzione nel corso del XVI secolo.

L’autrice si augura che il breve articolo proposto possa essere l’inizio di un nuovo ambito di ricerca che si dedichi alla traduzione e al reperimento di documentazione storica sull’argomento prodotta dagli ebrei dell’epoca.

Jews in Italy in the post-Tridentine era

(12)

G

iovanni

c

ereti

L’influenza esercitata dal Vaticano II sulla teologia delle altre Chiese cristiane

Prima del concilio Vaticano II i cristiani delle diverse Chiese si sentivano piuttosto estranei gli uni agli altri e ogni Chiesa difendeva la propria tra- dizione ecclesiale o confessionale. Il movimento ecumenico aveva tuttavia già aiutato a prendere coscienza dell’esistenza di un’unica cristianità nella quale cominciava ad avvenire uno scambio di doni. Il Vaticano II ha in- serito anche la Chiesa cattolica in quest’unico movimento ecumenico e ha determinato un profondo cambiamento nell’atteggiamento degli altri cristiani nei suoi confronti. Le reazioni immediate e le pubblicazioni degli osservatori non cattolici al concilio ne offrono una valutazione critica ma in genere amichevole, ma è stato nei decenni successivi che le altre Chiese e i loro teologi hanno mutato il loro rapporto con la Chiesa cattolica e hanno anche modificato molte posizioni dottrinali, come emerge con chiarezza dall’insieme dei documenti del dialogo ecumenico. Oggi i teologi di tutte le Chiese tengono conto degli apporti provenienti dalle altre Chiese e in particolare dalla Chiesa cattolica, rielaborando la propria teologia in chiave ecumenica. A questa apertura non deve fare ostacolo il ripiegamento che si nota in molte Chiese a difesa delle diverse identità confessionali ma nep- pure la lentezza dei cambiamenti che si realizzano nella Chiesa cattolica in piena continuità con gli orientamenti del Vaticano II.

The Influence Exerted by Vatican II on the Theology of Other Christian Churches

Before the Second Vatican Council, Christians of the different Churches felt rather alien to each other and each Church defended its own ecclesial or con- fessional tradition. However, the ecumenical movement had already helped to become aware of the existence of a single Christianity in which an exchan- ge of gifts began to take place. Vatican II has also included the Catholic Chur- ch in this single ecumenical movement and has led to a profound change in the attitude of other Christians towards it. The immediate reactions and publications of non-Catholic observers at the Council offer a critical but gene-

560

(13)

rally amicable evaluation, but it was in the following decades that the other Churches and their theologians changed their relationship with the Catholic Church and also changed many doctrinal positions, as clearly emerges from the whole of the documents of ecumenical dialogue. Today the theologians of all the Churches take into account the contributions from the other Chur- ches and in particular from the Catholic Church, reworking their theology in an ecumenical key. This opening should not hinder the withdrawal that is evi- dent in many churches in defense of the different confessional identities, but not even the slowness of the changes that take place in the Catholic Church in full continuity with the guidelines of Vatican II.

S

imone

m

orandini

Un tempo da leggere ecumenicamente

Per un teologo ecumenista cattolico leggere questo tempo significa in primo luogo esaminare e valorizzare quelle dinamiche di dialogo e ricon- ciliazione che innervano il pontificato di papa Francesco. L’attuale ponte- fice parla di questo tempo come di un “cambiamento d’epoca” e certa- mente questo è vero anche per il dialogo ecumenico. La forte coscienza dell’orizzonte globale in cui sono oggi poste le Chiese, per annunciarvi la buona novella di pace, diviene in lui stimolo a rafforzare le dinamiche dell’incontro, ma anche quelle della ricerca. Emerge così la necessità di un ripensamento della stessa teologia dell’ecumenismo, dei paradigmi che ne hanno guidato l’elaborazione. Siamo insomma ormai lontani dallo stile della polemica, teso a “convincere d’errore” l’avversario; viviamo invece una logica dialogica, attenta a tutti gli elementi di verità che l’altro cristiano ha custodito nel proprio percorso e può offrire oggi, come doni preziosi da condividere. Un tempo promettente, dunque; un tempo nel quale la novità dello Spirito sembra innestarsi in modo creativo nella continuità del cammino ecclesiale, per indicare nuovi cammini da percorrere.

