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A N D A M E N T O D E G L I I N F O RT U N I S U L L AV O R O
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©NUMERO
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APRILE 2015 I N A I L - R o m a , P i a z z a l e G i u l i o P a s t o r e , 6 - Te l . 0 6 / 5 4 8 7 . 1 Segretaria di Redazione Maria Rita Pelone - Tel. 06/54872248 - Fax 06/54872603
QUESTO MESE:
Direttore Responsabile Mario G. Recupero Tabelle a cura di Andrea Bucciarelli
Capo redattore Alessandro Salvati Grafici a cura di Gina Romualdi
ISSN 2035-5645
INDUSTRIA ALIMENTARE TRA QUALITÀ E INFORTUNI
INDUSTRIA ALIMENTARE TRA QUALITÀ
E INFORTUNI
GLI INFORTUNI SUL LAVORO NEL SETTORE LATTIERO CASEARIO
INDUSTRIA ALIMENTARE: L’ATTENZIONE È ALL’ALIMENTO E ALLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI
L’industria alimentare è il settore che ci rappresenta meglio nel mondo e quello che ha investito di più in sostenibilità, anticipando uno dei temi affrontati nel prossi- mo Expo 2015. Fa meglio di altre punte di diamante del made in Italy come auto, tessile, calzature e arredo. Include la trasformazio- ne di prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca in alimenti commestibili per l’uomo o per gli animali. È organizzata in attività riguardanti diversi tipi di prodotti di carne, pesce, frutta e ortaggi, grassi e oli, lattiero- caseari, granaglie, panetteria e farinacei, altri prodotti alimentari e mangimi per animali.
L’industria alimentare si distingue, purtroppo, anche sul versante infortunistico: nel 2013 ha registra- to oltre 10mila denunce (in diminu- zione del 25% rispetto al 2009), confermandosi al terzo posto (11%) per numerosità e presentan- do un indice infortunistico superio- re di quello medio del comparto
manifatturiero (26,4 indennizzi per 1000 addetti, contro 25,8).
Sono oltre 2.000 i casi denunciati nel 2013 dai lavoratori stranieri (un infortunio su cinque) in calo del 18% rispetto al 2009; per
l’80% hanno coinvolto gli extraco- munitari, tra cui marocchini (17%), albanesi (8%) e indiani (6%), mentre tra i comunitari i romeni (12%).
(Alessandro Salvati)
TAV. 1: INFORTUNI DENUNCIATI NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE PER CLASSE D’ETÀ E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - QUINQUENNIO 2009-2013
(*) Totale comprensivo dei casi indeterminati Fonte: Banca dati statistica aggiornata al 31.10.2014
INFORTUNI DENUNCIATI NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE (COD. ISTAT - ATECO 2007 “C 10”) PER COMPARTO - ANNI EVENTO 2009-2013
Carni 3.953 4.027 4.008 3.452 3.169 -19,8
Pesce 198 195 183 168 155 -21,7
Frutta e ortaggi 1.174 1.158 1.069 891 803 -31,6
Oli e grassi 266 227 217 175 150 -43,6
Latte, formaggi e gelati 2.375 2.257 2.129 1.966 1.735 -26,9
Cereali 306 296 253 239 221 -27,8
Prodotti da forno e farinacei 3.869 3.754 3.462 3.176 2.818 -27,2 Zucchero, cacao, tè, omogeneizzati 1.222 1.179 1.098 970 905 -25,9
Alimentazione per animali 284 253 242 232 226 -20,4
TOTALE (*) 13.833 13.486 12.816 11.422 10.306 -25,5
di cui femmine 4.343 4.338 4.064 3.653 3.273 -24,6
COMPARTI 2009 2010 2011 2012 2013 Var. %
2013/2009 CLASSE D’ETÀ RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
65 anni e oltre 0,9%
da 18 a 34 anni 31,7%
da 35 a 49 anni 46,2%
da 50 a 64 anni 21,2%
Isole 5,0%
Nord-Ovest 30,2%
Nord-Est 37,8%
Centro 13,4%
Sud 13,6%
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DENTRO LA NOTIZIA
GLI INFORTUNI SUL LAVORO NEL SETTORE LATTIERO CASEARIO
Fiore all’occhiello del settore agroalimentare, l’industria lattie- ro casearia rappresenta una voce importante nell’ambito dei pro- dotti con marchio made in Italy;
in particolare, il comparto del trattamento del latte e della pro- duzione e conservazione di for- maggi che conta circa 3.700 Pat (il 56% nel Mezzogiorno) e 53mila addetti-anno (il 70% nel Nord). Sebbene la stagnazione dei consumi abbia interessato anche il settore alimentare, modi- ficando in alcuni casi le scelte delle famiglie, si registra una certa stabilità su base nazionale per i prodotti con marchio di qua- lità (come grana e parmigiano) ed un incremento delle esporta- zioni dei formaggi DOP di cui l’Italia è il maggior produttore in ambito mondiale. Si segnala che circa il 30% dei formaggi prodot- ti nel nostro Paese è esportato.
