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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.14 (1887) n.680, 15 maggio

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L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIEN ZA ECONOM ICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N CH I, FE R R O V IE IN TE RESSI P R IV A T I

Anno XIV - Voi. X V lil

Dom enica 15 M aggio 1887

N . 680

ABISSUS ABISSUM INVOCAI

So non si trattasse di altra cosa che quella di assistere agli imbarazzi crudeli nei quali si trovano i nostri avversari — gli econom isti opportunisti — ed a quelli dei nostri amici che hanno abbandonato il cam po liberale per sottomettersi alla bandiera del socialism o di Stato, quale fu importato in Italia, cioè spoglio di quell’ autorità e di quella erudizione che 10 rende forte in Germ ania, noi non dovrem m o che rallegrarci. Ma ci va di mezzo il presente e l’ avve­ nire del paese e sotto questo aspetto lo spettacolo è dei più lacrim osi. Abissus abissum invocai; c o m ­ messo un errore, quando intervengono la ostinazione ed il falso orgoglio per sostenerlo anziché ripudiarlo, è fatale procedere di errore in errore e sd ru c­ ciolare fino in fondo.

Finanza severa, parsimoniosa, v igilan te; abbiam o detto che occorreva dopo l’ abolizione del corso for­ zato. Seguendo tale indirizzo avrebbe potuto l’ on. Ma­ gliaio sgom inare per sem pre i suoi avversari, invi­ diosi della sua gloria, e mantenersi una posizione fortissima. Invece lasciò com prom ettere il pareggio con forti spese e volle, peggio ancora, che la finanza fosse ancella della politica. E gli errori si accum u­ larono sugli e rro ri; l’ opportunism o, spinto fino al di­ sprezzo dei principi e delle teorie portò le con se­ guenze a cui oggi assistiamo.

Il sussidio al risanamento di Napoli legato ai premi per la marina m ercantile ; i premi per la marina m er­ cantile legati allo sgravio dei decim i, lo sgravio dei decim i legato allo sgravio del sale ecc. ecc. è tutta una catena di errori nella quale la politica ebbe per cassiere la Finanza e la Finanza per fondo di cassa 11 bilancio.

Quante volte abbiam o detto all’ on. Magliani : basta! basta ! la corda è troppo tesa ! N on abbandonatevi a corpo m orto a questi opportunisti che rinnegano i principi che aborrono dai program m i, che am ­ mettono una sola teoria : — mantenersi al potere od arrivarvi.

Oggi gli imbarazzi a ccrescon o, la perequazione fon­ diaria, legge sulla quale un Ministro poteva g lorio­ samente cadere, sicuro di risorgere più forte, si volle espugnare coll’ abbandono dei tre decim i ! E il bi­ lan cio? gridam m o a llo ra .— Il bilancio va benissùno; si ostentò di rispondere. Ed oggi i nodi sono venuti al pettine. Oggi bisogna giuocare di equilibrio per tentare la im possibile dimostrazione che non si è in contraddizione; bisogna tentare sottili dimostrazioni e fare distinzioni scolastiche per far credere, alm eno

ai profani, che non si è in opposizione colle teorie altra volta coraggiosam ente manifestate.

Ma intanto gli errori, i tentennamenti, e le con ­ traddizioni passate portano il loro frutto e le diffi­ coltà si fanno sem pre più forti sem pre più incalzanti;

abissus abissum invocai ed ogni giorno occorre

riparare con un nu ovo errore agli errori d’ ieri. E cco infatti la situazione.

Non vuol am m ettere il Ministro delle finanze — com e noi avevam o speranza — che i provvedim enti fiscali sono necessari anche per riparare alle deficienze esistenti del bilancio. L ’ on. Luzzatti colla sua rela­ zione tentò di aiutarlo nella ostinata negazione di un fatto palese; e si annunciò e si afferm ò che t nuovi oneri debbono provvedere soltanto alle nuove spese. Or b e n e ; ciò non è vero, perchè il bilancio attuale si chiude con circa 5 milioni di avanzo quando non si com putino gli effetti delle leggi v o ­ tate nell’ anno, ma si chiude con un disavanzo di parecchi m ilioni se si tien conto di questi oneri e di parecchie diecine di m ilioni, se si calcolano an­ che le m aggiori spese ferroviarie a cui si va in ­ contro volendo, mantenere la legge del 1879 e quella del 1 8 8 5 , com e ha dichiarato di volerlo Fon. Saracco.

Se adunque colle nuove im poste si vorrà provvedere soltanto alle nuove spese militari, rimarrà ancora il disavanzo preesistente. Era questo il m om ento opp or­ tuno per fare una confessione generale, giacché il rior­ dinam ento della finanza valeva bene il sacrifizio di un poco di am or proprio personale di qualche m ini­ stro. Il Parlamento avrebbe accordato tutto, ed il paese avrebbe tutto ratifica to, giacché sopra ogni cosa, paese e Parlamento, voglion o la finanza forte ed il bilancio ordinato.

Invece i contribuenti avranno gli oneri senza il vantaggio di vivere in tranquillità'sull’ equilibrio tra

entrate e le spese.

Questa falsa via scelta dal Ministro delle finanze produce però le inevitabili conseguenze. Quelli che erano disposti a dim enticare la sua debolezza di di questi ultimi anni — com e eravam o disposti noi — in grazia della energia avvenire che sem brava prom ettere, rim asero dolorosam ente sorpresi di questo m edio temperamento accettato dali’ on . Magliani e si sentono costretti a dichiarare che non possono am ­ m ettere il prolungam ento di una situazione che è pericolosa.

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se con ciò finiscono a dem olire chi, a suo tem po, li ha .aiutati. Gli agrari infatti com battono con tutte le loro forze la proposta di sospendere la abolizione dei due decim i di imposta fondiaria. La speranza che la solidarietà dei partiti prevalesse sulle esigenze dei gruppi, non va lse; fo n . Magliani ha dato f esem ­ pio di preporre la conservazione della sua posizione alla salute del bilancio quando, contro il parere dpi suoi veri am ici, accordò lo sgravio dei tre decim i ; ed oggi è pagato di eguale moneta. E , diciam o il vero, gli agrari hanno buon giuoco. — Essi hanno ancora nelle orecch ie il tuono sicuro col quale f o n o - vole Magliani afferm ò, non più tardi di un anno fa, che il bilancio poteva sopportare lo sgravio dei tre decim i di imposta fondiaria, senza bisogno di rico r­ rere a nuove imposte. E quando fo n . Ministro di­ ceva questo, l’ impresa affricana era già com inciata, i risultati delle costruzioni ferroviarie erano a tutti no­ tissimi. E gli agrari d ic o n o : ci avete accordato lo sgravio dopo lunga discussione, noi abbiamo fatti i nuovi contratti in base ad una legge ed oggi volete riprenderci le fatteci con cession i? E com batterono vivacem ente nella Com m issione. Fu chiamato nel suo seno fo n . Ministro delle Finanze, il quale, invece di sostenere energicam ente le proprie proposte, co ­ m inciò a tentennare e, insistendo perchè venisse so­ spesa l’ abolizione del 2 ° decim o, ammise che si la­ sciasse im pregiudicata la sospensione del 3° decim o.

Bastò questo perchè gli agrari prendessero ardire per resistere con m aggiore energia. L ’ on. L ucca, il capo del gruppo, propose addirittura che non fosse accordata la sospensione della abolizione nè del se­ con do nè del terzo decim o. « Propongo, egli disse, che, mantenuta intera la applicazione della legge di perequazione fondiaria, il Governo, con opportune pro­ poste, sostituisca il provento del secondo decim o che in forza di detta legge deve essere abolito a partire dal prim o luglio 1 8 8 7 . » L ’ on. L u cca trovò per la sua proposta sei voti favorevoli e sei voti contrari : furono con lui gli onorevoli Tegas, Agliardi, Righi, R aggio, Calciati! — Sei votarono contro è furono gli on. Salandra, Di Rudinì, Florenzano, Miceli, Giolitti, Branca. La proposta si tenne respinta. Allora andò ai voti la proposta del fo n . Salandra che suonava : « La Com m issione consente di sospendere l’ aboli­ zione del terzo decim o, non consente all’ abolizione del secondo decim o, ed invita il G overno a proporre provvedim enti per sostiture il provento del secondo

decim o. » '

Questa proposta trovò otto voti favorevoli. Così si determina un conflitto tra la Com m issione e l’ o n o ­ revole Ministro delle Finanze ; fo n . Salandra è stato nominato relatore e la lotta sarà senza dubbio aspra, a m eno ch e l’ on. Magliani, visto il pericolo di essere superato dal num ero, non ceda ancora di più e a c ­ cetti di radiare dal suo progetto quanto riguarda i due decim i della im posta.

