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Cronache Economiche. N.071-072, 20 Dicembre 1949

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INTERAMENTE IN MATERIA PLASTICA. IL SEDILE PER W . C. « CM » IDEATO E BREVETTATO DALLA CARRARA & MATTA - RISOLVE NEL CAMPO DELL'IDRAULICA SANITARIA IL GRANDE PROBLEMA DELL'IGIENE. * CREATO SU CONCEZIONI TECNICHE COMPLETAMENTE NUOVE, E' FABBRICATO IN MODO DA RENDERLO APPLICABILE SU OGNI TIPO DI VASO. * LA SUA FORMA E' PERFETTAMENTE STABILE, E' SOLIDO C O N COLORI RESISTENTI ALL'UMIDITÀ ED AL TEMPO * C O N QUESTI REQUISITI SI E' COMPLETAMENTE AFFERMATO PRESSO I MIGLIORI IDRAULICI DI TUTTI I PAESI ED E' PRIMO FRA I PRODOTTI PER L'IGIENE MODERNA.

CARRARA { MATTA - FABBRICA STAMPATI MATERIE PLASTICHE S. a r.

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>

N. 71 - 72 20 Dicembre 1949

CRONACHE

ECONOMICHE

QUINDICINALE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

C O M I T A T O DI R E D A Z I O N E prof. d o t t . A R R I G O B O R D I N prof. avv. A N T O N I O C A L A N D R A d o t t . C L E M E N T E C E L I D O N I O p r o f . d o t t . S I L V I O G O L Z I O p r o f . d o t t . F R A N C E S C O P A L A Z Z I - T R I V E L L I d o t t . G I A C O M O F R I S E T T I Segretario * d o t t . A U G U S T O B A R G O N I Direttore responsabile

Lo sviluppo economico delle zone depresse

i l i » I A \ 1» O H E \ I c O C « « T I 4»

I . - ( ¿ i l l e s i i l i - I c o s i i l i l l ' i l o " p u n t o I V " .

Nell'indirizzo inaugurale del 20 gennaio 1949 il Presidente degli Stati Uniti. Truman, in aggiunta ai tre principali cbiettivi della politica estera sta-tunitense, ne delineava un quarto che sintetica-mente venne allora definito come « un nuovo co-raggioso programma per rendere disponibili i be-nefici delle nostre scoperte scientifiche e del nostro progresso industriale per il miglioramento e lo sviluppo delle aree arretrate nel mondo ». Non si l ratta va in realtà di un'idea nuova. Da molti anni l'assistenza tecnica sia pure su scala limitata è stata eregata dai paesi altamente sviluppati alle zone ancora arretrate, sia tramite accordi bila-terali, sia attraverso i canali dell'iniziativa pri-vata. Cessata la seconda guerra mondiale la for-nitura di un certo grado di assistenza tecnica in diverse forme è stata una delle principali funzioni degli organismi specializzati delle Nazioni Unite.

Successivamente all'iniziativa del Presidente Truman e su richiesta del Rappresentante degli Staiti Uniti, il Consiglilo

Econo-mico e Sociale della Nazioni Uni-te deliberava il 4 marzo 1949 la redazione di un rapporto per la IX Sessione «lei Consiglio. Tale rapporto fu preparato dalla Se-greteria Generale con la collaborazione dell'Ufficio Intemaziona -le ded Lavoro, dell'Organizzazione per l'agricoltura e l'alimentazio-ne, dell "UNESCO, dell'Organizza-zione sanitaria mondiate, deCl'Or-ganizzazicne internazionale per l'aviazione civile, della Banca In-temazionale per la Riccstruzicne e lo Sviluppo, dsl Pondo Moneta-rio Intemazionale e dell'Organiz-zazione Internazionale per i ri-fugiati.

Detto rapporto venne, ocme è noto, esaminato nella IX Sessione del CcnsigCk) Economico e Socia-le tenutosi a Ginevra. Più che Socia-le conclusioni del Consiglio, le quali devono essere esaminate dalli'As-semblea Generale dell'ONU nella sua quarto sessione, hanno per il momento importanza ed

interes-se per l'Italia i princìpi esposti nel rapporto. Prima di esporli giova però premettere che si t r a t t o di una materia piuttosto fluida ed ancora in corso di evoluzione.

3 . - C o n d i z i o n i p e r i l s u c c e s s o d e l l ' o p e r a d i a s s i M e n z a t e c n i c a .

Il processo dello sviluppo economico è lungo e lento; risultati positivi possono essere attesi solo dopo periodi decennali e non dopo pochi anni. Ma la fornitura dell'assistenza tecnica in tutti i suoi aspetti costituisce soltanto la prima metà del pro-cesso di valorizzazione: la seconda metà è costi-tuita dagli investimenti di capitale per cui l'assi-stenza tecnica crea soltanto le condizioni favo-revoli. Per il momento non si ritiene probabile che più di una piccola parte dei capitali da investire possa essere erogata tramite organismi interna-zionali.

Il successo di un programma di assistenza tecnica

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dipenderà in gran parte dagli sforzi dei paesi inte-ressati, perchè reni vi è alcuna intenzione di svi-luppare sistemi economici diretti permanentemente dal di fuori da esperti stranieri. Giova ricordare che lo eviluppo economico non è, e non può essere, un fenomeno isolato ma il prodotto di progressi contempcranti in diversi settori. Pertanto lo svi-luppo cui si -tenie dovrà essere armonico ed equi-librato, e scio così si avranno conseguenze dura-ture su tutti gli aspetti della vita economica, e sociale del paese interessato. Infatti lo sviluppo economico non soltanto rende possibile, ma altresì richiede un più a Ito livello di alimentazione, igiene ed educazione1. Le conseguenze sociali di uno svi-luppo caotico possono essere disastrose, particolar-mente qualora essa serva soltanto ad accrescere la ricchezza e la potenza di un picccHo settore della popolazione.

Si ritiene al riguardo che qui l'attività dei go-verni dei paesi assistiti deve essere di fondamentale importanza nello stabilire le condizioni interne da cui dipende un sano sviluppo. Ad esempio, lo, svi-luppo agricolo può essere ritardato da sistemi anti-quati di conduzione coma da insufficienti disponi-bilità creditizie o da disorganizzazione dei mercati. E' del pari fondamentale che lo sviluppo di cgni paese sia in aderenza alle necessità ed alle possi-bilità del paese stesso, che pertanto non si seguano pedissequamente sistemi stranieri non assimilabili, nè che accentuando lo sviluppo di alcuni settori della vita eccncmica, si producano poi prcble-ni lo-dali di difficile soluzione.

Altro aspetto importante è la disponibilità di esperti veramente preparati. La qualità è a questo riguardo ancora più importante della quantità. La consulenza tecnica errata fornita in uno stàdio critioo di un programma di sviluppo può infatti paralizzare l'opera intrapresa. A tal fine è neces-saria una completa cccperazione delle Università, delle scuole tecniche, delle fondazioni e istituti di ricerca scientifica.

Inoltre la continuità è vitale per la concretizza-zione di un programma che può dimostrare il suo vero valore soltanto depo un periodo di parecchi anni: molto pericolosi a diverso titolo si sono in-fatti rilevati i pre-grammi la cui effettuazione è stata lasciata a metà strada. Peraltro per il loro successo i primi risultati si sono rivelati sempre di grande importanza.

Secondo l'opinione più accreditata, l'assistenza tecnica si dovrebbe svolgere mediante missioni

con-Miscelatelo al vostro car-burante per la perfetta lubrificazione della parte superiore dei cilindri e

delle valvole

sultive, l'aiuto diretto nella gestione di varie atti-vità, la fcrnitura di possibilità per l'istruzione al-l'interno e all'estero, l'insegnamento pratico delle tecniche moderne e la ricerca industriale. La con-sulenza potrebbe essere richiesta o per un aspetto specifico della vita economica o per una valutazione generale delle risorse umane e materiali del paese. L'istruzione professionale del perscnale tecnico di tutti i gradi dovrebbe essere ur.c dei compiti -più urgenti; in un primo tempo gran parte di questa istruzione dovrebbe essere procurata all'estero, fin tanto che non siano state sviluppate le necessarie istituzioni all'interno. Per l'adattamento della tec-nologia mc-dema -alle -necessità più limitate dei paesi meno sviluppati è talvolta opportuna la costituzione ai impianti pilota, -ove possono essere fatte le ri-cerche necessarie sui procedimenti più idonei. In ultimo la fcrnitura di informazioni scientifiche e tecniche devr-ebbe permettere alle zone poco svi-luppata l'inserimento nei più recenti sviluppi tec-nici avutisi -nel mondo.

L'ONU già fornisce un'assistenza del genere a diversi governi per il mig-ìicrame.nto delle loro amministrazioni, specialmente in argomenti quali la raccolta e l'analisi dei dati statistici ed econo-mici e la formulazione di politiche economiche e fiscali o piani di investimento.

3 . I l c o m p i t o « l e l l ' O M e « I e l l e o r g a n i z -z a -z i o n i c o l l c g r a t c .

L'ONU dovrebbe essere responsabile del coordi-namento generale di qualunque programma inter-lazicnale di assistenza tecnica, come pure per l'attività in alcuni settori più limitati quali l'in-dustria e -dei trasporti, che sono attualmente privi di organismi internazionali specializzati. Ai fini di un -coordinamento e onde evitare dispersioni di attività, presso la sede dell'ONU verrebbe costi-tuito un comitato misto di tutte ¿e organizzazioni dipendenti che -do-vrebbe analizzare tutte le ricer-che ed i pregetti di -assistenza. Dato ricer-che molti paesi non sono sufficientemente attrezzati per al-lestire dei progetti compito dell'ONU dovrebbe in tale caso -ess-er-e quello di subentrare alia carenza di preparazione e capacità.

