UFFICIO PER LA FORMAZIONE DECENTRATA
Fulvio Baldi, Fabrizio Di Marzio, Gianluigi Pratola, Luca Ramacci, Luigi Alessandro Scarano, Lucia Tria
Segreteria Organizzativa Ufficio del Massimario
dr. Renato Delfini
tel. 06.68832120/2146 – fax 06.6883411 e-mail: renato.delfini@giustizia.it
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UPREMA DIC
ASSAZIONE
Ufficio dei Referenti per la Formazione Decentrata
IL PROCESSO NEL SUO TEMPO:
RIFLESSIONI SULLA PROVA SCIENTIFICA
Roma, 28 maggio 2014 ore 15,00 Aula Magna della Corte di Cassazione
Oggetto: Scienza e processo si trovano in un rapporto di reciproca integrazione sempre più feconda: da un lato, con l'evoluzione tecnologica, il diritto penale si apre all'ingresso della scienza e, dall'altro, si assiste ad una sorta di processualizzazione del metodo scientifico, che passa attraverso il contraddittorio tra gli esperti e il vaglio giudiziale delle prospettazioni tecniche introdotte nel processo.
È incontestabile, invero, che un sempre maggior numero di fatti rilevanti è oggi dimostrato mediante il ricorso a tecnologie complesse e sofisticate (tra cui spettrografia, stilometria, DNA test, Luminol, Stub, Bloodstain Pattern Analysis) ed alla prova scientifica, intesa come quella, di tipo critico o indiziario, che, partendo da un fatto dimostrato, utilizza una legge scientifica per accertare l'esistenza di un ulteriore fatto da provare.
Ed in tale contesto si annidano due rischi:
quello dell’assottigliamento del “senso comune”, cioè del repertorio di conoscenze dell’uomo medio che il giudice utilizza per reperire le regole dell’inferenza probatoria; e quello della inarrestabile importanza del ruolo dell’esperto, che finisce, nella sostanza, con l’accentrare su di sé tutti gli oneri della decisione.
A tali rischi occorre contrapporre un antidoto, il cui rinvenimento passa attraverso lo sforzo di riportare la prova scientifica all’interno delle coordinate del processo, individuando, al momento per via esegetica, un assetto di regole che, pur rispettose della sua natura, abbiano la capacità di costruirne un identikit affidabile e
prevedibile in tutte le rilevanti fasi della sua vita, quali quelle dell’ammissione, dell’acquisizione, della valutazione e della conservazione.
Metodologia – In considerazione della finalità dell’incontro (di approfondimento sulla materia e di sollecitazione ad una riflessione condivisa), i relatori illustreranno i vari profili del tema, soffermandosi sui più recenti approdi interpretativi e sulle questioni controverse, anche al fine di favorire il successivo dibattito.
Destinatari − Il seminario è destinato ai giudici ed ai sostituti procuratori generali della Suprema Corte, a tutti i magistrati di merito ed agli avvocati ed è aperto alla partecipazione dei docenti universitari, degli stagisti e di ogni altro interessato
PROGRAMMA ore 15.00
Presiede
GIANFRANCO CIANI
PROCURATORE GEN.LE DELLA CORTE DI CASSAZIONE
Relatori
PAOLO MOSCARINI
PROFESSORE ORDINARIO DI DIRITTO PROCESSUALE PENALE
PRESSO L’UNIVERSITÀ LUISS DI ROMA:
“La valutazione giudiziale della prova scientifica”
CHIARA FANUELE
PROFESSORE AGGREGATO DI DIRITTO PROCESSUALE PENALE
PRESSO L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA: “Acquisizione e conservazione della prova scientifica: in particolare, riflessioni sul D.N.A.”
PATRIZIA PICCIALLI
CONSIGLIERE DELLA CORTE DI CASSAZIONE:
“Evoluzione e percorsi giurisprudenziali degli ultimi anni”
GIANCARLO DE CATALDO
CONSIGLIERE DELLA CORTE DI APPELLO DI ROMA:
“Le esperienze di un giudice di merito”