G A Z Z E T T A . S E T T I M A N A L E
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE. INTERESSI PRIVATI
Anno VI - Voi. X
Domenica 3 Agosto 1879
N. 274
IL CONCORSO AGRARIO REGIONALE DEL 1879
i ri Gr e n o v a.L’istituzione dei concorsi Agrarii Regionali do vuta all’ iniziativa degli on. Castagnola e Luzzatti, sebbene d’ una data relativamente molto recente, pure ha già messe salde radici in paese, e non è una illusione il credere che I’ avvenire le prepari liete e prospere sorti.
E questa certezza infonde in noi il grande suc cesso del Concorso Agrario Regionale apertosi a ’ Genova il 19 luglio decorso e che oggi stesso si chiude alla presenza dei Reali d’ Italia, successo che tutti i giornali hanno constatato e che quasi trentamila vi sitatori hanno confermato affollandosi in quel recinto. 11 concorso Agrario di quest’ anno si estendeva, come i nostri lettori ben sanno a 9 provincie, che tante ne comprende la IV circoscrizione, e sono Arezzo, Firenze Genova, Livorno, Lucca, Massa di Carrara, Pisa, Porto Maurizio e Siena, vale a dire una popolazione di tre milioni di abitanti all’ incirca, gente nuova a queste periodiche mostre d’ agricol tura, e in buona parte ristrette a vivere tra monti e sopra spiaggie infeconde per aridità di suolo, per mancanze d’ acque continue e per disuso di quei mezzi più potenti di coltivazione che la meccanica tende a sostituire alla semplice mano adoperata dalle braccia dell’ uomo.
Eppure malgrado la novità della cosa, malgrado la diffidenza con cui in Italia si accoglie sempre ogni misura che muova dall’ ente governo e che nelle cose più semplici, come nelle iniziative mi gliori, fa temere sempre si celi la mano del fìsco, o il progetto di non remoti aggravii di tributi, 907 espositori hanno risposto all’ invito, mandando al- l’ Esposizione di Genova i loro prodotti. La pro vincia di Firenze compariva in quel novero con 108 e le provincie Toscane con 324 espositori.
Il luogo in cui fu tenuto il concorso era il più adatto che immaginar si potesse. I vasti e splendidi giardini dal principe Doria sottostanti a quel pala gio che il vecchio Andrea giunto al sommo della potenza costruiva a ricovero della propria vecchiaia ; ed in cui Carlo V, Napoleone I e principi senza ; numero hanno trovato in tre secoli splendida ospita lità, raccolgono le piante, i fiori, le api, i molluschi le stie, le conigliere, le colombaie. Da essi un mae stoso scalone scendendo sotto i marmorei terrazzi che più d’ un poeta ha cantato, mette a quella va sta calata che ha preso il posto del seno di S. Lim- banio e di quello degli Zingari, e che serve alla j mostra Agraria propriamente detta.
L’ ingegnere De Amicir un omino tutto garbo, ;
tutto cortesia, tutto buon gusto ha coperto pel tratto di amila m .q. quella lauda finora deserta con vaste tettoie, decorate d’ archi del più bello stile moresco, destinando la parte di destra ai prodotti agrarii ed al bestiame, quella di sinistra alle mac chine. E qui ci affrettiamo a dire che di animali equini e bovini avrebbe potuto aversi all’Esposizione più ricco assortimento, più gran numero di concorren ti. Forse le spese di trasporto e di vigilanza, che in ultima analisi finiscono con essere' ragguardevoli hanno impedito a molti di presentare i migliori capi delle loro stalle, ma crediamo anco che la più larga parte in questa astensione voglia esser fatta a quel l’inerzia, che se è un po’ congenita alla natura de gli Italiani presi in generale, è sviluppatissima nella classe agricola, sempre generalmente par lando.
Abbiamo notato dei magnifici stalloni del Conte De Larderei, un gruppo di mule tirolesi della Mar chesa Pallavicini Durazzo, un grappo di vaccherelle di Emilio Laudi, alcuni stupendi tori, ma poco più, mentre uu concorso che abbraccia I’ Agro pisano, le ubertose campagne della nostra provincia e di quelle Senese e Aretina avrebbe dovuto esser ricco di un centinaio almeno di animali e comprendere i migliori tipi equini e bovini.
Tra i prodotti agrarii, la mostra più ricca e più completa è quella dei vini e degli olii. Dal nostro Chianti al vino famoso delle cinque terre, dai rosso secco e da pasto allo spumante vin bianco, al ver mut!], all’ anzonicó di Porto Ferraio, ben può dirsi che ognuno dei mille tipi in voga nella regione era degnamente rappresentato. I visitatori si arrestavano compiacenti davanti alla copiosa mostra del Barone Ricasoli, a quella lunga sfilata di fiaschi che porta vano il nome delle migliori nostre fattorie, a quei scintillanti cristalli in cui rutilavano i vini scarsi ma eccellenti dei sassosi colli della Liguria, e più d’ uno avrà rimpianto con noi che la moltiplicità appunto dei tipi, sia la cagione che vieta all’ enologia italiana d’ alzarsi a quell’ eccellenza della quale sarebbe ca pace, in ragione del suolo e della perfezione delle uve. Men ricca abbiamo trovato la mostra degli olii, però nessuna delle qualità migliori e delle più rino mate marche di fabbrica mancava all’ appello, sicché i giurati avranno potuto constatare una volta di più che il primato In quest’ industria nobilissima spetta senza contrasto alla IY Circoscrizione agraria della penisola.
482 L’ E C O N O M I S T A 3 agosto 1879
R.d0 Arnaldi, alle mostre bacologiche del Vannuccini, del Polidori, del Lepori, dai saponi profumati dell’ Oneto alle vetrerie del Tubino di Savona che sfidano le migliori di Francia, ben può dirsi che ogni ramo d’Agricoltura, o d’industrie af fini è rappresentato in quella festa del lavoro e della scienza. — Per esser giusti però ne conviene di aggiungere che abbiamo notate di molte lacune e taluni assenti, il che se ci affligge pel presente ci è pure di caparra che il giorno in cui vinti i ritegni tutti i coltivatori prenderanno parte a queste paci- j fiche gare, potremo avere mostre ricchissime e piene j d’interesse pel visitatore.
Gli ortaggi, i cedri della Riviera, le piante orna mentali, i fiori, formano una sezione a parte, un concorso speciale promosso dal Comizio Agrario di Genova. E a questo concorso non son mancati dav vero gli Espositori. Dall’amministrazione de’pubblici giardini e passeggi di Firenze, che ha esposto in teressanti collezioni di patate, di fagiuoli, di pro dotti ortivi, al signor Penco di Pegli che ha inviato una raccolta di piante d’Ananas col loro frutto an cora attaccato, tutte le varietà dei regni di Pomona e di Flora hanno trovato ospitalità nei giardini del principe Doria; intiere famiglie di begonie, i più belli esemplari di dracene, di cicas, di araucarie, le felci gigantesche, le innumerevoli varietà di verbene, di petunie, di gloxinie trattengono lungamente il visitatore, che non si stanca d’ammirare il lungo studio ed il molto amore che ha arricchito il regìio della natura di tanti nuovi individui, di specie così ricche per tinte smaglianti per forme graziose.
Elegantissime corbeilles, cesti, panierini tutti pieni di piante e fiori, occupano una lunga tettoia e ten tano le belle signore, le quali calcolano mentalmente in qual angolo del loro gabinetto potrebbero riporre quelli eleganti ornamenti, e non celano il loro j dispetto sentendo che tutti quei prodotti sia sono venduti.
