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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.24 (1897) n.1220, 19 settembre

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L ’ ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Anno XXIV - Voi. XXVIII

Domenica 19 Settembre 189?

N. 1220

STERILITÀ POLITICA

L e condizioni, nelle quali si presenta al paese quel com plesso di fatti che si chiam a « politica » sono tali in questo m om ento, da costringere ogni buon c it­ tadino a dom andarsi se non siam o vicini a qualche avvenim ento più grave di quello che eventualm ente non si pensi. Mai gli oppositori ad un G overno sono stati più fieri, più vivaci, più arrischiati di quello che oggi non si m ostrino gli oppositori del G abi­ netto di R u d in ì; - mai, per contrapposto, un Go­ verno si è m ostrato come quello attu ale, alm eno nelle apparenze, più fiacco, più incerto, più irreso­ luto di quello che, per quanto riguarda sopratutto la politica, non lo sia il M inistero attuale.

L a m aggioranza del paese, che ritiene che il Go­ verno debba essere sem pre forte, perchè è G overno, si m eraviglia della vivacità ed insistenza degli av« versari e della fiacchezza ed incertezza dei M inistri e dei loro organi.

E chi, anim ato dal desiderio del bene della patria, rileva con sgom ento questo stato di cose, si sente rip etere: che così deve e s se re ; quando una nazione non ha davanti a sè questioni che la turbino o preoccupino, quando la si lascia v ivere im m ersa nel quietism o, avviene inevitabilm ente che, non attratta da altri obbiettivi, se ne crea dei propri e segue con gran d e ardore questioni m inuscole, e dà il nom e di grande politica al dilaniarsi dei m olteplici gruppi od interessi parlam entari.

E d un egregio am ico nostro, riferendosi ai con­ cetti che più volte abbiam o sostenuto sull’Economista, ci sc riv e : - « di che vi la g n ate ? La politica estera « accennava di essere un poco mossa per l’ atleggia- « m ento della triplice, per l’ aum ento degli arm a- « m enti ; - voi avete ripetuto ch e bisogna essere più « rim essi, che l’Italia non deve avere am bizioni, che « le spese m ilitari sono eccessive. - La politica colo-

« niale poteva essere un diversivo al prim o scacco « vi siete subito messi a g rid are: ritiriam oci a Mas- « saua. Che volete che facciano i 30 m ilioni di ita- « liani? Non avendo per il m om ento altro obbiettivo « su cui rivolgere la loro attività obbiettiva, fanno « quella politica che sarà anche sterile, com e voi la « chiam ate, ma che è per ora la sola occupazione « possibile ».

Il nostro am ico ci perm etta di respingere questo ragionam ento e questa conclusione; p erc h è, sebbene egli abbia saputo in poche parole riepilogare un co n ­ cetto che form a il program m a di un partito ancora m olto forte in Italia, ed abbia fornito a questo par­ tito, il pretesto alm eno per appoggiare una politica

che noi abbiam o sem pre com battuta, sebbene ric o ­ nosciam o che quel ragionam ento può contenere il fascino del fatalism o, dobbiam o respingerlo com e erroneo ed assurdo.

Voi credete che l’obbieltivo della attività di una nazione di 30 m ilioni di abitanti non possa consi­ stere se non nell’ andam ento più o m eno teso dei rapporti dello Stato con gli altri S tati più o m eno teso col m ondo esterno? Voi credete che nel cam ­ mino di una nazione la folla vada più com patta o m eno disgregata quanto più veda prossim o l’obbiet- tivo di una g uerra o di una conquista coloniale?

Riteniam o che siate neH’erro re, perchè dim enticate una prem essa. Può essere benissim o che la m ol­ titudine, com e tale, abbia bisogno di pensare a q u a l­ che cosa che la preoccupi intensam ente, senza di che essa ricerca in se stessa i m otivi che valgano ad occuparla, e quindi si divide, si disgrega, si sparpaglia ; ma se i m oderni scru tato ri del pensiero

della folla sono venuti a questa conclusione, che

illustrano con esem pi lontani e recen ti, non per questo essi hanno detto che il solo obbiettivo che si possa offrire allo sfogo della attività collettiva abbia ad essere la g u erra o la speranza della g u e rra , o le im prese coloniali.

Ciò forse poteva essere per qualche periodo del tempo passato, ed anche questo m ettiam o in dubbio. Ma, in ogni caso, riteniam o che il G overno, il quale oggidì si è assunta ed ha acquistata tanta potenza, possa e debba rivolgere la propria attività e quella della nazione a ben altra m èta.

E nell’ esem pio concreto dell’ Italia non si può negare che proprio nel m om ento presente degli uom ini che avessero larghe vedute, ferm i propositi, fiducia nelle proprie forze e sicurezza nelle proprie idee potrebbero fornire all’Italia non u na m a cento questioni im portantissim e che potrebbero assorbire tutta o quasi tutta la attività collettiva.

Ma com e ? Se in Italia vi è tutto, tutto da fare e dal lato m ateriale e dal lato m o rale? Ma non av­ v ertite la disgregazione crescente non fosse altro dall’accrescere di forza e di petulanza dei partiti av­ versi all'unità della patria?

L ’obbietlivo collettivo?

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594 L’ E C O N O M I S T A 19 settembre 1897 approvate ie accuse fuori del sacro tem pio dove non

deve sentenziare chi è discusso. Il paese voleva ved ere con provvedim enti positivi e non con circo ­ la ri o con discorsi, rassicurati i m agistrati tim idi che nulla avrebbero avuto da tem ere se rendevano giustizia secondo coscienza. Il paese voleva infine che fossero prem iati subito i buoni.

P er ottenere un sim ile risultato pronto, im m ediato, vasto, avrebbe il paese, anche tollerato che si com­ m ettesse qualche erro re, giacché non pretende la infallibilità nei M inistri. Ma voleva alti visibili e sol­ leciti.

L 'obbiettivo collettivo?

Ma bastava che il M inistro delle finanze assu­ m endo il potere dichiarasse di seguire una via tutta opposta a quella seguita fino a qui e provvedesse a che nel fisco non spadroneggiassero l’ignoranza e l’a rb i­ trio. C’ è tutto da rifare ; lo abbiamo detto tante volte, il nostro sistem a tributario, basato nel falso, nella ingiustizia e su recenti conti econom ici. Un tentativo pronto, franco, audace, ma efficace nello stesso tem po, avrebbe fornito 1’ obbiettivo collettivo a tutta una generazione. E invece che cosa si è fatto ? — N u lla ; peggio che nulla, perchè si è m esso sul tappeto un tentativo di aggiungere nuove gravezze colla apparenza di accordare dei sollievi.

E nella istruzione pubblica, non vi è se si volesse tutto un obbiettivo collettivo da suscitare, se vi fosse un M inistro capace di concepire una saggia riform a che dia nuovo im pulso all’ insegnam ento, e nella stessa via capace di farne questione di por­ tafoglio.

È non finirem m o più volendo dire tutto quello che vi è da fare.

Certo che se i G overni che si succedono a n u l- l’altro servono che a continuare più o m eno nello stesso sistem a ; se avendo delle idee buone o, di­ ciam o qu asi, com unque delle idee, sono sem pre pronti a sacrificarle ; se è possibile indifferentem ente nelle cose m ilitari Ricotti o P elloux ; se nell’ o rd i­ nam ento interno il voto plurim o o il voto singolo sem brano la stessa cosa ; — se il decentram ento o l’accentram ento lascia indifferenti i M inistri ; se si continua a cre d ere arte sopraffina di Stato il non dire m ai la verità al paese che ha diritto di saperla e resta sem pre all’oscuro sui fatti che più lo inte­ ressano, com e il processo F rezzi, la fuga dei Ma­ riani, quella dei Cavallini ecc. ecc. è n aturale che la nazione si cerchi, essa stessa, sfogo al suo pensiero collettivo nel socialism o o nel clericalism o, e nello ingigantire le polem iche S alsa-N erazzini, ecc. ecc.

Ma provatevi una buona volta, o uom ini di Stato ad avere degli obbiettivi ed a presentarli al paese ; la m ateria non vi m anca e non avete che il disagio della scelta ; — vedrete allora che il paese com ­ prenderà quale scopo abbia la saggia politica del raccoglim ento.

Così voi non fate che della politica sterile.

SULLE ADULTERAZIONI DEL SOIIACCO

L a C am era di Com m ercio di Palerm o, dopo avere studiato e discusso largam ente la questione della sofisticazione del som m acco, ha diretto al Ministro di agricoltura, industria e com m ercio una lettera

im portante per più rispetti, la quale ci sem bra utile analizzare, aggiungendo poi qualche com m ento.

