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RIVISTA MENSILE DI TECNICA ELETTRONICA E FO-TOGRAFJCADI ELETTROTECNICA CHIMICA E ALTRE SCIENZE APPLICATE

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(1)

per i mentare

RIVISTA MENSILE DI TECNICA ELETTRONICA E FO-TOGRAFJCADI ELETTROTECNICA CHIMICA E ALTRE SCIENZE APPLICATE

(2)

ULTIME NOVITA

Circuito elettrico comprendente 15 transistor + 4 diodi. Potenza 4 W.

AI momento del l 'inserimento nel­

l'apposito supporto vengono auto­

maticamente stabiliti i col legamen­

ti con l a batteria auto,' l'antenna e l'altoparl ante; inoltre l a sca la di sin­

tonia si il l umina .

L'apparecchio è anche provvisto di

dispositivo antifurto elettromagne' ­

tico. Qui a fianco vierie mostrata una elegante disposizi6ne di mon­

taggio , su un tunnel in

I

l amiera sa­

tinata nera , particol armente studia- to per auto Fiat 124.

I

a Ila

autoradio

AKKORD

AR/641

automatie

Radioricevitore per onde corte, medie e FM con con­

tro l l o automatico di frequenza. Adatto per il funziona­

mento sia come a utoradio, con a limentazione a 6-12 V, sia come radioportati le con a limentazione a 6 V me­

diante 4 pile da 1,5 V . Antenna interna in ftirrite per A M , antenna telescopica per FM . Prese per il col leg amento di antenna , alimentazione e altoparl ante esterni.

(3)

Potrò fare ..

Sono ancora in tempo

per abbonarmi?

l'abbonamento abbinato al Catalogo G.B.C.

che uscirà

alla fine di febbraio?

Ecco una bella notizia.

Sono in tempo per fare

tutto sino a fine Gennaio.

(4)

ponte a transistori

RCL 22 B

. .­

PONTE UNI\IERSAtE RCl228

Il Ponte RCL 22 B riuni�ce in un unico complesso di dimensioni limitate, sia i comandi. del ponte propriamente detti, adatti per misure di resistenze, capacità e induttanze, sia le varie parti ad essi asservite e cioè: un generatore di tensione continua, un generatore di tensione a

1000 Hz, un galvanometro indicatore di zero ed un amplificatore se, lettivo.

I circuiti a ponte realizzati internamente all'apparecchio sono tre: quello di Wheatstone per la misura di resistenze, quello di De Sauty per la misura di capacità, quello di Maxwell per la mi­

sura di induttanze.

I campioni impiegati in tutti i circuiti a ponte sono di" elevata stabilità e precisione di taratura.

La lettura del valore incognito viene direttamente indicata sui. quadranti di azzeramento del ponte, costituiti da vari moltiplicatori e reostati di cui il principale è del tipo a 3 giri di alta stabilità e precisione. L'azzeramento della componente in quadratura nelle misure di induttanze e capacità viene effettuato tramite apposito reostato.

La tensione a 1000 Hz viene fornita da un generatore a bassa distorsione. Il Ponte universale RCL 22 B, per la sua buona precisione e facilità di impiego, è particolarmente adatto per il con­

trollo di parti staccate di apparecchiature elettroniche.

Il Ponte RCL 22 B è completamente transistorizzato; è alimentato da 2 batterie da 4,5 Vdi tipo commerciale e quindi facilmente reperibili, che, essendo il consumo dell'apparecchio molto ri- dotto, risultano di 'grande autonomia. .

Il Ponte RCL 22 B è contenuto in una cassetta di lamiera di ferro a leggìo con pannello in allu­

minio litografato ed è fornito corredato degli accessori d'uso e delle istruzioni.

principali caratteristiche

Campi di misura: resistenze da 0,1 D a 11 MD. Capacità da 1 pF allO JJ,F. Induttanze da 1 JJ,H allO H. Misure della coefficiente di risonanza e del fattore di perdita.

Precisione di misura: ± 2 % per resistenze, capacità ed induttanza.

Generatori interni: in corrente continua per il ponte di Wheatstone: in corrente alternata a 1.000 Hz ± 5 % per gli altri.

Rivelatore: mediante galvanometro a zero centrale. Possibilità di applicazione di un rivelatore esterno.

Alimentazione: 9 Vcc (due batterie da 4,5 V in serie).

Dimensioni: 270 x 250 x 140 mm. - Peso: 3,5 Kg.

I�I �

dell. START S.p.A.

STRUMENTI DI MISURA E DI CONTROLLO ELETTRONICI O ELETTRONICA PROFESSIONALE

o Stabilimento e Amm inistrazione: 20068 Peschiera Borromeo - Plastico poli -(Milano) O Telefono: 9060424/425/426 O

SPE R I M EN TARE - N. 1 - 1968

(5)

Uno sperimentatore in azione

perlmentare

Editore J.C.E.

Direttore responsabile: ANTON I O MARI ZZOLI Consulente e rea lizzatore: GIANN I BRAZ IOLI Rivista mensile di tecnica elettronica e fotografìca, di elettrotecnica, chimica ed a ltre scienze appl icate.

Direzione, Redazione, Pubblicità:

Via le Matteotti, 66

20092 Cinisel l o Balsamo· Milano Tel. 92.81.80 1

Amministrazione:

Via V. Monti, 1 5·20123 Mil a no Autorizzazione a l l a pubblicazione:

Tribuna le di Mila no

numero 392·66 del 4 novembre 1966 Sta mpa: S.Ti.E.M .. 20097 San Donato Milanese Concessionario esclusivo

per l a diffusione in I ta l ia e a l l 'Estero: SODIP Via Zuretti, 25·20 1 25 Mila no· Tel . 68.84.251 Spedizione in abbona mento posta le gruppo I I I Prezzo del l a rivista L. 350

Numero arretrato L. 700 Abbonamento annuo L. 3.500 per l'Estero L. 5.000

I versamenti vanno indirizzati a:

Sperimentare

Via V. Monti, 1 5 · 201 23 Milano mediante emissione di assegno circolare, cartolina vaglia o utilizzando

il c/c posta le numero 3/2204.

Per i ca mbi d'indirizzo,

a l legare a l l a comunicazione l'im porto di L. 200, a nche in fra ncobol li, e indicare insieme al nuovo anche il vecchio ind irizzo.

© Tutti i diritti di riproduzione o traduzione degli articoli pubblicati sono riservati.

SPERI M ENTARE - N . 1 - 1 968

SOMMARIO

Questo mese pa r l i a mo di La p i l a a succo di l imone . La radio Re senza condensatori

va ria b i l i e s.ènza bobine Ricevitore m i n i s u pe r .

I niettore di seg n a l e ad ampiezza regolabile

c i rcu iti i nteg rati logici U n ca nnocchiale di ca rtone Notizie d a l mondo .

