Monitoraggio Media
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Martedì 11 agosto 2020
13 11/08/2020 18 IL PICCOLO ED. GORIZIA DUE DIETISTI IN PENSIONE AMBULATORI IN DIFFICOLTÀ SANITÀ LOCALE 14 11/08/2020 17 MESSAGGERO VENETO "ALLA CAVARZERANI ATTUATI I PROTOCOLLI SANITARI DEL 2016" SANITÀ LOCALE 15 11/08/2020 21 MESSAGGERO VENETO MUORE DOPO IL RICOVERO: ERA POSITIVO AL COVID SANITÀ LOCALE 16 11/08/2020 25 MESSAGGERO VENETO TORNANO I CONTAGI: UN POSITIVO AL VIRUS E DUE QUARANTENE TRASAGHIS SANITÀ LOCALE 17 11/08/2020 29 MESSAGGERO VENETO VIA AL CAMPO SCUOLA CON LA CROCE ROSSA GONARS SANITÀ LOCALE 18 11/08/2020 29 MESSAGGERO VENETO VISITE AGLI ANZIANI PIÙ LUNGHE ACCOLTE LE RICHIESTE DEI PARENTI SANITÀ LOCALE 19 11/08/2020 28 MESSAGGERO VENETO PORDENONE CASA DI RIPOSO BLINDATA 70 VISITE LA SETTIMANA E TAMPONI AL PERSONALE SANITÀ LOCALE
Boom di antidepressivi e ansiolitici
(C) Ced Digital e Servizi | ID: 00209372 | IP ADDRESS: 2.37.90.241 sfoglia.ilgazzettino.it`Sono gli effetti del dopo lockdown. In molti prevale la paura `Lo psichiatra Toneguzzi: "Oltre all'aumento dell'uso di farmaci
di ammalarsi, altri hanno sviluppato dei gravi disturbi del sonno registriamo diverse richieste di aiuto ai centri di salute mentale"
PSICOFARMACI
PORDENONE "La pandemia è sta
ta un evento dalle caratteristi
che traumatiche: ha avuto un forte impatto emotivo, la perce
zione del pericolo è stata inten
sa e ha rotto la continuità con quel senso di normalità che tut
ti avevamo prima". Lo psichia
tra pordenonese Danilo Tone
guzzi è preoccupato: le conse
guenze lasciate dal Covid19 hanno creato un prima e un do
po. Un po' come accade negli eventi traumatici o, ancor peg
gio, nelle catastrofi. Del resto c'era da aspettarlo. In pieno loc
kdown il medico aveva messo tutti in guardia dalle possibili conseguenze che il nuovo coro
navirus avrebbe potuto creare nelle persone. Lui, che non è nuovo del mestiere, ci aveva vi
sto giusto. Anzi, rispetto alla si
tuazione che lui stesso – come professionista – si trova ad af
frontare adesso, era stato an
che sin troppo ottimista.
LE VENDITE
"C'è stato un aumento delle vendite di psicofarmaci, soprat
tutto ipnotici e antidepressivi.
Così come di richieste di aiuto ai servizi pubblici e, purtroppo, di suicidi. Anche se nessuno ne parla". Il disagio, secondo lo specialista, è stato generato da due fattori: dalla paura per la salute e dalle restrizioni messe in atto durante la Fase 1 e, an
che se ridotte, durante le fasi successive. In ogni caso il disa
gio per molti è stato intenso e ha richiesto forme di aiuto e
supporto sia psicologico che farmacologico. "Durante il loc
kdown Toneguzzi fa un'anali
si del recente passato abbia
mo visto sopratutto forme di ansia legate alla paura di am
malarsi. Così come la paura del
la solitudine, legata all'isola
mento imposto dalle misure go
vernative. Per non parlare, poi, delle situazioni familiari già particolarmente conflittuali che, in diversi casi, sono dege
nerate".
GLI AIUTI
Nella fase successiva al lock
down si sta assistendo ad un notevole aumento di richieste d'aiuto. "Sicuramente per il fat
to che ora non è più vietato uscire di casa ma, a mio avviso, per un effettivo aumento del grado di disagio vissuto dalle persone. Anche se questo pre
senta della manifestazioni an
che differenti da quelle della Fa
se 1. Attualmente argomenta lo psichiatra le persone pre
sentano difficoltà e sintomi per
sonali, che potremmo dire esse
re stati amplificati o scompen
sati dal periodo emergenziale.
A me sembra che il filo condut
tore più significativo sia in ogni caso identificabile nella confu
sione e nel disorientamento.
L'esperienza della pandemia e della quarantena, i messaggi mediatici che ci hanno bombar
dato per mesi, e che continua
no a generare più paura che fi
ducia, e le conseguenze negati
ve e non ancora prevedibili a li
vello economico, hanno certa
mente destabilizzato la mag
gior parte dei cittadini.
LA PAURA
La paura o, in ogni caso, il senso di insicurezza rimango
no palpabili nell'aria. Sappia
mo bene come questi stati d'animo attivino i cosiddetti meccanismi di difesa che porta
no, tendenzialmente, o nella di
rezione dell'aggressività o nella direzione dell'immobilità". Il li
vello di aggressività è aumenta
to. "Siamo in una società che generalmente è più impaurita e quindi più in difensiva. Ma sic
come le difese stanno alla base della nevrosi, non dobbiamo stupirci che dopo il Covid l'analisi di Toneguzzi la no
stra società è ancora più nevro
tica di prima. Per fortuna sem
bra che per qualcuno l'espe
rienza della pandemia abbia avuto anche dei risvolti positi
vi. Il filo conduttore in questi casi è stato certamente il man
tenimento di quello spazio di fi
ducia che normalmente speri
mentiamo nelle relazioni signi
ficative. In altri termini chi ave
va, e chi ha, nella propria realtà personale delle relazioni signi
ficative e soddisfacenti è stato ed è più protetto nei confronti di questo evento". In ogni caso la condizione generale dal pun
to di vista psicologico non è tra le più confortanti. "La pande
mia Covid sottolinea il medico
ha evidenziato più fragilità e debolezze che risorse. La mag
gior parte dei cittadini non ha potuto ritrovare quel senso di sicurezza, senza il quale non possiamo vivere pienamente".
Alberto Comisso
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Mille passi di salute e di cultura nel parco di Villa Varda
BRUGNERA
Presentato a Villa Varda il progetto "Fvg in movimento.
10mila passi di salute", un pro
getto che l'amministrazione di Brugnera ha condiviso con Re
gione Fvg e Federsanità Anci Fvg. "È un percorso a piedi nel complesso storico, architettoni
co e naturalistico di Villa Varda, realizzato col progetto "Fvg in movimento" spiega il sindaco Renzo Dolfi, che è sostenuto da Regione, Federsanità Anci, Pro
moTurismo Fvg e Università di Udine . Un percorso di promo
zione della Salute che anche la Rete Nazionale Città Sane Oms ha appoggiato".
