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Vediamo una seconda applicazione del principio dei cassetti.

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Academic year: 2021

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Matematica Discreta

Lezione del giorno 18 gennaio 2011

Vediamo una seconda applicazione del principio dei cassetti.

2) Il problema del “bersaglio”.

Si supponga di colpire con 101 colpi (tutti a segno) un bersaglio quadrato con il lato di lunghezza 70 cm. Allora certamente esistono almeno 2 colpi sul bersaglio che distano meno di 10 cm.

Infatti basta suddividere il bersaglio in 100 quadrati, ognuno con il lato di lunghezza 7 cm., considerare l’insieme A dei 101 colpi e l’insieme B dei 100 quadrati, e definire poi la funzione f: A→ B che associa ad ogni colpo di A il quadrato in cui esso cade. Per il principio dei cassetti (essendo la cardinalità 101 di A maggiore della cardinalità 100 di B) esistono almeno 2 colpi che cadono nello stesso quadrato, e geometricamente la loro distanza non è superiore alla lunghezza della diagonale che è uguale a 7 2 cioè circa 9,9 cm.

Principio della somma

Siano A,B insiemi finiti con A=n, B=m.

Se A,B non hanno elementi comuni, cioè se A∩B=, è ovvio che la cardinalità dell’unione AB coincide con la somma delle singole cardinalità dei 2 insiemi, perché l’elenco degli elementi distinti di AB si ottiene semplicemente elencando consecutivamente gli elementi di A e di B:

AB = n + m = A +B (è il cosiddetto principio della somma per 2 insiemi).

E’ ovvio che tale principio si generalizza ad un numero qualunque di insiemi: se A

1

,A

2

,…,A

n

sono n insiemi finiti, e se a 2 a 2 hanno intersezione vuota, si ha allora:

A

1

A

2

…A

n

= A

1

+A

2

+….+A

n

 (principio della somma per n insiemi).

Principio di inclusione-esclusione

Siano A,B insiemi finiti con A=n, B=m.

Se A,B hanno qualche elemento in comune, cioè se A∩B, il principio della somma non è più valido, perché la somma delle singole cardinalità di A e B non coincide con la cardinalità dell’unione AB, in quanto nella somma delle cardinalità gli elementi comuni sarebbero erroneamente contati 2 volte.

Si deve quindi modificare la formula nel modo seguente:

AB = A +B- A∩B (è il cosiddetto principio di inclusione-esclusione per 2 insiemi) E’ ovvio che il principio della somma diventa un caso particolare del principio di inclusione- esclusione nel caso che sia A∩B= (perché in tale caso la cardinalità di A∩B è 0).

Tale principio di inclusione-esclusione si può estendere facilmente a più di 2 insiemi. Se per

esempio sono dati 3 insiemi finiti A,B,C, per calcolare la cardinalità della loro unione, usando le

(2)

proprietà insiemistiche dell’unione e dell’intersezione (in particolare la proprietà distributiva) e usando più volte il principio di inclusione-esclusione valido per 2 insiemi, si ha:

ABC=(AB)C=AB+C-(A∩B)C=AB+C-(A∩C)(B∩C)=

= A+B- A∩B+C- {A∩C+B∩C-(A∩C)∩(B∩C)}=

(notando che (A∩C)∩(B∩C)=A∩B∩C)

=A+B+C-[A∩B+A∩C+B∩C]+A∩B∩C

e si ottiene quindi la formula del principio di inclusione-esclusione nel caso di 3 insiemi finiti:

ABC = A+B+C-[A∩B+A∩C+B∩C]+A∩B∩C.

Esiste una formula generale per il caso di n insiemi (che si dimostra con il principio di induzione, ma della quale omettiamo la dimostrazione): se sono dati n insiemi finiti A

1

,A

2

,…,A

n

, la cardinalità della loro unione si calcola con la formula

A

1

A

2

…A

n

=α

1

- α

2

+ α

3

- α

4

+……. ± α

n

dove α

1

è la somma delle cardinalità dei singoli insiemi; α

2

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 2 a 2 degli insiemi; α

3

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 3 a 3 degli insiemi; etc…….. …….; α

n

è la cardinalità dell’intersezione di tutti gli insiemi: l’ultimo addendo é preceduto da un segno + se n è dispari, da un segno – se n è pari (principio di inclusione-esclusione per n insiemi).

Uso del principio di inclusione-esclusione

Esistono un uso positivo e un uso negativo del principio di inclusione-esclusione.

1) Uso positivo del principio di inclusione-esclusione.

Sia dato un insieme finito A ed n diverse proprietà P

1

, P

2

,….,P

n

che possono (o non possono) essere soddisfatte dagli elementi di A. Se vogliamo contare il numero degli elementi di A che soddisfano almeno una delle n proprietà, ciò equivale a costruire per ogni i=1,2,…,n l’insieme A

i

degli elementi di A che soddisfano la proprietà A

i

, e calcolare la cardinalità dell’unione A

1

A

2

…

A

n

, servendosi della formula del principio di inclusione-esclusione.

Esempio: Sia A l’insieme dei numeri naturali di 5 cifre con cifre scelte fra 1,2,3,4,5,6. Risolviamo il problema di contare il numero degli elementi di A che soddisfano almeno una delle seguenti 3 proprietà:

P

1

la prima cifra è 2 ;

P

2

le prime 3 cifre sono uguali fra loro ; P

3

l’ultima cifra è 3.