E notisi che la lotta non si fa soltanto in Parla­ mento, ma gli agrari hanno in questa occasione messo m ano ai grandi mezzi ; e Consigli com u ­ nali, Consigli provinciali, Comizi agrari, Camere di com m ercio, Società di ogni genere hanno emessi voti più o m eno caldi perchè f abolizione dei de­ cim i non sia sospesa. È una specie di plebiscito quello che si è tentato, ma non può colpire se non coloro i quali non sanno com e sia facile ottenere i voti dei sodalizi, e dei corpi morali specialm ente quando quei voti accarezzano i contribuenti e.... gli

elettori. Se non che in questi giorni il Direttore generale delle imposte dirette ha voluto esso pure far udire la propria v oce ed ha osservato che il fa ­ m oso sgravio dei decim i importa appena in media Lire dodici per ciascun proprietario ; poiché i pro­ prietari sono in num ero d i 5 ,4 9 1 ,6 1 8 e l ’ imposta sale a 1 2 5 ,4 1 9 ,1 3 7 lire. Ora se si pensa che molti p ro ­ prietari pagano al di sopra della media suddetta, r i­ mane dimostrato che i piccoli proprietari tutto al più dovranno continuare a pagare circa tre o quattro lire l’ anno per ciascuno ! — Possono quindi sul^ serio gli

agrari sostenere che dai due decim i dipende l’ avvenire

dell’a gricoltu ra ? — Ma ciò non di m eno, lo rip e­ tiamo!5 avranno buon giu oco nella discussione parla­ m entare, dove non sono sem pre le buone ragioni quelle che persuadono. Ed il pericolo per il Ministro

è tanto più serio in quanto che la Com m issione si è mostrata abbastanza inclinata a portare il dazio sui cereali a cinque lire. Il Parlam ento si troverà quindi dinanzi ad una proposta del Ministero vivam ente contrastata e la quale importa la abrogazione Mi una legge da poco tem po approvata, e la possibilità di ricavare un reddito quasi equivalente, accrescendo di due lire il dazio che lo stesso Ministro propone di aumentare di una lira e 60 centesimi.

Avrà la forza il Ministro di resistere fino all’ ul­ t im o ? — o piuttosto non stimerà opportuno transi­ gere ancora una volta ? — Noi non facciam o prono- stici ; ma francam ente nulla di buono ^ possiamo dedurre dalla condotta passata. Ciò che è certo è q u esto: che i liberali sono indeboliti dalle proposte del Ministro, e che i protezionisti da quelle stesse proposte traggono lena e coraggio nell osare e nel

lottare. . .

Noi orm ai desideriam o che il Ministro si decida, ed una buona volta : o cada su un program m a, o rom pa ogni legam e col suo passato.

L ’ on. Magliani. ha fatto dire da un giornale che abbiam o fatto opera non utile al paese m ettendolo in contraddizione colle sue precedenti dichiarazioni, e che, ad ogni m odo, è sempre facile trarre in con ­ traddizione un uom o di Stato che da lungo tempo regge un portafoglio. V orrem m o osservare che non abbiamo già riportato le parole pronunciate dal m i­ nistro Magliani dieci anni or sono, ma quelle che disse alla Camera appena 13 mesi fa ; e vorrem m o ag­ giungere che è sem pre utile far conoscere al paese le virtù ed i difetti di chi lo governa. L’ Economista ha per tanti anni difeso e lodato fo n . Magliani e le sue opere, che può a buon diritto censurarlo ora che ritiene l’opera sua intrinsecamente inefficace e, com e esem pio altrui, pericolosa.

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IL PROGRAMMA DELLE ECONOMIE

La F rancia, o m eglio i suoi poteri legislativo ed esecutivo sono da qualche tempo alla ricerca delle econom ie da introdursi nel bilancio. La finanza fran­ cese è infatti più malata che mai e non riesce, per quanti m edici le si mettano d’ attorno, a guarire da una malattia, del resto endem ica, qual’ è quella del disavanzo. Ma la ricetta che corre il pallio in questi giorni è appunto quella delle econom ie ed essa è evidentem ente dettata da illusioni non speciali ai legislatori francesi, ma com uni a tutti i Parlamenti possiamo dire a tutti i paesi. Quello delle econom ie non è però un program m a pratico, m entre la finanza vive di atti e di fatti, vale a dire di riform e im m ediate, possibili, perchè i bisogni del T esoro non possono aspet­ tare una soddisfazione a termine lontano. Non è pratico perchè la sua attuazione esige una riform a nei costumi che non può essere com piuta da una Com m issione di bilancio, nè da un Ministero e nean­ che dal Parlamento, per quanto possa fare m olto.

D’ onde le difficoltà della situazione finanziaria della Francia, la quale ha una non lieta alternativa cui ricorrere, o nuove im poste o un prestito. Le prim e, quando non hanno un carattere protettivo, com e i dazi alle im portazioni, sono in generale re­ spinte dalla dem ocrazia francese che teme di alie­ narsi coi nuovi tributi le simpatie dei più tiepidi am ici della repubblica e di rinforzare così le schiere reazionarie. Ma, qualunque sia il partito al quale finirà per appigliarsi la Francia, non v ’ ha dubbio che, per quanto sia poco pratico, è assai notevole il sentimento ora diffuso di frenare le spese, di falcidiare anzi nei bilanci tutte quelle som m e che rappresen­ tano spese superflue. Il male è però che una volta introdotta in bilancio una nuova spesa, essa non appare più superflua, non è cioè più facilmente cancellabile.

Essa ha i suoi naturali difensori e si capisce quali possano e debbano essere; essa viene giustificata in un m odo e nell’ altro e guai al Ministro — se ve n’ è alcuno tanto ardito ! — che la cancella dalle spese del suo dicastero. Del resto non va neanche taciuto che il ridurre ipso facto parte delle spese di amministrazione, il sopprim ere da un m om ento all’ altro i funzionari dell’amministrazione non può farsi senza produrre inconvenienti nella m acchina amministrativa e forse facendo pagar caro ai citta­ dini il risparm io di qualche migliaia di lire. La Francia, anche in questo, ha fatto tentativi vari, ma ha visto ben tosto che non è quando urge aum en­ tare le entrate del paese che si possono ridurre gli im piegati dell’ am m inistrazione finanziaria, o che dopo aver prom esso lavori pubblici su grande scala, istru­ zione pubblica senza parsimonia, non si può più ri­ fare i conti e appagare tanti desideri con delle vane parole.

Che resta adunque di possibile in simili frangenti? Invero la risposta non è facile, quando si escludano i mezzi eroici delle nuove im poste e dei prestiti. Da noi, riconoscendo finalmente quelle necessità im pre­ scindibili che da tem po abbiam o segnalate, si è ri­ corso alle nuove im poste, le quali hanno anche in qualche caso uno scopo protettivo mal celato. A m ­ mettiamo pure che coteste n u ove imposte debbansi accettare, resta pur sem pre il fatto che le spese continuano ad aumentare senza freno ; che non si

vede fino a qual lim ite potranno giungere per fer­ marsi, che dell’ aum ento progressivo delle spese pochi e quasi a m alincuore si occupano. Eppure l’ aum ento delle spese è il fatto più caratteristico e grave della politica finanziaria contem poranea. E alcune cifre pei principali paesi ci metteranno in grado di farci un idea delle differenze nelle spese tra oggi e soli dieci anni fa *)• Austria . . » • • 1876-77 1885-86 fiorini » 482,910)000 520,198,772 j-f-fior. 87,278,772 Ungheria . » 1877 1886 » » 233,410,420343,686,545 j+fior.110,276,120 Francia • . » 1877 franchi 1886 » 3,027,395,725 3,239,084,710| + fr. 211,689,985 Germania . » 1878 1887 marchi » 536,496,800 696,615,509 m. 160,118,709 Prussia . . ■» • . 1878 1886 » » 657,520,344 1,302,828,442 | + m. 645,308,098 Gr. Brett. e Irlan. » » 1877 1886 sterline » 76,329,554 92,223,844 st. 15,894,290 Italia. . 1877 1887 lire 1,102,880,000 1,432,600,000|-+-L. 329,720,000 Paesi Bassi » 1877 1886 fiorini 118,165,410 132,028,450 j - f fior.13,863,040 Russia . . » 1876 1886 rubli » 585,044,811 871,948,732 j-t-rub. 286,893,921 Spagna . • » t . 1878-79 pesetas 1885-86 » 753,177,865 897,146,889 j- H e S . 143,969,024 Svizzera. . » • • 1882 franchi 1886 * 43,247,796 57,688,500j + f r . 14,440,704 Belgio « . » • 1878 1887 » » 268,287,853 316,663,411 | + f r . 48,375,558

Il lettore può vedere da queste cifre relative ai d od ici principali paesi d’ Europa che negli ultimi dieci anni si è fatto tra gli Stati a chi più spende, a chi più attingerebbe alìe tasche dei contribuenti per accrescere la potenza, la estensione, le funzioni dello Stato, in v o lg a re dell’ ente G overno. Q uali im ­ portanti problemi si connettano a questo sviluppo ipertrofico dello Stato, di quali mali esso sia cagione negli organism i sociali, coloro che seguono le vi­ cende della vita sociale, che questa considerano sotto tutti gli aspetti possono agevolm ente pensarlo e sintenticamente raffigurarlo nella loro mente.

Il Courcelle Seneuil sostiene egregiam ente nel suo ultim o libro, Préparation à l'étude du droit, che neanche in seno all’ organizzazione socialista la legge della concorrenza cesserebbe di operare, che con il grande sviluppo dello Stato subentrerebbe quella che egli chiam a la concurrence de sollicitation. Ma, essa esiste di già nelle nostre società politiche, d ove la iniziativa privata urta ad ogni m om ento contro l’ in­ gerenza governativa che tutto regola e ostacola. S ic­ ché se anche il socialism o verrebbe a dare una grande estensione a quella malsana concorrenza, essa, frutto im m ancabile dal socialism o qualunque ne sia la form a, non può non esistere, com e nel fatto c ’ è, presso i paesi che si sono posti sulla via del socia­ lism o di Stato.

