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D Do D o o c c c u um u m me e en n n t to t o o U U U n n n i ic i c c o o o d d di i i P P P r r r o o o g g g r r r a a a m mm m m ma a az z zi i io o on n n e e e

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P P R R O O V V I I N N C C I I A A S S U U D D S S A A R R D D E E G G N N A A

Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

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D Do D o o c c c u um u m me e en n n t to t o o U U U n n n i ic i c c o o o d d di i i P P P r r r o o o g g g r r r a a a m mm m m ma a az z zi i io o on n n e e e

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P P R R O O V V I I N N C C I I A A S S U U D D S S A A R R D D E E G G N N A A

Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

La Legge Regionale 28.06.2013, n.15, ha codificato definitivamente la soppressione delle Province di Carbonia Iglesias e del Medio Campidano. Successivamente, con Legge Regionale 04.02.2016, n.2, inerente il

“Riordino del Sistema delle Autonomie Locali della Sardegna”, è stata individuata la circoscrizione territoriale della Provincia del Sud Sardegna, corrispondente a quella della Provincia di Cagliari, esclusi i comuni appartenenti alla Città Metropolitana di Cagliari e a cui sono aggregati, nel rispetto della volontà delle comunità locali, i Comuni di Escalaplano, Escolca, Esterzili, Gergei, Isili, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seulo, Seui, Genoni e Villanovatulo. Conseguentemente, la nuova Provincia, oltre ai Comuni appena elencati, include anche quelli compresi nelle cessate province di Carbonia Iglesias e del Medio campidano. In totale la Provincia del Sud Sardegna conta i seguenti 107 Comuni:

Arbus, Armungia, Ballao, Barrali, Barumini, Buggerru, Burcei, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Castiadas, Collinas, Decimoputzu, Dolianova, Domus de Maria, Domusnovas, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Fluminimaggiore, Furtei, Genoni,Genuri, Gergei, Gesico, Gesturi, Giba, Goni, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guamaggiore, Guasila, Guspini, Iglesias, Isili, Las Plassas, Lunamatrona, Mandas, Masainas, Monastir, Muravera, Musei, Narcao, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Nurri, Nuxis, Orroli, Ortacesus, Pabillonis, Pauli Arbarei, Perdaxius, Pimentel, Piscinas, Portoscuso, Sadali, Samassi, Samatzai, San Basilio, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sanluri, Santadi, Sant'Andrea Frius, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Sardara, Segariu, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serramanna, Serrenti, Serri, Setzu, Seui, Seulo, Siddi, Siliqua, Silius, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Tratalias, Tuili, Turri, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamar, Villamassargia, Villanova Tulo, Villanovaforru, Villanovafranca, Villaperuccio, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor, Villaspeciosa.

Dal 1 gennaio 2017 la Provincia del Sud Sardegna ha avviato appieno la sua attività e nonostante le difficoltà iniziali, correlate all’ottenimento, da parte degli Uffici Statali, delle necessarie “abilitazioni” e codifiche, l’Ente è riuscito a svolgere in maniera soddisfacente le funzioni di competenza.

Nell’Anno 2017 l’Ente ha gestito il suo primo Bilancio di Previsione e lo stesso, articolato – proprio per questo - in maniera particolare rispetto ai canoni ordinari, ha consentito di svolgere l’attività di gestione senza eccessive criticità finanziarie.

Tale situazione favorevole non è presente negli Esercizi Finanziari considerati nel presente D.U.P..

Infatti il Contributo alla Finanza Pubblica richiesto alle Province ha assunto valori oramai insostenibili per i bilanci degli Enti, i quali – in buona percentuale e a causa delle stesse voci di spesa – sono impossibilitati a rispettare i vincoli del Pareggio di Bilancio.

Su tale argomento recentemente la Provincia ha a suo tempo chiesto un parere alla Corte dei Conti – Sezione di Controllo di Cagliari – sulla legittimità di iscrivere in Bilancio il contributo dovuto alla finanza pubblica non nell’intero importo, bensì nella misura corrispondente alla somma del gettito presunto

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delle imposte provinciali R.C.A. e I.P.T.. La stessa Sezione, con Deliberazione n. 91/2017/QMIG del 28/11/2017, ha posto in evidenza l’esigenza di interpellare la Sezione delle Autonomie, ovvero le Sezioni Riunite, sul quesito interpretativo e, nell’attesa, ha stabilito di sospendere la pronuncia in merito.

Con Deliberazione n. 2/SEZAUT/2018/QMIG del 23/01/2018 la Sezione delle Autonomie si è pronunciata sfavorevolmente sul quesito proposto dall’Ente, precisando che “In tutti i casi in cui il contenuto di un atto di spesa sia determinato obbligatoriamente dalla legge, lo stanziamento della relativa posta in bilancio non può essere determinato discrezionalmente in misura diversa. Tale posta, pertanto, quantificata secondo i criteri e le procedure di legge, in tale misura dovrà essere integralmente iscritta nel relativo programma finanziario di competenza”. A seguito di tale pronuncia la Provincia del Sud Sardegna ha modificato la Bozza di Bilancio 2018/2020 a suo tempo approvata con Deliberazione dell’Amministratore Straordinario n. 133 del 19/12/2017, iscrivendo per intero la spesa relativa al Contributo dovuto alla Finanza Pubblica per l’Anno 2018.

