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FIAB: su Mobility Magazine intervista alla presidente, Giulietta Pagliaccio

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Academic year: 2022

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magazine

mobility press

Presentato studio dell'Università di Roma La Sapienza su impatto linee Open Bus in città

Contratto autoferrotranvieri: dopo sette anni sottoscritto l'accordo

Lo stato dell'arte della ciclabilità in Italia.

Ne parla la presidente di FIAB, Giulietta Pagliaccio

#megliorispondere: costituito in ASSTRA gruppo di lavoro

sui social media

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Editoriale

Contratto autoferrotranvieri: dopo sette anni sottoscritto l'accordo. Le parti sociali hanno fatto la loro parte, adesso tocca alla politica fare le scelte giuste per il TPL

Dopo 7 anni di vacanza contrattuale, si è conclusa la scorsa settimana la più lunga e complessa vertenza per il rinnovo del contratto nazionale del settore trasporto pubblico locale. E’ il primo contratto autoferrotranvieri sottoscritto senza interventi esterni delle istituzioni a copertura dei costi.

L’ipotesi di Accordo, che è stato sottoscritto tra ASSTRA e ANAV, le associazioni datoriali del settore, con i rappresentanti sindacali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA, è stato raggiunto in un’ottica di superamento della fase di incertezza e di crisi del settore, come atto di

grande responsabilità. L’incipit dell’Accordo è una fotografia degli interventi concreti e puntuali assolutamente urgenti per il settore e manda un messaggio forte e chiaro alle Istituzioni a cui imprese e sindacati chiedono un’assunzione di responsabilità.

“Con questo accordo – affermano Massimo Roncucci, presidente di Asstra, e Nicola Biscotti, presidente di Anav - le parti sociali del settore hanno dimostrato di avere senso di responsabilità e le aziende di avere la capacità di essere vere imprese”. La vertenza si è conclusa dopo un confronto serrato ed una non stop di due giorni quando finalmente “è stato trovato

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l’equilibrio necessario tra le difficoltà del settore e le legittime aspettative dei lavoratori”.

“Ora si apra col Governo e le Istituzioni una fase nuova che metta al centro il trasporto pubblico come scelta strategica del paese, per costruire un sistema di mobilità efficiente che abbia al centro il cittadino/

cliente. Ci aspettiamo pertanto da parte dei decisori politici scelte chiare e coerenti che vadano nella direzione di un vero processo di cambiamento. Da parte nostra, abbiamo dimostrato di essere pronti. Ci impegniamo inoltre a rivedere in futuro il modello contrattuale nel segno della flessibilità e dell’innovazione, articolandolo tra livello nazionale ed aziendale, dove una parte del salario sia collegata alla produttività”.

L’Accordo prevede una “una tantum” di 600 euro per il periodo gennaio 2012 - ottobre 2015, pagabile in due tranche (a gennaio e aprile 2016). L’aumento in busta paga è di 100 euro al parametro 175, di cui 35 euro erogati alla firma, 35 euro a luglio 2016, l’ultima tranche di 30 euro ad ottobre 2017.

“A sette anni dalla scadenza, i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale hanno

finalmente ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro che avrà decorrenza dall’1/1/2015 e coinvolge circa 116.000 addetti”,

commentando questo risultato il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi si è detto “soddisfatto di questo obiettivo, di tutto rispetto per la parte economica che segna, soprattutto in sede normativa, un accrescimento delle tutele in un periodo nel quale vengono pesantemente insidiate, introducendo, altresì, elementi innovativi

di welfare contrattuale: l’iscrizione

automatica di tutti i lavoratori del settore alla previdenza complementare con

contributo a carico dei soli datori di lavoro e lo strumento che realizzerà l’assistenza sanitaria integrativa nel settore”.

“La conclusione positiva di questa vicenda è un successo sindacale di straordinaria importanza, soprattutto in questa fase storica”, con queste parole Giovanni Luciano, segretario generale della Fit-Cisl, commenta il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto pubblico locale.

“Nel momento in cui in tanti provano a delegittimare la contrattazione e il ruolo delle parti sociali, la firma di un contratto nazionale come questo è un segnale fortissimo, anche e soprattutto per i contenuti di grande innovazione che contiene”.