Ma si dice spesso che l’ aum ento delle spese d e­ riva dagli aumenti nelle forze di terra e di mare che rispettivamente i vari Stati hanno dovuto attuare. Certo devesi tener conto anche di questo, ma 1* ar­ gom ento, che pur ha valore, non deve essere esage­ rato attribuendo ad esso solo l’ enorm e increm ento delle spese. Non tutti gli Stati si sono dati a pro­ fondere milioni e m ilioni nell’ esercito e nella marina e invece l’aum ento delle spese anziché essere lim

i-') Q ueste cifre sono tolte, parte daVCAlmanach de Gotha pel 1887 e parte dal Slatesman' s Year-Book f o r thè year 1887 edited b y J. S cott K eltie. - L ondon,

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tato alle grandi potenze è generale. Data una simile regola, che non soffre neanche eccezioni, si com ­ prende com e il program m a delle econom ie non sia an­ cora m aturo. D ov ’ è quella reazione nelle moltitudini, dove sono quei cambiamenti nelle idee che pur sa­ rebbero necessari affinchè invece di andare innanzi nelle spese si tornasse indietro o ci si ferm asse? Manca ancora un rivolgim ento intellettuale che dia I* im­ pulso e, avvertendo il pericolo cui si corre incontro, cerchi il male alla sua radice, estirpando la mala pianta del socialism o di Stato, che minaccia di tutto inquinare. Allora soltanto il program m a delle econo­ mie può diventare attuabile con risultati veram ente utili.

Oggi non serve che a far cancellare delle spese di poco conto, com e ad esem pio in Francia dove, dopo molti sforzi, il Ministero può giungere a ridurre le ■spese di 2 0 m ilioni, salvo s’ intende a farle rientrare poi in qualche m odo nel bilancio. P er tal m odo la questione finanziaria non si risolve e forse si può credere che si com plichi di più, perchè coloro i quali chiedono con insistenza le econom ie non guar­ dano in faccia la questione, non ricercano la ragione della situazione, continuano ad illu d ev i e sono m eno disposti ad apprestare al T esoro quei rimedi di cui esso ha bisogno.

Non vogliam o dire con questo che le piccole eco­ nom ie siano da trascurarsi; si com incia anzi dal poco per ottenere il m olto, e crediam o ferm am ente che in tutti i paesi la prima econom ia sia quella di arrestare lo sciupio del danaro pubblico, il suo cat­ tivo im piego rispetto ai risultati che se ne hanno. Ma nem ici delle illusioni che guastano e danneg­ giano assai più delle verità anche amare, abbiamo voluto fermare il pensiero del lettore sul carattere illusorio che deve avere il programm a delle econo­ mie quando non derivi da una convinzione profon­ damente radicata che urge abbandonare il socialism o di stato e ridurre l’ ente G overno alle sue prim or­ diali funzioni. In questo senso vorrem m o che si eser­ citasse una continua azione sull’ opinione pubblica, segnalandole i pericoli vari che si connettono all’ au­ mento delle spese pubbliche.

BANCA NAZIONALE TOSCANA

Nello scorso febbraio dinanzi all’ assemblea gene­ rale dei S oci della Banca Nazionale Toscana l’ on. Di­ rettore Generale, C om m . Alessandro D uchoquè, dava lettura della sua relazione. Com piuto un quinquen­ nio da che egli fu chiam ato a dirigere questo Isti­ tuto, gli è parso giustamente opportuno riandare la via percorsa per trarne ragione di consiglio e di ammaestramento per 1’ avvenire.

I nostri lettori sanno com e noi abbiamo tenuto dietro in questi ultimi anni all’ opera solerte dell’ at­ tuale amministrazione, la quale, rom pendo I’ antica cerchia ed estendendo mano a mano le sedi, le su c­ cursali, le rappresentanze pel cam bio, ha assicurata al biglietto una più larga circolazione e ha molti­ plicati i benefizi al com m ercio.

Questi notevoli progressi appariscono chiari dalle cifre, che hanno una singolare eloquenza. Il porta­ foglio nel 1881 era segnato all’ attivo del bilancio per L . 2 3 ,1 1 3 .3 6 6 .3 7 . In quello del 1886 è s e -'

gnato per L. 4 2 ,9 2 6 ,4 0 3 .4 7 . Indi un aumento di L . 1 9 ,8 1 2 ,8 3 7 .1 0 . Il totale delle operazioni da L. 1 5 1 ,7 1 6 ,4 6 6 . 09 per N. 9 1 ,9 7 7 effetti salì a L . 2 6 0 ,0 9 5 ,6 4 6 . 60 per N. 190,621 effetti, e quindi con una differenza in più di L . 1 0 8 ,3 7 9 ,1 8 0 .5 1 per N. 9 8 ,6 4 4 effetti.

Ed è degno di nota che mentre in alcune delle vecch ie sedi, e specialm ente Firenze, e poi ^Arezzo e Siena, si ha una notevole dim inuzione nell’ im por­ tare d e1 le operazioni, nelle sedi impiantate dopo quel tem po si ha un lavoro importantissimo. Basti dire che G enova figura p er 73 m ilioni, Bologna per 21, Ancona per 18, Padova per 17. Questo prova la bontà della scelta.

Tenuto conto delle anticipazioni contro pegno e dei conti correnti guarentiti, si hanno poi le seguenti cifre :

1 8 8 6 L. 2 9 5 ,7 4 1 ,0 0 6 .4 7 1881 » 1 5 5 ,2 6 4 ,2 0 6 .0 9 aum ento L . 1 4 0 ,4 7 6 ,8 0 0 .3 8

Quanto all’ uso degli ¡strumenti di credito, che possono agevolare le com parazioni fra piazza e piazza, fra buoni ad ordini e assegni bancari si ebbe un aum ento di L. 8 6 ,5 8 6 ,1 6 2 .1 6 . Si pensa ora sul­ l’ esem pio di altri Istituti di em issione di introdurre i vaglia cam biari. Senza entrare a questo proposito in una questione di massima, è innegabile com e per questo lato il pubblico si sia avvantaggiato dalla concorrenza delle Banche di em issione. Altra volta però dicem m o com e non sarebbe prudente l’ andare oltre certi limiti.

S ullo scorcio del decorso anno fu stabilito di fon­ dare la succursale di Rom a allo scopo precipuo di rendere più facili i rapporti della Banca collo Stato. D’ altra parte, men re si allargava la cerchia degli affari nella media Italia, era importante nell’ inte­ resse della clientela 1’ allargare altresì la circolazione del biglietto, e a ciò poteva giovare, com e ha in­ fatti giovato, estendere il num ero dei rappresentanti e dei' corrispondenti anche dove la banca non aveva uffici propri. Ora la Banca ha già 30 provincie, in cui il suo biglietto ha corso legale, perchè la Banca stessa vi ha una rappresentanza, mentre i corrispon- I denti salgono a 1 6 8 e col loro concorso le piazze direttamente bancabili sono 4 1 3 . A ciò ha largamente contribuito la Convenzione stipulata colla Cassa di Risparm io di Milano nell’ ottobre del decorso anno, per la quale questa ha assunto per alcune provin­ cie della Lom bardia la legale rappresentanza della Banca, mentre questa ha assunto il servizio di agen­ zia e di Cassa del Credito Fondiario del predetto Istituto. In tal m odo la Banca Toscana, che ebbe già molte benem erenze verso la possidenza, viene oggi a prestarle sotto altra forma un aiuto. Senza dubbio, m algrado tutto questo, gl’ inconvenienti d e­ rivanti dalla regionalità del biglietto non sono scom ­ parsi del tutto, ma noi crediam o che l’ on. Direttore generale abbia ragione di dire che bisogna procedere cauti.. E veram ente i buoni frutti ottenuti sono de­ rivati dali’ aver saputo accoppiare l’ ardimento alla prudenza.

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soltanto, naturale effetto delle cause sovraesposte. In­ vece nel 1881 la Banca Nazionale presentò per 31 m ilioni per ragione di riscontrata, e la riscontrata stessa nel 1 8 8 6 giunse a 34-2 milioni, il che pure si spiega colie m edesim e cause. Ma merita lode l’ arn- ministrazione della Banca Toscana, la quale potè ot­ tenere che la spesa relativa da L. 5 0 0 m. e più ('1 8 8 1 ) scendesse circa a L. 9 0 m. {1 8 8 6 ). Sono dunque cresciuti in m odo singolare i mezzi di far fronte al baratto, nè, data la regionalità del biglietto, è pos­ sibile fare di più finché non si trovino p rovved i­ menti atti a mitigare la furia della riscontrata, con­ seguenza dell’ ordinam ento attuale.