OBIETTIVI
La finalità è di rendere acces
sibili ai cittadini i cosiddetti cor
retti stili di vita, diffondendoli
nelle comunità, favorendo la pratica dell'attività. La facile passeggiata, praticabile anche con tecnica di Nordic walking, si snoda nel parco di 18 ettari di Villa Varda lungo viali, boschet
ti e il fiume Livenza, con parten
za ed arrivo alla cancellata d'en
trata principale alla villa. La lun
ghezza complessiva è di 2 chilo
metri, con un tempo di percor
renza media di 20 minuti. "La cornice in cui si sviluppa questo percorso è quella che molti co
noscono precisa Dolfi : il par
co della Villa veneta che ha as
sunto l'attuale configurazione nella seconda metà dell'Otto
cento, quando il cavalier Carlo Marco Morpurgo, appartenente a una facoltosa famiglia triesti
na, acquistò la tenuta ed avviò la ristrutturazione degli edifici e la sistemazione paesaggistica del parco all'inglese".
GIOIELLO D'ARTE
Lungo il percorso è possibile ammirare anche significative architetture quali la Villa domi
nicale, il "Cantinon", o "Cane
von", d'inizio '800 con annesso
"giardino delle rose", la corte con scuderia, il ponticellopago
da, di ispirazione cinese, della fi
ne '800, ricostruito in base a fo
to d'epoca, l'Oratorio eretto nel 1670, restaurato dall'architetto canevese Domenico Rupolo ed affrescato da Tiburzio Donadon in stile neogotico ad inizio '900, quindi la ghiacciaia con sovrap
posta torre, il mausoleo che con
serva le spoglie dei Morpurgo, proprietari di tutto il complesso fino al 1943 e infine l'aranciera".
Per maggiori informazioni è di
sponibile il sito www.villavar
da.it. (F.S.)
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Troppi gatti, serve la sterilizzazione
`È stato autorizzato
il ricorso a veterinari privati per i randagi
adulti delle colonie feline (accu
diti dai volontari) per garantire un adeguato controllo delle na
scite. Inoltre, si deve provvede
re al censimento delle zone in cui vivono gruppi di gatti in li
bertà, così come è fondamenta
CORDENONS le migliorare le condizioni di convivenza tra i gatti delle colo
Aumenta il numero dei gatti nie presenti sul territorio e la randagi. In paese questo è un te cittadinanza residente, preve
ma particolarmente sentito, dendo i rischi di carattere igie
non solo per l'incremento dei nicosanitario per la popolazio
mici senza padrone, ma per tut ne".
ta una serie di problematiche Come detto il numero delle correlate di carattere igienico e colonie feline censite è in au
sanitario. A Cordenons le colo mento. Conseguentemente il nie feline presenti sono una numero dei gatti da sterilizzare, quarantina e senza un adegua sui quali gli interventi devono to programma di sterilizzazio avvenire in tempi tali da scon
ne, rischiano di aumentare a di giurare il moltiplicarsi delle smisura. Per il contenimento, a gravidanze, e per questo il Co
partire dal 2018, un contributo mune ha autorizzato il ricorso per la sterilizzazione dei felini. ai medici veterinari privati. Pro
"È dunque importante – sot fessionisti che, come recita la tolinea l'assessore Lucia Buna – convenzione, potranno esegui
che i gatti vengano sterilizzati re la sterilizzazione chirurgica per ridurne la presenza: è un at e microchippatura dei gatti ran
to di a9dd7e7718292f379b6fe4fda006b883responsabilità. È nostra in dagi censiti nelle colonie feline.
tenzione continua effettuare "Un modo sottolinea Buna la sterilizzazione degli animali per integrare gli interventi
dell'Azienda sanitaria del Friuli occidentale, i cui tempi non sempre sono in grado di soddi
sfare le richieste inoltrate dai referenti di colonia, nominati dal Comune". Per le spese di ste
rilizzazione ogni anno la Regio
ne riconosce un contributo di 60 euro per il gatto femmina e 30 per il maschio. Al momento l'iscrizione all'anagrafe felina non è obbligatoria, anche se in Regione si sta valutando la pos
sibilità di introdurre il princi
pio dell'obbligatorietà. "È una possibilità in più che vogliamo dare ai nostri cittadini – puntua
lizza la Buna – e soprattutto a chi ha veramente a cuore il pro
prio animale".
Vale la pena sottolineare che, a causa del fenomeno del randa
gismo, "ogni anno il Comune si trova a dover sborsare diverse migliaia di euro per il manteni
mento e la sterilizzazione dei fe
lini. Per fortuna, e le ringrazio, ci sono numerose "gattare" che in città si prendono cura delle
colonie".
Al.Co.
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Ospedale La Regione ha accolto l'appello
SAN VITO
È stato accolto dall'esecuti
vo Fedriga l'ordine del giorno a firma dei consiglieri regio
nali Tiziano Centis e Simona Liguori (Cittadini) per impe
gnare la Giunta sull'avvio e conclusione dei lavori relati
vi all'ammodernamento del Pronto soccorso di San Vito.
Nel documento si fa riferi
mento in particolare a quan
to detto dal direttore genera
le dell'Asfo Joseph Polimeni che in una recente audizione in III Commissione regionale ha confermato alcune critici
tà nell'area del pronto soccor
so del presidio, in particolare in riferimento "all'inadegua
tezza degli spazi nell'area di triage e sala d'attesa". Da qui l'odg di Centis e Liguori che impegna la Giunta regionale
"a favore del completamento della ristrutturazione del pre
sidio mediante le modalità di finanziamento ritenute più adeguate". Va detto che a più riprese anche da San Vito è stato lanciato in tutte le sedi competenti l'appello per completare il piano di ristrut
turazione. Non appena inse
diato il direttore generale Po
limeni, il sindaco Antonio Di Bisceglie gli ha sottoposto le priorità della sanità locale a
partire dalla necessità di rin
forzare il personale, a porre l'attenzione sul punto nasci
ta, a investire su nuove attrez
zature e tecnologia e a esauri
re gli interventi in atto all'ospedale, sia per quanto riguarda il completamento dei lavori di messa in sicurez
za complessiva sia quelli pre
visti per garantire un dignito
sa sala d'aspetto al pronto soccorso. Oggi questo inter
vento viene messo in cima delle priorità da parte di tutti, sebbene non sia ancora finan
ziato. Il progetto prevede l'adeguamento del pronto soccorso che si estenderà a tutta la parte che ora funge da ingresso. Le criticità dell'attuale area dedicata alle emergenze, a partire da una sala d'attesa troppo piccola, sono note ai pazienti (circa 24 mila gli accessi annui). Lo studio di fattibilità ha consen
tito di presentare una stima di spesa alla Regione che sfio
ra i 5 milioni di euro, dei qua
li oltre 2,8 milioni per riquali
ficare 1.453 metri quadrati d'area pronto soccorso, oltre 380 mila per 200 metri qua
dri di nuove stanze d'osserva
zione breve intensiva e quasi 1,8 milioni per mille metri quadri di ambulatori speciali
stici.