Circa il problema del finanziamento dei pro-grammi intemazicnaCi, le opinioni sono ancora divise : si parla di un finanziamento completamente cer. tralizzato attraverso un fondo comune ammini-strato dalle Nazioni Unite, ad un finanziamento completamente decentrato in cui c-gni ergano spe-cializzato sarebbe responsabile per procacciarsi i mezzi e distribuire le spese del suo particolare pro-gramma. L'UNESCO -d'accordo con altri organi do-vrebbe permettere la diffusione della ricerca scien-tifica, che è in definitiva la base- per un ulteriore sviluppo economico.

Per quanto sia improbabile che possa avere svi-luppi così ampi come nel secolo xix, l'emigrazione — particolarmente l'emigrazione di lavoratori spe-cializzati — può avere benefiche conseguenze per lo sviluppo dei paesi relativamente poco popolati. Nelle condizioni economiche e sociali dei tempi moderni, l'emigrazione, sia quella per immediato impiego come quella colonizzatrice, richiede uno studio or-ganico molto attento che può essere fatto soltanto da organizzazioni int-err.azionali. L'IRÒ viene rite-nuta l'organo specifico in questo settore, in cui però potrebbe anche essere notevole la collaborazione dell'Ufficio Internazionaìe del Lavoro.

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pru-d « i z a se si vogliono evitare a m a r e pru-delusioni. Si ri-tiene più opportuno iniziare soltanto con uno o due pregetti i m p o r t a n t i ed alcuni minori in modo da poter g u a d a g n a r e u n a pratica necessaria e la fi-ducia del pubblico. E' probabile c h e forse il primo tentativo s a r à f a t t o nel Medio Oriente per lo svi-luppo di u n a vallata fluviale.

I . • I n w e r i m e i i t o « I r H ' l l a l i a nei p r o g r a m -m i «li aMhiftrienza e s t i l u p p o .

Per quanto si riferisce al nostro Paese, dall'espo-sizione fatta e dai commenti e dagli studi che si sono potuti esaminare, risultano alcuni elementi favorevoli ed altri meno. Infatti l'Italia presenta una duplice caratteristica, di essere cioè un paese sviluppato nelle regioni settentrionali con caratte-ristiche di depressione ed arretratezza in quelle meridionali. Pertanto l'attività che l'Italia potrebbe svolgere dovrebbe essere duplice:

a) cocperazicne tecnica e scientifica ai pro-getti internazionali quale la preparazione dei rostri scienziati e la nostra raggiunta maturità industriale comportano in molti casi;

b) assistenza tecnica e soprattutto finanziaria per lo sviluppo delle nostre zone depresse.

Si avverte subito che l'anomala situazione del-l'Italia in consessi internazionali ed in eventuali decisioni potrebbe essere chiarita soltanto mediante una efficace ed intelligente opera di persuasione e penetrazione. D'altronde la materia è ancora allo stato alquanto fluido: esistono idee e progetti, l'am-biente è quasi maturo, ma deve essere risolto l'a-spetto finanziario.

Sotto questo p u n t o di vista di grande importanza dovrebbe finire c o n l'essere l'apporto degli Stati Uniti d'America. M a non ci si deve nascondere che, sia per la tendenza i n atto ad una connessione dei due sistemi economici, sia per l'esperienza maggiore in questo campo dei britannici, sia per ragioni stra-tegiche facilmente intuibili, probabilmente assiste-remo ad u n sistematico tentativo d a parte della Gran Bretagna di assorbire gran parte dei fondi che risulteranno disponibili per la valorizzazione delle zone coloniali arretrate del suo impero.

Comunque, l'interesse del Governo italiano a pro-muovere su un piano intemazionale lo studio delle misure e degli incentivi atti a favorire gli investi-menti nelle aree depresse, soprattutto se diretti a soddisfare la domanda europea ed italiana di pro-detti primari, pare particolarissimo. Inoltre le pos-sibilità stesse di u n a seria emigrazione dal nostro Paese verso quelli d'Oltremare dipendono

preli-minarmente dalla messa in opera e dalla realizza-zione di vasti pregetti e piani di modernizzarealizza-zione e sviluppo di quell'economia. Senza nuovi investimenti su vasta scala non ci possono essere nuove spinte migratorie: è qui evidente che a nei sotto questo punto di vista in particclar modo interessa la va-lorizzazione delle zone arretrate dell'America Latina.

Particolare è poi la situazione dell'Est europeo; la grande zona sotto sviluppata del ncstro conti-nente che si sta avviando sulla strada dell'indu-strializzazione e deCla meccanizzazione agricola. Allo stato attuale non si vede però ccme l'Italia possa trarre grande vantaggio da questo processo in atto: ove ci si avviasse verso una distensione internazionale, la situazione potrebbe però cambiare ccn prospettive favorevoli per il collocamento delle eccedenze della produzione italiana di beni stru-mentali.

In ogni caso, come per gli altri paesi dell'Europa occidentale, anche per l'Italia è palese la necessità che venga accelerato al massimo il progresso eco-nomico delle aree depresse e poco sviluppate del globo. Fra le difficoltà fondamentali a lunga sca-denza deU'econcmia europea, stanno i limiti attuali della capacità di acquisto di nostri prodotti da parte dell'Est europeo, dell'Asia. dell'Africa, del Sud Ame-rica. I paesi industriali d'Europa hanno una ca-pacità produttiva di beni esportabili superiori ai bisogni, che sono immensi, ma al potere di acqui-sto di quelle vastissime e potenzialmente ricchis-sime regioni. In questo senso si può davvero dire che le sviluppo economico delle aree arretrate del globo può permettere la sistemazione economica anche dei paesi industriali dell'Europa.

Ma per passare dal regno delle speculazioni alla realizzazione dei progetti, anche in vista della ces-sazione deWERP, una oooperazione fra gli Sitati Uniti d'America e l'Europa appare in un primo tempo in/dispensabile. Lo sviluppo dei paesi eco-nomicamente arretrati dipende infatti dalla dispo-nibilità di capitali interni e di investimenti al-l'estero; ciò c h e occorre è fornire loro dei crediti perchè pcssano acquistare in Europa ed in Ame-rica i beni strumentali necessari. E qui l'Italia può fornire' sia impianti che macchinari e trattori ecc., come anche tecnici, specialisti ed insegnanti. I capitali non potranno essere ammortizzati in breve lasso di tempo; dovranno in alcuni casi trascorrere alcuni decenni perchè i nuovi mezzi di produzione forniti a credito alle aree sotto svi-luppate del globo permettano di ottenere quelle eccedenze esportabili di beni ¡internazionalmente richiesti, da destinarsi a ripagare i prestiti stra-nieri.

U l A X D O n K M l O « O M Ì I O

y&ttncn y&mcrica e b'ìftntin

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r

In un racconto dal titolo: « I fiumi

do-m a t i », lo scrittore russo llia Iacobovic

Marsciak, meglio conosciuto con lo pseudonimo di llin, narra di un idro-tecnico, il quale, apprestandosi a co-struire lo sbarramento di un fiume, senza consultare chicchessia, viene suc-cessivamente affrontato da un geologo, dà un ittiologo, da un agronomo, da un navigatore, mentre altri, sopraggiun-gendo, si accingono ad intervenire nella disputa cirm i mezzi e l'opportunità dell'impresa.

Allora l'idrotecnico trae dalla tasca una stilografica e scrive un telegramma al suo capo principale: « I n d i s p e n s a b i l e

r i u n i r e t u t t i g l i s p e c i a l i s t i p e r u n con-sulto ».

Altrettanto noi vorremmo che si fa-cesse perchè il problema dell'acqua — dalla precipitazione atmosferica alla loce dei fiumi — venisse considerato, vagliato, risolto in un'ampia ponderata disamina al fine di tracciare un piano di difesa e di utilizzazione per le valli, per la pianura, per gli abitati.

In questo intento facciamo seguire, in aggiunta a quanto già pubblicato sul-l'argomento e come contributo ad una consultazione, che ci auguriamo fecon-da di suggerimenti e di propositi, tre articoli di nostri collaboratori che illu-strano alcuni aspetti del complesso problema.

K..

HLI.il RICERCA

D E L P R O B L

alle t e n d e n z e s p o n t a n e e del popolo, si è sempre p e n s a t o i n m i s u r a lillipuziana: leggi eterodosse e s a l t u a r i e h a n n o afflitto l'agricoltura, d e f o r m a n -dola.

Vediamo d u n q u e d i rimediare, sollecitati, n o n foss'altro, d a l l e recenti d a n n o s e alluvioni, che do-vrebbero essere u n a lezione memorabile. Ciò che da a n n i pochi esperti v a n n o c o n c l a m a n d o inascoltati, oggi p a r e forse d o c u m e n t a r i o , persuasivo, a l -m e n o nelle n u -m e r o s e Provincie colpite (purché n o n n e s e g u a n o altre!). Bisogna risuscitare l a sil-vicoltura, dalle a l t u r e che, sino a circa 2000 m e t r i la consentono, alle colline ed alle p i a n u r e , fino alle foci dei fiumi, p e r c h è l a penisola, così r i f a t t a nel suo verde manto-, riceva t r a n q u i l l i t à e ricchezza.