Dove non ci saremmo attesi davvero di trovare tanta ricchezza è nella sezione destinata alle mac chine. Bene è vero che secondo le istruzioni mini- j steriali erano ammessi a concorrere non solo i pro duttori della circoscrizione, ma quelli di tutta l’ita lia, ed erano anche ammesse le macchine fabbricate ! all’estero purché ordinate da agricoltori, o da ne gozianti italiani; però se si consideri che di mac chine americano non ne furono presentate che due 0 tre, e un altra, ci pare, di fabbrica francese, non abbiamo che a rallegrarci di vedere quale sviluppo | abbia preso nei nostro paese questo importantissimo ramo d'industria.
Girando per quell’ambito vastissimo abbiamo n o tato nel nostro taccuino una pressa da olio messa in movimento da un piccolo torchio idraulico che ci parve ingegnosissimo. Ne è inventore il signor
j
Igino Colombo di Genova, il quale col suo apparato ! è riuscito ad ottenere una pressione di trecento ; atmosfere con un dispendio minimo di forza umana.Abbiamo notato pure i belli attrezzi enotecnici dei fratelli Borello d’Àsti che hau trovato buon numero di compratori, tra i queli, uno illustre, fon. Sella ; | 1 torchi della società anonima della fonderia del j Pignone, notevoli per la loro semplicità e robustezza ; j i motori a turbina della stessa fabbrica ; i lacoinetri, i manometri, i pulvomelri e la locomobile del signor Besana, il quale esibisce pure campane in ghisa del | più perfetto suono argentino; una pompa gigantesca !
di prosciugamento del Rossi di Como, sgranatoi e ventilatori dei fratelli Mure di Torino ed una infi nità di aratri, di seminatrici, d’erpici, di trebbiatrici bastanti a dissodare tutto il terreno incolto d’Italia, ed a mettere in granaio tutti i nostri frumenti in meno di -10 giorni.
Non proseguiremo in questo lungo elenco di tutti gli attrezzi e macchine presentate al concorso, que sto solo diremo che avendo visitato altre recenti esposizioni congeneri abbiamo potuto constatare un vero progresso specialmente per i prodotti di fab briche nazionali. Si vede chiaro che i nostri stabi limenti studiano e lavorano sul serio per vincere la concorrenza straniera, per adattare alle esigenze spe ciali del nostro suolo le invenzioni e le scoperte che in questo campo van facendo inglesi ed americani. E una nobile gara che il paese- deve accompagnare coi suoi voti, perchè l’alma parens frugum non ha abbastanza delle braccia dell’uomo, ma vuole esser violentata da leve ben più poderose, per dare tutto il prodotto del quale è capace.
Prima di chiudere daremo un cenno dei concimi presentati all’esposizione. — Dopo che è cominciata a penetrare nelle masse agricole la gran verità pro clamata da Giusto Liehig, che dove le terre man cano di fosfato, forza è che l’abitante sparisca, questa dei concimi è diventata una industria interessantis sima. Più non si gettano sconsideratamente le ossa, gli avanzi animali, i sali ammoniacali, senza provarne un rimorso, ed in -molti luoghi sono sorti stabili- menti e società ragguardevoli che si propongono di chiedere al regno organico gli elementi di vita pel mondo vegetale e inorganico. Di questi, i più im portanti hanno inviato i loro prodotti al concorso. Vi abbiamo visto rinchiusi in eleganti vasi di cristallo i prodotti della nostra società italiana, le ossa sge- latinate, il fosfoguano, l’albumina di sangue dei si gnori Massa e Solari di Genova, i vari prodotti della società del concime ligure marino diretta dall’ on. Agostino Bertani, il fosfoguano della società ligure lombarda per la raffinazione degli zuccheri, il con cime solubile del signor Fino ed altri che lungo sarebbe l’enumerare, e ne siamo partiti col convin cimento che lo sviluppo preso da industrie siffatte segni il principio della nostra restaurazione agricola.
E dalla terra che aspettiamo quella prosperità e quella ricchezza che ci sembrano fuggire nei campo dei traffici e della navigazione, è da questi terreni fecondati dal sole, risparmiati dai lunghi geli e dagli inverni inclementi, che deve uscire la salvezza eco nomica del nostro paese, e quanto accenna ad un culto più ardente di questa industria, ad uno studio più diffuso delle dottrine che ad essa si riferiscono, ci riconforta l’animo e ci solleva a più liete speranze.
Faremo quindi congratulazioni sincere al Governo per avere promosso questi concorsi agrari, alle pro vinole e ai comuni che ne han facilitato l’esecuzione, snodando i cordoni delle loro borse, ed a quei co mizi agrari, a quei comitati i quali, come ad esempio ha fatto ora il comitato di Castiglione d’Orcia, non han risparmiato spese, fatiche e disturbi per assicu rare una larga partecipazione de’loro rappresentati a queste pacifiche gare dei lavoro e della scienza.
3 agosto 1879 L’ ECONOMISTA
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Il pagamento trimestrale del nostro consolidato
Nella tornata del 25 aprile u. s. l’onor. senatore Maglioni, allora Ministro delle Finanze, presentava alla Camera dei deputati un progetto dì legge pel
pagamento trimestrale della rendita consolidata al portatore e mista. — E ciò facendo l’egregio uomo soddisfaceva ad un desiderio espresso dallaeommis- sione generale del bilancio, nella sua relazione sullo stato di prima previsione della spesa del Ministero del Tesoro per l’anno 1879.
Questo progetto di legge, di una importanza molto secondaria, quale era stato presentato dall’on Mi nistro, modificato e, secondo noi, notevolmente peg giorato dalla Commissione parlamentare, ci nareva destinato a non avere fino a novembre l’onore della discussione, quando pensavamo alle gravi Questioni pendenti davanti la Camera. - Un bel <rjoqrn o |e£r
giamo nei giornali di Roma die tale progetto è stato approvato a tamburo battente dalla Camera e subito dopo presentato al Senato. Temevamo di mun ger troppo tardi esprimendo la nostra opinione in torno al medesimo qualora il Senato con poco lode vole fretta lo avesse approvato senza discuterlo quando vedemmo ne resoconto dell'ultima seduta del Senato che quell onorevole consesso decise di rinviarne a novembre l’approvazione.
Vediamo adesso in che cosa consisteva la proposta ministeriale, e quali furono le modificazioni della Commissione parlamentare: dopo diremo su di esse la nostra opinione. sn ai esse
H progetto ministeriale proponeva che j titoli di debito pubblico al portatore P j PPrt;fi„„.. ,, ■ f “ «• n «
-degli interessati con altri aventi una se™ di cedole pagabili nel Regno ogni trimestre ”
Proponeva altresì che |e cartelle cn„ PPa0,P tri mestral, potessero sempre nell’avvenire e,ser cara- Diate con altre aventi iti 1I « - - ■V * i , u u , , e e s se r c a m -e esser domanda dei portatori. Finalmente T 68^ 1'’ S T " cedole trimestrali dovessero eSser :--- ,u ncevute in pa^arie P° n6Va °he ,fl
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Proponeva che le mento delle imposte dir liL T ' ™ ev'lte in Paga* qualunque tempo del trimestre cui • • cessassero dall’essere ricevute nrimV5V J erf ' ono’ e
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commissione p a rl™ » B„ , , „ „ “ ^ ± “„1. con una elaborata relazione dell nn_ Mancami mo dificò, come abbiamo detto, sostanzialmente il' pro getto ministeiiale. Prima di tutto propose che il pagamento delle imposte dirette allo Stato potesse farsi non solo con le cedole del trimestre in corso, ma anche con quelle del trimestre successivo. Pro pose inoltre, e qui sta il grande peggioramento, che
decorso un anno dal giorno in cui andrà in vigore la legge, il tramntamento delle iscrizioni nominative o miste in rendita al portatore non si farà che in cartelle a cedole trimestrali, facendo eccezione sol
tanto per le cedole nominative vincolate od ipotecate o appartenenti a persone amministrate, le quali
po-') Questo articolo era già scritto quando leggemmo nel resoconto ufficiale che, alla Camera dei Deputati, gli on. Morana ed Allievi, e specialmente quest'ultimo, combatterono questo progetto di legge con le stesse ragioni che ci hanno indotti a combatterlo. — Il reso conto ufficiale del Senato non ci è ancora arrivato.
iranno esser tramutate in cartelle al portatore con cedole semestrali alla cessazione del vincolo o dei- fi ipoteca e quando il titolare abbia la libera dispo nibilità delle rendite purché, ne faccia dichiarazione dentro un anno.
