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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.12 (1885) n.573, 26 aprile

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

S C I E N Z A E C O N O M I C A , F I N A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I , F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I

Anno XII - Voi. XVI Domenica 26

Aprile

1885 N. 578

SULL'ATTUALE (MIE ECONOMICA E FINANZIARIA

D E L L ' ITALIA

La recente crise, che ha colpito le Borse, un poco in causa delle minaecie di guerra, e forse non poco in causa delle precedenti troppo vivaci speculazioni al rialzo, ha prodotto, p e r ripercussione, una scossa non lieve sul mercato economico italiano, il quale da un anno già dava segno di debolezza.

C o m e avviene quasi sempre in sinuli circostanze la stampa periodica diede l'inizio ad una specie di sgomento, e contribuì a trascinare in tale s c o m p o -sto consiglio anche la pubblica opinione. Non v i f u più ritegno nell'esagerare i fatti e nel giudicare con iscarsa rettitudine. F u per qualche settimana quasi una gara sguaiata a chi sapesse dipingere con colori più foschi la condizione economica e finanziaria del paese.

Molte v o l l e abbiamo avvertito un analogo fenomeno e, p u r deplorandolo, l o abbiamo spiegato se n o n scusato, eoll'agitarsi della passione politica, la quale spinge i diversi partiti a profittare di qualunque cir-costanza per raggiungere la prevalenza e per attirare nella propria orbita, sia pure durante un momento, l'opinione dei più. T a l e spiegazione però non toglie al fenomeno la sua gravità, nè diminuisce il biasimo a chi concorre a determinarlo; tanto più se anche quegli uomini che hanno fama di serii e di solito discutono con calma, cospirano nei periodici che a l o r o si conoscono legati, a questo facile abbandono verso i più esagerati apprezzamenti. Certo non si vo-gliono sconoscere le esigenze della politica e la libertà che dobbiamo concederle di operare come m e -glio le convenga p e r raggiungere i suoi fini ; ma se i mezzi nuocciono o contribuiscono a nuocere al bene pubblico, sia perchè spaventano il paese con ingiuste analisi e con esagerati pronostici o n e fuorviano la opinione con falsi giudizi e c o n inesatti apprezza-menti, allora anche la esigenza della politica deve avere i suoi limiti e non deve esserle lecito di o l -trepassarli.

Ora ci pare che in tutta la agitazione c h e si è manifestati e più ancora nei giudizi c h e si vanno dettando con tanta ostentazione manchi soprattutto la riflessione, la quale per l'appunto non si accompagna quasi mai colla politica ; e noi che di proposito ci teniamo lontani da questa sirena cerchiamo il possi-bile per mettere un po' di studio calmo sulle cose nostre.

L ' I t a l i a nel breve giro di 25 anni dacché si è c o

-stituita a nazione, ha voluto assumere di fronte alle nazioni civili una posizione che è affatto sproporzio-nata alla sua potenza economica ; perciò in qualunque caso il suo atteggiamento è, in m o d o assoluto, inade-guato ai mezzi di cui essa dispone. E fin qui meno m a l e ; la potenzialità che manifesta, l'attività c h e a vista d'occhio va sviluppando, la sua prosperità, per molli segni evidentissimi, sempre crescente, lasciano legittimamente supporre che questo giovane regno, senta la forza latente di cui è fornito e , quasi p r e -correndo l'avvenire, voglia fin d'ora mostrare colla sproporzione delle aspirazioni qual posto indubbia-mente gli dovrà competere in un tempo non lontano. E in questi 2 3 anni T Italia nei c o m m e r c i , nelle industrie, nelle finanze ha segnato u n movimento progressivo, a cui dapprincipio nessuno osava spe-rare e d ha raggiunto delle cifre che v e r a m e n t e si credevano raggiungibili solo con molto maggiori diffi-coltà, o in tempo molto più lontano.

T r o p p e volte si è avuta occasione di esporre gli elementi che dimostrano come l'Italia, durante questi ultimi venticinque anni, ha progredito economicamente molto più di quello che si potesse ragionevolmente s p e r a r e ; e ci dispensiamo ora dal ripeterli.

S e non che tale progresso, c h e n o n esitiamo a chiamare meraviglioso, aveva per punto di partenza uno stato di cose così umile, così meschino che malgrado i passi da gigante che il paese ha fatto v e r s o la prosperità, è ancora molto lungi della meta a cui aspira e si trova sempre in condizioni molto inferiori a quelle degli altri Slati civili dei quali tut-tavia tenderebbe ad eguagliare la potenza e la influ-enza. M a la maggior parte degli italiani confondendo, con gravissimo errore, ciò si che spera di conseguire con che veramente si è conseguito, ha creato una illusione tanto più dannosa quanto più è ardito l o atteggiamento che N a z i o n e e G o v e r n o hanno voluto assumere di fronte agli altri Stati. E c c o perchè a queste ardite illusioni tengono dietro pur troppo delle disillusioni tanto più dolorose, per ciò solo che da noi stessi abbiamo voluto ingannarci sognando di essere molto più di quello che in realtà non siamo.

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258 L ' E C O N O M I S T A 26 aprile 1885 E tre anni o r sono pareva a tutti che qualunque

sagrifizio si potesse fare per raggiungere questa eman-cipazione del paese dal vincolo coattivo della carta moneta. E la abolizione del corso forzoso f a conse-guita molto più ordinatamente e felicemente di quello che si presumeva. Se non che, a sentire alcuni, sem-brerebbe che il ministro Magliani esponendo al Par-lamento il suo piano di riforma avesse dovuto anche guarentire in qualche modo che gli eventi, per tutto un periodo sufficientemente lungo, sarebbero stati propizi alla operazione proposta. Oggi infatti c h e la crisi del mercato finanziario aggravandosi fa sentire più aspramente la crisi commerciale che da due anni ci travaglia, oggi ci vien fatto di leggere dei giudizi come questi: « quando si era tentata e attuala c o n audacia e fortuna — e certo anche con grande abi-lità — un' operazione c o m e quella dell' abolizione del corso forzoso, senza avere, nel fondo, il bilancio commerciale che la favorisso e la facilitasse, e men-tre il m o v i m e n t o di importazione e di esportazione lasciava tutti perplessi — c si d o v e v a ricorrere ad espedienti di dubbia riuscita, p e r avere la moneta indispensabile alla circolazione e alle transazioni — bisognava poi rimanere fermi almeno, irremovibili anzi, sul terreno del bilancio, n o n permettendo, a nessun costo, che venisse scosso, e insidiato, e inde-bolito.

« S e questo si fosse fatto, se l'assetto finanziario, in luogo di contribuire a peggiorarlo si fosse miglio-rato — se l'elasticità necessaria si fosse mantenuta e aumentata — se l'attivo si fosse accresciuto e il passivo scemato, tutte le difficoltà che ora ci assal-g o n o e ci soffocano, a v r e b b e r o perduto della loro forza, o ci sarebbe riuscito agevole di vincerle ».

Ora queste affermazioni così recise, m a ad u n tempo così gratuite, dalle quali e m e r g e r e b b e che le attuali critiche condizioni del nostro paese sono causate dalla situazione del bilancio e dal poter avere disponibili venti o trenta milioni di avanzo, avrebbero bisogno per l o meno di un indizio di prova. E se noi ci intratteniamo qui a discutere sull'argomento, non è già p e r confutare quelle affermazioni, n è per cercare di convincere chi non vuol essere con-vertito, m a sibbene per dire quella verità che con quelle affermazioni si vuol nascondere mantenendo nell* illusione il paese.

E la verità è che l'Italia sente più fortemente le scosse che assalgono i mercati finanziari soltanto perchè la posizione che essa Ita assunto è di troppo superiore alle sue forze economiche, E poche parole bastano a provarlo.

Il Belgio ha un m o v i m e n t o di scambi interna-zionali di 2 9 3 5 milioni di l i r e ; l'Italia solo di 2379 milioni. M a il Belgio ha una popolazione di cinque milioni e mezzo, l'Italia di oltre 2 8 m i l i o n i ! Il Belgio che ha una superficie di circa 2 9 mila chi-lometri quadrati, ha 4 3 1 9 chichi-lometri di f e r r o v i e le quali danno un prodotto lordo complessivo di 130 mi-lioni, l'Italia che ha ha 2 9 6 mila chilometri quadrati di superficie, ha 9 0 4 2 chilometri di ferrovie, c h e danno u n prodotto lordo di soli 192 milioni !

Nel B e l g i o v e n g o n o messe alla posta circa 110 mi-lioni di lettere e cartoline postali, cioè circa 2 0 let-tere in media per ogni individuo, in Italia non ab-biamo che 177 milioni tra lettere e cartoline, cioè in media circa 6 lettere p e r ogni individuo !

E non parliamo del risparmio, dei consumi suntuari e di tanti altri evidentissimi segni c h e dimostrano

con chiarezza schiacciante In nostra inferiorità eco-nomica a paragone del Belgio.

Malgrado ciò, n o i ci atteggiamo a nazione che abbia maggior influenza del Belgio nei mercati finan-ziari, e v i sono periodici i quali si sorprendono che mentre il consolidato francese ed inglese ha perduto due punti il nostro sia sceso di tre !! E n e cercano le cause nella maggior o minor energia del G o v e r n o ; e se occorre tirano fuori l'abolizione del macinalo ! N o n sarebbe tempo di dire la verità ? N o n sa-rebbe tempo di dire al paese che nulla di anormale devesi trovare in questa debolezza nostra? Che essa è una conseguenza delle nostre stesse condizioni?

Questo noi v o r r e m m o meditato da coloro i quali profittano delle attuali difficoltà per lasciar leggere tra le righe dei loro articoli : « se fossimo noi a reggere le finanze, tutto andrabbe per In migliore I » -0 dicano un poco che cosa farebbero per impedire che i raccolti sieno scarsi e p e r impedire c h e la Russia e I' Inghilterra si mettano in lotta !

