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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.13 (1886) n.637, 18 luglio

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

S C I E N Z A E C O N O M I C A , F I N A N Z A , C O M M E R C I O , B A N C H I , F E R R O V I E I N T E R E S S I P R I V A T I

A m o X I I I - Voi. X V I I

Domenica 18 Luglio

N . 6 8 7

A PROPOSITO DELLA CONVENZIONE

di navigazione tra l'Italia e la Francia

L a Camera francese c o n poclu voti di m a g g i o ranza ha respinta la convenzione che e r a stata s t i -pulata coli' Italia, p e r regolare la navigazione tra i due paesi, c o n v e n z i o n e che era già stata approvata dal nostro Parlamento. I lettori conoscono c e r t a -m e n t e le conseguenze che d e r i v a n o da questo voto poiché la Gazzetta Ufficiale ha g i à pubblicata una nota eosì c o n c e p i t a : « L e navi c o n bandiera f r a n -« eese saranno nei porti italiani assoggettate al r e g i m e « stabilito dalle leggi vigenti per le bandiere di paesi « che non hanno,' nella materia marittima, trattato « c o n l ' I t a l i a . » N o n è ora il m o m e n t o di fare previ-sioni sulle conseguenze e c o n o m i c h e di questi fatti che per molti parve inatteso ; ci pare difficile di p r e v e -d e r e e -di valutare fino -da o g g i quale -d e i -due paesi sentirà m a g g i o r danno da questa rottura delle r e l a -zioni marittime. A d ogni m o d o sembra c h e tutti con-c o r d i n o n e l l ' a m m e t t e r e con-che d a n n o n e a v r a n n o tanto I' Italia c h e la F r a n c i a , e non è certamente il caso di dire mors tua vita mea ; il danno nostro c e lo p a g h e r e m o noi, la Francia, si pagherà il suo e , pur troppo, noi n o n siamo, specialmente p e r la marina, abbastanza ricchi p e r pagare senza sentirne, e viva-m e n t e , il dolore. C i seviva-mbra anche ozioso fare dei prognostici sopra un r i s o r g i m e n t o della nostra marina che potesse d e r i v a r e da questa brusca separazione dalla marina francese. T a l i fatti, a d ogni m o d o , non a v v e n g o n o c h e molto lentamente, e anche senza andar ora a cercare se abbiamo v e r a m e n t e i n n o i stessi i g e r m i atti a procurarci questo s v i l u p p o , è troppo evidente di p e r sè che questo stato d i r o t -tura — o v e n o n i n t e r v e n g a n o altre e p i ù g r a v i cause a mantenerlo e , p e g g i o , ad inasprirlo — non potrà d u r a r e tanto a lungo da m o d i f i c a r e sostanzial-m e n t e la costituzione delle due sostanzial-m a r i n e n è i n b e n e nè i n male.

L a Assemblea d i P a r i g i a v e v a g i à , fin dal m o -m e n t o della no-mina della Giunta parla-mentare, - ma-nifestata c h i a r a m e n t e la sua inclinazione contraria al trattato; e se l'azione del G o v e r n o e la promessa di patti addizionali hanno potuto m o d i f i c a r e o ren-d e r e m e n o aspra la opposizione ren-d e i C o m m i s s a r i , non poterono e v i d e n t e m e n t e usare altrettanta azione su tutta la C a m e r a e disarmare in misura bastante la opposizione.

Piuttosto, ci pare opportuno profittare di questa circostanza p e r fare alcune considerazioni, che p e r essere malinconiche, non ci paiono m e n o v e r e .

Già in recenti articoli a b b i a m o osservato che è una cattiva politica quella d i fare gii spavaldi e d i

terribili, quando d o b b i a m o a v e r e la coscienza della debolezza delle nostre f o r z e . E nell'autunno decorso noi abbiamo da soli sostenuto una campagna nel-l'occasione di un'altra convenzione, quella monetaria, per dimostrare che i nostri grandi uomini di Stato a v e v a n o fatto i leoni durante i preparativi della bat-taglia, e d eran diventati agnelli davanti al fuoco ; e di questo ci siamo e fortemente doluti p e r due ragioni : la p r i m a , p e r c h è l e contradizioni in cui l ' I t a l i a è caduta p e r bocca d e i suoi rappresentanti sono s e m p r e da compiangersi ; la seconda, perchè si creano n e l paese illusioni le quali poi diventano a m a r e disillusioni.

O g g i c i t r o v i a m o di fronte ad u n fatto c h e ha la forma diversa, m a di c u i la sostanza in fondo è e g u a l e ; — e, notiamolo bene, è il terzo scacco che subiamo i n c i n q u e anni ; — è la terza volta c h e a c c a m p i a m o pretese o diritti che n o n c i v e n g o n o accordati. N e l 1 8 8 1 ci fu respinto il trattato di C o m -m e r c i o , nel 1 8 8 5 a b b i a -m o d o v u t o per la C o n v e n z i o n e monetaria r i p i e g a r e la bandiera c o n tanta pompa spiegata, e b e n e d i r e la m a n o c h e ci percuoteva, n e l 1 8 8 6 ci v i e n e rifiutato il trattato di navigazione.

Ora n o i a m m e t t i a m o possibile che v i siano delle eventualità i m p r e v e d i b i l i , le quali ingannano anche gli uomini più saggi, m a non t r o v i a m o n e l m o n d o una sola nazione c i v i l e , la quale i n cosi b r e v e spazio di tempo abbia d o v u t o subire t r e scacchi cosi colos-sali. P e r c i ò noi poniamo questo d i l e m m a , del quale d o m a n d i a m o se v i sia il terzo corno : — o i nostri uomini di Stato non sanno distinguere c i ò che pos-s i a m o d o m a n d a r e con q u a l c h e pos-speranza di ottenere e si pascono d i illusioni c h e poi al m o m e n t o i m portante svaniscono ; — o v v e r o la colpa degli i n -successi deriva dalla loro incapacità od inabilità nel n e g o z i a r e e n e l f a r valere le nostre b u o n e ragioni.

P o i c h é v e r a m e n t e è incomprensible c o m e mai p r o -prio a noi debbano toccare, una dietro I' altra, t r e sventure abbastanza significanti ; e p e r quanto i fatti e c o n o m i c i sieno complicati e difficili, p e r quanto i negoziati diventino ogni g i o r n o p i ù f a t i c o s i , n o n sappiamo c o m p r e n d e r e c o m e mai, la Spagna, il B e l -gio, la S v i z z e r a , ec. ec., sappiano condursi così bene da evitare a l m e n o questi clamorosi insuccessi, m e n -tre noi li s u b i a m o in saula pace e , appena incon--tratone uno, n e a p p a r e c c h i a m o un altro.

E queste considerazioni le facciamo c o n tanto m a g g i o r desiderio c h e f o r m i n o a r g o m e n t o di medi-tazione, in quanto t e m i a m o che una delle cause prin-cipali di questa strana jettatura c h e c i perseguita, e c h e minaccia di p r o c u r a r c i una incancellabile fama

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450 L ' E C O N O M I S T A 18 luglio 1886 di inabilità, derivi da un falso apprezzamento della

nostra posizione.

A c c e n n i a m o soltanto alle cose e c o n o m i c h e poiché — c o m e è nostro inalterato costume — lasciamo a parte la politica. Ma appunto nelle cose e c o n o m i c h e l'Italia — lo a b b i a m o rilevato parecchie v o l t e — si lascia g u i d a r e da u n gruppo di uomini riveriti, i quali, forse p e r troppa profonda c o n v i n z i o n e nella loro alta dottrina, sentono di esser d e g n i di r e g g e r e la e c o n o m i a , non già di u n paese p o v e r o , nascente, a paragone degli altri e d e c o n o m i c a m e n t e p i g m e o , c o m e è l'Italia, ma di un paese, ricco, forte, rubusto che possa fieramente e d arditamente lottare c o i c o -lossi da cui ò circondato. — A v v i e n e perciò un certo squilibrio tra il m o d o con cui sono trattati i mandatari ed il m o d o con cui è trattato il mandante. A l l e per-sone d e i negoziatori — che hanno o si sono procu-rata la fama mondiale di scienziati — ossequi ed inchini ; al paese che li manda, rifiuti e sgarbi. C i i n g a n n e r e m o forse i n questi apprezzamenti, m a essi ci sono suggeriti da due articoli dell' Opinione, nei quali a nostro a v v i s o , schizza fuori inavvertilo i f falso giudizio della situazione.

L'Opinione, prima c h e la C a m e r a francese d i s c u -tesse la convenziono, s c r i v e v a u n articolo n e l quale dimostrava che s e mai la C a m e r a respingesse il t r a -tato, il Ministero F r e y e i n e t a v r e b b e d o v u t o dimet-tersi; e n e l n u m e r o d e l 1 5 c o r r . si meraviglia d e l fatto che nessuno dei ministri della repubblica abbia sentito, FINORA, il bisogno di protestare colla di-missione, contro il voto del Parlamento.

Ma via ! S e è con questi criteri, con queste spe-ranze c h e si negoziano gli affari dell' Italia, bisogna proprio d i r e che ci accieca u n o r g o g l i o insensato ! I m m a g i n i a m o c i ! in questi m o m e n t i nei quali la r e -pubblica giuoca farsi la più grossa delle partite,.... se sia possibile una crise ministeriale per a m o r pla-tonico v e r s o l ' I t a l i a !

E d è per questo che il nostro dubbio ingigantisce ; sono queste ingenue manifestazioni quelle che ci fanno t e m e r e c h e nei nostri rapporti e c o n o m i c i il v a l o r e delle persone c h e v a n n o a negoziare, v a l o r e c h e senza d u b b i o e q u i e d all'estero è apprezzato all'in-finito, faccia scapitare il paese, il c u i v a l o r e p u r troppo è limitato, e lo espongano a questi insuccessi, a preparare i quali sembra sia mancata la scienza della misura.