Altre modificazioni arrecava al progetto in di scorso la commissione parlamentare, di poca en tità o inutili come quella formulata con fi art. 5 del nuovo progetto, il quale dispone che le iscrizioni della rendita consolidata al portatore a pagamento trimestrale possano cambiarsi con iscrizioni nomina tive o miste a pagamento semestrale, non veden- ; dosi qual vantaggio si possa ricavare da questo cambio una volta che, divenute semestrali nomina tive o miste, non vi sia più mezzo, come dispone l’ art. seguente, di cambiarle in semestrali al por tatore, cioè pagabili anche all’ estero.
Abbiamo detto in principio che il progetto mini steriale aveva poca importanza. Infatti, se fosse stato approvato tale quale, sarebbe rimasto quasi lettera morta, e forse nessuno avrebbe profittato delle fa-
j
colta dal medesimo concesse, preferendo tenere un titolo avente un estesissimo mercato in Italia e all’ estero anziché rinunziare a questo immenso van taggio che gli da un maggior valore venale, per il meschino benefizio di riscuotere tre mesi avanti metà del cupone attuale o di pagare con esso le imposte allo Stato.Allo Stato poi avrebbe arrecato la spesa della fab bricazione di un maggior numero di titoli (con cu poni semestrali e trimestrali) per far fronte alle eventuali domande del pubblico e gli avrebbe imposto fi obbligo di ricevere in anticipazione, in pagamento di tasse, il cupone non ancora maturato, alla quale cosa esso non è astretto adesso da nessuna legge. Que sto inconveniente, e in grado anche maggiore, pre senta il progetto della Commissione, per il quale, come abbiamo veduto, si dovrebbe ricevere dallo Stato, in pagamento di imposte, non solo il cupone in corso ma anche il successivo.
A che prò accordare per legge ai possessori di consolidato un favore che oggi allo Stato può con venire di accordare per certe ragioni speciali e che forse un giorno più non esisteranno ?
Dove non sappiamo proprio comprendere il pro getto della Commissione e dove In troviamo vera mente peggiorato è all’ art. 6. Con quest’ articolo si è voluta sanzionare la italianizzazione della nostra rendita impedendo ai portatori di cartelle con ce dole trimestrali pagabili soltanto nel Regno di cam biarle con altre aventi cedole semestrali e pagabili anche all’ estero. Il relatore giustifica questo articolo più con frasi altisonanti che con valide ragioni. Ec cone un saggio « ... vi sarebbe lo scopo dell’emanci- « pazior.e — L’ Italia si è emancipata dal dominio « estero — Colla convenzione di Rasilea qualunque « ne sieno i giudizii si è emancipata nell’industria . « ferroviaria dall’ influenza estera. Perchè non si « emanciperà possibilmente anche da tale influenza « nel campo del credito almeno laddove il carattere « nazionale può aver tutta la sua espressione ?...
« la giunta ritiene sia giuntq il momento d’incarnare
« un’idea che da tempo ha germogliato in seno della « Camera... quest’ idea sarebbe quella dell’ istituzione
« di un debito consolidato interno, di un debito con
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« e deve esser libero, sciolto e indipendente pure ! « nella sua vita economica e commerciale. »
Ci permetta l’egregio relatore, il dotto storico del nostro debito pubblico, di esprimergli francamente la nostra opinione. Non è qui il luogo di discutere il pregiudizio che in nome della cosiddetta indi- pendenza del credito fa la guerra al capitale stra niero al quale noi italiani dovremmo essere spe cialmente grati e che dovremmo cercare di attirare da noi con ogni mezzo invece di allontanarlo non trattandolo con la debita giustizia. Vogliamo piuttosto con tutto il rispetto esporre all’ onor. Commissione Parlamentare quali saranno le conseguenze dell’art. 6; conseguenze assolutamente contrarie allo scopo col quale è stato redatto.
Noi siamo intimamente convinti che non solo nes suno degli attuali possessori italiani di rendita al portatore, animato dal fuoco sacro della nostra in dipendenza finanziaria, si presenterà a chiedere il cambio delle sue cartelle con quelle più italiane con cedole trimestrali, ma moltissimi che adesso sono possessori di rendita nominativa o mista e che non pensano affatto a convertirla in rendita al por tatore, tenendo a giusto calcolo i vantaggi della prima in confronto di questa, appena sapranno che, trascorso un anno dalla promulgazione della legge, la loro rendita sarà naturalizzata italiana e cesserà di esser negoziabile, al bisogno, su tutte le princi pali piazze d’ Europa, si affretteranno a tramutarla in rendita con cuponi semestrali, e chi ci garantisce allora che una parte almeno di questa rendita non vada ad ingrossare quella somma che il governo paga all’ estero in moneta metallica ?
Ad onta del più caldo appello al patriottismo degli italiani vi sarebbe da scommettere che, meno per uno sbaglio in un semplice calcolo aritmetico, nes suno si ristarà dal provvedere nel miglior modo agli interessi propri e della propria famiglia o dei propri amministrati, anche se ciò dovesse avvenire a danno della italianità delle proprie cartelle.
Ecco perchè dicevamo che il progetto della com missione ha notevolmente peggiorato quello mini steriale. Era il progetto ministeriale quasi inutile e quello della commissione, assai dannoso per le finanze dello Stato, noi ci lusinghiamo che il Senato voglia tenere un’altra via, cioè lasciare stare le cose come stavano prima. E la Camera, siamo sicuri, sarà con tenta che il Senato abbia rimediato ad una svista commessa da lei.
Se poi si volesse assolutamente creare della ren dita con cedole trimestrali e rimediare almeno in parte al danno che viene al governo italiano dal dover pagare in oro all’estero molta rendita posse duta da italiani, crederemmo miglior cosa di stabi lire che le cedole del nostro consolidato siano pa gabili a trimestri tanto in Italia che all’ estero.
Ci sembra che in tal modo lo Stato italiano otterrebbe un doppio benefizio. In primo luogo di minuirebbe il numero delle cedole che da italiani si mandano a riscuotere all’ estero, perchè essendo diminuito della metà il loro valore il benefizio di riscuoterle in oro compenserebbe troppo scarsamente il pericolo di mandare ' all’ estero le cartelle. Nè crediamo che sarebbe possibile, come si affermava nella relazione ministeriale, di aspettare la scadenza di due trimestri, perchè siccome in pratica la riscos sione all’estero di rendita posseduta da italiani non si effettua direttamente dal forestiero per conto del
mittente italiano sebbene mediante una operazione di riporto (vendendo cioè per contanti la rendita col cupone e ricomprandola a termine scuponata) non sarebbe cosi facile il fare questa operazione in una borsa estera vendendo della rendita portante due cuponi maturati.
Ma il vantaggio principale che ci sembra derive rebbe dal far pagabile a trimestri tutta la nostra rendita sarebbe, ciò che sembrerò una eresia alla nostra Commissione Parlamentare, di renderla meglio accetta all’estero e specialmente in Francia dove già se ne possiede per somme rilevantissime e dove il pubblico è avvezzo a riscuotere trimestralmente le rendite del paese. Non è già Y italianità ma la in
ternazionalità del nostro consolidato che si dovrebbe
desiderare dai nostri legislatori, e noi, con vero pia cere, leggemmo qualche tempo fa che si stavamo facendo pratiche perchè la nostra rendita fosse am messa nelle borse di Olanda.
