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Ufficio dei Referenti per la Formazione Decentrata

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Academic year: 2022

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UFFICIO PER LA FORMAZIONE DECENTRATA

Maria Acierno, Antonio Balsamo, Margherita Cassano, Pietro Curzio,

Alberto Giusti, Francesco Salzano

Segreteria Organizzativa Ufficio del Massimario

dr. Renato Delfini

tel. 06 6883 2120 – fax 06 6883 411 e-mail: [email protected]

Per ricevere informazioni sulla programmazione 2011 scrivere alla e-mail:

[email protected]

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ORTE

S

UPREMA DI

C

ASSAZIONE

Ufficio dei Referenti per la Formazione Decentrata

L

A GIUSTIZIA PENALE DOPO IL

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RATTATO DI

L

ISBONA

Roma, 24 marzo 2011

Aula Giallombardo della Corte di Cassazione

(2)

Oggetto L’entrata in vigore nel dicembre 2009 del Trattato di Lisbona ha significativamente mutato il quadro istituzionale dell’Unione Europea, con l’abolizione della struttura a pilastri. La

“comunitarizzazione” della giustizia penale implica una radicale modifica sul piano delle fonti normative – dalle decisioni e decisioni quadro ai regolamenti e alle direttive – e l’estensione del pieno sindacato della Corte di giustizia al settore penale. I trattati, poi, consacrano esplicitamente il riconoscimento di una competenza penale in capo all’Unione europea e pongono una solida base giuridica per la costituzione di un futuro Pubblico ministero europeo.

Parlamento e Consiglio possono adottare norme minime per la definizione di reati e sanzioni, nonché varare direttive volte al ravvicinamento delle norme processuali, onde favorire la cooperazione giudiziaria fra gli Stati Membri ed il mutuo riconoscimento delle decisioni. Per comprendere i nuovi assetti dell’area di libertà, sicurezza e giustizia l’attenzione deve posarsi anche sulle prime direttive adottate (in materia di ambiente, di inquinamento marittimo e, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, di traduzione degli atti processuali) e su quelle già in fase avanzata di preparazione.

Il mutato quadro stimola così nuovi interrogativi: quanto incisiva sarà l’opera dell’Unione nel settore penale? Quali i

“contro limiti” opposti dai parlamenti e dalle corti nazionali? Quale bilanciamento fra istanze di repressione ed esigenze di tutela della libertà individuale? E quale sarà

l’impatto della Corte di giustizia, da sempre motore propulsivo delle politiche europee, anche nei momenti di crisi del consenso politico?

Metodologia Date le sue finalità di ricognizione dei problemi e di sollecitazione ad una riflessione comune sulle possibili soluzioni, il metodo deve stimolare e privilegiare la partecipazione attiva dei partecipanti. I relatori dovranno pertanto illustrare brevemente le varie questioni su cui potrà aversi un dibattito immediato.

Destinatari– I destinatari sono i giudici e i sostituti procuratori generali della Suprema Corte, ma il seminario è aperto alla partecipazione dei magistrati del distretto di Corte d’Appello, degli Avvocati, dei Professori e di tutti coloro che a diversi livelli sono interessati al tema.

PROGRAMMA

ORE 15.00

ERNESTO LUPO

PRIMO PRESIDENTE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Direzione e coordinamento dell’incontro

PROF.ENNIO AMODIO UNIVERSITÀ DI MILANO

PROF.VINCENZO MILITELLO UNIVERSITÀ DI PALERMO

PROF.STEFANO MANACORDA UNIVERSITÀ DI NAPOLI

PROF.MICHELE PANZAVOLTA UNIVERSITÀ DI MAASTRICHT

GAETANO DE AMICIS

MAGISTRATO DI TRIBUNALE APPLICATO ALL’UFFICIO DEL MASSIMARIO E DEL RUOLO

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I consiglieri Giovanni Amoroso e Luisa Bianchi presso la Cassazione francese, il consigliere Vincenzo Di Cerbo presso la Cassazione tedesca, il consigliere Domenico Gallo presso