C o m u n q u e è bene che anche da questi dolorosi fatti I' Italia impari le molte cose che e m e r g o n o con tanta evidenza ; — impari ad affidare la trattazione dei suoi grandi interessi ad uomini d i m i n o r v a l o r e , se il troppo v a l o r e è ostacolo alla buona riuscita dei negoziati; — impari a non illudersi sulle promesse dei più forti, specialmente quando sembra concedano dei '} f a v o r i ; — impari infine a considerarsi quello c h e essa ò v e r a m e n t e , cioè inferiore assai sotto molti aspetti, m a soprattutto sotto 1' aspetto e c o n o m i c o , a coloro c o i quali è — per cattivo consiglio — spinta a trattare da pari a pari.

L o a b b i a m o detto altre v o l t e : l ' a v v e n i r e è nostro, ma p e r ora siamo bambini, e questi fatti sono prova troppo chiara c h e c o m e tali siamo considerati.

L'OPPORTUNISMO ECONOMICO

1

)

N e i l ' ultimo n u m e r o rispondendo alle d o m a n d e mosseci dal nostro « profano » a b b i a m o cercato di d i m o s t r a r e c h e tanto se i produttori ed i consumatori v e n g o n o considerati c o m e u n solo tutto, c o m e se si v o g l i a n o ritenere due classi separate, il protezionismo non ha ragione logica ed economica di esistere : p e r -chè, nel p r i m o caso, v e r r e b b e a turbare quell'equilibrio naturale, clie si sarebbe f o r m a t o dalla coesistenza i n un solo lutto delle due parli costituenti la Società e c o n o m i c a , nel secondo caso n o n poteudo lo Stato a c c o r d a r e una e g u a l e protezione a tutte le specie di produzione, ma d o v e n d o o s c i o g l i e r n e alcune da p r o -t e g g e r e , o p r o -t e g g e r e p i ù le une che l e al-tre, n o n ha esso n è la capacità, n è la possibilità di f a r e la scelta senza d a n n e g g i a r e alcuni a v a n t a g g i o di altri.

Ma il nostro « profano » i n c a l z a : - non tornerebbe più utile e più pratico, amiche pretendere d'elevare a dogma il protezionismo o V antiprotezionismo, lo studiarli sotto il punto di vista di misure d' oppor-tunità, per determinare possibilmente se e quando convenga adottare l' uno ed escluder l' altro ?

Dato invece che non si tratti di lotta sterile, non ostante che tutti noi si sia consumatori e produttori ad un tempo, è egli facile ottenere che l' antipro-tezionismo, favorevole al consumatore, renda in van-taggio quanto gli toglie nella sua qualità di pro-duttore ? e viceversa che il protezionismo favorevole al produttore, rinfranchi questo equamente del danno che gli deriva dalle sue qualità di consumatore?

E c c o precisamente l'utopia nella quale cadono con molta facilità i « profani » i quali credono co:i troppa ingenuità che sia v e r o il detto popolare che la virtù sta nel mezzo. Il protezionism o v o r r e b b e delle altis-sime tariffe che impedissero l'entrata ai prodotti esteri manufatti, il libero scambio domanda i n v e c e la con-correnza illimitata, è d u n q u e probabile, dicono essi, che la verità stia i n un juste milieu, tra il protezio-n i s m o e d il libero scambio, cioè protezio-nell' opportuprotezio-nismo economico.

E d i c i a m o c o n intenzione che sono i « profani » quelli c h e facilmente si lasciano illudere da tale utopia, p e r c h è d o b b i a m o a n n o v e r a r e tra i « profani » anche c o l o r o che, usurpando il n o m e di economisti, hanno creduto di poter fondare una n u o v a scuola scientifica, quella dei Socialisti della Cattedra, tentando di innalzare a teoria e d a sistema l ' o p p o r t u n i s m o . E f u questa scuola che, vistosi mancare sotto mano ogni base e c o n o m i c a , tanti f u r o n o g l i errori pratici nei quali cadde, tentò sorreggersi, q u a i n v o c a n d o l ' e t i c a , là i n v o c a n d o la storiaj e quasi s e m p r e i g n o r a n d o l ' u n a e l ' a l t r a disciplina. È a questa Scuola che d o b b i a m o tutti i tentativi della famosa legislazione sociale, è a questa scuola che d o b b i a m o tutti q u e g l i attentati alla libertà c h e l o S p e n c e r nella sua opera sul!' Individuo contro lo Stato, ha così e f f i c a c e m e n t e rappresentati.

O r a , a nostro m o d o di v e d e r e , l ' o p p o r t u n i s m o e c o -n o m i c o è co-nda-n-nato così -nella tesi g e -n e r a l e , c o m e nelle pratiche sue applicazioni.

N e l l a tesi g e n e r a l e non si potrà i n alcun m o d o c o m p r e n d e r e senza contraddizione che la Società con

' ) Vedi L'Economista, n. 636. Protezionismo e libero

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18 luglio 1886 L ' E C O N O M I S T A 451 tutto il progresso suo, tecnico, e c o n o m i c o , a m m i n i

-strativo e politico, cerchi tutti i mezzi p e r r e n d e r e il prodotto più accessibile, mediante il buon mercato, al m a g g i o r n u m e r o di individui, e dopo tanta mult i f o r m e e secolare famultica, con u n p r o v v e d i m e n mult o l e -gislativo annulli i risultati ottenuti o n e diminuisca la efficacia. C i sembra questa un' opera eguale a quella di un meccanico, il quale, dopo a v e r e c o u lungo studio inventato u n complicato c o n g e g n o che gli dia una forza straordinaria, cospargesse di sabbia i punti di attrito onde d i m i n u i r n e i risultati; c i sembra il conduttore della locomotiva c h e , dopo a v e r spinta al massimo g r a d o la pressione, m a n t e -nesse i freni al suo treno per d i m i n u i r n e la velocità; c o n s u m e r e b b e il carbone che g l i dà la pressione, ed il f r e n o c h e limita la corsa. Così l ' o p p o r t u n i s m o e c o n o m i c o è in continua flagrante contraddizione : scava canali, fora montagne, traccia f e r r o v i e , innalza stazioni, apre pubbliche borse, s o v v e n z i o n a la navi-gazione, allarga i porti ec., ec.; tuttociò per facilitare gli s c a m b i , p e r rendere rapido ed a g e v o l e il m o v i m e n t o dei prodotti, e poi con dazi doganali impaccia questo m o v i m e n t o , rende m e n o fruttuose quelle stesse o p e r e nelle quali ha i m p i e g a t o tanto danaro. C h e c c h é si possa dire, non apparirà m a i l o g i c o u n p r o v v e d i -m e n t o inteso a rincarare il prezzo dei prodotti, ad accrescere artificialmente il costo di produzione, giac-ché esso v a contro a quella tendenza g e n e r a l e che spinge la umanità a cercare di r a g g i u n g e r e col m i n o r costo possibile il soddisfacimento d e i suoi bisogni.

Nella pratica applicazione poi l ' o p p o r t u n i s m o eco-n o m i c o mostra aeco-ncora più le coeco-ntraddizioeco-ni eco-nelle quali è costretto cadere. S i i m m a g i n e r e b b e possibile che la Francia ristabilisse u n ' a l t r a volta le barriere doganali che esistevano fino alla fine del secolo scorso tra r e g i o n e e r e g i o n e di quel paese ? — P o t r e m m o noi concepire una applicazione del protezionismo nel P i e m o n t e contro la L o m b a r d i a e la L i g u r i a , o nella Toscana contro R o m a o d il Napoletano? — Il feno-m e n o e c o n o feno-m i c o non è un f e n o feno-m e n o nazionale, feno-ma u m a n o , c o m e tutti i f e n o m e n i di o r d i n e essenziale; esso non ha patria, non ha religione, non ha stato c i v i l e ; si c o m p r a e si v e n d e senza c h e c o m p r a t o r e o v e n d i t o r e si chiedano l ' u n ' l ' a l t r o a c h e paese appartengano, c h e religione professino, c h e slato civile abbiano. Ora d i fronte a questa universalità del f e u o m e n o , quale ragione p u ò a m m e t t e r e delle restrizioni negli scambi e restrizioni per la loro stessa natura illogiche, così che esista il libero s c a m b i o tra T o r i n o e P a l e r m o o tra V e n e z i a e Napoli, e siavi i n v e c e protezionismo tra T o r i n o e L i o n e tra V e n e z i a e T r i e s t e ? L a differenza di nazionalità ! la protezione al prodotto n a z i o n a l e ! Ma il consumatore non ha mai domandato e non d o m a n d e r à mai al prodotto nè la nazionalità, nè la provenienza, q u a n d o ciò non sia p e r distinguerne i caratteri.

Del resto queste cose, che q u i ripetiamo, sono ormai notissime e sebbene a d esse nessuno abbia ancora validamente risposto, non sono ignorate dagli avversari, onde c r e d i a m o che i l nostro « p r o f a n o » d o m a n d a n d o c i di d e t e r m i n a r e se e q u a n d o c o n v e n g a adottare il protezionismo, si riferisca a casi speciali c o m e quelli che richiedono la rappresaglia v e r s o una nazione, c h e applicasse contro di n o i delle m i -sure protezioniste. E d anche su questo a r g o m e n t o e s p o r r e m o francamente il nostro concetto. N o i a m -mettiamo che una nazione possa esser costretta ad imitare i suoi vicini applicando p e r i loro prodotti

i dazi che essi abbiano applicati ai suoi, m a d i questo fatto noi v o r r e m m o che bene si c o m p r e n -dessero le conseguenze, giacché v e d i a m o molto spesso che si fraintendono gli effetti c h e n e d e r i vano e si c r e d e c h e il dazio applicato p e r r a p p r e -saglia sia un v a n t a g g i o che si procura al paese c h e lo applica. — Questa credenza è un errore m a d o r -nale. S u p p o n i a m o che la Francia domani schierasse un corpo d'armala v e r s o la frontiera italiana senza dichiararci p e r questo la g u e r r a , anzi professandoci la sua a m i c i z i a ; — l'Italia p e r rappresaglia schie-r e schie-r e b b e lungo le A l p i piemontesi u n altschie-ro coschie-rpo d'armala ; e se la Francia in seguito raddoppiasse la sua forza, la r a d d o p p i e r e b b e anche 1' Italia. Il p r o v v e d i m e n t o sarebbe senza d u b b i o necessario, nes-suno potrebbe criticarlo, ma n o n cesserebbe p e r questo di a g g r a v a r e il bilancio dello Stalo per una s o m m a rilevante. L o scopo della rappresaglia d e l -l'Italia sarebbe, non già q u e l l o di mantenere p e r s e m p r e questo c o r p o d'armata lungo i confini, ma di i n d u r r e la F r a n c i a , mediante questa manifesta-zione bellicosa, a ritirare il suo. E se in c i ò n o n riuscisse, o se la ostinazione delle due parli non facesse capo ad una guerra c h e sciogliesse la q u e -stione, tutte e due le nazioni p e r d e r e b b e r o , senza nessun vautaggio, le spese p e r mantenere durante un tempo indefinito questo corpo d'esercito in piedi di guerra.