Il Commercio italiano nei primi sei mesi tei 1819
La direzione generale dello Gabelle ha pubbli cato la Statistica del movimento commerciale di importazione e di esportazione dell’Italia durante il primo semestre dell’anno corrente, di cui il seguente prospetto riassume le cifre generali in confronto i con quelle del primo semestre dell’ anno passato :
Im p o rta z io n e L . 607 251 075 587 956 481 -f- 19 276 905 E s p o rta z io n e » 086 435 744 516 082 083 4~ 70 353 661
T o ta le li. f 193 686 819 1 104 038 564
L’ aumento di L. -19,276,903 nelle importazioni diverrebbe di L. 63,276,903 se si applicassero nel 1879 alle merci i valori in base ai quali furono calcolate nel 1878 poiché si riscontra nel complesso delle merci importate una diminuzione di valore di L. 43,982,071.
Lo stesso succede per le esportazioni il cui au mento salirebbe a L. 88,341,520 se non lo ridu cesse a L. 70,333,661 una diminuzione nei valori di L. 17,987,859.
Gioverà porre sotto gli oochi del lettore il pro spetto dettagliato del movimento commerciale du rante l’intiero semestre, classificato a seconda delle ! diverse categorie della nostra tariffa.
IMPORTAZIONI 1879 1878 D ifferenza n el 1879 S p ir iti, B ev an d e ed O lii L. G e n e ri c o lo n iali, D ro g h e 24 246 665 35 234 521 — 10 987 856 e T a b a c c h i . . . 106 090 275 57 125 043 4 - 48 965 232 P ro d o tti c h im ic i, g e n e ri m e d ic in a li, re s in e e p ro fu m e rie ... 12 005 268 14 724 200 — 2 718 932 C olori e g e n e ri p e r tin ta 9 258 214 2 084 651 e p e r co n cia. . . . . C a n a p a , L in o , I u t a ed 11 342 865 4 -a l t r i v e g e t-a li fil-am e n
to si, esclu so il cotone. 11 886 210 15 505 836
_
3 619 626 79 502 135 86 612 320 — 7 110 185 L a n a , C rin o e P e li . . 42 267 550 47 665 030 — 5 397 480 6l 673 360 63 333 390 — 1 660 030 L eg n o e P a g lia . . . . 15 966 351 19 951 547 — 3 985 196 C a rta e L i b r i ... 3 081 447 3 497 885 — 416 43S P e ll i...M in e ra li, M etalli e loro
3 agosto 1879 L’ EC ON OM ISTA 483 C e re a li, F a r in e , P a s te e p ro d o tti v e g e ta li, n o n co m p resi in a ltr e c a te g o rie ... SO 854 820 81 072 613 A n im a li, p ro d o tti e sp o g lie d i a n im a li, n o n co m p resi in a ltr e c a te g o rie ... 35 455 663 31 695 679 O g g etti d iv e r s i... 12 318 918 14 69 2 250 E S P O R T A Z I O N I 1879 1878 D ifferenza n el 1879 S p iriti,B e v a n d e ed O lii L . G e n e ri co lo n ia li, D ro g h e 112 876 655 63 887 334 4 - 48 989 321 e T a b a c c h i ... P r o d o tti ch im ic i, g e n e ri 1 574 595 2 664 107 — 1 089 912 m e d ic in a li, re s in e e p ro fu m e rie ... 19 134 142 18 589 9V6 4 544 196 C o lo ri e g e n e ri p e r ti n ta e p e r c o n c ia ... C a n a p a , L in o , I u ta ed 5 207 375 4 583 170 4 - 624 205 a l t r i v e g e ta li fila m e n to s i, esclu so il co to n e. 26 975 270 25 200 095 4 - 1 775 175 C o t o n e ... 9 371 770 3 292 260 4 - 6 079 510 L a n a , C rin o e P e li . . 5 648 300 3 686 050 4 - 1 962 250 S e ta ... 157 966 440 140 018 640 4 - 17 947 800 L eg n o e P a g lia . . . . 25 511 243 27 541 117 — . 2 029 874 C a rta e L i b r i ... 4 628 190 4 401 340 4 - 226 850 P e ll i...
M in e ra li, M e ta lli e loro
10 185 514 8 684 724 4 - 1 500 790 la v o r i... P ie tr e , T e r r e , V asella-44 480 010 — 7 727 435 m i, V e tr i e C r is ta lli. C e re a li, F a r in e , P a s te e p ro d o tti v e g e ta li, n o n 36 587 284 31 160 692 4 - 5 « 6 592 co m p resi in a l tr e c a te g o rie ... 49 851 100 4 - 2 088 206 A n im a li, p ro d o tti e
spo-g lie d i a n im a li, n o n co m p resi in a l tr e ca te-
g o rie ... 77 044 484 78 507 896 1 463 412 O g g etti d iv e r s i... 5 033 001 9 533 602 — 4 500 601
Nel prospetto delle importazioni colpisce a prima vista il notare che nella maggior parte delle cate gorie si palesa una diminuzione nel 1879 di fronte all’ anno decorso, e che solo cinque categorie pre sentano un aumento. Nella prima categoria vi sa rebbe stato anco una più notevole diminuzione se il commercio del petrolio stimolato dal progetto di aumento del dazio, non avesse risarcito una parte della diminuzione subita dal maggior numero degli altri prodotti. L’ importazione dei petroli raffinati aumentò di 4 milioni, mentre diminuiva leggermente l’ importazione dei greggi. Le maggiori diminuzioni in questa categoria sono quelle degli olii vegetali non d'oliva (mil. 7,6) e delle essenze non nominate (mi!. 1,1). Sono facili a spiegarsi l’ aumento di mil. 13,6 nel caffè e quelli anco maggiori dello zucchero raffinato (mil. 18,6) e del greggio (23,4). Dell’ uno e dell’ altro insieme sono stali introdotti nel regno durante il primo semestre del 1879 326,000 quintali di più che nello stesso periodo dell’ anno passato. Se si considera che 1’ annuo con sumo dello zucchero in Italia si calcola a 800 mila quintali, si scorge facilmente che si era provveduta alla fine di giugno una quantità assai maggiore di quella che può valutarsi occorrente al consumo della seconda metà dell'annata. Non v’ t bisogno di aggiungere che questo effetto è dovuto alle previ - visioni degli aggravamenti di imposte che debbono essere andati in vigore il primo di agosto.
Tutti insieme gli aumenti all’ importazione degli zuccheri è del caffè, ascendono ad oltre 37 milioni, calcolati con i prezzi del 1878, che nell’ anno cor rente sono per altro un poco abbassati, ma si scorge subito che essi assorbiscono da soli la massima parte dei 63 milioni, di cui si addimostra accresciuta la massa totale delle nostre importazioni ragguagliate con i prezzi dell’ anno scorso. La seconda categoria presenta inoltre un altro notevole aumento (3,7 mil.)
nell’ importazione del tabacco in foglia ed una di minuzione di mil. 1,8 in quella della cioccolata. La differenza che apparisce nella terza categoria risulta principalmente da una diminuzione (3 mil.) nelle gomme e resine grezze, e quella della quarta in un aumento di 1,3 mil. nei legni e nelle radiche per tintoria.