Questa g r a n d i o s a o p e r a si a c c o m p a g n a alla defi-nitiva costrizione dei corsi d'acqua, c h e v a n n o a tal fine g r a t u i t a m e n t e liberati dai vincoli d e m a -niali, se-mprechè i p r o p r i e t a r i rivieraschi a t t u i n o il r i p o p o l a m e n t o r a z i o n a l e e completo delle rispet-tive f r o n t i e r e : il che si o t t i e n e q u a s i sempre senza o n e r e pubblico. N o n s o l t a n t o le resinose t r o v a n o o p p o r t u n a sede (nelle zone elevate), m a pioppo e betulla possono alloggiare lungo fiumi e torrenti, a p p e n a f u o r i dalle valli; n è s e m b r a inutile r i c h i a -m a r e l'ese-mpio del Veronese, dove p i n g u i pescheti p r o s p e r a n o a p p u n t o negli e n o r m i greti f o r m a t i dalle p i e n e ed oggi sottomessi.

T u t t o s t a n e l cominciare, p e r s u a d e n d o anzi-t u anzi-t anzi-t o gli i n anzi-t e r e s s a anzi-t i , cioè i f o n d i s anzi-t i p r i v a anzi-t i e col-lettivi, le Società Idroelettri-che, le Cartiere, Provincie,

Co-Del rimboschimento

Gli S t a t i Uniti, che dispongono di i m m e n s i spazi, h a n n o istituito u n o r g a n o g o v e r n a t i v o , l a « C o n s e r vazione del S u o l o » , p e r vigilare a che n o n si d i -s t r u g g a l a t e r r a e noti -se n e i n t a c c h i n o le ricchezze fecondative, m a si! preservino- d a l d e p a u p e r a m e n t o e si esaltino m e d i a n t e i ifarattamiemti più a c c o r t i ; l a F r a n c i a , c h e a b b o n d a d i t e r r i t o r i o m e t r o p o l i t a n o , oltre quello e n o r m e coloniale, indice a l medesimo scopo l a Crohs'ade de l'Humus.

Oltre all'intervento dello Stalo occorre l'interessa mento degli Enti e dei privati.

I paesi p i ù doviziosi -di foreste, -come g l i S t a t i Uniti, il C a n a d a , l ' U n i o n e Sovietica, m e n t r e n e r e -g o l a m e n t a n o lo s f r u t t a m e n t o , provvedono con le-g-gi rigorose a u n s i n c r o n o r i m b o s c h i m e n t o . D a p p e r -t u -t -t o si disciplinano le acque, a l d u p l i c e scopo d i r i c a v a r n e il massimo di e n e r g ì a e l e t t r i c a e u n c o n -nesso impiego agricolo.

L ' I t a l i a è p o v e r a e d esita a promuovere a n a l o -g h e iniziative, c h e r i c h i e d o n o s e m p r e i m p o n e n t i m a s s e d i capitale. P e r ò n o n esita a finanziare p o -t e n -t e m e n -t e i n d u s -t r i e i n a d a -t -t e alle n o s -t r e possibi-lità, nell'illusione che n-e p o s s a d e r i v a r e l a solu-zione dei p r o b l e m i economici e sociali i n c o m b e n t i , u n a r g i n e alla disoccupazione e, n o n u l t i m a spe-r a n z a , u n cespe-rto benessespe-re, e s p o spe-r t a z i o n e f a v e n t e .

A ciò che è agevole r a g g i u n g e r e , p e r c h è d i p e n d e s o l t a n t o d a noi, c h e è idoneo al t e r r i t o r i o , al clima.

m u n ì , E n t i finanziari.

ttaanto rubano le acque :ille montagne.

Vediamo o r a q u a n t o r u b a n o 1e acque ai n o s t r i m o n t i , f a -cendo caso che il P i e m o n t e n e è p e r t r e q u a r t i delimitato.

Il delta del Po a v a n z a nel m a r e di c i r c a 80 m e -t r i ogni a n n o p e r un-o spessore d i cinque; il suo sviluppo è 'di 60 chilometri e l a m a s s a di a c c u m u -lazione risulta d u n q u e d i circa 24 milioni -di m e t r i cubi; i n o l t r e u n a p-arte notevole delle deiezioni è a s p o r t a t a d a l l a -cornenite a d r i a t i c a nord-isud. •

L a conclusione è ovvia: il d i l a v a m e n t o delle n o -s t r e t e r r e a -s -s u m e il c a r a t t e r e d i f a t a l e c a l a m i t à , p e r c h è n o n ci è d a t o p e r o r a n è d i i n t e r d i r e n è d i r i d u r r e il f e n o m e n o .

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Il DNA INTEGRALE SOLUZIONE

M I D R I C O I N P I E M O N T E

di ricchezza che apporta, sia per l a salvaguardia che r a p p r e s e n t a d a f u t u r e alluvioni, a s s o r t e n d o inoltre l a disoccupazione i n a t t o .

Ci sono fiumi i n Italia e, purtroppo, a b b o n d a n o in Piemonte, ¡che h a n n o sedi irrisorie d i m a g r a e dilaganti p o r t a t e d i piena, l e quali sarebbero i n -credibili, se n o n n e rimanesse l a p r o v a mei disastri ; e si rilevano a n s e e m e a n d r i assurdi, c o n t e n d e n z a all'esasperazione.

Citiamo a riprova qualche caso estremo : d u e gomiti del Bacchigliene sotto Campedello d i s t a n o f r a loro 25 m e t r i i n linea r e t t a ed il fiume si svolge f r a l'uno e l'altro per b e n 400 m e t r i ( u n arco sedici volte più lungo della corda). I l B o r -m i d a di fiipigno, presso Case P a -m p a r a t o , f r a due svolte s e p a r a t e d a 350 m e t r i d i terrenoi alluvio-nale, sviluppa u n a curva d i t r e chilometri. Q u a n t e superfici n e g a t e a pioppeti e f r u t t e t i !

L a S t u r a di Lanzo, sotto Caselle, con u n letto di oltre 300 metri, a p p e n a ingrossa, erode i t e r -r e n i sulla dest-ra e già m i n a c c i a gli elevato-ri dell'Acquedotto M u n i c i p a l e Torinese, c h e n e d i s t a -vano a n t e g u e r r a 250 m e t r i : molti milioni p e r opere urgenti d i a r g i n a t u r a p r o t e t t i v a , q u a n d o b a s t a -vano poche migliaia di pioppi c a n a d e s i dal pingue reddito.

Il f a m i g e r a t o T a n a r o , d a Ceva a Cherasco, p e r corre u n p r o f o n d o solco, composto d a due r e t t i -linei di complessivi 40 chilometri, c o n u n disli-vello di circa 120 metri. M a gli estri della cor-rente, a forza di ghirigori, si sviluppano p e r quasi 80 chilometri, d a n d o luogo a i n i n t e r r o t t e succes-sioni di a n s e e d i rovine, che inutilizzano e n o r m i spazi, n e g a t i alle p i a n t e ed agli orti.

Il Belbo che, d a Mointezemolo, dove nasce, fino a S a n B e n e d e t t o , è u n i n n o c e n t e fosso, ricevè poi dalle t u f a c e e L a n g h e l a r e p e n t i n a acqua scapi-gliata, che scioglie e r a p i n a l ' h u m u s dei vigneti sorti n e i sedimi dei boschi e p r e m e d a Cessano verso Ca-nelli c o n p a u r o s i rigurgiti d i fanghiglia, a i quali n u l l a resiste, nelle depilate fascie fluviali.

Quel elle negli Stati Uniti si è fatto per il Tennessee.

Quindici a n n i f a negli ©tati Uniti il bacino del Tennessee, che a u n di presso è vasto come quello del Po, versava i n condizioni pietose, p e r violen-tissime i n o n d a z i o n i che n e sovvertivano il suolo. La s i t ua z io n e f u p r e s a i n e s a m e nel suo complesso e v e n n e c r e a t a l a Tennessee Valley Authority

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'Amministrazione della Valle del Tennessee) alla quale f u r o n o accordati pieni poteri e fondi ade-guati al compito della completa rigenerazione.

F u subito eseguito il rimboschimento di t u t t e le zone a d a t t e , m e n t r e si provvedeva alla totale captazione delle acque, o t t e n e n d o n e 12 miliardi di kW. Sorsero molte scuole d i economia a g r a r i a ; ma, visto che le popolazioni r i m a n e v a n o a p a t i c h e o r i l u t t a n t i al pregresso tecnico c h e vi si insegnava, f u r o n o organizzate più di cento D e m o n s t r a -tion F a r m , presso le quali i c o n t a d i n i potessero c o n s t a t a r e i risultati s t u p e f a c e n t i che l a virtù in-trinseca della t e r r a , i n t e g r a t a d a lavori e conci-mazioni razionali, assicurava agli iniziati. L'esem-pio- p r a t i c o f u convincente al p u n t o ohe, nel giro di cinque armi, t u t t o il T e n n e s s e e r a g g i u n s e u n a invidiabile prosperità, nella p i e n a sicurezza d a

qualsiasi minaccia della n a t u r a . I l g r a n o diede u n r e n d i m e n t o del 33 % i n più, il cotone del 45 %,. le v a c c h e l a t t i f e r e del 70 % ; sorse u n a fiorente piscicoltura che, o l t r e il consumo locale c o r r e n t e , m e t t e sul m e r c a t o nazionale diecimila t o n n e l l a t e a n n u e di pesce in scatola; n u m e r o s e i n d u s t r i e chi-i miche, m e c c a n i c h e , del legno si i n s t a l l a r o n o n e l t e r r i t o r i o redento, p e r f r u i r e delle i m m e n s e f o r z e e l e t t r i c h e disponibili: t u t t a l a popolazione, a n c h e in località a p p a r t a t e , fruisce dei servizi e l e t t r i c i più m o d e r n i .