Finalmente f o n . Direttore Generale potè dare ras­ sicuranti informazioni intorno alla questione della Ferrovia Marmifera di Carrara. Noi abbiam o tenuti informati i nostri lettori delle varie fasi per le quali tale questione è passata. Noteremo soltanto che la Banca Nazionale Toscana dopo accurati studi ha appoggiata la Società della Marmifera nella stipula­ zione conclusa colla Banca Generale, che ha così acquistate le obbligazioni che per 4 m ilioni di capi­ tale la Marmifera ha testé emesse. La Banca T o ­ scana intervenne nel contratto, consentendo alcune garanzie che sono di natura tale da non trovare al­ cun ragionevole m otivo di opposizione. Così, sanata secondo ogni sensata previsione questa ultima piaga, la Banca Nazionale Toscana può proseguire fiduciosa per la sua strada. Il ch e non toglie che, per le ra­ gioni da noi re p lica ta m ele addotte nelle nostre c o ­ lonne, non sia necessario provvedere a un savio rior­ dinamento degli Istituti di em issione, particolarm ente per ciò che riguarda i loro rapporti collo Stato nel­ l’ interesse generale.

RIVISTA ECONOMICA

Il sig. De Laveleye e i dazi di entrata sul bestiame nel Belgio - La produzione e / / consumo del grano in Italia - L’ industria tedesca e la relazione degli ispettori delle fabbriche in Germania.

« La tassa che reclam ano gli affamatori del p o ­

polo è un delitto di lesa umanità e di lesa patria » così conchiude un suo articolo intorno ai dazi di im ­ portazione sul bestiame ’ ) un econom ista non certo sospetto di eccessivo am ore alle dottrine liberali; il prof. Em ilio De L aveleye. E, badiam o, si tratta non dei cereali, ma del bestiame, non del pane, ma della carne, vale a dire di un consum o certo diffuso, ma non così generale com e quello del pane. N ondim eno il D e L aveleye non esita a dire fin dal principio d el­ l’ articolo che la proposta di colpire il bestiame con dazi d’ entrata è una misura odiosa che nulla giustifica : odiosa perchè essa ha per ¡scopo di far aumentare il prezzo della c a r n e , il cui consum o è già anche troppo ridotto nel Belgio — ingiustificabile, perchè il basso prezzo del bestiame non è dovuto all’ im por­ tazione straniera. E quanto al prim o punto il De L aveleye dimostra che il B elgio, il quale ha una po­ polazione eccessivam ente deosa, è costretto per ciò •)

•) Vedi L ’Indépendence Belge, del 6 maggio.

stesso, se vuol alimentarsi, a im portare una parte del suo nutrimento che paga con prodotti manifattura ti. Il consum o annuale di carne è nel Belgio di 1 3 chi­ logram m i per abitante, mentre in Inghilterra è di 45 chilogram m i e in Francia di 3 0 chilogram m i. Ogni anno, egli dice, questa insufficienza di alimentaziono animale diventa m aggiore perchè il num ero degli abitanti aumenta più rapidamente di quello degli animali da macello. Ne consegue.... che l’ attentare al benessere delle masse per aumentare le entrate di un piccolo num ero di proprietari è una colpevole spoliazione.

Quanto al basso prezzo del bestiame che sarebbe prodotto dalla im portazione il De Laveleye cita nu­ merosi dati per m ostrare che manca il nesso su r­ riferito il quale costituisce l’ argom ento più forte in mano ai protezionisti. Egli, osserva che il ribasso del prezzo del bestiame si è prodotto nel B elgio da due anni a questa parte ; ma non vi fu in qu est'ul­ timo periodo un aumento anormale nell’ eccedenza dell’ im portazione sull’ esportazione; anzi nel 1 886 fu m inore che nel 1880. Nè questo è tutto. B iso­ gna tener conto del fatto, trascurato com pletam ente dai protezionisti, ch e i prezzi di tutte lé m erci sono ribassati da oltre dieci anni a questa parte e che la sola carne è sfuggita in gran parte a questo ri­ basso generale. Di qui em erge chiaramente I’ in­ giustizia e l’ assurdo della domanda dei protezioni­ sti i belgi, quali dom andano la protezione precisamente per quel prodotto che ha subito m eno perdite dal ribasso generale. E non ostante queste buone r a ­ gioni e tutte le altre adotte dal Beernaert. dal Pir— mez e da altri la Camera dei Rappresentanti ha fi­ nito per approvare i dazi d’ entrata sul bestiame.

Abbiam o voluto riferire alcuni punti di questo ar­ ticolo del De L aveleye perchè è scrittore assai noto in Italia, e spesso a torto o a ragione invocato e c i ­ tato dai nostri scrittori di cose econom ich e che vanno per la. m aggiore. N on occorre aggiungere che non tutto nell’ articolo succitato pare a noi m eritevole di approvazione e certo, non sottoscriviam o a quanto dice il De L eveleye sulle ragioni del ribasso dei prezzi. Ma astrazione fatta da questo punto, lo scrit­ tore belga ha con molta chiarezza e senza le am bi­ guità tanto care ai suoi amici italiani, combattuta e confutata la tesi dei protezionisti belgi. E se a fa­ vore della libera im portazione del bestiame militano tante ragioni da indurre il De L aveleye a chiam are « gli affamatori del popolo colpevoli di lesa umanità e di lesa patria, » lasciamo alla perspicacia dei nostri lettori di riflettere com e a fortiori le parole d el­ l’ econom ista belga si applichino a coloro che aggra­ vano la tassa sui cereali, a qualunque paese essi a p ­ partengano.

— Uno dei punti piu controversi del nuovo re­ gim e doganale che si tende ad inaugurare in Italia è, senza dubbio, quello che riflette il dazio sul grano che il Parlamento ha testé approvato nella misura di lire tre per quintale, e che i protezionisti agrari vorrebb ero elevato fino a lire cinque. Oggi non tornerem o a ripetere le ragioni che militano contro i dazi, avendone ripetutamente parlato anche di recente ; solo intendiamo chiarire, colla scorta di docum enti ufficiali, quali sieno le condizioni nostre di fronte alle esigenze della consum azione del grano.

(6)

corri-spondono a 1 63 chilogram m i di pane, ritenendo, in base a ripetute prove, c h e : .

a) U n ettolitro di grano pesa chilogram m i 77 ; l ) Un quintale di grano dà 8 4 chilogram m i di

farina depurata dalla crusca ;

c) Da un quintale di farina si ottengono 1 2 8

chilogram m i di pane. . . . . . Ciò posto, per alimentare i 2 8 ,9 5 1 ,3 7 4 italiani si richiedono 5 7 ,9 0 2 ,7 4 8 ettolitri di grano.

Ora vediam o quanto ne produce il suolo italiano, e, per non fare confusione di cifre, calcoliam o in base al raccolto m edio del triennio 1 884-86, il quale fu di 4 4 m ilioni di ettolitri, ed è generalm ente c o n ­ siderato com e discreto.

Ma questo grano non è tutto disponibile per la consum azione, poiché bisogna anzitutto detrarre la quantità occorrente per là semina : e questo dato, che pure segno, com e vedrem o, una cifra rilevan­ tissima, venne ad arte o per dimenticanza om m esso da m olti calcolatori.

Sta in fatto che, im piegandosi ordinariamente un ettolitro e mezzo di frum ento per ettaro p e r ja _ s e - m inaggione, e contandosi in Italia ettari 4 ,7 3 6 ,7 0 5 di terreno destinato a questo cereale, occorron o per questo scopo oltre a 7 milioni di ettolitri di grano.

E così la nostra produzione non somministra al consum o che ettolitri 37 m ilioni, ossia poco più di tre quinti della quantità strettamente richiesta dal

bisogno. . ,.

Senza tener conto della esportazione la quale, di­ venta sem pre più insignificante, la deficienza del grano in Italia è pertanto di circa 21 milioni di et­ tolitri, ed a questa deve provvedere l’ importazione la quale è venuta via via crescendo negli ultimi anni com e lo indicano le cifre seguenti :

A nni Grano importato in Italia

1 8 8 2 quintali 1 ,6 4 6 ,0 0 0 pari ad ettolitri 1 8 8 3 )) 2 ,3 2 4 ,0 5 0 » » 1 8 8 4 )) 3 ,5 5 1 ,4 6 0 » » 1 8 8 5 )) 7 ,2 3 5 ,8 6 0 » » 1 8 8 6 » 9 ,3 6 2 ,3 3 0 » » 2,000,000 3 .0 0 0 . 0 0 0 4 .0 0 0 . 0 0 0 9 .0 0 0 . 0 0 0 12,000,000

Ora l’ im portazione del 18 8 6 , la quale fu dagli osservatori superficiali giudicata com e strabocchevole e fenom enale, e che ha messo in allarme il cam po protezionista, non è per anco sufficiente, com e si vede, a colm are la deficienza della nostra produzione e soddisfare ai bisogni della alimentazione.

E notisi che, m entre aumentava l’ importazione del grano, dim inuiva dal nostro paese l’ esportazione, la quale è andata decrescen do com e seg u e:

1 8 8 3 Grano esportato dall’ Italia quintali 8 0 2 ,0 7 0 1 8 8 4 id. id. 3 7 9 ,5 3 0 1 8 8 5 id. id. 1 3 0 ,1 2 0 1 8 8 6 id. id. 7 7 ,0 2 0 Indizio questo evidentissim o di penuria di grano, la quale ora soltanto ha potuto manifestarsi grazie alia concorrenza, che, prom uovendo il ribasso nei prezzi, ha estesa la consum azione del re dei cereali a tutte le classi di cittadini.

Dimostrata così la necessità che abbiamo del grano forestiero, riesce facile rilevare quanto sia arduo e pericoloso l’ alterare con artifizi doganali le con di­ zioni del mercato granario.