In considerazione del fatto che il Contributo in questione è stato definitivamente quantificato dal legislatore statale in € 29.620.313,42, mentre lo stanziamento presunto delle Imposte che finanziano tale spesa, iscritto nel progetto di Bilancio 2018, assommava a complessivi € 18.551.510,77, con una differenza di segno negativo pari a € 11.068.802,65. al fine di ridurre lo squilibrio tra gli stanziamenti d’Entrata e di Spesa si è proceduto a contrarre, laddove possibile, gli stanziamenti di Spesa non vincolati, assestandoli al limite della funzionalità dell’Ente.

Nonostante ciò e nonostante il fatto che già a suo tempo l’Ente, in relazione ai tributi provinciali, aveva approvato le tariffe e le aliquote nella misura massima consentita, le Spese sono superiori alle Entrate di circa 15 milioni di Euro;

Tale situazione contabile non ha ancora trovato soluzione, conseguentemente l’Ente svolge tutt’ora l’attività in regime di Gestione Provvisoria ex 163 del D. Lgs 267/2000, ma la rigidità di tali regole non consente di svolgere appieno neanche le Funzioni essenziali, per cui l’impossibilità di porre in essere tutti i necessari adempimenti per la salvaguardia della pubblica incolumità, con riferimento in particolare alle strade e agli Istituti scolastici provinciali, espone l’Amministrazione a gravi rischi di addebiti di responsabilità civile e penale.

La situazione finanziaria descritta, nella quale versano anche le altre Province sarde, è caratterizzata da aspetti così anomali (lo Stato impone il versamento di Risorse finanziarie inesistenti) al punto che non si è riusciti a trovare una soluzione nella vigente normativa, infatti la situazione parrebbe non trovare collocazione:

né all’interno delle norme che disciplinano il Dissesto Finanziario in quanto, ad esempio, gli organi istituzionali dell’Ente non avrebbero alcuna possibilità di rimuovere le cause strutturali che hanno determinato il dissesto (Art. 245, comma 3 del T.U.E.L.), in quanto quelle cause trovano origine nelle norme statali relative al Contributo alla Finanza Pubblica posto a carico delle province;

né nelle previsioni normative relative alla procedura di riequilibrio prevista dall’Art. 243 – bis del T.U.E.L. in quanto le Linee Guida di cui alla Deliberazione n. 16/SEZAUT/2012/INPR prevedono che

“Presupposto necessario per accedere a tale procedura è la regolare approvazione del Bilancio di Previsione

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Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

……”.

Conseguentemente si è ritenuto che l’unica soluzione percorribile fosse quella di coinvolgere la Regione Sardegna sia affinché intervenisse presso il legislatore nazionale per stimolare l’adozione di provvedimenti risolutivi del problema sia per concedere eventualmente alle province finanziamenti straordinari per consentire la chiusura dei bilanci, per cui è stato chiesto all’Assessorato Regionale degli Enti Locali un incontro per l’analisi del problema. In data 30 maggio 2018, in esaudimento di tale richiesta, presso gli Uffici dello stesso Assessorato si è tenuto tale incontro e, all’unanimità dei convenuti, si è concordato

“sulla necessità di istituire un Tavolo tecnico –politico permanente con il compito di individuare le problematiche che affliggono gli enti intermedi e in particolare le questioni connesse ai fabbisogni finanziari minimi per consentire la chiusura dei bilanci e quelle attinenti al contributo alla finanza pubblica richiesto da parte dello Stato”. Per tali finalità, con nota n. 2961/GAB del 27/06/2018, l’Assessore degli Enti Locali ha richiesto alle Province e alla Città Metropolitana di Cagliari la designazione dei rappresentanti degli enti per l’inserimento nel Tavolo citato, onde procedere con i relativi lavori che verranno successivamente posti all’attenzione anche del Consiglio regionale per attivare le conseguenti interlocuzioni ed istanze nei confronti del Governo nazionale.

Ad oggi però non è intervenuto alcun evento risolutivo, conseguentemente permane l’impossibilità per la Provincia del Sud Sardegna ad approvare il Bilancio di Previsione 2018/2020 nel rispetto contestuale del Principio del Pareggio e del Principio di Veridicità.

In tale contesto l’Ente vive una forte preoccupazione, sia per la Gestione 2018 ormai prossima al

“blocco” sia perché il termine dell’Esercizio Finanziario 2018 è sempre più prossimo e, non avendo ancora risolto i problemi per l’Anno corrente, non si riesce neanche a capire come operare per l’Esercizio 2019, se, e in quale modo, l’Ente potrà avviare la Gestione “provvisoria 2019”, su quali basi contabili e sulla base di quale normativa, ecc..

Inoltre, l’attuale situazione finanziaria non consente di svolgere le funzioni attribuite per legge, per cui l’Ente è impossibilitato anche a far fronte agli interventi di somma urgenza resisi necessari a seguito dei violenti nubifragi verificatisi nel territorio. Occorre tenere presente che la vasta rete stradale della Provincia del Sud Sardegna presenta numerosissime situazioni di forte pericolo per gli utenti e, parimenti, gli istituti scolastici provinciali evidenziano urgenti necessità di interventi di manutenzione straordinaria al fine di ripristinare le condizioni di massima sicurezza per gli studenti e gli operatori scolastici.

