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C G Ufficio dei Referenti per la Formazione Decentrata C S C

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Academic year: 2022

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UFFICIO PER LA FORMAZIONE DECENTRATA

Maria Acierno, Fulvio Baldi, Luisa Bianchi Bonomo, Pietro Curzio, Pietro Gaeta, Luigi Alessandro Scarano, Giovanni Mammone, Alfredo Montagma

Segreteria Organizzativa Ufficio del Massimario

dr. Renato Delfini

tel. 06.68832120/2146 – fax 06.6883411 e-mail: renato.delfini@giustizia.it

Per ricevere informazioni sulla programmazione 2012-2013 scrivere alla e-mail:

formazione.decentrata.cassazione@giustizia.it

C

ORTE

S

UPREMA DI

C

ASSAZIONE

Ufficio dei Referenti per la Formazione Decentrata

G

LI EPILOGHI DECISORI DEL PROCESSO PENALE IN

C

ASSAZIONE

Roma, 13 dicembre 2012 ore 15,00

Aula Magna della Corte di Cassazione

(2)

Oggetto:

Presupposto logico della funzione nomofilattica, la “tipicità” degli esiti decisori del Giudice della legittimità si lega indissolubilmente alla natura del ricorso “a schema vincolato”

tracciato dall’art. 606 c.p.p.. Nell’idea sistematica del legislatore, la rigorosa tassatività dei motivi di ricorso reca in sé il genoma della tipizzazione decisoria: ciò che evade da quella tipologia di ricorribilità è destinato all’inammissibilità e ciò che non ne riflette la fondatezza al rigetto. In alternativa, l’ammissibilità e fondatezza del ricorso postulano l’esito decisorio di annullamento del provvedimento impugnato, secondo il sistema, a sua volta “chiuso”, dell’annullamento con o senza rinvio degli artt. 620 e 623 c.p.p.

Quanto questo geometrico e rigoroso disegno dell’esito del giudizio di legittimità sia stato, nel corso degli anni, sfiancato dai dubbi ermeneutici o dalle alterazioni della prassi è sotto gli occhi di tutti. Ha iniziato, innanzitutto, a vacillare immediatamente la sottile linea di confine tra inammissibilità e rigetto (per infondatezza) del ricorso, spesso affidata alla fragile ermeneutica di una connotazione avverbiale del motivo di ricorso

− “manifestamente” infondato, piuttosto che infondato tout court − da sempre impervia;

ermeneutica, peraltro, frequentemente condizionata dai diversi effetti processuali connessi: valga, per tutti, il raccordo tra inammissibilità del ricorso e prescrizione del reato. Ma anche il confine

“interno” ad un omogeneo esito decisorio spesso non è sembrato alieno da dubbi: e le frequenti oscillazioni tra annullamento con o senza rinvio − tanto chiara nella tavola codicistica, quanto complessa nella quotidianità − sono lì a comprovarlo. Fenomeni ulteriori si sono poi riversati sul processo e, dunque, sul suo esito decisorio finale: per un verso, la necessità di espungere prodotti di autentica teratologia processuale, completamente eversivi rispetto al modello legale, ha condotto alla progressiva

affermazione persino ipertrofica, fino all’intervento delle SS.UU. − della categoria dell’abnormità processuale, con i suoi riflessi di ampliamento del potere delibativo del giudice di legittimità; per altro verso, la perenne utopia della tipicità in tema di divieti probatori (e della conseguente inutilizzabilità) ha conferito alla Suprema Corte un ruolo paranormativo nella delineazione della violazione di legge nell’àmbito del procedimento di ammissione ed acquisizione della prova. Il tema è − come si intuisce − praticamente sconfinato. Con l’incontro di formazione proposto, si è inteso isolare alcune di queste tematiche, proponendole alla riflessione comune: con lo scopo di sottolineare, innanzitutto, i punti di più intensa caratterizzazione della prassi e della sua eventuale divergenza rispetto al sistema

“scritto”, ciò che dovrebbe costituire lo specimen dell’incontro stesso. Proprio in ragione di ciò, si è pensato ad un target tendenzialmente giovane di relatori, la cui freschezza di pensiero e di studi specifici sui diversi profili − si è immaginato − possa fornire un contributo valido a stimolare un dibattito quanto mai necessario su queste tematiche.

Metodologia – In considerazione della finalità dell’incontro (di approfondimento sulla materia e di sollecitazione ad una riflessione condivisa), i relatori illustreranno i vari profili del tema, soffermandosi sui più recenti approdi interpretativi e sulle questioni controverse, anche la fine di favorire il successivo dibattito.

Destinatari − Il seminario è destinato ai giudici ed ai sostituti procuratori generali della Suprema Corte, a tutti i magistrati di merito ed agli avvocati ed è aperto alla partecipazione dei docenti universitari e di ogni altro interessato.

PROGRAMMA ore 15.00

Presiede

E

RNESTO

L

UPO

PRIMO PRESIDENTE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Relatori

C

ARLOTTA

C

ONTI

PROFESSORE ASSOCIATO DI DIRITTO PENALE PRESSO LUNIVERSITÀ DI FIRENZE:

“Annullamento per violazione di legge in tema di ammissione, acquisizione e valutazione delle prove:

le variabili giurisprudenziali”.

A

NTONIO

A

GRO

PRESIDENTE DI SEZIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

“I motivi di inammissibilità del ricorso ed il discrimen con il rigetto dello stesso”

E

RCOLE

A

PRILE

CONSIGLIERE DELLA CORTE DI CASSAZIONE:

“Annullamento con rinvio e senza rinvio: la delicata linea di confine”

G

IUSEPPE

S

ANTALUCIA

CONSIGLIERE DELLA CORTE DI CASSAZIONE: “Novità dottrinali e giurisprudenziali circa l’abnormità dell’atto processuale”

REPORT a cura della dott.ssa ASSUNTA COCOMELLO

MAGISTRATO DELLA CORTE DI CASSAZIONE -Ufficio del Massimario-

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