- È noto com e in Germania e in altri paesi vi siano funzionari incaricati dell’ ispezione delle fabbriche. Si ha ora la relazione per l’ anno 1886 e j e con ­ clusioni di questi ispettori industriali della Germania

( Gewerbe-Inspectoren) sono interessanti sotto molti aspetti, vale a dire tanto per le constatazioni da essi fatte, quanto per giudizi espressi sulla situazione in­ dustriale.

Risulta dal rapporto in discorso che gli operai tedeschi hanno trovato nel corso del 1 8 8 6 lavoro abbondante, ma a salari assai ridotti. Il loro nu­ m ero è aumentato, ma in una proporzione relativa­ mente m eno considerevole di quello delle officine, perchè le nuove fabbriche sono principalm ente istituite in vista del buon m ercato della mano d’ opera. In una parola il bilancio dell’ anno può esprim ersi in poche p a role; produzione eccessiva; corrispondente­ mente un aumento del num ero degli operai ; una di­ m inuzione delle spese generali della mano d’ opera. Tutti soffrono da questo stato di cose del quale la causa prima è la concorrenza rilevantissima che l’esportazione tedesca fa al com m ercio degli altri paesi ; l’ operaio vede il suo salario ridotto e il fab­ bricante si sforza a realizzare le più strette econ o­ mie sotto pena di lavorare a perdita.

11 rapporto della com m issione w urtem burghese dice « che ciascuno è costretto a lavorare m olto per guadagnare p oeo¡» ma questa è la confesssione di uno stato di cose che non potrebbe prolungarsi, è infatti un circolo vizioso perchè è precisam ente 1’ eccesso di produzioni che rende i prezzi iraproduttivi.

Gli ispettori si occupano delle condizioni di salu­ brità dei lavoratori. Essi sono d’ accordo a ricono­ scere che le industrie più malsane sono quelle che sottopongono gli operai a brusche variazioni di tem ­ peratura e li 'obbligano a restare in una atmosfera gravida di polvere o di sostanze tossiche ; le più n o­ civi sarebbero, secondo la relazione, le industrie tes­ sili e la fabbricazione del tabacco. Ed essi consta­ tano ancora che la statistica sanitaria degli Operai che lavorano durante un tem po superiore alla m edia è più soddisfacente di quella degli operai che lavo­ rano m eno a lungo, sia perchè questi ultimi sono m eno robusti, sia perchè passano m aggior tempo al- 1’ osteria. La durata media del lavoro nelle officine

è di IO ore. .

L ’ appendice alla relazione contiene una serie di decreti e ordinanze di polizia editte nei vari stati te­ deschi per prevenire gli infortuni e altri particolari su parecchi stabilim enti di previdenza o casse di assicurazione ad uso d eg li.op era i.

Questo docum ento offrirebbe materia a m olte con­ siderazioni ; ma lo spazio ci vieta di estenderci co ­ m e vorrem m o e sarebbe pur utile. Ci lim itiam o a notare che gli ispettori delle fabbriche tedesche de­ vono pur riconoscere im plicitam ente com e non ostante i grandi sforzi fatti per venire in aiuto alle industrie e per m igliorare con istituzioni, non volontarie ma obbligatorie, la situazione degli operai sia tutt’altro che fiorente. L’ esportazione tedesca fa è vero concorrenza vivacissim a a quella degli altri paesi, ma questo non toglie ch e anche in Germania, quantunque il protezionism o im peri, le industrie si trovino costrette a dare salari inferiori a quelli che god on o gli operai di altri paesi, com e dell’ Inghilterra

è della Francia. _ .

(7)

è più soddisfacente dell’altra relativa agli operai che lavorano per m eno ore, poiché ciò prova che le ri­ chieste di riduzioni nelle ore di lavoro, se sono spie­ gabili, non sono però qualificabili dal punto di vista sanitario.

La D irezione Generale del Debito pubblico, pub­ blicava giorni sono la situazione trimestrale dello Stato, sino al 51 marzo p. p. Tale situazione si rias­ sum e com e segue :

Gran Libro

Consolidato 5 0 / 0 ... ... . L. 441,900,962.10 Id. 3 0 / 0 ...» 6,405,197.45 Totale . . . L. 448,306,159.55

Rendite da trascriv. nel Gran Libro

Consolidato 5 0 / o ...k . 439,492.88 Id. 3 0 / o ... » 2,882.99

Totale . . . L . 442,375.87

Rendita in nome della S. Sede

Rendita perpetua ed in a lie n a b ile ... L . 3,225,000.00

Debiti inclusi nel Gran Libro

Sardegna 5 0/o- . , ...L« 2,081,350.00 Toscana * ... * 2,162,225.00 Modena 3 0 / 0 ... » 13,963.38 Parma 5 0 / o ... » 52,612.84 Roma » ... » 7,418,033.61 Regno d ’ Italia 5 e 3 0 / 0 ... » 11,632,481.00 Totale . . . L . 23,360,665.83 Contabilità diverse

Obbligazioni 3 0/0 ferrovie Torino-Savona-Acqui L . 237,975.00 Id. 5 0/0 ferrovia Genova-Voltri . . . » 47,387.50 Id. 6 0/0 Canali C a v o u r... » 2,932,980.00 Id. 5 0/0 ferrovia Udine-Pontebba . . . . * 1,271,900.00 Id. 5 0/0 l.a serie dei lavori del Tevere . » 483,000.00 Id. 5 0/0 2.a serie dei lavori del Tevere 1881 » 204,425.00 Id. » » » » 1882 » 205,650.00 Id. 4 0/0 » » » 1883 » 202,425.00 Assegni diversi m o d e n e s i ...* 1,420.83 Ferrovie romane 5 e per c e n t o ... » 7,826,093.00

Totale . . . » L . 13,413,256.33

R iunendo tutte queste partite si hanno i seguenti resultati :

Gran L ib r o ... L. 448,806,159.55 Rendite da trascriversi nel G. Lib. » 442,375. 87 Rendita in nome della Santa Sede » 3,225,000. 00 Debiti inclusi separatamente nel

Gran L ib r o ...» 23,360,665.83 Contabilità diverse... » 13,413,256.33 Totale del Debito pubblico L. 488,747,457.58

La rendita consolidata dividevasì com e appresso :

Consolici. 5 0 10 Consolici. 3 0/0 Rendite nom inative,... 209,870,270.00 4,555,930.00 Id. al portatore... ...230,058,175,00 1,932,195.00 Id. m iste... 1,912,750.00 lo , 591.00 Assegni provvisori n o m in a t iv i... 57,290.92 1,365.56 Id. al p o r t a t o r e ..,... 2,476.18 115.89 T ota le.. . . L . 441,900,962.10 6,405,197.45

Le ferrovie italiane nel novembre 1886

Il prospetto dei prodotti lordi approssim ativi del m ese di novem bre 1 8 8 6 in confronto con quelli de­ finitivi del corrispondente mese del 18 8 5 , da i

se-Novemb. 1886 Novemb. 1885 Rete Mediterranea. . L. 9,250,354 8, 699,338 ¡> Adriatica . . . . , . v 8,921,924 8,238,505 » S icu la ... . » 676,504 606,091 Ferrovie V en ete... . » 106,530 125,345 k Sarde___ . » 133,153 123,142 » D iverse. . . » 578,192 436,254 T o ta le .. . L. 19,661,137 18,228,675

Sì ebbe pertanto nell’ ottobre 1 8 8 6 un m aggior prodotto di L. 1 ,4 3 2 ,4 8 2 , il quale si divide fra le varie linee nelle seguenti proporzioni :

Rete Mediterranea » A driatica. . . ¡> Sicula ... Ferrovie Venete.. » Sarde... » D iverse. Totale L. + 551,516 v 4 - 683,419 » + 64,413 »■ — 18,815 » + 10,011 v + 141,938 L. 1,432,482

Dal 1° luglio 1 8 8 6 a tutto novem bre le ferrovie italiane ebbero un prodotto di L. 9 6 ,5 1 4 ,3 8 6 supe­ riore di L . 3 ,0 3 5 ,3 4 1 a quello ottenuto nel periodo corrispondente del 1885.

E cco adesso il prodotto chilom etrico ottenuto nel novem bre dei due anni :

Rete Mediterranea » Adriatica .. » Sicu la. . . Ferrovie Venete. » Sarde. . » Diverse Novemb. 1886 L. 2/252 v 1,919 » 1,036 v 760 » 323 » 604 Novemb. 1885 2/129 1,865 985 895 299 597 1,728 Media chilometrica L . 1,751

La media chilom etrica dim inuiva nel novem bre di L . 3 3 e nel novem bre 1 8 8 6 la lunghezza assoluta delle linee era di chilom etri 1 1 ,2 7 7 contro 1 0 ,5 5 2 nel novem bre 1 8 8 5 , e la lunghezza m edia da chi­ lom etri 10,475 nel novem bre 1 8 8 5 saliva a 1 1 ,1 2 0 nel novem bre del 1 8 86.