In considerazione del fatto che la salvaguardia della sicurezza pubblica deve essere garantita a prescindere da qualsiasi altra situazione, per cui è assolutamente indispensabile che l’Ente debba essere posto nelle condizioni di poter operare e svolgere tutte quelle attività le cui procedure di spesa rientrano nelle tipologie previste dal citato l’Art. 163 – comma 2 - del D. Lgs n. 267/2000, dedicato alla Gestione Provvisoria, al fine di superare il blocco venutosi a creare, l’Amministratore Straordinario, con deliberazione

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Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

n. 15 del 04/09/2018 , ha approvato gli Indirizzi Operativi per la predisposizione del Progetto di Bilancio di Previsione “Operativo” 2018/2020. Sulla base di tali Indirizzi i Dirigenti dell’Ente procedere con urgenza a predisporre un Progetto di Bilancio “Operativo” 2018/2020, rispettoso dei Vincoli del Pareggio di Bilancio, ottenuto anche iscrivendo lo stanziamento relativo al Contributo dovuto alla Finanza Pubblica non nell’intera misura prevista dal legislatore nazionale ma nell’importo ridotto in misura sufficiente a garantire lo stesso Pareggio, al fine di consentire all’Ente:

di poter avviare tutte le attività necessarie per la salvaguardia della sicurezza e della incolumità pubblica sulle strade provinciali e negli istituti scolastici di competenza;

di poter attivare le altre spese necessarie, purché rientranti nelle previsioni di cui all’Art.

163, comma 2, del D. Lgs n. 267/2000;

di poter gestire i trasferimenti di fondi assegnati da altre Amministrazioni, i quali non alterano né gli equilibri di Bilancio, né il Vincoli del pareggio.

Tale impostazione é la sola che può consentire l’elaborazione del Bilancio in Pareggio.

E’ però ovvio che tale situazione finanziaria non consente di elaborare un Documento di Programmazione rispettoso delle finalità per le quali il legislatore lo ha introdotto: L’Ente pubblico che in sede di Bilancio, per poter garantire il suo funzionamento e lo svolgimento delle Funzioni attribuite, è costretto a non iscrivere per intero un debito nei confronti dello Stato sicuramente non ha alcuna possibilità di programmare sviluppo.

Ciò ha quale diretta conseguenza che Il D D

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che si elaborare perde del tutto la sua importanza primaria e diventi un documento che – come altri prospetti contabili – riporta esclusivamente numeri elaborati sotto diversa forma, ma dal limitato significato economico

La Legge Regionale 4 febbraio 2016, n. 2, con l’articolo 29, stabilisce quali sono le Funzioni delle Province della Regione Sardegna, precisando che, in via transitoria e fino alla loro definitiva soppressione, le stesse esercitano le funzioni fondamentali elencate all'articolo 1, comma 85, della legge n. 56 del 2014.

La norma richiamata stabilisce che le province, quali enti con funzioni di area vasta, esercitano le seguenti funzioni fondamentali:

• a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento,nonché' tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;

• b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;

• c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione

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regionale;

• d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;

• e) gestione dell'edilizia scolastica;

• f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità' sul territorio provinciale.

La stessa legge è stata emanata in un periodo temporale nel quale la soppressione delle province era

“cosa” armai imminente, per cui gli enti “cessanti”, sulla base delle indicazioni del legislatore nazione e regionale, hanno avviato le procedure di “dismissione” del personale, il blocco di nuove opere, la cessazione di tutti i contratti pluriennali, ecc. Contestualmente, a più riprese, il legislatore nazionale è intervenuto attribuendo sempre maggiori “tagli erariali” alle province in “smobilizzo” ma ancora obbligate a svolgere le funzioni attribuite. Si è venuta a creare una situazione finanziaria sempre più insostenibile: meno risorse/più oneri verso lo stato a parità di funzioni da svolgere e con minor personale per via dell’esodo “imposto”. Poca rilevanza ha avuto per gli organi statali il fatto che la diminuzione della spesa di personale non poteva neanche lontanamente compensare i sempre maggiori prelievi statali. Con l’esito referendario la cessazione delle province si è interrotta, non ha avuto lo stesso esito il prelievo statale, il quale non ha registrato neanche diminuzioni, bensì hanno avuto applicazione norme di prelievo approvate prima dell’esito referendario in questione. Le stesse norme prevedevano anche il blocco delle assunzioni di personale, il dopo referendum non ha visto neanche modifiche in tale senso: a tutt’oggi le province, pur avendo dovuto attuare una rilevante diminuzione di personale non sono ancora autorizzate a procedere alle necessarie assunzioni per coprire le gravi carenze di risorse umane nei diversi settori .

Ecco perché risulta impossibile, per un ente in sofferenza per tutte queste situazioni, svolgere la sua attività verso i seguenti obiettivi:

a) favorire la partecipazione dei cittadini singoli o associati e degli enti locali alle scelte politiche della comunità;

b) migliorare la qualità della vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, sulla base di iniziative mirate alla progressiva riduzione delle procedure e degli adempimenti, degli oneri amministrativi e dei costi anche in termini di tempo, eliminando sovrapposizioni e duplicazioni nelle strutture amministrative e nella spesa pubblica;

c) perseguire il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo e la salvaguardia dell'occupazione e la tutela dell'ambiente;

d) perseguire il riequilibrio della distribuzione delle risorse e delle strutture di servizio sul territorio;

e) perseguire il superamento di ogni discriminazione o disuguaglianza e consentire uguali opportunità per tutti, tendendo al pieno sviluppo della persona, anche se svantaggiata, nell'ambito delle funzioni esercitate sia all'interno dell'organizzazione dell'ente, sia nell'attività sul territorio, sia nei rapporti con altri enti ed organizzazioni, promuovendo in particolare interventi a favore dei disabili, dei giovani, della terza età e delle

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famiglie;

f) favorire la creazione e valorizzare le libere forme associative e di cooperazione dei cittadini, con particolare attenzione a quelle di volontariato sociale e sviluppare la più ampia cooperazione con le forme di organizzazione sociale, pubbliche e private locali, nazionali ed internazionali, nei settori economici, sociali, culturali;

g) salvaguardare e valorizzare le diverse risorse culturali, storiche, artistiche ed ambientali del proprio territorio;

h) perseguire l'efficienza e l'efficacia dei servizi erogati direttamente o coordinati dalla Provincia;

i) favorire il mantenimento di una equilibrata presenza della fauna e della flora spontanea e l'affermazione di tecniche di coltivazione del terreno, che salvaguardino la fertilità del suolo e la genuinità degli alimenti.