Secondo il numero uno della Filt Cgil, Franco Nasso, “si ripristina la normalità nelle relazioni sindacali, dopo che per troppo tempo le associazioni datoriali hanno provato a negare ai lavoratori il diritto al contratto e prodotto una situazione conflittuale che è durata sette anni. Aver determinato inoltre il ritorno ad una gestione regolata del sistema delle relazioni sindacali nel settore, attraverso il contratto, chiudendo così una lunga fase conflittuale, è un elemento di straordinaria importanza anche in vista dei grandi eventi del Giubileo”.

A.B.

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Focus

L’Università La Sapienza ha presentato uno Studio del Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica riguardante le linee Open Bus nel Comune di Roma e il loro impatto sulla città. A commissionarlo è stato il Comitato Trasporto di Linea (che riunisce marchi storici del “turismo su gomma” quali Arrivederci a Roma, Carrani Tours, Green Line, SATA e SIT) che ha anche annunciato, in occasione del Giubileo, la formazione di un osservatorio permanente nell’ambito dell’Ente Bilaterale del Turismo per la valorizzazione del trasporto collettivo passeggeri nella Capitale.

Analizzando le corse/giorno effettuate dagli Open Bus, i chilometri anno prodotti e le emissioni generate, sono stati raggiungi

interessanti risultati, fra cui, il dato più rilevante riguarda il livello dell’impatto dei Bus dedicati al trasporto turistico sul traffico del centro città che per chilometri percorsi rappresenta appena lo 0,4% del totale, contro un 90,9% del traffico privato (esclusi ATAC e NCC) e un 6,0%

del trasporto merci. Anche i dati sulle emissioni sono risultati modesti: ai tanto contestati

“bisonti” – che garantiscono la mobilità di migliaia di turisti al giorno – vanno infatti attributi appena il 2% di SO2, il 5% di PM, l’8%

di NOX e quote insignificanti di CO rispetto al totale.

“I risultati della ricerca scientifica dell’Università La Sapienza confermano finalmente il grave errore di prospettiva fin qui commesso dall’Amministrazione capitolina” commenta la rappresentante del Comitato Clara Fraticelli.

“ I servizi di trasporto Open Bus offerti dalle aziende private romane contribuiscono infatti a limitare fortemente la congestione del traffico cittadino e suppliscono alle evidenti carenze della rete ATAC, di per sé inadeguata a garantire la mobilità degli stessi residenti romani. Il contrasto alla nostra attività imprenditoriale è quindi un esercizio di miopia politica che muove da un preconcetto ideologico: serve

soltanto a compromettere lo sviluppo tanto dell’offerta turistica quanto di un’importante risorsa economica locale”.

Lo Studio indica anche come migliorare la circolazione nel centro città (diversificando i percorsi degli Open Bus, anche rispetto all’attuale senso di marcia, e aumentando il numero di fermate) e valorizzare – come già avviene a Londra e Parigi – l’offerta turistico culturale oggi trascurata (ampliando l’area di copertura della rete Open Bus e rimettendo la definizione di nuove linee alla proposta degli operatori del turismo).

In definitiva, secondo lo Studio, gli Open Bus risultano essere i migliori mezzi per visitare e valorizzare una città, in quanto non hanno bisogno di sovvenzioni pubbliche, vanno incontro alle esigenze dell’utenza, occupano uno spazio minimo per passeggero e inquinano poco.

Da segnalare che in previsione del Giubileo, la City Sightseeing Roma, la società che gestisce gli open-bus, ha siglato un accordo con Atac per emettere una nuova categoria di ticket, i biglietti Roma24ore e Roma48ore. Questi titoli di viaggio consentiranno la fruizione dei mezzi pubblici sulla rete di Tpl e di viaggiare sugli open-bus turistici con un solo biglietto.

S.S.

Presentato studio dell'Università di Roma La Sapienza su impatto linee Open

Bus in città

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E’ stata inaugurata in Asstra - l’associazione più rappresentativa del trasporto pubblico locale in Italia – la prima piattaforma operativa ad occuparsi dell’uso dei social media nel mondo del trasporto pubblico locale. L’obiettivo è sviluppare la conoscenza, la diffusione e l’uso degli strumenti di comunicazione social (quali Facebook, Twitter, Whatsapp , ma non solo) tra le aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale, senza costi aggiuntivi per le aziende, anzi favorendo salti di qualità al servizio , il miglioramento della gestione e dell’uso del personale.