`Resta alto il livello di attenzione nella struttura, dove `Il direttore Santoianni: visti i dati epidemiologici, dobbiamo
gli incontri con i familiari avvengono circa ogni 15 giorni essere prudenti. Il personale si sottopone a tamponi ogni mese SAN VITO
Rimane alta l'attenzione nel
la casa di riposo Covid free san
vitese. La strada intrapresa dal
la riapertura in sicurezza si è ri
velata quella giusta per tenere lontano il contagio e, pertanto, anche alla luce dei nuovi foco
lai, a livello nazionale, le visite dei parenti rimangono contin
gentate. La struttura dal 15 giu
gno scorso ha ridato la possibili
tà agli anziani di incontrare i fa
miliari, nel rispetto delle indica
zioni ricevute dall'Azienda sani
taria e dalla Direzione regionale della salute.
L'ORGANIZZAZIONE
Ma come spiega il direttore generale Alessandro Santoian
ni, "dopo il primo periodo in cui si è garantita ampia disponibili
tà per permettere di rivedersi dopo i lunghi mesi di distacco e lontananza, pur alleviati dalle videochiamate e dai contatti te
lefonici, oggi la casa riesce a ga
rantire 4 giornate per lo svolgi
mento degli incontri, consenten
do mediamente una visita ogni 15 giorni circa. In altre due gior
nate la nostra struttura, esclu
dendo l'accesso ai reparti di ac
coglienza come previsto, ha creato la possibilità anche per la visita delle persone completa
mente non deambulanti e non trasferibili dal letto di perma
nenza. Un'articolazione oraria che permette di svolgere non ol
tre una settantina di incontri la settimana".
Ma come spiega il direttore generale Alessandro Santoian
ni, "dopo il primo periodo in cui si è garantita ampia disponibili
tà per permettere di rivedersi dopo i lunghi mesi di distacco e lontananza, pur alleviati dalle videochiamate e dai contatti te
lefonici, oggi la casa riesce a ga
rantire 4 giornate per lo svolgi
mento degli incontri, consenten
do mediamente una visita ogni 15 giorni circa. In altre due gior
nate la nostra struttura, esclu
dendo l'accesso ai reparti di ac
coglienza come previsto, ha creato la possibilità anche per la visita delle persone completa
mente non deambulanti e non trasferibili dal letto di perma
nenza. Un'articolazione oraria che permette di svolgere non ol
tre una settantina di incontri la settimana".
ALLERTA E TAMPONI
L'allerta a causa del Covid19 rimane alta. A seguire l'organiz
zazione e gestione delle visite e delle necessarie misure di sicu
rezza è il servizio animazione interno, in collaborazione con le coordinatrici dei reparti, del
la fisioterapia, di infermieri e operatori assistenziali. Persona
le che a sua volta è monitorato mensilmente attraverso l'effet
tuazione di tamponi: la struttu
ra si è anche resa autonoma nel
lo svolgimento di questo esame diagnostico, espressamente pre
visto per il solo personale che opera nella residenza. "Tale co
stante sorveglianza prosegue il direttore Santoianni permette di proseguire con la necessaria serenità il lavoro di cura all'in
terno della residenza a favore dei nostri anziani, a cui va data la necessaria priorità soprattut
to in questa fase delicata".
MISURE RESTRITTIVE
"Sono state intraprese misu
re molto restrittive anche a se
guito del periodo di ferie del per
sonale, che continua a dimostra
re molta comprensione e per questo merita un ringraziamen
to. Altrettanto grato riconosci
mento va alla pazienza e alla sensibilità dei familiari dei resi
denti". Una struttura che dun
que ha riaperto in sicurezza al mondo esterno. "Ma come detto si deve continuare ad avere at
tenzione rimarca Santoianni poichè le tendenze ed i dati epi
demiologici anche di questo ulti
mo periodo confermano che, seppure la fase più critica si spe
ra sia trascorsa, non possiamo escludere né una ripresa del fe
nomeno o una sua ricomparsa in maniera diffusa o circostan
ziata, come i casi dei recenti fo
colai ristretti di singole comuni
tà o collettività dimostrano. Si auspica, quindi, che il clima di reciproca collaborazione e fidu
cia possa proseguire conclude
per permettere di affrontare il prosieguo di questa emergenza sanitaria di cui non si conosco
no ancora i confini".
Emanuele Minca
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Lettori:
CASA DI RIPOSO Una visita protetta nella struttura sanvitese (in alto) e, a sinistra, Alessandro Santoianni
Ancora nessuna traccia dei profughi scappati dalla tendopoli di Castellerio
MIGRANTI
UDINE Ancora nessuna traccia
dei nove migranti bengalesi, fug
giti dalla tendopoli allestita nell'area del seminario di Castel
lerio a Pagnacco, nella notte tra sabato e domenica, dove erano soggetti a quarantena obbligato
ria, dopo il caso di positività al Covid19 emerso la scorsa setti
mana per un operatore della struttura, dichiarata per questo zona "rossa" dal sindaco Luca Mazzaro fino al 22 agosto prossi
mo. I carabinieri della Compa
gnia di Udine che stanno proce
dendo alle indagini li hanno nel frattempo denunciati a piede li
bero dopo averli identificati tra i 140 migranti, cittadini afgani, pakistani e bengalesi, accolti tra le tende allestite nel piazzale adi
bito a parcheggio. Nel frattempo sta diventando una costante quotidiana l'attività di rintrac
cio in Friuli, da metà luglio or
mai i fermi di migranti sono all'ordine del giorno e anche la scorsa notte circa una trentina di richiedenti asilo sono stati in
dividuati e fermati da Polizia, Carabinieri e Polizia Locale. I primi 22 migranti sono stati se
gnalati dalle persone in transito lungo le arterie dell'hinterland udinese. Si tratta di 4 persone in
dividuate a Reana del Rojale, 5 a
I NOVE BENGALESI ERANO
SOTTOPOSTI
AL PROVVEDIMENTO SANITARIO
DI QUARANTENA
Pradamano e 13 a Castions. In parte sono stati identificati dai Carabinieri della Compagnia di Cividale del Friuli e di Palmano
va. Quanto alla provenienza, an
che in questo caso sono cittadini afghani, pakistani e bengalesi provenienti dalla rotta balcani
ca. Nutrita la presenza di sogget
ti che si sono dichiarati mino
renni: sono ben 12. Terminate le operazione di identificazione, i migranti saranno ospitati in ap
posite strutture per trascorrere la quarantena prevista dalle mi
sure di contenimento del Co
vid19. Per i maggiorenni si do
vranno trovare sistemazioni al
ternative alla ex caserma Cavar
zerani e al Seminario di Pagnac
co, dichiarati zone rosse e quin
di non utilizzabili. In parte sono stati condotti a Tarvisio, presso l'ex Caserma Meloni, alleggerita nel fine settimana grazie ad alcu
ni trasferimenti fuori regione.