La lettera prende le mosse dalla necessità di a r ­ restare la decadenza che va percorrendo, per diverse cause, la v irtù rim u n eratrice di tutte le produzioni agrarie. Una di queste è il som m acco, articolo che nella produzione siciliana aveva sem pre avuta una rim unerazione quasi privilegiata nei m ercati del m ondo. O ra patisce un desolante abbandono, del quale le C am ere di C om m ercio, i Comizi A grarj ed altri sodalizi siciliani hanno incolpato le m iscele che sul detto articolo si fanno. Il com m ercio e l’ in d u ­ stria, com e è noto, aggiungono al som m acco ge­ nuino, specie a quello m acinato, un elem ento di poco valore con la bouca e con il lentisco, due specie botaniche sim ilari, che dal som m acco diffe­ riscono per grado di sostanza tannica. A nche la Cam era di C om m ercio di P alerm o, credendo d ap­ prim a che questa fosse la cagione unica o p rin c i­ pale dello svilim ento dell’ articolo, tem po addietro aveva invocato una disposizione quasi proibitiva per l’im portazione del lentisco, che viene specialm ente dalla T unisia.

Ma il G overno, con più m aturità di consìglio, provocò nel luglio scorso l’approvazione d’una legge che, richiam ando in sede speciale il precetto del- l’art. 2 9 5 del Codice P enale *) non proibisce nel som m acco le m escolanze, ma solo prescrive che sieno palesi, sugli involucri che le contengono, sui fogli di spedizione, sulle fatture che le accom pagnano e sui registri che le scritturano.

E b b en e, adesso la stessa C am era di Com m ercio, dopo avere m eglio studiate le cause che determ inano l’attuale crisi del som m acco, si e persuasa che non consistono nell’uso delle deplorate m iscele ; e fran­ cam ente lo confessa. Anzi, pu r riconoscendo nella nuova legge, dal punto di vista della frode com ­ m erciale, un valore m orale incontestabile, vede in essa anche dei pericoli e suggerisce che la si ap ­ plichi senza soverchi rigori.

Seguono notizie tecniche interessanti, e giuste illazioni. T rascriviam o testualm ente.

« Com e di fronte allo zolfo si collocarono le piriti di ferro, così di fronte al som m acco si sono poste il Q uebraco, il M irabolam us, il C hrom o e da buon .tem po la C anaigre, vegetali i prim i e l’ultim o, m i­

nerale il terzo, che hanno elem enti tannici e costi­ tuenti chim ici per alcune preparazioni industriali, anche più del som m acco vantaggiosi.

« Il Q uebraco si produce nelle im m ense foreste della Repubblica A rgentina , il M irabolam us nelle Indie, il C hrom o nell'A m erica del N ord e un poco da p er tutto nel nuovo mondo, la C anaigre nel Mes­ sico hanno avuto una im portazione crescente in E u ­ ropa e un prezzo vile, perchè il Q uebraco, dei q u a t­ tro il più caro, è stato venduto a L . 78 la tonnel­ lata in A m burgo e triturato in Italia a L. 1 0 2 .

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19 settembre 1897 L ’ E C O N O M I S T A 595 che illustra la v irtù del nuovo articolo e il nascente

favore che incontra.

« Lo intervento di questi sostitutivi al som m acco, spiega com e una necessità com m erciale quelle m e ­ scolanze che sono state giudicate colpevoli e che, meglio co n sid e ra te , si devono credere valsero a tenere vivo il com m ercio dello articolo, il quale avrebbe dovuto cedere tutto il posto ai sostitutivi suddetti se le m iscele non avessero reso possibile la offerta a più m odico prezzo, senza danno industriale nell’uso della m erce, perch è la sostanza tannica, in questa adulterazione, arriva alla quantità del biso­ gno per cui andrebbe disperso il dippiù che il som m acco genuino ne contiene.

« Questa necessità di ren d ere lo articolo accessi­ bile alla dom anda fa perdonare la colpa nota e con­ fessata, e perciò questa C am era em enda il suo pas­ sato erro re riconoscendo felice la colpa che così fa­

cilita il collocam ento del som m acco nostro, il quale giova ripeterlo, non avrebbe richiesta se offerto al prezzo del genuino che la sola m iscela può ren d ere m inore. E più che contendere questa in d u stria delle mescolanze, dopo avere m eglio esam inato lo a rg o ­ mento econom ico che ad essa si collega, la Cam era ora desidera [che questa industria sia continuata, perchè non nuoce, ma benefica l’ agricoltura nella produzione del som m acco, perchè, senza questo cor­ rettivo, sarebbe il som m acco abbandonalo alla spe­ ranza vana di una rem unerazione impossibile, data la concorrenza spietata dei sostitutivi industriali di sopra enum erati.

« Ciò prem esso, la Cam era, in vista della nuova legge, m eno lontana dalla convenienza com m erciale di quella che essa ebbe a chiedere in u n m om ento di studio incom pleto, dom anda a Y. É . che, nell’a p ­ plicazione di questa legge, i rigori non eccedano la m isura, inceppando la industria con accertam enti che più del giusto la m olestino.

« E questo si chiede a prevenire la stanchezza e il disgusto che, in un m om ento dato, possano far m igrare da noi questa in d u stria , lasciando un vuoto nuovo nell’attività produttiva del paese.

« La Cam era in questa dom anda corregge un ’o ­ pinione precedentem ente 'm anifestata, con accento di convizione indubitevole, e ciò fa senza titubanza, perchè, m irando al fine della verità e del bene, essa crederebbe colpevole d’im m orare, per am or proprio, in un erro re dissipato dallo studio più accorto di fatti econom ici e industriali prim a oscuri od igno­ rati. »

È un savio esem pio quello che dà la Cam era di C om m ercio, di disdire sinceram ente con que­ ste parole il proprio giudizio, dopoché un ulte­ riore studio Ideila questione 1’ ha portata a for­ marsi un giudizio diverso. Il caso non è frequente : i Corpi costituiti, non m eno che gli individui, r i ­ fuggono per lo più dal dar torto a sè stessi, a costo di non fare omaggio a quella che loro risulta essere la verità e di sacrificare quegli interessi altrui alla cui tutela sono preposti. Ma non di­ vaghiam o.

La lettera che abbiam o riprodotta in g ra n parte, contiene in modo im plicito un insegnam ento econo­ mico pratico che va oltre i limiti non larghissim i della sola questione del som m acco; che non è nuovo ma che troppi a questo m ondo non vogliono ascol­ tare. T utto cam bia col tem po, e tutto ciò che vuol vivere a lungo deve sapersi a tem po trasform are.

Così per la produzione : essa non può essere e d u ­ rare, se non quale la richiedono i bisogni sem pre nuovi dei consum atori. È fatta per loro, non questi son fatti per lei. Oggi farebbe rid ere chi volesse vietare la fabbricazione dei tessuti m isti di seta e lana e di lana e cotone, che pel rispettivo buon prezzo dei due prodotti ha preso tanto sviluppo, per la speciosa ragione che quelli di tutta seta e di tutta lana sono intrinsecam ente m igliori ! È inutile : la gente che cerca e deve cercare il buon prezzo, è più num erosa di quella che cerca e può cercare il genere sopraffino.

Qui poi non si tratta n eppure di genere m igliore o peggiore, se, come afferm a la citata lettera, - e dobbiam o credere che lo faccia con cognizione di causa - la sostanza tannica contenuta nel som m acco puro è superiore al bisogno della più parte delle industrie, in guisa che le m iscele, m entre hanno il vantaggio di d are il prodotto a m iglior m ercato r i ­ conducono quella al giusto punto. Non vi sarebbe, d unque, m otivo di tutelare gli acq u iren ti contro un danno che, a quanto pare, non esiste.

Il danno c’ è, senza dubbio, pei produttori del som m acco puro, ma non già perchè i m anipolatori vi m escolano altre sostanze, bensì perchè la richiesta è oggi m inore, dopo che si sono sperim entati e d if­ fusi altri prodotti di m inor costo, alcuni dei quali per certe industrie sono anche m igliori- Ma questo è un fatto che, m entre riesce benefico pei più, a l­ cuni potranno deplorare, ma nessuno im pedire.

Non sarebbe opportuno che in Sicilia si tentasse, ove la n atura del suolo lo consenta, di sostituire gradatam ente alla cultura del som m acco quella dei prodotti am erican i più sopra ric o rd a ti? Certo la trasform azione delle cu ltu re non può, in ogni caso, farsi in un giorno. Ma questa sarebbe una ragione di più per non tard are a pensarci.

NOTI! STATISTICHE SULLA FRANCIA

Poche persone nelle classi istru ite fanno senza del­ l’alm anacco, del calendario, del giornale, del dizio­ nario, del term om etro, dell’atlante geografico, perchè vi è un certo num ero di inform azioni usuali pratiche di cui sarebbe difficile, per non dire im possibile, di privarsi e per ciò stesso si desidera averle sotto m ano. Ma vi è tutta una serie di inform azioni non m eno utili a conoscersi dei fatti politici, dei prezzi di borsa, della tem peratura, o delle fasi della luna e dei dati geografici, vogliam o parlare dei fatti econom ici e sociali interessanti la vita nazionale del paese e degli Stati esteri, ossia riguardo alla superficie, a ll’o rdina­ m ento am m inistrativo, alla popolazione, al bilancio, alla im portanza e al m ovim ento della ricchezza al com m ercio della m adre patria e delle sue colonie ec.