A Time to Read Ecumenically

For a Catholic ecumenical theologian, reading this time means first of all examining and enhancing those dynamics of dialogue and reconciliation that enervate Pope Francis’ pontificate. The current pontiff speaks of this time as a “period change” and certainly this is also true of ecumenical dia- logue. The strong conscience of the global horizon in which the Churches are situated today, to announce the good news of peace, becomes for him a stimulus to strengthen the dynamics of the meeting, but also those of research. Thus emerges the need for a rethinking of the same theology of ecumenism, of the paradigms that have guided its elaboration. In short, we are now far from the style of controversy, aimed at “convincing the opponent” of error; instead we live a dialogic logic, attentive to all the ele- ments of truth that the other Christian has kept in his path and can offer

(14)

today, as precious gifts to share. A promising time, therefore; a time in which the novelty of the Spirit seems to engage creatively in the continuity of the ecclesial journey, to indicate new paths to be traveled.

d

ietrich

K

orSch

Spiritualità ecumenica. Un progetto di ricerca

“Spiritualità” è un concetto che come pochi altri è stato utilizzato nelle più svariate accezioni e nei più disparati contesti, ma che è sempre rimasto anche un elemento di grande indeterminatezza, all’interno degli attuali dibattiti religioso-culturali. Voler impiegare proprio questo concetto in una teologia ecumenica, che deve confrontarsi con numerose differenziazioni estremamente accurate, pone come presupposto il poterne far uso in un modo ragionevole. L’articolo vuole essere un contributo in tal senso at- traverso un approccio storico, filosofico e teologico al fine di recuperare il concreto vivere cristiano come via verso l’unità.

Ecumenical Spirituality. A Research Project

“Spirituality” is a concept that, like few others, has been used in the most varied meanings and in the most disparate contexts, but that has always remained an element of great vagueness, within the current religious-cul- tural debates. To use this concept in an ecumenical theology, which has to deal with numerous extremely accurate differentiations, assumes that it can be used in a reasonable way. The article wants to be a contribution in this sense through a historical, philosophical and theological approach in order to recover the concrete Christian life as a way towards unity.

t

ecle

v

etrali

La nuova giustizia del discepolo. Il discorso della montagna: Mt 5-7

Il Discorso della montagna contiene vari discorsi e comandamenti di Gesù ripresi dalla Chiesa primitiva e raccolti in unità, con diversi generi letterari:

metafore, parabole, sentenze proverbiali, affermazioni legali, parole profe- tiche. Nella struttura del Vangelo di Matteo il brano costituisce il primo dei cinque grandi discorsi di Gesù: è il discorso inaugurale, programmatico, che proclama la giustizia del regno. Il chiaro messaggio di questo discorso è che la legge antica permane, ma va portata a compimento: quello che conta è la nuova giustizia (Mt 5,20s) e mettere in pratica “queste parole”

(Mt 7,21-27): è delineata così l’identità del discepolo.

The New Justice of the Disciple. The Discourse on the Mount:

Mt 5-7

The Sermon on the Mount contains various discourses and commandments of Jesus taken from the primitive Church and collected in unity, with different

562

(15)

literary genres: metaphors, parables, proverbial sentences, legal statements, prophetic words. In the structure of the Gospel of Matthew, the passage is the first of the five great discourses of Jesus: it is the inaugural, programmatic discourse that proclaims the justice of the kingdom. The clear message of this discourse is that the ancient law remains, but must be brought to comple- tion: what counts is the new justice (Mt 5:20f) and put into practice “these words” (Mt 7:21-27): thus delineated the identity of the disciple.

