• Non ci sono risultati.

Caduta di un grave e forza di Coriolis

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Caduta di un grave e forza di Coriolis"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Caduta di un grave e forza di Coriolis

Figure 1:

Determinare il punto di caduta di un oggetto di massa m lasciato cadere da una torre di altezza h ad una latitudine λ, corrispondente ad una co- latitudine (=angolo polare) θ = π/2 − λ, assumendo la terra perfettamente sferica di raggio R = 6.3 · 106m.

Si considerino gli effetti dovuti alla forza centrifuga ed alla forza di Cori- olis nel sistema non inerziale solidale alla torre.

Si dia un valore numerico dello scostamento del punto di caduta dalla

“verticale” individuata dal filo a piombo per h = 100m (altezza della Torre degli Asinelli a Bologna) e λ = 45o (latitudine approssimata di Bologna).

N.B: la prima misura di questo effetto fu fatta nel 1790 dal fisico bolog- nese Giovan Battista Guglielmini lanciando sfere di piombo del diametro di ' 2cm proprio dalla Torre degli Asinelli. La sua misura fu di uno sposta- mento dalla verticale definita dal filo a piombo di ∆x = 12mm in direzione Est.

1

(2)

Soluzione

Consideriamo un sistema di riferimento non inerziale locale con asse z radiale, quindi localmente verso l’alto, asse y parallelo al meridiano e diretto da Sud a Nord, asse x lungo il parallelo in direzione Ovest–Est.

La terna inerziale sia (X, Y, Z), con Z diretto lungo l’asse terrestre verso Nord e X, Y sul piano equatoriale.

Un corpo viene lanciato localmente da una altezza h ad una latitudine λ. Nel sistema (x, y, z) il corpo risente della forza gravitazionale m~g e delle forze apparenti dovute al moto non inerziale (=non a velocit`a costante) del sistema di riferimento.

Essendo ~ω costante, le forze apparenti da considerare sono quelle dovute alla accelerazione di trascinamento (l’origine del sistema non inerziale si muove di moto accelerato rispetto al S.I.), alla accelerazione centrifuga (il sistema ruota) e quella di Coriolis. Si noti che i primi due termini hanno la stessa espressione (~ω × (~ω × ~R) il primo e ~ω × (~ω × ~z) il secondo) per cui spesso la somma dei due viene chiamata semplicemente forza centrifuga, come se l’origine del sistema non inerziale fosse al centro della Terra invece che sulla superficie.

F~app= −m~ω × (~ω × ~r) − 2m~ω × ~v

Scriviamo i vettori nel sistema non-inerziale (= il nostro!):

~

ω = ωˆeZ= ω cos λˆey+ ω sin λˆez

~r = (R + z)ˆez ' Rˆez

~v = ˙xˆex+ ˙yˆey+ ˙zˆez

e calcoliamo i prodotti vettoriali (nel seguito usiamo c = cos λ e s = sin λ).

L’accelerazione centrifuga vale:

~

ω × ~r = ωRcˆex

~

ω × (~ω × ~r) = ω2Rc2y × ˆex+ ω2Rcsˆez× ˆex= −ω2Rc2z+ ω2Rcsˆey

mentre l’accelerazione di Coriolis:

~ ω × ~v =

ˆ

exyz 0 ωc ωs

˙

x y˙ z˙

= (ωc ˙z − ωs ˙y)ˆex+ ωs ˙xˆey− ωc ˙xˆez

Possiamo adesso scrivere la seconda legge di Newton. Eliminando la massa, otteniamo il seguente sistema di equazioni differenziali:

¨

x = −2ωc ˙z + 2ωs ˙y

¨

y = −ω2Rcs − 2ωs ˙x

¨

z = −g + ω2Rc2+ 2ωc ˙x

(1)

2

(3)

Per risolvere il sistema, facciamo alcune approssimazioni. Scriviamo, per stimare l’ordine di grandezza, le componenti della velocita’ come:

˙ x = ∆x

∆t

essendo ∆t il tempo di caduta (dell’ordine di pochi secondi) e ∆x lo sposta- mento lungo la direzione x. Analogamente per le altre due componenti.

Chiaramente risulta

∆y << ∆z

cio`e ci aspettiamo uno spostamento minimo dalla verticale.