Consig l i di fotog rafìa turistica Due progetti per principia nti U n vero sa lvada na!d .. . di ca rbone Gertie l avatrice sperimenta le ad

u ltrasuoni .

Le fiamme rivelano l a natura dei materi a l i

C u l l a e l ettronica Radioricevitore R L360 Equ iva lenze dei transistor

pago 6

» 8

» 1 2

» 17

» 2 1

» 26

» 3 1

» 32

» 35

» 42

» 48

» 5 1

» 57

» 59

» 6 1

» 63

5

(6)

questo mese parliamo di ...

... radiotelefoni ed autovetture

L'I ta lia è ta l mente piena di gente ingegnosa e fertile di nuove idee, che dovrebbe essere defìn ita terra di « e roi, navigatori, a rtisti, studiosi ... » . Eh. pur­

troppo di « santi » ne sono· rimasti pochi ! Di sa nti magari, ma « Sa ntucci » ce ne sono a ncora .

Un Santucci, è appunto quel Mario, da Roma, che m i ha scr itto u n a lette­

rina da q uattro pag i ne - quattro, formato « protoco l l o » 320 x 220 m m . a l lo scopo di esporre un'idea DA PUBBLICARE. S i tratta di questo: i l signor San­

lucci opin a , ritiene che l'impiego di mini radio·telefoni a bordo deg l i a utoveico l i semplifìcherebbe di molto la g u ida e sarebbe una sorta d i efficace « pa rafu l­

mine » contro gli i ncidenti fortuiti. Per esem pio; chi si trova nel l'Autostrada, potrebbe chiedere al g uidatore del la eventua l e seice nto che segua un camion: « Scusi Lei intende sorpassa re? Sono il p i lota del l a 124 qui d ietro ! ».

I l guidatore de l l a seicento, idi l liacamente dovrebbe d i re a sua volta « No, no:

s'accomod i! » Oppure: « Be' scusi ma orm a i sono l anci ato e ... » .

Capito? I n tal modo s i riso lverebbe og n i problema . A i crocicchi : « Prego passi pure, elegante signore con g l i occhia li s u l l a Gi u l i a » . E quel lo: « No, no, dopo di lei, eg reg io ufficia le del l 'Aeronautica » . Ed ancora : « Via S i g nori della Giu l ietta e del la F l a m in i a, siamo cava l ieri : se non vi spiace, diamo la precedenza a l la Signorina bionda su l la Jagu a r ».

I radiotelefoni, per non creare confusione, dov rebbero essere di m i n i ma potenza, con u n raggio d i azione di 8-10 metri .

Giustamente i l signor Santucci opina che i n ta l modo potrebbero rientrare nel la categoria « l i bero i mpiego » che p rescrive una potenza massima di 5 mW in trasmissione. N u l la da eccepire in via teorica: g l i appa recchi dovrebbero i no l­

lre essere « duplexer » e funzionare di conti nuo i n ricezione e trasm issione, con due cana l i spostati di un paio di megacicl i . Ovviamente, tutti i trasmettitori e tutti i ricevitori dovrebbero essere regolati s u l l a medesima freq uenza. I n ac­

cordo al Signor Sa ntucci, le antenne potrebbero essere costitu ite da sotti l i stri­

sciole di stagnola inco l l ate al pa rabrise ed al l unotto. Fin q ui: tutto bene: l'idea è n uova! merita una eco. Dato però che il signor Santucci u n isce a l la proposta di pubbl icazione, anche la preghiera di avere una m i a persona le critica: agg i u n­

gerò che io l a vedo così.

I primi utenti del « radio-comun icatore - per - a utomezz i » a l l'i n izio si s a l ute­

rebbero a vicenda con grandi clamori: « Ca rissimo col lega ! Vedo con pi acere che anche Lei è dei nostri ! Come va il suo i m p i a nto? Ma no, prego, dopo di Le i : macché precedenza a l l a destra; prego s'accomod i. Ha udito come suon a no q ue­

sti analfabeti di a utisti « muti »? Eh, la civi ltà: bel la cosa ! Ma s'accomod i ! Ma no non mi permetterei mai e poi m a i: Lei ha a nche la sprin t, qu indi. . . » Eccetera.

Dopo qua lche mese, però! a l lorché gli appa recchi si fosse ro diffusi nel la massa, nel l a massa g rande, profonda, l'a utomob i l ista targato « RC » che si re­

casse in Lomba rdia udrebbe queste frasi: « Uei, che l ter u n lì, con la macchina fargata Calabria, T I R ES VIA DAI PEE: m a non vi i nsegna no a guidare, nel facco? »

6 SPERIM ENTARE - N . 1 - 1 968

(7)

Oppure:

« Uei spiderista rom ano, te set mi nga bun te teg nì la destra ? Ma impara ! Le mucche dovete guidare Voi ! » .

Ed i l M i l anese capitato n e l Lazio:

« Possinammazza l lo sto burino ammaestratol. .. Aho ! Buri nooo, possinaccec­

catte a te e sta S I MCA trucibarda, ma che non ce lo sai che ce sta lo stoppe? An vedi er matto . . . » Ovvero:

« A co'; Ah Mi lano B 3958631 l. .. che ce se' sceso d'a montagnaccia der sapone tua? Ma v'a m morì acciaccatool »

Ed i l Romano a Bolog n a :

« m o senta bene, lei, sottospecie d i sudista , m a crede d'essere a Rom m a ? Mo si tiri bene s u l l a destra, e d a nzi, vada a dare la macchi na a Gerri ! » .

Ovvero:

« Gu a rda ben che l avorò ohi : dico a lei, bel sig nore targato Roma, su q ue l la Maserati: mo lo sa che la vetura ce la pago io con le tasse? Faccia ben meno il prepotente, vada ben là » .

Così via. Sempre peggio.

Certo, l'istituzione dei rad iotelefoni avrebbe u n vantagg io: evita re il « ce­

lebre » seg no del le « corna »: quello che decora il l unotto al Nord e al Sud, nel le isole: ma .... va le la pen a ?

Queste sono l e mie impressioni: Vi passo la pa l la, gente. lo e d i l signor San­

tucci saremo g rati a chi vorrà esporre u n sensato pa rere s u l l 'a rgomento.

Ciao!

gianni brazioli

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VOLTMETRO ELETTRONICO MOD. A. V .0. 7 lE

Dimensioni: 182 x 162 x 70 mm.

SPERIM ENTARE - N . 1 - 1 968

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7

(8)

LA PILA A SUCCO

/ �

SERIA DI (IO' �.,/J

Anche nella pila più semplice, anche nella più elementare, avvengono dei fenomeni elettro-chimici davvero inte·ressanti. Vogliamo brevemente puntualiz­

zarli in questo articoletto che « a grande richiesta» segue una precedente descrizione apparsa nel numero 9-1.967.