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IL I L D DO OC CU UM M EN E NT TO O U U NI N IC CO O D DI I P PR RO OG GR RA AM MM M AZ A ZI I ON O NE E ( ( D D UP U P ) )

La nuova formulazione dell’art. 170 del TUEL, introdotta dal D.Lgs. n. 126/2014 e del Principio contabile applicato della programmazione, Allegato n. 4/1 del D.Lgs. n. 118/2011 e ss. mm., modificano il precedente sistema di documenti di bilancio ed introducono due elementi rilevanti ai fini della programmazione:

a) l’unificazione a livello di pubblica amministrazione dei vari documenti costituenti la programmazione e il Bilancio;

b) la previsione di un unico documento di programmazione strategica, senza uno schema predefinito ma con un contenuto minimo obbligatorio, con cui presentare le linee strategiche ed operative dell’attività di governo di ogni amministrazione pubblica.

Il nuovo documento sostituisce il Piano Generale di Sviluppo e la Relazione Previsionale e programmatica.

All’interno di questo perimetro il DUP costituisce il documento di collegamento e di aggiornamento scorrevole di anno in anno che tiene conto di tutti gli elementi non prevedibili nel momento in cui l’amministrazione si è insediata.

Vale la pena ricordare che a partire dal 2015 sono state introdotte importanti novità contabili: il sistema contabile introdotto dal D.Lgs. n. 77/95 e successivamente riconfermato dal D.Lgs. n. 267/2000 viene sostituito dai nuovi Principi Contabili previsti dal D.Lgs. n. 118/2011, così come successivamente modificato dal D. Lgs 126/2014, il quale ha proceduto anche all’aggiornamento del D. Lgs 267/2000 adeguandolo alla nuova disciplina contabile.

In particolare il nuovo sistema dei documenti di bilancio si compone:

• dal Documento Unico di Programmazione (DUP);

• dallo schema di B ilancio che, riferendosi a un arco della programmazione triennale, comprende le previsioni di competenza e di cassa del primo esercizio del periodo considerato e le previsioni di competenza degli esercizi successivi ed è redatto secondo gli schemi previsti dall’allegato 9 al D. Lgs.

n.118/2011, comprensivo dei relativi riepiloghi ed allegati indicati dall’art. 11 del medesimo decreto legislativo;

• dalla Nota Integrativa al Bilancio Finanziario di Previsione.

VALENZA E CONTENUTI DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

Il DUP rappresenta lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti

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locali e, nell’intenzione del legislatore, consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico ed unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

In quest’ottica costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione.

Nelle previsioni normative il documento si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione.

Nel caso delle Province, data la situazione amministrativa particolare conseguente al mancato rinnovo degli organi, la compilazione della Sezione Strategica ha un valore scarsamente significativo.

In termini generali la Sezione Strategica (SeS) ha il compito di sviluppare e concretizzare le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 comma 3 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Inoltre individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi strategici dell’ente. Il quadro strategico di riferimento è definito anche in coerenza con le linee di indirizzo della programmazione regionale e tenendo conto del concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con le procedure e i criteri stabiliti dall'Unione Europea.

In particolare, individua - in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica - le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali, nonché gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. Appare evidente la Sezione Strategica in argomento, dato atto che in questa fase d’avvio la Provincia del Sud Sardegna non è ancora dotata di Organi istituzionali, non può essere elaborata – in questa sede - con una “programmazione avente orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo”.

La Sezione Operativa (SeO) ha carattere generale, e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella SeS.

In particolare, la SeO contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale sia pluriennale. Il suo contenuto, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella SeS, costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente.

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Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

L L A A S SE EZ ZI IO ON NE E S ST T R R AT A TE EG GI IC CA A ( ( SE S ES S ) )

A A NA N AL LI I SI S I D DE EL LL LE E C CO ON ND DI I ZI Z IO ON NI I E ES ST TE ER RN NE E

Questa sezione si propone di definire il quadro strategico di riferimento all’interno del quale si deve inserire l’azione di governo dell’amministrazione.

L’attività deve essere necessariamente svolta prendendo in considerazione:

a) lo scenario nazionale ed internazionale per i riflessi che esso ha, in particolare dapprima con il Documento di Economia e Finanza (DEF) e poi con la legge di Stabilità sul comparto degli enti locali;

b) lo scenario regionale al fine di analizzare i riflessi della programmazione regionale sull’ente;

c) lo scenario locale, inteso come analisi del contesto socio-economico e di quello finanziario dell’ente, in cui si inserisce l’azione amministrativa.

OBIETTIVI INDIVIDUATI DAL GOVERNO NAZIONALE

La legge di approvazione del bilancio dello Stato per il triennio 2018-2020 (Legge 27 dicembre 2017, n.