E ciò che si potrebbe fare in Italia. ¡Non è facile f a r e a l t r e t t a n t o i n Italia, p e r l a c a r e n z a d i c a p i t a l i ; m a s i p u ò cominciare e, col-l'ausilio di t u t t i , riuscire a q u a l c h e realizzazione. Anzi, siccome l'ANIDEL, col p a t r o c i n i o del Mini-stero dei Lavori Pubblici, deve allestire e n t r o il 1955 ben 214 nuovi i m p i a n t i idroelettrici, p e r au-. m e n t a r e l a dotazione d a 21 a 40 miliardi d i kW, è evidente c h e il r i m b o s c h i m e n t o è l ' o p e r a p i ù favorevole 'alla conservazione ed a i p o t e n z i a m e n t o del p a t r i m o n i o idrico e più p r o v v i d a alla salvezza ed a-1 p r o g r e s s o della n o s t r a a g r i c o l t u r a .

N o n c'è t e m p o d a p e r d e r e . I n sostanza, si t r a t t a di sicuri e proficui investimenti, a l r i p a r o da q u a l siasi crisi e con r e d d i t o a u t o m a t i c a m e n t e p r o g r e s -sivo. Vi è molto i n t e r e s s a t o a n c h e il t u r i s m o e l a

La

in

Le alluvioni o h e si s o n o susseguite n e i due ultimi a n n i semlhra abbiamo d e s t a t o finalmente 1'cpinioine pubblica e d il s e n s o della p r o p r i a responsabilità nelle a l t e s f e r e . N o n b a s t a n o p e r ò i b u o n i propositi m o m e n t a n e i ; b i s o g n a temer p r e s e n t e c h e i f e n o m e n i ohe si s o n o verificati oggi possono r i p e t e r s i domami, coti u g u a l e i n t e n s i t à s e mem maggiore, e c h e p e r c o m b a t t e r l i i n m o d o definitivo a c c o r r e u n lavoro di m o l t i a n n i .

Un'iniziativa del Consiglio Economico Piemontese.

Or è q u a l c h e mese, il Consiglio Economico Pie-m o n t e s e 'ha i n d e t t o urna riunione a l l a q u a l e h a n n o preso p a r t e quasi t u t t i i p a r l a m e n t a r i della Regione. Vi è s t a t a urna discussione a m p i a , mella q u a l e s i è sviscerato il g r a v e p r o b l e m a s o t t o t u t t i i suoi a s p e t t i e im t u t t a l a s u a g r a v i t à . Dar b a s e a d u n a s i n t e t i c a m a realistica r e l a z i o n e dell'Ispettore R e g i o n a l e F o -restale d o t t . F r a n c a r d i , si sarebbe deliberato d i co-m i n c i a r e dalla sisteco-mazione d i 24 t o r r e n t i , i p i ù disastrosi, quelli c h e m a g g i o r m e n t e h a n n o c o n t r i -b u i t o alle u l t i m e alluvioni. I p r o g e t t i p e r questi

bilancia commerciale n e s a r à avvantaggiata, a f -f r a n c a n d o c i dalla importazione del legno e della cellulosa e d i n buona p a r t e del carbone.

Dieci a n n i di lavoro e poi t i r e r e m o il fiato.

Prendiamo in esame la Valle dell'Orco. Questo formidabile compito deve essere impo-stato su piano nazionale, p e r c h è le diverse opere sono c o m p l e m e n t a r i e quindi richiedono coordi-nazione; m a è f u o r i dubbio che l a realizzazione in c a m p o tecnico, a m m i n i s t r a t i v o e finanziario s a r a di competenza regionale.

Ora, limitando l e prospettive a u n primo espe-rimento, d i m o d e s t a i m p o r t a n z a , e n o n troppo impegnativo d i capitali, vorremmo che fosse presa in e s a m e l a Valle dell'Orco, pel motivo p r e v a l e n t e che l a città e l a Provincia d i Torino vi h a n n o c o n c e n t r a t o s u p r e m i interessi.

I n f a t t i , il d i s t r e t t o i m b r i f e r o dell'Orco include i p i ù validi i m p i a n t i a t t u a l i e f u t u r i dell'Azienda E l e t t r i c a Municipale; è b e n circoscritto dal G r a n P a r a d i s o e dal crinale colla S t u r a d i F o r n o Alpi G r a i e ; finisce nel P o f r a il rilevato del M a l o n e e della Dora B a l t e a : circa 1300 chilometri q u a d r a t i . I t o r r e n t i d a costringere e convertire in r i d e n t i a n d a n e verzicanti n o n sono molti n è ostici; i dossi m o n t a n i , gli acclivi e le golene d a rinselvare dì a p p r o s s i m a n o a 100 c h i l o m e t r i q u a d r a t i , vale a dire i m p l i c a n o q u a t t r o milioni d i f u s t i che, posti i n sede, c o s t e r a n n o d a due a t r e miliardi, secondo le essenze.

Il complesso della redenzione così tracciata, cioè la s a t u r a z i o n e forestale, a c c o m p a g n a t a dalla disci-plina idrica e dalle a l t r e d i p o t e n z i a m e n t o agricolo e turistico, p o t r à f o r s e essere c o n t e n u t o nella spesa di 5 miliardi] a f r u t t i f e r o impiego, divisi i n dieci a n n u a l i t à .

Governo, Provincia, Comuni, A.E.M., Cartiere, n u m e r o s e a l t r e i n d u s t r i e della zona, I s t i t u t i finan-ziari, privati, p u r c h é l a b u o n a volontà soccorra e lo s g o m e n t o d i nuovi d i s a s t r i i n d u c a alla ragione, possono accingersi, niribus unitis, all'impresa, certo la migliore d i q u a n t e sono s t a t e i m b a s t i t e sinora.

I I O B E R T I ) P E C C H I

lavori' s o n o g i à p r o n t i ; impcirtamo u n a spesa di c i n -que m i l i a r d i circa, e in q u a n t o s o n o 'distribuiti nella cerchia a l p i n a delle Provincie di Alessandria, Cuneo, Torino, Aosta, 'Novara, Vercelli, colla loro a t -t u a z i o n e oom-tribuirablbero m o l -t o a lenire il grave m a l e della disoccupazione. U Consiglio h a p e r t a n t o p r o c e d u t o alla n o m i n a d i urna s t r e t t a commissione p e r c h è solleciti l ' a t t u a z i o n e d i u n t a l e p r o g r a m m a e c o n t e m p o r a n e a m e n t e s t u d i g l i a l t r i provvedim e n t i a t t i a e l i provvedim i n a r e i n provvedim o d o definitivo i l a provvedim e n -t a -t i d i s a s -t r i .

Q u e s t ' u l t i m a p a r t e dei deliberato è q u a n t o m a i o p p o r t u n a , p e r c h è p e r m e t t e r à 'di t e n e r conto, oltre c h e dei d a n n i della m o n t a g n a , 'di quelli delle r e gioni collinari. N o n possono i n f a t t i essere d i m e n -t i c a -t i i disas-tri d i Canelli, Nizza, Oviglio, As-ti, ecc.

L'Osservatore Romaivo, n e l suo n u m e r o dell'8

set-t e m b r e '48, così r i a s s u m e v a : « P e r il solo P i e m o n set-t e 40 c a d a v e r i ricuperati; u n ' a l t r a q u a r a n t i n a di p e r -sone disperse; 200 c a s e d i s t r u t t e o r e s e inabitabili; oltre 1000 f a m i g l i e s e n z a t a t t o ; 10 p o n t i crollati, 20 i n t e r r u z i o n i f e r r o v i a r i e e i n n u m e r e v o l i a l t r e s t r a d a l i ; il5 m i l i a r d i idi dammi». E mei n u m e r o s u c -cessivo del 10: « N o n è a n c o r a possibile f a r e u n bi-lancio e s a t t o del n u m e r o delle v i t t i m e e dei d a n n i ,

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PROVINCIA DI CUNEO (Dami alluvionali - Settembre 1948). - TORRENTE CHERASCA - RIO MORETTA: Veduta parziale di interrimento di colture agrarie in golena. Il materiale depositato è costituito da terra fine derivata dalle colture collinari.

mia p u r t r o p p o l e p r i m e s i avvicinano a l centinaio ed i secondi s u p e r a n o i v e n t i miliardi n e l solo Astigiano ».

Venti miliardi d i d a n n i , t r a l a s c i a n d o l e vittime, c h e p u r e in m a s s i m a p a r t e si -ebbero- nell'Astigiano, m e r i t a n o u n a q u a l c h e considerazione!

I j c cause dei disastri alluvionali nel

Monferrato e nelle Lanche.

Come luanno p o t u t o verificarsi simili d i s a s t r i i n u n a regione dove l e m a s s i m e a l t u r e a p p e n a a r r i -v a n o a i 500 m e t r i ; do-ve n o n -v i sono t o r r e n t i c h e svientrino p r o f o n d a m e n t e il suolo; dove l a m o r f o -logia dei rilievi è del t u t t o (regolare e l ' a g r i c o l t u r a vi h a r a g g i u n t o il maissimo g r a d o d i p e r f e z i o n a r mento?'