Legafura d/ C'oa!.dl!o

Palo ;;05/t/I/O

B/cch/ere d/ J/elro

./ S'veCe? d/I/rno/?e ed aC9'ua

---

-F;g. j.' Peal/zzaz/ol7e delld' ;;/b

8

DI

I

più attenti fra i nostri lettori, ricor­

deranno il trafiletto che pubbl icammo, a seg u i to del l'articolo « Costru iamo una p i l a di gra nde capacità », nella pa­

gina 468 del numero 9 /1967.

Non credeva mo davvero che quel.

le « quattro paro le » i nvita nti i lettori ad esprimere u n parere su l le pi le su­

scitassero l'eco che hanno avuto: con­

tiamo per contro oggi esattamente no­

vantadue· lettere di entusiastica appro­

vazione a l le p i le ed una sola contraria.

Abbiamo addirittura quattro proteste, segu ite a l l'approvazione, per il m a n­

cato seg uito ! Effettivame nte non ave­

vamo l'intenzione di depen nare l'argo­

mentoj vo levamo però un parere defì­

nitivo da parte dei lettori prim a di se­

guitare: ora i l parere c'è, i nequ ivoca­

bi le, ed eccoci q u i con il secondo arti­

colo.

Parleremo in questa nota d i una p i la mo lto sem p l ice e pretta mente didatti­

ca; i l che però non ne esclude g l i im­

pieghi pratici tradizion a l i : come a l i ­ mentare un semp l ice osci l latore audio o un provacircu iti « acustico » .

Per l a rea l izzazione del!' elemento SPE R I M E NTARE - N. 1 - 1 968

(9)

LIMONE: UNA COSA BEN PIU' CHE ... POTR[BB[ PAR[R[ I

servono poche parti che ciascuno tro­

verà in casa: un bicch iere in vetroi un cucch i a i no d'argentoi un pezzetto di lamiera o retice l l a d i rame (eventu a l­

mente una bacchetta del m edesimo meta l lo); u n l i monei un po' d'acq u a .

L a sol uzione e lettro litica deve esse­

re composta d a l 30% di sugo e dal 70% di acqua. Poiché la quantità di sugo contenuta d a l l i mone è i ncogn ita, strizzeremo pri ma questo, cura ndo di riempire il bicch iere fìno a poco meno d'un terzo in a l ltezza. Agg i u ngeremo poi acqua potabi le comune (non occor­

re che sia disti l lata) fino a ragg iu nge­

re un l ive l lo situato poco sotto a l l'orlo de l contenitore.

Mescoleremo poi attenta mente la so luzione.

A parte, prenderemo un cucch ia ino d'argento che i n seguito potrà essere recuperato indenne a l termine del la esperienza (assicurate in questo senso la mamma o la gent i l sig nora) e lo le­

gheremo come mostra la fìg ura 1, per sostenerlo s u l bordo. P i ù i n a lto sem­

pre il m a nico de l lo stesso eseg u iremo una seconda legatura con del fì lo nu- SPER I M E NTARE - N. 1 - 1 968

do di rame. I l capo di questo costitu irà i l term i na le positivo del l a p i l a .

Potremo ora mettere « a di mora»

i l cucchi a i no inserendo i capi del primo leg accio ad i ncastro su l l'orlo.

Per com pletare l'opera basterà sal­

dare u n a connessione s u l l'elettrodo di rame ed i mmergerlo a sua volta ne l la so l uzione: i l capo del la connessione fungerà da po lo NEGATIVO.

Vediamo ora: cosa accade se fra i

due po l i i nseriamo u n carico?

Suppon iamo che questo sia rappre­

sentato da una resistenza come si vede ne l la fìgura 2. Accadrà semp l icemente che la differenza di potenzia le esisten­

te fra i due po l i , identifìcabi le in una tensione continua, ca userà lo scorrere di una corrente e l ettrica nel carico.

Ma PERCHE' ciò avviene?

Vediamolo.

Il rame è più « attivo » sotto un profì lo e lettroch i m ico del l' argento, q u i nd i perde nel l a sol uzione un nu­

mero di ioni positivi assai maggiore del l'a ltro e lemento .

Ciò provoca nel ra me un eccesso di Fig. 2

(10)

Fig. 3

,

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Fi9. 4

elettroni che fluiscono dal relativo con­

duttore. L'elemento di converso di­

viene elettricamente positivo a causa della ridotta emissione d i ioni .

1/ sugo d i limone, che contiene il 6%

circa di acido citrico, tende ad ioni z­

za re i n queste condizioni e le sue mo­

lecole divengono una sorgente di ioni positivi e negativi.

Seguendo un e lettrone che attraver­

sa il ca rico venendo dal rame, vedre­

mo che g i u nge all'a rgento, ne è estrat­

to e s i combina con uno ione positivo del liquido. Contemporaneamente, a l ­ l'altro capo della pila, u no ione nega­

tivo si combina con uno ione positivo del rame dissolto nella sol uz ione.

L'azione i nterna descritta conti nua e continua m a n mano che gli elettroni scorrono nel carico, e si ottiene così una corrente elettrica che circola tra i poli.

U n m illiamperometro di rettamente connesso ai capi della pila, m isurerà una corrente d i ci rca l 00 �A, ed un voltmetro[ una tensione pari a 0,35 V.

A q uesto punto si può compiere u n a esperienza davvero interessante:

estrarre il cucchiaino d'argento e por­

re i n sua vece una striscia di allum inio puro.

Tale striscia può essere ricavata dal�

lo s montagg io di un condensatore elet­

trolitico di vecchio tipo (Fig. 3).

Eseg uita la sostituzione, se colle­

ghiamo u n voltmetro ai poli noteremo con meraviglia che il segno del la ten-

SPER I M ENTARE - N. 1 - 1 968

(11)

-

sione si è invertito ed ora i l rame è divenuto POSITIVO. Come accude -ciò-?-

Semplice: l'a l luminio è p i ù attivo (elettrochimicamente parlando) s.ia del­

l'argento che del rame: il processo si è quindi invertito, causando l'inversio­

ne dei pol i .

I l cucchiai no, che non serve più, può essere ripu l ito impie,gando u no stra c­

cetto intriso nel bicarbonato o ç6n uno dei mo lti prodotti del commercio pre­

visti per la l ustratura del l'argenteria.

Quanto dura una pi la « a l limone}) del genere che abbiamo descritto?

Dipende dal carico; ma può essere faci lmente ri attivata strizzando un po' di sugo di limone fresco nel la sol u­

zione.

A parte le ... « scoperte » nel la chi­

mica industria le, e l'impiego d idattico, a cosa può servire l'elemento che ab­ biamo trattato?

Un impiego esemplificativo è q uel­

lo mostrato nel l a fig ura 4: la pi la a limone,· con ·una cuffia, può divenire un provacircuiti u ltrasemp l ice atto a indicare se i n un materia le o i n un dato circuito vi è conduzione o isolamento.

Nel primo caso, toccando g l i estremi del pezzo in esame con i termina li si udrà un forte « c l ick » nel l a cuffi a : nel secondo, si lenzio assoluto.

