L'ECONOMISTA
G A Z Z E T T A S E T T IM A N A L E
S C IE N Z A ECO N O M IC A , FINANZA, CO M M ERCIO , BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI
Anno XXIII - Voi. XXVIT
Domenica 26 Luglio 1896
N. 1160
IL GIUBILEO DEL LIBERI) SCAMBIO
Poche settim ane or sono si com piva il c in q u a n tesimo anno dall’ abolizione delle leggi sui cereali, avvenuta in Inghilterra per opera di una pleiade di uom ini, che com batterono indefessam ente e per lunghi anni in favore del libero scam bio. F u infatti il 26* di giugno del 184 6 che il bill per l’abolizione dei dazi sui cereali, ebbe la sanzione reale e I’ anniversario di quell’ avvenim ento non m erita che sia passato sotto silenzio, perchè pochi avvenim enti com e quello ebbero tanta influenza sul m ovim ento econom ico mondiale di questo secolo.
Il protezionism o è oggidì trionfante pressoché in tutti i paesi. Nella stessa In g h ilte rra il partito della protezione e della reciprocità com m erciale è dive nuto negli ultim i anni più forte e tem ibile ; nel Belgio, paese em inentem ente industriale e che non può provvedere direttam ente alla sua sussistenza, non m ancano dazi su parecchi prodotti agricoli ; negli Stati U niti una dem ocrazia, che pareva dovesse ispi rarsi ai principi di libertà econom ica è così invasa dalla m ania della protezione che il cam pione più spinto del protezionism o, il M ac-K inley, è candidato alla Presidenza della C onfederazione; e negli altri paesi, com presa l’Italia, i dazi doganali, anzi tutto il sistema doganale, è stato rifatto dai protezionisti in questi ultim i ven t’ anni con la tendenza dichiarata di com battere il libero scam bio. E quasi non bastas sero i dazi di dogana altissim i, anzi per colpa di essi, si sono avute g u e rre di tariffe, tariffe differenziali, divieti di im portazione più o m eno giustificati da ragioni igieniche e tentativi, fortunatam ente finora vani, per esercitare a profitto di qualche classe di produttori un protezionism o m ascherato m ediante il bim etallism o u n iversale, la riabilitazione dell’argento e altri espedienti relativi alla m oneta.
Certo colui che, assorgendo a considerazioni d ’in dole direm o così filosofica, volgesse il pensiero a questi cin q u a n ta n n i trascorsi e paragonasse il p rin cipio e la fine di quel periodo non troverebbe a r gomenti per rallegrarsi del progresso intellettuale della um anità. La più aperta contraddizione dom ina nel nostro secolo, com e fu più volte n o ta to ; per chè, m entre da una parte si im piegarono capitali e lavoro per ren d e re facili e rapide le com unicazioni fra i vari S tati, si crearono dall’ altra agli scam bi, con la legislazione doganale, difficoltà talvolta in so r m ontabili, distruggendo così in parte i benefici che le grandi opere com piute p er associare le popolazioni potevano p ro cu rare. T uttavia sarebbe un e rro re g ra
vissimo il cred ere che l’opera del Cobden, del B righi, dei loro seguaci e dei loro successori,sia andata perduta e che all’ anniversario del cinquantesim o anno dal trionfo del libero scam bio se ne debba recitare, e in ritardo, l’orazione funebre. A nche lasciando da parte l’In ghilterra, dove alm eno fino ad ora il libero scam bio non si può dire nel fatto m enom am ente dim i nuito, ma solo parzialm ente m inacciato, la reazione econom ica, che si è prodotta sul continente d’Europa e specialm ente in G erm ania, in F ran cia, in Italia, in Spagna, in R ussia non ha potuto distruggere quello che aveva prodotto il libero scam bio nel periodo nel quale ebbe un trionfo, se non com pleto certo notevole, ossia dal -1860 al 18 7 8 . In quegli anni le relazioni com m erciali fra gli Stati ebbero uno sv o l gim ento cospicuo e tutti sanno che una volta che certe relazioni d ’ affari si sono potute stabilire, non riesce sem pre facile, anche ai più ostinati protezio nisti, di sopprim erle. Di più se il protezionism o negli ultim i quindici o venti anni, a seconda dei paesi, arrivò a restrin g e re gli scam bi internazionali, a dif ficoltare le relazioni com m erciali da S tato a Stato, il progresso tecnico industriale cooperò a lim itare l’azione negativa o distruttiva dei dazi, riducendo i costi di produzione e le spese di trasporto. I governi, è vero, elevarono spesso i dazi per neutralizzare l’effetto del dim inuito costo di produzione, confi scando così i vantaggi econom ici dei progressi te cnici, ma non sem pre quella confisca potè essere fatta e in modo com pleto, sicché i danni che la protezione doganale poteva p ro d u rre furono alquanto m inori e gli scam bi internazionali, p u r risentendo, com e non poteva essere altrim enti, l’azione dei dazi protettori, non ebbero però in generale a subire riduzioni cospicue ; soltanto, quel* progressivo sv o l gim ento, che avrebbero certo avuio senza la re crudescenza del protezionism o, andò in gran parte perduto.
Così l’opera dei liberisti fu guastata e non è ora il caso di d ire quando, com e, e da chi lo fu nei vari paesi.
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tare tutti quei progressi econom ici che esso aveva la v irtù di p rodurre e in parte ha prodotto, nono stante l’azione contraria dei governi.
Ma la reazione econom ica della quale si fecero cam pioni quegli uom ini di Stato ha essa probabilità di attenuarsi in un tem po relativam ente prossim o? P u r avendo fiducia che essa non potrà d u ra re a lungo, dobbiam o riconoscere che per I’ avvenire a noi più prossim o non è da cred ere nella sua sconfitta. Il L eroy-B eaulieu, scrivendo di recente su C obden, sulla sua opera e sull’ avvenire riserbato alle sue idee, diceva che se gl’ interessi industriali e com m erciali fossero stati essi solo in giuoco, è assai verosim ile che il m ondo civile avrebbe continuato a progredire nella via aperta da M ichele C h ev ah er e da R iccardo Cobden, che in ogni caso non sarebbe tornato indietro di alcuni passi. L a causa della re a zione econom ica egli la trova nella crise agricola, anzi com ’egli scrive, nella rivoluzione agricola p ro fonda che si è m anifestata negli ultim i ven t’ anni.
« C’est seulem ent, egli scrive, depuis ce que l’on a appelé la crise agricole q ue les ideós lib re - échangistes ont perdu beaucoup de terrain et qu ’elles ont fini p ar n ’avoir plus de crédit su r une g rande p an ie de ceu x qui y adhéraieut nag u ère. » C’è molto di vero in questa osservazione del valente econom ista "francese, sopratutto perchè egli im puta alla crise ag ri
cola, non tutta, ma la perdita m aggiore fatta dalle idee libere scam biste ; ma non crediam o che la sua spiegazione sia com pleta e pertanto soddisfacente. La crisi agricola ha molto contribuito, certo, all’a u m ento dei dazi ; però prim a ancora eh ’ essa d iv e nisse v eram ente sensibile, che i d anni suoi fossero tali da in d u rre gli agricoltori a invocare gli a u m enti dei dazi, il protezionism o aveva già fatto pa recchi progressi se non in tutti gli S tati, certo nel m aggior num ero. E il L ero y -B ea u lie u scrivendo che la recente rivoluzione agricola è la seule cause
de l’èchec et du recul des idées libre-èchangistes,
dim entica che in G erm ania, in Italia e altrove, se non in F ra n cia , i dazi protettori p er le industrie m an ifatturiere erano già in vigore prim a che le classi agricole si lagnassero della crise. A m m ettiam o anche noi che essa ha influito a fare elevare i dazi sui cereali e su altri prodotti agricoli, ma la re a zione econom ica rig u ard o al libero scam bio ha per origine un com plesso di cause, econom iche, tecniche e politiche non tutte egualm ente attive nei vari paesi, ma tutte da tenersi nel debito conto se non vuoisi fraintendere il m ovim ento econom ico di q u e sti ultim i v ent’anni, nel quale ha una parte saliente lo sviluppo delle industrie tessili, m etallurgiche e sid eru rg ich e in paesi che prim a se ne procuravano i prodotti all’estero.