Il prodotto del novem bre dei due anni dividevasì fra i vari redditi nel m odo che segue :

Novemb.'1886

V iaggiatori... L. 7,714,260 Bagagli ...» 327,840 Merci a grande velocità » 2,068,413 Merci a piccola velocità ' » 9,388,830 Prodotti fuori traffico » 161,814

Novemb. 1885 6,809,244 343,970 1,438,065 9,587,909 51,487 T o t a le .... L. 19,661,157 18,228,675

(8)

U CASSA BEI DEPOSITI E P I M I E GESTIONI M E S S E

al 31 dicembre 1886

La situazione della cassa dei depositi e prestili al 31 d ecem b re p. p. dava i seguenti resultati:

Attivo

Prestiti conto capitale . . . L. Idem conto interessi . . . . » T esoro dello Stato, conto corrente

f r u t t i f e r o ... » Idem conto interessi . . . . » Capitale investito in consolidato

5 e 3 per cento . . . . » Rata semestrale sul consolidato

3 e 3 per cento da riscuotere » Cassiere dell’ amministraz. conto

effetti pubblici in deposito . » Tesorieri provinciali conto com e

sopra. »

Tassa di custodia sui depositi in effetti p u b b l i c i ... » Ordini di riscossione . . . . » Affrancazioni di canoni, ecc. . » T esoro dello Stato, conto cor­

rente infruttifero per anticipa­ zioni di fondi per il servizio dei p a g a m e n t i ...» Credito dipendente dalla liquida­

zione del soppresso Monte di pietà di R om a... » Cassiere della amministraz. conto n u m e r a r i o ...» Spese dell’ esercizio in corso . »

2 3 3 ,3 3 9 ,8 3 7 .2 8 469,778.5 1 3 9 ,2 1 8 ,8 6 7 .5 6 4 6 1 ,7 7 8 .2 4 1 4 5 ,7 5 4 ,3 9 5 .7 9 3 ,3 2 6 ,7 7 4 .1 7 3 1 5 ,4 4 5 ,6 1 7 .1 8 8 3 ,9 4 8 ,8 7 5 .1 6 2 8 ,9 1 7 .0 0 7 ,5 2 7 ,5 8 8 .9 7 1 9 ,8 4 9 .7 9 2 4 ,4 3 0 ,5 5 1 .5 5 7 ,9 7 4 ,2 0 3 .5 9 1 ,1 3 7 ,2 9 6 .3 2 1 2 ,2 9 0 .7 5 6 .4 8 L . 8 7 7 ,3 7 5 ,0 8 7 .5 9

Confrontando questa situazione con quella esistente al 31 decem bre 1 885 no resulta per il 1 8 8 6 un au­ mento di L. 4 9 ,9 7 5 ,1 8 9 .5 6 .

A ll’ attivo l’ aum ento principale si riscontra nei pre­ stiti, e nei capitali investiti in consolidato 5 e 3 ° / 0, e al passivo l’ aumento deriva dalle Casse di rispar­ m io postali. Inoltre nel 1 886 le spese furono m aggiori a quelle del 1 885 per l’ im porto di L. 3 ,5 7 1 ,7 9 0 .6 3 m entre le entrate non furono superiori che di L. 3 ,1 1 6 ,2 4 4 .5 9 .

Alla stessa data la Cassa centrale postale di ri­ sparm io presentava la seguente situazione:

Attivo

Som m a rimasta da versare dalla D irezione G enera'e delle Poste per risparmi e depositi giudi­

ziari ... . L . 7 7 2 ,4 3 7 .2 3 ld. pel prezzo di rendita con so­

lidata ceduta ai librettisti . » 1 0 0 ,3 7 0 .9 2 Capitali amministrati dalla Cassa

depositi e prestiti com e Cassa

di risparm io . . . » 2 3 2 ,7 0 3 ,2 7 3 .0 0 L . 2 3 3 ,5 7 6 ,0 8 1 .1 5

Passivo

Depositi del risparm io . . . L . 2 1 8 ,6 2 1 ,6 1 1 .0 8 D epositi g iu d izia li... » 9 ,2 5 1 ,0 9 2 .9 8 F on d o disponibile per far fronte

alle spese di amministrazione » 7 3 9 ,3 0 7 .7 8 Creditori diversi al netto dei de­

bitori ... » 5 3 5 ,1 0 9 .7 5 F ondo di r is e r v a ... » 1 4 7 ,1 6 0 .1 5 Utili netti nel quinquennio 1 8 8 1 -

1 885 liquidati fino al 31 di­

cem b re 1 886 ... » 3 ,0 4 8 ,9 6 7 .7 0 Detti del quinquennio 1 8 8 6 -1 8 9 0

liquidati fino al 31 decem bre

s u d d e t t o ... » 1,2 3 4 ,8 3 1 .7 1

Passivo

Depositi in num erario, conto ca­ pitale ... L. Id. conto in te r e s s i... » Depositi in effetti pubblici, conto c a p i t a l e ... » Id. conto in teressi... » Mandati di pagamenti . . . » Casse postali di risparm io . . » Monte delle pensioni per gli in­

segnanti pubblici elementari, conto c o r r e n t e ... » Detto conto corrente per T im ­ piego definitivo dei fondi del Monte dei prestiti . . . . » Croce Rossa italiana . . . . » Detto capitale im piegato con pre­

stiti alle provincie e com uni » Esattoria, conto tassa ricchezza

m o b ile ... » F ondo disponibile pel servizio di

am m inistrazione... » Creditori diversi al netto dei de­

bitori ... » F ondo di r i s e r v a ... » Entrate dell’ esercizio in corso . »■

1 8 1 ,5 1 2 ,5 6 7 .5 7 8 ,0 4 4 ,1 6 1 .4 9 3 9 9 ,3 9 4 ,4 9 2 .3 4 1 ,5 9 2 ,9 5 3 .1 0 1 6 ,6 6 5 .2 7 5 .4 6 2 3 2 ,7 0 5 ,2 7 3 .0 0 5 2 5 ,9 9 9 .4 0 1 6 ,4 1 2 ,8 6 4 .6 5 2 0 1 ,5 0 9 .7 2 3 2 0 ,0 0 0 .0 0 8 9 4 ,5 0 4 .1 0 5 5 8 ,0 7 2 .8 9 1 ,8 9 8 ,8 6 5 .3 3 4 ,0 0 0 ,0 0 0 .0 0 1 2 ,6 4 7 ,6 1 5 .5 4 L . 2 3 3 ,5 7 6 ,0 8 1 .1 5 Dal confronto di questa situazione con quella esi­ stente al 31 decem bre del 1 8 8 5 resulta un aumento di L . 4 4 ,5 0 0 ,8 5 4 .1 9 che all’attivo è dovuto ai ca­ pitali amministrati dalla Cassa depositi com e Cassa di risparm io, e al passivo ai depositi del risparm io.

Finalm ente la situazione alla stessa data del Monte pensioni per gli insegnanti era la seguente :

Attivo

F ondi impiegati in prestili alle

provincie e ai co m u n i. . . L . 1 6 ,4 1 2 ,8 6 4 .6 5 Detti in conto corrente fruttifero » 5 2 5 ,9 9 9 .4 0 Contributi maturati e non ancora

versati dai Com uni nelle T e­

sorerie provinciali . . . . » 1 5 2 ,8 0 6 .3 8 L . 1 7 ,0 9 1 ,6 7 0 .4 3

Passivo

Attivo netto costituito fino al 31 decem bre 1 8 8 6 per far fronte al pagamento delle pensioni, le assegnazioni delle quali c o -

(9)

IL COMMERCIO ITALIANO A SINGAPORE

Una ditta italiana residente a Singapore inviava alla fine dello scorso marzo una circolare contenente varie notizie sul com m ercio fra l’ Italia e Singapore. Essendo destinato il nostro paese, dopo la posizione presa a Massaua, ad estendere vie più i propri com ­ m erci nell’estrem o Oriente, non sarà inutile il dare di quella circolare un breve riassunto.

I principali articoli di esportazione da Singapore sono il pepe, caffè, zuccheri, pelli e corna di bufalo, terra giapponica, garofani, cannella, tapioca, gutta­ perca, gom m e Dammar e Copale, Coprali, ecc.

Prima d’ ora esisteva un incaglio non ¡differente nella mancanza di una linea regolere mensile fra Genova e Singapore, per cui i mercati di G enova, Napoli, Venezia, L ivorno, Messina e Palerm o erano sotto il dom inio di Marsiglia e Londra. Questa la­ cuna fu presentemente colmata dallo stabilimento fatto dalla Navigazione G enerale Italiana di una linea mensile e regolare fra Genova e Singapore col co l­ legamento delle linee G e n o v a -B o m b a y -S in g a p o r e - H ongkong e viceversa.

Rim ane ancora però a superare una difficoltà, quella cioè del nolo. Infatti nel mentre le num erose S o­ cietà inglesi praticano norm alm ente non più dei 30 ai 32 scellini la tonn. di 50 piedi cubi per Londra e A m burgo, la Navigazione Generale Italiana pratica 5 0 scellini tanto per Messina quanto per Napoli, L i­ vorno e G enova. Sperasi però di riescire colla su d ­ detta Società a convenire un nolo che possa em an­ cipare le piazze italiane dalla concorrenza di L ondra, Marsiglia e A m burgo.

Riferiam o ora i corsi dei prezzi che praticavansi a Singapore verso la fine di marzo scorso per al­ cuni articoli. La terra giapponica era attivissima da § 6,4 0 il picul ; la guttaperca § 8 0 a 9 6 prima qualità, 4 0 a 75 la media e 18 a 4 0 la bianca. La gom m a Dam m ar prima § 24 il picul ; le corna § 10 a 14. Il pepe riero § 2 0 a 21 ; lo stagno § 3 6 ,8 0 .

Riguardo all’ im portazione, sono già m olto accetti i vini italiani : Barolo, Chianti, Marsala, Capri ed alcuni napoletani chiari. A nche il verm outh di T o ­ rino è ben accolto. La carta è un buonissim o arti­ colo da im portarsi. Ben domandate sono pure le conserve alimentari, le paste, m accheroni ecc. L e conterie di Venezia sono molto in pregio in tutte le contrade malesi' e presso i chinesi. I marmi italiani sono ricercati da ricchi nativi e dai chinesi i quali innalzano palazzi é case sul sistema europeo. Si co­ m inciano ad im portare dallTtalia i filati di cotone, e se il prezzo sarà m odesto sono sicure grandi ord i­ nazioni dagli Arabi e Malesi nativi di quelle contrade. La moneta con en te a Singapore e il dollaro m es­ sicano che si quotava a quella data fr. 4 ,0 6 per rim esse sopra P arigi.

La misura adottata generalm ente a Singapore, P e- nang e R angkok è il picul, ossia 1 3 3 1|2 libbre inglesi equivalenti e chil. 6 0 .7 3 8 circa.

Gli affari in generale si fanno sui prodotti del paese in contanti e pei prodotti europei per contanti o a tre mesi.

Gli ordini dall’ Europa si eseguiscono dietro apertura di crediti su Banche di Londra e Parigi non avendo finora le banche italiane ram ificazioni dirette con Sin­ gapore, cosa che si spera possa presto effettuarsi.

I l movimento commerciale di Odessa

n e l l ’ a n n o 1 8 8 6

Odessa essendo il più gran porto com m erciale della Russia Europea nel Mar Nero, non sarà senza interesse il dare alcune informazioni sul suo m ovi­ m ento com m erciale durante il 1886.

I principali articoli di com m ercio sono i cereali, gli zuccheri, le lane e il petrolio.

Com inciando dai cereali si rileva che il 1 8 8 6 non è stato molto favorevole a questo com m ercio, in - quantochè lo sviluppo graduale e costante della loro esportazione che si era verificato fino a! 1 8 8 5 , non si è mantenuto nel periodo successivo, tantoché le spedizioni che nel 1 885 erano state di tchetverts 8 ,2 3 0 ,0 0 0 caddero nel 1886 a poco più di sei m i­ lioni. E questa differenza in m eno è tanto più grave inquantochè colpisce unicam ente i grani, m entrechè i grani ordinari segale, orzo, mais, avena il cui valore è del 5 0 0|0 inferiore a quello dei grani, aum en­ tarono la cifra delle loro esportazioni. T rovia m o infatti che mentre nel 1 883 si esportarono 5 ,0 5 1 ,0 0 0

tcheverts di grani, nel 1886 non se ne esportarono

che 2 ,1 0 6 ,0 0 0 ciò che rappresenta per l’ agricoltura una deficenza di circa 30 milioni di rubli. E la di­ minuita esportazione dei grani derivò quasi un ica­ mente dalla scarsità del raccolto, nonostante che i proprietari incoraggiati dall’ abbondanza del 1885 aumentassero le sementi. I governi di Podalia e di K ieff non fornirono che poco grano al mercato di Odessa ; dalla Bessarabia non si sono ricevute che deboli quantità di frumenti teneri e dai dintorni di Odessa com parativam ente m eno ancora ; i distretti del D nieper tuttavia, al contrario di quanto si ora verificato nel 1 8 8 5 , hanno ottenuti risultati abba­ stanza soddisfacenti ed è stato m ercè questi ultimi che si è potuto, dal mese di agosto in poi, otte­ nere una discreta corrente di affari. I prezzi dei vari cereali hanno varialo nel 1 8 8 6 da rubli 1,14 a 1 ,3 0 al pudo per i grani ten eri; da 0 ,6 2 a 0,7 5 per la segale; da 0 ,6 3 a 0 ,7 5 per il mais , da 0 ,6 0 a 0 ,6 4 per 1’ orzo e da 0 ,6 3 a 0,6 7 per 1’ avena.

Rapporto agli zuccheri, le speranze concepite nel 1 8 8 5 non si verificarono, ma invece la crisi si fece più intensa e m aggiore il deprezzam ento avve­ nuto. Si credeva che alla pari degli altri paesi p ro ­ duttori di zuccheri di barbabietola, bastasse ridurre la produzione, per raggiungere uno stato norm ale,,m a anche questo tentativo resultò interamente inefficace.

(10)

relativamente m eglio pagato. L’ esportazione dello zucchero sabbia dal porto di Odessa dal 1° gennaio al 30 giugno 1 8 8 6 raggiunse la cifra di 2,51-7,630 pudi di cu i 3 3 3 ,3 0 0 furono spedili in Italia. Nel 1 883 tale esportazione era stata di 2 ,7 9 7 ,7 4 0 pudi, dei quali 2 ,0 2 8 ,4 6 2 per l’ Italia.

R iguardo alla produzione e com m ercio delle lane russe il 1 8 8 6 fu altrettanto favorevole quanto poco propizio era stato l’ anno precedente. Infatti alla fine di m aggio era stata venduta non solo la produzione dell’ annata, ma anche la eccedenza degli anni pre­ cedenti, cio è SO mila pudi per il 1 8 8 4 e 3 5 0 mila per il 18 8 5 . L ’ esportazione per l’ Inghilterra fu nel 1 886 m olto debole, com e pure quella per l’ Austria; ma la Francia e la Germania hanno dato una grande ani­ mazione alle trasazioni su questo articolo , contri­ buendo così a rialzare vigorosam ente i prezzi.

Il petrolio è uno dei più im portanti articoli di esportazione del porto di Odessa. Nel 1 886 le quan­ tità giunte in Odessa furono di 2 ,5 0 0 ,0 0 0 pudi, cifra superiore di 1 ,3 0 0 ,0 0 0 pudi a quella pervenutavi nell’ anno precedente. E l’ aumento è dovuto esclusiva- mente alla iniziativa della Società russa di naviga­

zione a vapore e di commercio, e al suo bastimento

cisterna Sweet, il quale nello spazio di 48 ore carica a Batum 100 mila pudi di petrolio e dopo 3 giorni di navigazione scarica in 36 ore questi stessi 1 0 0 mila pudi nei bacini della « Società russa in Odessa ». Inol­ tre i destinatari del petrolio, non avendo più, com e per lo passato, da dovere ritornare i barili vuoti a Batum, fanno una ragguardevole econom ia la quale va tutta a beneficio del consum atore. Nel 1 8 8 6 , i prezzi in Odessa sono stati di 57 e 58 copecch i il pud (senza barile) ed anzi, nel corso di m aggio, al­ lorché gli affari sono sem pre più lim itati, questi prezzi sono discesi a 4 3 copecch i. Nel 1885 invece, il prezzo più basso e stato di 8 5 copecchi (con ba­ rile) mantenendosi, del resto, quasi sem pre in pros­ simità di r. 1. Sui 2 ,5 0 0 ,0 0 0 pud importati in Odessa nel 1 8 8 6 ,4 0 0 ,0 0 0 pud sono stati consumati in Odessa stessa ; gli altri 2 ,1 0 0 ,0 0 0 sono stati spediti ^dentro vagoni cisterne nell’ interno della Russia e all’ estero. L ’ esportazione all’ estero tiene due vie : quella del V olga e quella della ferrovia Baku—T iflis— Batum o P oti, questi due ultimi porti quali teste di linea dei vapori per la Russia m eridionale e l’ estero. Da di­ versi anni, v ’ è il progetto dì stabilire una canaliz­ zazione, la quale con l’ aiuto di m acchine elevatone m anderebbe i petroli grezzi di Baku a Batum e Poti; si vedrebbero allora sorgere raffinerie di petrolio in questi due porti, dai quali potrebbesi spedire questo prodotto in tutta l’ Europa, vincendosi com pletam ente, mediante una totale organizzazione, la concorrenza dei petroli dell’A m erica. A Trieste, a Tunisi, ad A n ­ versa, a Londra sono stati costruiti grandi bacini serbatoi per il petrolio che i bastimenti cisterne hanno già inaugurato.

La circolazione monetaria agli Stati Uniti

Secondo alcuni calcoli del Director of thè Mini, cioè del direttore della zecca, la circolazione m one­ taria degli Stati Uniti al 1 ° luglio 1885 sarebbe stata rappresentata dalle seguenti c ifr e :

O r o ... dollari 542,174,636

Argento . . . . » 278,824,201

Totale dollari 820,998,837

pari a lire italiane 4 ,1 0 4 ,9 9 4 ,1 8 5 , ma deducendo da quella som m a dollari 2 0 ,3 2 4 ,6 9 5 per rettifiche, la circolazione al 1 ° luglio 1 8 8 5 sarebbe stata di doli. 8 0 0 ,6 7 4 ,1 4 2 pari a lire ital. 4 ,0 0 3 ,3 7 0 ,7 1 0 .