LA RELAZIONE

del Direttore Generale della Banca Nazionale nel Regno d'Italia

Una relazione del Direttore Generale della Banca Nazionale nel R e g n o d'Italia non può non presen-tare una notevole importanza, sia perchè si tratta del nostro maggiore Istituto, sia per la incontestata autorità di chi attualmente tiene quell'ufficio. Quindi è che crediamo di renderne conto ai nostri lettori, c o m e f a c e m m o nel passato anno. N o n li condurremo attraverso a un laberinto di cifre, ma cercheremo piuttosto di mettere in evidenza quei punti che, a nostro avviso, meritano speciale considerazione.

C h e il trascorso anno non fosse tra i più fortu-nati tutti Io sanno e sanno del pari come ciò avve-nisse per varie e non liete ragioni ; nondimeno deve sembrare abbastanza che nell' insieme n o n v i sia stato regresso di fronte all'anno anteriore.

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-26 aprile 1885 L' E C O N O M I S T A 259 tingente, non tanto però da sorpassare l'introito delle

valute metalliche che le erano v e n u t e e le v e n i v a n o per altre v i e .

F u allora che il G o v e r n o , per a g e v o l a r e alle B a n c h e di emissione l'aumento delle riserve metalliche, senza che scemasse la circolazione dei biglietti autorizzata dalla l e g g e , col decreto del 3 0 n o v e m b r e 1 8 8 4 , to-gliendo i limiti posti dal p r e c e d e n t e decreto d e l 1 2 agosto 1 8 8 3 , autorizzò le banche ad oltrepassare senza limite di s o m m a la circolazione autorizzata purché dietro deposito di altrettanta riserva metal-lica. Il quale p r o v v e d i m e n t o , di c u i a suo tempo p a r l a m m o , f u d e g n o di lode non tanto p e r l'accen-nala ragione, quanto perchè poteva a g e v o l a r e il m o d o di a v v i a r c i ad una razionale soluzione del problema monetario.

L ' on. D i r e t t o r e g e n e r a l e accenna senz' altro c h e la legge 3 1 d i c e m b r e 1 8 8 1 p r o r o g ò il corso legalo dei biglietti per altri sei mesi, oioè dal 1° gennaio a tutto g i u g n o 1 8 8 3 . I nostri lettori sanno c o m e n o i abbiamo s e m p r e sostenuto non solo che l'abolizione del corso legale non d o v e v a p r e c e d e r e quella del corso forzato, m a che quello d o v e v a s o p r a v v i v e r e a questo a l m e n o per qualche tempo. O g g i si attende che il n u o v o progetto pel r i o r d i n a m e n t o degli Istituti di emissione v e n g a discusso. E noi, pur seguitando a rite-n e r e che firite-nchèpesarite-no sul mercato 3 4 0 miliorite-ni di bi-glietti di Stalo non sia o p p o r t u n o togliere il corso legale nell'interesse stesso del pubblico, non v o g l i a m o trattare incidentalmente la questione, facendo le nostre r i s e r v e fino a che il progetto suindicato v e n g a alla discus-sione d e l P a r l a m e n t o . F i n o allora r i m a n e sospesa la esecuzione della C o n v e n z i o n e p e r 1' anticipazione straordinaria al T e s o r o dello Slato d i una s o m m a non eccedente 8 0 milioni al 3 O/o lordo. S i trat-tava infatti di u n contratto do ut des e la Banca non era disposta a consentirla, salvo a certe condi-zioni dipendenti dall' approvazione del progetto di l e g g e , cioè a patto che il suo capitale fosse effetti-v a m e n t e portato a 2 0 0 milioni e la concessione fosse rinnovata p e r 2 0 anni. P e r pagare il Gomitato di liquidazione della cessata Società della Regìa Cointeres-sata dei Tabacchi, il G o v e r n o p r o v v i d e con altra Con-v e n z i o n e cogli Istituti di emissione. Senza trattenerci su di essa, diciamo francamente c h e mentre c o m -prendiamo che talvolta la necessità n o n ha l e g g e , non ci piacque che a u n progetto di r i o r d i n a m e n t o del credito, che d e v e a v e r e di mira il presente non solo, m a anche l ' a v v e n i r e , fosse congiunto u n con-tratto speciale, appunto perchè questo poteva i n d u r r e la idea, sia pure ingiusta, che lo Stato sotto l ' i m p e r o di un passeggero bisogno, e accordasse più di q u e l l o c h e a v r e b b e accordato altrimenti, a v e n d o l ' a c q u a alla gola.

P e r citare o r a alcune cifre, n o t e r e m o che il mo-vimento di cassa ascese a L i r e 1 2 , 1 8 4 , 2 2 2 , 7 7 7 con una differenza i n p i ù di fronte al 1 8 7 3 di L . 1 , 3 1 7 , 4 0 1 , 5 7 9 . L a riserva composta di valute metalliche a u m e n t ò di L . 3 1 , 9 3 2 , 3 6 2 . Quanto alle specie, l'oro ebbe un aumento di 6 7 milioni e l'argento una d i m i n u z i o n e di 3 5 . Il m o v i m e n t o c o m -plessivo dei conti correnti ascese a L . 5 , 9 9 5 , 9 3 4 , 7 1 1 con una eccedenza di L . 7 7 5 , 5 1 8 , 6 0 2 di fronte al 1883. C i piace di accennare che, m a l g r a d o le cir-costanze s f a v o r e v o l i , le operazioni d i sconto conti-nuarono a p r o g r e d i r e , tantoché figurano p e r u n a s o m m a complessiva di L . 1 , 6 9 8 , 8 7 2 , 3 0 5 c o n u n aumento di L . 6 3 , 1 5 9 , 9 7 2 sull'anno 1 8 8 3 . N o n solo

è n o t e v o l e questa cifra, m a ci pare anco da consi-derarsi che vanno a u m e n t a n d o i recapiti da L . 1 0 0 0 in m e n o , che nel 1 8 8 4 ascesero a L . 5 1 0 , 7 5 9 , 4 9 6 , il che dimostra c h e la Banca m a g g i o r e non s o v v i e n e soltanto i c o m m e r c i a n t i p i ù grossi, c o m e da molti si è affermato e si a f f e r m a , sebbene non scenda fino a quella clientela, c h e trova il credito i n Istituti minori e più poi nelle Banche popolari.

L a relazione tocca del saggio dello sconto, m o -strando c o m e per difendere lo Stock metallico e per attirare n u o v e correnti metalliche non v i sia altro mezzo fuori di q u e l ì o di mantenere il saggio dello sconto più alto di q u e l l o c h e v i e n e praticato nei paesi c h e hanno col nostro i m a g g i o r i rapporti c o m -merciali. P e r r a g i o n e delle condizioni d e l mercato nel n o v e m b r e il saggio salì al 5 O/o e d o g g i s a p -p i a m o c o o i e q u e l l e condizioni aggravetasi abbiano consigliato di spingerlo al 6

O/o-Quanto alla circolazione, in seguito ai mentovati de-creti al 51 d i c e m b r e toccava la cifra di L . 5 5 4 , 1 0 2 , 2 6 0 con una riserva in n u m e r a r i o di L . 2 7 9 , 8 9 4 , 0 8 5 — Ora L . 1 6 1 , 2 9 2 , 0 5 2 stavano p e r la circolazione o r -dinaria di 4 5 0 milioni e per g l i altri debiti a vista, che a m m o n t a v a n o a L . 5 3 , 8 7 6 , 1 5 4 e q u i n d i si a v e v a una eccedenza di oltre 1 1 8 milioni contro una e c -cedenza di circolazione di oltre 1 0 4 milioni. C i ò prova la moderazione* e la prudenza che si accom-p a g n a n o alla oaccom-perosità nell'Ainministrozione d e l no-stro m a g g i o r e Istituto di credito. I fondi pubblici ed altri valori posseduti dalia Banca figurano nel bilancio al 5 1 d i c e m b r e 1 8 8 4 p e r L . 1 4 6 , 4 6 7 , 5 3 7 . L ' u t i l e netto dell'ultimo esercizio è di L . 1 6 , 7 8 6 , 2 7 4 con una differenza di circa 2 milioni e m e z z o in m e n o d e l 1 8 8 3 , causa il m i n o r s a g g i o d e l l o sconto e dell'interesse e gli sconti su recapiti i più a b r e v e scadenza. T u t t o insieme è d i L . 1 6 , 7 9 0 , 3 5 5 — A g l i azionisti si assegnarono L . 5 8 p e r azione nei 1 " semestre e L . 4 0 nel secondo, e cioè L . 1 3 , 6 0 0 , 0 0 0 — per atti di beneficenza L . 1 0 0 , 0 0 0 , - a conto n u o v o L . 8 , 3 5 3 . — Il fondo di riserva e quindi salilo a 3 5

milioni (cifra tonda).

L ' a z i o n e d e l nostro m a g g i o r e Istituto v a s e m p r e estendendosi. L e succursali di A r e z z o e Siena hanno cominciato il loro esercizio, e f u decretata la fonda-zione d i succursali a Barletta , M o n l e l e o n e , S o r a , Spezia e T e r n i . L e prime t r e hanno cominciato l e loro operazioni. Così questo Istituto che dal v e c c h i o P i e m o n t e , a v e n d o f e d e nei destini d'Italia, andò i n ogni r e g i o n e d i f f o n d e n d o i benefizi d e l credito p r o -segue l'opera sua di espansione, e con c i ò dimostra di saper prendere di mira l ' i n t e r e s s e del pubblico i n s i e m e al proprio.

