Capitolo 3 Materiali e metodi
44 Capitolo 3
Materiali e metodi
Pazienti
Per il presente studio sono stati selezionati 104 pazienti ( 67 M, 37 F) con la diagnosi di Demenza a Corpi di Lewy ‘probabile’ (in accordo ai criteri diagnostici del 2005 - McKeith et al., 2005) ed afferenti al Centro dei Disordini del Movimento della Clinica Neurologica dell’Università di Pisa.
Di questa coorte di pazienti, 58 pazienti sono stati seguiti per un periodo di follow-up di almeno tre anni.
Sono state, dunque, analizzate retrospettivamente le caratteristiche cliniche di ciascun paziente alla prima visita, nell’ambito della popolazione totale (104 pazienti) e nei successivi tre anni (58 pazienti).
Nello specifico sono state valutate: l’età d’esordio, il tipo d’esordio prevalente (suddiviso in motorio, cognitivo e misto, cioè cognitivo e motorio), gli aspetti motori, le caratteristiche cognitive, terapeutiche e dell’esame SPECT DAT-SCAN.
Aspetti motori:
La severità della patologia motoria è stata valutata attraverso le sezioni II e III della Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS), scala di valutazione clinica introdotta nel 1987, che, insieme alla sua versione più recente (MD-UPDRS, Movement Disorders Society-Unified Parkinson Disease Rating Scale), è considerata lo strumento gold standard per valutare la gravità e la progressione
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45 della malattia nel PD e nei Parkinsonismi, quali, appunto, la DLB (Goetz et al., 2008).
Gli aspetti motori indagati comprendono, inoltre, la risposta in acuto al test della Levodopa (considerata tale se determinava un miglioramento del 30% dei punteggi dell’UPDRS dopo la somministrazione di L-dopa) e la dose equivalente giornaliera di L-dopa (LEDD), calcolata in accordo a Tomlinson e coll., 2010 (Tab. n. 3).
Da un punto di vista motorio, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi in base al prevalente tipo di fenotipo motorio: tremor dominant - TD o Postural Instability-Gait Difficulty – PIGD, secondo i criteri suggeriti da Jankovic e coll. (1990) nella Malattia di Parkinson.
Caratteristiche cognitive:
Il deficit cognitivo è stato valutato con il MMSE (Mini Mental State Examination), test ampiamente utilizzato nella pratica clinica per la valutazione delle funzioni cognitive (Folstein et al., 1975).
La presenza delle fluttuazioni cognitive, caratteristica clinica ‘core’ per la diagnosi di DLB, è stata indagata attraverso la Clinician Assessment of Fluctuations (CAF) ideata da Walker et al. (2000). Si tratta di una breve scala di due item (che esplorano la frequenza e la durata delle fluttuazioni cognitive) e che ha dimostrato di possedere una buona sensibilità (81%) ed una buona specificità (92%), soprattutto nel distinguere la DLB dall’AD (Lee et al., 2012)
E’ stata, infine, valutata anamnesticamente la presenza delle allucinazioni visive.
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46 Caratteristiche terapeutiche: abbiamo registrato la presenza della terapia cognitiva con Inibitori delle AcetilColinesterasi (AChEI) o con Memantina e della terapia neurolettica, nonché il tempo d’introduzione di entrambe le terapie a partire dall’esordio della malattia.
Altre caratteristiche cliniche: è stata indagata anamnesticamente anche la presenza del Disturbo del Comportamento del Sonno REM (RBD) e dell’ipotensione ortostatica.
Analisi SPECT: 38 soggetti della popolazione seguita per almeno tre anni di follow-up hanno eseguito una ¹²³I-FP-CIT SPECT all’inizio delle valutazioni oggetto dello studio. Sono stati distinti quattro prevalenti pattern nigrostriatali al DAT-SCAN (riduzione asimmetrica dell’ uptake putaminale, riduzione asimmetrica dell’uptake a livello del caudato, riduzione simmetrica e bilaterale dell’uptake putaminale, riduzione simmetrica e bilaterale dell’uptake a livello del caudato) e tali pattern sono stati correlati alle caratteristiche cliniche al momento della valutazione basale e nel corso dei tre anni di follow-up.
Analisi statistica
L’analisi statistica dei dati è stata eseguita con la versione 14.0 del software SPSS. Più specificamente, le correlazioni tra variabili categoriche sono state analizzate con il Test del Chi-quadro, le correlazioni tra variabili categoriche e continue sono state valutate con il test ANOVA a una via e con il T-test di
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47 Student per campioni indipendenti, mentre le correlazioni tra variabili continue attraverso il test di Pearson. Per la determinazione della significatività statistica dei risultati è stato considerato un livello di p<0.05.