205) presenta la stessa struttura dello scorso anno. La politica di bilancio condotta dal Governo negli ultimi anni ha dovuto conciliare l’obiettivo di fornire sostegno alla crescita e risposte adeguate ai pressanti bisogni sociali aggravati dalla crisi con quello di proseguire nel consolidamento delle finanze pubbliche, in un contesto caratterizzato da stringenti vincoli finanziari per via dell’elevato debito pubblico. I disegno di legge si colloca in uno scenario di graduale ripresa dell’economia e dell’occupazione.

La Relazione al Parlamento allegata alla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, evidenzia l’autorizzazione a rivedere il sentiero di avvicinamento all’obiettivo di medio termine (OMT) pur confermando uno scenario di progressivo consolidamento e il raggiungimento del pareggio strutturale nel 2020.

L’indebitamento netto nominale è pertanto fissato nella proposta di disegno di legge di bilancio ad un livello pari al -1,6 per cento del PIL nel 2018, a -0,9 per cento del PIL per il 2019 e a -0,2 per cento del PIL per il 2020.

L’impegno del Governo a proseguire su un sentiero di consolidamento dei conti pubblici, pur con rinnovata attenzione alla necessità di supportare la crescita economica, è resa evidente dal miglioramento atteso di tutti i principali saldi di bilancio nel triennio 2018-2020.

Il saldo netto da finanziare programmatico del bilancio dello Stato, in coerenza con il quadro delle compatibilità di finanza pubblica e gli obiettivi programmatici di deficit è determinato nell’ammontare di -45 miliardi nel 2018, di -25,3 miliardi nel 2019 e di -13,3 miliardi nel 2020, in termini di competenza, e di -103,5 miliardi nel 2018, -73,2 miliardi nel 2019 e -59,2 miliardi nel 2020, in termini di cassa.

Nell’arco del triennio il risparmio pubblico e l’avanzo primario del bilancio dello Stato aumentano. Un progressivo miglioramento è atteso anche per i saldi misurati in termini di cassa.

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Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

Al netto delle spese per il rimborso del debito e dei fondi da ripartire (che troveranno solo in corso di esercizio una destinazione), il 23,2 per cento degli stanziamenti è finalizzato alle politiche di previdenza e assistenza e altre politiche di sostegno. Una quota leggermente inferiore è stanziata per politiche relative alla salute e all’istruzione (circa il 21,3 per cento), mentre i servizi istituzionali e generali assorbono il 15 per cento delle risorse. La spesa per interessi ammonta a circa il 12,8 per cento del totale e quella per i servizi pubblici generali a circa il 10,8 per cento, in buona parte destinati alla missione 5 “Difesa e sicurezza del territorio” e alla partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE. Il 9,3 per cento della spesa riguarda il tema degli affari economici, mentre il 7 per cento è destinato a trasferimenti agli enti territoriali per politiche di loro competenza (al netto di quelli per la spesa sanitaria che sono considerati nella categoria Salute e Istruzione). La spesa stanziata per interventi relativi alla cultura, all’ambiente e alla qualità della vita assorbe meno dell’un per cento del totale considerato.

Concorrono all’andamento dei saldi e al finanziamento degli interventi disposti con la manovra, anche le disposizioni del decreto legge n.148 del 2017 recentemente adottato dal Governo e recante misure urgenti in materia di missioni internazionali, forze di polizia, definizione agevolata dei debiti fiscali e contributi ed ulteriori misure per esigenze indifferibili.

Una parte rilevante della manovra riguarda il contributo fornito agli enti territoriali attraverso la previsione di maggiori risorse per le Regioni a statuto ordinario e speciale (per un totale pari a circa 2,5 miliardi di euro), per le Province e Città metropolitane (fino a 370 milioni di euro il primo anno) e ulteriori contributi ai Comuni (circa 20 milioni il primo anno).

Sul versante della spesa in conto capitale si annoverano le ulteriori risorse per il rilancio degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese attraverso il rifinanziamento del Fondo per gli investimenti e gli interventi infrastrutturali del Paese previsto con la precedente Legge di bilancio (0,94 miliardi nel 2018, 1,94 miliardi nel 2019 e 2,5 miliardi dal 2020 al 2026), le riprogrammazioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione e i contributi in favore dei Comuni per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio (circa 0,8 miliardi nel triennio).

Parte di questi interventi sono finanziati con i risparmi di spesa attesi dalla nuova la nuova procedura di revisione della spesa prevista dalla riforma della legge di contabilità e finanza pubblica e applicata, per la prima volta, per la predisposizione della legge di bilancio.

A sostegno della crescita, tra le misure adottate dal disegno di legge di bilancio, figura la completa sterilizzazione per il 2018 dell’aumento delle aliquote IVA, stabilito dalla legge di stabilità per il 2015 (con un beneficio in termini di riduzione della pressione fiscale pari a 14.903 milioni) e la parziale sterilizzazione degli aumenti previsti per il 2019 (con effetti in termini di minori entrate IVA per 6.065 milioni). Già il decreto legge n.148/2017 era intervenuto in tale direzione, anticipando una parziale sterilizzazione degli aumenti IVA per il 2018 (-840 milioni) ed una quasi totale sterilizzazione degli incrementi delle accise sui carburanti prevista per il 2019 (- 340 milioni), quest’ultima completata con la manovra di bilancio.

A favore della competitività delle imprese, è disposta la proroga e il rafforzamento della disciplina di maggiorazione della deduzione degli ammortamenti, in particolare nei confronti di investimenti in nuovi beni strumentali ad alto contenuto tecnologico (con effetti in termini di minori entrate fiscali pari a 903 milioni nel

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Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

2019 e 1.712 milioni nel 2020). E’ inoltre disposta la proroga delle detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia, di riqualificazione energetica e per l’acquisto di mobili (con effetti di riduzione di gettito dal 2019) e la proroga fino al 2019 della cedolare secca ad aliquota agevolata al 10% per i contratti a canone concordato.