Come or non è m olto abbiam o fatto per l’ In ­ g hilterra e com e facciamo spesso per il nostro paese, vogliam o riu n ire, nel modo più breve possibile, al­ cuni dati statistici relativi alla F ran cia, valendoci della recente pubblicazione fatta dall’Ufficio del la­ voro del sedicesim o volum e dell'Annmire statisti-

que de la France. L’A nnuario del 1 8 9 5 -9 6 testé

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596 L’ E C O N O M I S T A 19 settembre 1897 sono pubblicati per la prim a volta, fra gli altri quelli

relativi ai risultati generali del censim ento degli im ­ piegati e funzionari dello S tato , i bilanci particola­ reggiati delle U niversità, l’assistenza m ediante il la­ voro, le m acchine industriali, la cooperazione, le co ­ struzioni a buon m ercato, ecc. ecc.

Seguendo le grandi divisioni dell’ A nnuario del 1 8 9 6 indicherem o adunque le cifre principali e le inform azioni più utili a conoscersi. L asciando da p arte la statistica m eteorologica e clim atológica, v e ­ niam o subito alla dem ografia. Il territorio della F ra n cia ch e è di 3 3 6 ,4 9 3 chilom etri q u adrati si d i­ vide in 87 dipartim enti, 3 6 2 circondari, 289 9 can­ toni e 3 6 ,1 7 0 com uni. La popolazione è di 3 8 ,3 1 7 ,9 7 5 abitanti, ossia quasi esattam ente 3 0 0 ,0 0 0 più di IO anni fa ; essa è aum entata dunque di 3 0 ,0 0 0 circa 1’ anno. U n m ilione di abitanti della F ra n cia sono di nazionalità estera, la m età di essi sono belgi, un q uarto sono italiani; si contano 72 a 73 abitanti p e r | chilom etro q u a d ra to ; la Senna ne ha però 7,0 0 0 e le Basse Alpi 16 soltanto.

Q uesta popolazione di 3 8 m ilioni e mezzo abita 7,495,511 case e 1 0 ,6 8 1 ,9 6 0 locali o alloggi, vi sono inoltre 3 4 6 ,5 4 2 case e 63 0 ,1 4 7 alloggi non sono occupati. Il num ero delle fam iglie (ménages) è di 1 0 ,6 6 2 ,4 2 3 ; si contano inoltre 19,537 stabilim enti censiti a p arte, caserm e, prigioni, collegi, conventi, ec.

Le professioni di questa popolazione sono pure interessanti a conoscere, ma qui noterem o _ soltanto che vi sono in F rancia 7 ,6 7 5 ,0 0 0 padroni, di cui più della m età sono proprietari ru rali e otto milioni di salariati, di cui la metà nella in d u stria ; 17 mi­ lioni di persone vivono dell’ agricoltura, 10 m ilioni dell’ industria, 4 milioni del com m ercio, 1 milione di professioni am m inistrative, 1 m ilione di profes­ sioni liberali e 2 milioni vivono dei redditi delle loro proprietà.

Lo stato civile registra annualm ente circa 8 6 0 ,0 0 0 nascite, ossia 23 per 1 0 0 0 abitanti, di cui 7 6 ,000 illegittim e, 2 8 5 ,0 0 0 m atrim oni ossia 75 per 1000 abitanti e 8 2 0 ,0 0 0 decessi, ossia 22 per 100 0 di cui 1 5 6 ,0 0 0 decessi di bam bini di età inferiore a 1 anno. L ’ eccedenza m edia delle nascite non è che di 1 p er 1 0 0 0 abitanti.

P assando a quella che si dice statistica m orale, e p iù particolarm ente statistica giudiziaria, noterem o che il num ero dei dibattim enti svolti davanti la co rte d’ assise è di 3 0 0 0 l’ anno, davanti la po­ lizia correzionale di 2 0 0 ,0 0 0 . Sopra 4 ,2 6 9 accusati di delitti nel 18 9 3 , 1838 lo furono per delitti con­ tro le persone e 2431 per delitti contro la proprietà, 1 2 5 0 accusati sono stati assoluti; sopra 2 1 7 ,8 8 8 p re ­ venuti in polizia correzionale, 1 2 ,637 sono stati as­ soluti. i tribunali di sem plice polizia hanno avuto da giudicare 4 5 5 ,5 4 2 incolpati, di cui 1 5 ,719 sono stati asso lti; 27 delinquenti sono stati condannati a m orte, e p er 9 la sentenza fu eseguita. Si sono ve­ rificati nel 1893 1 2 ,572 casi di m orti accidentali e 9051 suicidi.

Q uanto alla giustizia civile e com m erciale, il n u ­ m ero delle cause introdotte nel 1893 davanti le corti d’assise è stato di 1 ,1 1 9 , davanti le corti d’appello di 11,7 1 1 , davanti i tribunali civili di 1 3 3 ,0 7 4 , avanti i tribunali di com m ercio di 1 8 3 ,5 9 4 , davanti i g iu ­ dici di pace di 1 ,8 3 8 ,0 0 0 , infine davanti ai probi­ viri di 5 2 ,7 2 9 . Si hanno annualm ente circa 100 casi di adozione, 8 ,5 0 0 separazioni di corpo e divorzi, 8 ,3 0 0 fallim enti e 4,0 0 0 naturalizzazioni.

Nelle prigioni vi sono in media 4 8 ,0 0 0 prigio­ nieri, la cui presenza fu di 47 milioni di giornate. Gli uffici di beneficenza in num ero di 1 5 ,2 2 7 hanno soccorso 1 ,7 0 0 ,0 0 0 persone e hanno d istri­ buito 16 m ilioni di soccorsi per la som m a di 38 mi­ lioni di franchi. Gli spedali e gli ospizi in num ero di 1,764 e con 143,000 letti raccolsero 56 2 ,0 0 0 m a­ lati e 9 5 ,0 0 0 inferm i o vecchi. La loro spesa sor­ passò i 129 m ilioni di franchi nel 1 8 9 4 ; 101,850 fanciulli sono stati assistiti. I m anicom i contavano a! 1° gennaio 1894, 6 0 ,1 1 4 malati di cui 32,267 donne.

R iguardo alla previdenza, le casse private di r i­ sparm io in num ero di 5 4 4 contano 6 ,3 2 8 ,9 4 7 depo­ sitanti (1 8 9 4 ) aventi il credito com plessivo di 3,286 m ilioni, ossia 5 2 6 fr. p er libretto. La cassa nazio­ nale di risparm io deve alla sua volta 6 0 2 milioni ai suoi depositanti.

Le società di m utuo soccorso sono distinte nel se­ guente m odo : Numero Attivo dei membri — — franchi Riconosciute di utilità pubblica. . . . 13 33,907 11,726,800 Approvate. . . . 7,295 1,175,348 169,123,761 Autorizzate . . . 2,702 365,114 36,645,641

L a cassa nazionale delle pensioni per la vecchiaia, am m inistrata dallo Stato, conta 196,987 pensionati, ai quali versa 3 3 ,2 1 6 ,0 8 8 franchi di pensione, ossia 169 franchi in m edia. Il debito inscritto al M inistero delle finanze conta ancora 2 4 1 ,4 6 0 pensionati per 195 m ilioni di franchi.

Q uanto alle assicurazioni sulla vita, le 17 grandi com pagnie assicurano 2 8 0 milioni di capitali, p a­ gano 6 ,3 0 0 ,0 0 0 fr. di rendita e regolano 53 m ilioni di sinistri.

P e r l’assicurazione contro gl’incendi l’attivo delle com pagnie è di 805 m ilioni, il loro passivo di 330 m ilioni, il totale dei sinistri regolati nel 1894 di 45 m ilioni. I m onti di pietà in num ero di 44 hanno ricevuto 3 ,2 0 7 ,9 4 3 pegni e prestato 6 7 ,7 8 5 ,4 1 3 fr.

R elativam ente alla istruzione, l’annuario distingue parecchie specie di insegnam ento e cioè l’alto in se ­ gnam ento, che com prende le 41 catted re dei Collegi di F ra n cia , le 18 cattedre dei Musei di Storia n a­ turale, le 71 cattedre o laboratori della Scuola degli alti studi, le 8 cattedre della Scuola delle carte, le 15 cattedre della Scuola delle lingue orientali, le 26 ca t­ tedre della Scuola norm ale su p e rio re , ossia in tutto 138 cattedre; — l’ insegnam ento superiore che conta 2 5 ,5 8 2 studenti di cui 1,716 stranieri (724 donne) e che costa 12 m ilioni di fra n c h i; — l’in se­ gnam ento secondario che com prende 110 licei m a­ schili con 5 3 ,9 6 2 allievi, 35 licei fem m inili con 7 ,1 6 3 allieve, i collegi m aschili hanno 32,161 allievi e v i sono poi 28 collegi fem m inili con 3,2 5 0 allieve ; questo insegnam ento costa 37 m ilioni di cui 22 allo Stato; — l’ insegnam ento prim ario che conta 8 2 ,1 3 5 scuole, 1 4 8 ,5 0 6 m aestri e 5 ,4 4 2 ,0 1 0 allievi e che costa soltanto allo S tato 130 m ilioni. V anno pure m enzionate 35 scuole di m usica con 7 0 0 0 alunni, 104 scuole d ’arte con 1 8 ,0 0 0 allievi, 134 scuole di com m ercio e d’industria con 5 0 ,0 0 0 allievi, 67 scuole d ’agricoltura.