Non neghiam o che da alcuni anni si svolga una rivoluzione agricola, m a essa non è un fatto isolato, e senza disconoscere che alla crisi agricola che da quella trasform azione deriva, dovrem o probabilm ente se il protezionism o si aggraverà ancora uegli anni av venire, non possiamo rid u rre tutta la questione del l’abbandono del libero scam bio a u n fatto che non è concom itanie a quell’ abbandono e nem m eno di u n ’azione generale.
Il protezionism o non sarà in ogni caso il rim edio p er la crise che travaglia l’ agricoltura, com e non lo sarebbe il bim etallism o u n iv ersale se potesse trio n fa re ; il sollievo che i dazi recano all’ ag rico l tu ra è effim ero, com e ce lo provano i continui a u
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m enti dei dazi e le non m igliorate condizioni della industria. Essa deve dunque cercare in sè stessa i mezzi per risollevarsi e sarà questo, non v ’è dubbio, il problem a tecnico ed econom ico dell’avvenire.
Il giubileo del libero scam bio non si celebra adun q u e in condizioni liete ; ma i liberali hanno pu r m otivo di confidare nel tem po, perchè sia resa loro quella giustizia che gl’ interessati nel protezio nism o o gli illusi loro negano.
Intanto il protezionism o fa le sue prove e nes suno potrebbe dire, in buona fede, ch’esse siano tali da far d isperare nel ritorno a un regim e liberale. L ’E u ro p a e l’A m erica protezioniste non hanno tro vato quell’assetto econom ico e sociale che valga ad assicu ra re alia reazione v in c o lis i una lunga durata.
LA CIRCOLAZIONE IN ITALIA”
III.
Il Com m . F ra sc a ra in più parti dell’articolo pub blicato nella Nuova Antologia già citata, si mostra convinto che le B anche o la Banca di em issione in Italia possano a v e re un portafoglio di gran lunga m aggiore di quello che ora non abbiano.
S em bra a noi però che questa sia più che altro una illusione ; e non crediam o di andare errati ripetendo qui quello che già in altra occasione a b biam o sostenuto, che cioè il portafoglio buono, li
quido, vero, quale giustam ente lo scrittore della Nuova Antologia vuole sia quello di una Banca
che goda del privilegio della em issione, tale porta foglio diciam o, non può essere superio re ai 280 od ai 3 0 0 m ilioni, poco più cioè di quello che oggidì raccolgono i tre Istituti di em issione italiani. Infatti la Banca d’Italia nelle più recenti situazioni accusa un portafoglio oscillante intorno ai 160 m ilioni; il Banco di Napoli intorno ai 6 0 ; il Banco di Sicilia intorno ai 3 0 m ilioni.
E quando si pensa che la Banca di F rancia ha un portafoglio che supera appena i 6 0 0 milioni in un paese che ha u n com m ercio internazionale di circa 7 m iliard i, si com prende di leggeri che l’Italia, con d ue m iliardi scarsi di scam bi internazionali, non può avere un portafoglio buono, liquido, vero, m aggiore delle cifre che abbiam o indicate.
Nè v arreb b e osservare che la F ra n cia ha tanti Isti tu ti di credito o rdinario di prim o ordine che eserci tano lo sconto e ch e fanno concorrenza alla B anca di F ra n cia ; l’Italia non ha penuria di tali Istituti ; basta citare alcune grosse B anche popolari e le Gasse di R isparm io e prim a tra tutte la Gassa di R isparm io delle provincie lom barde per com prendere quanto buou portafoglio da questi Istituti venga assorbito.
E d è p u re noto che alle pred ette m aggiori B a n che popolari e Gasse di risparm io affluiscono sif fattam ente i depositi che, p er avere un impiego, quelle B anche e quelle Casse offrono frequentem ente alle loro consorelle più accreditate il risconto anche al di sotto del 3 p er cento.
Si può citare in Italia, in questi ultim i anni, qualche b rev e periodo nel quale si è verificato qualche restri zione nel credito, ma in via gen erale fu più spesso
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il denaro che non trovò il buon im piego, che non sia il buon im piego che m ancasse di denaro.
Ma se è vero che in altro tem po, cioè prim a della crise o nei prim i anni di crise, il portafoglio della Banca Nazionale e del Banco di N apoli spe cialm ente sem brarono molto più abbondanti che oggi non sia, le grosse cifre di immobilizzazioni che si sono poi scoperte ed accertate stanno a provare che per ottenere tali im portanti cifre di sconto, gli Isti tuti di em issione, spinti anche dalla tendenza gene rale, uscirono dal loro cam po e rim asero poi v it time della loro stessa audacia, poiché incontrarono in m isura eccessiva o le sofferenze o le im m obiliz zazioni. E dobbiam o rico rd are ancora che la Banca Toscana di C redito, la quale ha seguito sem pre la m assim a ricordata del com m . F ra sca ra portafoglio
buono, lìquido, vero, ha dovuto sostenere una lotta
lunga e vivace col G overno, perchè, non trovando sufficiente im piego in buon portafoglio, si dedicava largam ente ai riporti.
Una B anca di em issione italiana, la quale voglia eseguire scrupolosam ente il proprio ufficio e non avere nè imm obilizzazioni, nè sofferenze, com e la Banca di F ra n c ia , dovrebbe contentarsi di un por tafoglio di circa 200 m ilioni, anche se portasse lo sconto a basso saggio e potrebbe contare sopra SO milioni circa di anticipazioni.
T ener conto di tali fatti, che riteniam o non possano dar luogo a contestazione, è tanto più utile in quanto è evidente che la Banca di em issione, specie nei paesi continentali, va modificando la sua funzione. Una volta il suo principale ufficio era quello di raccogliere nel suo portafoglio la fine
■fleur delle cam biali del paese ; scontavano poco di
rettam ente e m olto riscontavano a banche ed a b an chieri. Ma allora non vi era la gran d e abbondanza di danaro che vi è oggidì ; allora — e non p ar liamo che di pochi anni òr sono — lo sconto fuori Banca poteva anche stare al 6 per cento e la Banca di em issione poteva riscontare al 5, lasciando un m argine sufficiente alle B anche interm ediarie ed ai banchieri.
Ma ora che lo sconto fuori Banca in F ra n cia al 2 o 2 */, ed a L ondra l’I od anche 18/ 1# per cento, ed in Italia varia dal 3 al 5 ‘/a — sem pre p er firm e di prim o ordine — ora una Banca di em is sione trova una tale concorrenza negli Istituti di credito di vario genere, che non può più aspirare ad essere la esclusiva detentrice della fine fleure delle cam biali del paese.
E d è questo un fatto molto im portante, giacch é esso non solo influisce sulla quantità di affari, e quindi ai benefici che la Banca può conseguire, ma le toglie anche, per questa p arte , non poca di quella influenza, ch e poteva esercitare nella econom ia del paese, allargando o restringendo gli sconti tanto colla altezza del saggio dello sconto, quanto col rigore m aggiore delle" am m issioni. Q uando la Banca di em issione raccoglieva nel suo portafoglio la parte degli effetti del paese più cospicua per qualità e quantità, si può dire che fosse, in certo m odo, pa drona del m ercato, od alm eno dettasse ai suoi con correnti le condizioni; - m a ora, ridotto il portafoglio a così lim itate proporzioni, è n atu ra le che la Banca non possa più esercitare quella specie di egem onia, colla quale essa regolava il m ercato degli sconti, e perciò sia possibile che nessuna o poca efficacia eserciti sul m ercato il provvedim ento che altra volta
era tipico com e regolatore, cioè la modificazione del saggio dello sconto.
È perchè questo fatto non è singolo all’Italia, m a si m anifesta in quasi tutti i paesi, sì spiega così anche l’ altro fatto che le B anche di em issione m antengono più a lungo inalterato il saggio dello sconto, di quello che non fosse altra volta ; crediam o, ad esempio, che m ai sia avvenuto, ciò che accadde in In g h ilterra durante il 1 8 9 3 , cioè che la Banca d’ Inghilterra non m utasse il saggio dello sconto.
Nello stesso "tem po però che le B anche di e m is sione vanno perdendo influenza e benefizi per ciò che se riguarda Io sconto, vanno acquistando un altro ufficio im portantissim o che va rilevato, tanto più che se accorda alle Banche un ’ altra specie di influenza, non procaccia loro nessun benefizio, anzi è per esse un onere.
V ogliam o dire che le B anche diventano a poco a poco depositarie dello stock m etallico del paese, giacché il pubblico preferisce il biglietto.