C o m e più volte a b b i a m o a v u t o occasione d i dire, la Banca italiana ha chiesto e d ottenuto d i aggiun-g e r e alle sue operazioni il credito f o n d i a r i o , asse-g n a n d o a questo scopo una parte d e l capitale o del f o n d o di riserva p e r 2 5 milioni. C i pare c h e T i n -t e r v e n -t o della Banca Nazionale po-trà facili-tare l'es-ten- l'esten-sione d e l credito fondiario e a condizioni migliori. D'altra parte non mancano esempi di Istituti di emis-sione nostri e stranieri che c o m p i o n o simili operazioni.

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260 26 aprile 1885 all' Istituto p i ù solido e che ha p r o f o n d e radici in

tutto il R e g n o , e q u i v a r r e b b e a recare nella vita eco-nomica d e l paese una perturbazione profonda. C h e c o s a , a nostro a v v i s o , sarebbe anzi utile f a r e , l o abbiamo detto p i ù v o l t e , ma qui n o n v o g l i a m o rientrare i n tale questione. D ' altra parte la Banca potrebbe s e m p r e continuare ad esistere c o m e lstitoto di credito ordinàrio e fondiario, ma la ipotesi n o n ci pare n e m m e n o discutibile. L ' o n . G r i l l o poi senza r i s o l v e r e la questione, espone p e r conto proprio la opinione che tutto il capitale della Banca d o v r e b b e rispondere p e r le obbligazioni fondiarie, c h e così v e r a m e n t e otterrebbero m a g g i o r credito.

Di fronte alla esuberanza del capitale bancario i n Italia, colpa d e l sistema della pluralità, di fronte alla necessità di evitare operazioni contrarie a l l ' i n d o l e di q u a l u n q u e Banca e tanto p i ù di una Banca di emis-sione, questo n u o v o r a m o di credilo aggiunto al tronco p r i n c i p a l e , ci pare opportuno non s o l o , m a atto a p r o d u r r e i benefizi a i quali a b b i a m o a c c e n nato. N o n dubitiamo c h e quesii vantaggi si v e r i f i -cheranno, e d allora potrà p r e n d e r e c o n t e m p o una estensione m a g g i o r e . Ma riteniamo che fosse c o n v e niente limitare per ora, c o m e si è fatto, la cifra da destinarsi a questo scopo.

LA SISTEMAZIONE

del Prestito Bevilacqua-La Masa

Nell'articolo, pubblicato nel n° 5 7 0 dell 'Economista abbi a m o c e r c a l o ili dimostrare d i e lo Stato, e per esso il G o v e r n o , non è esente da qualche respnnsabiliià se non giuridica, certo mora "e, in questa questione'del prestito B e v i l a c q u a - L a Masa ; specialmente perciò c h e i| p u b b l i c o , - v e d e n d o l ' i n t e r v e n t o d e l G o v e r n o in tulli g l i atti c h e c o n c e r n e v a n o il prestito stesso, si f o r m ò legittimamente la convinzione che il C o m -missario incaricalo di s o r v e g l i a r e la esecuzione della l e g g e e del decreto relativi a tale operazione si accer-tasse della verità di tutte le assicurazioni che la ditta concessionaria presentava al pubblico, o a l m e n o del'a verosimiglianza delle promesse c h e v e n i v a n o fatte.

La C o m m i s s i o n e composta degli o n o r e v o l i Perazzi, Crispi e Magliani, a d i r v e r o concluse escludendo ogni responsabilità del G o v e r n o colle seguenti c o n -siderazioni :

« C h e il G o v e r n o non ha m a i assunta, n e p o -trebbe assumere alcuna garanzia d e l Prestito n è rispetto alla Concessionaria, nè i n rapporto ai terzi ; e non ha avuta mai, n è potrebbe a v e r e sia una ingerenza diretta nelle operazioni del m e d e s i m o , sia la rappresentanza degli interessi della Concessionaria o dei terzi ;

« C h e la sua azione è e d e v ' e s s e r e limitata allo esercizio di una tutela autoritaria, c o n f o r m e alla natura delle funzioni proprie del G o v e r n o , nei limiti e n e i m o d i tassativamente prescritti dal regio d e -creto del 6 d i c e m b r e 1 8 6 8 , il quale f u poco esat-t a m e n esat-t e definiesat-to c o m e un conesat-traesat-tesat-to esat-tra il Governo

ed il pubblico, piuttosto c h e c o m e un r e g o l a m e n t o

del m o d o di esercitare la predelta azione "di tutela; « Che la responsabilità d e l G o v e r n o può d e r i v a r

solo d a l l ' i n a d e m p i m e n t o , per parte sua, delle dispo-sizioni fatte c o l decreto del 1 8 6 8 e poste a carico del suo commissario ; s e m p r e c h e n e conseguisse danno ai terzi;

« C h e p e r l ' e s a m e d e i fatti finora occorsi si chiarisce non essersi verificato caso o m o t i v o alcuno di responsabilità p e r mancato o irregolare esercizio della tutela g o v e r n a t i v a e p e r danno c h e n e sia d e r i v a l o ;

« C h e la linea di condotta da continuare a se-g u i r e , p e r evitare q u a l u n q u e mediata o immediata c o m p r o m i s s i o n e del G o v e r n o , vuol essere s e m p r e regolata dal criterio seguente : assicurazione, anche

mediante equestri, de' depositi nei termini stabiliti o si facciano o non si facciano le estrazioni, nes-suna ingerenza diretta nelle operazioni del Prestito, nessuna rappresentanza della concessionaria o dei portatori dei titoli, vigilanza dell adempimento del

regio decreto del 1868. »

E noi non i n t r a p r e n d e r e m o certamente q u i u n esame critico di queste conclusioni, g i a c c h é , per nostra parte, parendoci subbiente dimostrare la esistenza di urie responsabilità morale, c r e d i a m o inutile c e r c a r e se esista anche, e in che g r a d o , una responsabilità giuri-dica. E nei d o c u m e n t i a b b i a m o appunto t r o v a t o :

che il P a r l a m e n t o a p p r o v ò la l e g g e percliè fos-sero mantenute tutte quelle norme che servono a

tutelare il pubblico;

c h e l'emissione delie p r i m e 8 0 0 mila obbliga-zioni v e n n e consentita p e r c h è fu dimos'rato dalla Concessionaria c h e era abbondantemente garantita con le rendite della detta sostanza state stimate per

lire 300 mila all'anno ;

c h e i n v e c e tali rendite erano e f f e t t i v a m e n t e molto inferiori a questa cifra, che fu la base sulla quale la emissione v e n n e consentita ; tanio che i conti di ge-stione forniti dai delegati sequestratali pur l'annata colonica 1 8 7 7 - 7 8 asserivano non potersi sperare in un prodotto netto superiore a lire 5 0 mila ;

c h e s o ' a m e n t e questa e n o r m e differenza di fatto tra la rendita denunciata e quella effettiva d e la so-stanza B e v i l a c q u a - L a Masa, ha dato m o t i v o a tulle le questioni, sollevando le quali la Concessioaria riuscì a non mantenere i suoi obblighi.

Ridotta la questione in questi punti, che ci paiono inoppugnabili, r i c h i a m i a m o l'attenzione dei lettori su queste parole cìie fino dal 1 8 7 6 s c r i v e v a n o i g i à ricordali C o m m i s s a r i o n o r e v o l i Perazzi, Crispi e Ma-gliani.

« Importa s o m m a m e n t e rialzare il credito dei titoli e restaurare la fiducia pubblica. A l quale scopo, se è essenzialmente contraria ogni variazione delle basi già stabilite, può c o n f e r i r e e f f i c a c e m e n t e la puntua-lità e regolarità delle future estrazioni.

« Cause in parte attinenti alla apertura stessa del prestito, e in parte forse estranee, hanno posto, pur troppo, la nobile Concessionaria nella necessità d i non potere sottostare, senza grandi disturbi, a quella puntuale esecuzione. M a r i m e d i o assai p e g g i o r e d e l m a l e sarebbe il d e v i a r n e g i a c c h é , oltre ad "un certo

inevitabile discredito morale del Governo, il p r e

-stito non sortirebbe l'effetto suo, e (all'irebbe lo scopo che la l e g g e si propose a f a v o r e della benemerita famiglia Bevilacqua'.

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scrupo-26 aprile 1885 L' E C O N O M I S T A 261 Iosa osservanza dei patti stipulali col pubblico, e

solo nel caso cbe siasi cominciato a riguadagnare il credito si potrà utilmente provvedere ai modi più opportuni [ter migliorare gli interessi della Conces-sionaria, e per liberarla dai troppo gravosi eliciti, a cui p e r l ' a d e m p i m e n t o delle contratte obbligazioni deve sottostare, »

« Non entra nel mandato della Commissione l'inda-gare quali potessero essere cotesti modi.

« Ma dalle cose discorse nei paragrafi precedenti e m e r g e come lo scopo, a cui deve mirarsi, è quello di assicurare i capitali necessari al regolare servizio del prestito.

« S e è oneroso per la Concessionaria il mezzo della immobilizzazione de le rendite d e i patrimonio, non sarebbe forse estremamente malagevole pren-dere accordi con una solida casa bancaria, la quale assumesse il servizio del prestito mediante una com-binazione fondala sulla garanzia già reputata suffi-ciente, del patrimonio Bevilacqua.

« Quando l'amministrazione del prestito entrasse in quest'ordine d'idee la Commissione crede che il G o v e r n o non dovrebbe negarle tutta quella eoope-razione e tutte quelle facilitazioni c h e fossero con-ciliabili col principio dell'assoluta incolumità degl'in-teressi erariali. E una tale cooperazione dovrebbe essere anzi consigliata anche dall' interesse del G o -v e r n o di ottenere un resultato, pel quale, assicurata solidalmente la tutela de'terzi, potesse cessare almeno in gran parte la tutela che esso è costretto ora ad esercitare, e potesse cessare a un tempo il pericolo di qualunque eventuale sua responsabilità pel tratto avvenire. »

Premesse queste considerazioni le quali dimostrano cbe un modo di sistemare il prestito era già va-gheggiato dal G o v e r n o e quasi tratteggiato dalla Commissione del 1876, diamo brevemente le linee generali del progetto che il Ministro delle finanze sta esaminando, riservandoci di dare in seguito ulteriori particolari.