T u t t i conoscono il M o n f e r r a t o e l e L a n g h e ; u n a successione d i piccole cascine, l e u n e c o l t i v a t e d i -r e t t a m e n t e dal p-rop-rieta-rio, le a l t -r e a m e z z a d -r i a . P e r q u a n t o si t r a t t i d i regione i n t e n s a m e n t e agri-cola, i boschi n o n vi m a n c a n o ; sono piccoli appezz a m e n t i d i ceduo con riserve, che servono a f o r -n i r e i p a l i p e r l a vig-na ed il combustibile p e r l a cucina. Ogni c a s c i n a h a il s u o ; a c c a n t o n a t o g e n e -r a l m e n t e n e i t -r a t t i p i ù i n p e n d i o o alle t e s t a t e delle piccole c o n c h e ; .concorrono a d impedire il di-sordine idroigeiologico. B u r e 'diffusi v i sono- i p r a t i n a t u r a l i , coi quali s i provvede alla defioemaa delle f o r a g g e r e coltivate; anch'essi s e n o s i s t e m a t i là dove il t e r r e n o è p i ù i n p e n d i o o superficiale. L e col-t u r e p i ù p r o p r i a m e n col-t e diecol-tcol-te s o n o c o s col-t i col-t u i col-t e i n g r a n p a r t e -da v i g n a ; viti t e n u t e a filari orizzontali, c h e f a n n o l'ufficio d i ciglioni nel t r a t t e n e r e l a t e r r a e impedire rusoellamenti delle acque. A,1 coltivo n u d o sono riservati i t e r r e n i i n m i n o r p e n d i o ; l'aratura, vi si p r a t i c a a giirapoggìo, usuali v i sono gli avvi-c e n d a m e n t i d i g r a n o e g r a n t u r avvi-c o , n o n m a n avvi-c a n d o rotazioni p i ù complesse e ¡razionali. N u m e r o s i gli alberi d a fruitta e l e p i a n t a g i o n i legnose lungo le s t r a d e e gli orii dei c a m p i . I n complesso u n a di-stribuzione delle c o l t u r e e d u n a pratica, delle

me-desime a t t a a d assicurare l a stabilità del suolo e il b u o n r e g i m e delle acque, ciò c h e spiega come, a m e m o r i a d'uomo, m a i si (fossero verificate alluvioni c o m e queste u l t i m e i n tali ragioni.

Dove r i c e r c a r n e allora le cause? L e piogge ec-cezionali v i hanno- avuto c e r t a m e n t e l a loro p a r t e p e r ò d a sole n o n sarebbero- b a s t a t e ; l a v e r a causa, del m a l e v a ricercata n e l d i s o r d i n e a p p o r t a t o al-l ' o r d i n a m e n t o coal-lturaal-le, o r a descritto, daal-lal-la g u e r r a .

Le f o r n i t u r e obbligatorie d i d e t e r m i n a t e quantità, di l e g n a m e e l ' a l t o prezzo- a s s u n t o i n seguito da questo m a t e r i a l e , h a n n o p o r t a t o a u n f o r t e a b b a s -s a m e n t o nel t u r n o d i utilizzazione dei cedui, allas c o m p a r allas a delle riallaserve, a d u n a notevole r a r e f a -zione dell-e a l b e r a t u r e c a m p e s t r i . Le requisizioni del bestiame, p e r cui è venuto- a d i m i n u i r e il bisogno di m a n g i m e , e il ¡bisogno- d i cereali h a n n o spinto a l l a messa, a c o l t u r a d i p r a t i stabili, a n c h e i n t e r -r e n i i n pendio, dove s a -r e b b e s t a t o 'bene n o n toc-carli. Lo stessoi i m p o v e r i m e n t o diel b e s t i a m e h a a v u t o p e r conseguenza l e a r a t u r e più superficiali, ccn c h e è v e n u t a a d i m i n u i r e l a c a p a c i t à idrica del suolo. I n f i n e diversi a n n i d i siccità h a n n o i n -tensificato gli a t t a c c h i d e l l a fillossera, senza che si potesse p e n s a r e a ricostruire le viti p e r m a n -c a n z a d i m a n o d'opera n o n -c h é delle barbatelle a m e r i c a n e : m o l t e vigne a n d a r o n o così d i s t r u t t e . Sono quindi 1e alterazioni c u l t u r a l i d i queste r e -gioni che, c o m b i n a t e c o n le piogge eccezionali, h a n n o provocato le eccezionali alluvioni.

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-lentato il suo corso; si è g o n f i a t a dell'apporto delle pendici che incontrava a m a n o a m a n o , fino a t r a s f o r m a r s i in u n a v e r a corrente. Q u a n d o si è v e n u t a a trovare di f r o n t e a ponti troppo stretti per il suo eccezionale volume, li h a travolti; all'in-contro di curve a c c e n t u a t e o d i ostacoli determi-n a t i dalla c a d u t a d i alberi, h a traboccato, rove-sciandosi sulle c a m p a g n e adiacenti dove, in seguito ritirandosi, h a lasciato u n o s t r a t o d i m e l m a d i 30-40 centimetri. E n t r a n d o nei borghi e i n città h a a b b a t t u t o , nella sua eccezionale forza di pro-pulsione, caseggiati n o n troppo stabili; in altri h a s f o n d a t o le porte, h a invaso p i a n t e r r e n o , c a n -tine, sconvolgendo q u a n t o vi e r a dentro, e molti oggetti a s p o r t a n d o nel rigurgito della sua uscita.

Quel che occorre fare e ripristinare. Si traitta di f e n o m e n i del t u t t o eccezionali o che possono ripetersi s e m p r e d a u n m o m e n t o all'altro? Non è possibile f a r e a l c u n a previsione sulle piog-ge, però è certo che s e z i o n i s i provvede a d elimi-n a r e le cause coelimi-ncomitaelimi-nti di cui sopra, il male, dopo che si è iniziato, a n d r à aggravandosi sempre più, e più ¡facile n e s a r à il ritorno.

F o r t u n a t a m e n t e qui n o n s i (tratta della sistema -zuone d i grandiosi t o r r e n t i o h e richiede l a spesa di c e n t i n a i a di- m i l i o n i : n o n si t r a t t a d i rimbo-schimenti s u v a s t a scala; n è d i i m p o r r e gravose limitazioni alla p r o p r i e t à : si t r a t t a semplicemente di riorganizzare le colture e di r i m e t t e r l e sulla via del g r a d u a l e progresso.

Occorre r i t o r n a r e , anzi a c c e n t u a n d o l e a n c o r più, alle a r a t u r e p r o f o n d e colle quali è possibile i m m a gazzinare u n a maggiore q u a n t i t à di pioggia e r i -m e t t e r e in circolazione -molte sostanze n u t r i t i v e che t e n d o n o a disperdersi negli s t r a t i inferiori P e r ò l a operazione n o n è p i ù f a c i l e c o m e p r i m a , giacché si e a n d a t o i n t r o d u c e n d o l'uso di sostituire a i buoi le m u c c h e o h e d a n n o u n m i n o r lavoro m a a g g i u n -gono il r e d d i t o dea vitello e del l a t t e ; ovvero di ricorrere a m a n z i giovani ohe si rivendono dopo 1 - 2 a n n i , realizzando l ' a u m e n t o d i peso. Le 'bielle coppie di buoi, dei quali a n d a v a n o u n a volta s u -p e r b i i c o n t a d i n i , v a n n o s c o m -p a r e n d o ; n o n v i è a l t r o r i m e d i o ohe r i c o r r e r e a l l ' a r a t u r a m e c c a n i c a , a l m e n o p e r i lavori d ì rinnovo. Vi è l'ostacolo p e r ò del f o r t e f r a z i o n a m e n t o della p r o p r i e t à , a cui si p o t r à r i m e d i a r e colla f o r m a z i o n e di piccoli consorzi ovvero con l o sviluppo d i piccole imprese, le quali! sul tipo -di quelle c h e provvedono alla t r e b b i a t u r a ! eseguiscano i lavori a t a r i f f e n o n eccessive.

O c c o r r e sostituir-© agli a t t u a l i avvicendamenti, troppo semplicisti, r o t a z i o n i p i ù r a z i o n a l i c o n l'in-troduzione i n p i ù l a r g a s e d e delle foraggere, specie delle leguminose. Più f o r a g g i e p i ù a n i m a l i , p i ù c o n -cimi e m a g g i o r h u m u s n e l t e r r e n o ohe v a r r à a renderlo più soffice m e n t r e d i solito è troppo c o m -p a t t o e a d a c c e n t u a r e l a -ca-pacità idrica c o n t r o l ' a r i d i t à estiva.

O-oco-rre r i p r i s t i n a r e al più presto- le -tante vigne d i s t r u t t e d a l l a fillossera, p e r il c h e s i ri-chiede l a ri-costruzione d i vivai- consorziali e l'indicazione del tecnico delle v a r i e t à più a d a t t e p e r ogni singola località. Soio-ratuttio c o n v e r r à f a c i l i t a r e e re-e-o'lariz-zare i prestiti a m i t e interesse che lo S t a t o concede, evitando che v a d a n o a v a n t a g g i o di chi m e n o n e h a -bisogno.

.Anche nel c a m p o boschivo m i g l i o r a m e n t i sono possibili: p r o l u n g a n d o il t u r n o d i taglio del oe-duo. regolarizzandone le riserve, r i t o r n a n d o a d u n a più l a r g a ¡piantagione d i albero- d a legno e d a fron-da, e s t e n d e n d o la c o l t u r a del p i o p p o a m a r g i n e dei fossi.

Il sistema delle " as ee assistenziali inte-grali

T u t t i questi m i g l i o r a m e n t i , c h e vanno a v a n t a g gio del c o n t a d i n o , n o n si p u ò p r e t e n d e r e ohe v e n -g a n o a t t u a t i in u n t e m p o a b b a s t a n z a breve, in que-sto periodo d i così f o r t e -turbamento della n o s t r a

agricoltura. Mai come in questo momento il c o n t a -dino h a a v u t o bisogno d i essere guidato e d assi-stito. Questo era i l compito a cui s i e r a n o dedi-c a t i i n passato, dedi-col sudedi-cdedi-cesso dedi-c h e -tutti sanno-, i be-n e m e r i t i tecbe-nici delie Cattedre Ambulabe-nti che oggi n o n si vedono più i n c a m p a g n a . E ' necessario che vi ritornino e vi p e r m a n g a n o a n c o r a di più che per il passato. S a r à a n z i il caso- d i p o n d e r a r e s e n o n convenga a d o t t a r e il sistema delle «arae

assisten-ziali integrali » quali vengono p r a t i c a t e negli USA.