Un programma di lavoro che implica una vera e propria rivoluzione culturale con ricadute sostanziali nell’integrazione della governance delle aziende e la trasparenza della comunicazione dell’impresa. La sfida è capire che comunicare si deve, anche quando le cose non funzionano e capire che i social media non sono un luogo di “chat”,

ma un luogo virtuale in cui concretamente incontrare i cittadini/clienti, una

opportunità da non perdere per ascoltare le persone che prendono i mezzi pubblici.

A monte dell’iniziativa c’è l’attività

pionieristica di diverse aziende di trasporto pubblico locale per cui il settore si sta affermando come comparto all’avanguardia nell’utilizzo dei social media, molto più avanti di qualsiasi altro settore dei servizi pubblici e dell’amministrazione pubblica stessa. Le Aziende di TPL che partecipano al gruppo sono 30, un numero destinato sicuramente a crescere. il coordinamento è affidato a Marco Medeghini, direttore generale di Brescia Mobilità, che ha portato in dote l’esperienza di SOCIALBUS ed il supporto di Francesco Di Costanzo, direttore di cittadiniditwitter.it nonché esperto di comunicazione pubblica.

#megliorispondere: costituito in ASSTRA gruppo di lavoro sui social media

Novità

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Lo stato dell'arte della ciclabilità in Italia. Ne parla la presidente di FIAB, Giulietta Pagliaccio

Mobility Magazine ha intervistato Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB

Giulietta Pagliaccio, chi è FIAB e quali sono i suoi obiettivi in generale?

La FIAB, Federazione Italiana Amici della Bi- cicletta, è un insieme di associazioni presenti praticamente in tutta Italia, siamo arrivati a quota 150, nata con l’intenzione di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e per il tempo libero. Non facciamo attività sportiva in senso stretto, anche se di fatto la promuoviamo.

Quali agevolazioni offrite ai vostri associati?

La cosa più importante che noi offriamo ai cicli- sti iscritti FIAB è l’assicurazione di responsabilità civile per danni a terzi provocati in bici e valida in tutta Europa. Oltre a questo garantiamo una consulenza legale dedicata in caso di sinistri e

risarcimenti.

Da non dimenticare poi il ricco e articolato pro- gramma di eventi in bicicletta riservata ai soci FIAB: più di 3.000 iniziative tra escursioni, gite, biciviaggi e ciclovacanze. Inclusi nell’iscrizione anche sconti e agevolazioni nei negozi e realtà convenzionate e nelle mille strutture ricettive Abergabici.it, oltre all’abbonamento alla rivista BC, l’unica in Italia che tratti sia di ciclismo urba- no sia di ciclo-escursionismo.

Sono stati resi pubblici da poco gli ultimi dati ACI-ISTAT che fotografano, ancora una volta, un Paese con città ancora troppo pericolose, soprattutto per pedoni e ciclisti. E’ aumentata la mortalità della cosiddetta utenza vulnerabile (chi si muove a piedi, in bici o in moto). Questo dato conferma la necessità di sostenere politi- che che incentivino la sicurezza. Quali azioni, in particolare, pensate siano necessarie e urgen- ti?

Innanzitutto l’azione che riteniamo più urgente e che chiediamo a gran voce alle amministrazio- ni pubbliche è quella di mettere mano alla siste- mazione urbanistica delle nostre città perché, per la maggior parte dei casi, sono costruite pensando ad un uso sfrenato dell’automobile.

Questa scelta porta a subire tutti i problemi che noi viviamo quotidianamente: intasamen- to delle strade, inquinamento, traffico, e, di conseguenza, insicurezza per chi vive in città.

Negli ultimi anni molto si è fatto sul tema della sicurezza intrinseca del mezzo auto, infatti i nostri veicoli sono molto più sicuri di prima, ma questo ha comportato il fatto che non ci si rende conto della velocità che si adotta, proprio grazie a questa tecnologia. Dunque è necessario adottare dei criteri di tipo urbanistico per rior- ganizzare gli spazi pubblici: quindi disincentivare l’uso dell’auto e abbassarne la velocità in città.

Questa è una delle nostre campagne attualmen- te in corso, ossia quella di adottare i 30 km/h orari come standard di velocità nelle nostre città ed è quello che stiamo chiedendo al Legislatore, attraverso una modifica al Codice della Strada.