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19 settembre 1897 L’ E C O N O M I S T A 597 m edio. La segale coltivata sopra 1,5 5 5 ,0 0 0 ettari

diede 26 milioni di ettolitri di prodotto, I’ avena la cui coltivazione si estende sopra 3 ,8 8 1 ,0 0 0 ettari produsse 92 m ilioni d’ettolitri, la vigna coltivata su 1 ,7 9 6 ,0 0 0 ettari ha prodotto nel 1894, 3 9 milioni di ettolitri di vino, 27 milioni di ettolitri nel 1895 e 26 m ilioni di ettolitri di sidro nel 1 8 9 5 . La produzione agricola della F ra n cia è stim ata tra i 5 e i 6 m i­ lioni di franchi. La F rancia ha 2 m ilioni 8 0 0 ,0 0 0 cavalli, 2 1 8 ,0 0 0 m uli, 3 6 0 ,0 0 0 asini, 12 a 12 m i­ lioni di buoi, m ucche e vitelli, 20 milioni di m on­ toni, 6 m ilioni di maiali, 1 m ilione e mezzo di capre. La produzione del carbon fossile è stata nel 1894 di 2 7 ,4 1 0 ,0 0 0 tonn. e il suo consum o di 38 milioni di tonn. ; nello stesso anno le officine m etallurgiche hanno prodotto 2 milioni di tonn. di ghisa, 785 m ila tonn. di ferro, 6 7 4 ,1 9 0 tonn. d’ acciaio. Il n u ­ m ero di apparecchi a vapore è di 6 3 ,5 1 8 aventi una potenza com plessiva di 1 ,0 7 2 ,4 6 2 cavalli. Inoltre 6 9 ,6 2 0 officine idrauliche im piegano una forza, quasi uguale, di 1 ,0 2 8 ,0 0 0 cavalli a vapore idraulici.

La fabbricazione dell’ alcool p er opera di 6,537 distillatori e 9 5 7 ,0 0 0 piccole distillerie (bouilleurs

de cru) è stata nel 1895 di 2 ,1 6 6 ,0 0 0 ettolitri, il

consum o interno fu di 1 ,5 4 9 ,0 0 0 ettolitri, ossia 4 litri per testa.

La fabbricazione dello zucchero ha occupato 367 officine nel 18 9 4 e 5 5 ,0 0 0 operai dei due paesi ed ha prodotto 5 1 4 ,7 8 8 ,0 0 0 chilog. di zucchero raffi­ nato. — Il num ero dei libretti d ’ invenzione rila­ sciati nel 1894 è stato di 884 8 e quello dei brevetti p er nuove aggiunte (brevets d'additìons) di 1 5 8 8 ; inoltre 71 2 5 m arche di fabbrica sono state deposi­ tate di cui 663 4 m arche francesi.

L’ispezione del lavoro si è com piuta nel 18 9 4 ’so— pra 267 ,9 0 8 stabilim enti aventi 2 ,4 5 4 ,0 0 0 operai dei due sessi ; il num ero degli infortuni rilevati fu di 1 5 ,0 8 3 . Il num ero dei sindacati professionali è di 5 1 4 6 , i quali contano 9 7 9 ,0 9 8 m em bri fra cui 41 9 ,1 7 2 operai in d u striali. Le borse di lavoro in num ero di 3 4 aventi 1 9 9 ,3 8 2 aderenti hanno trovato im ­ piego nel 1895 a 2 0 ,3 8 6 lavoratori. N ello stesso anno sono stati dichiarati 405 scioperi che contem ­ plavano 45,801 operai, 100 scioperi riuscirono, 117 diedero luogo a transazioni e 186 fallirono. Alla fine del 1895 si contavano 509 società cooperative di consum o con 3 6 0 ,0 0 0 aderenti, 191 società di p ro ­ duzione, 131 società cooperative agricole, 40 s o ­ cietà di costruzione di alloggi a buon m ercato.

Le m anifatture dello Stato riguardano i tabacchi e i fiam m iferi. L e prim e in nu m ero di 21 occupano 1 6 ,5 5 9 operai di cu i 14,922 donne e hanno venduti nel 1893 a 4 4 ,9 6 9 spacci di tabacco, 3 5 ,5 2 0 ,2 3 9 chilog. di tabacco pel valore di 405 m ilioni di fra n ­ chi, di cui 35 m ilioni sono rim asti a titolo di utile ai venditori. L a m edia p er abitante di tabacco c o n ­ sum ato è di 9 3 3 gr. prodotto m edio 1 0 franchi. D’altra parte 57 milioni di fiam m iferi sono stati dati al consum o ed hanno prodotto 20 m ilioni di utili allo Stato.

C irca ai trasp o rti e allo vie di com unicazione ò da notare che i fiumi (lunghezza nel 1 8 9 4 , 4 7 7 7 chilom .) e i canali (lunghezza 747 6 chilom .) ossia insiem e 1 2 ,253 chilom . hanno trasportato 25 m ilioni di tonn. di m erci. Le strade ferrate (35,971 chilom . nel 1894) hanno trasportato 3 3 6 m ilioni di v ia g ­ giatori e 9 3 m ilioni di tonn. di m erci.

I prodotti delle reti principali nel 1 8 9 5 am m o n ­

tarono a 12,111 m ilioni. L e vie nazionali avevano nel 1895 la lunghezza di 3 8 ,1 1 5 chilom . le vie d i­ partim entali m isuravano 18,691 chilom . le strade vicinali 6 1 0 ,3 9 8 chilom.

La circolazione delle corrispondenze si può r a p ­ presentare con queste sole cifre relativ e al 1894 ; lettere 8 0 5 m ilioni; cartoline, giornali, stam pati, ecc. 11 0 5 m ilioni, prodotto totale i 63 m ilioni di franchi. N um ero dei dispacci telegrafici 35 m ilioni circ o ­ lanti sopra 311 chilom . di fili e sopra 97,711 chi­ lom etri di linee ; prodotto totale 30 m ilioni e mezzo di franchi.

In altro articolo darem o le notizie statistiche in ­ torno al com m ercio, alla navigazione, alla finanza, alle Banche ecc.

[Continua).

LO STATO E L’EMIGRAZIONE IN GERMANIA

F ra i progetti presentati al R eichstag nei mesi passati ce n ’ è uno che riguarda la em igrazione, fon­ dato sopralutto sulla necessità di ren d e re uniform e la legislazione sulla m ateria. L ’ em igrazione è nelle attribuzioni dell’ Im pero, ma i vari S tati hanno p o ­ tuto finora legiferare com e volevano ed è difficile presentem ente di far concordare i v a ri diritti in vigore. Inoltre l’autorità centrale v orrebbe rag g iu n ­ gere certi fini determ inati che possono riassum ersi c o si: proteggere l’em igrante e attirarlo nell’interesse della colonizzazione verso i possessi tedeschi.

Come abbiam o notato in un precedente articolo intorno alla em igrazione dell’ In g h ilte rra, la G er­ m ania ha ora un num ero relativam ente piccolo di em igranti e per convincersene basta considerare que-ste cifre che si riferiscono al periodo 1 8 8 0 -1 8 9 6 :

Anni Emigranti Anni Emigranti

1880... . 117,097 1889... . 06,032 1881. . . . 220,902 1890... . 97,103 1883... . 203,585 1891... . 120,089 1883... . 173,616 1892.. . . 116,339 1884... . 149,065 1893... . 87,677 1883. . . . 110,119 1894... . 40,964 1886... . 83,225 1895... . 37.498 4887.. . . 104,787 1896... . 32,152 1888... . 103,951