L’azione di contrasto all’evasione fiscale prevede l’estensione ai privati della fatturazione elettronica obbligatoria e misure specifiche nel settore degli olii minerali, da cui sono complessivamente attese maggiori entrate per 473 milioni nel 2018, 2.124 milioni nel 2019 e 2.738 milioni nel 2020. A queste si aggiunge la riduzione da 10 mila a 5 mila euro della soglia al di sopra della quale le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di procedere ad un pagamento, devono verificare la presenza di una morosità del beneficiario, con un aumento di gettito per complessivi 96 milioni nel 2018 e 110 milioni dal 2019.

OBIETTIVI INDIVIDUATI DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

Le linee programmatiche della Regione Sardegna sono state approvate con la Legge Regionale 9 Gennaio 2018 , n. 2, relativa al Bilancio di Previsione Triennale 2018-2020, mentre con L.R. n. 1 di pari data è stata approvata la legge di Stabilità 2018.

VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO ECONOMICA DEL TERRITORIO

In questo paragrafo sono trattate le principali variabili socio economiche che riguardano il territorio della Provincia del Sud Sardegna.

T

T

ERERRRIITTOORRIIOO EE

S S

TTRRUUTTTTUURREE

Superficie Kmq. 6.530

Abitanti 354 554

Densità 54,3 ab./km²

Comuni 107 comuni

La provincia occupa la parte meridionale della Sardegna e confina a sud con la Città Metropolitana di Cagliari; a nord-est con la Provincia di Nuoro e a nord-ovest con la Provincia di Oristano.

Il territorio è caratterizzato morfologicamente da un'ampia pianura (Campidano), delimitata ad ovest, est e nord da dei massicci montuosi.

Fanno parte del territorio provinciale anche le isole dell'arcipelago del Sulcis, l'isola Serpentara, l'isola dei Cavoli ed altre più piccole.

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Rilievi:

• Monte Sette Fratelli

• Monte Serpeddì,

• Monte Genis,

• Monte Linas.

• Monti del Sulcis

• porzione meridionale del massiccio del Gennargentu.

Fiumi

• Cixerri

• Flumini Mannu

• Flumendosa.

Laghi

Nel territorio provinciale sono presenti i seguenti laghi artificiali:

• Lago di Monte Pranu

• Lago di Bau Pressiu

• Lago Corsi

• Lago Leni

• Lago di Medau Zirimilis

• Lago Mulargia

• Lago del Flumendosa

Strade statali che attraversano la provincia:

• Strada statale 131 Carlo Felice: Cagliari - Porto Torres

• Strada statale 130 Iglesiente: Cagliari - Iglesias

• Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda: Sant'Antioco - Marrubiu

• Strada statale 125 Orientale Sarda: Cagliari - Palau

• Strada statale 128 Centrale Sarda: Monastir - Oniferi

• Strada statale 195 Sulcitana: Cagliari - San Giovanni Suergiu

• Strada statale 196 di Villacidro: Decimomannu - Guspini

Rete ferroviaria della Sardegna:

• Ferrovia Cagliari-Isili

• Ferrovia Cagliari-Golfo Aranci Marittima

• Ferrovia Decimomannu-Iglesias

• Ferrovia Villamassargia-Carbonia

Architetture religiose:

• Cattedrale di San Pantaleo, Dolianova

• Basilica di Sant'Antioco Martire

• Cattedrale di Santa Chiara

• Chiesa di San Salvatore

• Chiesa di Nostra Signora di Valverde

• Chiesa di San Francesco

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• Cattedrale di San Pantaleo

• Chiesa di San Ponziano

• Cattedrale di Santa Maria di Monserrato

• Chiesa di Santa Maria di Sibiola

• Chiesa di Nostra Signora del Pilar

• Chiesa di San Platano

• Santuario della Beata Vergine Assunta (Guasila)

• Chiesa di Nostra Signora delle Grazie (Sanluri)

Architetture Militari:

• Castello di Acquafredda

• Castello di Sanluri

• Castello di Gioiosa Guardia

• Castello di Baratuli

• Castello di Salvaterra

• Castello di Sassai o Orguglioso

• Castello di Quirra

• Castello di Las Plassas

• Mura di Iglesias

• Torri costiere

• Castello di Villasor

• Castello di Monreale

Insediamenti di interesse Archeologico:

• Area archeologica di Matzanni

• Bithia (sito archeologico)

• Casteddu de Fanaris

• Castello di Gioiosa Guardia

• Catacombe di Sant'Antioco

• Complesso archeologico di Pranu Muttedu

• Complesso nuragico di Seruci

• Domus de janas di Bruncu Maddeus

• Grotta di Punta Niedda

• Ingurtosu

• Insediamento fenicio-punico di Pani Loriga

• Ipogeo di Padru Jossu

• Ipogeo di Sant'Iroxi

• Menhir Genna Prunas

• Metalla

• Miniera di Serbariu

• Monte Sirai

• Monteponi

• Montevecchio

• Neapolis (Sardegna)

• Necropoli di Is Calitas

• Necropoli di Is Loccis-Santus

• Necropoli di Monte Luna

• Necropoli di Montessu

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• Necropoli di Pranu Narbonis

• Necropoli di Samassi

• Necropoli di San Benedetto

• Necropoli di San Giorgio

• Nuraghe Adoni

• Nuraghe Arrubiu

• Nuraghe Dom'e Campu

• Nuraghe Fenu

• Nuraghe Gennerei

• Nuraghe Is Paras

• Nuraghe Meurra

• Nuraghe Sa Domu 'e s'Orcu (Domusnovas)