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L’amministratore pubblico, anche il più restio, dovrà rivedere l’impostazione della viabilità della propria città, basata su un’altra visione, e dovrà poi intervenire sull’aspetto stradale, con i cartelli e la segnaletica.

Questa iniziativa crediamo sia importante per dare un nuovo respiro alle nostre città, che, in massima parte, sono vissute dalle auto men- tre noi riteniamo che debbano essere vissute dalle persone.

Cosa intendete con il concetto di Safety num- bers?

E’ statisticamente provato che più aumenta il numero di ciclisti in strada più aumenta il livel- lo di sicurezza, perché di fatto la strada viene vissuta da soggetti diversi dalle auto. Gli auto- mobilisti iniziano a vedere che c’è una strada ingombra e quindi rallentano la loro velocità, di conseguenza si innesca quel circolo virtuo- so per cui se proprio devo andare in auto alla fine scelgo una strada diversa e, se vedo tanta gente in bicicletta, anche io inizio a pensare se

scegliere o meno le due ruote.

E’ recente la notizia della sottoscrizione della carta di Lussemburgo dove viene equiparata la bici agli altri mezzi di trasporto. Come giu- dica questa carta?

Lo scorso mese, durante il 1° Summit Europeo sulla Mobilità Ciclistica, i ministri dei Trasporti della UE hanno dato vita alla Carta di Lussem- burgo, ovvero una Dichiarazione d’intenti e un piano attuativo sulla mobilità ciclistica come modalità di trasporto climate friendly, dove si esorta tutti gli Stati membri a “riconoscere la bicicletta come mezzo di trasporto paritario rispetto alle altre modalità”, per il suo contri- buto d’innovazione, i benefici per l’ambiente e il clima, quelli per la salute degli utenti, non- ché per l’indotto economico.

Questi documenti fanno sempre bene, nel senso che è comunque un impegno da parte di un’istituzione ma va da se che agli impegni scritti devono seguire degli atti conseguenti.

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Questo discorso vale anche per il Governo ita- liano che dovrà agire e, da qui, il nostro ruolo di associazione in grado di sollecitare l’atten- zione su questo documento. La firma è solo un punto di partenza.

Parliamo ora della campagna #30elode. Ci può illustrare il contenuto dell’iniziativa?

In occasione della ripresa della discussione della legge delega per la modifica al Codice della Strada, FIAB ha lanciato la campagna nazionale #30elode, sul tema della sicurezza nelle città.

Tra le modifiche da noi avanzate rientra la pro- posta di inserire il limite dei 30 km/h come standard di velo- cità sulle strade urbane.

In con- creto l’iniziativa si espli- cita nella richiesta che noi

abbiamo fatto ai bambini di scrivere una email di circa 1.000 battute, indirizzata al Premier Matteo Renzi, per sollecitare la sua attenzione sulla necessità di avere una città più a misura di bimbo e, per fare questo, è necessario che la politica faccia in fretta nella discussione sul Codice della Strada. E’ quindi un modo per attirare l’attenzione di chi può avere potere decisionale.

Lo facciamo attraverso i bambini perché i bambini non sono i cittadini di domani, sono i cittadini di oggi e oggi hanno bisogno di andare a scuola, di acquisire autonomia, di

poter avere sicurezza nelle proprie città, senza escludere il fatto che possano voler andare in bicicletta.

Proprio in merito a questo è in discussione la Riforma del Codice della Strada con l’inseri- mento del reato dell’omicidio stradale. Pensa che il nostro Paese si stia avviando verso una

“rivoluzione dolce della mobilità” o siamo ancora lontani da questo obiettivo?

C’è ancora molto da lavorare a livello cultura- le, poi sicuramente la politica è molto sensi-

bile al consenso e questo un po’ fa la dif- ferenza in certe situazio- ni. Noto comun- que che buona parte del- la popo- lazione è molto più disponibi- le al cam- biamento di quanto non si pensi.

Bisogna avere un po’ più di coraggio e, al tempo stesso, la poli- tica deve segnare il passo e indicare la strada con un obiettivo alto, che non è solo quello del consenso elettorale.

Le iniziative messe in campo quest’anno con le risorse economiche finalmente a disposizione, e che non vedevamo da tempo sul tema della mobilità ciclistica, mi fa dire che oltre alle chiacchere iniziamo a vedere un po’ di sostan- za, poca roba rispetto alle reali necessità ma si inizia facendo un passo alla volta. Vogliamo registrare con positività questi piccoli cambia- menti.