Con esse i l tecnico n o n p r e n d e più in esame le singole aziende, bensì il complesso di aziende di un intero comune o f r a z i o n e d i comune, cercando non solo d i a u m e n t a r n e l a produttività, m a altresì d i giungere a d u n ' o r d i n a t a distribuzione delle colture che assicuri nel miglior modo l a stabilità del suolo ed il -buon regime delle acque giacché è questa l a base della conservazione della f e r t i l i t à del suolo.

Nel s u o disc-orso d i p r o p a g a n d a elettorale a Oma-ha, i-i 5 g i u g n o '48, il P r e s i d e n t e T r a m a n al se-condo posto del suo ¡programma -metteva a p p u n t o : « la necessità d i proteggere quello s t r a t o superfi-ciale d i t e r r e n o -coltivabile c h e serve p e r i-1 sosten-t a m e n sosten-t o -della Nazione » e, rilevando il lavoro già f a t t o , osservava come negli USA in breve tempo già si (fossero costituite b e n 2000 ar.ee assistenziali

in-tegrati, c o m p r e n d e n t i ben tr-e milioni d i aziende. Arrestare i torrenti che sventrano la montagna.

T o r n a n d o o r a a l l a m o n t a g n a , -è c e r t o c h e se p r i m o c o m p i t o è quello d i r i m a r g i n a r e le ferite, d i a r r e s t a r e quei t o r r e n t i che, s v e n t r a n d o l a m o n t a -gna, r i v e r s a n o a l p i a n o così g r a n d e copia di -mate-riali detritici ¡di ogni specie, u n ' a s s i s t e n z a direttiva niello s f r u t t a m e n t o del suolo n o n :è m e n o necessaria lassù c h e nelle regioni collinari. Conviene i n f a t t i -tener p r e s e n t e c h e i t o r r e n t i s o n o -organismi vivi i quali nascono, crescono, invecchiano e muoiono; che però queste diverse f a s i della loro esistenza n o n sono d e t e r m i n a t e d a f a t t o r i fisici, bensì dall'azione dell'uomo.

I t o r r e n t i s i f o r m a n o e sì ingrandiscono là -dove si d i s t r u g g o n o i boschi, p e r cui vengono- a m a n c a r e alle a c q u e p i o v a n e gli -ostacoli c h e impedivano loro di -riunirsi in g r a n d i masse, a c q u i s t a r e f o r z a ed ero-dere p r o f o n d a m e n t e i l suolo.

-Si o r i g i n a n o -e s i accrescono- .ugualmente nei -pai-scoli ove si i m m e t t e u n carico eccessivo -di- bestiame, lasciandolo v a g a b o n d a r e senza g u i d a ; l a cotica e r -bosa poco a poco allora si f r a n t u m a , l a t e r r a è m e s s a a nudo- -e l e aicqu-e possono i n essa scavarsi f a c i l m e n t e il loro letto-. Coefficiente m a s s i m o per l'inizio e l o sviluppo- del t o r r e n t e s o n o i disso-dia-m e n t i e l a disso-dia-m e s s a a c o l t u r a d i -terreni i n -eccessivo pendio, senza a l c u n a sistemazione, le t a n t o dif-f u s e c o l t u r e d i r a p i n a della m o n t a g n a ; esse costituiscono il c a m p o più propizio a l f e n o m e n o del r u -scellainento : l a p r i m a f a s e torrentizia.

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-nieamente n o n si provvedeva a d arrestane il male alla s u a origine; s e agli a t t u a l i b a r b a r i siatemi di s f r u t t a m e n t o delle risorse m o n t a n e n o n s e n e s a -p r a n n o sostituire a l t r i che, mentile (valgano a mi-gliorare l'economia dei m o n t a n a r o , c o n c o r r a n o a,Ila completa e definitiva sistemazione idrogeologica della m o n t a g n a .

IVon occorrono granili capitali.

P e r questo 'supplemento d i laverò n o n occorrono ingenti spese, basteranno, i [pochi emolumenti p e r chè possa p o r t a r s i e sostare Più a lungo i n m o n -t a g n a l'Amminis-trazione che già esis-te e che per

Un grido

Ariberto Meirienidi, tecnico f o r e s t a l e d i e m i n e n t e valore e scrittore c h i a r o ed efficace, i n u n recente articolo sulla rivista L'Italia agricola, h a lanciato un « imperioso grido d ' a l l a r m e » sullo s t a t o d i ge-n e r a l e ¡devastazioge-ne del ge-nostro p a t r i m o ge-n i o forestale.

Ogni italiano lia virtualmente a dispo-sizione Ila. O . l l «li bosco.

'L'articolo p o r t a il titolo Boschi e popolazione e l'autore p o n e in rilievo c h e « ogni italiano' h a ideal-m e n t e a disposizione u n a superficie boscata di e t t a r i 0,11 »; sono inferiori i popoli m e n ricchi di risorse forestali, come quelli d i D a n i m a r c a , I n g h i l t e r r a ,

O l a n d a ; c i s u p e r a n o invece del doppio, e del triplo gli staiti m e d i t e r r a n e i , S p a g n a , F r a n c i a , J u g o -slavia, Grecia.

S e si 'Considera c h e dei s u d d e t t i h a . 0,11 si pos-sono a l massimo1 raccogliere me. 0,300 d i p r o d o t t i legnosi, mentrie il c o n s u m o m i n i m o p e r a b i t a n t i è me. 0,650; s e si p e n s a inoltre che p e r f a r f r o n t e al f a b b i s o g n o si s t a c o n t i n u a m e n t e i n t a c c a n d o il capitale forestale, d i m i n u i t o d i b e n 300.000 h a . dei migliori boschi delle Provincie che, ci sono s t a t e s o t t r a t t e (i boschi istriani e r a n o i n vero m a g n i -fici!), che le colture legnose d e l p i a n o ben poco possono concorrere per le necessità delle colture erbacee, ohe l a popolazione si i n c r e m e n t a con u n r i t m o crescente, s a r à facile i n t r a v e d e r e il pauroso avvenire che si p r o s p e t t a a d u n a produzione, quella forestale, c h e dieve provvedere a cosi vaste, varie, crescenti ed impellenti necessità p r i v a t e e p u b -bliche.

M a il f a t t o è i m m e n s a m e n t e più grave (e n o n diciamo p a r o l e t r o p p o grosse) p e r le conseguenze i n d i r e t t e delle devastazioni che, specie in questi ult i m i a n n i , sono s ult a ult e f a ult ult e sulle pendici dei n o -s t r i m o n t i ; a b b i a m p o t u t o c o n -s t a t a r l e a n c h e i n questi giorni nelle dolorosissime c r o n a c h e dei gior-n a l i ; s o gior-n o le t r a v o l g e gior-n t i piegior-ne, i v a s t i a l l a g a m e gior-n t i avvenuti nella Toscana, nell'Emilia, nel P i e m o n t e , c h e h a n n o s o m m e r s o estese p l a g h e t r a le più f e r -tili; si pensi c h e il' solo- R e n o i n provincia d i Bo-logna h a allagato oltre 7000 h a . d i fertilissime terre c h e si e s t e n d o n o nel c o m u n e d i P o g g i o r e n a -tico; t e r r e g i à s e m i n a t e a g r a n o e p r e p a r a t e p e r le colture primaverili. I d a n n i sono invero ingentissimi per l a p e r d i t a dei p r o d o t t i , p e r l a sterilità o l a m i -n o r p r o d u t t i v i t à delle t e r r e s o m m e r s e -n e l c o r r e -n t e e negli a n n i avvenire, s e n z a d i r e delle f r a n e , d e i poniti a b b a t t u t i , delle s t r a d e i n t e r r o t t e ; d a n n i di miliardi a c e n t i n a i a , più grawi d i quelli degli a n n i scorsi e, quel « h e s t r i n g e d i più il cuore, inferiori a quelli c h e f a t a l m e n t e s i v e r i f i c h e r a n n o nell'av-venire.

La dissennata distruzione delle foreste. Quel c h e p i ù i m p r e s s i o n a e c h e c i f a q u a s i m e t tere le m a n i n e i .capelli con gesto d i s p e r a t o (e t o r

-il Piemonte h a l a f o r t u n a d i essere d i r e t t a dall'I-spettore Generale dott. F r a n c a r d i , uno dei più com-petenti e provetti tecnici i n malteria, che già mio allievo h a collaborato a lungo con m e nella lotta contro le alluvioni del Veneto, subito depo la pre-cedente g u e r r a . E' quindi d a a u g u r a r s i c h e la Com-missione, n o m i n a t a dal Consiglio Economico Pie-mcntese, nel più vasto p r o g r a m m a idi lavori, c h e è i n c a r i c a t a di p r e p a r a r e , voglia includere a n c h e l a p r e d e t t a assistenza a i coltivatore del p i a n o e del m e n t e per l'abbandono di quelle irrazionalità nello s f r u t t a m e n t o del suolo nelle quali è d a ricercarsi la p r i m a c a u s a dei l a m e n t a t i disastri.

A. COTTA

disperato

n i a m o a d i r e c h e n o n diciamo parole 'grosse t a n t o .per impressionare) è l a inconcepibile incoscienza della cosiddetta pubblica opinione sulle reali cause di tali e t a n t i disastri.