Per quel che riguarda gli infortuni sul lavoro del settore caseario sono state 1.633 le denunce nel 2013, in calo del 12,7% rispetto al 2012 e di ben il 27,4% nell’ul- timo quinquennio; essi rappresen- tano, inoltre, il 16% di quelli delle industrie alimentari. Pochissimi i casi mortali: 3 denunce nel 2013, 4 nel 2012.
L’85% degli infortuni è in occasio- ne di lavoro e solo un centinaio di questi vede coinvolto l’uso di un
mezzo di trasporto. Circa 200 gli infortuni annui dei nati all’estero con in testa indiani, marocchini e albanesi che da soli contano poco meno del 40% delle denunce degli stranieri. Un terzo degli infortunati è donna, mentre il 45% ha un’età compresa tra i 35 e i 49 anni. Un terzo degli infor- tuni è determinato da una contu- sione, un quarto da lussazioni.
Colonna vertebrale e mano le parti del corpo più frequentemen- te coinvolte (32% dei casi), perché più esposte e sollecitate nell’attivi- tà lavorativa. L’82% degli infortu- ni si verifica nel Nord.
Una sessantina l’anno le denunce di malattie professionali, il 5%
circa di tutte quelle delle industrie alimentari.
(Adelina Brusco)
TAV. 2: INFORTUNI DENUNCIATI NELL’INDU- STRIA LATTIERO CASEARIA, TRATTAMENTO IGIENICO E CONSERVAZIONE DEL LATTE PER CLASSE D’ETÀ - ANNO EVENTO 2013 65 anni e oltre
0,8%
fino a 34 anni 23,4%
da 35 a 49 anni 44,8%
da 50 a 64 anni 31,0%
Fonte: Banca dati statistica aggiornata al 31.10.2014
INFORTUNI DENUNCIATI NELL’INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA, TRATTAMENTO IGIENICO E CONSERVAZIONE DEL LATTE (COD. ISTAT - ATECO 2007 “C 10.51”) PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNI EVENTO 2009-2013
Nord-Ovest 1.430 1.299 1.259 1.117 977 -12,5 -31,7
Nord- Est 435 441 429 429 366 -14,7 -15,9
Centro 129 134 105 106 94 -11,3 -27,1
Sud 173 179 148 139 134 -3,6 -22,5
Isole 83 87 75 79 62 -21,5 -25,3
Italia 2.250 2.140 2.016 1.870 1.633 -12,7 -27,4
RIPARTIZIONE
2009 2010 2011 2012 2013 Var. % Var. %
GEOGRAFICA 2013/2012 2013/2009
APPUNTI PROFESSIONALI
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INDUSTRIA ALIMENTARE: L’ATTENZIONE È ALL’ALIMENTO E ALLA SALUTE
E SICUREZZA DEI LAVORATORI
Fonte: Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro - e - facts 52
Nel settore alimentare comune a tutte le tipologie di imprese è l’ob- bligo di assicurare la sicurezza e l’igiene dell’alimento in ogni fase della sua produzione (trasforma- zione, confezionamento, distribu- zione, deposito, vendita, sommini- strazione) attraverso l’applicazio- ne di procedure igienico sanitarie pertinenti e di un programma sistematico di autocontrollo (Reg.
CE 852/2004).
Benché la trasformazione di ali- menti e bevande sia effettuata in ambienti rigorosamente controlla- ti, il settore non è esente da rischi per quanto riguarda la salute e sicurezza dei lavoratori.
La sicurezza degli alimenti è assi- curata da un’idonea pulizia e
manutenzione delle linee di produ- zione, ma durante queste fasi i lavoratori possono essere esposti a sostanze pericolose, come disinfet- tanti, lubrificante o all’ammonica usata nei sistemi di refrigerazione.
Le polveri (farina, frumento, zuc- chero, caffè, minestre in busta, ecc.) sono altamente infiammabili e possono verificarsi anche esplosio- ni; inoltre possono provocare pro- blemi respiratori (asma bronchiale) e irritazione a occhi, naso, pelle.
Significativo è il rischio biologico:
batteri patogeni, virus e parassiti sono tra i pericoli per la sicurezza microbiologica.
Non sono da trascurare i rischi ergonomici dovuti a movimenti ripetuti o a movimentazione
manuale dei carichi. Va, infine, ricordato che le operazioni di manutenzione possono richiedere l’accesso in cisterne, silos, vasche che si configurano come spazi confinati, in cui si possono riscon- trare gas tossici, liquidi e solidi che possono riempire improvvisamen- te lo spazio, con conseguente carenza di ossigeno.
Raccomandazioni generali sono l’applicazione delle norme antin- cendio, una puntuale formazione degli operatori, l’uso dispositivi di protezione durante le fasi di puli- zia e manutenzione, l’applicazio- ne di buone prassi, controlli medi- ci e, se opportuno, somministra- zione di vaccini.