Nel tem po passato il biglietto rim aneva in c irc o lazione per mezzo dello sc o n to ; oggi rim ane in cir colazione p er deposito di m oneta m etallica. Così la Banca acquista una funzione che le dà, certo, una grande im portanza nella vita econom ica del paese, ma che è tutta diversa dalla funzione che esercitava alcuni anni or sono. G li ■ enorm i stocks di m oneta m etallica, che vanno accum ulandosi sem pre più nei sotterranei delle Banche, esercitano in potenzialità più che in effetto, una influenza speciale sulle co r renti m etalliche, sul cam bio e sugli im provvisi sq u i libri prodotti dalle vicende in dustriali e com m erciali. Non è il caso qui di analizzare con m aggiore a m piezza questo nuovo fatto, ma è, certo, da ra m m a ricarsi che 1’ acuto scrittore della Nuova Antologia non abbia tenuto conto di questa im portante evolu zione avvenuta nella pratica b ancaria, tanto più che egli in ten d ereb b e di in stau rare un novus or do, e questo non potrebbe certo sorgere utilm ente se avesse per base osservazioni di fatti, che sono oggi tanto m utati.
I l MOVIMENTO COMMERCIALE K it t° SEMESTRE (8 %
L e cifre com plessive del com m ercio internazionale d u ran te il prim o sem estre 18 9 6 m esse a confronto con quelle allo stesso periodo del 1 8 9 3 danno:
1895 1896 D ifferenza
Importazione.... 550,107,560 572,047,572 -j- 21,940,012 Esportazione.... 487,717,206 522,956,560 -]- 35,239,354 1,037,834,766 1,095,004,132 4-57,179,366
T anto la im portazione che la esportazione adunque avrebbero dato un aum ento non cospicuo, m a tu t tavia sensibile ; conviene però tenere a m ente che esìste tra i due anni la differenza dei prezzi u n itari, dei quali a suo tem po abbiam o a lungo discusso.
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si ha u n aum ento considerevole nei prim i tre m esi, che va cessando nei due successivi, fino a che il giugno dà quasi 10 milioni di m inore uscita.
Se alla m aggiore cifra della im portazione si toglie l’aum ento delle granaglie, la im portazione viene di m inuita di 3 0 milioni del suo aum ento, e quindi a paragone del 1893 darebbe una dim inuzione di circa nove milioni ; infatti le differenze in tutte le altre categorie sono per la im portazione di piccola entità.
1 25 m ilioni invece di m aggiori esportazioni sono dovuti a tutte le categorie, fatta eccezione soltanto alla V II lana, crino e péli e della X I pelli ; il più cospicuo aum ento è dato dalla categoria I, spiriti,
bevande ed olii ed è dovuto all’olio di oliva.
R iassum endo quindi si ha che il com m ercio ita liano presenta anche in questo sem estre nelle sue linee generali il carattere della stazionarietà; le sole variazioni di qualche im portanza sono la m aggiore im portazione (Ielle granaglie e la m aggiore esporta zione dell’olio di oliva.
A nalizzando qualche voce si trova: aum entata la im portazione del vino di 24 mila ettolitri e dim inuita la esportazione di 91 mila, un m inor valore uscito p er circa 2 m ilioni ed un terzo di lire. Dell’olio di
oliva, com e si è detto, abbiam o in più 98 mila q u in
tali, un valore di circa 10 m ilio n i; le essenze di
arancio pure diedero una m aggiore uscita per 63
m ila chilogram m i, cioè circa un m ilione di lire. Del tabacco in foglie venne im portato in più per 14 mila q u intali, circa 2 m ilioni di lire ; e vennero esportati in più circa 164 mila chilogr. di tabacco
lavorato p e r circa u n m ilione.
Vi è una cospicua m aggiore entrata di solfato di
rame e solfato doppio di rame e di ferro per circa
9 8 mila quintali, corrispondenti ad un valore di circa 4 m ilioni; invece vi è u na notevole dim inuzione nelle
gomme resine di 68 m ila quintali, cioè 11 m ilioni
e mezzo di lire.
M entre la entrata dei prodotti di canapa, lino e
juta non dà im portanti variazioni, se non per una
dim inuzione di filati di lino liscivati per circa mezzo m ilione di lire; si nota qualche aum ento nella esp o r tazione tanto della m ateria greggia e pettinata, circ a u n m ilione e mezzo di lire, quanto nei filati
di lino semplice più grossi, quasi d ue m ilioni.
Nel cotone vi è aum ento di entrata della m ateria prim a per quasi tre m ilioni; m entre dim inuiscono di altrettanto i tessuti specialm ente i lisci stampati o no, e sebbene in m inor proporzione m olte altre voci d i m inuiscono. Alla esportazione qualche lieve aum ento dei tessuti p er u n m ilione circa.
N elle lane è forte la dim inuzione della entrata ; quasi tre m ilioni la materia prima, un m ilione i
filati, due m ilioni i tessuti e circa mezzo m ilione i pizzi. L a esportazione quasi invariata.
N ella seta dim inuiscono alla im portazione i boz
zoli per mezzo m ilione, e la seta tratta semplice greggia di oltre q uattro m ilioni, la torta e tinta
aum entò di quasi due m ilioni. Il resto dà variazioni di poca im portanza. Alla esportazione : mezzo m i lione in più dei bozzoli quasi sei m ilioni in più della seta tratta sem plice, e dieci m ilioni in m eno di quella addoppiata e torta ; i cascami greggi danno u n aum ento di 3 .8 m ilioni, quelli filati di 1.1, m en tre i pettinati dim inuiscono di 2.2 m ilioni. V i è p u re aum ento notevole nei tessuti lisci o neri e più cospicuo nei colorati nel com plesso ; quasi q uattro m ilioni e mezzo. Il rim an en te quasi invariato.
N elle treccie di paglia vi è un aum ento di espor tazione di 2 mila quintali, quasi un m ilione di lire. Le pelli danno tra le principali variazioni, 19 mila quintali di m eno en tra ta (3 milioni e mezzo di lire) e 13 mila di m eno uscita (2 m ilioni di lire) per le crude, fresche o secche. Il resto non dà grandi variazioni : notiam o una m aggiore esportazione di 4 mila paia di guanti.
Nei m inerali e m etalli n o tia m o : — alla im porta zione, la ghisa in m eno per un m ilione, i masselli
di ferro in più per 1.3 m ilioni, le macchine in più
per quasi q uattro m ilioni. Le esportazioni non danno grandi variazioni, se si eccettuino i m inerali di ferro e di zinco per quasi u n m ilione e mezzo e la ori-
ficeria e vasellame d’oro per quasi mezzo m ilione
di aum ento.
Vi fu una m inore entrata per 2 .8 milioni di pie
tre preziose, m entre la calce dà quasi un m ilione di
più e quasi due m ilioni di aum ento il carbon fos
sile; dello zolfo uscirono 2 ,0 3 8 ,6 0 7 quintali contro
1 ,7 2 6 ,8 3 0 dell’anno precedente cioè un aum ento di 3 3 1 ,7 7 7 quintali corrispondente a poco più di 2 m i
lioni di lire.