L e obbligazioni che formavano il preslito sono i n numero di 2,500,000 da lire 1 0 ciascuna e perciò per la somma di 2 5 milioni.

Di queste n. 1,607,761 vennero dalla Concessio-naria depositate presso la Cassa di Depositi e Prestiti, giacché l'autorizzazione della emissione non doveva essere concessa che mano a mano fosse garantita dalla Concessionaria la esecuzione de'suoi obblighi. — Non furono adunque emesse se n o n 8 0 0 mila obbligazioni e di queste, 47,109 vennero già estratte nelle 1 3 estrazioni che ebbero luogo in varie epoche; rimangono perciò in circolazione sono 7 8 4 , 8 3 0 ob-bligazioni.

F i n o ad ora non sono state eseguite c h e tredici estrazioni, cioè quante n e erano state promesse nei primi quattro anni dei cinquantacinque durante i quali era compreso il periodo del prestito; per cui ri-marrebbero ancora cinquantuna annualità e d ogni annualità comprende una spesa p e r L . 636,900 e complessivamente p e r L . 3 2 , 4 8 1 , 9 0 0 . Queste cin-quantuna annualità domanderebbero nel complesso L . 8,209,000 per n. 23,301 rimborsi con premi, e L . 2 4 , 2 7 2 , 9 0 0 per semplici rimborsi di n. 427,290 obbligazioni. Quindi complessivamente il credito delle obbligazioni, cbe sono i n numero di 2,452,591 parte in circolazione parte depositate presso la Gassa de-positi e prestiti, è appunto di L . 3 2 , 4 8 1 , 9 0 0 .

A b b i a m o detto cbe un gruppo bancario, ha fatto

proposta al G o v e r n o di assumersi gli obblighi che ha attualmente la ditta Concessionaria Bevilacqua-La Rlasa verso i portatori delle obbligazioni senza ag-gravare di alcun onere il bilancio dello Stato.

La Concessionaria infatti si è ripetutamente di-chiarata nella impossibilità finanziaria di soddisfare le condizioni dietro le quali poteva esserle permesso di seguire il piano del prestito e di emettere quelle serie di obbligazioni, cbe sono ancora tenute in ga-ranzia dada Cassa depositi e prestiti. Rimanendo così le cose, le 1,667,761 obbligazioni c h e sono depositate presso lo Stato non hanno p e r la Con-cessionaria alcun utile v a l o r e , e in pari tempo i portatori delle 7 8 1 , 8 3 0 obhligizioni tuttora in circo-lazione sono sempre creditori verso la Concessionaria slessa.

Il gruppo bancario di cui q u i è parola ha p r o -posto di ritirare dalla Cassa depositi e prestiti le ripetute 1,667,761 obbligazioni versando alla Cassa slessa una somma, la quale, assieme agli interessi annui scalari, possa bastare :

1 ° a pagare p e r ciascuna annualità i premi ed i rimborsi conforme al piano delle estrazioni.

2 ° a dare alla Concessionaria un equo c o m -penso p e r la cessione delle obbligazioni ora esistenti presso la Cassa depositi e prestiti.

Naturalmente lo stesso gruppo di banchieri pro-ponendo siffatta sistemazione, conta anche sul con-corso dei portatori di obbligazioni, presumendo che essi sieno disposti a qualche sacrifizio. Da ciò l'invito ai portatori stessi di depositare presso la Banca Nazionale un certo numero di obbligazioni, con d i -chiarazione di cessione ad un prezzo fissato.

In tal modo la Stato non avrebbe alcun onere ; poi-ché, come è naturale, la Cassa depositi e prestiti pagherebbe l'interesse sulla somma cbe verrebbe v e r -sata per rilevare le 1,667,761 obbligazioni. D pub-blico sarebbe ripristinato nei suoi diritti e ricomin-cerebbe a godere dei premi e dei rimborsi quali furono promessi nel premio del prestito. L a Conces-sionaria si solleverebbe di lutti i suoi obblighi presso i portatori delle obbligazioni attualmente in circola-zione e riceverebbe dai nuovi assuntori anche u n e q u o compenso di cui sopra è parola.

Se le nostre informazioni sono esatte, come non pos-siamo dubitarne, e la operazione proposta è quella da noi qui sopra sommariamente accennata, pensiamo che il G o v e r n o debba accoglierla favorevolmente e metter fine ad una pendenza che scema senza dubbio il de-coro e la dignità del G o v e r n o stesso.

BREVI OSSERVAZIONI

sull'insegnamento dell'Economia politica negli Istituti tecnici

Da qualche anno la Commissione superiore sugli Istituti tecnici deve, a quanto ci si afferma, deplorare che, fatte alcune poche lodevoli eccezioni, l'insegna-mento della scienza economica ha luogo in tali Istituti in m o d o manchevole ed inadeguato.

L ' esame d e i lavori per gli esami di licenza, n e i quali la scienza economica ebbe sempre una parte abbastanza ragguardevole, ha da qualche tempo mag-g i o r m e n t e confermato un tale spiacevole apprezza-mento.

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6 L ' E C O N O M I S T A 26 aprile 1885 causa di quest' i n c o n v e n i e n t e ? P r o b a b i l m e n t e il fatto

può essere conseguenza di u n complesso di cause, non bene analizzate e classificate, che c o n v e r r à a c -curatamente studiare p e r non cadere nelle consuete panacee di nuovi p r o g r a m m i o di proposte di 'libri di testo, i quali peggiorano il più delle volte, anziché r i m e d i a r e e sanare i malanni.

N o n ci c r e d i a m o in condizione di poter p e r o r a constatare I' entità dell' inconveniente indicato, enu-m e r a r n e le cagioni e s u g g e r i r n e i rienu-medi ; c r e d i a enu-m o c i o n o n d i m e n o opportuno segnalare u n fatto che può essere sfuggito a c o l o r o c b e si occuparono di tale f a c c e n d a e che p r o b a b i l m e n t e ha sul lamentato in-conveniente una m a g g i o r e azione d i quello cbe non si suole supporre.

Nulla v i ha che tanto sciupi a d u n t e m p o corsi, insegnanti e d a l u n n i , quanto l ' a c c u m u l a r e vari in segnamenti s u di u n solo insegnante;, S o n o anche t r o p p o noti i pessimi risultati c b e si e b b e r o nelle

Scuole, coll'accumulato i n s e g n a m e n t o della Storia e della G e o g r a f i a ; non si insegnava n é l'una, nè l'altra; e l'inconveniente cessò solamente q u a n d o questa a c -cumulazione v e n n e abolita e n o m i n a n d o due insegnanti, v e n n e affidato l ' i n s e g n a m e n t o speciale della Storia all'uno, e della Geografia a l l ' a l t r o .

N e l così detto i n s e g n a m e n t o e c o n o m i c o , c h e ha l u o g o negli Istituti, ci t r o v i a m o di fronte ad un uguale inconveniente. 11 P r o f , di E c o n o m i a è incaricato di s v o l g e r e ad u n tempo, tre p r o g r a m m i ; il p r i m o di

Scienza economica teoretica agli alunni del 3 ° anno

della S e z i o n e Ragioneria e C o m m e r c i o e 4 ° anno della S e z i o n e F i s i c o - M a t e m a t i c a ; il secondo di

Eco-nomia politica applicata, agli alunni d e l 4 ° anno

della Sezione di Ragioneria e C o m m e r c i o ; il terzo un p r o g r a m m a di Scienza statistica, che dà a taluni insegnanti n o n poco da f a r e , m a n c a n d o u n buon libro di testo che fornisca a l m e n o gli elementi tecnici della scienza ; libro c b e m a n c a p e r c h è è difficile il farlo, attesa la m o d e r n a estensione presa da questa scienza e l e sue applicazioni matematiche c h e esi-g o n o studi speciali.

In alcuni Istituti il P r o f , di E c o n o m i a è anche in-caricato di parlare di Diritto e di Etica ; e si p u ò i m m a g i n a r e quali pillole si finisca c o n p r e p a r a r e da tali insegnanti.

M e n t r e gli indicati incarichi molteplici costituiscono di già un i n c o n v e n i e n t e g r a v i s s i m o , contrario a quel principio di specialità c h e è , colla scelta di buoni in-segnanti, la m i g l i o r e guarentigia d ' u n buono e serio insegnamento, nelle recenti proposte d i riforme per gli insegnamenti degli Istituti tecnici, si è deliberato di affidare a questo stesso insegnante l o s v o l g i m e n t o d'un quarto p r o g r a m m a , e cioè di q u e l l o della Storia

dei commerci.

Di tal guisa si viene a d a g g r a v a r e il m a l e anziché procurare di porvi u n rimedio; il c h e fa s u p p o r r e non siensi abbastanza, c o m e d i c e m m o studiate, l e v e r e cause d e l m a l e m e d e s i m o .

Ci pare i n v e c e che s a r e b b e ottimo consiglio inca-ricare un insegnante d i s v o l g e r e i d u e p r o g r a m m i di E c o n o m i a teoretica e d applicata e d un altro delia Statistica e della Storia d e l c o m m e r c i o . — F a c e n d o d i v e r s a m e n t e e continuando ad a c c u m u l a r e , c o m e at-tualmente si f a , parecchi insegnamenti su di un solo i n d i v i d u o , anzi a c c r e s c e n d o ancora la dose, i fallaci e nulli risultati non possono m a n c a r e , p e r c h è è ap-punto c o n l'accennato sistema che si r o v i n a n o , c o m e a b b i a m o detto, i corsi, g l i alunni e g l i insegnanti.