m

arco

d

al

c

orSo

Teologie del sud

I sociologi della religione sostengono con effetto che Dio abbia … “cambiato indirizzo”, volendo dire, con un’immagine plastica, che se osserviamo il cri- stianesimo a partire dai numeri, è evidente come esso sia sempre più, statisti- camente parlando, un fenomeno del sud del mondo. In crisi al nord, il cristia- nesimo sta vivendo una stagione vivace, contradittoria, complessa nel sud del mondo. Ma la ricchezza del cristianesimo del sud, questa la tesi, non riposa solo nei numeri. Se vogliamo osservare, come si propone di fare l’articolo in oggetto, la storia recente delle Chiese latinoamericane (che del cristianesimo del sud sono a tutti gli effetti valida espressione) ci imbattiamo in un patrimo- nio di riflessione e soprattutto di pratica ecclesiale tutto da raccontare. Non solo pensando al passato, ma anche volendo indicare prospettive per il futuro delle Chiese. Insomma, dal sud possiamo imparare diverse lezioni.

Southern Theologies

The sociologists of religion argue with effect that God has … “changed direction”, meaning, with a malleable image, that if we observe Christia- nity starting from numbers, it is evident that it is increasingly, statistically speaking, a phenomenon of the south of the globe. In crisis in the nor- th, in contrast, Christianity is experiencing a lively, complex season in the southern hemisphere. However, in this thesis the wealth of southern Chri- stianity does not reside only in numbers. If we want to observe, as pro- posed in this article, the recent history of the Latin American Churches (which of southern Christianity is in effect a valid expression) we encounter a patrimony of reflection and, above all, of ecclesial practice to be told. Not only thinking about the past, but also wanting to indicate perspectives for the future of the Churches. In short, from the south we can learn different lessons.

p

iermario

F

errari

“Post-histoire”?

Occidente: terra dell’Occaso, del “tramonto”. Non solo dal punto di vista etimologico. Sembra essere questo il destino originario (o la destinazione)

(16)

dell’Occidente. Diverse interpretazioni si sono accreditate al riguardo, al fine di cogliere la direzione, non lineare e complessa, di questo destino.

Nel presente articolo l’autore si confronta con queste riflessioni che hanno caratterizzato l’epoca moderna per ribadire la convinzione che è necessario rafforzare un’autentica coscienza storica nell’uomo contemporaneo.

“Post-histoire”?

West: land of the Occasion, of the “sunset”. Not just from the etymological point of view. This seems to be the original destiny (or destination) of the West. Various interpretations have been credited in this regard, in order to grasp the non-linear and complex direction of this destiny. In this article the author is confronted with these reflections that have characterized the modern era to reaffirm the belief that it is necessary to strengthen an authentic historical consciousness in contemporary man.

a

ndré

B

irmelé

Comprendere l’attuale situazione ecumenica

Il presente contributo nel fare qualche passo indietro desidera affrontare in un primo momento le scelte teologiche fondamentali e le opzioni metodo- logiche messe in opera per il cammino dell’unità. Queste scelte e opzioni sono concomitanti ai dialoghi, di cui sono sia premessa che conseguenza, e che sono affrontati nella seconda parte di questa presentazione. In un terzo momento l’autore esamina le sfide che oggi sono rivolte ai dialoghi, e che si mostrano in una direzione e in un ambito diversi da quanto finora è stato l’obiettivo dei dialoghi stessi.

Understanding the Current Ecumenical Situation

The present contribution, in making some steps backwards, wishes to face at first the fundamental theological choices and the methodological op- tions put in place for the journey of unity. These choices and options are concomitant with the dialogues, of which they are both premise and con- sequence, and which are addressed in the second part of this presentation.

In a third moment, the author examines the challenges that today are ad- dressed to the dialogues, and that show themselves in a different direction and in a context than what has been the aim of the dialogues themselves.

c

ecil

m. r

oBecK

Osservazioni sull’“Identità luterana”

L’intervento del dot. Cecil M. Robeck Jr. al seminario di ecclesiologia tenuto presso l’Istituto di Studi Ecumenici nei giorni 6 e 7 aprile 2018 parte dalle riflessioni proposte nel documento Lutheran Identity, e si relaziona ad esse partendo dal suo vissuto come ministro ordinato delle Assemblee di Dio, un cristiano pentecostale. Sottolinea le molte idee con cui si trova d’accor-

564

(17)

do e pone alcune domande su alcune questioni proposte, rilanciando alcu- ne sfide sul cammino ecumenico futuro delle Chiese cristiane, in cui anche il movimento pentecostale potrà, a suo avviso, portare il suo contributo.