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-598 L’ E C O N O M I S T A 19 settembre 1897 cuzione dei regolam enti di polizia e inoltre organiz­

zando i tre punti seguenti : 1° lo Stato deve so rv e­ gliare affinchè le persone che si propongono di em i­ g rare ricevano delle inform azioni esatte ; 2° prote­ zione più estesa accordata agli em igranti dalle autorità della m adre patria, anche dopo che si siano stabiliti nel luogo di destinazione; 3° conservazione dei sentim enti tedeschi fra gli em igranti in modo da ren d ere l’em igrazione profittevole alla m adre pa tria, specialm ente dirigendo la corrente di preferenza verso gli stabilim enti coloniali, dove questo scopo può essere raggiunto. La relazione sviluppando q u e ­ st’ultim o punto trova che non vi è alcuna ragione di favorire, ad esem pio, l’em igraziong agli S tati Uniti perch è la seconda e terza generazione è assim ilata e per conseguenza perduta per la G erm ania, si p re ­ ferirebbe piuttosto l’A m erica del S ud dove l’assim i­ lazione è assai più lenta. Ma siccom e presto o tardi essa si opera, la m iglior cosa, secondo il G overno, sarebbe di dirig ere gli em igranti verso gli stabili- m enti tedeschi d’ oltre m are n aturalm ente col loro consenso. Non è il caso di stupirsi di questa solu­ zione, perchè tutti i paesi senza eccezione desiderano veder p rendere ai loro em igranti la via delle loro proprie colonie e questo p er ragioni che non occorre d ire, tanto sono intuitive. P erò l’ autore del docu­ m ento in parola, pensa che il governo non deve in­ te rv e n ire troppo apertam ente, nè lasciar l’ affare com pletam ente nelle m ani dei privati, perchè b i­ sogna evitare il doppio scoglio, di favorire troppo l’ em igrazione e di caricarsi della grave responsabilità che com porta l’avvenire degli em igranti. E osserva che si rag giungerebbe forse m eglio lo scopo che qui è in vista, esam inando ogni caso in particolare, dando ora una concessione speciale, ora una concessione generale alle im prese d’em igrazione. Ma in ciò vi è m olto di indeciso ed era certo meglio dire esplicita­ m ente che p e r quanto è possibile si vuol favorire le colonie tedesche.

Il progetto di legge ha otto sezioni. La prim a si occupa degli intrap ren d ito ri d’ em igrazione. Una si­ m ile im presa ha bisogno dell'autorizzazione de! Can­ celliere dell’ Im pero e in generale essa non sarà data che a tedeschi di cui la sede della im presa è nel lim ite dell’ Im pero, oppure a Società com m er­ ciali che adem piano la m edesim a condizione. Agli stran ieri ed ai tedeschi stabiliti all’ estero l’ autoriz­ zazione non può essere accordata che se stabiliscono nell’ interno dell’ im pero un rappresentante tedesco m unito di pieni poteri e se si im pegnano a sotto­ p o rre tutti i litigi ai trib u n ali tedeschi che appli­ cano il diritto germ anico.

L ’ intraprenditore deve depositare una cauzione di alm eno 1 5 ,0 0 0 m archi e provare che possiede i bastim enti necessari per la sua im presa. L 'a u to r iz ­ zazione, che del resto è sem pre revocabile, non è ac­ cordata che per paesi o regioni o città determ inate. Sono accordate facilitazioni alle Società tedesche che intraprendono la colonizzazione del territorio d’oltre m are eh’ esse avranno acquistato in proprio. La se ­ conda sezione tratta degli agenti di em igrazione, tem a com* è noto di molta im portanza anche nel n o ­ stro paese. Gli agenti hanno bisogno della autoriz­ zazione (revocabile) dall’ am m inistrazione superiore, la quale non è accordata che a nazionali dopo una inchiesta e se il nu m ero degli agenti già autorizzati nella circoscrizione am m inistrativa non è troppo g ran d e . L ’ ag en te, deposita una cauzione di alm eno

1 ,5 0 0 m archi. Egli non può dipendere che da un intrap ren d ito re d eterm inato e non può far affari per suo proprio conto, nè avere delle succursali. La terza sezione contiene disposizioni applicabili a un tem po all’ intrap ren d ito re ed all’ a g e n te ; essi devono avere ad esem pio una contabilità regolare ecc. ecc.

La quarta sezione tratta del trasporto degli em i­ granti. L’ in trap ren d ito re non può trasportare che gli em igranti coi quali ha concluso un contratto re ­ datto in iscritto ; non può trasportare in alcun caso giovani sino ai 25 anni che hanno ancora da fare il servizio m ilitare, nè persone che si trovano sotto la m inaccia di un m andato di cattu ra, ne dei n a­ zionali pei quali un governo estero od una Com ­ pagnia di colonizzazione estera pagano le spese di viaggio (salvo eccezioni autorizzate).

La quinta sezione riunisce delle disposizioni spe­ ciali relative alla em igrazione nelle contrade d’oltre m are. L ’ intraprenditore s’ im pegna a n u trire e ad alloggiare gli em igranti sino al porto d ’arrivo anche se vi è ritardo. Se il ritard o dura più di otto giorni P em igrante può sciogliere il contratto e dom andare che gli siano rim borsati i pagam enti effettuati pel viaggio.

Vi sono altri casi ancora in cui l’em igrante può dom andare lo scioglim ento del contralto e il rim ­ borso del danaro versato ; ad esem pio se uno dei m em bri della famiglia è m orto od è gravem ente am m alato prim a della partenza della nave. A ltre p re­ cauzioni di sicurezza sono prese ancora, come Pesam e della solidità della nave, la condizione delle provvi­ ste, lo stato della salute degli em igranti, l’assicura­ zione ecc. La sesta sezione è relativa alle autorità. In m ateria di em igrazione il C ancelliere dell’ Im pero è secondato da un consiglio di alm eno 14 m em bri eletti dal B undesrath, 1’ Im peratore ne nom ina il presidente. Con regolam ento am m inistrativo saranno determ inate le attribuzioni del consiglio il suo modo di p rocedere ecc. Il C ancelliere deve chiedergli il suo p arere nella m aggior parte dei casi e il C onsi­ glio può p rendere P iniziativa di proporgli nuove m isure. Vi dovrà essere in o ltre in ogni porto di em igrazione u n com m issario sp e cia le; all’ estero i consoli avranno pure determ inate attribuzioni. La settim a sezione dice soltanto che l’ Im peratore, sen­ tito il B undesrath può prendere le disposizioni con­ cernenti la sicurezza, le provviste, ecc. delle navi tedesche che partono da un porto estero. F inalm ente le sezione ottava stabilisce le penalità per la inos­ servanza delle prescrizioni contenute nel progetto di legge.

La relazione analizza le legislazioni estere e riesce facile così di ved ere che quasi dappertutto si è r i­ conosciuto la necessità di proteggere l’ em igrazione e che quasi ovunque P intraprenditore ha bisogno di una autorizzazione. S i tratta solo di sapere a quale autorità va conferita quella im portante attribuzione. E il G overno si decise pel C ancelliere, dapprim a per assicu rare così P u n ità dei procedim enti, e in seguito perchè gli in tra p re n d ito ri sono spesso grandi arm atori che non sarebbero facilm ente governati o m antenuti sul retto cam m ino da u n ’am m inistrazione ordinaria, com e sarebbe, ad esem pio, una prefettura.

Il Consiglio per la em igrazione non ha che voto consultivo, il C ancelliere non è obbligato a decidere in conform ità ai suoi pareri.

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19 settembre 1897 L’ E C O N O M I S T A 599 condizioni che g l’ intraprenditori hanno da osservare

p er essere autorizzati a trasportare gli em igranti, si sarebbero potute stabilire delle regole assolute; ma ciò che deve determ inare negli apprezzam enti del C ancelliere non è il carattere degli individui che intraprendono l’affare, xma la direzione che prende la co rrente em igratoria. È questa corrente che si vuol dirig ere e il Cancelliere deve poter p rendere le m i­ su re che reputa m igliori per lo scopo, senza doverle giustificare espressam ente.

Una proposta di legge dovuta a un uom o com pe­ tente nella m ateria, il K app, aveva chiesto il depo­ sito di una cauzione di 3 0 ,0 0 0 m archi ; nel para­ grafo quarto del progetto attuale è prescritto il de­ posito di una cauzione di alm eno 5 0 ,0 0 0 m archi. Così si esprim e la relazione, ma nel testo della iegge, com e si è detto sopra, si parla di 1 5 ,0 0 0 m a rc h i; tuttavia la som m a p iù grossa pare quella che re a l­ m ente si vuol dom andare.

Il disegno di legge è già stato discusso due volte e fu com battuto da un socialista che lo attaccò pel pensiero patriottico che lo inform a, di dirig ere per quanto è possibile la corrente e m ig ra to ria ' verso i possessi tedeschi. Ma gli altri oratori dichiararono di pensarla diversam ente dal deputato socialista. Il progetto probabilm ente finirà per passare, ma con questo non è detto che il G overno germ anico possa confidare di raggiungere lo scopo prefissosi. Molti elem enti occorrono per colonizzare te rre quasi disabitate, com e lo dim ostra l’ esperienza inglese e invece in G erm ania si crede- troppo spesso che b a ­ sti fare una legge con u n dato fine perchè si possa cred ere d’averlo raggiunto. E l’ illusione politica del giorno.

I «MITI F ilili DELLA REPUBBLICA VENETA

R iproduciam o dalla Gazzetta Ufficiale la R ela­ zione a S. M. il Re, del M inistro del Tesoro, sul decreto che istituisce una Com m issione coll’ufficio di cu ra re la pubblicazione dei docum enti finanziari della R epubblica V eneta, pubblicazione che sarà graditissim a a Venezia ed apprezzata al suo giusto v alo re dagli studiosi di tutto il m on d o :

Nei nostri A rchivi di Stato giacciono ancora troppo inonorati e senza com m ento i tesori della sapienza politica degli Avi e dobbiam o n otare con ram m arico che vengano spesso alla luce per opera di illustri stran ieri.