S p e r i a m o cbe queste nostre rispettose, m a f r a n c h e osservazioni, saranno tenute nel debito conto da co-loro c h e si o c c u p a n o della r i f o r m a degli studi negli Istituti tecnici, riserbandoci a parlare un'altra volta di q u e l l ' a l t r a punto lodevole deliberazione, p e r c u i v e n g o n o lasciali digiuni d' ogni q u a l u n q u e insegna-m e n t o e c o n o insegna-m i c o gli alunni della S e z i o n e Fisico-insegna-ma- Fisico-ma-tematica, molti dei quali proseguono nelle Università e nelle Scuole di applicazione gli studi di I n g e g n e r e , senza cbe ad essi v e n g a mai impartita alcuna nozione di una scienza, c h e in parlicolar m o d o p e r essi sa-r e b b e nell'esesa-rcizio della losa-ro psa-rofessione di assoluta necessità.

IL MOVIMENTO COMMERCIALE DI GENOVA

nell'ultimo quadrimestre dell'anno 1884

L a Camera di commercio di G e n o v a ha pubblicalo la sua relazione sull'andamento del c o m m e r c i o negli ultimi quattro mesi del 4 8 8 4 .

È un d o c u m e n t o importantissimo, poiché in esso sono analizzali c o n minuziosa indagine e o p p o r t u n e considerazioni le fasi e l e condizioni i n cui si

svolg o n o e si trovano tutti i principali rami di c o m m e r -cio e di produttività nella L i g u r i a .

L a relazione comincia col constatare che nel p r i m o p e r i o d o d e l l ' u l t i m o q u a d r i m e s t r e dell'anno scorso, se non nel complesso di questo, il c o m m e r c i o diede un resultato non m o l t o attivo; fatto da attribuirsi alle con-dizioni generali prodotte dalla invasione del colera, che c o m e suole s e m p r e verificarsi, ebbe per effetto di ar-restare il corso r e g o l a r e dei traffici.

A queste b r e v i considerazioni seguono tosto le illu-strazioni intorno ai più importanti articoli di com-m e r c i o .

C o m i n c i a n d o d a i carboni t r o v i a m o che m e n t r e nel trimestre s e t t e m b r e - n o v e m b r e 1 8 8 3 giunsero nel porto tona. 2 2 8 , 4 4 3 di carboni, nel periodo corrispondente del 1 8 8 4 non ne a r r i v a r o n o che tonn. 1 6 3 , 9 4 0 , e senei totale d e l quadrimestre la differenza non si presenta così sensibile si f u il gra'nde a u m e n t o c h e si ebbe nelle importazioni nel mese di d e c e m b r e le quali m e n t r e furono nel 1 8 8 3 di tonn. 3 8 , 2 7 3 , nel 1 8 8 4 raggiunsero la cifra di tonn. 9 8 , 6 0 6 .

A n c h e l ' i m p o r t a n t e c o m m e r c i o delle pelli subì una non lieve diminuzione. T r o v i a m o infatti c h e m e n t r e l e importazioni n e l ! ultimo q u a d r i m e s t r e del 1 8 8 3 ascesero a n . 2 2 7 , 8 1 3 , nel q u a d r i m e s t r e 1 8 8 4 d i m i n u i r o n o fino a 1 3 0 , 1 1 8 . A n c h e le esportazioni di quest'articolo f u r o n o in diminuzione.

N e i cotoni in bioccoli l ' i m p o r t a z i o n e ebbe un leg-g e r o a u m e n t o inquantochè confrontato l'eleg-guale periodo dei d u e anni n e resulta u n a u m e n t o p e r il 1 8 8 4 di quint. 1 1 , 2 9 3 essendo arrivati a l l ' u l t i m o q u a d r i m e -stre d i quest'anno quint. 1 3 1 , 4 7 2 contro 1 2 0 , 1 7 7 n e l l ' u l t i m o q u a d r i m e s t r e del 1 8 8 3 .

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26 aprile 1885 L ' E C O N O M I S T A 263 N e l c o m m e r c i o d e i vini si v e r i f i c ò una

straordi-naria attività che f u causata dalla eccezionale scarsità d e l raccolto delle u v e in P i e m o n t e . I vini i m -portali sono principalmente delle p r o v i n e i e meridio-nali d'Italia, ma si constatò anche u n aumento nelle p r o v e n i e n z e estere, perchè mentre n e g l i ultimi 4 mesi del 1883 ne a r r i v a r o n o dall'estero litri 2 1 8 , 9 4 4 , nel quadrimestre del 1 8 8 4 salirono a litri 3 5 4 , 1 7 3 .

L'accennata scarsità del raccolto ebbe la sua uatu- ! rale opposta influenza sull'esportazione, poiché men-tre nel detto periodo d e l 1883 uscirono dal porto j litri 3 , 7 0 3 , 4 5 5 v i n o , in quello dello scorso anno ne furono esportati litri 1 , 5 0 0 , 5 7 5 soltanto.

R i g u a r d o al c o m m e r c i o dei coloniali c o m e caffè, zuccheri, non che delle lane ed anche delle cuoja e dei cotoni i n lana, la relazione nota che non v i è più mercato v e r o c o m m e r c i a l e di lutti questi generi perchè oramai non esistono più sulla piazza le grandi Case .speculatici e importatrici di simili generi, le quali trovano o r a assai più c o m o d o e assai m e n o dispendionso l ' i m p i e g o d e i loro capitali nelle o p e r a zioni di Borsa, anziché continuare a fare il gran c o m -m e r c i o di i-mportazione, p e r il quale o c c o r r o n o grandi spese di servizio, c o m m e r c i o che oramai è divenuto passivo dal m o m e n t o che ora p e r m e z z o dei n u m e -rosi agenti ivi stabiliti e in tutti i paesi del nostro interno non solo i p i ù grandi consumatori e fabbri-canti di q u i e d e l l ' i n t e r n o che una volta f a c e v a n o le loro provviste sul mercato, g e n o v e s e ma anche i più piccoli consumatori, stante l e attuali grandi facilità di comunicazioni c o n tutti i punti produttori d e l g l o b o , sono p r o v v e d u t i direttamente dai luoghi d'ori-gine di tulli quei generi di cui possono abbisognare per il l o r o , c o n s u m o , cosicché il v e r o c o m m e r c i o c o m e poteva farsi una volta non è p i ù possibile in quella piazza il cui m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e è o r a per la massima parta rappresentato dal transito.

Mancando così il v e r o c o m m e r c i o d ' i m p o r t a z i o n e e di speculazione locale, quasi può dirsi che per molti dei principali articoli i prezzi non sono più regolali a seconda delle circostanze locali, ma prendono nor-m a dai corsi giornalieri trasnor-messi telegraficanor-mente dai mercati esteri, e segnatamente da quelli di P a -rigi, e non è r a r o il caso di v e d e r e sui listini di vendita settimanale segnate delle partite di cotone o di altri generi a peso e d a prezzi secondo la deno-minazione e la moneta estera.

IL TELEFONO IN EUROPA

U n giornale settimanale che si pubblica in F r a n -cia dava giorni s o n o la statistica delle linee telefo-niche i n esercizio nei vari paesi d ' E u r o p a alla fine del 1884. Resulta da quel d o c u m e n t o che nell'anno scorso v i è stato un m o v i m e n t o u n i f o r m e di a u m e n t o in confronto dell'anno precedente.

C o m i n c i a n d o dall'Italia si trova che dieci città g o -d e v a n o il benefizio -del telefono aila fine -d e l 1 8 8 4 contro eguale n u m e r o nel 1 8 8 3 ; ma gli abbonati da j 3 , 7 1 0 n e l 1 8 8 3 erano saliti a 5,301 nel 1884.

In Francia nel 1 8 8 1 , c o m e nel 1 8 8 3 a v e v a n o co-municazioni telefoniche undici città; m a il n u m e r o degli abbonati aumentò da 4 , 7 3 9 a 5 , 5 3 5 .

N e l Belgio in sole, cinque città, l ' a u m e n t o degli abbonati f u pari nel 1 8 8 4 a 4 0 0 . Da 2,031 si giunse a 2,443.

Nella Gran Brettagna l'aumento si v e r i f i c ò nelle seguenti p r o p o r z i o n i : da 2 , 5 6 5 a 5 , 3 5 0 ; L i v e r p o o l , Manchester, Sonthport e B l a c k b u r n , da 2 , 3 5 9 a 2 , 7 3 4 .

Nella Svezia le città p r o v v e d u t e di telefoni, c h e erano solo cinque nel 1 8 8 2 con un totale 1 , 5 5 4 ab-bonati o g g i sono cinquaotuoa con 7,737 abab-bonati.

L ' O l a n d a a v e v a p o r otto città 1 , 9 7 2 abbonati nel 1 8 8 3 ; n e contava 2 , 2 5 0 p e r n o v e città nel 1 8 8 4 .

In Isvizzera le dieci città c o n 1 , 7 9 8 abbonati che a v e v a n o telefono nel 1 8 8 3 erano diventate ventisette nel 1 8 8 1 con 5 , 7 7 1 abbonati.

In Russia si salì da sei a sette città e da 1 , 4 8 5 abbonati a 2 , 2 3 0 .

L e statistiche d e l l ' i m p e r o g e r m a n i c o mancano. S i sa soltanto che i n Berlino il n u m e r o degli abbonati era n e l g i u g n o scorso di 1,500.

L ' A u s t r i a U n g h e r i a , al d i c e m b r e 1885, a v e v a otto città p r o v v e d u t e di linee telefoniche, delle quali V i e n n a con 7 0 8 abbonati.

In N o r v e g i a , nel g i u g n o del 1 8 8 4 , due sole città, Cristiana e D r a m w e n erano dotate di telefoni, rispet-tivamente con 7 5 5 e 1 5 0 abbonati.