L a stessa cosa a v v i e n e p e r le rappresaglie doga-nali. L a Francia alza le tariffa sul bestiame o sul v i n o , e n o i p e r rappresaglia alziamo il dazio sulle sete e sulle m o d e di P a r i g i . L a conseguenza di questo fatto p e r noi è la seguente : - i consumatori di sete o di m o d e pagano la m e r c e tanto più quanto m a g g i o r e è il dazio ; cioè quella stessa soddisfazione che prima costava 1 0 o g g i costerà 2 0 , se il dazio applicato f u di 1 0 . — P e r ò alcuni d i c o n o : — m a

lo Stato avrà guadagnato il dazio di 1 0 ; — e se il dazio fu sufficiente a far nascere delle industrie na-zionali, il paese avrà guadagnato anche la m a g g i o r produzione. È chiaro però che si tratta di una illusione. P e r c i ò c h e riguarda i! dazio è v e r i s s i m o c h e lo Stato lo ha riscosso, m a prima di tutto bisogna p r e l e v a r e le spese d i riscossione, che già n e dimi • nuiscono la entità, p o i bisogna ricordarsi che la d i -stribuzione ne è fatta su tutti i contribuenti, che, supponiamo, saranno perciò m e n o aggravati di altre i m -poste, mentre i consumatori di sete e di m o d e da soli sopportano il peso d e l benefizio procurato agli altri tutti. — P e r c i ò c h e riguarda la produzione nazio-nale che, liberata dalla concorrenza osterà, a v r e b b e a fiorire, è e v i d e n t e che trattasi anche qui di alcuni produttori che v e n g o n o e r r o n e a m e n t e battezzati c o l n o m e di produzione nazionale. Infatti i consumatori di sete che prima s p e n d e v a n o 100, ora spenderanno 2 0 0 p e r a v e r e la stessa m e r c e ; è b e n v e r o c h e questo 2 0 0 r i m a n e in paese, mentre, c o m e si suol dire, il 1 0 0 andava all'estero, ma è anche v e r o che p e r ispendere 2 0 0 anziché 1 0 0 i consumatori d o v r a n n o limitare altri consumi, e quindi p r o d u r r e un danno ad altre produzioni. L a rappresaglia p e r -tanto, anche in questo caso si riduce a t o g l i e r e agli uni p e r dare agli altri. C o n qual diritto? con qual d i s c e r n i m e n t o ?

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lar-452 L ' E C O N O M I S T A 18 luglio 1886 gannente m e d i c o e medicine. I l fiume arginato evita

gli allagamenti, m a non d i m e n t i c h i a m o che gli a r -gini non si hanno gratuitamente. L a rappresaglia doganale può i m p e d i r e che la nazione vicina continui a d escludere i nostri prodotti, m a questa r a p -presaglia, (piando la applichiamo, costa sacrifizi e duri sacrifizi.

Da queste b r e v i o s s e r v a z i o n i , il nostro p r o f a n o c o m p r e n d e r à ohe in nessun caso, m e n o q u e l l o di una rappresaglia e colla tendenza di farne cessare al p i ù presto la causa, conviene adottare il sistema protezionista, perchè i n nessun caso esso rinfranche-rebbe e q u a m e n t e il produttore d e l d a n n o c h e g l i deriva dalle sue qualità di consumatore. E p r e n -diamo il caso, che in Italia o g g i si può dire sottinteso quando si parla di protezionismo; cioè v e d i a m o , in cifre molto rotonde, g l i effetti economici di un dazio sui cereali. P r i m a di tutto notiamo c h e coloro i quali d o m a n d a n o il dazio sui cereali e limitano la loro domanda a L . 5 , 6 0 o d a L . 4 l'ettolitro, l o fanno sapendo che, g r a v a t o di quella tassa, il g r a n o esteró) russo, a m e r i c a n o , asiatico, o d australiano, non p o -trebbe fare più la concorrenza al g r a n o prodotto in Italia ; — cesserebbe quindi o subito — se il r a c -colto a g r i c o l o fosse abbondante — o in pochi anni — se il p i ù alto prezzo del g r a n o consigliasse la estensione della cultura — cesserebbe d i c i a m o la importazione. L o Stato quindi non si a v v a n t a g g e -rebbe g r a n fatto dal dazio di entrata, tanto più che, c o m e è noto, è scarsa la media della quantità di f r u m e n t o che noi i m p o r t i a m o . A d ogni m o d o si c o m -prende ancora — e la Francia n e è un chiarissimo esempio — che s e il dazio di L . 3 , 6 0 o L . 4 l'et-tolitro non arrivasse a f a r sparire la importazione, i produttori n e d o m a n d e r e b b e r o uno m a g g i o r e .

P a r t i a m o d u n q u e dal concetto che si v o g l i a a p -plicalo alla entrata d e l g r a n o un dazio di L . 4 l'et-tolitro.

L a produzione d i g r a n o in Italia è o r a circa di 6 0 milioni ettolitri, il prezzo di vendita d i L . 1 8 l'et-tolitro, e la media importazione circa di 6 milioni di ettolitri, pure al prezzo di L . 18 l'ettolitro; i con-sumatori di g r a n o quindi spendono annualmente in Italia 1 1 8 8 milioni di lire. O v e sia posto il dazio di L . 4 per ettolitro il prezzo salirebbe o subito, o i n b r e v e e salve le altre oscillazioni, a L . 2 2 ; n è si dica che il prezzo r i m a r r e b b e inalterato, poiché i n tal caso n o n v i sarebbe alcuna r a g i o n e per appli-care il dazio, g i a c c h é i produttori si lagnano d e l basso prezzo e p e r questo c h i e d o n o il dazio c o m -pensatore. I consumatori a d u n q u e s p e n d e r e b b e r o 1 4 5 2 milioni, cioè 2 6 4 milioni p i ù di p r i m a . O r a questi 2 6 4 milioni di m a g g i o r i spese p e r il pane,-andranno a d e t r i m e n t o di altri consumi c h e i c o i o sutnatori d o v r a n n o o restringere o d abbandonare. E v e r o p e r ò c h e i proprietari d e i terreni g u a d a g n e -ranno questa differenza, e s u p p o n i a m o pure che nel c o n g e g n o artificiale del dazio, non n e vada perduta n e p p u r e una briciola. L a conseguenza sarà che i pro-duttori di g r a n o ( c i o è una parte, sia pure g r a n d e della nazione, ma non tutta la nazione) potranno per r a g i o n e del dazio procurarsi una m a g g i o r e quantità di con-sumi, privando di altrettanto tutta intera la nazione. E d il bilancio si stabilirebbe così, supponendo che i produttori d i g r a n o rappresentino un terzo della n a -zione :

Perdita di tutti i consumatori. . L . 2 6 4 , 0 0 0 , 0 0 0 G u a d a g n o d e i produttori . . . L . 2 6 1 , 0 0 0 , 0 0 0 Perdita dei proprietari c o m e

consu-matori » 8 8 , 0 0 0 , 0 0 0 R i m a n e a g u a d a g n o dei proprietari L . 1 7 6 , 0 0 0 , 0 0 0 A perdita dei consumatori non

pro-prietari » 1 7 6 , 0 0 0 , 0 0 0 S a r e b b e r o a d u n q u e 1 7 6 milioni netti c h e i p r o -prietari g u a d a g n e r e b b e r o s u i consumatori.

L a conclusione è s e m p r e la stessa dare agli unì togliendo agli altri. N è si dica che i proprietari po-trebbero i m p i e g a r e questa s o m m a a v a n t a g g i o della agricoltura, poiché q u a l u n q u e classe di cittadini ac-c e d e r e b b e u n dono di 1 7 6 milioni ac-colla faac-coltà di poter i m p i e g a r l o ad un o scopo dato.

D e l resto il nostro « profano » se v u o l e edificarsi sulle c o n s e g u e n z e d e l l ' o p p o r t u n i s m o e c o n o m i c o , non ha c h e a seguire la lotta tra i filatori e d i tessitori di cotone. I primi d o m a n d a n o degli alti dazi sui fi-lati p e r evitare la concorrenza straniera ai loro pro-dotti, ed i n v o c a n o la protezione al !'lavoro nazionale, i secondi, che nei filati hanno la materia prima e si c r e d o n o in diritto di c o m p e r a r l a d o v e è più a buon mercato, protestano contro i dazi sui filati e doman-dano in n o m e della protezione del lavoro nazionale, ebe siano ribassati anche quelli c h e ora esistono, e che già salgono al 2 5 0|0- - I l G o v e r n o d o v r à d e c i d e r e la que-stione nella prossima r e v i s i o n e della tariffa doganale, e p r o b a b i l m e n t e cercherà di scoprire d o v e sia l'in-teresse m a g g i o r e da proteggere,.... soltanto v i è il pericolo che il nostro G o v e r n o , c o m e tutti i G o v e r n i -guardi da qual parte stia il m a g g i o r e interesse.... par-l a m e n t a r e o d epar-lettorapar-le.