F ra i più notevoli docum enti vanno annoverati quelli di finanza e di econom ia consegnati nell’A r­ chivio dei F ra ri di V enezia, i quali, organicam ente esplorati e pubblicati, farebbero testim onianza di quel senno m eraviglioso della V eneta R epubblica che, insiem e all’ antica Rom a e alla m oderna In g h ilte rra, dà l’ esem pio della continuità dello S tato forte e sapiente.

Alla C am era dei deputati, nel 1892, l’onorevole R ava fece m anifesta la speranza che av rei trovato m odo e tem po di iniziare la pubblicazione di quegli atti finanziari ed econom ici; presi allora l’ im pegno, che oggi vorrei assolvere col decreto che, d’accordo coi M inistri dell’ Interno e della Pubblica Istruzione, sottopongo alla M aestà V ostra.

Alla pubblicazione di tutte le 'parti o leggi e dei principali altri docum enti che rigu ard an o le finanze della Repubblica di Venezia e si conservano negli A rchivi dei F ra ri non pare si possa p e n sa re ; occo r­ rerebbe troppo tempo e troppa spesa. S em bra op­ portuno che la pubblicazione si restrin g a alle parti e ai docum enti sui pubblici prestiti, alle notizie sullo stato generale delle finanze della R epubblica nei vari tem pi e a quelle che possano c h iarire la storia dei principali tributi.

Nei prestiti obbligatori, che risalgono, secondo i cronisti, all’ anno 1171, V enezia trovò, traverso i secoli X III, X IV e la prim a m età del decim oquinto, una fonte quasi inesauribile per le spese di g u e rra in essi deve vedersi uno dei principali fattori della sua grandezza politica.

Nella seconda m età del secolo X V questa fonte degli antichi imprestiti, fatti appunto alle camere

d'imprestiti, apparve esaurita, forse anche a cagione

della istituzione della decima, vera im posta che ri- parlivasi sulla ricchezza nello stesso m odo. D a oltre mezzo secolo non pagavansi i prò (interessi). P er aver denaro si seguì la consuetudine di tu tti gli Stati in angustie finanziarie; si distinse il vecchio debito da quelli nuovi che si dovevano co n trarre e si assicurarono a questi ultim i condizioni m igliori. Essendosi detto l’ antico debito monte vecchio, so r­ sero nel 1 4 8 3 il monte nuovo, nel 15 0 9 il monte

nuovissimo e nel 152 5 il monte del sussidio con

privilegi via via m aggiori. T utti questi Monti si estinsero pel rim borso dei prestiti v erso la fine del secolo X V I.

I p restiti volontari sono p iù antich i di quelli o b ­ blig ato ri; si ottenevano p er lo più vincolando al servizio loro i proventi di tasse o di dazi d eterm i­ nati. Già verso la fine del secolo X III prendono la forma di depositi presso i m agistrati intesi all’esa­ zione dei vari dazi e a com inciare dal secolo X V II com prendono tutto il debito della R epubblica. Si distinguono allora in depositi presso i v ari m agistrati di esazione, o fuori zecca e in depositi in zecca senza speciali garanzie, in depositi vitalizi e in de­ positi perpetui. A nche i vecchi banchi de scripta e i banchi pubblici di Rialto e del G iro, quest’ultim o specialm ente, furono strum enti efficaci di prestiti, onde la storia loro si connette intim am ente con quella del debito pubblico della R epubblica. Vi fu ­ rono poi num erose riduzioni, conversioni e franca-

zioni dei depositi com e dei Monti.

Le notizie sul debito pubblico dal 1 6 7 0 in ap­ presso si possono facilm ente tra rre dagli archivi particolari del m agistrato dei deputati ed aggiunti

alla provvisione del danaro, creato d u ra n te la g u e rra

di C andia, e che, a com inciare dell’ anno accennato sopra, fu il vero Consiglio del Tesoro della R ep u b ­ blica ; quegli archivi sono ordinatissim i e hanno r e ­ golari indici e ampi regesti. P er i tem pi più antichi converrà esplorare in archivi non ordinati, senza indici e regesti; vi hanno tuttavia relazioni inedite sullo svolgersi del debito pubblico com pilate dai ragionieri dell’ antica R epubblica.

Notizie som m arie o particolareggiate sulle co n d i­ zioni generali dell’erario della R epùbblica cioè, sulla som m a delle sue entrate e delle sue spese, si tro ­ vano nelle antiche parti o leggi de ligacione pe­

cunie nelle regolazioni generali delle num erose pub­

bliche casse, nei bilanci d’ avviso e nei bilanci di

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600 L’ E C O N O MI S T A 19 settembre 1897 L e parti o leggi de ligacione pecunie intendevano

a lim itare in una som m a ferm a le spese norm ali che potevano essere deliberate ed effettuate dal Doge e dal suo Consiglio m inore, e ordinavano ai camer­

lenghi del Com une di v ersare il soprappiù delle en ­

trate nelle casse dei procuratori di San Marco, af­ finchè servisse al pagam ento dei prò dovuti sugli

imprestiti e alla loro francagione. Ve n 'è , a mò

d ’ esem pio, una del 12 m arzo 1262 che limita a lire trem ila la som m a di cui il Doge e i suoi con­ siglieri potevano disporre ogni m ese per le occor­ renze ordinarie e altre del l o dicem bre 1265, del 5 novem bre r13 4 9 e del 31 agosto 135 9 che la m odificano. È sopra tutto notevole la parte del 5 novem bre 1 3 4 9 ; in essa son num erati i diversi ti­ toli di spese norm ali continuative, per le quali erano assegnate lire seim ila ogni m ese e inoltre alcune spese strao rd in arie per costruzioni di galee, che non potevano accedere senza speciale delibera­ zione del Senato lire trecento de grossi ogni mese, p e r arm am enti, difesa del golfo, eco.

Non si son trovate sinora notizie di regolazioni

generali delle pubbliche casse più antiche di quella

studiata da una conferenza dei provveditori in zecca e dei revisori e regolatori della scrittura e delibe­ rata dal Consiglio dei dieci coll’ aggiunta il 21 m ar­ zo 15 7 9 . In quella regolazione si enum erano tutti i dazi e le gravezze della dominante e tutte le entrate delle varie Camere del dominio così di terra ferm a, com e dell’ Istria, della Dalmazia e del L e ­ vante, si enunciano le som m e che si presagiva po­ tessero un anno per l’ altro gettare, assegnandole alle m olte casse in zecca e fuori zecca presso i vari m agistrati, affinchè ciascuna abbia fondi sufficienti alle spese ad essa ascritte. La regolazione generale del 1 5 7 7 , venne con parti dei Pregadi m odificata il 1 6 agosto 1 5 8 7 , il 3 giugno 1595 e il 2 settem ­ bre 16 0 8 . T u tte queste regolazioni generali colle re ­ lazioni e deliberazioni relative dovrebbero pubblicarsi. E gioverebbe aggiungere anche le più im portanti regolazioni parziali che le hanno precedute o le hanno m odificate nel corso del tem po, giacché, sebbene non si sia m utato sistem a nel servizio di cassa, non si trovarono ancora notizie di successive regolazioni generali.

I bilanci d’avviso erano conti o prospetti riassu n ­ tivi delle entrate e uscite norm ali e annuali della repubblica, quali si potevano stim are in seguito a indagini che si facevano nei registri dei vari m agi­ strati. Si conoscono bilanci d'avviso assai com pen­ diosi com pilati negli anni 1 4 5 3 ,1 4 5 9 ,1 4 9 0 o altri più diffusi form ati negli anni 1633, 1 6 7 0 , 1679 e 1710. D ovrebbero tutti essere riprodotti.

Nel 1737, in seguito a decreto dei Pregadi e p er disposizione dei deputati e aggiunti alla prov­ visione del den aro , G erolam o Costantini, ragioniere del m agistrato, raccolse in u n prim o registro i conti

bilanci di fatto delle pubbliche casse per l’anno 1736

poi classificò in u n secondo registro, che ha per titolo distinzione delle rendite e spese, tutte le entrate e le uscite, badando alle diverse loro categorie. I d ue reg istri costituiscono insiem e un m astro a par­ tita doppia e ne hanno tutte le form e caratteristiche. L a com pilazione si rinnova nell’ anno seguente e nei successivi su registri p reparati a stam pe p er tutta la parte esplicativa, tanto che il com puto da rip e­ te rsi ogni anno si restringe alla ricerca e alla no­ tazione dei dati num erici.

Ai due q u ad e rn i o registri accennati sopra si a g ­ giunse il bilnnzo dele entrate e delle spese, che si presentò al Senato. In esso si disposero, com pen­ diandole in parte, le partite del secondo quaderno di sopravanzo delle pubbliche casse e si aggiunsero diversi rispetti intesi a dim ostrare in poche cifre i risultati generali dell’ am m inistrazione finanziaria dell’anno.