Intorno alle 7 poi un altro grup
po di migranti è stata ulterior
mente segnalata in via Lumi
gnacco a Udine, di questi sette
ragazzi originari del Pakistan e dell'Afghanistan sono risultati minori. Sul posto la Polizia Loca
le del capoluogo friulano. Sono stati affidati a delle strutture per minori non accompagnati dal Friuli Venezia Giulia. Da parte del prefetto di Udine continua la ricerca di altre strutture disponi
bili all'accoglienza all'interno del territorio provinciale. Oltre confine invece sembra muover
si qualcosa nell'ottica della colla
borazione richiesta dalla nostra regione alla Slovenia: la polizia slovena domenica sera ha fer
mato su una strada poco fre
quentata tra i boschi del monte Nevoso, sul confine con la Croa
zia, un cittadino bulgaro che nel
I CARABINIERI LI HANNO IDENTIFICATI E DENUNCIATI LA CACCIA PROSEGUE
furgoncino trasportava stipati 43 migranti bengalesi e pachi
stani. Gli accertamenti e le iden
tificazioni sono ancora in corso.
Con ogni probabilità il passeur ha attraversato il confine tra Slo
venia e Croazia su qualche stra
da bianca che attraversa la zona boschiva e impervia e scarsa
mente popolata.
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Covid, in ospedale a Udine
il primo morto da settimane
`Un cittadino italiano di 88 anni non ce l'ha fatta
Era entrato in terapia intensiva il primo agosto
`Era stato ricoverato in reparto dopo un accesso
effettuato al pronto soccorso del Santa Maria
IL CASO
UDINE Il coronavirus si prende
un'altra vita in Friuli Venezia Giulia. L'altra notte, infatti, all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, non ce l'ha fatta un cittadino italiano di 88 anni (era nato infatti nel 1932, a quanto si è potuto ap
prendere) che, come è stato con
fermato dal vicepresidente del
la Regione Riccardo Riccardi, era stato ricoverato in terapia intensiva nella struttura circa una settimana prima, il primo agosto scorso, in seguito ad un accesso dal Pronto soccorso ospedaliero a cui aveva fatto ri
corso. È salito così a 77 il triste conteggio dei decessi dall'inizio dell'epidemia da covid19 nella provincia di Udine, mentre il to
tale in regione è arrivato a 347 vittime, di cui anche 196 a Trie
ste, 68 in provincia di Pordeno
ne e 6 nel territorio Isontino.
Era da fine giugno che non si re
gistravano altri morti in Fvg.
IL DECESSO
A quanto si è potuto appren
dere, il paziente, oltre ad essere
È SALITO COSÌ
A 77 IL DATO DELLE VITTIME IN PROVINCIA DALL'INIZIO DELL'EPIDEMIA
in là con gli anni, sarebbe stato quello che in gergo gli addetti ai lavori definiscono "multipro
blematico", per una serie di di
sturbi preesistenti, indipenden
ti dall'infezione da coronavirus.
Dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva alcuni giorni per essere assistito con tutte le cure e la delicatezza che un pa
ziente considerato "fragile" ri
chiede, a quanto risulta, sareb
IERI NON SI SONO REGISTRATI NUOVI CASI DI INFETTI I POSITIVI ERANO 172
be stato trasferito in un altro re
parto delle malattie infettive già la settimana scorsa, a quanto si è potuto apprendere. L'altra notte, purtroppo, il suo cuore non ha retto. Inutili i tentativi dei sanitari di salvargli la vita.
I DATI
Se una nuova vittima regi
strata dopo così tante settima
ne senza decessi è senza dubbio più di un numero, come lo sono stati tutti i morti che la pande
mia ha preteso in questi lunghi mesi anche in Friuli Venezia Giulia, arrivano invece notizie più confortanti sul fronte dei contagi. Secondo il consueto bollettino quotidiano diffuso dall'amministrazione regiona
le, infatti, ieri non è stato rileva
to alcun nuovo caso, come reso noto dallo stesso Riccardi. Re
stano sempre tre i pazienti rico
verati nella terapia intensiva di Udine, mentre sono dieci le per
sone che si trovano assistite in altri reparti ospedalieri. Le per
sone attualmente positive al vi
rus a ieri erano 172, una in me
no del giorno prima. Ananaliz
zando i dati complessivi dall'ini
zio dell'epidemia, le persone ri
sultate positive al virus sono 3.449: 1.420 a Trieste, 1.052 a Udine, 748 a Pordenone e 226 a Gorizia, a cui si aggiungono un cittadino comunitario già rien
trato nel proprio Paese e due re
sidenti fuori regione. I total
mente guariti ieri risultavano 2.930, i clinicamente guariti 8 e le persone in isolamento 151.
Cdm
virus / i dati
Nessun contagio ieri in regione Ma un decesso nell'area udinese
È un cittadino italiano di 88 anni residente a Udine la vittima nu
mero 347 del Covid19 in Friuli Venezia Giulia. Nel consueto bol
lettino quotidiano divulgato dal
la Regione è emerso il nuovo de
cesso, non accadeva dal 25 giu
gno, al netto di un caso venuto al
la luce a inizio agosto ma risalen
te a maggio.
/ A PAG. 7
il report giornaliero
Una nuova vittima a Udine Nessun contagio nelle 24 ore
Era dal 25 giugno che in regione non si registravano decessi di persone con tampone positivo al SarsCov2 Tre pazienti in terapia intensiva
TRIESTE
È un cittadino italiano di 88 anni residente a Udine la vitti
ma numero 347 del Covid19 in Friuli Venezia Giulia. Nel consueto bollettino quotidia
no divulgato dalla Regione è emerso il nuovo decesso, non accadeva dal 25 giugno, al netto di un caso venuto alla lu
ce a inizio agosto ma risalen
te a maggio.
L'ultima vittima del SarsCov2, il virus arrivato da oriente da cui inizia la polmo
nite interstiziale, in Fvg è un uomo nato nel 1932 che si era recato al pronto soccorso del capoluogo friulano il primo agosto ed era stato ricoverato nella struttura ospedaliera. Se il numero delle vittime è salito a quota 347 (196 a Trieste, 77 a Udine, 68 a Pordenone e 6 a Gorizia), nella giornata di ieri non si sono registrati nuovi contagi. Anzi cala di uno il nu
mero delle persone attualmen
te positive in regione, per un totale di 172. Nel bollettino del vicegovernatore Riccardo Riccardi resta stabile a tre il nu
mero dei pazienti nelle tera
pie intensive (in ospedale per altre patologie), mentre le per
sone ricoverate negli altri re
parti scendono dalle 11 di do
menica a 10. Dall'inizio della pandemia sono 3.449 i sogget
ti che hanno contratto il Co
vid19 in Friuli Venezia Giu
lia: 1.420 a Trieste, 1.052 a Udine, 748 a Pordenone e 226 a Gorizia. A questi si aggiungo
no un cittadino comunitario già rientrato nel proprio Paese e due residenti fuori regione.
Stabile anche il numero dei guariti (negativi a due tampo
ni nelle 24 ore) a quota 2.930 mentre sono otto i clinicamen
te guariti (positivi al tampo
ne, senza però sintomi del vi
rus). Infine le persone in isola
mento scendono di una unità arrivando a 151.
A.P.
CROMASIA CORONAVIRUS – IL CONTAGIO IN FVG
Positivi da inizio epidemia Decessi Totale 3.449 (=) 347 (+1)
Trieste Trieste 1.420
196 Udine
Gorizia 226
77 (+1) Udine 1.052
Gorizia Pordenone 6 Pordenone 748
68 Non residenti in Fvg 3
172 (1) 10 3
Attualmente Ricoverati In terapia
positivi intensiva
151 8 2.930 (=)
In isolamento Clinicamente Totalmente
domiciliare guariti guariti
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"Ho incassato il bonus Covid"
Mattiussi di Forza Italia rivendica: "Non ho rubato nulla: i soldi usati per le mie attività, hotel e ristorante, chiuse dal virus"
Infuria la polemica a livello nazionale: sono tre i deputati che hanno ottenuto i fondi, ma la privacy protegge i loro nomi Mentre impazza il dibattito a livel
lo nazionale sul bonus Covid ai po
litici che già percepiscono ricche in
dennità, ieri è arrivata la prima "au
todenuncia" in Friuli Venezia Giu
lia. Si tratta del consigliere regio
nale forzista Franco Mattiussi, im
prenditore del settore alberghie
ro, uno dei più penalizzati dalla pandemia. Mattiussi, titolare di un hotel ad Aquileia e di un ristorante a Villa Vicentina, nel primo pome
riggio ha scritto un post su Face
book spiegando di aver richiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 eu
ro previsto dal governo. Infuria in
tanto la polemica sui parlamentari
"furbetti" a livello nazionale.
/ ALLE PAG. 2, 3 E 4
Bonus da 600 euro, Mattiussi "confessa"
L'ammissione del consigliere regionale su Fb. "Sì, ho preso quei soldi ma non ho rubato nulla. Ho solo esercitato un diritto"
Piero Tallandini / TRIESTE
Mentre impazza il dibattito a li
vello nazionale sul bonus Co
vid ai politici che già percepi
scono ricche indennità, ieri è arrivata la prima "autodenun
cia" in Friuli Venezia Giulia. Si tratta del consigliere regiona
le forzista Franco Mattiussi, imprenditore del settore alber
ghiero, uno dei più penalizzati dalla pandemia.
Mattiussi nel primo pome
riggio ha scritto un post su Fa
cebook spiegando di aver ri
chiesto e ottenuto il bonus Co
vid da 600 euro previsto dal Governo nel Decreto Cura ed erogato dall'Inps per sostene
re lavoratori autonomi, stagio
nali e con partita Iva danneg
giati dal coronavirus. Il consi
triarchi" ad Aquileia e della trattoria hotel "Ai Cjastinars"
di Villa Vicentina, storico loca
le di famiglia. E, come riferia
mo anche a lato, ha usufruito pure dei contributi regionali a fondo perduto per le imprese.
Mattiussi ha deciso di uscire allo scoperto spiegando le pro
prie ragioni in un post su Face
book. "Capisco la semplicità dell'antipolitica – ha premesso il consigliere e imprenditore –.
Capisco il caldo e, forse, una certa rabbia sociale che taluni aiutano a montare. Magari non troppo giustificata da foto balneari. Capisco il richiamo alla morale. Ma fatico a veder
ne una definizione compiuta in questo tempo". "I parlamen
tari, così come sindaci e consi
nus Inps, non hanno rubato nulla – ha rimarcato Mattiussi –. Hanno esercitato un loro di
ritto. Hanno, in un certo sen
so, profittato di una norma che lo consentiva. L'avere par
tita Iva presuppone l'esisten
za di un lavoro autonomo pa
rallelo alla figura politica rico
perta. Due dimensioni da te
nere distanti e separate. On
de evitare di fare della politi
ca un mestiere. E di quel me
stiere la vita. Dando spazio, al
lora si, all'antipolitica".
"Io, personalmente, ho effet
tuato la richiesta e ho ottenuto il bonus che ho potuto "immet
tere" nelle casse aziendali – ha aggiunto il vicecapogruppo forzista –. Utilizzando quei sol
re saldati. Perché nonostante tutto fosse fermo, bollette e tratte continuavano ad arriva
re. Quindi, calma. Sangue fred
do e razionalità. Puntare il di
to è troppo facile. Vedere la lu
na un'altra cosa".
In serata ulteriore post di Mattiussi a fronte dei numero
si commenti al primo, conte
nenti anche critiche e persino inviti a dimettersi: "Se la mia azienda causa lockdown ha una perdita d'incassi prossima ai 300.000 euro e lo Stato, cui regolarmente pago le tasse, mi riconosce 600 euro in due men
silità non c'è nulla da giustifica
re. Anzi. Chiedo a tutti lo stes
so livello di sincerità. Senza paura della gogna mediatica.
regionale c'è qualcuno che ha usufruito del bonus Covid è giusto che lo dica e che resti
tuisca i soldi". Non ha dubbi Piero Mauro Zanin, presiden
te dell'assemblea ed esponen
te di Forza Italia, come Mat
tiussi: "Che un consigliere re
gionale chieda all'Inps l'asse
gno previsto dal bonus è scon
veniente e inopportuno". Un giudizio espresso ieri mattina prima dell'autodenuncia via social. "Parliamo di una nor
ma fatta male – ha aggiunto Zanin – visto che non prevede limiti di reddito né una pro
porzionalità che tenga conto di quanto chi lo richiede stia guadagnando. Così si tolgono
risorse a chi ne avrebbe effetti
vamente bisogno". È titolare del ristorante Ai Cjastinars di Villa Vicentina e dell'hotel Ai Patriarchi di Aquileia
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Al Burlo scatta il riassetto
Opere da 180 mila euro, modifiche agli accessi. Cantiere fino a fine settembre
Andrea Pierini / TRIESTE
Un adeguamento degli spazi per affrontare in maniera op
portuna una possibile nuova emergenza Covid e la necessi
tà di adattare le strutture ai bi
sogni attuali. Partono oggi e proseguiranno fino a tutto settembre i lavori di rifaci
mento dei locali del Pronto soccorso e delle stanze di de
genza della Pediatria d'urgen
za dell'Irccs Burlo Garofolo.