• Nuraghe Sa Perdaia

• Nuraghe Sa Turrita

• Nuraghe San Lussorio

• Nuraghe Sirai

• Nuraghe Su Mulinu

• Nuraghe Surbiu

• Perdas Longas

• Porto Flavia

• Pozzo sacro di Funtana Coberta

• Pozzo sacro Sa Mitza de Nieddinu

• Salaponi

• Santuario nuragico di Santa Vittoria

• Sarcapos

• Su Nuraxi

• Sulki

• Tempio di Antas

• Tempio di Domu de Orgia

• Tomba dei giganti di Barrancu Mannu

• Tomba dei giganti di Sa Domu 'e S'Orcu

• Tomba dei giganti di Su cuaddu 'e Nixias Mari:

SSONONOO NNUUMMEERROOSSEE LLEE SSPPIIAAGGGGEE NNEELL TTEERRRRIITTOORRIIOO DDEELLLLAA PPRROOVVIINNCCIIAA,, BBAAGGNNAATTOO DDAALL MMAARR TTIIRRRREENNOO EE DDAA QQUUEELLLLOO DDII SSAARRDDEEGGNNAA.. TTRARA LLEE PPRRIINNCCIIPPAALLII LLOOCCAALLIITTÀÀ BBAALLNNEEAARRII SSII SSEEGGNNAALLAANNOO CCHHIIAA,,CCOSOSTTAA RREEII,, LLAA CCOOSSTTAA VVEERRDDEE,,LELE IISSOLOLEE DDII SSAANNTT'A'ANTNTIIOOCCOO EE

SSANAN PPIEIETTRROO,,PPOORRTTOO PPIINNOO,,TTEEUULLAADDAA EE VVIILLLLAASSIIMMIIUUSS. .

Fanno parte del territorio provinciale i seguenti 107 comuni

ARBRBUUSS •• GGIIBBAA • • PPIMIMEENNTTEELL • • SSEEUULLOO

•• AARRMMUUNNGGIIAA •• GGOONNII • • PPISISCCIINNAASS • • SSIIDDDDII

•• BBALALLLAAOO •• GGOONNNNEESSAA • • PPORORTTOOSSCCUUSSOO • • SSIILLIIQQUUAA

•• BBARARRRAALLII •• GGOONNNNOOSSFFAANNAADDIIGGAA • • SSAADDAALLII • • SSIILLIIUUSS

• BBARARUUMMIINNII •• GGUUAAMMAAGGGGIIOORREE • • SSAAMMAASSSSII • • SSIIUURRGGUUSS DDONONIIGGAALLAA

• BBUGUGGGEERRRRUU •• GGUUAASSIILLAA • • SSAAMMAATTZZAAII • • SSOOLLEEMMIINNIISS

• BBURURCCEEII •• GGUUSSPPIINNII • • SSAANN BBAASSIILLIIOO • • SSUUEELLLLII

•• CCAALLAASSEETTTTAA •• IIGGLLEESSIIAASS • • SSAANN GGAAVVIINNOO MMONONRREEAALLEE • • TTEUEULLAADDAA

•• CCAARRBBOONNIIAA •• IISSIILLII • • SSAANN GGIIOOVVAANNNNII SSUUEERRGGIIUU • • TTRARATTAALLIIAASS

CAARRLLOOFFOORRTTEE •• LLASAS PPLLAASSSSAASS • • SSAANN NNICICOOLÒ GGERERRREEII • • TTUIUILLII

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Legge Regionale 04.02.2016, n.2 recante “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”