N elle granaglie le cifre sono le seguenti :
Grano e frumento 1_ T 193, Segale . . . . + 3, Avena . . . . -b 2, O rzo ... — 14, Grano turco . + 48, 143 tonn. per L. 28,005, 735 475 » » 399,625 228 » » 356,480 408 » » 2,017,120 992 » »> 5,879,040
È dim inuita anche la im portazione dei semi non
oleosi per L. 1 ,3 1 3 ,4 4 0 . Alla esportazione vi è di
m inuzione per oltre un m ilione e mezzo nei legumi
secchi, aum ento di quasi due m ilioni negli aranci e limoni e di un m ilione nelle frutta, legumi e or taggi nell'aceto, nel sale e nell’olio; la im portazione
dei cavalli e muli aum entò di oltre 4 m ila capi, per quasi 4 m ilioni di lir e ; la esportazione dei bovi aum entò di un m ilione e dei tori di mezzo m ilione; le uova di pollame di mezzo m ilione. L’ uscita del
corallo è dim inuita di oltre due m ilioni se greggio e lavorato non montato; è invece aum entato di
(piasi un m ilione p er quello montato. F in alm en te per i m etalli preziosi abbiam o :
IM PO R TA ZIO N E 1896 differ. col 1895
Oro greggio . . . » in monete . . Argento in moneta Totale E S P O R T A Z IO N E Oro greggio . . . t> in monete . . Argento in moneta Totale L. 1,307,800 + 26,000 » 2,061,500 - f 514,600 » 2,133,000 + 1,514,800 li. 5,502,300 4- 2,055,400 1896 differ. col 1895 L. 3,954,600 + 1,097,200 » 3,003,900 — 1,094,300 » 2,456,400 - f 1,203,400 L. 8,208,600 + 1,206,300
26 luglio 1896 L’ E C O N O M I S T A
Prospetto delle categorie:
IM PO RTA ZIO N E C A TEG O R IE
secondo la tariffa doganale
V alore delle merci im portate dal l #genu. al 30 giugno d e ll' an n o 1896 D ifferenza col 1895 L ire L ire
r. S p iriti, bevande ed oli ... 13.671 339 -U 93,883
I I . G eneri colon., droghe e tabacchi. 34,182,875 -f- 2.808,224
II I. Prodotti china, generi m edicinali,
resin e e profum erie... 24,265,418 _ 4,835,154
IV. Colori e gen eri per tin ta e per
c o n c ia ... 13,511,265 4- 443,586
V. Canapa, lino, ju ta ed a ltri
vege-ta li filam entosi esci, il cotone. 14.468,033 4- 2,245,197
VI. Cotone... 72,068.204_ 3,540,326
V II. Lana, crino e p eli... 30,477,798_ 7, '42,520
v i l i . S e t a ... 63,062,271_ 2,634,630
IX. Legno e p a g lia ... 19,715,671 86 ,696
X. C arta e l i b r i ... 6 528,117 1,038.572
XI. P e lli... 24,479,015_ 3,761,555
X II. M inerali, m etalli e loro la v o ri.. 67,012,417 +• 3,348,374
X III, P ie tre, te rre , v a se lla m i, v etri e
c ris ta lli... 51,633,852_ 313,651
XIV. C ereali, fa r., paste e prodotti
ve-g e t.,n o n com presiin a ltre c ate ve-g . 96,710,576 4- 30.305,061
XV. A nim ali,prodotti e spoglie di a n
i-m ali non coi-mpresi in a ltre cat. 42,089,741 A- 4,401,062
XVI. Oggetti d iv e rsi... 8,170,980 4- 344,585
T otale delle prim e 16 categorie 572,047,572 4- 21,940,012
X V II. M etalli p re z io s i... 5,502,300 2,055,400
Totale g e n e ra le .. . . 577,549,872 + 23,995,412
ESPO R TA ZIO N E C A T E G O R IE
secondo la tariffa doganale
Valore delle merci esportate dal l°g en n . al 30 giugno d e ll1 anno 1896 D ifferenza col 1895 I. II. I I I . IV. S p iriti, bevande ed o l i ... G eneri colon, droghe e tabacchi. P ro d o tti c h im .,g e n eri m edicinali, resin e e p ro fu m e rie ... Colori e generi p er tin ta e per
concia... L ire 67,442,361 3,470,414 19,960,579 6,318,276 29,354,715 11,828,089 6,280,692 165,734.938 21,342 609 4,041,799 14,092,400 13.822,802 Lira 4- 9,081.041 4 - 810,470 4 - 78,884 V. VI.
C anapa, lino, ju ta ed a ltri vege ta li filam entosi, esci, il cotone.
C otone... 4 - 3,770,453 4- 1,706,484 - 491,612 4 4,503,546 V II. V i l i . IX. L a n a , crino o peli... S e ta ... X. C arta e l i b r i ... , X I. P e lli... X II.
X III. M inerali, m etalli e loro la v o ri.. P ie tre, t e r r e , vasellam i, v e tri e -1- 2,604,959
XIV. XV. XVI.
C ereali, fa r., paste e prodotti ve g etali, non com pr. in a ltre cat. A nim ali, prodotti e spoglie d i a n i m ali, non corapr. in a ltre categ.
52,202,696 69-615,068
+ 2,917,453 4 - 4,269,693
X V II.
Totale delle prim e 16 c a te g o rìe .. 522,956,560
9,414,900
+ 35,239,354
T otale g e n e r a l e .... 532,371,460 - 36,445,654
Prospetto delle riscossioni doganali:
Titoli
di riscossione 1896 1895 D ifferenza
L ire D azi (l’Im portazione 121.340,421
• • 2,820,652 D a z i d i E s p o r ta z io n e S o p ra ta ss e d i fa b b r i- cazio n e. . D ir itti di b o llo . . D ir itti m a r ittim i . . P r o v e n ti d iv e r s i . . 1,274.586 513,790 3,109.774 316,840 L ire 108,119.836 2,391,945 984,677 504-117 2 ,986070 411.159 L ire 4- 13,220 885 -I- 428,707 4 - 289.909 4- 9,673 + 123,704 — 94,319 T o ta le . . . 129,376,063 115,397,504 ■ 13,978,559 4 6 9
L E T T E R A P A R L A M E N T A R E
La presentazione — Apparenza e realtà —
Il Ministero all’opera — Quel che si spera
da Visconti— Le elezioni — A Novembre.
Roma 23.
La presentazione del nuovo m inistero col pezzo
grosso Visconti - di cui vi avevo preannunciata la
scorsa settim ana la accettazione definitiva del po r tafoglio degli esteri - ha avuto luogo m artedì senza gravi incidenti.
Il M archese di R udinì in poche parole se la sbrigò dicendo : slam o quelli di prim a, salvo per la q u e stione m ilitare, in cui siamo affatto differenti. La C a m era accolse molto freddam ente queste dichiarazioni e l’ inutile discorso Im briani da esse provocato, e, ritornato alla C am era il M inistero dal Senato, si ini ziò e si finì in pace la discussione degli articoli della legge per la Sicilia. Il giorno dopo, a tutto vapore, furono discusse, approvate e votate le altre leggine - fra cui I’ abolizione del dazio d' uscita n e gli zolfi - di cui il (ìoverno aveva chiesto la d i scussione e la C am era prese le sue vacanze.
Q uesto fatto che la volontà del G overno sia stata eseguila, e che le leggi votate, specialm ente la S i cilia e gli zolfi, abbiano ottenuto una forte m aggio ranza, farebbe credere che col m utarsi in parte del gabinetto, non si sia neanche in parte m utata la sua situazione p arlam entare.
Ma così veram ente non è, e se la antica m aggio ranza non ha creduto di ribellarsi subito ora in q u e sti due giorni di lavoro affrettato e non im portan tissimo, pure il m alum ore serpeggia nelle sue file, più forte in alcune, m eno in altre, sentito però a n che dalle più fide. - Nè poteva essere altrim enti di fronte alla facilità m ostrata dal M archese di R udinì nel cam biar uom ini e con gli uom ini il pro gram m a nella sua parte m ilitare. Ciò rende incerti coloro che pure appoggiavano cordialm ente il p re cedente M inistero, li rende diffidenti, titubanti e più disposti a voitarglisi contro, che a seguirlo e a s o ste n e rlo ; - così alm eno a giudicar dai discorsi fatti nei famosi corridoi dai deputati, giu n ti seccatissim i m artedì m attina e rip artiti felicissimi iersera.
Sebbene un po’ più favorevole, non m olto però differente è 1’ attitudine del S enato verso il nuovo M inistero ; se non che il S enato è uom o e com e tale ragiona, m entre la C am era ragiona - com e disse ieri Im briani - da fem m ina.
470 L’ E C O N O M I S T A 26 luglio 1896
alla im m oralità privata im punita e alla cinica im m o ralità pubblica divenuta arte di S tato ?
P u r troppo il R a d ia i dovette accorgersi e nello svolgim ento della crisi del Marzo, e in questi mesi di G overno e nella crisi ultim a, che un partilo di G overno seriam ente liberale, che voglia agire c o r rettam ente, che voglia ren d e re la politica consenta nea ai bisogni e alla potenzialità del paese, un p ar tito insom m a n o n ... crispino, ha la via molto p iù difficile che non il partito opposto, che sa piegarsi m ollo di più ed è quindi m olto più accetto.
A lottare contro queste difficoltà c’ è da rom persi la testa fino a che non si sia in caso di resistere. P er poter venire a ciò è m aggior senno politico il ce dere su qualche cosa per non cedere tutto - cinque m ilioni di più nelle spese m ilitari, se sono gravi com e indirizzo, non sono gravissim e in se stesse, cedere tutto voleva d ire far d iventar cento quei cin q u e m ilioni, abbandonar tutto il resto e perdere ogni speranza di organizzazione, che perm etta n el- P avvenire o di resistere a q u alch e cosa altro, o m agari di rid u rre anche quei cinque m ilioni oggi concessi.