E q u i a v r e m m o p r o p r i o l'addentellato p e r rispon-d e r e agli altri interrogativi rispon-d e l nostro « profano » sulle libertà politiche e d e c o n o m i c h e , m a l o spazio ci costringe a discorrerne i n u n prossimo n u m e r o .

CONFRONTO

fra le Statistiche dei movimento commerciale italiane, francesi e inglesi

È noto e b e l e statistiche del m o v i m e n t o c o m -m e r c i a l e delle d i v e r s e nazioni n o n c o r r i s p o n d o n o esattamente f r a di loro, m a presentano d i f f e r e n z e talora rilevantissime.

Questo fatto che, a prima vista, potrebbe attri-buirsi esclusivamente alla poca esattezza c o n c u i q u e l l e statistiche v e n g o n o compilate, d e r i v a i n v e c e da m o l t e cause perturbatrici, c h e spesso la p i ù scrupulosa diligenza n o n può eliminare.

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-18 luglio -1886 L ' E C O N O M I S T A 453 tunque n o n c o l p e v o l e , c h e consiste nell' i n e s a t

-tezza delle dichiarazioni che si presentano intorno alle n u m e r o s e merci, la c u i esportazione non è soggetta a dazio : si dichiara u n a quantità q u a

-lunque della m e r c e non soggetta a dazio, e se n e spediscono invece le quantità che m e g l i o c o n v e n g o n o , e che la Dogana non ha interesse diretto di verifi-care ; anzi a v v i e n e m o l l o spesso che p e r la m e r c e , la quale esce libera, dovendosi poi incontrare c o l fisco degli altri paesi, si c o m p i a n o anticipale occulta-zioni fin dal m o m e n t o dell'uscita dal paese i n d i g e n o .

Inoltre le statistiche c o m m e r c i a l i non possono fare s e m p r e la distinzione fra merci che a r r i v a n o in un paese e partono per conto suo, e quelle c h e arriv a n o e partono per conto altrui. Gli affari i n C o m -missione non costituiscono debito o credito, se non q u a n d o sono compiuti ; e finché non sono compiuti, d o v r e b b e r o essere riguardali c o m e partite i n sospeso: nelle grandi piazze esistono nei magazzini delle m e r c i , che i committenti non hanno ancora ritirate; e p p u r e , le D o g a n e registrarono queste merci fra l e importazioni, e le l o r o tabelle n e fanno e r r o n e a -m e n t e debitore il paese.

V e n g o n o poi gli errori di valutazione delle m e r c i c h e entrano e che escono, i quali non d e r i v a n o sol-tanto dal fatto che le valutazioni si basano sopra dati spesso arbitrari, m a altresì dal diverso m o d o onde si valutano le importazioni e le esportazioni.

Infatti le D o g a n e hanno una tariffa di valori cor-renti di tntte 'e m e r c i , i quali sono formati colla

media di alcuni tipi d i v a l o r e presi talvolta con poca cautela : ogni qualità della stessa m e r c e è valutata al m e d e s i m o v a l o r e , il quale spesso deriva dalla media d e i v a l o r i di altre qualità affatto diverse di quella m e r c e , considerate su mercati differenti, l e cui condizioni saranno probabilmente l e p i ù dispa-rate, sia p e r la situazione di essi, c h e per il t e m p o in cui furono prese l e loro m e r c u r i a l i .

L e merci importate poi si valutano alla stregua dei prezzi che c o r r o n o sul l u o g o d i a r r i v o ; e q u i n d i , nelle tabelle statistiche, sono a g g r a v a t e , oltreché del valore loro assegnato n e l paese di p r o v e n i e n z a , anche delle spese per nolo, c o m m i s s i o n e e p r o v v i -gione, assicurazione, calo, ecc. I n v e c e le m e r c i in partenza si registrano p e r il v a l o r e che hanno nel paese al m o m e n t o della partenza, v e r g i n i ancora delle spese che o c c o r r o n o p e r recarle all'estero.

È chiaro d u n q u e che le statistiche del m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e d e b b o n o essere di necessità i n gran parte erronee, e di tutte le anomalie che esse presentano non si possono quindi incolpare i loro c o m -pilatori. E sarà in ogni caso molto difficile, e spesso impossibile, scoprire alcuna regola, secondo c u i gli errori si presentino, essendo così diverse e così ar-bitrarie l e cause che li d e t e r m i n a n o ; tutt'al p i ù si potranno v e r i f i c a r e tendenze predominanti, m a v a -riabili esse p u r e , e perciò s e m p r e difficili a spiegarsi.

D o p o queste critiche che si possono fare alle sta-tistiche c o m m e r c i a l i c i si domanderà c o n quale scopo si suole così spesso citare i dati delle statistiche e da essi trarre conseguenze p e r p r o p o r r e r i f o r m e doganali o d a v v a l o r a r e sistemi e c o n o m i c i .

Ed è necessario infatti di intenderci bene su que-sto punto. N o n ostante gli errori che l e statistiche del c o m m e r c i o presentano è s e m p r e possibile di servirsi di esse nello studio d e l m o v i m e n t o c o m -merciale, i n ispecie di uno stesso paese, dacché le variazioni i n p i ù o i n m e n o nella esportazione e

nell'importazione che a v v e n g o n o annualmente deno-tano senza alcun dubbio che v i è stato un aumento o una diminuzione. L e cause di errore summentovate non possono da un anno al l'altro subire tali modi-ficazioni da portare p e r sé stesse sensibili variazioni nei dati complessivi. E quindi s e m p r e possibile un con-fronto, ma è d o v e r o s o tutte le volte che lo si i m p r e n d e di considerare appunto p e r quali cagioni gli errori stessi possano i n qualsiasi m o d o essere perturbati.

D o p o quanto si è detto, n o n d e v e però f a r m e r a v i g l i a se difficoltà quasi insormontabili v e n g o n o ad opporsi ad u n esatto e completo confronto tra le statistiche doganali dei vari paesi ; tanto più se si consideri c h e il metodo usato nella compilazione di esse non è neanche uniforme, m a anzi varia da Stato a Stato e spesso radicalmente

Così, le nostre statistiche e le francesi distin-g u o n o le m e r c i in distin-g r u p p i e s o t t o - distin-g r u p p i , in confor-mità alla loro tariffa d o g a n a l e ; l'Inghilterra invece r a g g r u p p a tutte le m e r c i del s u o traffico colle d e -nominazioni delle materie p r i m e onde sono formate, e' le distribuisce n e l l ' o r d i n e alfabetico di queste.

N o i abbiamo appunto confrontate le statistiche del m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e italiane colle francesi ed inglesi fra di loro ; m a non ci è stato possibile di ottenere risultati concreti altro c h e p e r pochissime delle voci p i ù importanti. P i ù facili sono stati i confronti delle nostre statistiche colle francesi ; p i ù difficili quelli di e n t r a m b e colle inglesi. Infatti le statistiche inglesi portano u n n u m e r o di g r u p p i as-sai m i n o r e delle altre, e d è quindi asas-sai arduo tro-v a r e in esse le tro-v o c i corrispondenti e quelle portate dalle altre statistiche.

Inoltre, il nostro m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e colla Francia è più c o n s i d e r e v o l e assai che e o l l ' l n g h i l t e r r a ; e i n v e r o n e l quinquennio 1 8 7 8 - 8 2 , esso f u colla F r a n c i a i n media di annue L . 8 3 3 , 6 7 8 , 8 0 0 mentre c h e eoll'lnghilterra f u in media d i L . 3 7 2 , 2 4 3 , 0 0 0 a n n u e ; n e v i e n e c h e m o l t e v o c i d e l m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e tra l'Italia e l'Inghilterra, c h e d o v r e b -b e r o figurare n e l l e statistiche inglesi per una somma di non g r a n d e entità, sono confuse nella rubrica g e n e r a l e Other Countries e s f u g g o n o quindi al c o n -fronto : il c h e non a v v i e n e che in misura assai mi-n o r e p e r l e statiche frami-ncesi. S i a g g i u mi-n g a imi-nfimi-ne c h e molte merci sono valutale nelle statistiche in-glesi i n misure d i v e r s e da quelle onde le valutano le statistiche nostre e le francesi, e d è quindi i m -possibile il confronto ; così p. e. p e r i filati e d i tessuti che sono le principali merci del traffico i n glese, non p o t e m m o istituire c h e pochissimi c o n -fronti, perchè nelle statistiche inglesi esse figurano in misura d i lunghezza , m e n t r e nelle altre statisti-che figurano i n m i s u r e di peso.

C i ò che anzitutto a b b i a m o potuto constatare è la costanza con cui le differenze nelle quantità delle merci sono inferiori alle d i f f e r e n z e nei valori delle m e d e s i m e . A b b i a m o calcolate le m e d i e delle d i f f e -renze percentuali, ottenendo i seguenti risultati.

Messe a confronto l e Statistiche italiane colle francesi, queste ultime, nelle quantità delle i m p o r -tazioni dall' Italia presentano, negli anni 1881 e 1 8 8 2 e sopra tredici v o c i , una differenza media del 13.13 0|0

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454 L ' E C O N O M I S T A 18 luglio 1886 confrontate, una differenza media del 3 0 . 4 5 0|0 sulle

statistiche italiane delle corrispondenti importazioni della F r a n c i a , e tale differenza media sale al 4 8 . 0 5 0|0 p e r i valori.

Messe a confronto le nostre statistiche colle inglesi, queste u l t i m e , sopra quindici v o c i confrontate e s e m p r e n e g l i anni 1881 e 1 8 8 2 , presentano nello importazioni dell' Italia una differenza media d e l 2 8 . 5 8 0|0 p e r la quantità, e del 7 0 . 5 5 0|0 p e r il valore, sulle corrispondenti statistiche italiane delle esportazioni in Inghilterra. E v i c e v e r s a nelle espor-tazioni in Italia, le statistiche inglesi, p e r g l i anni suddetti e sopra dieci v o c i , presentano sulle c o r r i spondenti statistiche italiane delle importazioni d a l -l'Inghilterra, una media differenza che, da 1 5 , 0 6 0|0 nella quantità, sale a 2 6 , 6 9 0.10 nel valore.

Infine, confrontate l e statistiche francesi colle in-glesi, queste ultime, sopra dieci v o c i e negli stessi anni 1 8 8 1 e 1 8 8 2 , presentano nelle importazioni dalla F r a n c i a una differenza media d e l 1 9 . 6 2 0|0 nella quantità, e del 2 6 . 2 9 0|0 nel valore, sulle cor-j rispondenti statistiche francesi delle esportazioni in I n g h i l t e r r a ; e nelle esportazioni i n Francia p r e s e n t a n o , p e r gli anni m e d e s i m i e sopra lo stesso n u -m e r o di v o c i confrontate, una differenza del 2 9 . 3 7 0|0 nelle quantità, e del 4 8 , 1 1 0|Q nel v a l o r e , sulle cor-rispondenti statistiche francesi delle importazioni del-l'Inghilterra.

Questa costanza però d e v e ritenersi i n complesso, perchè s e a n d i a m o a v e d e r e le singole voci, t r o v i a m o eccezioni abbastanza significanti.

Cosi, fra l e tredici v o c i che si sono prese per il c o n -fronto delle statistiche francesi delle importazioni dal-l'Italia colle statistiche italiane delle corrispondenti esportazioni in Francia , abbiamo p. e . il grano e frumento, che, ne l 1881 presenta nella quantità una differenza del 1 0 . 4 2 0|o, m e n t r e nel v a l o r e presenta una differenza di appena 0 . 4 7 0 | 0 ; e così il riso, nello stesso a n n o , dà nella quantità una differenza del 1 8 . 8 7 0|0, e nel v a l o r e d e l 5 . 1 7 0|0- P o c h e altre eccezioni a b b i a m o ; m a è a notarsi c o m e esse si riferiscano ad un anno soltanto, non ad e n t r a m b i i i due anni c o n s i d e r a l i ; il che fa supporre non siano altro che accidentalità, che v e r r e b b e r o così a con-f e r m a r e c o m e regola costante la m i n o r e dicon-fcon-ferenza che si riscontrò nelle cifre delle quantità, rispetto a q u e l l e d e i valori.

T r a l e dieci voci c h e a b b i a m o prese per c o n f r o n -tare le statistiche francesi delle esportazioni in Italia colle statistiche italiane delle corrispondenti i m p o r tazioni dalla F r a n c i a , n o n t r o v i a m o che due e c c e -zioni, e c i o è : i pesci secchi e affumicati, che nel 1 8 8 1 danno una differenza d e l 3 0 . 6 9 0 [ 0 nella quantità e del 17.21 0|o n e l valore, e n e i 1 8 8 2 d e l 3 5 . 4 1 0|0 nella quantità e d e l 2 4 . 3 5 0|0 nel v a l o r e ; poi lo zucchero non raffinato, ne l 1 8 8 2 presenta una d i f -ferenza d e l 1 6 . 3 5 0|0 nella quantità e del 6 . 5 5 0|0 nel v a l o r e . C i ò che si verifica p e r la v o c e pesci sec-chi e affumicati, c o n t r a d d i r e b b e c i ò che si è detto r i g u a r d o alle accidentalità di queste eccezioni ; m a si può f a c i l m e n t e spiegare che (tale contraddizione non d e v ' essere che apparente, se si pensi che i c r i -teri adoperati dalle d u e statistiche confrontale nello scegliere gli e l e m e n t i di quella v o c e , possono essere assai differenti ; e i n f a t t i , nelle statistiche italiane abbiamo la v o c e ben definita con quella d e n o m i n a -zione ; i n v e c e nelle statistiche francesi l'abbiamo sud-divisa, e fra queste suddivisioni si trova p. e . la v o c e

harengs secs, salés OH ficmés, di fronte alla quale non si trova alcun dato relativo all'esportazione in I t a l i a , mentre si trova u n dato c o m p l e s s i v o p e r l ' e s p o r t a z i o n e i n autres pays, in c u i certo è c o m -presa una cifra p e r l'Italia, che s f u g g e così al con-fronto.

N e i confronti delle nostre statistiche colle inglesi, le eccezioni sono eerto i n n u m e r o m a g g i o r e ; ma ciò nonostante è possibile i m m a g i n a r e che esse non smentiscano quanto si è potuto asserire fin qui, in-quantochè a b b i a m o g i à detto c o m e , e per quali mo-tivi, questi confronti riescano assai più difficili, e per conseguenza m e n o esatti di quelli fatti tra le statistiche italiane e le francesi. E g u a l m e n t e si dica por i confronti delle statistiche francesi colle inglesi.

V e n e n d o ora a considerare le differenze, i n quanto siano i n più o i n m e n o , b i s o g n e r e b b e v e d e r e se v i sia una tendenza neil' uno o n e l l ' a l t r o senso. E d esaminando i confronti fatti tra le nostre statistiche e le francesi, t r o v i a m o appunto che in questi ultimi le d i f f e r e n z e c h e presentano confrontate eolle italiane, tendono a d essere in m e n o .

Infatti delle tredici voci confrontate p e r l e cifre delle statistiche francesi delle importazioni dall'Italia e per q u e l l e delle statistiche italiane delle corrispon-denti esportazioni i n F r a n c i a , otto presentano nelle statistiche francesi d i f f e r e n z e i n m e n o nella quantità n e l l ' a n n o 1 8 8 1 , e n o v e nel 1 8 8 2 . E delle dieci voci confrontate per le c i f r e delle statistiche francesi delle esportazioni in Italia e p e r q u e l l e delle statistiche italiane delle corrispondenti importazioni dalla F r a n cia nel 1 8 8 1 , sette presentano nelle statistiche f r a n cesi d i f f e r e n z e in m e n o nelle quantità e otto nel v a -lore ; e nel 1 8 8 2 , sette danno differenze in m e n o nella quantità, e sette nel v a l o r e . F a r e b b e r o eccezione le c i f r e d e l v a l o r e n e l c o n f r o n t o fra le statistiche francesi delle importazioni d e l l ' I t a l i a e le statistiche italiane delle corrispondenti esportazioni in Francia di c u i su dodici, sette presentano nelle statistiche francesi d i f f e r e n z e i n p i ù , e cinque in m e n o ; c i ò nel 1 8 8 1 ; e n e l 1 8 8 2 si hanno, s u tredici, otto d i f -ferenze in p i ù e c i n q u e i n m e n o .

Nessuna tendenza i n v e c e si p u ò riscontrare nei confronti colle statistiche inglesi, e non si può esitare a t r o v a r e la r a g i o n e anche di questo nelle difficoltà che presentano al confronto le statistiche inglesi. P e r questa m e d e s i m a causa, t r o v i a m o che le d i f f e r e n z e fra le cifre delle nostre e delle statistiche francesi, e q u e l l e delle inglesi, presentano una varietà tale, c h e invano si può c e r c a r e una n o r m a c h e le r e g o l i i n qualche m a n i e r a .

E c o n c l u d e n d o , n o n si può c h e r i p e t e r e quanto a b b i a m o detto fin da principio, c h e è e s t r e m a m e n t e difficile istituire confronti particolareggiati f r a le sta-tistiche del m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e dei vari Stati, le quali sono necessariamente e r r o n e e in gran parte, e non lasciano c a m p o a r a g i o n a m e n t i sicuri.

U . Z .

IL CREDITO FONDIARIO DELLA BANCA M I E ITALIANA

In base alla n u o v a l e g g e d e l 1 8 8 5 presso tutte le sedi della Banca Nazionale Italiana il 1 7 c o r r . ebbe l u o g o la e m i s s i o n e delle cartelle fondiarie.

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18 luglio 1886 L' E C O N O M I S T A 455 zone in c u i fino allora erasi da alcuni istituti e s e r

-citato il credito fondiario, e dava facoltà al g o v e r n o di concederne 1' esercizio a società ed istituti aventi un capitale versato di 1 0 milioni di lire.

Questa legge, sebbene lasci ancora molto da d e -siderare, segnava dei progressi abbastanza importanti. A l l o r c h é si pensò a trasformare questa istituzione, gli Istituti privilegiati esercenti il credito fondiario non erano riusciti tutti insieme ad a c c u m u l a r e crediti ipotecari p e r p i ù di 5 0 0 milioni. Inoltre l ' a n nualità del 6 . 0 6 p e r cento che era la regola, i d i ritti di commissione non s e m p r e misurati, la m a n -canza di u n vasto mercato delle cartelle fondiarie, l' angustia di quelli esistenti, le lentezze i n t e r m i n a -bili del procedimento, e molti altri inconvenienti c h e vi andavano congiunti pesavano g r a v e m e n t e tanto sui mutuatari, quanto sui portatori dello cartelle.

In questo stato di cose era g e n e r a l m e n t e sentito il desiderio, c h e qualche altro istituto sorgesse a esercitare il credito fondiario e allorché si seppe che la Banca Nazionale a v r e b b e domandato di eser-eilarlo, i proprietari c h e le leggi antecedenti a v e v a n o condannato alla i m m o b i l i t à , si sentirono liberi e ria-prirono I' animo a migliori speranze.

L ' i n t e r v e n t o della Banca f u considerata c o m e la volgarizzazione del credito f o n d i a r i o reso accessibile a tutti da un estremo all'altro della penisola, e segnò per così dire il principio della redenzione della pro-prietà inquantochè diede il m o d o ai proprietari in-distintamente di sostituire il mutuo fondiario c o n ammortizzamenti, e annualità c o m p o r t e v o l i , al mutuo ipotecario, che traeva seco nella m a g g i o r parte d e i casi la perdita del fondo e la prestazione di alti interessi, e che precludeva la v i a al riscatto.

Inoltre l ' i n t e r v e n t o della Banca f u gradito e o p -portuno inquantochè si pensò che essa a v r e b b e stu-diato e attuato i n d u b b i a m e n t e tutte le a g e v o l e z z e che fossero state possibili e a v r e b b e costretto gli altri ad abbandonare i metodi arrugginiti o inade-guati e guasti, per seguirla e d emularla. E uno dei grandi v a n t a g g i c h e resulterà dall' i n t e r v e n t o , sarà che mentre le cartelle emesse dai v e c c h i Istituti hanno necessariamente un credito circoscritto perchè non note g e n e r a l m e n t e in Italia, e affatto sconosciute all'estero, quelle emesse i n n o m e della Banca, oltre all' a v e r e il g r a n d e v a n t a g g i o indiscutibile della su-periorità dell' Istituto, a v r a n n o pure I' attitudine a farsi u n largo m e r c a t o all' interno e fuori.

S c e n d e n d o adesso a qualche particolare aggiun-g e r e m o che le condizioni o f f e r t e dalla Banca nel n u o v o c a m p o di operazioni sono non solo migliori di quelle praticate dagli altri Istituti sino a quel punto, m a e b b e r o p e r resultato di p r o d u r r e u n a v e r a rivoluzione n e l m o d o di esercitare il credito fondiario.

E così palesi f u r o n o i pregi della nuova istituzione creata dalla Banca Nazionale, c h e le d o m a n d e di m u t u o rivolte ad essa furono n u m e r o s i s s i m e e in-sistenti, tanto che a certo andare essa, esaurito il fondo assegnato per l e g g e ai mutui i n contante, potè ottenere la facoltà di stipulare i mutui e m e t t e n d o cartelle fondiarie.

Queste d o m a n d e che c o m i n c i a r o n o ad essere pre-sentate nel settembre 1 8 8 5 . epoca in c u i le opera zioni di credito fondiario f u r o n o iniziate dalla Banca Nazionale, al 3 0 g i u g n o ultimo a m m o n t a r o n o a 3 1 2 6 ; ne f u r o n o accolte 1 0 6 7 ; respinte 9 1 . L e altre sono in corso di esame.

L e d o m a n d e p e r apertura d i conti correnti ipote-cari ascesero a 1 3 2 ; delle quali furono a m m e s s e 5 5 e respinte 1 .

I contratti d e f i n i t i v i , stipulati in contante, inclusi i conti correnti ipotecari, sono stati 3 0 3 p e r una s o m m a di L . 1 6 , 3 4 4 , 0 0 0 ; quelli stipulati in cartelle f u r o n o i n v e c e 1 2 9 p e r u n totale di L . 8 , 7 2 1 , 0 0 0 .

H a n n o dato il m a g g i o r n u m e r o di domande (su-perando il 1 0 0 ) le sette agenzie seguenti :

R o m a 3 0 2 ; L e c c e 1 9 4 ; N a p o l i 1 3 9 ; R e g g i o Ca-labria 1 3 7 ; F o g g i a 1 2 4 ; Sassari 1 1 4 ; Bari 103.

II m i n o r n u m e r o di d o m a n d e (inferiore a 1 0 ) si e b b e r o delle agenzie d i V i g e v a n o , di Cremona e di P a d o v a , 9 ; di G e n o v a e di Belluno, 8 ; di N o v a r a , di Savona e d i P a l e r m o , 7 ; di Carrara, 6 ; di L i -v o r n o , o ; di Spezia, 4 ; di L o d i e di V e r c e l l i , 1 ; di C o m o nessuna.

Questi dati sono abbastanza eloquenti e lasciano sperare che il capitale farà buon viso alle cartelle fondiarie della Banca Nazionale, e c h e il loro c o m -parire nel mercato nazionale verrà a d i m p r i m e r e loro un corso adeguato alla aspettazione g e n e r a l e e sarà occasione efficace p e r attirare su di esse anche i capitali stranieri.

Rivista Bibliografica

C. B e r t a g n o l l i . — I'Economia dell' Agricoltura in

Italia e la sua trasformazione secondo i dati del-l'inchiesta agraria. — Roma, Tip. Elzeviriana, 1886

pag. 319.

S a r e b b e v e r a m e n t e d e p l o r e v o l e che la g r a n d e in-chiesta agraria fatta in Italia dal 1 8 7 7 al 1 8 8 4 non avesse a recare alcun g i o v a m e n t o alle sorli della nostra agricoltura. Senza a v e r e una eccessiva fidu-cia nella efficafidu-cia delle inchieste si può a l m e n o ri-tenere che esse, ponendo in piena luce alcuni lati del problema che investigano, rendono un servizio a c o l o r o che o sono direttamente e pecuniariamente interessati nella soluzione della questione o a quelli c h e p e r a m o r e di studio portano la loro attenzione sui problemi m e d e s i m i . Nella pratica a d i r v e r o l'utilità delle inchieste è spesso rulla; l'interesse che esse destano sul p r i n c i p i o e quello che taluni fatti prima ignoti e d o r a messi in luce suscitano sovente, va poi a m a n o a m a n o s c e m a n d o e non è raro il caso che una inchiesta cominciata tra il v i v i s s i m o ! interesse e d anche tra l'entusiasmo delle popolazioni

finisca nell'indifferenza g e n e r a l e .

In quale misura entri a p r o d u r r e questo stato di cose il m o d o stesso con c u i sono condotte le inchie-ste, non possiamo qui partitamente e s a m i n a r e ; m a è certo che, a l m e n o c o m e sono fatte, ora esse rendono necessario u n u l t e r i o r e lavoro che servendosi dei materiali raccolti, v e n g a a conclusioni pratiche e dia luogo a pubblicazioni p i ù accessibili e sintetiche. L a nostra inchiesta agraria ha già dato occasione a vari lavori; e tra gli altri un tedesco, il dr. E h e b e r g , c o l sus-sidio dei v o l u m i dell'inchiesta ha potuto tracciare il q u a d r o delle condizioni agricole del nostro paese, ed il sig. Bertagnolli, nel libro annunciato più sopra esamina, dal pretto punto di vista e c o n o m i c o l'agricoltura italiana e la possibilità di darle un m i g l i o r e indirizzo.

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456 L ' E C O N O M I S T A 18 luglio 1886 resto a tutti g l i altri cambiamenti avvenuti

ultima-m e n t e n e l ultima-m o n d o e c o n o ultima-m i c o e c h e costituiscono quella che si chiama la crise e c o n o m i c a .

Ma si v o l l e andar contro la forza delle c o s e ; an-ziché studiare le n u o v e condizioni e c o n o m i c h e imposte all'agricoltura dagli accresciuti mezzi di c o m u -nicazione, dallo sviluppo agricolo di certi paesi, si preferì r i c o r r e r e al protezionismo, il quale, c o m e sempre, non che g u a r i r e il male s e r v ì ad inasprirlo. L'Italia non ha però seguita ancora questa via sbagliata, quantunque non siano mancati c o l o r o che c e r c a r o n o con ogni mezzo di trascinarvela. A recar sollievo all' agricoltura si ricorse a d una d i m i n u z i o n e e al riordinamento dell'impósta fondiaria. M a può l'agri-coltura italiana, dopo la abolizione d e i t r e d e c i m i e la l e g g e sulla perequazione dell'imposta fondiaria, ritenersi salva e restare i m m o b i l e e stazionaria q u a n d o gli elementi trasformatori del m o n d o e c o n o m i c o operano i n c e s s a n t e m e n t e ? S a r e b b e u n g r a v i s s i m o e r -r o -r e questo, e che p o -r t e -r e b b e a m a n t e n e -r e delle colture punto profittevoli, se non di perdita, m e n t r e altre p i ù vantaggiose potrebbero essere estese e s v i -luppate.

Il libro del sig. Bertagnolli ne è la prova m i g l i o r e , e per ciò stesso l ' A u t o r e , attingendo dai v o l u m i dell'in-chiesta agraria i dati intorno all'economia dell'agri-coltura e alla sua trasformazione, ha fatto opera e m i n e n t e m e n t e utile e patriottica. Il suo libro è diviso in t r e p a r t i : — d a t i generali — bilanci delle coltiva-zioni — trasformazione dell'agricoltura. — E s p o n e cioè anzitutto alcuno brevi notizie sul c l i m a , sul ter-reno, sulla popolazione, sulla proprietà, sull' imposta fondiaria, sul sistema di coltivazione, sugli operai agricoli e sulla distribuzione delle colture. L ' i n s i e m e di (juesti dati costituisce il punto di partenza p e r ogni utile trattazione relativa all'agricoltura, ma na-turalmente non è la parte che presenta il m a g g i o r interesse.

S u c c e s s i v a m e n t e il Bertagnolli esamina le p r i n c i -pali coltivazioni e le loro condizioni attuali ; presenta in altre parole il conto delle entrate e delle uscite relativamente al f r u m e n t o n i g r a n o turco, al riso, agli ortaggi, ai foraggi, al lino, alla canapa, al tabacco, alla vite, a l l ' o l i v o , agli a g r n t r i , alle frutta fresche, secche e a nocciuolo, al s o m m a c o e al gelso.

S e c o n d o i calcoli fatti in questi vari capitoli e relativi ai bilanci delle principali coltivazioni, risulte-r e b b e che i n Italia il f risulte-r u m e n t o coltivasi co ì perisulte-rdita o d almeno senza u n sufficente profitto ( p a g . 8 8 ) , che là d o v e i proprietari e i fittaiuoli l a v o r a n o per m e z z o d i salariati, apparisce la opportunità di s o p p r i m e r e la coltivazione d e l g r a n turco iu tutti quei t e r r e n i , e sono i più, n e i quali n o n dà una produzione v e -ramente copiosa e costante ; m e n t r e p e i proprietari coltivatori e pei coloni parziari il granoturco costituendo la base principale della loro nutrizione ogni r i -c h i a m o alla l e g g e del torna-conto è inutile (pag. 1 0 2 ) .

A l contrario la cultura del riso, quella dei f o r a g g i , quella degli ortaggi, quest'ultima i n g r a d o e m i n e n t e , sono s e m p r e r e m u n e r a t r i c i ; altre, e o m e quella d e l lino e della canapa sono r a c c o m a n d a t e oltre c h e nell'interesse delle coltivazioni successive c h e ne ri-sentono u n beneficio notevolissimo, anche pel l o r o reddito sufficientemente r i m u n e r a t o r e e p e r c h è p r e -parano la materia prima ad una industria c h e p u ò r a g g i u n g e r e una r a g g u a r d e v o l e importanza e d i n fine p e r c h è trattasi d i i m a produzione per la eguale non è a temersi la concorrenza di altri paesi. I n t o r n o

alla vite, all'olivo, agli a g r u m i e d alle frutta s a -r e b b e supe-rfluo insiste-re d a c c h é non p u ò esse-rvi dubbio sulla loro convenienza e l ' A u t o r e dimostra l a r g a m e n t e l ' i m p o r t a n z a e l'utile c h e presentano queste v a r i e culture. F i n a l m e n t e circa al s o m m a c o , il q u a l e è coltivato soltanto i n Sicilia, è n o t e v o l e il m o v i m e n t o di diffusione che v a assumendo in Sicilia e fa ritenere che sia destinalo ad o c c u p a r e buona parte dei terreni dell' isola c h e p e r la loro situazione o p e r la loro magrezza siano m e n o atti ad altre coltivazioni.

Bisuita a d u n q u e che, fra le principali coltivazioni nostre, le sole della cui c o n v e n i e n z a e c o n o m i c a possa dubitarsi sono q u e l l e del f r u m e n t o e del granturco. Possono essere poco rimuneratici e persino per-denti anche le altre se sono fatte irrazionalmente o in terreni non propizi o in u n ambiente econo-m i c o non preparato ad a c c o g l i e r n e fruttuosaecono-mente i prodotti, m a è certo che l e d u e culture suddette d i f f i c i l m e n t e possono offrire u n vantaggio. I n tali condizioni una t r a s f o r m a z i o n e nelle culture si rende necessaria se non si v u o l e lavorare a sicura perdita. « D e l resto, osserva il Bertagnolli, la granicoltura sa-r e b b e p e sa-r noi una p sa-r o d u z i o n e non abbastanza sa-risa-rnu- rirnu-neratrice anche se i prezzi d e i cereali si fossero mantenuti all'altezza alla quale e r a n o i n passato. Ora a b b i a m o g l i Stati Uniti d ' A m e r i c a e l ' I n d i a c h e li c o m p r i m o n o ; più tardi, e forse tra non m o l t o ver-ranno il Canadà il Brasile, g l i Stati d e l Piata, l'Australia e l ' A f r i c a e contribuiranno a tenerli bassi e forse a ribassarli u l t e r i o r m e n t e ». C i sono adun-q u e ragioni di g r a n m o m e n t o c h e consigliano di dar m a n o a una razionale trasformazione tanto più che l'Italia ha la fortuna di poter surrogare la granicoltura c o n produzioni p i ù rimuneratrici. S ' o b b i e t terà forse, c o m e f u fatto o r o r a alla C a m e r a f r a n -cese per ottenervi il n u o v o dazio, che non c o n v i e n e d a r e i n balia d e i paesi esteri, l ' a p p r o v i g i o n a m e n t o dell'intera popolazione. Ma risponde il Bertagnolli ( e qui ci pare conceda persino troppo) è una obbiezione c h e i n teoria può discutersi, c o m u n q u e nello stato attuale delle comuuicazioni e d e l c o m m e r c i ) n o n si possa r a g i o n e v o l m e n t e p r e v e d e r e una carestia o v e non sia generalo, n e l qual caso poco g i o v e r e b b e l'aver mantenuto questa produzione in paese ; m a in pratica n o n ha alcuna importanza, p e r c h è i n tutta l'Italia non c ' è sicuramente u n solo proprie-tario c h e coltivi i cereali p e r vista d'interesse pub-blico anziché p e r calcolo esclusivo, giusto o sba-gliato, d ' i n t e r e s s e personale e privato. P r a t i c a m e n t e poi non ha alcuna importanza perchè n o n si sopp r i m e i n u n m o m e n t o e g e n e r a l m e n t e una c o l t i v a -zione millennaria » .

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18 luglio 1886 L ' E C O N O M I S T A 457 dello spirito, la libertà della coltivazione del tabacco,

pur mantenendo il monopolio; chiede pure alcuni prov-v e d i m e n t i per le classi operaie specialmente r i g u a r d o all' emigrazione. L ' A u t o r e in queste sue proposte si mantiene entro limiti relativamente moderati e i n talune sue idee c o n v e n i a m o noi pure ; m a , c o m e egli stesso dichiara, la trasformazione dell'agricoltura d i p e n d e anzitutto e principalmente dai proprietari dei terreni.

Il libro del sig. Bertagnolli d o v r e b b e contribuire a spingerli sulla v i a delle r i f o r m e , di c u i tanto ha bisogno l'agricoltura italiana. G i à u n c e r t o m o v i -mento tra i proprietari p i ù còlti e doviziosi si è prodotto e giova sperare che l ' e s e m p i o e più ancora i buoni risultati i n v o g l i n o i pigri e gli sfiduciati a tentare anch'essi una razionale trasformazione delle culture.

R . D . V .

Notizie. — N u o v e pubblicazioni p e r v e n u t e c i .

Direzione Generale della Statistica. — B i l a n c i P r o v i n c i a l i p e r g l i anni 1 8 8 5 e 1 8 8 4 — R o m a tipo-grafia R o m a n a 1 8 8 6 , pag. 1 0 9 .

Idem. — M o v i m e n t o della delinquenza secondo

le statistiche degli anni 1 8 7 3 - 1 8 8 3 c o n l ' a g g i u n t a dei dati d e l l ' a n n o 1 8 8 4 desunto d a i prospetti som-marli allegati alle relazioni annuali d e i procuratori generali — R o m a tip. Botta 1 8 8 6 , pag. 3 3 9 .

Idem. — Statistica delle Tasse C o m u n a l i applicate

negli anni 1 8 8 1 - 8 4 — R o m a , tip. Metastasio 1 8 8 6 , pag. 4 7 3 .

Idem. — Statistica industriale, fascicolo I I , n o

-tizie sulle condizioni industriali della P r o v i n c i a di V e n e z i a — R o m a , Botta 1 8 8 6 pag. 6 3 .

Ministero dell'Interno. — Atti della C o m m i s

-sione reale p e r l'inchiesta sulle opere pie del R e g n o v o i . I l i sessione m a r z o - a p r i l e 1 8 8 6 — R o m a , E r e d i Botta.

Aronne Rabbeno. — Crisi A g r a r i a e dazi sui

cereali - Libertà e P r o t e z i o n e — P r o l u s i o n e letta nella R . Università di Bologna — B o l o g n a , tipog. N . Z a -nichelli 1 8 5 6 , pag. 4 7 .

Direzione Generale dell' Agricoltura. — A v i -fauna Italica — E l e n c o delle specie di uccelli stazio-narie e di passaggio in Italia compilato dal Dr. E n r i c o H i l l y e r G i g l i o l i — F i r e n z e , L e M o n n i e r 1 8 8 6 , pag. 6 2 3 .

Idem. — L a g h i artificiali d e l l ' A l g e r i a , della F r a n

-cia e del Belgio. Relazione degli i n g e g n e r i G . Zoppi e G . T o r r i c e l l i — R o m a , Botta 1886^ p a g . 2 1 6 con atlante.

Ministero di Agricoltura, Industria e

Com-mercio. — Annali d e l credito e della presidenza,

A n n o 1 8 8 6 — R o m a 1 8 8 6 , pag. 2 9 8 .

Camera Italiana di Commercio ed A r t i di

Buenos-lyres. — M e m o r i a p e r l ' a n n o 1 8 8 3 —

B u e n o s - A y r e s , tip. della Patria Italiana 1 8 8 6 .

Avv. E . Braschi. — I nostri scambi attraverso

le Alpi - estratto dal giornale 11 Sole - Milano, 1 8 8 6 , pag. 7 2 .

i l Digesto Italiano. — E n c i c l o p e d i a m e t o d i c a e alfabetica di legislazione, dottrina e giurisprudenza 6 3a dispensa. À u p e l l o Penale ( P r o c e d u r a ) — T o r i n o

U n i o n e - tip. E d i t r i c e 1 8 8 6 .

Rivista Italiana per le scienze giuridiche d i -retta da F . S c h u p f e r e G . Fusinato v o i . I , fase. I l i — R o m a , L o e s c h e r , 1 8 8 6 .

RIVISTA ECONOMICA

Le previsioni sul prossimo raccolto dei cereali

-L'insuccesso dei protezionisti francesi - La nuova convenzione francese pei servizi marittimi postali - Il Commercio estero della Germania nel 1885.

L e preoccupazioni del m o m e n t o n e i circoli agri-coli sono in gran parte relative alle probabilità di nn buono o cattivo raccolto. L e condizioni in c u i esso si trova o r a n e i vari paesi fanno c r e d e r e che, se nulla di r i m a r c h e v o l e interviene, il raccolto sarà in E u r o p a assai prossimo alla media e in A m e r i c a m a g g i o r e dello scorso anno, ma pur s e m p r e m i n o r e di "quello d e l 1 8 8 4 ; in India alquanto p i ù ristretto dello scorso anno; i n Australia decisamente minore; nel complesso a d u n q u e le probabilità stanno per un raccolto m e d i o .

S e n o n c h è una recente pubblicazione dell'ufficio di statistica d e l dipartimento" dell' agricoltura d i W a -shington, dalla q u a l e abbiamo g i à desunte alcune cifre (n. 6 2 5 ) , c i pone i n g r a d o di v e d e r e con a p -prossimazione i n quali probabili condizioni si tro-verà il mercato d e i cereali.

Il sig. D o d g e ha riassunti i dati relativi alla p r o -duzione di g r a n o n e l 1 8 8 5 e d egli calcola c h e la produzione mondiale, esclusa la China e la Russia Asiatica, f u di circa 5 5 milioni di bushels al disotto del c o n s u m o , m a nel 1 8 8 4 la produzione eccedette il c o n s u m o di circa 1 2 5 milioni d i bushels e con-s e g u e n t e m e n t e il deficit dello con-scorcon-so anno f u , n o n solo coperto, ma alla fine dell'anno a g r i c o l o restava u n o stock di circa 7 0 milioni di bushels. P r o v a n e sia che i prezzi d e l 1 8 8 5 f u r o n o i p i ù bassi c h e si siano avuti da oltre u n secolo e n e l corso d i quest'anno il prezzo è ancora più basso d e l 1 8 8 5 . Dalle inchieste poi che il sig. D o d g e ha fatte de-s u m e che il C o n t i n e n t e e u r o p e o , prede-sa la media, con-suma quanto produce. D u r a n t e gli anni eccezional-m e n t e cattivi del periodo 1 8 7 6 - 8 0 i raccolti furono de-ficienti e f u r o n o integrati da forti importazioni dagli Stati Uniti; ma f u r o n o quelli anni anormali e dal 1 8 8 0 in p o i il raccolto del continente f u alquanto i n e c -cesso rispetto al consumo. C i ò non significa certo che o g n i paese e u r o p e o produca quanto consuma poiché, c o m e è noto, m e n t r e la Russia è esportatrice di grano, la G r a n Brettagna, la G e r m a n i a , l'Olanda il B e l g i o e altri paesi i m p o r t a n o forti quantità ; m a sta °il fatto che, non tenuto conto d e l R e g n o Unito, il quale si fornisce quasi c o m p l e t a m e n t e agli Stati Uniti, la produzione d e i paesi continentali europei è uguale al c o n s u m o . Il signor D o d g e nota i n p r o -posito che il m e r c a t o granario principale è o g g i il R e g n o Unito, e tutti i principali paesi produttori di grano i m p i e g a n o la loro attività a soddisfare alle richieste della popolazione britannica.

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458 L ' E C O N O M I S T A 18 luglio 1886 S e si riassumono adunque le notizie che si hanno

da ogni parte d' E u r o p a e si a g g i u n g o n o a q u e l l e raccolte dal dicastero d e l l ' A g r i c o l t u r a di W a s h i n g t o n , si p u ò trarre la conchiusione che in questo m o -m e n t o il raccolto si può p r e v e d e r e se non superiore certo e g u a l e alla m e d i a . Di p i ù l'estensione del ter-r e n o coltivato a g ter-r a n o , non ostante i bassi pter-rezzi che da lungo tempo d o m i n a n o sul mercato, non è punto in d i m i n u z i o n e anzi, ad e s e m p i o agli Stati Uniti, m e n t r e noi 1 8 8 5 erano 3 4 1/4 milioni ili acri coltivati, ora soi>o oltre a 3 6 4/2. S e qualche d i m i nuzione si nota altrove, essa è compensata da a u -menti in altri paesi. Il c h e si p u ò forse spiegare col fatto c h e ogni anno v i è u n a u m e n t o nella p o -polazione mondiale e quindi una m a g g i o r richiesta di grano. E le statistiche americane ci p r o v a n o c h e l'estensione della coltivazione del g r a n o aumenta più r a p i d a m e n t e della popolazione.

L ' I n d i a poi collo sviluppo delle sue f e r r o v i e , f a -vorita a n c h e d a i bassi noli d e i trasporti marittimi, può dare g r a n o s e m p r e in m a g g i o r copia. È facile quindi c o m p r e n d e r e come* salvo nuovi a v v e n i m e n t i , non ci sia o r a nessuna probabilità di u n a u m e n t o nel prezzo d e l g r a n o . N o n d i r e m o certo c h e essoj rimarrà al livello attuale o c h e dovrà subire u n n u o v o diffalco, p e r c h è è ora diffìcile di poter a v v e n -turare u n giudizio, ma tutto lascia c r e d e r e c h e l'au-mento d e l prezzo sia p e r lo m o n o i m p r o b a b i l e .

— La lotta tra i protezionisti a oltranza e quelli p i ù m o d e r a t i , che la Francia presenta d a qualche tempo, avrà corto la sua storia e dessa non s a r à , a nostro a v v i s o , la parte m e n o interessante della futura n a r -razione delle v i c e n d e politiche e parlamentari di quel paese. I n v e r o che è inaravigliosa la pazienza dei deputati francesi, i quali subirono una lunga discussione per parecchi giorni - e i discorsi buoni f u r o n o l ' e c c e z i o n e - per d e c i d e r e che nulla v ' e r a da mutare allo statu quo. Il progetto presentato da alcuni deputati protezionisti è stato a g g i o r n a t o o m e g b o rinviato alla c o m m i s s i o n e con 2 7 3 voti contro 2 6 4 . C o m e vedesi la maggioranza n o n poteva essere di proporzioni più u m i l i . A d ogni m o d o questo s u c -cesso è d o v u t o principalmente' all'azione del Mini-stro di A g r i c o l t u r a , sig. D e v e l l e . Questi infatti, seb-bene di f e d e protezionista, in u n discorso assai abile ha s o s t e n u t o , c h e il dazio di t r e franchi votato l'anno scorso non a v e v a ancora potuto p r o d u r r e il suo effetto p e r c h è il raccolto del 4 8 8 2 a v e v a l a sciato una eccedenza c o n s i d e r e v o l e e g l i a p p r o v v i -gionamenti accumulati alla vigilia e i n previsione del v o t o della l e g g e 2 9 marzo 4 8 8 5 , pesavano an-cora sul m e r c a t o . N o n essendo a d u n q u e anan-cora fatta l'esperienza, anzi non essendo ancora cominciata, il sig. D e v e l l e ha chiesto alla C a m e r a di non appro- e vare la l e g g e e la C a m e r a , q u a n t u n q u e di mala v o -glia, gli ha dato r a g i o n e .

È però facile p r e v e d e r e c h e i protezionisti n o n r i n u n c e r a n n o p e r un pezzo al loro progetto e alla nuova sessione della C a m e r a rimetteranno in d i -scussione l ' a u m e n t o d e i dazi.

I fautori della protezione agraria sono i n F r a n c i a per ragioni elettorali e politiche c h e a b b i a m o altra volta accennate, assai numerosi e la votazione a v v e -nuta alla C a m e r a n e è una prova evidente. S i c r e d e in g e n e r a l e che m e d i a n t e alcuni dazi sia possibile di c r e a r e uno stato artificiale di cose e d è assai difficile d i togliere una simile idea dalle menti a v -v e z z e a d aspettarsi tutto dall'azione legislati-va.

— I l g o v e r n o francese, dopo lo sviluppo dato in G e r m a n i a alle linee di navigazione marittima, v u o l e alla sua volta r e g o l a r e i servizi marittimi postali p e r dar loro m a g g i o r e estensione. Infatti è stato distri-buito alla C a m e r a dei deputali u n progetto di l e g g e per l'approvazione della c o n v e n z i o n e conchiusa il 3 0 g i u g n o p. p . colla C o m p a g n i a delle Messaggerie marittime per ì'esercizio dei servizi marittimi postali del M e d i t e r r a n e o d e l l ' I u d o - C h i n a , del Brasile e del Piata, d e l l ' A u s t r a l i a , della N u o v a Caledonia e della costa orientale d ' A f r i c a .

Questo progetto di legge f u rinviato alla c o m m i s -sione g e n e r a l e d e l bilancio e sarà i n d u b b i a m e n t e a p p r o v a t o .

La Compagnie des messageries maritimes eser-cita g i à q u e l l e d i v e r s e linee, ma sono ora introdotte importanti modificazioni al q u a d e r n o d'oneri, dacché certi premi s o n o cambiati e , cosa ila notarsi, la sov-v e n z i o n e è ridotta di franchi 3 , 0 0 0 , 6 1 2 perchè, da 1 5 , 7 6 4 , 4 4 4 f r . è portala a 1 2 , 7 6 3 , 4 9 8 .

Q u a n t u n q u e la scadenza dei contratti esistenti sia fissata al 2 2 luglio 1888, pure il servizio sarà o r g a nizzato a partire dal 1 ° g e n n a i o prossimo sulle s e -g u e n t i basi :

La linea di Marsiglia e la linea circolare di Egitto e di Siria saranno soppresse, mentre la linea da Marsiglia ad A l e s s a n d r i a sarà prolungata fino a B e y r u t h p e r P o r t o Said e Jaffa, sarà creata una nuova linea da Marsiglia a S m i r n e p e r il P i r e o e S a l o n i c c o . L ' i m p o r t a n z a di S a l o n i c c o c h e aumenta ogni g i o r n o e aumenterà ancor più q u a n d o sarà fatta la c o n g i u n z i o n e delle f e r r o v i e turche eon quelle della Serbia, ha suggerito la creazione di questa n u o v a linea.

La linea dell' I n d o - C h i n a , c h e o r a si ferma a S h a n g a i , verrà prolungata fino a Y o k o h a m a per K o b é il c h e porterà la soppressione della linea annessa di H o n g - K o n g a Y o k o h a m a .

È stabilito poi che a partire dal 2 2 luglio 1 8 8 8 il s e r v i z i o sarà organizzato p e r un periodo di 1 5 anni sulle seguenti b a s i :

Pel Mediterraneo non è portata nessuna v a r i a z i o n e ; solo è m e g l i o p r o v v e d u t o al s e r v i z i o e b d o m a -dario tra la Francia e l ' E g i t t o .

Quanto alle linee dell'Indo-China una diramazione a A d e n della linea principale Marsiglia a Y o k o -hama farà il servizio ogni 2 8 g i o r n i per K u r r a c h e e e B o m b a y .

I servizi p e r Calcutta e Batavia saranno pure fatti ogni 2 8 g i o r n i . Rispetto a l l ' O c e a n o atlantico è sta-bilita una partenza mensile a data fissa da B o r d e a u x per la Piata con piroscafi rapidi, con scali a L i s b o n a , Dakar, R i o d e Janeiro, M o n t e v i d e o , B u e n O s - A y r e s . Il progetto dice che, i n d i p e n d e n t e m e n t e dalla linea postale rapida è a presumersi c h e la C o m p a g n i a manterrà u n secondo servizio c o m m e r c i a l e libero e senza s o v v e n z i o n e , però col diritto c o m e tutti gli altri vapori francesi al p r e m i o di navigazione.

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