CAASSTTIIAADDAASS •• LLUNUNAAMMAATTRROONNAA • • SSAANN SSPPEERRAATTEE • • TTURURRRII

•• CCOOLLLLIINNAASS •• MMANANDDAASS • • SSAANN VVITITOO • • UUSSSSAANNAA

•• DDEECCIIMMOOPPUUTTZZUU •• MMASASAAIINNAASS • • SSAANNLLUURRII • • UUSSSSAARRAAMMAANNNNAA

•• DDOOLLIIAANNOOVVAA •• MMONONAASSTTIIRR • • SSAANNTTAADDII • • VVALALLLEERRMMOOSSAA

• DDOOMMUUSS DDEE MMAARRIIAA •• MMURURAAVVEERRAA • • SSAANNTT''AANDNDRREEAA FFRIRIUUSS • • VVILILLLAACCIIDDRROO

• DDOOMMUUSSNNOOVVAASS •• MMUSUSEEII • • SSAANNTT''AANNNNAA AARRRREESSII • • VVILILLLAAMMAARR

• DDOONNOORRII •• NNARARCCAAOO • • SSAANNTT''AANTNTIIOOCCOO • • VVILILLLAAMMAASSSSAARRGGIIAA

•• EESSCCAALLAAPPLLAANNOO •• NNURURAAGGUUSS • • SSAARRDDAARRAA • • VVILILLLAANNOOVVAA TTULULOO

•• EESSCCOOLLCCAA •• NNURURAALLLLAAOO • • SSEEGGAARRIIUU • • VVILILLLAANNOOVVAAFFOORRRRUU

•• EESSTTEERRZZIILLII •• NNURURAAMMIINNIISS • • SSEELLEEGGAASS • • VVILILLLAANNOOVVAAFFRRAANNCCAA

•• FFLLUUMMIINNIIMMAAGGGGIIOORREE •• NNURURRRII • • SSEENNOORRBÌ • • VVILILLLAAPPEERRUUCCCCIIOO

• FFUURRTTEEII •• NNUXUXIISS • • SSEERRDDIIAANNAA • • VVILILLLAAPPUUTTZZUU

• GGEENNOONNII •• OORRRROOLLII • • SSEERRRRAAMMAANNNNAA • • VVILILLLAASSAALLTTOO

•• GGEENNUURRII •• OORRTTAACCEESSUUSS • • SSEERRRREENNTTII • • VVILILLLAASSIIMMIIUUSS

•• GGEERRGGEEII •• PPAABBIILLLLOONNIISS • • SSEERRRRII • • VVIILLLLAASSOORR

• GGEESSIICCOO •• PPAAUULLII AARRBBAARREEII • • SSEETTZZUU • • VVIILLLLAASSPPEECCIIOOSSAA

• GGEESSTTUURRII •• PPEERRDDAAXXIIUUSS • • SSEEUUIIAnalisi demografica

L’analisi demografica costituisce uno degli approfondimenti di maggior interesse per l’amministratore pubblico, i dati che qui di seguito si riportano sono quelli attualmente disponibili sui diversi siti internet:

Popolazione Totale Sud Sardegna

354.554

Mese Popolazione inizio periodo

Nati

Vivi Morti Saldo

Naturale Iscritti Cancellati

Saldo migratorio e

per altri motivi

Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali

Popolazione fine periodo

Totale

Gennaio 356014 185 451 -266 537 591 -54 0 355694

Febbraio 355694 138 360 -222 538 579 -41 0 355431

Marzo 355431 132 317 -185 639 629 10 0 355256

Aprile 355256 134 303 -169 471 411 60 0 355147

Maggio 355147 178 338 -160 578 562 16 0 355003

Giugno 355003 163 330 -167 470 595 -125 0 354711

Luglio 354711 141 311 -170 605 592 13 0 354554

Maschi

Gennaio 176578 80 230 -150 260 285 -25 0 176403

Febbraio 176403 69 177 -108 300 275 25 0 176320

Marzo 176320 65 153 -88 323 318 5 0 176237

Aprile 176237 67 155 -88 246 201 45 0 176194

Maggio 176194 90 173 -83 331 301 30 0 176141

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Giugno 176141 87 189 -102 238 311 -73 0 175966

Luglio 175966 78 163 -85 329 297 32 0 175913

Femmine

Gennaio 179436 105 221 -116 277 306 -29 0 179291

Febbraio 179291 69 183 -114 238 304 -66 0 179111

Marzo 179111 67 164 -97 316 311 5 0 179019

Aprile 179019 67 148 -81 225 210 15 0 178953

Maggio 178953 88 165 -77 247 261 -14 0 178862

Giugno 178862 76 141 -65 232 284 -52 0 178745

Luglio 178745 63 148 -85 276 295 -19 0 178641

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PARAMETRI UTILIZZATI PER PROGRAMMARE I FLUSSI FINANZIARI ED ECONOMICI DELL'ENTE

La tabella che segue riporta il riepilogo dei principali indicatori di bilancio relativi alle entrate, con riferimento alle gestioni oggetto di programmazione nel presente documento per il precedente 2017.

Denominazione indicatori 2015 2016 2017

E1 - Autonomia finanziaria 13,07

E2 - Autonomia impositiva 12,13

E3 - Prelievo tributario pro capite 30.842

E4 - Indice di autonomia tariffaria propria 0,01

Così come per l’entrata, si espongono nella tabella che segue anche i principali indici di struttura relativi alla spesa storica (Esercizio 2017)

Denominazione indicatori 2015 2016 2017

S1 - Rigidità delle Spese correnti 7,89

S2 - Incidenza degli Interessi passivi sulle

Spese correnti 0,21

S3 - Incidenza della Spesa del personale sulle

Spese correnti 7,87

S4 - Spesa media del personale 56.983

S5 - Copertura delle Spese correnti con

Trasferimenti correnti 92,64

S6 - Spese correnti pro capite 292,16

S7 - Spese in conto capitale pro capite 58,49

Di seguito la tabella degli indicatori sintetici per il triennio 2018-2020.

Denominazione indicatori SINTETICI 2018 2019 2020

1 Rigidità strutturale di bilancio

1.1 Incidenza spese rigide (disavanzo, personale e debito) su entrate correnti 17,51 18,96 19,03 2 Entrate correnti

2.1 Indicatore di realizzazione delle previsioni di competenza concernenti le entrate correnti 114,85 127,55 127,55

2.2 Indicatore di realizzazione delle previsioni di cassa corrente 53,94 0,00 0,00

2.3 Indicatore di realizzazione delle previsioni di competenza concernenti le entrate proprie 14,65 16,27 16,27 2.4 Indicatore di realizzazione delle previsioni di cassa concernenti le entrate proprie 2,23 0,00 0,00

3 Spese di personale

3.1 Incidenza spesa personale sulla spesa corrente (Indicatore di equilibrio economico-

finanziario) 16,20 21,45 20,04

3.2 Incidenza del salario accessorio ed incentivante rispetto al totale della spesa di personale 23,00 24,00 24,00 3.3 Incidenza della spesa di personale con forme di contratto flessibile 1,40 0,08 0,08 3.4 Spesa di personale procapite (Indicatore di equilibrio dimensionale in

valore assoluto) 18,61 18,11 18,18

4 Esternalizzazione dei servizi

4.1 Indicatore di esternalizzazione dei servizi 0,98 1,26 1,09

Riferimenti

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