Come abbiamo detto, la pi la può a l i­

mentare anche dei minuscol i osc i l l atori a transistor o deg li stadi ampl ificatori:

due tipici esempi di q uesti sono rap­

presentati nel le figure 5 e 6 .

SPERIM ENTARE - N . 1 - 1 968

fig. 5 Ingresso

Con la pila a limone si possono alimen·

tare molti semplici circuiti elettronici; ad esempio è lo stadio amplificatore di uso generale riportato in alto. Trattasi di uno stadio unico, connesso ad emettitore co­

mune, previsto per l'amplificazione di segnali deboli.

+ P/la il! //mone

T1

Per,' va/or/ yedere elenco de,' componenf/

Fig. 6

P/la à/ Itlnone

Un a I t r o circuito a d a t t o all'alimentazione ...

«a limone» è l'oscillatore Hartley qui mostrato.

Si tratta di un complesso atto ad erogare un segnale audio avente una frequenu di circa

500 Hz.

Sperimentalmente,· un oscillatore di questo tipo, connesso alla pila notte e giorno, ha continuato

a... fischiare per ben nove giorni!

Nulla vieta di trasformare in oscillofono il pico colo complesso, o di adibirlo a prove di la­

boratorio per il collaudo di componenti e circuiti.

1 1

(12)

LA RADIO "Re"

n co ato I v

Priva di condensatori variabili e di induttanze non sembra una radio, ma lo è. Funziona con notevole selettività e potenza. Con minime modifiche può divenire una ricetrasmittente ad onda pura e stabile.

S i n dai pri mord i de l l a radio ci è sempre stato inseg nato che qua l siasi radioricevitore, s i a esso ad a m p lifI­

cazione diretta o a reazione, oppure su pereterod ina o d i a l tro ti po, deve avere dei circuiti risonanti costituiti da i nduttanze e capacità .

Addirittura universa le è poi l'im­

piego di condensatori variabi l i, posti in para l lelo a bob i ne, per regolare la sintoni a a l le varie frequenze di rice­

zione. In a ltri termi n i , si può affer­

mare che sono sempre stati ritenuti i ndispensa b i l i circuiti accordati di ta le tipo, ossia « LC », per la costruzione d i q u a lsiasi a pparecch io radio.

È q u i ndi con vero piacere, e non senza una punta d'orgog lio che q u i rendiamo noto, per la pri m a vo lta, un nuovo tipo inedito di radiocircuito, che pur permettendo ottime ricezion i , non i mpiega n é i nd uttanze d i alcun genere, né condensatori variabi l i . Que­

sta importa nte in novazione credi a mo sarà sa l utata con particol are g ioia so­

prattutto dai rad iod i letta nti , che per l'avven ire potra nno costru ire ricevi­

tori del nuovo tipo « RC » senza p i ù dover sottostare a l la sch iavitù di i n- 12

d utta nze, od i ngombranti condensa­

tori variabi l i , spesso diffico ltosi da reperire nei g iusti va lori e da tarare.

Il nuovo circuito

Confrontando g l i schemi ri portati nelle fìgg. l e 2 ba lza subito a l l'oc­

chio la d ifferenza esistente fra un circuito tradizion a le e q uel lo funzio­

na nte senza indutta nze, né conden·

satori variabi l i .

Nel la fìg. 1 la si ntonia e la seletti­

vità sono affidate ai componenti L-C, mentre i n fìg. 2 le stesse funzioni sono asso lte da Cl, C2, C3 ed Rl,

R2, R3.

Si è riportato, a titolo di esempio, un ricevitore sem p l icissimo per ren­

dere i ntuitivi sia i l funzionamento che le differenze esistenti rispetto ai cir­

cuiti classic i . N u l la vieta però, che con lo stesso sistema si possono costru ire supereterodi ne, interi sta d i d i medi a freq uenza, apparecchi p l urig<tm m a , ecc. ecc.

Da l punto d i vista del radiodi l et­

ta nte è comunque notevo le i l vantag-

gio, usando il circu ito di fig. 2 , di

poter i m pi egare pochi componenti di va lore ben defì nito ed economici con la certezza che a montagg io termi­

nato l'apparecchio funzionerà subito senza necessità d i taratura a lcuna, pur risu ltando perfetta mente centrato nel­

la gamma desiderata .

Una cosa poi è montare meccan ica­

mente e dar col locazione esatta ad in­

dutta nze e condensatori variabi l i pur sempre i ngombranti, ed a ltra cosa sistemare, senza molte preoccupazion i di accoppiamenti nocivi, piccole resi­

stenze, m icrocondensatori fìssi e po­

tenziometri m in i atura .

Nel lo schema d i fìg. 2 si vedono, sul lato sinistro, tre entrate contras­

segnate: T, A2, Al.

/I punto T va co l legato, se si vuole una ricezione molto più potente, ad una presa di « terra » , condutture del­

l'acqua, del termosi fone, del gas, ecc.

L'antenna, un paio di metri di fì lo, va col legata ad A l, mentre ad A2 può essere facoltativamente col legata un'antenna supplementare, un a l tro paio di metri d i fì lo, q u a ndo si vuole SPE R I M E NTA RE - N . 1 - 1 968

(13)

PRESENTATA PER LA PRIMA

'VOLTA IN ESCLUSIVA MONDIALE

DALLA NOSTRA RIVISTA UI

riabi i e 5 nza o I

T

L

Al

UN ARTICOLO DI W. H. WILLIAMS

R4

c

al

R9 cs Rm

Fig. 1 - Schema elettrico secondo il circuito classico con induttanza L e capacità variabile di accordo C.

SPERIM ENTARE - N . 1 - 1 968 13

(14)

T

A2

R10�· .... f--+'·

+

C2

Al

Fig. 2 - I tratti più marcati indicano le varianti da apportare allo schema di fig. 1 per ottenere la ricezione senza induttanze, né conden·

satori variabili.

spi ngere proprio a l massimo la rice­

zione.

L'appa recch io fu nziona anche con a ltri tipi di co l lega mento del l 'antenn a . Ad esempio, si possono co l l eg a re due spezzoni di fì lo, disposti fra loro in d i rezioni opposte, ad A l -A2 lasciando libero T, opp u re ad A l -T. Secondo la loca lità dove viene messo i n fu nzione l'appa recchio sarà faci le, dopo q u a l­

che tentativo, trova re l a combi nazione più efficace.

La gamma coperta da questo rice­

vitore è que l la ad onde med ie. Si passa da una stazione a l l'a ltra sem­

pl icemente regola ndo i potenziometri R2-R3 che sono co l legati come reo­

stati - due sole uscite util izzate in luogo di tre -. Qua nto m i nore è la resistenza inserita in R2-R3 e ta nto più a lta è la frequenza de l le stazioni che si ricevono.