Observations on “Lutheran Identity”

The intervention of Dr. Cecil M. Robeck Jr. at the seminar of ecclesiology held at the Institute of Ecumenical Studies on April 6 and 7, 2018 star- ts from the reflections proposed in the document Lutheran Identity, and relates to them starting from his experience as ordained minister of the Assemblies of God, a Pentecostal Christian. He emphasizes the many ideas with which he agrees and asks some questions about some of the propo- sed questions, relaunching some challenges on the future ecumenical path of the Christian Churches, in which even the Pentecostal movement will, in his opinion, bring its contribution.

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L’identità confessionale: esigenza ecumenica oggi. Per un’immagi- ne del luterano e del cattolico

Con questo contributo l’autore si prefigge un obiettivo limitato e ben pre- ciso: offrire elementi per una comprensione dell’identità luterana e catto- lica. Nel perseguire questo intento egli non esamina i contenuti dottrinali e la teologia che contraddistinguono la Chiesa luterana e quella cattolica, ma si rivolge alle loro rispettive spiritualità, esaminando la fides qua, del vissuto spirituale espresso nella quotidianità, cioè quei cardini della fede dottrinale a cui crede e aderisce il luterano da una parte e il cattolico dall’al- tra. Si propone inoltre di rispondere a poche, semplici domande: qual è l’immagine spirituale del luterano, oggi? Come si sente chiamato a vivere la fede, e come sente di viverla? E quale immagine di cattolico è possibile cogliere? Le risposte a queste domande sono cercate a partire da un mo- mento ben preciso: la separazione del millecinquecento tra le due Chiese, che sta all’origine del loro problema identitario; e in secondo luogo sono basate sugli scritti dei riformatori e della Chiesa luterana e sui tre grandi catechismi della Chiesa cattolica, quello tridentino, quello di Pio X e quello post Vaticano II.

Confessional Identity: An Ecumenical Need Today. For an Image of the Lutheran and the Catholic

With this contribution, the author sets a limited and precise goal: to offer elements for an understanding of Lutheran and Catholic identity. In pur- suing this intent, he does not examine the doctrinal contents and theolo- gy that characterize the Lutheran and Catholic Churches, but addresses their respective spiritualities, examining the fides qua of the spiritual life expressed in everyday life, that is, the cornerstones of the doctrinal faith

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to which he believes and joins the Lutheran on one side and the Catholic on the other. It is also proposed to answer a few simple questions: what is the spiritual image of the Lutheran today? How does he feel called to live the faith, and how does he feel to live it? And what image of Catholic is it possible to grasp? The answers to these questions are sought from a precise moment: the separation of the fifteenth century between the two Churches, which is at the origin of their identity problem; and secondly they are based on the writings of the reformers and the Lutheran Church and on the three great catechisms of the Catholic Church, the Tridentine one, that of Pius X and the post Vatican II one.

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Natura e riconoscimento del ministero ordinato luterano

Diverse le questioni esistenti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa luterana a proposito del ministero ecclesiale e di quello ordinato in particolare. Molti e ampi anche i consensi raggiunti specie in questi cinquant’anni e più di dialogo bilaterale cattolico-luterano. Essi però non sono bastati per chiarire tutti gli aspetti connessi e, soprattutto, perché da parte cattolica non ci sia ancora il riconoscimento dei ministeri luterani. L’articolo dunque vuole fare il punto della situazione su questo aspetto e al tempo stesso ribadire la posizione luterana sull’importanza fondamentale del ministero ordinato.

Nature and Recognition of Lutheran Ordained Ministry

There are several questions between the Catholic Church and the Lutheran Church concerning the ecclesial ministry and the one ordained in particu- lar. The consensus reached especially in these fifty years and more of bila- teral Catholic-Lutheran dialogue is also multiple and varied. However, they were not enough to clarify all the related aspects and, above all, because the Catholic side has not yet recognized the Lutheran ministries. The article therefore wants to take stock of the situation on this aspect and at the same time reiterate the Lutheran position on the fundamental importance of the ordained ministry.