Dobbiamo allora costruire gli insiemi degli elementi di A che soddisfano singolarmente le 3 proprietà:

A

1

= { xA / la prima cifra è 2 }

A

2

= { xA / le prime 3 cifre sono uguali fra loro } A

3

= { xA / l’ultima cifra è 3}

e calcolare, con la formula del principio di inclusione-esclusione:

A

1

A

2

A

3

=(A

1

+A

2

+A

3

)-(A

1

∩A

2

+A

1

∩A

3

+A

2

∩A

3

)+A

1

∩A

2

∩A

3

.

Servendoci del principio delle scelte multiple si ottengono i valori:

A

1

=6

4

,A

2

=6

3

, A

3

=6

4

, A

1

∩A

2

=6

2

,A

1

∩A

3

=6

3

,A

2

∩A

3

=6

2

, A

1

∩A

2

∩A

3

=6.

(3)

Quindi la risposta al problema è:

A

1

A

2

A

3

 = 6

4

+6

3

+6

4

-(6

2

+6

3

+6

2

)+6 = 1296+216+1296-(36+216+36)+6 = 2526 . 2) Uso negativo del principio di inclusione-esclusione.

Sia dato un insieme finito A ed n diverse proprietà P

1

, P

2

,….,P

n

che possono (o non possono) essere soddisfatte dagli elementi di A. Se vogliamo contare il numero degli elementi di A che non soddisfano nessuna delle n proprietà, ciò equivale a costruire per ogni i=1,2,…n l’insieme A

i

degli elementi di A che soddisfano la proprietà A

i

, e calcolare la cardinalità del complementare dell’unione A

1

A

2

…A

n

, cioè calcolare la differenza A-A

1

A

2

…A

n

, usando la formula del principio di inclusione-esclusione.

Esempio: Se i dati sono quelli dell’esempio precedente, il numero degli elementi di A che non soddisfano nessuna delle proprietà P

1

, P

2

, P

3

sarà:

A-A

1

A

2

A

3

= 6

5

- 2526 = 5250 .

Il problema della “segretaria distratta”.

Supponiamo di avere n lettere (per n destinatari diversi) e le n buste corrispondenti (con il nome del destinatario già stampato), e di effettuare un “imbustamento” mettendo ogni lettera in una busta (lettere diverse in buste diverse).

Quesito: in quanti modi diversi si può effettuare un imbustamento totalmente errato, cioè in cui nessuna lettera vada nella busta corrispondente ?

Possiamo numerare la lettere e le buste da 1 ad n (lettera e busta corrispondente con lo stesso numero) e rappresentare ogni imbustamento come una funzione biunivoca

f : {1,2,…,n} → {1,2,…,n}

L’insieme A di tutti gli imbustamenti coincide con l’insieme di tutte le suddette funzioni biunivoche, di cardinalità n!.

Ogni imbustamento totalmente errato è una funzione fA che non soddisfa nessuna delle seguenti n proprietà:

f(1)=1; f(2)=2; … … ; f(n)=n

Possiamo allora usare la forma negativa del principio di inclusione-esclusione. Costruiamo quindi gli n insiemi:

A

1

= { fA / f(1)=1 }; A

2

= { fA / f(2)=2 }; etc …. ….; A

n

= { fA / f(n)=n } La risposta al quesito sarà: A-A

1

A

2

…A

n

.

Per il principio di inclusione-esclusione si ha:

A

1

A

2

…A

n

=α

1

2

3

4

+…….±α

n

dove α

1

è la somma delle cardinalità dei singoli insiemi; α

2

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 2 a 2 degli insiemi; α

3

è la somma delle cardinalità di tutte le possibili intersezioni a 3 a 3 degli insiemi; …….. …….; α

n

è la cardinalità dell’intersezione di tutti gli insiemi, preceduta da un segno + se n è dispari, da un segno – se n è pari.

Calcoliamo la cardinalità di A

1

: esso contiene le funzioni biunivoche f : {1,2,…,n} → {1,2,…,n}

tali che f(1)=1. Con il principio delle scelte multiple si ottiene cheA

1

=(n-1)!.

Con ragionamenti analoghi si ottiene:

A

2

=A

3

=……=A

n

=(n-1)!

dunque α

1

è la somma di n addendi tutti uguali ad (n-1)!, ossia α

1

= (n-1)!n = n!.

Ragionando in modo simile si ottiene che A

1

∩A

2

=(n-2)!, e ciò vale per la cardinalità

dell’intersezione di 2 qualunque degli insiemi. Le possibili intersezioni a 2 a 2 corrispondono alle

(4)

combinazioni semplici di n insiemi presi a 2 a 2, quindi sono in numero di 

 

 2

n . Dunque α

2

è la

somma di 

 

 2

n addendi tutti uguali ad (n-2)! .

Si ha allora: α

2

=(n-2)! 

 

 2

n = (n-2)! 2! (n n! 2)! = 2!

n! . Con ragionamenti analoghi si ha: α

3

=

3!

n! , α

4

= 4!

n! , ... , α

n

= n!

n! =1 . Dunque il numero di imbustamenti totalmente errati é:

A-X

1

X

2

…X

n

=n!-(n!- 2!

n! + 3!

n! - 4!

n! +....±

n!

n! ) = 2!

n! - 3!

n! + 4!

n! +....±1 (dove l’ultimo addendo 1 ha il segno + se n é pari, il segno – se n è dispari).

Questa è la soluzione al problema della “segretaria distratta”.

Esempio: se il numero delle lettere (e delle buste) è n=5, il numero di imbustamenti totalmente errati è: 5!/2!-5!/3!+5!/4!-5!/5! = 60-20+5-1=44

(su un totale di 5! = 120 imbustamenti in totale).

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