T utto questo pensa il S enato com e lo pensano i m aggiori uom ini della C am era ; - q uesta la ragione che indusse il V isconti V enosta ad accettare, appunto perch è com prese che I’ autorità sua avrebbe co n tri buito a ten er diritta la b arca, tant’ è vero che non da tutti per ciò egli era ben visto e se a tale con cetto corrisponderanno i fatti, potrà giustificare la con dotta del M archese di R u d in ì, m ostrando in lui la v era fermezza dell’uom o di Stato, che scieglie le vie più adatte per g iu n g ere dove g iungere è necessario.
Q uesta è dunque la posizione del M inistero di fronte alla C am era ieri chiusasi e al Senato che p ren d erà anch’ esso, fra breve, le sue vacanze. L ’ a v v enire non m olto lontano dovrà dirci se il M ar chese di R udinì fu un uom o di S talo o sem plioe-m ento u n ... disinvolto. E si attende il M inistero all' opera di cui poco si conosce ancora, ma q u al che cosa si predice.
L ’ on. P rinetti che, soddisfatto di essere m inistro, ha vinto, da che assunse il portafoglio dei lavori pubblici, con una affabilità che prim a parevagli fosse ignota, m olte delle antipatie che lo circondavano ; pare voglia d ar m ano subito ad u n a riform a nelle tariffe ferroviarie basata sul concetto sanissim o della loro dim inuzione che sarebbe di tanto vantaggio per l’econom ia del paese e non danneggerebbe, nè la S ocietà, nè lo S tato, l’aum entato m ovim ento com pensando le dim inuzioni.
L ’ on. Luzzatti si è già posto alla ricerca dei cinque m ilioni in più che occorrono e pare che oltre a qualche econom ia, egli finirà coll’ accettare la tassa m ilitare cui non era contrario il suo predecessore on. Colombo.
L* on. P ello u x farà.... ben poco, perchè con cinque m ilioni di più ben poco può fare di diverso dal Ricotti, le cui riform e, ora che è caduto, si rico noscono le sole adatte a dare u n esercito buono, con la ristretta som m a concessa dal bilancio e che anche portata a 2 3 9 m ilioni resta ristretta egual m ente p er u n esercito, che abbia pretese di g ra n diosità.
Ma dei nuovi M inistri, quello che è v eram ente il pezzo grosso, com e lo chiam ai p iù sù, è il V i- sconti-V enosta. Ciò che lo indusse ad accettare fu, com e dissi, il pensiero di poter contribuire con la
sua autorità a d ar forza a quel program m a liberale che dal partito cui il V isconti sem pre appartenne si può chiam ar cavouriano, che il R udinì ha rip o r tato al governo, di potere all’ estero ristabilire le buone tradizioni diplom atiche del tem po antico, cioè precisam ente di quando egli era m inistro, e all’ in terno quella leale correttezza costituzionale, di cui coi G iolitti e coi C rispi, e anche prim a di essi, si era p erd u ta ogni traccia e di cui egli diede prova subito non volendo che fosse annunciata la sua ac cettazione definitiva prim a che fosse ritornato a Rom a il R e, partito proprio il giorno in cui V isconti a rri vava, per il genetliaco della Regina che cadeva il 20, e ritornato il 2 0 m attina a R om a.
Si spera che l’altissim a considerazione che si ha di lui in F ran cia, e la sua abilità e la sua esperienza, e la sua autorità diplom atica gli perm etteranno di risolvere nel modo più equo e più vantaggioso per I’ Italia la questione di Tunisi che, del resto, secondo mie inform azioni non sarebbe apparsa al nuovo Mi nistro nè urgen tissim a, nè, ciò che più prem e, di
troppo difficile risoluzione.
Si spera da lui che finalm ente riesca a far sì che u n buon trattato di com m ercio con la F ra n cia , a r recando grande giovam ento all’ Italia, così danneg giata dalle tariffe dell’ ’87, ristabilisca la cordialità dei rapporti fra le due nazioni vicine. Q uesta anzi del trattato di com m ercio pare u na speranza molto fondata, tanto che il Senatore Rossi se ne im pensierì e chiese spiegazioni al V isconti, il quale le diede confortanti (non per il Rossi, m a per coloro che non sono nei suoi panni) con una forma diplom a
ticam ente così corretta, cui da m olti e molti anni eravam o d isaw ezzati.
E si ha fiducia ancora che la abilità diplom atica del V isconti possa contrib u ire a f a r risolvere la d o lorosa questione dei prigionieri d’Affrica, ciò che potrà perm ettere u n m aggior raccoglim ento laggiù, e quindi m aggiori econom ie nelle spese affricane.
Insom m a m olto si spera nel V isconti, non dagli am ici del M inistero soltanto, ma dagli stessi colleglli. E confida in lui m olto anche il M archese di R u dinì, il quale in lui trova la forza ora a resistere ai giolittiani e zanardelliani che, visto il terreno perduto nella crisi, v orrebbero rifarsi colla nomina del sottosegretario all’ interno, che credo però finirà
p er essere un uom o di destra. . .
Intanto che si aspetta I’ azione del nuovo m ini stero una dom anda circola qua e là, dovunque : si faranno le elezioni ?
Non è così facile rispondere. M olti deputati sono partiti iersera con la convinzione di non tornar più, se non attrav erso una nuova elezione — altri invece
sicurissim i di to rn are. . .
26 luglio 1896 L’ E C O N O M I S T A 471
I c o l i l i ] SPECIALI PEI l i * 01 IKL10H ”
v.
Legislazione estera
(continuazione).Il principio fiscale dei contributi speciali Irovò la sua prim a applicazione agli Stati Uniti d’A m erica in una legge particolare di Nuova Y o rk del 1 6 9 1 . La clausola relativa era tolta <|uasi letteralm ente dalla ventesim a sezione della legge inglese del 1667, che aveva lo scopo di regolare la ricostruzione di Londra in seguito al grande incendio avvenuto l’anno prim a. La corporazione di L ondra era autorizzata in v irtù di quella disposizione legislativa a im porre una tassa sulle case situate entro la città in pro porzione al vantaggio che ritraevano dalle varie opere di m iglioram ento indicate dalla legge s te s s a 8). E ra dunque per gli Stati U niti una idea im portata dall’ In ghilterra, ed è curioso a notarsi che m entre in A m erica essa fu il germ e, che fruttificò un si stema com pleto largam ente applicato di contributi speciali, in In ghilterra, invece quel germ e non si svolse, sicché quando in questi ultimi anni fu r i presa l’idea dei contributi p er le m igliorie (better- ment tax) essa parve nuova, d’im portazione am eri cana m entre era precisam ente l’opposto.
La legge di Nuova Y o rk rim ase inalterata, ma senza essere applicata sino al 1787, quando si trovò opportuno di adattarla m eglio alle necessità allora esistenti. « Soltanto nel senso dell’adaitam ento, scrive il R osew ater, può dirsi che il sistem a dei contributi ha avuto la sua origine negli Stati U niti dalle esi genze e convenienze dei coloni am ericani. »
E quali dovessero essere le esigenze delle città degli Stati U niti non è difficile com prendere, se si riflette che non poche città im provvisate dovettero essere rico stru ite o profondam ente m odificate per circostanze m olteplici e di varia n a tu ra , quali ad esempio l’increm ento rapido e continuo della popo lazione, le distruzioni parziali o totali per incendi, terrem oti e a ltre cause tellu rich e o m etereologiche, la costruzione delle strade ferrate, le necessità della igiene pubblica, specie nelle grandi agglom erazioni di abitanti, ecc. 3), Però la im posizione di contributi speciali p er le m igliorie rim ase p er qualche tem po del tutto p eculiare a N uova Y o rk , soltanto dopo cessati gli effetti della g u erra del 181 2 gli altri Stati com inciarono a ric o rre re con qualche frequenza a quella form a di com posizione e sopratulto dopo la guerra di secessione l’esem pio dato da N uova Y o rk fu seguito da m olti altri Stati della C onfederazione.
') Vedi l’Economista N. 1159.