(Maria Rosaria Fizzano)
TAV 3: PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Agente di rischio Misure di prevenzione e protezione
Sostituzione di sostanze e prodotti pericolosi con altri meno pericolosi. Formazione. Uso di dispositivi di protezione.
Adozione di buone prassi. Formazione. Uso di dispositivi di protezione.Controlli sanitari e vaccini.
Rispetto della normativa antincendio. Attrezzature elettriche adeguatamente protette. Manutenzione di attrezzature e impianti di ventilazione/aspirazione. Uso di dispositivi di protezione.
Progettazione sicura. Rispetto delle istruzioni d’uso.
Formazione. Uso di dispositivi di protezione (ad es. respiratori) e sistemi di comunicazione.
Progettazione ergonomica di macchine e attrezzature. Alternanza di movimenti ripetuti con altre atti- vità non ripetitive. Fruizione di pause e tempi di recupero. Formazione.
Regolazione della durata dell’esposizione, prevedendo pause a intervalli regolari. Uso di dispositivi di protezione personale e indumenti termici. Unità di refrigerazione, congelamento e surgelazione acces- sibili essere dotate di vie d'uscita adeguate, porte apribili dall'interno e illuminazione.
Sostanze pericolose
Agenti biologici
Polveri
Macchine Spazi confinati Lavoro gravoso
Temperature estreme
Fonte: Banca dati statistica aggiornata al 31.10.2014
MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE (COD. ISTAT - ATECO 2007 “C 10”) PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNI MANIFESTAZIONE 2009-2013
Nord-Ovest 110 81 103 93 76 -30,9
Nord-Est 578 777 726 598 572 -1,0
Centro 127 144 157 173 174 37,0
Sud 96 133 187 239 237 146,9
Isole 33 63 58 51 51 54,5
TOTALE 944 1.198 1.231 1.154 1.110 17,6
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA 2009 2010 2011 2012 2013 Var. %
2013/2009
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L’OSSERVATORIO STATISTICO
a cura di Adelina Brusco
LA PRODUZIONE INAIL
GLI INDENNIZZI PER INFORTUNIO
INDENNITÀ PER INABILITÀ TEMPORANEA (1)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE Febbraio 2014 26.178 2.272 28.450 Febbraio 2015 24.890 2.288 27.178
Variazione % -4,92 0,70 -4,47
Mar. 2013 - Feb. 2014 346.219 30.746 376.965 Mar. 2014 - Feb. 2015 327.776 30.270 358.046
Variazione % -5,33 -1,55 -5,02
(1)Per data di definizione.
Mar2014 Apr2014 Mag2014 Giu2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014 Nov2014 Dic2014 Gen2015 Feb2015
0 500 1000 1500 2000 2500
TAV. 5: INDENNIZZI IN CAPITALE PER MESE DI EROGAZIONE
Mar2014 Apr2014 Mag2014 GIU2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014 Nov2014 Dic2014 Gen2015 Feb2015
0 140 280 420 560 700
TAV. 6: RENDITE DIRETTE PER MESE DI COSTITUZIONE
Mar2014 Apr2014 Mag2014 GIU2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014 Nov2014 Dic2014 Gen2015 Feb2015
0 30 60 90 120
TAV. 7: RENDITE A SUPERSTITI PER MESE DI COSTITUZIONE
INDENNIZZI IN CAPITALE PER MENOMAZIONE PERMANENTE (DANNO BIOLOGICO) (2)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Febbraio 2014 1.946 282 2.228
Febbraio 2015 1.923 269 2.192
Variazione % -1,18 -4,61 -1,62
Mar. 2013 - Feb. 2014 24.161 3.351 27.512 Mar. 2014 - Feb. 2015 22.435 3.273 25.708
Variazione % -7,14 -2,33 -6,56
(2)Per data di erogazione.
RENDITE PER INABILITÀ/MENOMAZIONE PERMANENTE (3)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Febbraio 2014 557 139 696
Febbraio 2015 558 119 677
Variazione % 0,18 -14,39 -2,73
Mar. 2013 - Feb. 2014 6.774 1.270 8.044 Mar. 2014 - Feb. 2015 6.603 1.210 7.813
Variazione % -2,52 -4,72 -2,87
(3)Per data di costituzione della rendita.
RENDITE A SUPERSTITI (4)
PERIODI GESTIONI
Industria e Servizi Agricoltura TOTALE
Febbraio 2014 99 10 109
Febbraio 2015 124 20 144
Variazione % 25,25 100,00 32,11
Mar. 2013 - Feb. 2014 1.103 155 1.258 Mar. 2014 - Feb. 2015 1.151 167 1.318
Variazione % 4,35 7,74 4,77
(4)Per data di costituzione delle rendite (vedovi, orfani, ecc.).
Mar2014 Apr2014 Mag2014 Giu2014 Lug2014 Ago2014 Set2014 Ott2014 Nov2014 Dic2014 Gen2015 Feb2015
0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000
TAV. 4: INDENNITÀ DI TEMPORANEA PER MESE DI DEFINIZIONE
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA
TIPOLITOGRAFIA INAIL - MILANO
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA
INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA