CALCOLO
DIFFERENZIALE
PER FUNZIONI DI
PIÙ VARIABILI - 3.
Argomenti della lezione Argomenti della lezione
Forme quadratiche. Criteri Forme quadratiche. Criteri per i punti d’estremo liberi.
per i punti d’estremo liberi.
Differenziazione di funzioni da Differenziazione di funzioni da RRmm a R a Rnn..
FORME QUADRATICHE.
FORME QUADRATICHE.
Vogliamo dare condizioni sufficienti per l’esistenza di punti d’estremo (max o min) relativi.
A questo scopo definiremo e
studieremo brevemente le forme quadratiche.
Una forma quadratica su RRm m è un polinomio omogeneo di grado due nelle variabili h1, h2, … , hm.
q(h1, h2, … , hm) = aijhihj
i,j=1 m
Con notazione vettoriale, si scrive q(h1, h2, … , hm) = hTAh, h RRmm
È facile riconoscere che una forma quadratica si può pensare generata da una matrice simmetrica, cioè con
aij= a
e quindi A = AT
Qualche semplice esempio...
È, come si ricorderà, la forma quadratica associata al
differenziale secondo di una funzione nel punto x0.
La chiameremo l’Hessiano di f in x0.
(Dijf)(x0) hihj
i,j=1
hTHh = m
Una forma quadratica q(h1, h2, … , hm) si dice
1. Definita positiva (negativa) se
per ogni h RRmm, h≠ 0, q(h) > 0 (< 0).
2. Semidefinita positiva (negativa)
se per ogni h RRmm, h≠ 0, q(h) ≥ 0 (≤ 0), ma esiste h≠ 0 tale che q(h) = 0.
3. Indefinita se esistono h1, h2 RRmm, tali che q(h1) > 0 e q(h2) < 0 .
Data la matrice A associata a una forma quadratica q(h1, h2, … , hm), diremo minori principali (di NW)
i minori formati con le prime k righe e k colonne di A.
M1= a11
a11 a12 M2=
a21 a22
Mk=
a11 a12 ... a1k a21 a2
2
a2k ... ...... ...
ak1 a...k2 akk ...
Mm=
a11 a12 ... a1m a21 a2
2
a2m ... ...... ...
am1a...m2 amm ...
= det A
Criterio
(di Jacobi - Sylvester )
Sia data la forma q(h1, h2, … , hm) = hTAh.
a) hTAh è definita positiva se e solo se Mk> 0 per k = 1, 2, … , m
b) hTAh è definita negativa se e solo se (-1)kMk> 0 per k = 1, 2, … , m
Nel caso delle f.q. in due variabili, possiamo provare un criterio più completo.
q(h1,h2) = ah12 + 2bh1h2 + ch22 =
= a
(
h1 + (b/a)h2)
2+(
(ac-b2)/a)
h22= (h1 h2)
( )
a bb c ( )
hh21A = a b
( )
b c= hTA h dove
Allora la f.q. q(h1,h2)
a) è definita positiva (negativa) se e solo se det A > 0 e a > 0 (< 0)
b) è indefinita det A <0 c) è semidefinita positiva (negativa)
se e solo se det A = 0 e a > 0 (< 0) oppure a = 0 e c > 0 (< 0)
Teorema
Sia f : A Rm R, una funzione C2(A).
Se in x0 è f(x0)= 0 e se i) d2fx0 è definito positivo, allora
x0 è punto di minimo relativo.
ii) d2fx0 è definito negativo, allora x0 è punto di massimo relativo.
iii) d2fx0 è indefinito, allora x0 non è punto né di max né di min relativo.
iv) d2fx0 è la f.q. nulla o è semidefinito, allora nulla si può concludere in
generale.
In particolare, per funzioni di due In particolare, per funzioni di due
variabili:
variabili:
H(x0,y0) =
∂2f ____∂x2
∂2f _____
∂x∂y
∂2f _____
∂x∂y
∂2f ____∂x2
Se Se det H(x0,y0) > 0 ee ____∂2f
∂x2 > 0 allora
allora (x0,y0) è punto di min rel. è punto di min rel.
Se Se det H(x0,y0) > 0 ee ____∂2f
∂x2 < 0 allora
allora (x0,y0) è punto di max rel. è punto di max rel.
Se Se det H(x0,y0) < 0 allora
allora (x0,y0) è punto di sella.è punto di sella.
Se Se det H(x0,y0) = 0
allora nulla si può in generale allora nulla si può in generale
sulla natura di
sulla natura di (x0,y0)..
Calcoli ed esempi a parte..
Differenziazione di Differenziazione di funzioni da R
funzioni da R
mma R a R
nn. .
Una funzione f : A Rm Rn , A aperto, fa corrispondere a ogni x A un solo y Rn.
y Rn ha n componenti, ciascuna funzione delle m componenti di x Dunque y = f(x) corrisponde a n funzioni fi : A Rm R, i = 1,.., n
f : A Rm Rn è continua in x0 A se e solo se ciascuna delle componenti fi : A Rm R, i = 1,.., n è continua in x0 A.
f : A Rm Rn ha limite
l
Rn perx x0 se e solo se ogni componente fi : A Rm R ha limite
l
i per x x0.Diremo che f : A Rm Rn è
differenziabile in x0 A se esiste
un’applicazione lineare L : Rm Rn tale che, se x = x0 + h (x, x0,h Rm)
f(x) = f(x0) + L h + (h) |h|
con (h) 0 se h 0
Si verifica che f : A Rm Rn è
differenziabile se e solo se lo sono le sue componenti. Si trova che il differenziale di f è rappresentato dalla seguente matrice L con m colonne ed n righe
L =
D1f1(x0 )
D2f1(x
0)
Dmf1(x0) D1f2(x0) D2f2(x0) Dmf2(x0)
D1fn(x0) D2fn(x0) Dmfn(x0) ..
..
..
.. .. .. ..
Nella matrice L ogni riga è il
differenziale di una componente fi di f .
Ci interesserà nel seguito la seguente
formula di derivazione di funzione composta più generale di quella già dimostrata.
Teorema
(Derivazione di funzione composta )
Sia f : A Rm Rp, A aperto, differenziabile in x0, g : Rn A Rm ,
aperto, x0 = g(u0), esistano finite in u0 tutte le derivate ∂ui gk (u0), i=1,..,n ,
k = 1,..,m , allora
F(u) = f(g(u)), aperto, ha tutte le derivate parziali ∂ui Fr. E vale
∂Fr
___∂uk(u0) = ___∂fr
∂x1
∂g1 ___∂uk
___∂fr
∂xm
∂gm ___∂uk
+ +
Un accenno di calcolo a parte..
r = 1,…, p.