Quali queste cause? S o l t a n t o l a dissennata o malvagia distruzione delle f o r e s t e o c o m u n q u e del paitaimonio boschivo, c h e ricopre i dossi delle n o -s t r e Alpi e degli Appennini.

E' n o t a , o dovrebbe esserlo a t u t t i , perchè t r a t -tasi d i nozioni elementarissime, l a f u n z i o n e d e l bosco, che è quella d i proteggere l e f a l d e m o n t a n e o d i equilibrare il regime idraulico.

Ora, q u a n d o il disfoosoaimento viene f a t t o disor-d i n a t a m e n t e , e cioè n o n secondisor-do le n o r m e disor-dell'arte

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forestale e a scopo d i ¡rapina e di sùbiti guadagni, le acque, n o n t r a t t e n u t e dal riparo n a t u r a l e idei bcsoo, si precipitano dalle pendici travolgendo lo s t r a t o d i t e r r e n o ohe, sotto il bosco, si è venuto m a n m a n o f o r m a n d o e ohe costituiva u n a spugna assorbente delle atesse acque, p e r poi lasciarle len-t a m e n len-t e defluire; onde sulle d e n u d a len-t e rocce, che vengono via via rose e incise da f r a n e gli

scoscen-dimenti, i tornenti selvaggi c h e a d ogni po' di piog-gia si ¡gonfiano, rovesciando nel p i a n o fiumane di acqua, su ietti immensi, a p p o r t a t r i c i di r u i n e ognor più disastrose.

Le popolazioni e s t e r r e f a t t e chiedono a gran voce l'intervento del Governo per innalzare argini c o -s t r u i r e m u r i d i -so-stegno, gabbioni d i riparo,' mi-liardi e mimi-liardi...

. M a è possibile a n c o r a qualche riparo un rimedio qualunque, u n a r r e s t o i n t a l e c o r s a verso l'abisso? Se si considera il p r o b l e m a n e l suo. complesso nell'intiero paese c'è d a r i m a n e r e a d d i r i t t u r a ester-r e f a t t i , di f ester-r o n t e alla g ester-r a n d i o s i t à delle opeester-re che vi sarebbero d a compiere.

M a c h i e d e r butto al G o v e r n o sarebbe f u o r d i luogo; gli E n t i locali invece possono, se n o n t u t t o , f a r molto, l a s c i a n d o a l G o v e r n o l'indirizzo e l'ini-ziativa locale.

In montagna : le reali condizioni del pro-blema.

I n t a n t o consideriamo il p r o b l e m a nelle sue reali condizioni. Sarebbe g r a v e e r r o r e p e n s a r e c h e l a sistemazione m o n t a n a e l a disciplina delle a c q u e d i pendessero s o l t a n t o dal r i m b o s c h i m e n t o : i n m o n t a g n a oltre c h e i boschi vi sono, i pascoli e d a n -che colture a g r a r i e ordinarie le quali h a n n o s o m m a i m p o r t a n z a nell'economia nazionale p e r le p r o d u -zioni c h e n e d e r i v a n o (si p e n s i s o l t a n t o a quelle dell i n d u s t r i a zootecnica m o n t a n a ) ; i m p o r t a n z a sia coirne condizione imprescindibile pel m a n t e n i m e n t o di u n a popolazione stabile, sia per i r a p p o r t i a g r i -coli, t u t t i s o m m a m e n t e benefici, t r a m o n t e e piano, per cui l a m o n t a g n a è più a d a t t a p e r gli alleva-m e n t i degli a n i alleva-m a l i giovani e l a produzione delle s e m e n t i ; ie senza d i r e i n u l t i m o c h e il pascolo ed i] seminativo, q u a n d o vengcno esercitati razional-mente,, a s s i c u r a n o il regolare deflusso delle acque e.l a n e c e s s a r i a s t a b i l i t à del suolo. L'alpiooltura r a zionale r i s u l t a p e r t a n t o d a l l a f u s i o n e a r m o n i c a , v a -ria caso p e r caso, a seconda delle diverse condi-zioni orografiche, di questi t r e elementi essenziali-il bosco, , essenziali-il pascolo, l a coltura a g r a r i a .

Come h o detto, attenetene butto dallo S t a t o s a -rebbe follia; a b b i a m o fiducia invece i n intelligenti e volonterose iniziative locali, e vi hanno, esempi c o n f o r t a n t i .

L'esempio delia Valle elùsone.

Ritiensi doveroso a t a l fine ricordare e additare, con compiacimento e riconoscenza, l'iniziativa dei sindaco P i t t a v i n o d i Pinerolo, il quale h a ben ca-pito che le f o r t u n e della graziosa cittadina, d i cui è saggio capo, dipendono d a l rimboschimento e dalla regolazione delle acque della Valle, d a cui essa e d o m i n a t a , Val Ohisone. A q u a n t o ci è staio detto il Sindaco h a cosi proceduto : si è provvisto anzi-tutto, n a t u r a l m e n t e , d i u n elaborato progetto tec-nico e del relativo preventivo d i spesa ; iposcia si è servito d i u n Consorzio d'irrigazione locale per le p r a t i c h e b u r o c r a t i c h e e per il coordinamento dei lavori e, q u a n t o a l finanziamento, s i è rivolto agli industriali locali, dai quali si è f a t t o anticipare l a s o m m a occorrente: alcune decine d i milioni.

Come v e r r a n n o restituiti? Coi contributi gover-n a t i v i stabiliti d a l l a legge sulla Bogover-nifica igover-ntegrale, p e r d u e terzi, e l'altro terzo v e r r à rimborsato coi redditi dei cedui.

I C o m u n i della zona h a n n o ceduto g r a t u i t a m e n t e le aree d a rimboschire, nel m e n t r e ohe la Stazione di P r a t i c o l t u r a d i Lodi s t a predisponendo le s a -m e n t i f o r a g g e r e d a diffondere sui pascoli e sugge-r e n d o le n o sugge-r m e p e sugge-r b e n e 'esesugge-rcitasugge-rli.

L'iniziativa è i n a p p a r e n z a m o d e s t a ; i n f o n d o però h a u n g r a n d e valore,, p e r c h è d i m o s t r a q u a n t o bene si può f a r e q u a n d o si t e n g o n o le cariche p u b -bliche c o n a l t o senso civico e f e r v i d o a m o r e per le popolazioni, cui si deve provvedere p e r i r a p p o r t i f o n d a m e n t a l i -del vivere; essa ben m e r i t a d i essere a d d i t a t a a d esempio,

D i f a t t i p e r c h è n o n s i p u ò f a r e a l t r e t t a n t o p e r le valli a t t i g u e a quelle del Chisome, p e r a l t r e valli piemontesi, p e r t u t t e le valli 'd'Italia?'

L'esempio citato, f r a t a n t a incoscienza e t a n t a desolazione, è di c o n f o r t o ed a p r e l ' a n i m o a l l a spe-r a n z a . O n d e c o n c l u d i a m o f a c e n d o n o s t spe-r o l'auguspe-rio f o r m u l a t o d a u n e c o n o m i s t a a g r a r i o , poco conosciuto, m a c h e h a visto molte' c h i a r o nei p r o -blemi f o n d a m e n t a l i diell'agricoltura italiana, G h i n o V a l e n t i : l a m o n t a g n a , a l p i n a ed appenninica, n e l -l'equilibrio s a p i e n t e dei isuoi t r e elementi basilari, il bosco, il pascolo, il coltivo, divieniti l a s p u g n a che raccoglie e t r a t t i e n e le acque delle piogge e dello s q u a g l i a m e n t o delle nevi e le lasci poscia de-fluire al p i a n o i n corsi r a z i o n a l m e n t e sistemati e provveduti degli o r g a n i a t t i a t r a r r e dalla loro forza di c a d u t a le energie motrici delle n o s t r e i n d u s t r i e e dei f o n d a m e n t a l i servizi della vita civile, e p e r d i f -f o n d e r s i in-fine, lin-fe r i s t o r a t r i c i e vivi-ficatrici, nelle c a m p a g n e a s s e t a t e .

II m e n t e , invoce c h e c a u s a d i dolori, d i ruine, di m o r t e , d i v e n t i a d u n q u e f o n t e s e m p r e p i ù copiosa d i •energie possenti, d i o p e r e v a s t e e ordinato, l a s o r -g e n t e p r i m a d i u n a v i t a pacifica, operosa, f e c o n d a .

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(13)

Reddito nazionale e reddito d'impresa

Da oltre un decennio il concetto di reddito na-zionale si è saldamente imposto sia nell'economia teorica sia nella politica economica, ed anche l'uomo della strada ne ha una idea approssimata, come di « torta nazionale da ripartire in fette fra gli abitanti». Più grossa la torta, più abbondante la fetta (la ricchezza, il benessere) spettante ad ognuno, coeteris paribus.

Effettivamente, il complesso dei compensi che ricevono i produttori — nel senso più ampio della parola, cioè 1 lavoratori, i capitalisti, gli imprendi-tori — per i servizi che prestano, forma il reddito

nazionale.

Ma poiché essi spendono quei compensi iper comprarsi merci e servizi, il reddito nazionale può chiamarsi indifferentemente spesa nazio?iale. Quelle merci e quei servizi, dal p u n t o di vista delle « briche » — diciamo così in genere — che li « fab-bricano », costituiscono la «produzione», per cui in definitiva, reddito nazionale e produzione

na-zionale sono la stessa cosa. A loro, volta., gli

im-prenditori delle « fabbriche » si servono' dell'in-casso delle vendite per pagare i lavoratori, i capi-talisti, tutti i produttori — compresi gli stessi imprenditori. — E il cerchio si chiude.