Nelle materie tessili vi sono diminuzioni su tutta la linea, tranne che per la seta; ed in ciò si mani festa evidente l ' azione della nuova tariffa doganale che ha notevolmente aggravato i balzelli, special- mente sopra i filati e i tessuti di cotone e sopra i tessuti di lana. Imperocché è da notare che è questo il primo semestre in cui i nostri scambi sono effettivamente regolati dalla tariffa generale, temperata dalle poche eccezioni contenute nel trat tato di commercio coll’ Austria-Ungheria ; poiché dal luglio al decembre dell’ anno scorso la tariffa generale colpiva soltanto le provenienze dalla Fran cia, mentre quelle degli altri paesi avevano conti nuato a godere dei dazi meno elevati, inscritti nelle antiche tariffe. Per tal guisa i filati di lino e canapa presentano all’importazione una diminuzione di mil. 2,4 e i tessuti delle stesse materie di 1,4. Sono altresì in diminuzione tutti i filati di cotone, diminuzione che pei più grossi raggiunge i 2,9 milioni, i tessuti di cotone greggi diminuiscono di mil. 1,3, quelli imbianchiti di 1,7, e gli stampati di 2,1. I tessuti di lana diminuiscono di mi!. 9,6, mentre aumentano le lane gregge di 4,3.
Nella seta si mantiene l’aumento dell’introduzione del seme che abbiamo riscontrato nel I o trimestre (mil. 6, 6) il quale per altro è in gran parte ap parente e dipende dal modo diverso d’ imballaggio di cui quest’anno si sono serviti gl’importatori dal Giappone per meglio conservare questa merce de licata, moltiplicando gl’involucri e quindi il volume ed il peso dei pacchi ; fatto di cui non ha tenuto conto la commissione che ha per compito di fissare annualmente i valori ad uso delle statistiche doga nali. Si riscontrano poi lievi aumenti che di poco oltrepassano il milione nelle importazioni delle sete greggie e della seta cucita e diminuzioni per cifre di poco dissimili in quelle dei bozzoli delle sete torte e tinte e dei tessuti di filugello.
Una diminuzione di cattivo augurio è quella di mil. 4,9 nel legname da costruzione. Meno scon fortante è la categoria delle pelli che presenta un aumento di mil. 2,9 nell’importazione delle pelli greggie di concia specialmente se si tien conto del l’aumento di poco più di un milione nell’ esporta zione delle pelli conciate. La categoria dei metalli presenta all’importazione poche differenze di grave momento tranne la diminuzione di circa 1,6 mil. nella ghisa lavorala. L’ aumento di mil. 2,9 nel carbón fossile proviene probabilmente da forti ap provvigionamenti che si sa esser stati fatti dalle am ministrazioni ferroviarie governative; di fronte ad essa sta per altro una diminuzione di mil. 4,1 nei bitumi solidi. La categoria dei cereali ci mostra un aumento di mil. 19.5 all’introduzione del grano e del frumento cagionata naturalmente dal vuoto che vi è da riempire e dalle poco liete previsioni intorno al rac colto di quest’anno che disgraziatamente sono anda:e realizzandosi. Vi è nonpertanto una diminuzione (mil. 8,9) nell’introduzione delle altre granaglie ed un aumento di mil. 2,4 in quella delle sementi diverse.
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48b L’ EC ON OM ISTA 3 agosto 1879
Di mii. 2,6 è aumentata l’importazione dei cavalli. Il corallo presenta un aumento di mil. 1,4 all’ in troduzione del grezzo ed una diminuzione di 1,2 in quella del lavorato. Nell’ultima categoria sono in di minuzione di mil. 2,2 le mercerie comuni.
Venendo ora alle esportazioni si può notare in generale un aumento notevole in molti prodotti del l’agricoltura di cui il raccolto fu nell’anno scorso, specialmente in alcune provineie, assai abbondante. Cosi ha continuato a svolgersi durante tutto il se mestre l’esportazione degli oli d’oliva che aumentò di 47,9 milioni e raddoppiò quindi la quantità del primo semestre 1878; di 3,7 milioni aumentò l’espor tazione dei vini e di 3,2 quelle delle granaglie, mentre diminuiva di 1,3 quella del frumento; aumentò di 6,7 milioni quella degli agrumi, di 1,9 quella del riso, di 1,7 quella delle mandorle ed in generale presentano au aumento di qualche conto tutu i frutti meridionali. Aumentano del pari l’esportazione delle uova (milioni 2,8) dello zolfo (2,1) e del marmo scolpito (2,8). Sono all’incontro »in diminuzione l’esportazione di bestiame (i bovi per milioni 6,2 e le vacche per 2,7.) Diminuiscono pure di 1 mi lione o poco più le essenze d’ arancio, i confetti e le conserve zuccherate.
Nelle materie tessili trovasi un aumento di mi lioni 3,2 all’esportazione della canapa greggia. L’ au mento di 7 milioni nel cotone in falda, ha riscontro in un aumento quasi identico all’ entrata e spetta evidentemente al commercio di transito. Di milioni 1,1 è aumentata l’ esportazione delle lane greggie e qual che lieve aumento si riscontra in quella dei tessuti di lana. Per la seta vi sono 27,2 milioni di aumento nelle sete greggie e 2,2 nei bozzoli ma queste quantità si ridurrebbero assai se si tenesse conto della di minuzione dei prezzi. Un colpo assai fiero ha avuto l’esportazione dei cappelli di paglia, che è diminuita di 7 milioni, è aumentata bensì di 1,8 quella delle trecce. Abbiamo già menzionato l’aumento conseguito dalle pelli concie di cui, nonostante i clamori recentemente sollevati contro la concorrenza americana, l’ impor tazione si mostra invece in decrescenza. La differenza che si segnala in meno nella categoria dei minerali e dei metalli proviene in massima parte dal movi mento dei metalli preziosi; all’infuori di questi la diminuzione più importante (milioni 1,1) si riscontra nell’ esportazione del minerale di piombo. Nell’ espor tazione del legname da costruzione vi è una dimi nuzione di 1 milione e mezzo ed una di milioni 4,4 si trova nell’ ultima categoria fra le mercerie comuni. Tuttociò ci addita che le condizioni del nostro com mercio non sono al certo delle più doride; ma tu t tavia non vi sarebbe luogo di esserne del tutto mal contenti se non fossero ì timori che c’ ispirano per l’avvenire i cattivi resultati dei raccolti nell’annata corrente e gli ostacoli che ci minacciano da ogni parte per le tendenze restrittive che prevalgono nella politica commerciale di molti Stati.
Il commercio della Francia e dell’ Inghilterra
nei prim i sei mesi del 1879Dopo aver posto sotto gli occhi dei nostri lettori i resultati più rilevanti del commercio d’ importa zione e d’esportazione dell'Italia nel primo semestre
dell’anno corrente non sarà discaro che riproduciamo come il consueto le notizie più generali intorno al commercio della Francia e dell’Inghilterra durante lo stesso periodo, togliendone le cifre dal numero del 26 luglio decorso A-aW'E conomiste français.
Stando alle cifre generali si addimostra in Francia un progresso sensibile nel complesso dei suoi scambi coll’estero come resulta dal seguente prospetto, in cui sono messe a confronto le importazioni e le esportazioni di quest’anno con quelle dei primi sei mesi dell'anno seorso, secondo la grande e logica repartizione che ad esse da la dogana francese.