A nche questo bilanzo si com pone nel 1738, com e negli anni seguenti, sui registri stam pati nella parte esplicativa. Gli schem i dei due registri e del bilanzo si m utarono, m a di ben poco, verso 1760,

Negli archivi si conserva l’intiera serie di questi am pi, chiari e regolarissim i bilanci di fatto fino a quello dell’anno 1 7 8 2 ; gli altri più recenti andarono distrutti o sm arriti. Ma si hanno notizie dei re su lta - m enti della gestione delle finanze duran te quegli ultim i anni della Repubblica in pubblicazioni fattte in odio e in difesa di essa alla fine del secolo pas­ sato e al principio di questo.

P er le en tra te si dovrebbero forse rip ro d u rre tutte le voci dei bilanci, per le spese potrebbero riprodursi soltanto i com pendi. Rispetto all’ entrata si potrebbero aggiungere le note e i prospetti che chiariscono l’istituzione e lo svolgersi delle princi­ pali gravezze e dei principali dazi. P er non poche im poste si hanno negli archivi relazioni e prospetti che rie m ostrano la s to ria ; esistono speciali ra p ­ porti per il lotto, per i dazi sul tabacco, i dazi sul vino, eoe. P otrebbesi utilm ente aggiungere alm eno una tariffa generale dei dazi di en tra ta e di uscita delle m ercanzie; se ne sono, d urante la vita della R epubblica, stam pate parecchie.

Q uantunque non ne m anchino di pregevoli ac­ curato sono poche le pubblicazioni a stam pa che trattino degli organism i finanziari e delle finanze della R epubblica veneta.

Si ricordano a titolo di onore le note sui vari dazi pubblicate nel dizionario del linguaggio am m i­ nistrativo del Rezasco, dovute al C ecchetti.

Lo stesso Cecchetti ha una com unicazione all’Isti­ tuto veneto sui bilanci riguardati quali docum enti statistici. R iccardo Predei li scrisse una breve nota sui prestiti della R epubblica. T rattò Elia L attes, con la grande erudizione a tutti nota, dei banchi de scripta e del Banco di Rialto e ne ragionò m agi­

stralm ente anche F rancesco F e rra ra , A m edeo Sore- sina tessè la storia del B anco-giro. A ntonio Stella pubblicò due volum i di docum enti, uno sul servizio di cassa, riproducendovi non com piutam ente una fra le regolazioni generali dì cassa e una sul dazio del vino e diverse note fram m entarie sui prestiti obbli­ gatori e sui bilanci (in q u est’ ultim a egli riproduce il bilancio d ’avviso del 1 7 1 0 ; infine Ugo G ori p u b ­ blicò una m onografia sulla francazione dei depositi in zecca avvenuta alla fine del secolo X V I.

I bilanci d’avviso del 1 4 5 3 , 1469 e 14 9 0 , che appaiono in varie cronache, furono pubblicati dal Q uadri e da parecchi altri. Il Rom anin e gli storici della gloriosa R epubblica hanno pochi cenni sulla finanza di essa.

Da tutto ciò si trae la grande utilità di una p u b ­ blicazione m etodica e, p e r quanto possibile, com ­ pleta degli atti più im portanti della finanza veneta e illustrata da sinceri com m enti.

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19 settembre 1897 L’ E C O N di lire 60 0 0 annue, tolte da assegni già inscritti in bilancio e quindi senza aggravio di esso.

Certo questo contributo sarà appena sufficiente all’ alto scopo, ma è da confidare che i corpi locali del V eneto, cultori delle sacre m em orie degli Avi, le Istituzioni scientifiche e finanziarie rispondano all’ appello che loro rivolgerem o, così che sia con­ sentita una m aggior larghezza e alacrità di prepa­ razione nella stam pa di docum enti, i quali rivelano da un punto di vista ancora quasi ignoto l’alto senno del V eneto G overno.

Rivista Economica

Le espropriazioni della proprietà fondiaria Treni

diretti in Inghilterra ed agli Stati Uniti d’ Ame­ rica — Commercio vinario agli Stati Uniti Le

casse di risparmio scolastiche Oro, argento e

rame — / / rincaro del grano e la Camera di com­

mercio di RomaLa viticultura e la vendemmia

ali’ Argentina Gli zolfi in Sicilia / voti delle « Trade-Unions » — Le Casse di risparmio po­

stali in Inghilterra.

Le espropriazioni della proprietà fondiaria. — La statistica giudiziaria contiene un capitolo che m eriterebbe tutta la considerazione dell’ uom o di S tato e dei legislatori, alludiam o alle vendite g iu ­ diziarie di im m obili.

È da q u este cifre che risulta più che mai evi­ dente il fatto della evoluzione e trasform azione della proprietà fondiaria ; fatto della più grande im por­ tanza per 1’ assetto sociale ed econom ico del paese. Ma non è qui il caso di svolgere considerazioni ; lasciam o la parola alle cifre, che sono assai più eloquenti delle parole.

Nel 189 5 i pretori ordinarono 1 7 ,9 0 0 vendite giudiziarie, e il m aggior nu m ero di esse seguì per m ancato pagam ento di im poste e sovrim poste su fondi ru stici : 6 0 .8 5 su cento.

P er im poste e sovrim poste sui fabbricati ve ne furono 3 1 .5 2 ; per imposta di ricchezza m obile 3 .8 8 ; p e r tasse locali 3.77 su 1 0 0 .

L e 1 1 ,3 4 3 sentenze dei pretori ordinanti la v en ­ dita, riflettevano un debito originario com plessivo di L. 1 ,1 7 5 ,4 8 5 escluse m ulte e spese.

Qui bisogna però rico rd are che un num ero g ra n ­ dissim o delle espropriazioni fatte dal fisco, rig u a r­ dano la S ardegna e le circostanze che le d eterm i­ narono, com e fu più volte detto alla C am era, sono principalm ente lo stato incerto ^della proprietà e 1’ estrem o suo sm inuzzam ento nell’ isola.

O ra una proprietà siffatta non rappresenta alcun v alore econom ico sociale e pressoché nessun utile individuale p er i possessori.

L e proprietà m esse in vendita per sentenza p re - toriale, dividonsi così

F ondi rustici 6 7 7 8 5 9 .7 6 su 100 Fondi u rb an i 4 0 9 3 3 6 .0 8 » R ustici e u rb an i insiem e 4 7 2 4 .1 6 » Le aste sono andate in gran parte deserte ed i beni rim asero aggiudicati al Demanio in una pro­ porzione che va' crescendo col procedere dal S e t­ tentrione della penisola verso il Mezzogiorno e le

O MI S T A 601

isole, e si può dire che è quasi sem pre in ragione diretta del num ero delle vendite d ec reta te.

Così in S ardegna, dove si contano ben 5 9 0 v e n ­ dite ogni 1 0 0 ,0 0 0 abitanti, solo in 1 4 su 1 0 0 v e n ­ dite eseguite nell’ anno i fondi subastati ^ebbero com pratori ; e nella Sicilia, dove furonvi 95 v e n ­ dite ogni 100,000 abitanti, non si presentarono com pratori che in 8 sopra 1 0 0 ; m en tre nell’ Italia settentrionale, dove le vendite non furono che 7 ogni 1 0 0 ,0 0 0 abitanti, in 8 0 su cento i b eni tr o ­ varono acquirenti.

Notiamo il fatto che m entre 79 volte su cento ì giudizi erano iniziati per debiti non su periori alle lire 50, le vendite nelle quali il prezzo di a g g iu d i­ cazione non eccedette quél la som m a furono so l­ tanto 6 2 su 1 0 0 ; e m entre i giudizi fra le 5 0 e le 500 lire ed oltre non oltrepassarono il 1 8 ,2 3 per cento del totale, in 51 vendite su 1 0 0 si consegui un prezzo fra le 50 e 5 0 0 lire e in 6,49 un prezzo superiore.

Questo confronto dim ostra che le proprietà v en­ d u te avevano un valore m olto superio re ai debiti pei quali erasi proceduto alla espropriazione coattiva.

Le vendite giudiziarie di im m obili esaurite presso i tribunali, presentano un lato diverso della q u e­ stione, e rispecchiano m eglio le condizioni delle crisi edilizia e fondiaria.

Q ueste vendite nell’ ultim o anno di cui^si hanno i dati com pleti furono 5 4 6 4 .

R isalendo al 1881 si vede che il num ero delle vendite eseguite è venuto aum entando fino al 1890- 92 m antenendosi in quel tem po costante, m a con tendenza a dim inuire.

Ecco le cifre : 1881 83) 1887 89) me<^ e triennali 1890-92) 1893 1894 1895

Le espropriazioni ordinate con sentenza furono iniziate per un debito com plessivo di L. 6 3 .0 1 5 .6 8 6 nel 1895.