La spesa complessiva sarà di circa 180 mila euro, un in
vestimento necessario nono
stante il futuro trasferimen
to, che avverrà comunque non prima di cinque anni, nel
la nuova sede in fase di realiz
zazione vicino all'ospedale di Cattinara. Andando nel detta
glio, al completamento dell'intervento in via dell'I
stria verrà creato un accesso con camera calda dove oggi è allestita la tensostruttura, de
stinata ovviamente ad essere smantellata. Il nuovo accesso delle ambulanze avrà un col
legamento diretto con la
shock room dove i pazienti vengono stabilizzati. L'in
gresso pedonale dell'ospeda
le verrà invece spostato dove c'è l'attuale camera calda, quindi dal lato del giardino, in modo da creare un'area spaziosa e adeguata con un'ampia sala d'attesa.
"L'emergenza Covid – spie
ga il direttore sanitario Paola Toscani – ha accelerato un in
tervento programmato da pri
ma della pandemia con l'o
biettivo di creare percorsi adeguati. Sarà creata un'area pretriage dalla quale si verrà indirizzati ai percorsi dedica
ti "Covid free" e per pazienti sospetti o con malattia accer
tata. Saranno poi realizzati delle sale di attesa, ambulato
ri e stanze di degenza per i pa
zienti in cui si sospetta la pre
senza del Covid e, in partico
lare, due nuove stanze di de
genza con pressione negati
va per la gestione in sicurez
za dei pazienti infetti".
Le tempistiche dell'inter
vento di edilizia sono state concordate con la Regione,
"questo per arrivare a settem
bre con una struttura adegua
ta, in modo da affrontare al meglio un'eventuale recrude
scenza del Covid19 che do
vesse manifestarsi in autun
no. Purtroppo, in queste setti
mane di lavoro – aggiunge il direttore sanitario del Burlo –, dovendo eseguire le opere necessarie senza, ovviamen
te, poter chiudere il Pronto soccorso, si creerà inevitabil
mente qualche disagio e qual
che rallentamento dell'attivi
tà. Confidiamo nella com
prensione degli utenti, è un temporaneo sacrificio che chiediamo anche agli opera
tori per poter avere in futuro una struttura sempre più effi
ciente e moderna al servizio di tutta la cittadinanza".
Nel 2019 al Pronto soccor
so del Burlo si sono registrati 25 mila accessi, nel primo tri
mestre del 2020 il calo è stato del 19% e ancora più elevato
da aprile a causa della pande
mia. Anche all'Ircs – come a Cattinara e al Maggiore – re
sta il problema delle persone che impropriamente si rivol
gono all'ospedale per proble
matiche che si possono risol
vere in via ambulatoriale.
A proposito delle opere al via, il vicepresidente della Re
gione Fvg Riccardo Riccardi parla di "lavori che fanno par
te dell'attività programmata di adeguamenti strutturali che erano già previsti per il Burlo, ma saranno particolar
mente utili per garantire un accesso sicuro in Pronto soc
corso anche durante l'emer
genza Covid. Come Regione siamo impegnati a migliora
re continuamente l'efficien
za delle nostre strutture sani
tarie per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e degli operatori".
La tensostruttura sistemata davanti all'ingresso principale sarà smantellata
Arcuri: l'Italia protetta dal contagio Fvg, superimpianto di mascherine
A Portogruaro si produrranno 6 milioni di pezzi al mese: "Pronti a contrastare una seconda ondata"
Massimo Pighin / PORDENONE
Parte dal Nordest la produzio
ne automatizzata di mascheri
ne chirurgiche di tipo 2, impre
scindibili oggi e nei prossimi mesi, fino a quando si dovrà convivere con il coronavirus.
La Chiros, azienda di Fossalta di Portogruaro guidata dall'imprenditore Ciro Astari
ta e associata a Confindustria Alto Adriatico, ha avviato il macchinario, realizzato dalla Ima di Ozzano Emilia, che con
sentirà di produrre 6 milioni di mascherine al mese per i prossimi sei mesi. È il primo impianto simile attivato in Ita
lia, permetterà di dare rispo
ste, in particolare, alle scuole.
Un tema, quello della ripresa delle lezioni, centrale per mi
lioni di italiani, sul quale si è soffermato il commissario per l'emergenza Covid19, Dome
nico Arcuri, intervenuto in vi
deoconferenza alla presenta
zione dell'iniziativa industria
le, nella sede di Chiros, cui hanno partecipato anche il presidente di Confindustria Al
to Adriatico, Michelangelo Agrusti, la vicepresidente di Confindustria, Cristina Piove
sana, e Massimo Marchesini, direttore generale dei sistemi industriali di Ima Group.
"Dopo cinque mesi dall'ini
zio dell'emergenza – ha detto Arcuri , abbiamo una capaci
tà produttiva sufficiente a sod
disfare non solo gli operatori sanitari, ma anche i nostri cit
tadini: dal 14 settembre man
deremo 11 milioni di masche
rine chirurgiche al giorno nel
le scuole, che sono 43 mila, con uno sforzo logistico e di
stributivo straordinario". Il commissario ha fatto il punto sugli ultimi mesi. "Quando so
no stato nominato, il 18 mar
zo – ha raccontato – l'Italia era il secondo paese al mondo per numero di contagi e decessi, oggi è il sedicesimo. Ciò è sta
to possibile non soltanto gra
zie al Governo e al commissa
rio, ma agli italiani". Di questo bisogna "essere orgogliosi" ed evitare di dimenticarlo, "la memoria è uno degli elementi più importanti che tengono in
sieme una comunità aiutando
la a progredire".
Comunità: secondo il com
missario, "questa tragedia ci
ha fatto risentire una comuni
tà, erano decenni che non ci sentivamo tali e questo valore va preservato, monitorato, manutenuto e, se possibile, fatto crescere. Nei prossimi mesi è necessario restare quel
la comunità, che progetta e realizza il suo rilancio". "Sia
te davvero orgogliosi – ha ag
giunto Arcuri – non solo, co
me pure è, perché avete porta
to a termine un'operazione in
dustriale straordinaria nell'e
quivalente del tempo che in Italia occorre a farsi dare l'au
torizzazione a tinteggiare una facciata, non solo perché avete messo insieme una filie
ra di soggetti di qualità, non solo perché avete dato un con
tributo fornendoci i dispositi
vi alla vita o alla salute dei vo
stri concittadini, ma anche perché tutto questo è stato fat
to in un momento drammati
co di cui tutti dobbiamo pre
servarne la memoria e, se pos
sibile, raccontarlo". Il com
missario ha ringraziato Agru
sti, "che sin dal principio mi ha supportato e ascoltato e ringrazio anche l'ingegnere
Vacchi (l'amministratore de
legato di Ima Bologna) al qua
le, nei momenti più dramma
tici e intensi di questa vicen
da, ho chiesto aiuto".