!) La legge del 1667 riguardo al contributo di ceva testualmente che la corporazione poteva « to impose any reasonable tax upon all houses within the said city or liberties thereof, in proportion to the benefit they shall receive thereby, for and towards the new making, cutting altering, enlarging, amen ding, cleansing and scouring all and singular the said vaults, drains, sewers, pavements and pitching aforesaid » Vedi Ro s e w a t e r, op. cit., pag. 17.
_3) Sullo sviluppo che ebbero in questo secolo le città americane si può consultare un articolo di Al b e r t
Bu s h n e l l Ha r t : « The rise o f American cities » nel
Quarterly Journal of Economics, Boston, gennaio 1890.
Nel 1893 sopra 44 S tati, che allora form avano la U nione, quaran ta, oltre due te rrito ri, avevano per legge o m ediante sentenze giudiziali accolta la d o t trina dei contributi speciali, e il piccolo num ero di eccezioni autorizzava l’autore più volte citato, che ha scritto una diligentissim a m onografia sull’ argom ento, a dire che il contributo speciale per le m igliorie è una caratteristica peculiare della finanza pubblica am ericana.
In una Confederazione che conta q uarantaquattro Stati, i quali possono darsi una propria costituzione e leggi proprie, non si pretenderà certo di trovare l’uniform ità nella legislazione fiscale. Q uantunque il principio inform atore dei contributi speciali sia per sè abbastanza sem plice, pure le m odalità nella p ra tica applicazione possono differire sensibilm ente ; ed è quello che si può notare negli S tati Uniti riguardo agli special assessments. La diversità delle costitu zioni dei singoli S tati si ripercuote anche in questo argom ento, nè sono m ancati gli S tati che per q u a l che tem po non poterono applicare il principio del contributo per m igliorie stante la decisione c o n tra ria della m agistratura, fondata su disposizioni re strit tive delle costituzioni, m entre altri Stati dovettero per la stessa ragione adottare I’ una piuttosto che I' altra m odalità di applicazione.
Il sistem a tipico è però sem pre agli Stati Uniti quello della città di Nuova Y ork, regolato dalla legge del 1882, che ha riordinato l’am m inistrazione m unicipale e codificato in un testo unico le dispo sizioni legislative concernenti quella città. A seconda dei fini pei quali è stata autorizzata la imposizione dei co n trib u ti si applica a N uova Y o rk una o l’altra delle due p rocedure stabilite dalla legge. P er l’a p e r tura di strade, pel loro allargam ento, ecc. se occor rono espropriazioni è necessaria l’ osservanza di alcune form alità legali dinanzi alla C orte suprem a, che deve nom inare tre com m issari incaricati di stabilire i danni e i vantaggi derivanti dall’opera pubblica pro gettata. Il contributo pel vantaggio procurato è do m andato nella m isura dell’ eccesso dei vantaggi sui danni. Invece pei lavori di m igliorie stradali è la stessa autorità m unicipale che per mezzo di un ufficio di assessori determ ina l’ area contributiva e la m isura -del vantaggio e ripartisce la som m a da riscuotere in ragione del vantaggio individuale, con queste due sole limitazioni che il contributo non ecceda il vantaggio e che non sia maggior-e della m età de! valore im ponibile della proprietà.
La im portanza dei contributi in parola nella finanza com unale degli Stati Uniti risu lterà chiaram ente da alcune cifre fornite dal R osew ater. 11 seguente pro spetto indica le en tra te provenienti da contributi speciali nel 1891 in 23 città aventi ciascuna più di 1 0 0 0 0 0 abitanti: C IT T A New-Y ork . . . , C h ic a g o ... F iladelfia . . . . B rooklyn... S an L uigi . . Boston (9 m esi soltanto) B altim ore . . . , San F ran cisco . C in c in n a ti. . . . C leveland . . • . Buffalo (18 mesi), Popolazione E n tra te E n tra te d eriv an ti Entrate derivanti da (censim ento 1890) to tali
imposte speoialiContrib.
m ilioni e m igliaia di d o llari
472 L’ E C O N O M I S T A 26 luglio 1896 C ITT À Popolazione E n tra te (censim ento 1890) to tali E n tra te Entrate d e riv a n ti derivanti da a a contrib. imposte speciali m ilioni e m ig liaia di d o llari
P ittsb u rg h . . . , . . . 238.617 4,650 2,711 8 7 ') W ashington . . . 6,293 2,290 134 D e tro it... 3,642 2,481 223 M ilw aukee . . . . 7,987 1,963 455 N e w a r k ... 5,286 1,819 176 M inneapolis . . . .. . , 164,738 4,583 1,305 669 Jerse y C ity . . . ,. . . 163,003 3,536 967 295 O m aha... 1,194 76 1 461 R o c h e s t e r ... . . 133 896 3 ,8 /8 1,676 461 S a n Paolo , . . . ,. . . 133,156 5,598 1,103 561 P ro v id en ce... . . 132,146 7,473 2,097 47 D e n v e r . ... . . 106,713 1,666 731 191 In d ian ap o lis . . . . . . 105,436 1,181 525 306 A lle g h e n y ... . . 105,287 1,630 637 75 LA S IT U A Z IO N E D E L T E SO R O a l la c h iu s u ra d e ll’esercizio 1 8 9 5 -9 6
La Gazzetta Ufficiale dal 2 0 co rr. ha pubblicato la situazione del Tesoro al 30 G iugno u. s'., cioè alla fine dell’ esercizio finanziario 1 8 9 3 - 9 6 ; diam o il so lito riassunto, raffrontandolo con la situazione alla fine dell’esercizio precedente 1 8 9 4 -9 3 e con le previsioni fatte per l’esercizio ora com piuto.
Il conto di Cassa al 30 giugno 1896 dava i se guenti risu lta ti:
Da queste cifre si può vedere che le entrate pro venienti dai contributi speciali hanno in non poche città qualche im portanza pei loro bilanci. S econdo il censim ento am ericano del 1890 (Census Bulletin, n. 82) le entrate com plessive di cento città p rin ci pali degli S tati U niti, d u ran te l’aono finanziario 1 8 8 9 , furono di ¿ 5 9 milioni di dollari, di cui 139 milioni derivavano dalle im poste varie e 14 m ilioni e mezzo di dollari dai contributi speciali. Q uesti dati tuttavia sono incom pleti e non possono d are u n ’ idea p re cisa della estesa applicazione dei contributi. Nè pare possibile, p er le notevoli differenze che presentano le registrazioni contabili dei Com uni, di stabilire con esattezza I’ am m ontare totale dei contributi effetti vam ente riscossi in tutto il territo rio degli Stati U niti. In alcune città si nota anche u n aum ento continuo nella som m a ottenuta m ediante i co n tri b u ti; Chicago, ad esem pio, prelevava nel 1881 per quel titolo 1 ,2 2 7 ,1 6 9 dollari e di anno in anno quella cifra andò progressivam ente aum entando, così da rag g iu n g ere, n el 1891, dollari 8 ,7 9 0 ,4 4 3 .
Gli scopi pei quali i m unicipi am ericani applicano il loro sistem a di contributi speciali, sono in gene rale la costruzione e i m iglioram enti delle strad e ; quasi tutti sono autorizzati a m ettere a carico dei pro p rietari avvantaggiati le spese p er 1’ ap ertura di nuove strad e e quelle p er la pavim entazione, la co struzione di m arciapiedi, di fogne ecc. ; ma non sem pre i m unicipi si valgono delle facoltà loro con cesse. Non m ancano in o ltre pei contribuenti i mezzi di difesa contro l’azione precipitata e ingiusta della auto rità, che può im p o rre il contributo di m iglioria. E quanto all’am m ontare del contributo talvolta esso è fissato in via assoluta, vale a dire, ad esem pio tanto p er m etro di fronte, oppure è determ inata in precedenza la cifra m assim a di contributo, o ancora è stabilito in una data proporzione al valore della proprietà avvantaggiata, ecc.
Una estesa applicazione del sistem a dei contributi non poteva non dar luogo anche a m olteplici q u e stioni legali intorno alle quali però possiam o rin v iare senz'altro il lettore allo studio del R o sew ater, che ne ha fatto una trattazione am pia e accurata.
E ci pare che anche da queste poche notizie r i sulti sufficientem ente com e gli S tati U niti, più di qualsiasi altro paese, abbiano nella finanza m unici pale applicato il principio di far concorrere d ire t tam ente i p roprietari avvantaggiati nelle spese dei lavori di m iglioria.
') Nel 1891 le riscossioni dei contributi a Pitt sburgh furono momentaneamente sospese ; nel 1892 ammontarono a 1,029,351 dollari.