Nella prima equazione del sistema (1) si pu`o allora trascurare il termine

˙

y rispetto al termine ˙z. Si noti che ˙y `e moltiplicato per sin λ, mentre ˙z per cos λ. Si potrebbe allora obiettare che vicino ai poli (λ ' π/2) questa ap- prossimazione non `e corretta. Tuttavia confrontando le prime due equazioni nel caso c = 0 e s = 1, cio`e al polo, si verifica che se le velocit`a iniziali lungo x e y sono nulle, queste non cambiano nel tempo. D’altronde al polo la caduta verticale non `e influenzata n´e dalla forza centrifuga (braccio nullo) n´e da quella di Coriolis (~ω//~v).

Nella seconda e nella terza equazione di (1) si pu`o confrontare ˙x con ωR.

Risulta:

ωR ' 2π

86400s· 6.3 106m ' 500m/s

sicuramente molto maggiore di ∆x/∆t che `e dell’ordine di pochi millimetri al secondo, come verificheremo alla fine, ma come ci si attende dalle osser- vazioni.

Quindi riscriviamo il sistema (1) come:

¨

x = −2ωc ˙z

¨

y = −ω2Rcs

¨

z = −g + ω2Rc2

(2)

Il risultato `e che la forza di Coriolis ha effetto lungo l’asse x (direzione O- E), mentre lungo gli altri due assi si risente dell’effetto della forza centrifuga.

Ad una latitudine λ = 45o, il termine centrifugo sia nella seconda che nella terza equazione, `e uguale a:

ω2Rc2 ' 4π26.3 106m

2 · 0.86421010s2 ' 1.6 10−2m/s2

Quindi l’effetto della forza centrifuga lungo l’asse z `e quello di diminuire l’accelerazione di gravit`a di un termine dell’ordine del per mille

Questo stesso effetto influenza anche la definizione di verticale come di- rezione assunta da un filo a piombo. Infatti l’effetto centrifugo si ha anche per un oggetto fermo nel sistema non inerziale, a differenza della forza di Coriolis. Pertanto un filo a piombo si discosta dalla direzione radiale, che

3

(4)

sarebbe la direzione di ~g per una terra a simmetria perfettamente sferica, per un angolo dell’ordine di 10−3 radianti. Effetto difficilmente apprezzabile nella costruzione delle pareti di una casa, e comunque analogo ad altri effetti legati alla non sfericit`a locale della terra.

Vediamo invece cosa succede in direzione O-E.

¨

x = −2ω cos λ(−gt) → x(t) = 1

3ωg cos λt3 Il tempo di caduta da una altezza h `e

tc=p

2h/g ' 4, 5s da cui si ricava lo spostamento lungo l’asse x:

∆x = 1

3ωg cos λ(2h/g)t3/2' 2π · 9.8 3 · 86400√

2(20)3/2' 1.5cm Lo spostamento `e positivo, quindi avviene in direzione Est.

Si noti che anche nell’emisfero Sud lo spostamento dalla verticale avviene nella stessa direzione, in quanto ∆x dipende dal coseno della latitudine (funzione pari).

4

Riferimenti

Documenti correlati

Una auto compie un giro completo di una pista circolare di raggio R in un tempo τ partendo da ferma con una accelerazione costante..

Una auto compie un giro completo di una pista circolare di raggio R in un tempo τ partendo da ferma con una accelerazione costante1.

N.B: la prima misura di questo effetto fu fatta nel 1790 dal fisico bolog- nese Giovan Battista Guglielmini lanciando sfere di piombo del diametro di ' 2cm proprio dalla Torre

[r]

Possiamo quindi affermare che un punto materiale si muove di moto rettilineo unifor- memente accelerato (ossia ad accelerazione costante) se la forza totale a cui `e soggetto

• Se un punto si muove di moto rettilineo uniforme la sua velocità è costante al passare del tempo e dunque coincide con la velocità media.. • Che cosa accade invece se la

Un corpo viene lasciato cadere da una certa altezza sotto l’azione della sola gravità.. Un giocatore di pallacanestro, fermo vicino al canestro, salta verticalmente per un’altezza

Ø Un carrello che scende senza attriti apprezzabili lungo una guida rettilinea a cuscino d’aria, leggermente inclinata rispetto all’orizzontale, è soggetto alla sola