In D a n i m a r c a , C o p e n a g h e n a v e v a una linea c o n 5 1 6 abbonati nei g i u g n o 1 8 8 5 .

In P o r t o g a l l o v i erano linee telefoniche a Lisbona con 5 1 3 abbonati e ad O p o r t o con 1 8 3 abbonati. La Spagna era il solo paese che non avesse c o m u -nicazioni telefoniche.

LA SITUAZIONE DEL TESORO

ni 31 marzo 1885

L a Gazzetta Ufficiale d e l 1 5 aprile pubblicava i risultali d e l conto del T e s o r o al 51 marzo p. p., sui quali facciamo le seguenti considerazioni e confronti:

A t t i v o : ;

Fondi di Cassa alla scadenza

dell'eser-cizio finanziario, 1" sem. 1884. L . 560,061,584. 94 Crediti di Tesoreria alla scadenza

dell'esercizio suddetto . . . . » 64,101,107.30 Incassi dal 1° luglio 1884 a tutto

marzo 1885. . . » 1,020,121,614.41 Entrata straordinaria » 106,056,244,89 Debiti di Tesoreria al 31 mar. 1885 » 532,040,221. 43

L . 2,282,380,772,97

P a s s i v o :

Debiti di Tesoreria alla scad.

dell'eser-cizio finanziario, 1° sem. 1884 L . 589,070,892.56 Pagamenti dal 1° lug. 1884 a tutto

marzo 1885 » 1.166,528,520.28 Crediti di Tesor.a al31 mar.1885 » 118,998,545. 91 Fondi di Cassa al 31 mar. 18.85 » 407,182,814.22

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264 26 aprile 1885 ' Aumentarono nelle entrate ordinarie da luglio 1 8 8 4

a tutto marzo 1 8 8 3 le seguenti categorie : redditi pa-trimoniali dello Stato per L . 674,731.43; imposta sui fondi rustici e fabbricati p e r L . 1 , 5 3 3 , 7 3 3 . 7 2 ; tasse in amministrazione della Direz. Gen. dei Demanio per L . 1 , 0 0 3 , 6 7 9 . 7 7 ; tassa sulla fabbricazione della birra, spiriti, ecc. per L . 3,922,759.81; dogane e diritti marit. per L . 11,406,993.82; tabacchi per L . 18,288,110.13; sali per L . 4 2 2 , 4 0 4 . 4 4 ; multe e pene pecuniarie per L . 6 , 7 2 6 . 1 9 ; poste per L . 1 , 7 2 9 , 5 4 9 . 3 8 ; telegrafi per L . 487,737.31.

Diminuirono per contro nelle entrate ordinarie le seguenti categorie : imposta sui redditi di ricchezza mobile per L . 8 7 7 , 4 5 9 . 5 5 ; tassa sul prodotto del mo-vimento a grande e piccola velocità sulle ferrovie per L . 497,673.71 ; diritti delle Legazioni e dei Conso-lati all'estero p e r L . 297,266.15 ; tassa macinazione del grano per L . 2 7 , 7 9 2 , 4 1 3 . 6 3 ; dazi interni di con-sumo per L . 7 2 1 , 2 0 0 . 4 5 ; lotto per L . 116,910.95 ; strade ferr. di prop. dello Slato per L . 18,237,325.49; servizi diversi p e r L . 7 5 6 , 1 5 0 . 9 9 ; rimborsi e concorsi nelle spese per L . 1,381,861.41 ; entrale diverse per L . 1 , 9 0 0 , 6 2 8 . 9 6 ; partite di giro per L . 130,453.17.

I pagamenti nel mese di marzo ultimo scorso am-montarono ad un totale di L . 101,538,098.80 contro L . 116,600,020.03 del mese corrispondente del 1884; quindi una diff. in meno nel 1 8 8 5 di L . 15,061,921.25; da luglio 1 8 8 4 a tutto marzo 1885 essi furono di L . 1,166,528,520.28 contro L . 1,247,528,537.76 nel 1 8 8 4 ; quindi una differenza in meno nel 1885 di L . 80,999,837.48.

Premesse queste notizie riassuntive scenderemo a confrontare alcune cifre degli incassi e dei pagamenti fatti nel marzo con le previsioni dell'on. Ministro delle finanze.

II bilancio preventivo dell'entrata per l'anno finan-ziario 1884-1885, cioè dal primo luglio 1884 a tutto giugno 1885, è stato stabilito dall'oli. Magljani nella somma di L . 1,548,932,796 la quale divisa per 1 2 dà L . 129,079,499 al mese. E perchè i nostri let-tori possano vedere a colpo g l i aumenti e le dimi-nuzioni porremo in prospello le cifre tanto dell'en-trata che dell'uscita.

E n t r a t a

Redditi patrimoniali L . Tassa sul prodotto d>-l

movi-mento a grande e piccola ve-locità

Diritti delle Legazioni e dei Consolati all'estero Tassa sulla fabbricazione degli

spiriti, birra, ecc. .. . . . . Dogane e diritti marittimi.... Dazi interni di consumo Tabacchi

Sali Lotto Poste Telegrafi

Strade ferrate dello Stato Servizi diversi 12.» della somma preventi-vata 2,183,920 1.521,417 88,333 1. 539,RR2 13,831,331. 6.634, ](>4I l i , 178.0110 6. 987.3 i l 6.041,066 3,291,666 894,0 7 4,769,769 1,334,803! incassi nel mar. 1883 1,843,032 differenza negli incassi — 310,S 1,140,717 — 330,700 107,613 • 2,347, 440 1S.nl7.99l «,781,084 11 673,734 fi, 723.043 7,6 lo, 3S3 3,193,784 901,883 5,079,403 1,800,663 19,280 4- 807,838 -t-4,634,088 + 126.9,34 -t- 491,734 — 253 290 4-1,653,717 — ito. 912 4- 97,806 4- 909,674 4- 215,858

L e imposte dirette riscuotendosi di due mesi in due mesi, e d essendo state pagate nel mese di feb-braio, il confronto fra le previsioni ministeriali e gl'in-cassi attenderemo a farlo nella successiva situazione dei Tesoro, in quella cioè dell'aprile.

Passiamo adesso alle spese. Queste sono previste

E

er I' anno finanziario 1 8 8 4 - 1 8 8 5 nella somma di 1.1,541,977,812 che divise per i dodici mesi dell'anno danno L . 128,498,151 al mese. Nel complesso dai dieci

ministeri è stato speso nel mese di marzo la somma di L . 101,558,098 cioè L . 26,960,053 meno delle previsioni ministeriali.

Pagamenti

Ministero del Tesoro L. Id. Id. Id. Id. Id. I d . Id. I d . Id. delle finanze di grazia giustizia e dei culti degli affari esteri dell'lstruzi. pubb dell' interno dei lavori pubblici della guerra della marina dell'agric. industr.

e commercio. ..

12.» delia

somma pagamenti j differenza preveuti- , nel mar. ! nei vata 18S5 1 pagamenti 61,451,703 14,851,571 2,812,878 630,601 2,046,376 5, 197, U96 15,360, 23 j 21,836,483 4,778,577 21,709,916;17,094,694 2,800,70c! - 709,06012,809,946 - 5,763,13.123,011.267 21,146,168 -5,397,093 4 995,500 1 088,039-39,741,789 2,543,123 12,112 48, 399 164,570 571,343 7,034,032 69 i,320 622, 521 92,539 TOTALE L . 128,498,151(101,538,098|— 26,960,033

Finalmente se si confrontano i resultati del mese di marzo 1885 con quelli del marzo 1 8 8 4 si hanno le seguenti variazioni :

marzo diff. col marzo

E n t r a t a ordinaria 1885 1884 1,843,032 + 331,789 Imposta fondiaria 105, 662 — 2.18,342 Imposta sui redditi di ricchezza

2,316,058 + 520,796 Tasse in amministrazione delia

Direzione Generale del D e

-manio 13,271,137 4- 416,291 Tassa sul prodotto del

movi-mento a grande e piccola

ve-1,140,717 46,444 locità sullo ferrovie 1,140,717 — 46,444 Diritti delle Legazioni e dei

107,613 18,443 Consolati all'estero 107,613 4- 18,443 Tassa sulla fabbricazione degli

alcool, cella birra, acque ga-Dogano e diritti m a r i t t i m i . . . .

2,347,440 + 711,520 Dogano e diritti m a r i t t i m i . . . . 18,51 ,994 4 - , 2,559,193 Dazi interni di consumo 6,741,033 4- 143,978 14,073,734 4- 585,510 6,723,643 — 137,620 Multe e pene pecuniarie 445 -t- 390 7, 615, 3,33 4- 2,282,936 3, 193,754 4- 324.834 90', 883 13,tit:0 Strade ferrate dello Stato 5,079, 403 4- 3,179,493 1,500.043 4- 131,493 Rimborsi e concorsi nelle spese 1,014.711 — . 3,31. 194

359,926 — 51.588 6,851,514 4 - 1,734.645 Entrate straordinarie effettive. 171.847 — 109.093 2.538,601 — 5,5-8.1101 Costruzione di ferrovie 5,010 237 — 6, 4-20,885 Totale L . 102,715,718 4 - 1,491,233

Il seguente prospetto contiene i pagamenti nel marzo d e i due auni indicati :

Pagamenti

Ministero del Tesoro L . Id. Id. Id. I d . Id. Id. Id. Id. Id. delle finanze dì graziti e giustizia, degli affari esteri... della pubb istruz .. dell'interno dei lav. pubblici.... della guerra delta marina dell'agr. ind. e Cam..