In teori a , R2-R3 potrebbero essere riuniti anche in un potenziomètro doppio a coma ndo unico, ma la dif­

fìco ltà di reperi rlo g i à pronto s u l mer­

cato e la più perfetta si ntonia e se let­

tività che è possibi le ottenere rego- 14

la ndo i due potenziometri sepa rata­

mente, ha fatto sca rtare la soluzione del monocomando per questo model lo sperimenta le. La se lettività ottenibile è ta le da sepa ra re perfettamente, ad esempio, le stazioni loca li di Mi lano del Prog ramma N a ziona le, di Mi­

l a no 2° e del Terzo Prog ramma che, com'è noto, trasmettono tutte con no­

tevo le potenza assa i vicine fra loro.

Può accadere che appena acceso l'appa recchio, la selettività appa ia scarsa, ma ritoccando R2 ed R3 è fa­

cile trovare a ltre posizion i in corri­

spondenza del l e q u a l i la sepa razione delle stazioni è com p leta . A l lora i l se­

g n a le è ta nto forte che d iviene uti le abbassa re il vo l ume mediante R10, a ltrimenti l'ampl ifìcatore di bassa fre­

quenza - BF in fìg. 2 - si sovrac­

ca rica e distorce!

Quest'u ltimo componente, come si desume da l lo schema di fìg . 2, si trova i n commercio già pronto e non resta a ltra i ncombenza che col legarlo correttamente.

Comunque, qua lsiasi ampl ifìcatore di bassa frequenza a transistor del

tipo con negativo a massa va bene e può essere usato i n sua vece. Chi poi è i n vena di econom ie può sem­

pl icemente col lega re fra E3-E4 una cuffia elettromagnetica da 2 x 2 .000 n

e, oltre a l l'ampl ifìcato re BF, rispa r­

m ierà anche la spesa del l'a ltoparlante (AL) e molta corrente della batteria B.

La sens i b i l ità ottenibile da questo ricevitore, m isu rata appl icando i l se­

g n a le fra A 1 e T, è ri portata ne l l a unita tabe l l a .

Frequenza i n MHz

1 ,8 1 ,5 1 ,0 0,7 0,55

Sensibilità in !J..V

2.000 700 400 750 900 Escl udendo q uasi de l tutto le resi­

stenze di R2-R3 la freq uenza massima ricevibile supera i 2,5 MHz, ma la sens i b i lità è ta lmente ridotta che in pratica non è possibile ricevere a l­

cuna stazione i n corrispondenza di tale estremo di g a m m a .

SPE R I M ENTARE ... N . 1 - 1 968

(15)

Per chi vo lesse ci mentarsi a spe­

ri menta re questo nuovo ci rcuito su frequenze diverse da que l le i ndicate, ricordiamo che la frequenza ricevi­

b i le è approssimativamente:

dove:

0,28 F =--­

RC

F = frequenza in kHz;

R = res istenza in m i g l i a i a di n di R2 - per R3 = R2 -

C = capacità in (J.F di C l - per C2 =

=C l -

a condizione che:

R l sia c i rca i l 15% di R2 e C3 abbia un va lore doppio d i C l .

I n teoria, con C l = C2 del l'ordine di 100 pF, C3 di 200 pF, e R2 = R3 di 1,5 kD. si riceverebbero frequenze di 2 8 MHz. Purtroppo, la sensib i l ità

�ìi riduce così g randemente che le pos­

sibi l ità di ricezione restano puramente teoriche, a l meno usa ndo per Ql i l tra nsistor A F 114 .

Chi volesse tuttavia fare ulteriori esperienze per aumentare la sensibi­

l ità, può ridurre g radatamente il va­

lore di R4, senza però esagera re per non guastare il transistor. Si può avere a l lora un funzionamento rigenerativo ed anche superreattivo suscettibi le di disch i udere i nteressanti orizzonti .

Realizzazione

Come g i à detto, il ricevitore consta essenzi a l mente di due pa rti ben di­

stinte: una di esse è da costrui re e l'a ltra , l'a m p l ificatore BF, si trova già pronta in commercio.

I n fig . 2 è visibile come va co l le­

gato detto a m p l ificatore tram ite g l i a p­

positi term i n a l i d i cui è mun ito a l lo scopo. Sa rà uti le tener presente che nello schema precitato detto a m p l i ­ ficatore è raffigurato visto d a l l 'a lto, ossia d a l lato transistor . I col lega­

menti del l a pa rte che va costruita sono visibi li in dettag lio nel la fig . 3; la disposizione dei vari compon enti non è critica e può essere vari ata a pia-

R9

arte da realizzare.

SPE,R I M ENTARE - N . 1 - 1968

cere, specie se così facendo si accor­

cia la lunghezza dei co l lega menti e si rispa rmia spazio.

In fig. 4 è raffigurato il ricevitore completo a cui vanno poi co l legate le a nten ne, la batteria B e l'interruttore I come i n fig. 2. Se non vi sono errori di' montaggio o componenti difettosi, le stazioni loca l i i n onde medie vengono subito ricevute regola ndo anche a ca­

saccio i potenziometri R2 ed R3.

Non è necessaria a lcuna messa a punto e pertanto questo i nsol ito tipo di c ircuito ben si presta per rea liz­

zazioni rapide e di sicuro funziona­

mento. Poiché qua lcuno potrebbe de­

siderare di uti l izzare per Q l un tran­

sistor diverso dal tipo AFl14, è bene precisare che esso può essere sostitui­

to solo con tipi che abbiano un gua­

dag no « beta » non inferiore a 1 00 e adatti a funzionare senza difficoltà a l le radiofrequenze.

G l i inconvenienti principa li che si

possono ave re usa ndo tipi di transi­

stor non adatti sono, fra l'a ltro, l'im-

15

(16)

Fig. 4 - Veduta d'insieme del ricevitore completo della bassa frequenza BF e dell'altoparlante AL.

possibi lità asso l uta di ricevere usando tipi a troppo sca rsa a m p lifìca­

zione, od i l funzionamento del l'appa­

recchio come . . . trasmettitore - con transistor fornenti eccessiva a m p lifìca­

zione -. Quest'u ltima possibil ità è però veramente i nteressa nte, dato che può far comodo avere a nche una trasmittente di tipo « RC » funzio­

na nte senza condensatori va riabi l i e senza bobine, con una sta b i l ità di fre­

quenza eccel lente ed una forma d'on­

da sinusoidale perfetta e priva di a r­

moniche.

Comm utando opportunamente i col­

legamenti di AL e BF si può avere, infìne, una picco la ricetrasmittente.

Chi è abbasta nza esperto avrà g i à ca­

pito come occor re procedere; chi i n­

vece preferisce ave re dati e sche m i precisi abbia la pazienza d i attendere ed in un prossimo numero vedrà pub­

blicata la descrizione completa e det­

tag l iata di u n rivol uzionario ricetra­

smettitore « senza induttanze e senza condensatori vari a b i l i » .