Importazioni 1879 1878 Generi alimentari. Fr. Prodotti naturali e 822,853.000 541,501,000 materie prime necessarie alle industrie . . . » 1,091,535,000 1,088,003,000 Prodotti manufatti » 212.334,000 220,489,000 Altre merci . . » 105,746,000 96,980,000 ». Totale Fr. 2,232,468,000 1,946.973,000 Esportazioni Prodotti manufatti. Fr. Prodotti naturali. 830,038,000 811,202,000 generi alimen tari e materie necessarie alla industria . . . » 619,462,000 620,011,000 Altre merci. . » 80,994,000 72,680,000 Totale Fr. 1,530,494,000 1,513,893,000
L’ importazione realizza nei primi 6 mesi del 1879 283 milioni d’ aumento di fronte all’ anno scorso: I’ esportazione ne ha invece 16. Il più forte aumento alle importazioni è provenuto dal secondo trimestre ed in questo il mese più fecondo fu quello di giu gno che accrebbe le importazioni di 73 milioni. | Come è facile scorgere la maggior parte dell’ au mento deriva dalla categoria degli articoli alimentari, effetto doloruso dei cattivi raccolti che in Francia ebbero luogo l’ anno scorso ed è dovuto per 214 milioni ai cereali. Anco I’ importazione dei vini aumentò da 27 milioni a 44 e si accrebbero inoltre quella degli alcool, del bestiame, del lardo, delle | carni fresche e salate, degli oli di oliva, dei frutti
da tavola e del formaggio.
Fra le materie prime si trovano in aumento al- | l’ importazione le lane, le pelli grezze e le pelliccie, il carbon fossile, i concimi, i nitrati di potassa e di soda o i legni da tintoria : si trovano invece in di minuzione, la seta, il cotone, il legname da costru zione, i semi oleaginosi, il lino, i merini, il rame e l’indaco. La diminuzione di 8 milioni nella categoria dei prodotti fabbricati all’ importazione può attri buirsi a due cagioni ; cioè ai sacrifici che i produt tori indigeni hanno latto abbassando i loro prezzi di vendita e alla diminuzione del consumo che è la conseguenza ordinaria delle raccolte poco abbondanti. Fra i prodotti manufatti si trovano in aumento al- !’ importazione i tessuti di lana, quelli di seta e le | pelli conciate, sono invece in notevole diminuzione
i tessuti e più ancora i filati di cotone.
in-asosto 1879 L’ ECO N O M ISTA ■187
contro una lieve diminuzione sui tessuti di lana, su quelli di seta, sulla biancheria confezionata, gli og getti di oreficeria e bigiotteria, sullo zucchero ratti nato, sulle treccie e i cappelli di paglia.
I resultati generali del commercio inglese nel primo semestre dell’anno corrente posti a confronto con quelli del 1° semestre 1878 sono i seguenti:
1879 Importazione . . . L. s't. 172,641,723 Esportazione . . Totale » 88,826,493 1878 189.647,854 94,660,400 L. st. 261,468,216 284,308,254
Per tal modo l’importazione dei primi 6 mesi del 1879, è inferiore di L. st. 17,006,131, ossia di 423,133,775 franchi a quella del periodo corrispon dente del 1878. L’esportazione accusa dal suo canto una diminuzione di L. st. 5,843,907 ossia 146,097.673 franchi ed il movimento totale degli scambi presenta per tal modo nel I o semestre 1879 una diminuzione di 571,250,950 franchi.
La parte- di questa diminuzione che incombe al l’importazione è principalmente sopportata dalle ma terie alimentari e raggiunge quasi 8,8 milioni di sterline o 220 milioni di franchi.
Presentano altresì una diminuzione notevolissima le importazioni del cotone, della canapa, del lino, delle pelli gregge fresche e di quelle conciate, d^lia seta greggia, Tei semi oleaginosi e del legname da co slruzione.
Sono in aumento le lane, lo zucchero greggio e
raffinato. .
L’importazione dei prodotti manulatti non e mai di grandissima importanza; in essa si trovano tu qualche aumento i tessuti di seta.
Fra le esportazioni si segnala un lieve aumento nella quantità del carbón fossile all uscita, ma il va lore della quantità esportata è assai minore di quella del 1878. Vi è poi una diminuzione notevole al- 1’ esportazione nei valori dei filati e dei tessuti di cotone, del ferro e dell’ acciaio, dei tessuti di lino, dei filati e dei tessuti di lana. . .
Ecco finalmente il movimento dei metalli preziosi, che nello stato attuale del commercio, del mercato monetario e specialmente del mercato dell argento ha non poca importanza.
ORO Im p o r ta z io n e Es p o r t a z io n e F r a n c ia . . . . G e r m a n i a . . . E g i t t o ... A u s t r a li a . . . I n d ia In g le se , A l t r i p a e s i . 1878 , L . st. 418,023 126,337 . . » 1,367,947 . . » 2,600,541 . . » 62,852 . . « 2,805,729 1879 1878 1,551,067 81,821 343,349 2,027,551 1,380,431 3,554,337 T o ta le L . 7,381,429 8,940,556 A R G E N T O Im p o r t a z io n e 3,024,606 2,747,718 514,544 10,000 231,097 2,705,137 9,233, U) 2
I PRODOTTI DELLE FERROVIE
nell’aprile 1879
Il prodotto generale del detto mese fu di Li re 12,979,037, ed è composto come segue:
L. 5,807,335 „ 271,971 . 1,267,778 » 5,557,665 » 74,288 1879 361,179 1,332,629 2,000 16 119,696 2,597,118 1 ,5 9 7 ,6 3 8 Es p o r t a z io n e G e rm a n ia . . . F r a n c i a . . . . I n d i a In g le se . C h i n a ... M essico . . . . S ta t i U n iti . . A ltr i p a e si . . T o ta le I 1878 U. st. 3,518,160 . 682,791 69,446 445 1,955,588 956,395 245,321 1879 1878 640,057 1,276,432 75,914 291,397 1,598,530 2,034,403 424.545 5,341 798,428 3,033,995 1,103,109 25,030 1,061,750 841,663 V iaggiatori... B a g a g l i ... Merci a grande velocità
» a piccola » Prodotti diversi . • •
Totale . . . L. 12,979,037
Tale prodotto è ripartito come segue :
1879 1878
L. 7,468,720 L. 7,319,864 Ferì-, dello Stato . ^ .
» di diverse Socie tà esercitate dal lo Stato . . . » 1,192,132 » Romane. . . . . » 2,274,113 » Meridionali . . » 1,869,558 . Venete. . . . » 80,159 » Sarde . . . . » 79,558 » Torino-Lanzo . » 33,562 » Torino-Rivoli . » 12,089 » Settimo Rivarolo » 10,559 . Milano-Saronno-Erba. . . . . » 13,281 o Conegliano-Vittorio» 4,306 1,175,543 2,296,960 1,645,754 65,395 77,723 29,201 11,015 1879 995,450 368,953 2,819,527 399,917 472,385 441,946 502,232 Totale . ■ L. 12,979,037 L. 12,621,435
Si ebbe dunque nell’ aprile 1870 un aumento di lire 557,582. Furono ili aumento tutte le linee, fuorché le Romane, eh’ ebbero una diminuzione di L. 22 847.
'Devesi qui notare che la lunghezza totale delle linee in esercizio, che nell’ aprile 1878 era,di so'i chil. 8235, nell’aprile 1879 era invece di chil. 8o0b, essendosi aggiunti altri chil. 14 agli 8352 del mese precedente per 1’ apertura nel detto mese della linea Conegliano-Vittorio (compresi pure 3 chilometri co muni colla linea Udine-Mestre).
I prodotti dal 1° gennaio a tutto aprile 1879, confrontati poi con quelli del primo trimestre 1878, presentano le cifre seguenti :
1879 1878
Feri*, dello Stato . » di diverse Socie tà esercitate dal lo Stato . . » Romane . . » Meridionali . » V enete. . • y> Sarde . . » Torino-Lanzo » Torino-Rivoli » Settimo-Rivarolo » Milano-Saronno E rba . . . » Conegliano-Vittorio» 6,340.978 6.869,316 6,000,080 L. 27,643,894 L. 26,453,918 4,615,080 8,575,464 6,740,529 271,500 318,549 128,594 40,302 40,463 16,380 4,306 4,365,959 8,906,401 6,063,854 228,126 289,708 83,423 39,601 Totale . L. 48,398,061 L. 46,460,191
L’ aumento nel detto periodo 1879 e stato di L 1,937,870. Aumentarono tutte le linee, luorchè le Romane, eli’ ebbero una diminuzione di L. 330,937.