Queste metamorfosi del reddito nazionale si pre-sterebbero egregiamente a considerazioni sulla stretta solidarietà sociale f r a i soggetti economici. Ognuno di noi è produttore e consumatore, vendi-tore e compravendi-tore nel tempo stesso; e la dico-tomia marxistica: proletari d a una parte, capita-listi dall'altra, sembra alquanto artificiale.

Ma restiamo al concetto, di reddito nazionale o di produzione nazionale. Alcune f r a le merci pro-dotte possono essere — generalmente sono — gra-vate da tasse indirette. Per cui una parte del va-lore di produzione, valutata ai prezzi di mercato, non va a finire nelle tasche dei produttori

(lavo-ratori, capitalisti, imprenditori) bensì in quelle dello Stato. Lasciamo a chi crede la costruzione

della teoria dello Stato come produttore ausiliario, al quale spetti il compenso delle tasse indirette' Consegue, d a quanto abbiamo detto prima, che produzione nazionale e reddito nazionale si egua-gliano precisamente solo se al reddito si

aggiun-REDD/TO NAZIONALE

prezzo degli acquisti

PRODUZIONE NAZIONALE

gono le tasse indirette, oppure se queste si sot-traggono alla produzione. Di solito, nelle stati-stiche che si pubblicano, il reddito nazionale non comprende le tasse indirette, e allora si dice « cal-colato al costo dei fattori di produzione » ; mentre la produzione nazionale le comprende ed è cioè calcolata «ai prezzi di mercato-».

C'è ancora un punto importante da rilevare. Durante il processo produttivo, il -capitale e gli impianti subiscono necessariamente un deperi-mento- fisico ed economico. £-e dal valore (lordo) della, produzione si toglie l'onere degli ammorta-menti e della -manutenzione, otteniamo- il più signi-ficativo valore netto della produzione stessa.

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Al solito, chi crede può sbizzarrirsi a conside-rare come si ridurrebbe il reddito se gli uomini venissero assimilati ai capitali, e se quindi i cibi, i "vestiti ecc. venissero dedotti dalla produzione lorda per ottenere quella netta. (Il problema è: si dovrebbero sottrarre solo i cibi, i vestiti ecc. che servono s t r e t t a m e n t e alla produzione, o quali altri? Solo la t u t a d a operaio od anche l'abito da sera?).

Una frazione della produzione, che diciamo «investimento», va dunque a rimpiazzare il ca-pitale obsaleto o consunto, m a il rimpiazzo può essere insufficiente o al contrario più che

suffi-completano il quadro dei paesi in cui la. rilevazione del reddito e dei suoi componenti è una funzione regolare e precisa.

La Francia si è decisa a seguire l'esempio solo recentemente, per attuare il suo Pian de

moder-nisation et d'équipement, più noto come Piano Mon.net. E l'Italia, vi è s t a t a costretta dall'OECE,

per redigere il piano a lunga scadenza di rico-struzione.

L'uomo d'affari capirà l'importanza della rile-vazione del reddito nazionale, e dei suoi compo-nenti più analitici, sapendo che essa ha, su scala nazionale, i medesimi scopi della contabilità

azien-CONSUMI PRIVATI REDDITI PRIVATI INVESTIMEN TI PRIVATI P R O D U Z I O N E REDDITI N O N DISTRIBUITI R I S P A R M I N A Z I O N A L E INVESTIMEN-TI PUBBLICI Avanzo e disavanzo

del Bilancio PUBBLICI REDDITI CONSUMI PUBBLICI E S T E R O RE D D I T O N A Z I O N A L E Saldo della

bilancia commerciale Il rettangolo tratteggiato (produzione nazionale) dovrebbe sovrap-porsi sul rettangola in bianco (reddito nazionale) in modo che la figura intera formasse un cilindro: si metterebbe così in evidenza la continuità del flusso del reddito. Per una più precisa rappresen-tazione, vedi: R. C. Tress: « T h e Diagrammatic Representation, nf National Income Flows », in « Economica » del novembre 194S.

ciente, ed in questo secondo caso, l'economia è in espansione. Gli investimenti netti possono essere positivi, negativi o nulli, a seconda che il volume complessivo del capitale, dopo i 'deperimenti e gli investimenti lordi, risulti a u m e n t a t o , ridotto od invariato.

Il resto .della produzione, che non siano, beni di investimento, è r a p p r e s e n t a t o d a beni di con-sumo. I consumi, dopo un periodo di tempo suffi-cientemente lungo, sono per forza positivi, altri-menti si morrebbe di f a m e o di freddo.

Un ultimo a p p u n t o : i rapporti con l'estero (im-portazioni, esportazioni ecc.) possono risultare in un aumento. 01 in u n a diminuzione finale del reddito.

* * *

T u t t i s a n n o o i m m a g i n a n o q u a n t o sia compli-cato in p r a t i c a il calcolo del reddito nazionale e dei vari elementi che lo. compongono. Bolo i paesi più avanzati nell'organizzazione statistica calcolano

regolarmente il reddito.

Gli ©tati Uniti pubblicano in proposito, ogni anno, nel Survey of Current Business, a cura del D e p a r t m e n t of Commerce, cifre molto dettagliate e precise. Ogni t r i m e s t r e pubblicano inoltre stime approssimate, m a sufficienti, agli scopi di impiego. La G r a n B r e t a g n a pubblica p u r e ogni a n n o u n Libro Bianco -sul reddito nazionale, a cura del

Central Statistical Office. Il C a n a d à pubblica i Nationail accounts: Income and expenditure,

re-datti dal Dominion Bureau of Statistics. La Svezia si serve del suo Konfunktufinstitutet e l'Olanda di un'apposita sezione dell'Ufficio centrale di

stati-stica. Australia, I r l a n d a , Norvegia e D a n i m a r c a

dale. Non per nulla nei paesi anglosassoni usano chiamare tale rilevazione national bookkeeping: contabilità, ragioneria nazionale.

L'utilità n o n è solo delle a u t o r i t à che presiedono alla politica economica nazionale o degli econo-misti di professione, ma dello stesso uomo d'af-f a r i privato. I businessmen americani seguono a t t e n t a m e n t e nel Survey of Current Business, le periodiche pubblicazioni del reddito nazionale e dei componenti, ne studiano le variazioni, ne in-terpretano i valori assoluti e relativi, ne traggono spunti per p r o g r a m m a r e le proprie azioni, per indovinare tendenze e prevedere il corso f u t u r o degli eventi economici.

Esempio : dalle cifre del reddito disponibile (red-dito personale meno le imposte e le tasse) si pre-vede la spesa dei consumatori nel prossimo periodo di tempo, conoscendo grosso modo la percentuale delle spese sul reddito disponibile in u n periodo passato e nella supposizione che tale percentuale vari poco nel tempo.

La tecnica, o l'arte, di s f r u t t a r e i dati della contabilità nazionale si è affinata alquanto negli S t a t i Uniti. E' indubbio che quei d a t i si prestano — meglio degli indici rappresentativi di nome, non di fatto, in voga al tempo dei « barometri econo-mici » — a r a p p r e s e n t a r e lo « s t a t o », e dal con-f r o n t o di più stati la « d i n a m i c a » dell'economia.

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stocks. Poi è venuta. la recessione: esaurimento della necessità di beni di consumo n o n durevoli

(ancora sensibile quella di beni di consumo dure-voli, come automobili, ecc.), sospensione della for-mazione di stocks.

ricani sanno in conclusione che il ritmo degli af-f a r i s a r à controllato principalmente dalle spese statali e seguiranno tali spese con l'attenzione che meritano.

Ci auguriamo che gli imprenditori italiani

pos-risp^rm/ ale

//

ìl

•Q! o i <ol

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. s i o C I I -O T cu i Q Si 3 L ^ 3 salari e j ^ i n t e r i profj}^* tre rej]±

Questa rappresentazione del flusso dei reddito è un adattamento di quella in uso dagli economisti norvegesi, e chiamata « ecocire-graph » dal prof. Frisch. Sua caratteristica è che tutti i flussi di merti e servizi procedono, lungo gii archi di cerchio, nel senso delle lancette dell'orologio; mentre tutti i flussi di moneta procedono nel senso opposto. Ad es.: iniziando dal punto rosso della «produzione nazionale» e procedendo nel senso delle lancette dell'oro-logio, si vede come la produzione si ripartisca in consumi, investimenti ed esportazioni. Procedendo nel senso contrario si vede invece come i compensi ai

produttori vadano a formare il reddito nazionale, ovvero la spesa nazionale, corrispondente al prezzo di acquisto della produzione.

Le t e n d e n z e a t t u a l i s o n o : r a l l e n t a m e n t o della produzione di toeni di investimento., e q u i n d i a n c h e di beni di consumo., c h e p r o v e n g o n o d a i p r i m i ; tono s t a z i o n a r i o degli acquisti p r i v a t i di beni di consumo; n e s s u n a variazione negli stocks; u n i c a possibilità di sviluppo del reddito nazionale r a p p r e s e n t a t a dalle spese s t a t a l i . Gli i m p r e n d i t o r i a m e

s a n o p r e s t o d i s p o r r e di simili s t r u m e n t i p e r n a -vigare nelle acque i n 'burrasca dell'economia dei n o s t r i giorni, ©appiano, p e r il m o m e n t o , i n o s t r i i m p r e n d i t o r i , che la conoscenza del r e d d i t o nazio-n a l e è a nazio-n c h e u nazio-n mezzo p e r migliorare il reddito d ' i m p r e s a .

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