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Si è svolto da poco il primo tavolo tecnico tra la vostra associazione e Trenitalia previsto dalla Convenzione sottoscritta lo scorso 13 aprile. Quali sono stati i contenuti del vostro incontro e quali passi avanti ci sono stati?

Con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane abbiamo sottoscritto due accordi diversi.

Con Trenitalia è stato fatto un accordo per convenzioni e scontistica sui gruppi affinchè si possa trasportare la bici in treno ma, la cosa più interessante è che si è sancita la nascita di un tavolo tecnico per affrontare tutte le problematiche generali legate al trasporto treno più bici. Nello specifico, in relazione al trasporto delle biciclette a bordo dei treni, Trenitalia sta predisponendo nuovi capitolati per il materiale rotabile, che permettono alle Regioni committenti di scegliere gli allestimenti per il trasporto delle bici a bordo dei nuovi treni e, parallelamente, ha stanziato un investimento di circa 60 milioni di euro dedicati all’adeguamento di alcuni convogli già in uso, dove verranno creati spazi dedicati al trasporto delle biciclette. E’ allo studio inoltre la possibilità di acquistare il supplemento bici dal sito internet delle ferrovie e la creazione del posto bici a bordo “prenotabile” in anticipo.

Sul fronte RFI invece è in corso un progetto che si chiama Cinquecento Stazioni, che prevede, attraverso interventi dedicati e finanziamenti con fondi RFI e fondi pubblici destinati alla

mobilità sostenibile, l’allestimento di stalli pavimentati e coperti riservati al parcheggio delle biciclette, scivoli per accedere ai binari, aree bike sharing nelle piazza antistanti alle stazioni nelle città dove il servizio è operativo, locali per il noleggio e la manutenzione delle bici, segnaletica dedicata, ma anche un decalogo di buoni comportamenti in stazione e in treno rivolto agli utenti che viaggiano con una bicicletta al seguito. A questo proposito, quindi, hanno chiesto la nostra collaborazione per capire quali sono le modifiche necessarie da adattare per rendere una stazione bike friendly e noi, per nostra parte, stiamo dando il nostro contributo dal punto di vista tecnico. Il primo incontro si è tenuto durante Ecomondo, il grande salone dedicato alla green economy e all’economia circolare tenutosi a Rimini a novembre, e abbiamo fatto alcune proposte di caratteristiche tecniche specifiche. Ora si tratterà di capire come proseguire, a partire da cosa. Noi abbiamo identificato una serie di stazioni più utili che magari sono lungo dei percorsi specifici e hanno delle caratteristiche particolari e a queste stazioni, a seconda delle situazioni, si applicheranno e si faranno interventi affinché diventino sempre più bike friendly.

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Da più parti ormai il cicloturismo viene

riconosciuto come possibile fonte di guadagno per il nostro Paese. Pensa che chi dovrebbe promuovere questo tipo di turismo si stia coordinando con tutti gli attori coinvolti?

In assenza di una politica nazionale chiara gli Enti locali, chi più chi meno, sono andati avanti in maniera autonoma, senza seguire una linea ben precisa. Alcune regioni hanno fatto dei piani sulla mobilità ciclistica, alcuni hanno sviluppato il tema del cicloturismo più di altri, questo credo che proseguirà anche in futuro. In ogni caso in questo momento si sta delineando una politica più nazionale, che tiene nelle giuste considerazioni la collaborazione con il Ministero del Turismo.

Sta di fatto che già il cicloturismo è già una realtà importante anche in Italia, grazie a quelle amministrazioni pubbliche, Province e Regioni, che in questi anni hanno lavorato. Si tratterà di mettere a sistema quello che c’è e creare una visione il più possibile unitaria.

Per concludere, pensa che la crisi che sta attraversando il settore dei trasporti pubblici locali possa influenzare la mobilità ciclabile?

Se sì in che modo?

Sicuramente la crisi economica ha influenzato il quotidiano di ciascuno di noi, ha imposto una rivisitazione delle nostre abitudini, anche quelle relative alla mobilità. Detto questo credo stia affiorando una nuova visione del muoversi in città, ne è un esempio il calo del numero delle patenti tra i giovani. Oggi i giovani ambiscono meno ad avere la patente a diciott’anni perché hanno un altro modo di muoversi, non sentono più la necessità di avere la macchina propria e questo è un vero cambiamento.