MATERIALI

R1: resistenza da 6811 1/2 W 10%

R2: potenziometro senza interruttore a variazione lineare da 2,5 k'fl R3: come R2

R4: resistenza da 15 kll - 1/2 W - 10%

R5: resistenza da 2,7 kll - 1/2 W - 10%

R6 : resistenza da 1,2 kn - 1/2 W -10%

R7: resistenza da 680[1 1/2 W - 10%

R8 : come R7

R9: resistenza da 5,6 k'h . 1/2 W 10%

RIO: potenziometro logaritmico da 5 kn

Cl: condensatore a mica da 250 pF C2: condensatore ceramico da 220 pF C3: come Cl

C4: condensatore a disco da 10 kpF C5 : condensatore a disco

C6: condensatore a disco C7: come C6

da 100 kpF da 50 kpF

C8: condensatore a piastrina da Ql: transistor AF 114

D : diodo OA72 BF: amplificatore, di BF

Al: altoparlante da 0,8 W - 12 n 22 kpF

I interruHore unipolare a leveHa B : 2 batterie da 4,5 V in serie

,�

numero di catalogo

G.B.C.

DR/32 DP/860

DR/32 DR/32 DR/32 DR/32

DR/32 DP/850 B/90.6 8/15

8/144-1 8/144-4 8/144-3 8/178-2

Z/174 A/408-1:

Gl/3180 1/743

16 SPE R I M ENTARE - N . 1 - 1 968

(17)

SPERIMENTATE Il MINI

UN PICCOLO RICEVITORE MOLTO SENSIBILE PER VHf

Nel la tasca del l a vostra g i acca c'è uno spazio sovrabbonda nte, per con­

tenere questo apparecchiettoi i mate­

ria l i per costrui rlo costano poco e la rea l izzazione non è diffico ltosa, a lme­

no, per chi abbia una m i ni m a espe­

rienza.

Si tratta di un superrigenerativo VHF « da a l lenamento » : ovvero di un ci rcuito dedicato a queg l i sperimen­

tatori in elettronica che hanno g i�

provato a costru i re diversi amplifìca

tori, ricevitori a onde medie, osc i l la�

tori pur senza tenta re qua lcosa di più i mpegnativo: una specie d i « i nvito » ,

se vog l iamo, a rea lizza re u n esperi­

mento più comp lesso.

I l i ricevitore copre la gamma V H F corrispondente a 90-145 MHz c h e è divisa in due bande esp lora b i l i me­

diante bob i ne disinnestabi l i . La sen­

si b i l ità del complesso si agg i ra sui 3 !J..V: la possibi l ità di captare molti se­

g n a l i (ne l l a gamma si h a n no emissio­

ni FMjTV, aeronautiche e di radio­

a matori) dipende un ica mente da l l 'effi­

cienza del l'antenna impiegata; un ele mento a sti lo lungo un metro dà dei risu ltati accettabi li .

I l ricevitore impiega due soli transi­

stor, che rappresentano i l m i n i mo in­

dispensabile per ottenere una buona efficienza : si tratta di convenziona l i mode l l i prodotti i n Ita l i a da l la Phi l ips che non causano difficoltà di approv­

vigionamento. Un AF102 è i mpiegato come rivelatore VHF a superreazione, SPERIMENTARE - N . 1 - 1 968

ed un OC71 come successivo a udio ampl i(icatore. L'uscita è in cuffia: es­

sendo previsto un trasformatore che adatta l'impedenza, per l'ascolto si può usare un a urico l a re mag netico m i n ia­

turSl del genere usato per le

p

icco le

�upereterodine a onde medie.

COME FUNZIONA

I l segnale captato d a l l'a ntenna è trasferito da I C 1 a I col lettore del­

l'AF102, e tramite C2 anche a l l'emet­

titore del medesimo.

Poiché l'i mpedenza JAF1 non per­

mette lo scorrimento a massa della

Fig. 1

17

(18)

radiofreq uenza, e poiché i l transistor è co l legato a « base comu ne » per i se­

g n a l i , avviene una a m p l ificazione del­

le portanti captate, che attraversano TR 1 risu Ita no a I col lettore: essendo poi i l co l lettore connesso a l l'emettitore tra­

mite C2 si ha u n ritorno del segnale già ampl ificato a l l'elettrodo detto, una nuova a m p l ificazione ... e così via.

t faci le a rg u i re che a l termine- del ciclo a m p l i ficatore TR 1 entri i n osci l­

lazione; questa , come i ntensità, è co­

mandata d a l l a conduzione del tra nsi­

stor: regola ndo R2 s i può ottenere i I period ico b locco del funzionamento da cui risu lta la rive lazione del seg n a le che ha causato i l fenomeno.

L'audio çosì ricavato, corrispondente a l l a mod u l azione del seg n a le RF, è però viziato da una notevol e compo­

nente di rumore, generata dal funzi'o­

namento del rivel atore. Avendo ta le rumore del le intense componenti d i frequenza elevata, lo si p u ò ridurre med iante un fi Itro passa-basso che è costituito dag l i avvo lgimenti del tra- . sformatore Tl, in unione a C5 e C6.

18

Fig. 3/ A

t da nota re i l potenziometro R4 co l­

legato al primario del T l : serve a rego­

l a re approssimativa mente i l punto di l avoro del l'AF 1 02, mentre la regola­

zione fine si attua (come abbiamo det­

to) tra mite R2.

AI secondario del trasformatore è connesso u no stadio audio-ampl ifica­

tore di l i nea assa i consueta ove s'im­

piega u n transistor Oe7 1 .

I l carico d i q uesto è i l trasformatore T2, che in u n ione a C9 forma un ulte­

riore passa-basso. I l rapporto del T2 è in discesa; a l secondario s i può con­

nettere u n a urico l a re da 8 n sfruttan­

do il buon rapporto d'im pedenza ri­

spetto al col lettore del TR2.

L'aLimentazione del ricevitore non è affatto critica: una p i l a da 9 V dà buoni risu ltati, ma anche una da 6 nQn è da meno. Persino una pila da sol i 4,5 V può essere usata; i risu ltati non saranno g ra n che inferior i .

çOME S I COSTRUISCE

Osservando la fotografia di fig. 1 che i l l ustra i l montaggio, si nota che senza sforzi è possibile ragg iungere

SPERIM ENTA R E - N. 1 - 1 968

(19)

una elevata com pattezza. In effetti qua lsiasi costruttore di media capa­

cità può monta re un ricevitore s i m i l e i n u n o spazio n o n eccedente 8 x 4 cm . La principa le difficoltà è com u nq ue rappresentata d a l l a rea lizzazione del le bobine. Esse sono due, per consen­

tire una m i g liore esplorazione del lo spettro usa ndo u n va riabi le di mode­

sta capacità, a l lo scopo di non udire le emittenti in u n tratto troppo breve.