488 L’ E C O N O M IS T A 1879 1,987 1,275 1,352 1,247 585 344 1,048 1,007 502 632 864 L. 1878 1,957 1,257 1,385 1,135 477 390 912 917 Ferì-, dello Stato . . .
» di diverse Società citate dallo Stato » Romane . . . . » Meridionali . . . » Venete . . . . » Sarde ... » Torino-Lanzo . . » Torino-Rivoli . » Settimo-Rivarolo . » Milano-Saronno-Erba . . . . . » ConegiianoVittorio Media complessiva . L. 1,566 L. 7 ^ 4 6
Si ebbe dunque nell’ aprile 1879 un aumento di L. 20. Aumentarono tutte le linee, fuorché le Ro mane, che diminuirono di L. 55, e le Sarde di L. 46 ?oÌìot8nen^0sl conto de^e tre ultime linee, che nei 1878 non erano aperte.
JJ,
P,r^ ° tt0. chilometrico dal 1“ gennaio a luttoT - > 8, ! L conironto con quello dello stesso periodo 1878, presenta le medie seguenti :
1879 Ferr. dello S t a t o ...
» di diverse Società esei citate dallo Stato. » Romane Meridionali . V enete. . . Sarde . . . Torino-Lanzo T orino-Rivoli Settiino-Rivarolo . Milano-Saronno-Erba Conegliano-Vittorio L. 879 5,807 L. 5,711 un aumento di Media complessiva
Yi_ è stato pertanto nel , u , L. 156 nella media complessiva.
Aumentarono tutte le linee, fuorché le Romane che diminuirono di L. 241, e le Sarde di L. 7 6 .’
7,357 L, 1878 7,113 4,935 5,153 4,648 2,003 1,379 4,018 o,ò58 1,759 2,730 4,306 4,669 5,394 4,181 1,665 1,455 3,519 3,300
CRONACA DELLE CAMERE D] COMMERCIO
Camera di Commercio di Modena.
- Lo stato delle industrie della provincia (riferisce la Camera) e abbastanza soddisfacente ad onta della crisi eco nomica che ci opprime e delle gravi necessità della (manza pubblica. Tuttavia i piu forti capitalisti non si applicano alle grandi industrie manufatlrici, e lo stesso eapoluogo della provincia non può dirsi cen tro di grandi industrie. Le industrie più sviluppate e che danno lavoro a maggior numero di operai sono le calzolerie, sartorie, cappellerie, ebanisterie quelle dei lavori in ferro, in rame ecc.Fra le altre quelle che meritano speciale men zione sono :
1- Industria casearia. — Non puossi dire che essa sia in buone condizioni ; negli ultimi due anni i latticini hanno subito un deprezzamento che non può esser attribuito a diminuzione nell’ allevamento del bestiame bovino chè è in continuo incremento bensì e principalmente dovuto alle seguenti cause: La scarsità dei foraggi negli anni 1877-78 non ha permesso una buona e nutritiva alimentazione
delle vacche da latte, e quindi si è avuto una mi nore e più scadente produzione di latticini
L industria del caseificio, la quale negli anni ad dietro era esercitata dai produttori che'portavano il latte nei caselli, condotti per loro conto, ora invece f. ? !f,rC'tatf dai C® T * industriali, i quali comprano il latte e lo manipolano. 1
li formaggio che qui si produce è quasi tutto consumato nell interno della provincia : pei metodi poco buoni di fabbricazione e per la qualità sca dente del latte da cui proviene, non è richiesto da aitre provmcie e meno poi dall’estero.
R burro che per lo addietro trovava grande smercio nelle altre provinole del Regno ed anche all estero, venne poco richiesto per cui il prezzo ue e sensibilmente diminuito. Si può ritenere che la fabbricazione del burro artificiale abbia contribuito non indifferentemente alla diminuzione del orezzo di questo importante prodotto. Si calcola di 400 000 e d n n m ! lf ',produZÌOne dàl formaggio * vacca e c i 240,000 chilogrammi approssimativamente quella del formaggio di pecora nella nostra provincia. Una cosa notevole e di buon augurio pel miglioramento di questa importante industria è la istituzione di una
latteria sociale presso l’ Istituto agrario Bianchi. L urgente togliere la manipolazione del latte dalle mani di gente incapace di apprezzare i suggerimenti che br scienza ha dimostrato di pratica applicazione, i casari non sono in grado di far progredire la in dustria del caseificio, alla quale conviene che si volga I attenzione dei proprietari, che possono soli attribuire ai suggerimenti della scienza l’importanza di cui hanno diritto.
Fratturadella seta. — Nella provincia ban- novi cinque opifici. Due sono in Spilamberto aventi in complesso numero 126 bacinelle a mutore idraulico, operai 196 circa, e con 300 giornate di lavoro; due in S. Donnino di Nizzola: l’uno con 24 caldaie a vapore con 50 operai e 125 giornate di lavoro-
, altro con 6 caldaie a fuoco ed operai numero 25*
Il q u into trovasi in Collegara con 24 caldaie a va-
p o re o n u m e r o 24 op erai.
'>' Fabbricazione delle carni suine salate ed in saccate. — 1 prodotti di quest’industria sono cono sciuti in commercio sotto il nome di cotichini e
zamponi. Il consumo ne è grande, ed una gran quantità viene esportata specialmente in Lombardia
oscana, in ¡svizzera, in Francia ed in Austria. , 11,1 P0(i0 m /jua è più che triplicato, sia peiche i allevamento dei suini è migliorato, sia per che la manipolazione delle carni è stata notevol mente p e rd o n a ta , in alcune fabbriche anche con meccanismi a vapore.
Nello scorso anno dalla stazione ferroviaria di Modena furono spediti per varie destinazioni chilo- gtammi 148,224 di tale prodotto, e da quella di bbiera, ove havvi la fabbrica della principale ditta industria.e di Modena, chilogrammi 211,935. Totale chilogrammi 360,159.
Le cause che inceppano un maggiore sviluppo di questa industria stanno nella concorrenza dei pro- i otti americani, lardo e strutto colpiti da troppo mite dazio d introduzione, nell’aggravio del. 15 per cento pe dazio di consumo, e nella mancanza nella legge, per quest ultimo, di una disposizione relativa ai
pro-b c a ! e deStlnatl al,a esPortazione e ncm al co n su m o P e r c i ò la C am era di c o m m e r c io di Modena fa voti.
5 agosto 1879 L’ ECONOM ISTA 489
perchè, senza portare offesa alle giuste esigenze della pubblica finanza, si modifichi ia legge daziaria in
j
modo da non portare la rovina di questa sorgente di ricchezza locale.
La fabbricazione dei berretti di lana a maglia e follate è un’ industria recente e florida, che ora conta j tre fabbriche.
Due di esse fondate dal cavaliere Incerti, impiegano operai 22, donne 78 e fanciulli 19.
Oltre di questi, e fuori dello stabilimento, lavorano a fattura circa 600 donne.
La terza fabbrica appartiene ad una società ano- j nima ed ha 8 operai colla mercede settimanale com plessiva di lire 77; lo operaie residenti in fabbrica, | le quali hanno una mercede settimanale complessiva : di lire 70 e 6 ragazzi che stanno in fabbrica perce pendo fra tutti settimanalmente lire 43. Lo stabili mento dà poi lavoro a 400 operaie fuori fabbrica. Questa società per incoraggiare i suoi operai ed operaie stabilì di concedere loro il 10 per cento degli utili netti, colla condizione che siano ascritti alla società di mutuo soccorso, trattenendo a ciascuno ogni settimana cen tesimi 23 sulla loro mercede, quale quota di contri buto sociale.