T O T A L E L . nel mar. 1885 2I.70L916 -17,694.6 4 42,800,766 -7 09 0 0 2,809,946 45,763.439 4 -23,014.267 — 2l,l't6. i « s — 5,397.098 -1.088,039 —

diff. nel mar. 1884 10,503. 9,5:5. 97-12"'. 22 84 6,649. 2,59 4,868 140 049 840 .353 342 837 ,732 480 417 ,470 421 101,538,098!— 15,061,921

Nel marzo 1885 si spesero L . 15,061,931 meno del marzo 1884.

F a c e n d o adesso il confronto fra gl'incassi e i p a g a -menti, si h a :

Entrate n e l marzo 1885 L . 102,715,718 P a g a m e n t i » » » 101,338,038

(9)

26 aprile 1885 L' E C O N O M I S T A 265 Nel 1 8 8 4 si aveva a v u t o : Entrate Pagamenti L . 4 0 1 , 2 2 4 , 4 8 4 » 116,600,020 Differenza in p i ù nei pagamenti L . 4 3 , 3 7 5 , 5 3 5 E e e o finalmente il confronto fra gl'incassi e i pa-gamenti dal 1 ° luglio 4 8 8 4 a tutto marzo 4 8 8 5 . Entrate L . 1 , 1 2 6 , 1 7 7 , 8 5 9 P a g a m e n t i » 4 , 4 6 6 , 5 2 8 , 5 2 0 D.fferenza in più nei pagamenti L . 4 0 , 3 5 0 , 6 0 0 Nei p r i m i 9 mesi adunque dell' anno finanziario 4 8 8 4 1 8 8 5 si sono spese L . 4 0 , 3 5 0 , 6 6 0 in più delle entrate.

DELLE CASIERE DI COMMERCIO

Camera di Commercio di Genova. — Nella

tor-nata del 7 marzo il presidente dava c o m u n i c a z i o n e di una lettera con cui la Camera di c o m m e r c i o di V e -nezia partecipava di a v e r fatto n u o v e pratiche affin-chè v e n g a sollecitata la discussione i n P a r l a m e n t o della l e g g e sulla Marina mercantile, e r i v o l g e v a pre-ghiera alla Camera di Genova di fare altrettanto, trat-tandosi di u n a r g o m e n t o che interessa tutte le città marittime del R e g n o . D o p o di c i ò il presidente n e l mentre faceva conoscere che il collega on. G. B . R a -venna, g l i aveva già p u r e manifestato l'opportunità di f a r prendere dalla Camera una deliberazione in tale senso, esprimeva l ' a v v i s o che si debba aderire a tale d o m a n d a , giacché s e m p r e p i ù urgente si manifesta la necessità d i adottare p r o v v e d i m e n t i a f a -v o r e della M i r i n a nazionale, essendo questa in uno stato di continua decadenza, c o m e l o provano le con-dizioni assai infelici in cui essa si trovò lo scorso anno, nel quale f u r o n o quasi nulli i noleggi, e i noli c a d d e r o a vilissirno prezzo. L a C a m e r a a p p r o v a v a senza discussione la proposta, e d incaricava il preside te di dar corso di urgenza alle pratiche o p -portune.

M d l a tornata d e 4 6 dello stesso m e s e di m a r z o la Camera g e n o v e s e approvava la relazione di una sua speciale C o m m i s s i o n e sulla questione d e l l ' i m p o r -tazione temperarla dei sacchi di juta, che propo è v a alla C a m e r a di rispondere n e g a t i v a m e n t e alla d n e seguenti domande sottoposte dalla D i r e z i o n e g e n e r a l e delle gabelle alle C a m e r e di c o m m e r c i o :

1 ° S e convenga a m m e t t e r e , senza altro, alla importazione tempora ri a i n via g e n e r a l e tanto i sacchi usati c h e i sacchi n u o v i .

2 ° S e , in caso negativo, sia conveniente di p e r m e t t e r e sotto l'osservanza delle opportune cautele per i m p e d i r e ogni abuso, c h e i sacchi nuovi siano adoperali limitatamente al transito delle merci.

Camera di Commercio di Catania. — Nella

tornata d e l l ' 1 4 aprile le Camera di Catania espresse il v o l o che sieno sollecitati g l i studi p e r l'approva-zione del progetto della ferrovia circum-etnea c o n raccomandazione che l'andamento altimetrico della linea sia mantenuto quale venne proposto in progetto, perchè u n aumento di livellette n u o c e r e b b e g r a n d e -m e n t e ai trasporti che si fanno su quella l i n e a ; deliberò di a p p o g g i a r e il v o t o della C a m e r a di c o m m e r -cio di P a l e r m o diretta al G o v e r n o per un c a v o sot-tomarino f r a P a l e r m o e Napoli, e finalmente sulla

proposta del c a v . Elia p e r u n v o l o affinchè sulle r i f o r m e statutarie del Banco di Sicilia, le C a m e r e di c o m m e r c i o c o n s e r v i n o la rappresentanza e l ' i n g e -r e n t i , cui hanno di-ritto ai sensi del v i g e n t e statuto approvava il seguente ordine del g i o r n o :

« L a C a m e r a , intesa la relazione del proponente cav. Elia, che approva ;

« Considerando che la missione del Banco di Sicilia è essenzialmente c o m m e r c i a l e essendo stato esso fon-dato e o l i ' i n t e n d i m e n t o precipuo di a g e v o l a r e il com-m e r c i o dell' isola a cui è d o v u t o in gran parte il c o n s i d e r e v o l e i n c r e m e n t o del B a n c o ;

« Deplora che le più importanti proposte di r i f o r m e allo statuto del Banco tendono a scemare l ' i n f l u e n z a e l ' i n g e r e n z a delle C a m e r e di c o m m e r c i o , che costi-tuiscono la legittima rappresentanza d e l c o m m e r c i o dell' isola.

« Invita i suoi delegati e rappresentanti al Consi-glio generale a respingere tutte le proposte che sce-m o n o direttasce-mente o indirettasce-mente i diritti e le at-tribuzioni delle C a m e r e di c o m m e r c i o nell'ammini-strazione del Banco ;

« N o m i n a p o i una commissione p e r c h è in confor-mità di questa deliberazione presenti alla C a m e r a una relazione particolareggiata su'le proposte r i f o r m e da v a l e r e in ogni caso, p e r sostenere presso il G o -v e r n o i diritti e le ragioni del c o m m e r c i o d e l l ' i s o l a ;

« R a c c o m a n d a alla presidenza di c o m u n i c a r e se-duta stante e d o c c o r r e n d o per telegrafo quest'ordine del g i o r n o ai delegati e rappresentanti della Camera e degli altri enti morali, che c o n c o r r o n o alla compo-sizione del Consiglio generale, e d alle altre C a m e r e di c o m m e r e i o siciliane invitandole ad appoggiarlo con i loro voti » .

Notizie economiche e finanziarie

Situazione delle Banche di emissione italiane ed estere.

(tu milioni)

Banca Nazionale del Regno

31 marzo 10 apr. differ.

Cassa e riserva.. L. 30.', 1 294.1 — 8,0

AttÌV0

i Portafoglio 280,6 274.6 — 6,0 Anticipazioni 33,3 74,4 — 41,1 ' Capitale L . 200,0 200,0 — i Massa di rispetto.. 35,0 35,0 — I • 5l t ' l ! 555,9 4^-R(543,6 ( Altri dubiti a usta.. 41,4) ' 46,b) '

Banca Nazionale Toscana

10 mar. 10 aprile 12,3 Cassa e riserva . L. Portafoglio Anticipazioni Capitale L . Massa di rispetto . Circolazione.. 62,3 Altri debili a lista.. 0,5

34,1 27,9 0,3 30,0 3,2 62,! differ. - L i + 1,9 + 0,1 63,3] 33,0 29,8 0,4 30,0 — 3,2 — 63,8 + 1,0

Banca Romana

Cassa e riserva L, Portafoglio.. . . . '. . Anticipazioni.... Capitale Massa di rispetto Circolazione 45,6ijf i Altri debiti a lista 0 , 9 r ° '3

(10)

L ' E C O N 0 M I S T A

Passilo

Banco di Napoli

20 mar. 31 marzo differ.

(Cassa e riserva.. L. 138,3 145,8 Portafoglio 65,1 68,9 (Anticipazioni 26,5 26,9 Capitale L . 48,7 48,7 Massa di rispetto... 8,4 8,4 J '5 0,4 Circolazione. 174,8)24(. „ 189.6)..,.. s ,

-Altri debili a rata. 7 1 . 5 V4 b'd 72.2 d b l'8 + 1 5'5

. Altri debili a rata. 7 l ' , 5 i "u' ° 72,2

Banco di Sicilia

31 marzo Cassa e riserva... L. 31,1 Portafoglio 25,6 Anticipazioni 3,8 Capitale.. 12,0 Massa di rispetto . . . . 3,0 Circolazione.... 41,1

Altri deb. a vista 3a5 (7 1>6 30^1 7 3' °

10 aprile differ. 30,9 25,6 6,9 12,0 3,0 0,2 3,1 + M

Banca di Francia

18 aprile (Incasso metallico Fr. 2,100,2 AttlVO Portafoglio 911,1 (Anticipazioni 287,9 Pattimi SCircolazione 2,906,6 rl"'"U {Conti correnti 530,9 25 aprile differ. 2,112,2 + 12,0 914,7 + 3,6 284,4 - 3,5 2,857,4 + 49,2 613,1 + 82,2

Banca dei Paesi Bassi

11 aprile 18 aprile differ.

Ì

Incasso metallico Fior. 131,9 132,7 + 0,8 Portafoglio 48,6 47,3 — 1,3 Anticipazioni 42,7 43,1 + 0,4 Pattimi Circolazione 190,1 189,0 — 5,1

r458l,u{ Conti correnti 14,8 15,3 + 0,5

Banca Austro-Ungherese

7 aprile 15 aprile differ.