I calcoli del direttore della zecca riguardo alla quantità di valuta monetaria esistente al 1 ° luglio 1 886 danno questi risultati :

O r o ...dollari 548,320,031

Argento . . . . » 308,784,223

Totale dollari 857,104,254

pari a lire italiane 4 ,2 8 5 ,5 2 1 ,2 7 0 . Notiam o per al­ tro che la cifra di doli. 8 5 7 ,1 0 4 ,2 5 4 resulta dopo aver prelevato doli. 8 ,0 8 0 ,0 0 5 fra m onetaggio de­ posito per riconiazione, esportazioni nette e consum o nelle arti.

La valuta monetaria esistente al 1 ° luglio 1 886 ripartivasi com e segue :

O r o Argento Totale T e s o ro ... doli. 113,485.228 122,042, 022 235,527,250 Banche Nazionali . » 145,977,017 11,482,857 157,459,874 Banche di Stato, Società

di credito, Casse di ri­

sparmio . . . . doli. 31, 255,789 175,259,344 206,515,133 A ltre banche e priv. » 257,601,997 — ~ — 257,601, 997 D ollari 548,320,031 308.784,223 857,104,254

Oltre alla moneta del paese al 1° luglio 1 8 8 6 esi­ stevano verghe d’ oro e d’ argento presso le zecche, e gli uffici del saggio di proprietà dello S ta to , e adatte al m onetaggio per i seguenti importi :

Verghe d’oro . . . dollari 42,454,430.23

» d’argento . » 3,468,620.67

i quali aggiunti alla cifra di doli. 8 5 7 ,1 0 4 ,2 5 4 si ha un ammontare totale al 1° lug. di d oli.9 0 3 ,0 2 7 ,3 0 4 .9 0 .

A ggiungendo poi a questo ammontare di

D ollari... 903,027,304 Monete d’argento sussidiare per dollari 75,060,937 Certificati d’o r o ... » 131,174,245 Certificati d ’argento... » 115,977,675 Biglietti degli Stati Uniti . . » 346,738,461

Biglietti delle Banche Nazionali » 311,699,454

Valuta cartacea di picc. taglio » 6,954,087

Totale dollari 1,815,571,225

si ha una valuta monetaria di doli. 1 ,8 1 5 ,5 7 1 ,2 2 5 equivalenti a lire italiane 9 ,0 7 7 ,8 5 6 ,1 2 5 .

L e operazioni com piute dalle zecche degli Stati Uniti dal principio del loro ordinam ento che ri­ monta al 4 7 9 3 fino al 30 G iugno 1 8 8 6 danno i seguenti resultati :

Monete d ’oro . . . dollari 1,424,058,528.50

» d’argento . » 464,248,521.95

» spicciole. . » 17,480,986.09

Totale dollari 1,905,788,036,54

L e monete d’ oro degli Stati Uniti sono : il pezzo da 2 0 dollari, o doppia aquila ; quello da 10 doli, o aquila ; quello da 5 doli, o mezza aquila, ed i pezzi da 5, 2 1|2 e 1 dollaro. Il dollaro diviso in 100

cents è pari a lire italiane 5 .1 8 2 5 .

L e monete d’ argento si dividono in dollari, mezzi dollari, quarti di dollari, in pezzi di venti cents, di decim i, di mezzi decim i e di tre cents.

(11)

L’ INDUSTRIA DOMESTICA IN GERMANIA

Il signor Carlo Strauss raccoglieva recentem ente nei Jahrbucher fìir National-Dekonomie, etc. m ol­ tissime notizie intorno alla industria dom estica in Germania, le quali offrono un quadro esatto delle con di­ zioni, del progresso e della distribuzione della industria casalinga nelle varie provincie dell’ Im pero, ed hanno in Germania un’ importanza speciale, perchè si c o l­ legano coi disegni di alcune riform e p olitico-sociali, e specialm ente col progetto di estendere anche a quelli che lavorano nelle case loro, le disposizioni per la protezione degli operai. Ne riassum erem o bre­ vem ente alcune delle più importanti, non disgiunte da qualche considerazione fatta in proposito dell’ egre­ gio scrittore.

Per industriali casalinghi l’ autore intende tutti c o ­ loro che lavorano in casa per conto proprio, e che sono indipendenti da qualsiasi intraprenditore.

Di questi industriali casalinghi, indipendenti, se­ condo la statistica delle professioni, ne esistevano al 5 G iugno 1 882 in num ero di 3 3 9 ,6 1 6 ; invece se­ con do la statistica dei mestieri sarebbero ascesi fra industriali dom estici indipendenti e aiutanti a 470,534.. La media annua degli indipendenti si calcola di 3 4 8 ,0 0 9 ; quella degli aiutanti di 128,071 e ia m e­ dia generale aseendeva a 4 7 6 ,0 8 0 . Secondo le indi­ cazioni degli intraprendi tori queste cifre verrebbero così m odificate: 3 9 4 ,4 5 7 industriali indipendenti, 1 5 0 ,2 5 3 aiutanti ; media generale 5 4 4 ,9 8 0 ,

E cco adesso la media annua delle persone ad­ dette all’ industria dom estica, distinte secondo le prin­ cipali divisioni. La prima colonna dà le notizie che prevepgono direttamente da coloro che lavorano in casa, e le seconde invece quelle fornite dai c o m ­ mittenti.

I. II.

Industria delle terre e pietre. 2,170 7,661

Lavorazioni dei metalli... , 16,930 18,555

Macchine, strum. e apparecchi. 4,489 5,939

Industrie chim iche... 171 2,567

Prodotti secondari, forestali, 56 260

materie da illuminazione...

Industria tessile... 285,102 350,655 Carta e cuoi... 5,293 8,210 Lavori in legno, materie da in­

ta glio... 19,111 26,883 Industrie alimentarie e volut­

tuarie... 8,346 15,420 Vestimenti e oggetti da toe­

letta... 131,861 107,846

Industrie fotografiche... 739 845

Industrie artistiche... 785 94

Altre industrie... 27 35

T o ta le .. . . 476,080 544,980

L ’ industria casalinga in Germania com prende 6 5 categorie di m estieri, e vi sono industrie che vivon o principalm ente del lavoro dom estico. Esse son qui sotto enum erale secondo la loro importanza relativa, e le cifre che diam o rappresentarlo appunto questa importanza, ossia il rapporto percentuale del lavoro dom estico con tutto il lavoro dom estico o nò richiesto da una data industria.

Pilatura della seta ... 95. 2 per cento Allestimento di maglie e calze . . . . 92 » Tessitura della seta... 88.2 » Tessitura delle la n e ... 82.6 »

Filigrana in oro e in argento. . . 82.5 per cento Lavorazione di passamani... 82.1 » Pilatura del cotone... 81. 5 » Ricamo e lavoro all’ uncinetto... 80. 5 » Lavoraz. di bretelle, guanti e cravatte 75.9 » Lavorazione di b u s t i... 72.5 »

L ’ industria casalinga è inegualm ente repartita in Germ ania. Il num ero più grande di industriali casa­ linghi (9 0 ,1 2 4 ) sì trova nel distretto sassone di Z w ick au . Seguono il circolo di D usseldorf con 7 3 ,2 0 0 0 ; Berlino con 3 4 ,2 3 8 ; Breslavia con 2 9 ,8 0 2 ; Baùtzen con 2 5 ;3 8 0 ; Liegnitz con 17,5 6 0 e Lipsia con 1 3 ,1 0 9 . Trovatisi m eno di 10 mila industriali casalinghi negli altri circoli e distretti.

L ’ industria casalinga è poco rappresentata in A m ­ bu rgo, L übeck, Alsazia superiore, Arnsberg, Sassonia, Altenburg, Anhalt, Brunsvick, Colonia,, e M a g d e- bu rgo, malgrado che in queste ragioni la popola­ zione industriale sia m olto num erosa. Il m inim o n u ­ m ero di industriali casalinghi in ragione della po­ polazione si trova nella Baviera bassa, nel Palatinato e nelle basse pianure della Germania.

Cassa Nazionale per gli infortuni sul lavoro

L e notizie che seguono riguardano le operazioni com piute nel prim o bimestre dell’ anno corrente.

In questo periodo bim ensile furono em ésse 128 nuove polizze, di cui 74 individuali, 14 collettive

semplici e 40 collettive combinate.

Rappresentano in com plesso 4 4 9 7 nuovi assicu­ rati, di cui 3 9 3 6 appartengono alle assicurazioni

collettive combinate.

Il primo anno com plessivam ente percepito dalla Cassa su queste nuove assicurazioni ascende a li­ re 2 2 ,6 2 5 , di cui 2 1 ,8 8 3 per le com binate.

L e indennità assicurate, per tal m odo, dalla Cassa am m ontano a lire 3 ,8 9 1 ,2 0 5 pe’ oasi di m orte o d'invalidità permanente al la v o r o ; e quelle per in­ fermità temporanea vanno a lire 39 7 3 .

Gli infortuni durante il bim estre notilicati al­ l’Am m inistrazione furono 15 9 , di cui 6 assicurati con polizza individuale, 33 con polizza collettiva sem plice e 120 con polizza collettiva com binata.

Di siffatti infortuni ne furono constatate le co n ­ seguenze, e perciò liquidati per 1 26 casi, di cui 10 per m orte, 1 per invalidità permanente assoluta, 14 per invalidità permanente parziale, 101 per infer­ mità temporanea.

F u ron o per tali titoli pagate delle indennità ri­ spettivamente per L . 8 2 0 0 - j - 2 1 6 0 - j - 5 4 9 4 - f - 3 202 = in totale per L . 19,056.

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