Dare
Fondo di Cassa alla chiusura del-
l’esercizio 1894-95 . . . L. 348,518,485. 47 Incassi di Tesoreria per entrate
di bilancio... » 1,795,675,061.73 Incassi per conto debiti e crediti > 3,443, 907,328. 61 Totale.. . . L. 5,588,100,875. 81
Viere
Pagamenti per spese di bilancio. L. 1, 824,398,202. 75 Decreti ministeriali di scarico. ¡> 17,261.94 Pagamenti per debiti e crediti » 3,445,305, 596. 23 Fondo di cassa al 30 giu
gno 1896 ... 5 318,379,814. 89 Totale.. . . L. 5,588,100, 875. 81
L a situazione dei debiti e crediti di T esoreria al 3 0 giugno 1896 risulta dal seguente sp ecch io :
Debi ti
Buoni del Tesoro... ... L. 288,299,500. 00 Vaglia del Tesoro... » 23,243,687.05 Anticipazioni alle Banche... » 30,000,090.00 Amministrazione del Debito pubb. » 169,632,076. 94
Id. del Fondo Culto. » 16, 589, 992. 65 Altre amministrazioni in conto cor
rente fruttifero... » 2,205, 357.64 Id. id. infruttif. » 26,730,955.11 C. C. per l’emissione Buoni di cassa » 110,000,000. 00 Incassi da regolare... .. » 62,743,177.18
Totale dei debiti L. 729,444,746.57
Crediti
Valuta presso la Cassa Depositi e
Prest. art. 21 legge 8 agosto 1895 L. 80,000,000.00 Amministrazione del debito pub. » 38, 546,078.17
Id. del fondo per il Culto » 13, 526,458. 75 Altre amministrazioni... ¡> 30,981,509.88 Obbligaz. dell’Asse Ecclesiastico . » 109, 700. 00 Deficienze di cassa a carico dei
26 luglio 1896 L’ E C O N O M I S T A 473
Confrontando col 30 giugno 4895 si ha :
1895 1896
Debiti... milioni 630. 0 729.4 Crediti... » 65.9 166.7 Eccedenza dei debiti... milioni 564.1 562. 7
La situazione del Tesoro, quindi, si riepiloga così alla fine dei due esercizi 1 8 9 5 -9 6 e 1 8 9 4 -9 5 .
30 giugno 1895 30 giugno 1896 Differenze
Conto di cassa L. 348,518,485. 47 318,379,814.89 — 30,138,670.58 C rediti di Teso r e r i a ...> 65,970, 594. 35 166,717,854.09 +100,747,259. 74 Tot. d ell’attivo L. 414,489,079.82 485,097,668.98 4- 70,608,589. 16 D ebiti d iT eso r. » Debiti di Tesoro dedotto il totale dell’ attiv o . .L . 630,095,754.45 729,444,746.57 + 99,348,992.12 215,606,674. 63 244,347,077.59 -f- 28.740,402.96 Gli incassi per conto del bilancio, che am m onta rono nell'esercizio 1 8 9 5 - 9 6 a L . 1 ,7 9 5 ,6 7 5 ,0 6 1 .7 3 e le previsioni pel 1 8 9 5 -9 6 a L. 1 ,8 5 0 ,1 2 0 ,4 5 6 .7 3 , si dividono nel seguente m odo:
In c a s s i Di f f e r e n z e • g » » e ' 3 “ Entrata ordinaria S «£> A *3 j? ^ d t© CT> p U S ^ - ^ H c4 .hU9 g 1—4 »4 TH o3 ® '3 «
migliaia migliaia migliaia migliaia
di lire di lire di lire di lire
Redditi p a trim o n ia li dello
S tato ... L. 82, 683 83,885 - 6,801 - 901
Im posta sui fondi ru stic i
195,546 195,202 4- 2,558 4- 344
[mposta sui red d iti di
ric-290,998 293,246 4 - 7,177 - 2,248
191,213 192,155
stra z. del Min. delle F in . Tassa sul prodotto del
mo-+ g OO - 942 vim ento a gran d e e pic
cola vel. sulle fe rro v ie .. 19,095 18,729 4- 1,214 4- 365
D iritti delle L eg az. e dei
C onsolati all* e s te ro .. . . 690 901 4 - 25 211
40,981 39,932 4- 8,374 4 - 1,028
degli sp iriti, b irr a , ecc.. Dogane e d iritti m a rittim i Dazi in te rn i di consumo,
261,752 253,899 4- 29,546 4 - 7,853
esclusi quelli delle c ittà
80,929 50,207 4- 1,144 4- 722
Dazio consumo d ì Napoli. 13,723 1,307 •+- 12,248 4- 12,415
15 620 746 4- 14,769 4- 14,874 189,200 191,031 72,511 64,500 51 111 — 968 — 1,831 72,025 4- 735 485 67.491 4- 4,027 4- 2,990 4- 1,508 4- 1,225 12,704 19,977 12,640 19,607 4- 541 4- 124 + 465 4- 369 4 - 9,845 + 4,125 57,782 53,656 10,986 11,706 - 2,381 4- 720
Tot. delle E n tra te or din. L. 1,646,522 1,605,980 4 - 84,709 4- 40,541
P a rtite di g ir o ... 57,080 90,989 - 59,268 - 33.908 Entrata straordinaria 6,711 84,330 16,353 135,897 — 3,280 - 9,642
Movimento di c a p ita li___ - 80,465 — 51,667
C ostruz. di stra d e fe rra te Capitoli aggiunti per resti
964 886 — 17,155 + 66 -t- 77 4 - 54 66 12 . Totale E n t ra ta strao rd . L. 92,072 153,150 —100,835 - 61,078
Totale g enerale in c a s s i... 1,795,675 1,850,120 - 75,393 - 54,445
I pagam enti poi, effettuati dal T esoro p er spese di bi lancio, e le previsioni dell’esercizio 1 8 9 5 -9 6 , risu l tano dal seguente prospetto, che indica anche le diffe renze sull’esercizio 1894-95 e fra i fatti e le p re v i sioni del 1895-96: Pagam enti Pa g a m e n t i Di f f e r e n z e d e ll ’ e se rc iz io 1895 -96 p re s u n ti p e l 1 8 9 5-96 fr a i p a g a m . d e l 1 8 9 5 -9 6 e q u e ll i d e l 189 4-95 fr a i fa tt i e le p re v is io n i 1 8 9 5 -9 6
migliaia migliaia migliaia migliaia
di lire di lire di lire di lire
M inistero del T eso ro . . L. 875,930 916 820 - 32,632 -4 0 ,8 8 9
Id. delle finanze ,.. 207,933 213,278 4- 8,761 - 5,344
Id. di g ra z ia e g iust. 34,241 34,134 - 393 4- 107
Id . degli affari esteri 14,559 10,096 — 1,197 4- 4.463
Id . d e ll’is tru z .p u b b . 42,632 43.964 — 90 - 1,321
Id. d ell’ in te rn o . . . . 62 989 6 7 ,4H8 4- 3,055 4- 4,479
Id . dei lavori pubbl. 97,034 141,605 — 49,038 -4 4 ,5 7 1
Id. delle poste e tei. 55 605 60 676 4 - 2,988 - 5,070
Id. d ella g u e rra . .. . 321,448 363,351 4 - 84,371 —41.903
Id. d ella m arin a . . . 100,714 Ï 15,034 - 4,693 -1 4 ,3 2 0
Id. d ella agric. ind.
e commercio. 11,307 12,695 4 - 656 - 1,388
Totale dei pagam enti di
bi-la n c io .. 1,824,398 1,979,116 4- 11,685 -154,718
D ecreti m in iste r, d i scarico 17 - 49,201 4 - 17
Totale p a g a m e n ti...L . 1,824,415 1,979,116 - 37,515 -154,700
Agli incassi il M inistero fa seguire le seguenti annotazioni, sulle differenze che presenta l’eserci zio 1 8 9 5 -9 6 coll’esercizio 1 8 9 4 - 9 5 :
La diminuzione di oltre 6 milioni e mezzo nei Red diti patrimoniali dello Stato deriva dal versamento per la compartecipazione dei prodotti delle linee fer roviarie principali pel bimestre maggio-giugno, che nel passato esercizio fu fatto in giugno, mentre in quest’ anno in luglio.