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“Audiamus igitur docentem et admonentem Ecclesiam”. Ap- proccio ermeneutico alle Sacre Scritture di Melantone

Melantone nel De ecclesia et de autoritate Verbi Dei offre un’articolazione ricercata sul ruolo della tradizione come autorità nella Chiesa. In esso Me- lantone stabilisce che è solo la Parola di Dio che ha autorità e che conferisce autorità nella Chiesa. I concili e i venerabili autori patristici non hanno autori- tà da se stessi, la loro autorità è ricevuta in proporzione diretta a quanto essi riflettono la luce della pura proclamazione del Vangelo. Melantone, perciò,

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fu molto critico non solo nei confronti delle pretese pontificie di primato uni- versale, ma fece anche chiare critiche a prominenti autori patristici. Queste critiche, tuttavia, non ci devono condurre a sminuire il ruolo autorevole che Melantone riconosce agli autori patristici e ai concili ecclesiastici. Melantone cerca di correggere una sovrastima dell’autorità post-apostolica; non nega l’autorità post-apostolica per sé. Per di più, può usare la tradizione dottrinale della Chiesa come chiave ermeneutica per una giusta comprensione della Sacra Scrittura. Perciò si può dire, che Melantone le combina entrambe: un principio della Scrittura e un principio della tradizione.

“Audiamus igitur docentem et admonentem Ecclesiam”. The Hermeneutical Approach to the Sacred Scriptures of Me- lanchthon

Melanchthon in De ecclesia et de autorita Verbi Dei offers a refined articu- lation on the role of tradition as authority in the Church. In it, Melanchthon states that it is only the Word of God that has authority and which confers authority in the Church. The councils and the venerable patristic authors have no authority from themselves, their authority is received in direct pro- portion to what they reflect the light of the pure proclamation of the Go- spel. Melanchthon, therefore, was very critical not only with regard to the papal claims of universal primacy, but also made clear criticisms of promi- nent patristic authors. These criticisms, however, should not lead us to dimi- nish the authoritative role that Melanchthon recognizes to patristic authors and ecclesiastical councils. Melanchthon seeks to correct an overestimation of post-apostolic authority; he does not deny the post-apostolic authority for himself. Moreover, it can use the doctrinal tradition of the Church as a hermeneutical key for a correct understanding of the Holy Scriptures.

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Corrispondenza ed eccedenza. Il messaggio della giustificazione e la filosofia contemporanea in dialogo

Questo studio parte con la presentazione, in termini essenziali, del mes- saggio della giustificazione per fede, facendo riferimento soprattutto alla Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione. Con queste basi viene esaminata la rilettura che GL offre della giustificazione a partire da quattro categorie (amore, riconoscimento/apprezzamento, perdono, li- bertà) per evidenziare la loro capacità di intercettare la coscienza europea attuale, tramite il confronto con la filosofia e la psicologia contemporanee.

Vengono quindi offerte alcune osservazioni di taglio ermeneutico, sul rap- porto fra la concezione della Riforma come processo di apprendimento aperto e l’interpretazione dei cinque solismi della teologia riformata. Al termine del percorso vengono proposte delle forme di corrispondenza fra

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i classici sola della teologia evangelica e la filosofia contemporanea, non senza includere una conclusione circa l’eccedenza della giustificazione ri- spetto a queste, pur necessarie, convergenze.

Correspondence and Excess. The Message of Justification and Contemporary Philosophy in Dialogue

This study starts with the presentation, in essential terms, of the messa- ge of justification by faith, referring above all to the Joint Declaration on the doctrine of justification. With these bases, we examine the rereading that GL offers of justification from four categories (love, recognition / ap- preciation, forgiveness, freedom) to highlight their ability to intercept the current European consciousness, through the comparison with contempo- rary philosophy and psychology. Then some observations of hermeneutic dimension are offered, on the relationship between the conception of the Reformation as an open learning process and the interpretation of the five solism of the reformed theology. At the end of the course, forms of correspondence between the traditional classics of evangelical theology and contemporary philosophy are proposed, not without including a con- clusion about the excess of justification with respect to these, although necessary, convergences.

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