L'unione di competenze di
verse, uno sforzo condiviso che aggrega territori diversi, con il Nordest a fungere da ''ba
se'' per un'operazione sicura
mente necessaria, ma altret
tanto incerta – quando ha ini
ziato a prendere forma – nei tempi. Invece le tempistiche sono state ridotte, fondamen
tale in uno stato di emergenza che, se non più profondamen
te invasivo come nei mesi scor
si, richiede ancora attenzione.
E sarà così sino a quando non sarà disponibile il vaccino, ha sottolineato infine Arcuri, evi
denziando un ulteriore ele
mento: "Quando è iniziata l'e
mergenza avevamo 5.179 po
sti di terapia intensiva, oggi li abbiamo raddoppiati: questo è stato possibile perché c'è sta
ta una straordinaria capacità delle imprese italiane, che so
no parte di un sistema pronto, solidale e responsabile".
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Il commissario per l'emergenza Covid19, Domenico Arcuri
Autismo, case "sensibili" su misura
Appuntamento Esof il 6 settembre alla Stazione Rogers organizzato dall'Università di Trieste. "Nuove soluzioni"
Lorenza Masè
L'obiettivo non è "guarire"
dall'autismo, ma aprire nuo
ve forme di comunicazione e autonomia: Spazi dell'(iper)sensibile, che si terrà domenica 6 settembre 2020 alla Stazione Rogers (Riva Grumula,14) organiz
zato dall'Università di Trie
ste, nell'ambito di Esof2020 Trieste, è un racconto a più voci, intervallato da inter
venti sonori, che presenterà una ricerca interdisciplinare
tra architettura, ingegneria e psicologia sulla progetta
zione di case "sensibili" in cui un'adeguata architettu
ra d'interni e l'integrazione di sensori intelligenti posso
no favorire la vita autonoma delle persone con disturbi dello spettro autistico. L'e
vento è espressione del più ampio progetto Interreg Ita
lia Austria Senshome, gui
dato dall'Università di Bolza
no e a cui partecipa il diparti
mento di Ingegneria e Archi
tettura del nostro ateneo.
Spiega Giuseppina Scavuz
zo responsabile scientifica per Units della ricerca La ca
sa sensibile SensHome, ar
chitetto e professoressa asso
ciata di Composizione archi
tettonica e urbana: "Si tratta di progettare la casa norma
le quanto possibile e specia
le quanto necessario grazie ad una tecnologia smart e modulabile da applicare in case e strutture in grado di garantire alle persone con diagnosi di autismo la possi
bilità di vivere il più autono
mamente possibile e in con
dizioni di sicurezza, svilup
pando un nuovo design, ar
chitetture di interni, arredi speciali e tecnologie per la casa intelligente".
Attraverso alcune installa
zioni sonore interattive il pubblico sarà introdotto al tema con la guida di esperti e di protagonisti di vari ambi
ti, oltre all'architetto Scavuz
zo: lo scrittore e musicista Fa
brizio Acanfora autore di "Ec
centrico, autismo e Asperger in un saggio autobiografi
co", il musicista Walter Sguazzin e la giornalista Eleonora Degano.
Cuore dell'evento sarà la
performance dei ragazzi del
la Fondazione Progetto Auti
smo FVG Onlus, accompa
gnati da Sguazzin, loro mae
stro di musica, ripresa in di
retta dalla sede dell'Associa
zione in collegamento con la Stazione Rogers. I ragazzi suoneranno insieme al mae
stro i loro esercizi musicali.
"Le persone con autismo spiega la professoressa Sca
vuzzo possono avere una particolare ipersensibilità uditiva, anche i suoni più normali, possono risultare del tutto insopportabili per
ché percepiti come estrema
mente forti o al contrario da
re piacere. I ricercatori del progetto prosegue hanno studiato spazi domestici il più possibile confortevoli con l'integrazione di tecnolo
gie e molte riguardano pro
prio l'aspetto acustico, certi rumori o frequenze infastidi
scono molto, fino a provoca
re delle crisi, se il sensore sente tale frequenza è possi
bile intervenire anche senza la richiesta diretta di aiuto.
Inoltre conclude l'architet
to i sensori possono rileva
re attraverso il rumore di una caduta se questa è stata provocata da un oggetto o una persona, garantendo li
velli di sicurezza senza inva
dere la privacy come potreb
be invece fare una telecame
ra, in linea anche con i desi
deri di tutela della privacy espressi dai genitori di que
sti ragazzi". Il progetto Sen
shome permetterà inoltre a chi si occupa dell'assistenza e della cura a persone par
zialmente autonome di assi
stere da remoto, h24, senza essere invasivi e in tempo reale, un elevato numero abi
tazioni, consentendo di in
tervenire all'occorrenza an
che in via preventiva. La pro
tezione da questi rumori nel
le abitazioni è possibile an
che grazie a particolari pan
nelli e materiali come sarà di
mostrato dal vivo alla Stazio
ne Rogers.
Giuseppina Scavuzzo:
"Abitazioni dotate di tecnologia smart.
Autonomia e sicurezza"
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Gli aiuti, con varie forme espressive, che vengono dati a chi è affetto da autismo
Due dietisti in pensione Ambulatori in difficoltà
Il servizio nutrizionale alle prese con carenze d'organico. Disagi per i pazienti A lanciare il sasso Adriana Fasiolo (Fimmg): "Servizio importante di supporto"
Francesco Fain
Sono andati in pensione. E non sono stati ancora sostitui
ti, creando più di qualche di
sagio a cittadini e pazienti.
Parliamo del servizio nutri
zionale. Una premessa: il per
sonale di quel settore inter
viene nella prevenzione e nel trattamento dei problemi nu
trizionali correlati a specifi
che situazioni cliniche e ad ec
cessi o carenze alimentari, a livello dei dipartimenti di as
sistenza ospedaliera, di pre
venzione e di assistenza pri
maria. Si occupa degli aspetti di competenza che si riferi
scono ad alimentazione, die
tetica, sorveglianza nutrizio
nale, progetti di educazione e prevenzione alimentare e nutrizione artificiale.
A lanciare il sasso Adriana Fasiolo, figura di spicco dei medici di medicina generale e esponente del Pd, assieme agli altri consiglieri comunali dem Marco Rossi e David Pe
terin. "A causa del pensiona
mento di due dietisti attacca
no in un'interrogazione al sin
daco non viene più garanti
ta l'attività ambulatoriale per i pazienti inviati dai medici di medicina generale. È essen
ziale che il servizio nutrizio
nale sia efficientemente ope
rativo essendo di importan
te supporto specie per alcu
ne specialità, ovvero per i pa
zienti diabetici, per il centro dei disturbi del comporta
mento alimentare (Dca), per la stessa chirurgia baria
trica, oltre che per tutti colo
ro che ne debbano usufrui
re". Da sottolineare che la chirurgia bariatrica è uno dei fiori all'occhiello indi
scussi del San Giovanni di Dio, considerato che il pro
blema dell'eccesso di peso e dell'obesità in Italia e in Fvg ha raggiunto proporzioni preoccupanti. Più del 30%
della popolazione è sovrap
peso e l'11% è obeso.