L’aumento di oltre 2 milioni e mezzo, verificatosi nell’ Imposta sui fondi rustici e sui fabbricati è do vuto principalmente a commutazioni di buoni di rim borso emessi in seguito alla legge di approvazione delle maggiori spese per l’esercizio 1893-94, commu tazioni avvenute nei primi mesi dell’esercizio 1895-96, ed ai versamenti delle prime rate delle quote d’ im poste già sospese a favore dei danneggiati dai ter remoti.
L’ aumento di oltre 7 milioni nell’ Imposta sui red diti di ricchezza mobile deriva anche per la imposta di ricchezza mobile da commutazioni di buoni come sopra.
L’ eccedenza di oltre un milione nella Tassa sul prodotto del movimento a grande e piccola velocità sulle ferrovie deriva dall’aumento dì prodotti spe cialmente per la Rete Mediterranea.
Il maggiore introito di oltre 8 milioni nella Tassa sulla fabbricazione degli spiriti, birra, ecc. è dato dalle tasse sui fiammiferi, sul gaz e sull’ energia elettrica.
L’ aumento di oltre 29 milioni e mezzo nelle Do gane e diritti marittimi è da attribuirsi a maggiori importazioni, segnatamente di grano.
La maggiore entrata di oltre un milione nei Dazi interni di consumo, esclusi quelli delle città di Napoli e di Roma deriva dai versamenti di rate arretrate.
L’aumento di oltre 12 milioni nel Dazio consumo della città di Napoli è figurativo, essendo comprese nell’ esercizio 1895-96 le somme riguardanti le spese di amministrazione ed il canone dovuto al Comune. Queste spese sono inscritte in bilancio fra le partite di giro : ma vi passeranno, agli effetti del conto del Tesoro, nella definitiva sistemazione dei conti.
474 L’ E C O N O M I S T A consumo della città di Soma é figurativo per le ra
gioni come nella nota precedente.
L aumento di oltre 4 milioni nel Cotto è princi palmente dovuto alle maggiori vincite dell’ eserci zio 1894-95 per parte delle quali, fu ritardata la re golarizzazione fino all’ approvazione del progetto di legge di maggiori spese per quell’ esercizio avvenuta nel giugno 1896.
L’ aumento di oltre un milione e mezzo nelle Po ste è dovuto all’incremento del servizio postale,
L eccedenza di oltre 9 milioni e mezzo nei Rim- borsi e concorsi nelle spese dipende da maggiori rein tegrazioni di fondi nel bilancio passivo.
La diminuzione di oltre 2 milioni nelle Entrate diverse deriva da minori introiti per proventi e r i cuperi di portafoglio.
La diminuzione di oltre 2 milioni nella Categoria Entrate effettive (Rimborsi e concorsi nelle spese) de riva da minori rimborsi diversi straordinari.
La diminuzione di oltre 17 milioni nella Costru zione di Strade Ferrate deriva dal fatto ohe nel- 1 ^esercizio 1894-95 furono alienati titoli per costru zione di ferrovie, mentre nell’esercizio 1895-96 nessun introito fu fatto di tale specie.
La diminuzione di circa 37 milioni e mezzo nella Categoria Movimento di Capitali (Vendita di beni ed affrancamento di canoni) é dovuta in parte a diversa situazione di fatto delle operazioni previste dalla legge 22 luglio 1894 sui_ debiti redimibili, ed in parte all ammontare dei buoni del Tesoro a lunga scadenza passati nel 1894-95 in proprietà del Tesoro ai ter mini della legge suddetta.
Il minore introito di oltre un milione nella stessa Categoria (Riscossione di crediti) deriva da minori versamenti per parte del Pondo culto delle somme da corrispondersi allo Stato sul patrimonio delle cor- porazioni religiose soppresse.
Il prodotto parziale dei titoli emessi per far fronte alle spese della guerra nell’ Eritrea superò non solo 1 ammontare degli introiti fatti nell’ esercizio 1894-95 pel collocamento di Obbligazioni del Tevere, pel pro dotto della rendita emessa per il risanamento della città di Napoli e per i biglietti consorziali e già con sorziali prescritti — introiti che non hanno corri spondenza nell’esercizio 1895-96 — ma diede ancora 1 aumento di oltre 25 milioni e mezzo nella stessa Categoria {Accensione di debiti).
La diminuzione di 6 milioni e mezzo nella stessa Categoria (Coniazione di monete di nichelio) è dovuta a minore emissione di monete di nichelio.
La diminuzione, infine, di circa 61 milioni e mezzo nella stessa Categoria (Capitoli aggiunti per resti attivi) deriva perchè nell’ esercizio'1894-95 la Cassa depositi e prestiti ha versate le somme occorrenti per il servizio delle pensioni, operazione cessata col I o lu glio 1895.
E la diminuzione di oltre 59 milioni nelle Partite ai giro è dovuta in parte a diversa situazione di fatto delle operazioni sui debiti redimibili, ecc., ed in parte perchè non sono ancora passate a questa categoria te somme accennate nel Dazio Consumo della città di Napoli e Roma.
Gl’ incassi previsti per l’esercizio 1895-96 secondo la tabella esplicativa approvata col Regio Decreto 4 giugno 1896 n. 207 ascendono a L. 1,841,746,724.61 dalie quali è da di
minuire l’ammonta re delle variazioni dipendenti da leggi
speciali . . . . L. 4,220,000— e da aumentare te
somme re in teg rate nel bilancio passivo
i n ... » 12,593,732.12 *
* 8,373,732.12
26 lugllio 1896 per cui si ha la previsione totale di L. 1,850,120,456.73
Dedotta la somma dei minori in cassi che, giusta l’art. 6 della sud detta tabella esplicativa, si riteneva avere nell’esercizio 1895-96 sulle
previsioni i n ...» 55,252,401.73 risulta l ’effettiva previsione delle en- ---frate i n ...L. 1,794,868,055— la quale posta a confronto dei ver
samenti effettuati nelle Tesorerie » 1,795,675,061.73 dà la diff. in più negli incassi di L. 807,006.73
_ I pagamenti previsti con la men zionata tabella esplicativa ammon
ta 110 a ...L. 1,968,584,145.08 dalle quali sono da
dedurre. . . . L. 2,061,468.09 per variazioni di
pendenti da leggi speciali, e da au
mentare . . . » 12,593,732.12 per reintegrazioni di fondi in se
guito a corrispondenti versamenti. ¡> 10,532,264.03 onde la previsione dei pagamenti ---nella somma totale d i. . . . L. 1,979,116,409.11 dalle quali deducendo la minore
somma ritenuta pagabile nell’eser cizio, secondo l’articote 7 della ci
tata tabella esplicativa In . . . > 196,858,414.50 risulta l’effettiva previsione d e i ____________ . pagamenti i n ...L. 1,782,257,994.61 che poste a confronto coi paga
menti effettivamente fatti in . . » 1,824,398,202.75 danno, a fronte delle previsioni, --- --- . un maggior esito di cassa di . L. 42,140,208.14 Ad ogni buon fine si avverte che questo conto ri guarda i versamenti fatti nelle tesorerie ed i paga menti effettuati dalle medesime, non già te riscos sioni dei contabili e meno ancora gli accertamenti delle entrate e delle spese in rapporto al bilancio di competenza.
Rivista Economica
La relazione Majorana e le tasse sugli spiriti, pe trolio, zuccaro e caffè — / consumi in Germania — Le Casse di risparmio e le spese di vigilanza, Là relazione Majorana e le tasse sugli spiriti, petrolio, zuccaro e caffè. — È stata distribuita
ai senatori la relazione della Com m issine perm a nente di finanza del Senato, sullo stato di previsione d ell’entrata per l’esercizio finanziario 1 8 9 6 -9 7 .
Il relatore on. M ajorana, esam ina gli effetti delle m olteplici variazioni d ’im posta sugli spiriti, sul pe trolio, sullo zuccaro e sul caffè.
D iam o uno stralcio della relazione stessa : A ppena com inciava la tribolazione alle tasse su l- l’im portazione dello spirilo, che, con la legge 29 n o v em b re 1883, la sopratassa di fabbricazione fu ele vata a 130 lire l’ e tto litro ; per il che crebbero le provviste, e si ebbero oltre 83 mila ettolitri d’ im portazione, scesi, p er altro, a 35 mila ettolitri n e l l’ anno seguente, a 2 0 nel 1 8 8 7 -8 8 , ad 8 mila nel 1 8 8 8 -8 9 .