Quindi io credo che, al di là della crisi economica, che ha sicuramente dato uno slancio a qualcosa che era già in corso, oggi sta crescendo una consapevolezza diversa da parte dei cittadini sul fatto che ci si può muovere anche in modo diverso e si ha voglia di città diverse, più vivibili, più tranquille e serene.

In qualche modo dobbiamo riorganizzarci e riorganizzare la città.

A.B.

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Palermo: presentate otto vetture della linea 1 tram.

A battezzarle gli studenti della scuola dell'obbligo

Matera: presentati i nuovi bus Miccolis in servizio prossimamente sulle linee urbane

Proseguono i lavori per il Pisa Mover che collegherà la stazione centrale all'aeroporto

Milano: nuovi ascensori alla fermata Villa Fiorita della M2. In arrivo anche in altre stazioni

Roma Tpl, liquidati 12 milioni di euro per rimborso oneri adeguamento del CCNL

Lombardia: ok a delibera per limitare pubblicità del gioco d'azzardo sui mezzi pubblici

CTT, Pisa: promosse interviste customer satisfaction per sondaggio sul trasporto pubblico

CTT, Pisa: rinnovo del parco mezzi con cinque nuovi

bus per migliorare la qualità del servizio

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Start Romagna: in servizio sulla rete extraurbana del bacino di Forlì-Cesena 3 nuovi bus da 35 posti

Bologna: Urbanway Iveco entra a far parte della flotta Tper. Ecocompatibilità e confort

Roma: Atac rafforzata la sicurezza in vista del Giubileo. Predisposte 3.000 telecamere

Bolzano: prorogati per altri tre anni i collegamenti diretti via bus tra Italia e Svizzera

Arriva InfoGiubileo: 6 Gr al giorno anche nel metrò per informare turisti e non

Uber lancia la linea U. 8 fermate per un servizio di trasporto collettivo on-demand

Palermo: conclusi i lavori del tram. Al via le prove tecniche sui binari

Genova: al via indagine su mobilità urbana

attraverso interviste telefoniche e su strada

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"In treno col biglietto": al via i controlli in Liguria, obiettivo ridurre l'evasione

Arriva InfoGiubileo il giornale radio di servizio dedicato a romani, pellegrini e turisti

"In treno col biglietto": in tre giorni oltre 16 mila controlli nelle stazioni e sui treni regionali della Toscana

Liguria: cadenzamento dei treni e velocizzazione dei regionali tra le novità dell'orario invernale

Linea Palermo-Messina: Cefalù, presentato progetto nuova fermata sotterranea

FSI: nominato il nuovo CdA. Gioia Ghezzi presidente, Renato Mazzoncini AD

Nuovo orario Trenitalia 2016, più collegamenti con le Frecce. Per il Giubileo 225 treni per la Capitale

Arriva ITALOBUS, il collegamento tra Piacenza

e la stazione AV di Reggio Emilia

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Bolzano: da Giunta al via studio di fattibilità su ferrovia tra Cadore e l'Alta Pusteria

Grandi Stazioni e Fastweb lanciano il Wi-Fi gratuito nelle stazioni italiane

Aosta: attivi tre nuovi varchi per il controllo elettronico degli accessi alle Ztl

Trento: presentati i primi risultati del progetto e2Call sulla sicurezza stradale

Al via gara internazionale per progettazione nuovi cavalcavia rete ANAS

Il Frecciarossa 1000 raggiunge i 385,5 Km/h.

Il record sulla linea AV Torino-Milano

Bolzano: STA incaricata dalla Giunta per progettazione variante Val di Riga

Bergamo: ciclopedonali, strutture sportive e

parcheggi. Individuati gli oneri degli ex Riuniti

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Mobility Magazine

Periodico informativo sulla mobilità nel- le città e tra le città italiane a cura della redazione di www.ferpress.it

Direttore responsabile Gisella Pandolfo FerPress e MobilityPress sono trasmesse da Roma

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Dove potenziare la sosta bici nel centro storico di Bologna?

Al via la consultazione online per mille posti

Bolzano: aperta la ciclabile in via Cl. Augusta tra la rotatoria su via Roma e il parco Tambosi Bolzano: presentate nuove soluzione per una

mobilità sempre più sostenibile

Gli atti del Comune di Bergamo saranno consegnati

in bicicletta e non più in motorino

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