Non è l'unico nodo. Si era annunciata in passato l'istitu
zione del Centro pneumologi
co territoriale "presentato uf
ficialmente dal professor
Confalonieri e dal dottor Tre
visan, che dovrebbe gestire la Pneumologia del territorio giuliano isontino rimarcano i tre consiglieri dem . Non ab
biamo alcun segnale di inizio attività e, invece, segnaliamo la progressiva e sempre più frequente presa in carico di pazienti pneumologici da parte delle strutture private convenzionate, vedi Pineta del Carso, per abbattere le li
ste di attesa determinatesi dall'era Covid19. Questo crea frammentazione della presa in carico del paziente pneumologico, già seguito da anni dalla pneumologia isontina ospedaliera. Perché non prevedere un aumento dell'offerta pubblica isontina e non solo di quella conven
zionata giuliana?".
Fasiolo, Peterin e Rossi non vanno per il sottile e par
lano di "evidenti problemati
che" che gravano sulla sanità goriziano: dal caso Ortope
dia all'hospice che non c'è pas
sando per le carenze di pro
fessionisti al Csm di Gorizia.
"Non possiamo ritenerci sod
disfatti delle rassicurazioni formali più e più volte ricevu
te nel corso di quest'anno dal sindaco Ziberna e dall'asses
sore al Welfare Romano.
Consideriamo importante conoscere quale sarà il vero futuro della sanità isontina, a fronte delle criticità che an
diamo ad elencare e delle perplessità riferiteci dagli operatori. La coesistenza nel
la nostra azienda Asugi, sia a Gorizia sia a Cattinara, di specialità di eccellenza, qua
li Urologia, Senologia e Chi
rurgia bariatrica pone la ne
cessità di essere rassicurati circa il loro mantenimento, rappresentando le stesse spe
cialità di attrazione e di con
tinua crescita professionale per gli operatori".
"Nessun segnale di inizio attività per il Centro pneumologico"
IL PICCOLO ED. GORIZIA
Data: 11.08.2020 Pag.: 18
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Lettori:
l'azienda sanitaria risponde al pd
"Alla Cavarzerani attuati
i protocolli sanitari del 2016"
"Il tema era il Piano attuativo locale del Santa Maria della Misericordia e del Gervasut
ta, non la situazione dei mi
granti e della Cavarzerani.
Ho ritenuto di fornire, comun
que, risposta esaustiva nel tempo disponibile". Massi
mo Braganti, direttore gene
rale dell'Asu Fc, replica alla consigliera Eleonora Meloni (Pd), che ha criticato la giun
ta regionale e il sindaco Fon
tanini per aver "abbandona
to Udine al pericolo conta
gio", "non avendo ancora at
tuato il protocollo tra Azien
da sanitaria e Prefettura".
"Non è corretto dire che non c'è nulla di attuato – spie
ga Braganti – : per la gestione della Cavarzerani viene appli
cato il protocollo di assisten
za sottoscritto nel 2016 da Prefettura, Azienda sanitaria e Comune sull'assistenza sani
taria e sulla gestione delle ma
lattie infettive". L'applicazio
ne del protocollo, "con aggiu
stamenti, proseguirà anche in futuro": ora il lavoro "ri
guarda l'adattamento all'evo
luzione del contagio, per il quale bisogna gestire i richie
denti asilo anche in strutture diverse dall'ex caserma". Do
po l'incontro del 20 luglio si è arrivati quindi "alla bozza di modifica definitiva del 30 lu
glio, condiviso tra Asu Fc e Prefettura".
M.T.
il lutto
Muore dopo il ricovero: era positivo al Covid
Kosta Papanikolla, 88 anni, albanese residente da tempo a Udine, si trovava in ospedale per le gravi patologie di cui soffriva
Viviana Zamarian
Era stato ricoverato all'o
spedale di Udine per le gra
vi patologie di cui era affet
to. E qui aveva scoperto di essere positivo al coronavi
rus. Kosta Papanikolla, 88 anni, di origine albanese, ma residente dal 1990 nel capoluogo friulano, non ce l'ha fatta. Dopo essere stato trasferito nel reparto di tera
pia intensiva il 1 agosto, era stato accolto in quello di ma
lattie infettive dove le sue condizioni si sono poi aggra
vate fino al tragico epilogo di domenica.
Un uomo di cultura e per bene Kosta, il padre del cir
co in Albania. Un uomo mol
to stimato nella comunità albanese di Udine, dove era conosciuto per il suo cari
sma, la sua bontà, il suo cuo
re generoso. A ricordarlo è l'amico Fatmir Kurti, im
prenditore albanese in cit
tà. Ricorda come Kosta
"aveva gettato le basi dell'arte circense, riuscen
do ad affascinare il pubbli
co albanese attraverso nu
merose esibizioni di livello internazionale. Era un arti
sta amato nel nostro Paese e che sarà ricordato da tutti coloro che hanno avuto la possibilità di lavorare con lui come una persona sem
pre disponibile, gentile e di grande talento". Per tutti era lo "zio" del Circo. "Pur
troppo soffriva da tempo di varie patologie – prosegue Kurti –, poi quando è stato ricoverato in ospedale ha scoperto anche di essere po
sitivo al coronavirus. Era una persona piena di umori
smo che regalava sorrisi a tutti. Era padre di due figlie e un grande nonno. Tutti se lo ricordavano, anche a Udi
ne, per i suoi numeri circen
si. In gioventù si era anche specializzato all'Estero. In
somma era una persona davvero importante per l'Al
bania e per tutta la nostra comunità presente in Friu
li". Le figlie ieri sono partite per l'Albania per organizza
re la celebrazione dei fune
rali. Una perdita per la co
munità albanese, dunque, nel capoluogo friulano:
molte sono state le attesta
zioni di cordoglio giunte al
la famiglia.
In provincia di Udine non si registravano decessi di persone positive al Covid (sono stati 347 in totale quelli in regione) dallo scor
so 25 giugno quando il vi
rus aveva strappato via alla vita Alvano Unfer, 71 anni, ex operaio edile di Paluzza.
Le persone positive al Co
vid in Fvg sono 172 (una meno di domenica). Tre pa
zienti sono in cura in tera
pia intensiva. Domenica non è stato rilevato alcuno nuovo contagio.
L'ospedale di Udine e, nel riquadro, una foto di Kosta Papanikolla
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