Nel 189 4 fu di 6 4 ,5 4 0 ,3 5 9 ; dal 188 6 al^ 189 3 aveva oscillato fra u n m inim o di L . 3 1 ,2 1 5 ,3 3 3 nel 1886 e u n m assim o di 8 0 ,0 3 6 ,5 6 6 nel 1 8 9 3 con aum ento costante.

C onsiderate in relazione alla n a tu ra degli im m o ­ bili le espropriazioni ripartivansi così:

P roprietà urb an e 188 2 2 9 ,6 0 su 100 » ru rali 2 5 8 4 4 1 ,9 8 » a m iste 1 7 4 9 2 8 ,4 2 » I beni furono aggiudicati in 1 2 1 5 vendite (2 2 ,9 9 su 1 0 0 ) al creditore offerente e in 4 ,7 0 (77,01) ad altri.

P e r poco più di un terzo, le aggiudicazioni a v ­ vennero ad un prezzo m inore di quello del bando, per le altre ad un prezzo su p erio re.

II m aggior num ero di fondi u rbani m essi in vendita si ebbe in Sicilia e il m inor nu m ero nel- P Italia settentrionale, m entre questa ragione occupa il prim o posto per i fondi rustici.

L a d u rata dei procedim enti, dalla data della ci-¡Vendite eseguite cifre" effettive ogni 100.000

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602 L’ E C O N O M I S T A

19 settembre 1897 tazione, fu di non olire tre m esi per 3 0 6 espro­

priazioni (5 ,7 9 su 100) ; da tre a sei mesi per 1336 ( 2 5 ,2 8 ) ; da 6 mesi ad un anno per 24 0 4 (4 3 ,4 9 5 ; al di là di un anno per 1239 (23,44).

Q uanto alle spese si ha che per 2368 vendite (44,81 su 100) le spese furono inferiori al 10 per cento del prezzo di aggiud icazio n e; per 1806 (34,17) fra il 10 e il 25 ; per 755 ( 14,28) tra il 25 e d 5 0 ; p er 233 (4 ,4 1 ) tra il 50 e il 100 e finalm ente per 125 (2,33) l’ am m ontare delle spese superò il prezzo ricavato dalla vendita.

Treni diretti in Inghilterra ed agli Stati Uniti d’ America. — Le Revue Scientifique fa co- noscere un nuovo treno inglese il quale percorre giornalm ente il più lungo tratto che si conosca senza fare alcuna ferm ata.

Q uesto è un treno regolare sulla linea del South- W estern, che co rre senza sosta il tratto da Pad­ dington ad E x eter, ossia 3 0 2 chilom etri.

Il, treno si com pone di sei vetture che pesano in tutto 140 tonnellate, e di una locomotiva le cui ru o te m otrici hanno un diam etro di m etri 2,36.

Q uando la provvista dell’ acqua non basta,’ la ’ lo­ com otiva si provvede du ran te il viaggio pescando colle pom pe in appositi serbatoi d 'a cq u a stabiliti fra le rotaie.

N ella linea del N o rth -W estern — in occasione della gara di velocità per i servizi col continente — questo lim ite fu superato.

Un treno percorse il tratto da Londra a Carlisle, ossia 4 8 3 chilom etri, senza ferm arsi, ed alim entando di acqua la caldaia durante il cammino.

F inalm ente in A m erica un treno speciale ha fatto il tragitto da Jersey C ity a Pittsbourg (707 ch ilo ­ m etri) senza sosta, dopo aver fatto il'g io rn o prima il tragitto stesso nell’altro senso da Pittsbourg a Je rse y C ity egualm ente senza nessuna ferm ata.

Nel segnalare questi grandi risultati che o tte n ­ gono gli anglo-sassoni, di qua e di là dell’A tlantico, noi più della m eraviglia per l’ingegno e per l’atti­ vità di quei popoli nel su p erare ogni sorta di osta­ coli, siam o colpiti da una m elanconica com passione pel m ondo latino in genere, dove prevalgono e p re­ v arran n o per lungo tem po i principi del quietism o e della pratica antica, e dove la maggiore cura delle num erose burocrazie consiste nel fabbricare gli osta­ coli am m inistrativi.

Contro questa sorta di ostacoli, si dice che abbia naufragato I’ Espress P ietroburgo, di cui si erano annunciate mirabilia

Il commercio vinario agli Stati Uniti. — La seguente statistica ufficiale indica il consum o dei vini esteri ed indigeni negli Stati Uniti duran te gli anni dal 1890 al 1 8 9 6 :

Anni fiscali

terminati il 80 giugno Vini domestici Vini esteri Produzione Importazione Totale consumo 1890 . . . Galloni 23,896,108 1891 . . . » 23,736,232 1892 . . . » 33,033,493 1898 . . . » 26,391,235 1894 . . . , 18,040,385 1895 . . . » 16,589,657 1896 . . . » 14,599,757

Copie si scorge da questo prospetto, il consum o del vino negli S tati Uniti è assai oscillante, e segue l’andam ento della produzione. Più si produce e più si consum a, e viceversa.

L ’ im portazione dei vini esteri non è m aggiore

5,060,873 5.207,560 5,434,367 5,596,584 3,252,739 3,054,392 4,101,649 28,956,981 29,033,792 28,467,860 31,987,819 21,293,124 19,644,049 18,701,406

quando m inore è la produzione dei vini dom estici. Ciò dim ostra che l’ uso del vino non è ancora v e­ ram ente entrato nelle abitudini del popolo n o rd -a m e ­ ricano, che consum a invece principalm ente birra, w hiskey, o caffè. I vini esteri rappresentano u n prodotto di lusso, e sono consum ati dalla classe ricca che ha viaggiato o vissuto in E uropa ed ha acqui­ stato abitudini europee, oppure dagli stranieri in posizione agiata, che sono cresciuti all’uso del vino. I vini del luogo, senz’ essere un prodotto di lusso, perchè accessibili anche alle borse m odeste, sono in m aggior parte consum ati dalla popolazione estera, specialm ente di origine latina, italiani, francesi, spa- gnuoli, ecc. Gli italiani sono i più forti consum atori di vini indigeni particolarm ente della California, che rassom igliano ai vini del mezzogiorno d’ E uropa e si vendono a buon m ercato, in media 30 cents (L . 1.50) p er gallone di litri 3 .8 0 circa. Agli effetti del consum o del vino è da osservarsi che gli Stati U niti presentano a u n dipresso le stesse condizioni dell’ In g h ilterra. H anno però dei vantaggi in con­ fronto con P Inghilterra, cioè la m aggior quantità consum ata e la possibilità di m aggiore sviluppo per I aum ento più notevole di popolazione, la produzione indigena che esercita un’ influenza positiva nell’ abi­ tuare m aggiorm ente il popolo all’uso di questo p ro ­ dotto e l’esistenza di una forte popolazione estera, che conserva in gran parte le abitudini paesane.

Le casse di risparmio scolastiche. — Una pub­ blicazione del signor De M alarce, il fondatore in F ran cia delle Casse di risparm io scolastiche, ha dato occasione a notevoli ulteriori studi intorno a queste istituzioni, le quali vanno diffondendosi pure in G er­ m ania, in U ngheria, nel Portogallo, nella Spagna e perfino in Russia.

La propaganda del De M alarce incom inciò nel 1 8 7 3 ; in breve, cioè, nel 18 7 7 , in F rancia si co n ­ tavano già 803 3 Casse di risparm io scolastiche con 176,040 libretti per L. 2 ,9 8 4 ,3 5 2 . Oggi le casse sono oltre 5 0 ,0 0 0 con più di 4 0 milioni di capitale.

« Una Cassa di risparm io scolastica — dice il L am ­ bert — non è una banale colletta di soldi ; essa deve essere un esercizio educativo. F orm a parte inte­ grante degli esercizi scolastici ; in secondo luogo è diretta, operata e com m entata dall’insegnante, esclusa ogni persona estranea alla scuola ; infine, unici d e ­ positanti sono gli scolari, i quali non depositano se non le som m e m inute del loro proprio peculio.... Q uesta istituzione ha il m erito di m ostrare allo scolaro, al futuro operaio, che cosa sia una cassa di com pensazione econom ica, e ciò entro un tem po abbastanza breve, data la breve portata dello spirito del fanciullo. I soldi ch’egli risparm ia oggi, rin u n ­ ziando a spese inutili, o cattive, li ritro v erà fra a l­ cuni mesi, fra alcune settim ane, per com perarsi un libro, o un capo di vestiario, che forse in quel m o ­ m ento da sua famiglia non potrebbe com perargli ; o per contribuire di propria tasca, cosa che lo rende fiero e contento, a u n ’ opera buona. »

Oro, argento e rame. — Il d irettore delle zecche degli Stati U niti, le cui statistiche sono assai apprez­ zale, porta a 2 0 5 ,0 0 0 ,0 0 0 di dollari la produzione m ondiale dell’ oro nel 189 6 e calcola che sarà di dollari 2 4 0 ,0 0 0 ,0 0 0 nel 1897.

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