( Incasso metallico Fior. 198,4 198,2 — 0,2 AttiVO I Portafoglio 114,2 110,5 - 4,2

( Anticipazioni 25,9 26,9 + 1,0 Circolazione 349,3 347,1 — 2,2 • Conti correnti 86,7 86,8 + 0,1

Banca nazionale del Belgio

9 aprile 16 aprile differ.

( Incasso metallico Fr. 98,3 96,3 — 2 0 1 Portafoglio 286,2 285,4 — 0,8 (Anticipazioni 10,9 11,3 + 1,4

Circolazione 345,8 345,4 — 0,4 Conti correnti. .. 64,2 61,4 — 2,8

Banca Imperiale di Germania

31 marzo

lui.. ( Incasso metallico... St. 27,9

1,111,11 { Portafoglio e anticipaz. 23,0 ( Circolazione 38,6 (Conti correnti 9,4 < aprile d i f f e r . 27,6 - 0,9 21,5 - 1,5 37,5 - 1,1 9,3 — 0,1

Banche associate di Nuova York.

4 aprile 11 aprile differ.

(Incasso metallico Steri.. 20,9 21,2 + 0,3 ( Portafoglio e anticipaz... 60,5 60,4 — 0,1

paSojvo i Circolazione 2,3 2,2 - o ' i

/ Conti correnti 70,5 70,8 + 0,3

Banca d'Inghilterra ( 1 6 aprile).

A u m e n t a r o n o : i conti correnti particolari di ster-line 1 2 7 , 9 3 2 .

line 8 9 2 , 3 9 4 ; i fondi pubblici di st. 2 3 7 , 6 0 6 ; Viri

casso metallico di st. 2 7 7 , 6 6 1 ; e la riserva biglietti

di st. 4 5 3 , 8 3 0 .

D i m i n u i r o n o : la circolazione biglietti di st. 2 6 0 , 0 0 5 ; i conti correnti del Tesoro di sterline 4 7 7 , 1 4 1 e il

portafoglio e le anticipazioni di st. 3 2 6 , 9 3 2 .

— P e r opporluna norma dei nostri produttori ed esportatori pubblichiamo la nuova tariffa, francese a c c o m p a g n a n d o l a della indicazione degli antichi diritti doganali, o r a soppressi. B e s t i a m e (a) Vacche Tori Giovenchi, torelli. . Vitelli Montoni, pecore . . Agnelli

Becchi, capri e capretti . » 1,00 Maiali

Porcellini da latte di peso superiore agli 8 cliil. .

Carni fresche macellate (b) » 7,00 Carni salute (ò) . . Nuova Vecchia tariffa tariffa L . 25,00 15+0 » 12,00 8,00 » 12,00 8,00 » 8,00 5,00 » 4,00 3,00 1,50 » 4,00 3,00 2,00 0,50 » 1,00 2,00 0,50 » 1,00 0,00 » 6,00 3,00 » 1,00 0,50 » 7,00 3,00 » 8,50 4,50 Differenza 1 0 , 0 0 4 , 0 0 - f - 4 , 0 0 3 , 0 0

+

2 , 5 0 - t - 1 , 0 0 0 , 5 0

+

0 , 5 0

+

3 , 0 0

+

0 , 5 0

+

4 , 0 0 - f - 4 , 0 0 ( a ) A capo.

(&) Ogni 100 chilogrammi.

O e x - e a l i ( 1 )

Nuova Vecchia

tariffa tariffa Differenza

Grani europei ed importati direttamente dai paesi d' origine, se di produ-zione extra-europea (2) L.

Farine (2) » Avena, segala, orzo (2) . »

Orzo p. birra (Maitz) (2). » Biscotto , farine d' orzo e

avena, grani peri.. . . » 3,00 6,00 1 + 0 1,90 0, 60 1,20 - 2,40 4,80 1,50 1,90 » 5,50 1,20 + 3,30

(1) Per ogni 100 chilogrammi.

(2) Se di provenienza da depositi europei, ma di produzione extra-europea, i dazi sono aumentati di una tassa di entrepòt e salgono rispettivamente a L . 6,60, 9,60, 5,10 e 5,50.

RIVISTA DELLE BORSE

(11)

26 aprile 1885 L ' E C O N O M I S T A 267 per effetto di f a r perdere alla rendite e ai valori i

vantaggi ottenuti sabato passato, ma di spingere i mer-cati v e r s o ulteriori ribassi. È inutile insistere sulle cause di questo repentino c a m b i a m e n t o , i m p e r o c c h é tutti c o l o r o che si occupano di politica e di affari, sanno bene che il mercato d e i v a l o r i pubblici si trova oggi alla pari di molte altre speculazioni, sotto l'influsso del g r a v e conflitto insorto fra la Russia e l'Inghilterra p e r r a g i o n e dell'Afganislan. E f u a p punto fino da lunedi che si c o m i n c i ò a bucinare che le relazioni fra le due grandi potenze si facevano s e m -pre più tese e che la questione insorta fra esse si era di n u o v o inasprita. E la tendenza d e i mercati si fece p e g g i o r e allorché Gladslone e G r a n v i l l e d o m a n d a r o n o alle C a m e r e inglesi u n credito di undici milioni di sterline p e r i bisogni dell' esercito e quando si c o -nobbe il rapporto del generale inglese L u m s d e n che con dettagliati particolari contraddicendo al dispaccio del generale russo K o m a r o f f , dimostrava che il com-battimento di Kurschi f u un atto di a g g r e s s i o n e dei russi, i n nessun m o d o provocato. A n c h è la questione del Bosphore Egyptien, che in altri tempi sarebbe stata senza importanza, v e n n e ad aumentare le inquietudini, facendo sopporre cbe fra la Russia e la Francia, pos-sano esservi intelligenze di alleanza. È indubitato che il pericolo di una g u e r r a , almeno fino al m o m e n t o in cui scriviamo, non manca di essere serio e i m m i nente, ma finché il cozzo delle armi non è a v v e n u t o vi è s e m p r e speranza che il dissidio possa comporsi pacificamente. E questa speranza non sembra fuori di luogo se si riflette che il timore delle c o s e g u e n z e imprevidibili di una guerra non mancherà d ' i n f l u i r e sulle determinazioni d e i gabinetti russo e inglese i n senso pacifico, senza dire che le altre potenze n o n potranno a m e n o a l l ' u l t i m ' o r a d i interporre i loro uffici a p r ò della pace, perchè se si sa d o v e c o m i n -cia una guerra, non si può mai p r e v e d e r e o v e possa finire. La situazione del mercato monetario interna-zionale continua a d essere tesa, e subisce anch'essa l'avvicendarsi degli a v v e n i m e n t i politici.

E c c o adesso il m o v i m e n t o della settimana :

Rendite francesi. — Il 5 O/O da 1 0 8 , 6 5 cadev a

a 1 0 8 , 0 5 e o g g i resta a 1 0 8 , 3 7 il 3 0|0 da 7 8 , 3 7 ; ribassava a 77,70, e il 3 0/0 ammortizzabile da 8 0 , 3 5 a 7 9 , 6 0 .

Consolidati inglesi. — D a 9 5 9/16 cadevan o

a 9 5 e poi risaliva a 9 5 3/8.

Rendita turca. — A L o n d r a da 1 5 1/2 indietreg

giava a 1 5 3/8.

Valori egiziani. — L ' E g i z i a n o n u o v o da 3 2 4 c a

-deva a 3 0 4 p e r risalire o g g i a 3 1 0 e il Canale di Suez da 2 0 2 5 a 1 9 8 5 e o g g i a 1 4 9 1 .

Valori spagnuoli. — L a nuov a rendita esteriore

da 5 7 1 /2 indietreggiava a 5 7 .

Rendita italiana 5 0\O- — Sulle vari e borse

italiane da 9 5 , 3 0 in contanti ribassava a 9 3 , 3 0 e da 9 5 , 5 0 p e r fine m e s e a 9 3 , 5 0 ; A Parigi da 9 4 , 4 o declinava a 9 2 , 4 0 e oggi resta a 9 2 , 9 0 a L o n d r a da 9 3 , 1 0 scendeva a 91 l"/4 e a Berlino da 9 2 risaliva a 9 3 , 2 5 e oggi chiude a 9 1 , 6 0 .

Rendita 3 OjO- — V e n n e negoziata fra 6 0 , 5 0 e 6 1 . Valori pontifìcii.— Il Blount e il Cattolico 1 8 6 0 - 6 4

da 9 4 indietreggiavano a 9 3 , 5 0 e i l Rothschild invariato a 9 8 . N e g l i altri valori l e contrattazioni f u -rono quasi nulle e nella m a g g i o r parte di essi il deprezzamento f e c e n u o v i progressi.

Valori bancarj. — L a Banca Nazionale italiana

invariata fra 2 1 8 5 e 2 1 9 5 ; la Banca Nazionale T o s

-cana oscillante fra 1 1 4 5 e 1 1 3 5 ; il Credilo Mobiliare da 9 2 8 cadeva a 8 9 5 ; la Banca Romana da 1 0 3 0 saliva a 1 0 8 3 ; il Banco di R o m a invariato intorno a 6 7 0 , la Banca Generale da 6 1 5 scendeva a 6 0 2 ; la Banca di Milano da 6 1 5 a 5 9 5 e la Banca di T o r i n o da 8 1 0 a 7 9 8 .

Valori ferroviari. — L e azioni meridionali da

6 9 5 c a d e v a n o a 6 7 0 . Sugli altri titoli non si fecero operazioni di sorta.

Credito fondiario. — R o m a fu negoziato a 4 7 0 ;

M i l a n o a 5 1 0 ; Napoli a 4 8 4 , 5 0 e Cagliari a 473.

Cambi. — U n po' m e n o sostenuti dell'ottava scorsa.

Il Francia a vista resta a 1 0 0 , 8 0 e il L o n d r a a tre mesi a 2 5 , 3 8 .

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