Una bobina deve avere sei spire di fì lo in rame stag nato del diametro di 1 ,2 mm. L'avvolgimento avrà u n d i a­

metro i nterno di 1 0 m m , e l a spazi a­

tura fra le spire non eccederà il m i l­

l imetro. Ta le bobina servi rà per l a gamma comp resa f r a 9 0 e 1 1 0 MHz.

L'altra bobina avrà solo tre spire e mezzo. Sarà costituita dal medes i mo fì lo ed avrà l'identico diametro.

La spaziatura uti le sarà determi nata sperimenta lmente e servirà a copr i re l'estremo elevato del l a banda s�nt0niz­

zabi le; in condizioni norma l i (cab l ag­

g io esente da eccessive capacità pa ras­

sitarie) l'estremo sarà situato oltre i 1 45- 1 50 MHz. Per assicurare a g l i av­

volgi menti la necessaria rigidità mec­

canica, risu lterà necessa rio m u n i r l i di un basamento. Questo sarà ra ppresen­

tato da una strisciola di p lexiglass o d i a ltro materiale isolante R F , in cui ver­

ra nno i nseriti due pied i n i to lti da u n portava lvola « octa l }) appa rtenente ad un vecchio tubo fuori uso. La fìg ura 3, e la 3/a mostrano come effettua re i l montaggio di questo suppo rto, che come presa uti l i zzerà il portaqua rzi G.B.C. G/2783 che risu lta otti m amen­

te isol ato.

I: necessa rio cura re la sa ldatura fra

i term i n a l i del l'avvo lgim e nto ed i pie­

d i n i : deve essere perfetta.

Il portaqu a rzi G/2783 può essere di retta mente sa ldato al variabi le: si avrà così una m inore dispersione dei segnali unita ad una m inore capacità pa rassitaria che sa rebbe senza meno i nt rodotta dai col legamenti effettuati in qua lsiasi a ltro modo.

Sempre ad evita re le perdite, i l p u n­

to ove si un iscono JAF 1 , (2 , l'emetti­

tore del TR l, sarà rappresentato da un capocorda isolato in Tefiuon G.B.C.

G/ 1 1 0-4 .

SPERIM ENTARE - N . 1 - 1 968

I MATERIALI ,

ANTENNA: stilo lungo m 1,20 8 vedere testo

Cl condensatore ceramico da 4,7 pF

numero di catalogo

G.8.C.

C2 C3 C4

compensatore ad aria isolato in ceramica da 15 pF massimi condensatore microelettrolitico da 1 O :�F 12 VL

condensatore ceramico da 2,2 kpF

N/120 8/ 11 0/62 8/299-5 8/ 15S-4 8/15S-8 8/17S.7 8/299.7 C5 condensatore ceramico da lO kpF

condensatore ceramico da '47 kpF C6

C7 CS

condensatore microelettrolitico da 50!J.F. 12 VL come C7

condesatore ceramico da 4700 pF C9

CIO:

JAF1:

condensatore microelettrolitico da 1 OO�F 12 VL

impedenza costituita da una resistenza del valore di 4,7 Mn a corpo isolato che reca in superficie un avvolgimento di 25 spire di filo in rame smaltato da 0,3 mm. I terminali della resistenza serviranno da reofori

8/15S.6 8/352.5

'OR/33 DR/32 DP/S50 DR/32 DP/S50 DR/32 DR/32 DR/32 GL/32.90 H/333 H/343 LI vedi testo

resistenza da 47 kn '12 W 10%

potenziometro miniatura da 47 kil resistenza da 1 kn '12 W 10%

potenziometro miniatura da 25 kn resistenza da 2,2 kn '12 W 1 0%

resistenza da 2,2 kn '12 W 10%

resistenza da 1 kil '12 W 10%

interruttore unipolare Rl

R2 R3 R4 R5 R6 R7 5 1 TI i2 T RI TR2,

trasformatore intertransistoriale rapporto 20: 1 trasformatore d'uscita 300 il . S il non critico transistor AFI02

transistor OC71

Le saldature relative devono essere molto accu rate, ed i n og ni caso do­

vranno presenta re u n a conducività per­

fetta .

Ag li effetti del rendimento, è im­

portantissimo evita re che T1 (trasfor­

matore G. B.C. H/333) non sia col le­

gato a l l'i nverso.

Una semp l ice misura effettuata con l'ohmetro può tog l i e re og ni d u bb io, visto che il seconda rio, da co l l ega re a (6, p resenta una resistenza d i molto i nferiore a l prima rio, da co l legare a R4.

Lo stesso va detto per T2. Anche i n q uesto caso i l secondario ha u n a resi­

stenza assa i m i nore. Rispettando q ue­

ste semp l ici norme, la pol arità del la pi la e dei condensatori e lettrol itici, nonchè i term i n a l i dei tra nsistor, non si avra n no diffico ltà una vol ta che i l montaggio sia u ltimato.

COME SI METTE A PUNTO

Eseg u iti g l i u l t i m i co l legamenti, pri­

m a di inseri re la p i l a , si raccomanda ,una attenta.revisione del cablaggio i n precedenza effettuato; rag ionando s u l-

lo scopo e sul l'i mpiego di og ni pa rte, è necessario vedere come siano co l le­

gati i rispettivi term i n a l i . Una prima

occhiata servirà a verifìcare che tutte

le pa rti e le con nessioni a l polo posi­

tivo (S l) siano effettivamente connesse a questo; una seconda control lerà i col­

legamenti verso il polo negativo. Ac­

certata l'inesistenza d i e rror i , distra­

zion i, cortoci rcuiti e dimenticanze (q ue­

ste u ltime sono pa rtico l a rmente tem i­

b i l i) si potrà procedere a l co l la udo.

Avendo un ricevitore per mod u lazione di frequenza di tipo norma le, il lavoro ris u lterà p i ù faci le. I l nostro apparec­

ch io, pur essendo r icevente, per sua natura emette anche un segnale RF sotto forma' d i « soffio}) che può es­

sere captato a qua lche metro di distan­

za. Ora, ascolta ndo ta le « soffio }) me­

dia nte un a ltro ricevitore, risulterà fa­

c i l e scopr i re punto per pu nto l'accordo del l a si nto n i a .

I nnestata a l lora la bobina c h e ha ,pi ù spire, corrispondente a l la gamma 90- 1 1 5 MHz, si porrà in funzione l'ap­

pa recchietto e regolando R2-R4 si asco lterà « cosa appare » nel l a cuf­

fìetta.

19

(20)

20

Aspetto de l ricevitore montato: il potenziometro è invis ibile perché situato sotto allo chass is, cioé di·

rettamente sotto al condensatore var iabile. A destra di questo si scorge di scorcio la bobina, e sul pannel lino di perforato plastico Teystone scfno siste·

mate tutte le altre parti dell'apparecchio.

" trasformatore di uscita è montato nell'angolo po·

steriore destro della plastica, mentre il trasformatore intertransistoriale è in alto sulla sinistra. " « TR1 "

appare sul bordo superiore, appena dietro al varia·

bile: in effetti le sue connession i sono più arretrate ; la posiz ione è un effetto ottico der ivato dall'angolo di ripresa. Le due boccole sul pannello, situate negli spigol i alti, sono la presa d'antenna a destra e di t'erra a sinistra.

Con R4 posto c i rca a mezza corsa, la m a novra di R2 deve ad un certo p unto dar l uogo ad un rumore fru­

sciante ed intenso.

Lascia ndo R2 così rego lato accende­

remo i l ricevitore FM esplorando la g a m m a ,

I m manca b i l mente, v i s a r à un dato p unto i n cui si ode « l'emissione » del nostro supe rrigenerativo: se i I variabi·

le del nostro è c h iuso, ed il seg n a le a ppa re verso l'estremo a lto del l a gam­

ma FM, le spire del l a bobina devono essere avvicinate: nel caso contra rio, a l la rgate,

Dopo alcune p rove si otterrà l'ascol­

to del fruscio su 88-90 MHz con il va­

riabile chi uso, poi l'asco lto su 1 1 0 MHz con il va riabile quasi del tutto a pe rto, ed i nfi ne risu lterà i m possibile ca pta re i l seg n a le con C2 completamente aper­

to. A questo punto abbiamo rego lato la bobina de l l a porzione p i ù bassa del­

l a gamma; per l'a ltra (la bobina costi·

tu ita da tre spi re) è necessario l'uso di u n generatore d i seg n a l i .

Ma ncando questo si spazierà l'av­

vol g i mento di ci rca l m i l l imetro e si lascerà così og n i cosa ,

Con questo ricevitore, usa ndo la bo­

bina da sei spi re, è possibile l 'asco lto delle emissioni a Modu lazione d i fre­

quenza ovunque esista una sta�ione em ittente loca le: captando questi se­

g n a l i i l costruttore potrà acquisire una buona pratica nel la manovra di R2 ed R4 .

A concl usione d i remo che le em is­

sioni p rofessiona l i , m i l ita ri, aeronauti�

che captabi li con questo ricevitore, non sempre si seg uono bene tenendo l'antenna d ir itta, vertica le: spesso anzi basta inc l i na re lo sti lo di alcuni g radi per udirle meg lio e ta lvolta può essere addi rittura necessa rio porlo in orizzon­

ta le. C iò, perchè le anten ne em ittenti , ed in pa rticolare g l i echi e l e riflessioni dei seg n a l i che i nteressano, hanno spesso diversi p i a n i .

Dura nte ogn i ascolto sarà q u i ndi sommamente i m portante la prova del­

l'incli nazione de l lo sti lo.

SPERIM ENTARE - N . 1 - 1 968

(21)

semplice Iniettore di segnale

ad ampiezza regolabile

Nel l'attività di laboratorio, sia agli effetti della ricerca dei guasti, sia agli effetti del collaudo di apparecchiature di nuova concezione e dello studio delle prestazioni di un a m plificatore, accade sovente di dover disporre di una sorgente di seg nale.

" dispositivo qui descritto può essere rea lizzato in una piccola scatola di plastica di pochi centimetri cubi di dia metro, e con una spesa assai limitata permette di risolvere molte d ifficoltà che spesso si presentano.

Per contro l l a re il funzionamento di u no o più stadi di a m p l ifìcazione, non è sempre necessa rio disporre di u n a sorgente di seg n a l i sinusoida l i . I l sem­

pl ice fatto che - a volte - lo stato di fu nzionamento di un ampl ifìcatore viene « sagg iato }) mediante la sem­

pl ice appl icazione del dito s u l l a g rig l i a di u no stadio avva l l a q uesta tesi .

I n base a ciò, s e si d ispone d i una sorgente che produca u n seg n a l e qual­

siasi, indipendentemente dalla sua for­

ma' d'onda, ma con possibi l ità di rego­

la rne l 'ampiezza da O ad a lcune d ie­

cine di m i l livolt, è chiaro che le prove che con essa è possi b i le effettu a re so­

no assai più sign ifìcative di quelle che norm a lmente si eseguono toccando i l circuito d i grig l i a o d i base d i u n am­

p lifìcatore.

Il dispositivo che qui descriviamo non è a ltro che un comu ne mu ltivibra­

tore, funziona nte in modo da produrre un seg n a l e di ampiezza a bbasta nza co­

sta nte, avente una forma d'onda q ua­

dra, ed un� freq uenza pa ri approssi­

mativa mente ad 800 Hz, ta le cioè da SPERIM ENTARE - N. 1 - 1 968

i nteressare la gamma di freq uenza che si trova al centro del la sca l a loga ritmi­

ca delle freq uenze acustiche. O ltre a ciò, g razie a l l'impiego di u n potenzio­

metro m i n iatu rizzato, l'ampiezza del seg n a le prodotto può essere variata tra O ed un l ivel lo massimo che d i­

pende d a l fattore d i g uadagno dei due transistor, nonché da l lo stato d i carica del l a batteria di a l imentazione.

L'i ntero dispositivo viene rea l izzato su una basetta di cartonè bachel izzato, dello spessore di c i rca 1 ,5 rnm, avente le dimensioni di 50 x 27 m m . Ta l i di­

mensioni sono state scelte in q u a nto corrispondono appross i m ativa mente a que l le di i ngombro d i una batteria a sei e lementi da 9 V, del tipo norm a l­

mente i m p�egato per l'a l imentazione dei ricevitori radio tascab i l i a tra nsi­

stor.

Non ci soffe rm iamo s u l l a descrizione del l'i nvol ucro, i n q u a nto esso può es­

sere costruito i n vari mod i, a seconda del le esigenze del costruttore: ciò che conta, è che i l vo l u m e i nterno sia adat­

to a contenere esattamente l a basetta

recante i vari componenti, e che pre­

veda lo spessore di quest'u ltima e della batteria, pari a poch i m i l l i metri.

Nel l'involucro devono essere prati­

cati due fori: uno di essi avrà una for­

ma rettangol a re, e serv i rà per far affio­

ra re a l l'esterno l'arco sporgente del l a ma nopo la che coma nda i l potenziome­

tro, onde consentire la regolazione di ampiezza del segnale prodotto. L'a ltro è invece di forma rotonda, e serve u n i­

camente per fa r passa re i l cavetto schermato flessibi le, tra m ite i l quale i l seg n a l e viene applicato a l circuito sotto prova .

DESCRIZIONE DEL CIRCUITO

la figura 1 i l l ustra lo schema elet­

trico del l'i n i ettore di segnale: esso con­

sta - come si può riscontra re - di due so li transistor, di sei resistenze, q uattro condensatori, un potenziome­

tro con interruttore, ed una batteria da 9 V.

Il principio di funzionamento è assa i sem p l ice: dal momento che i due tra n-

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