Dei prodotti di tali fabbriche si fa un'estesa espor tazione in Germania, Francia, Inghilterra ed in Ame rica per modo che dalla stazione di Modena nello scorso anno ne furono spediti 18,560 chilogrammi.
L’ industria dei letti in ferro, che conta tre fab briche con 100 operai, è da pochi anni in continuo aumento e sempre più va perfezionandosi, I suoi prodotti sostengono la concorrenza di quelli delle migliori fabbriche di Milano, per robustezza, preci sione ed eleganza. Nello scorso anno ne fu fatta esportazione per chilogrammi 188,980.
Havvi pure una fonderia di ghisa, che dà molto lavoro e prodotti di buona fattura.
La fabbricazione dei liquori conosciuti in com mercio sotto il titolo di rinfreschi, rosoli, ecc. è sempre molto estesa, e rinomate sono le distillerie Gillt Lloetta, Giovanni Scandolera e compagno, Ta- gliazucchi fratelli.
La fabbrica di birra e gazose del signor Testi Pietro provvede esclusivamente al consumo locale.
La fabbricazione dei tessuti è molto limitata. In Modena vi saranno circa 100 telai che lavorano per tessuti di cotone. Ha nuovi alcune lavorazioni di tela e pannilana fatte da stabilimenti pii, e dalla casa di correzione in Salicelo San Giuliano; però questi prodotti non formano oggetto d’industria propriamente detta.
Un’ altra industria che da molto tempo prese di screto sviluppo si è la fabbricazione di spazzole ed altri simili oggetti ricavati da II’ attarda, radice che si estrae in alcuni punti della provincia e di cui si fa esportazione all’estero. Havvi pure un segheria a
vapore che serve per la lavorazione della radice stessa.
Dalla fabbrica di mobili in legno de! signor Lu- svardi Alessandro escono lavori pregevoli assai e richiesti anche fuori.
Vi sono due fornaci a sistema Hoffmann per la fabbricazione di laterizi ed oggetti di decorazione per case e giardini. I loro prodotti sono abbastanza ri cercati e se ne fa smercio pure fuori dalla provincia. Le fabbriche di ferri chirurgici dei signori Cappelli Marco Luigi sono riputatissime ed hanno continuo lavoro. I loro prodotti possono gareggiare con quelli delle migliori fabbriche nazionali ed estere.
L’arte tipografica è fiorentissima, qui, dove anti camente fu tenuta in altissimo onore. Vi sono più di 10 tipografìe, alcune fra queste per finezza ed eleganza di tipi si avvicinano alle più riputate di Milano e Firenze. I bellissimi elzeviri dello Zanichelli, messi fuori in Bologna, sono qui stampati.
La tipografia della Immacolata Concezione ha mol tissimo lavoro e fa continue e grosse spedizioni delle
sue impressioni per altre provincie ed anche all’estero. Vi sono tipografie anche a Carpi, Mirandola e Finale. In due litografie si eseguiscono molti e pregevoli lavori.
L’arte della oreficeria e cesellatura è coltivata con molto amore e successo. I lavori della oreficeria Rinaldi e Torricelli per finezza e buon gusto non temono il confronto con quelli di Firenze e di Milano. I lavori d’argento della ditta Vandelli e Lodi sono sempre più richiesti da varie provincie del regno e cominciano già a prendere la via dell’estero.
LEG
G
E PER LI COSTRUII D! NUO
VE LINEE DI CIPLEIEITO
DELLA RETE FERROVIARIA DEL REGNO(Approvata dalla Camera dei deputati nella tornata del 30 giugno e dal Senato del Regno nella tornata del 2? luglio 1819)
Art. 1. — È autorizzata la costruzione delle fer rovie complementari contemplate dalla presente leg ge, secondo le norme e condizioni dalla stessa spe- cdicate.
Art. 2. Saranno costruite per conto ed a spese dello Stato, salvo quanto è disposto nell' articolo 31, le ferrovie inscritte nell’ annessa tabella A.
( T a b e lla A . — I. Novara al confine svizzero
presso Pino per Sesto Calende ; 2. Roma alla linea Solmona-Aquila ; 3. Parma-Spezia con diramazione a Sarzana; 4. Faenza-Pontassieve ; 5. Terni-Rie ti-Aqui- la; 6. Campobasso-Benevento ; 7. Codola-Nocera; 8. Reggio (Calabria)-Paola-Castrocuceo alla linea Eboli- Romagnano per le valli della Noce e di Diano, e da Castrocucco alia linea Eboli-Salerno pel Cilento).
Art. 3. — Saranno costruite dallo Stato, col con corso obbligatorio di cui all’ articolo 4, da parte delle provincie interessate, le ferrovie inscritte nel- 1’ annessa tabella B.
(T a b e lla B . — 1. Bassano-Primolano ; 2. Aosta-
Ivrea ; 3. Linea d’ accesso al Sempione, da Gozzano fino a Domodossola; 4. Cuneo-Nizza per Ventimiglia od il Colle di Tenda; 5. Succursale alla ferrovia dei Giovi; 6. Sondrio-Colico-Chiavenna; 7. Belluno-Fel- tre-Treviso; 8. Macerata-Albacina ; 9. Ascoli-San Be- I nedetto; 10. Teramo-Giulianova; 11. Avezzano al tronco Ceprano-Roccasecca ; 12. Campobasso-Termo- li ; 13. Benevento-Aveliino ; 14. Cosenza-N’ocera Tir rena; 15. Dalla marina di Catanzaro allo stretto Ve- raldi per Catanzaro; 16. Taranto-Brindisi; 17. Messi- na-Patti al tronco Cerda-Termini ; 18. Siracusa-Lica- ta ; 19. Adria-Chioggia).
Art. 4. — Le provincie traversate dalle linee indicate nella tabella B, o direttamente interessate alla loro costruzione, concorreranno per un decimo nel costo di costruzione e di armamento delie linee medesime, da pagarsi in venti annue rate.
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di esecuzione e delle perizie della linea intera. Que sta somma sarà rettificata, rettificandosi i progetti stessi, e quindi definitivamente fissata in base alla finale liquidazione ed accertamento delle spese tutte riflettenti la costruzione completa delle linee. Le somme in aumento o diminuzione saranno aggiunte alle rate non ancora scadute, o detratte dalle me desime.
La decorrenza delle annualità avrà principio dal cominciamento dei lavori.
Le annualità predette saranno iscritte come spese obbligatorie nei bilanci di ciascun anno delle pro vince interessate.
Con decreto reale, sentiti i Consigli provinciali, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ed il Con siglio di Stato, sarà stabilito il riparto delle quote di contributo per ciascuna linea, fra le dette pro vinole, secondo il grado d’ interesse di ciascuna.
Art. 5. — Saranno costruite dallo Stato, co' concorso del 20 per cento delle spese di costru zione e di armamento, per parte delle provincie in teressate, le ferrovie inscritte nella annessa ta bella C.
( T a b e lla C. — 1. Novara-Varallo ; 2. Chivasso-
Casale ; 3. Carmagnola-Era ; 4. Cuneo-Mondovì ; 5. Vercelli-Mortara-Cava-Manara-Pressana-Broni, coi pro lungamenti Stradella e Pavia; 6. Airasca-Cavaller- maggiore ; 7. Lecco-Corno e tronco Ponte San Pietro- Seregno ; 8. Parma-Brescia-Iseó ; 9. Mantova-Legnago ; 10. Mestre-San Donà-Portogruaro ; 11. Bologna-Vero na; 12. Ferrara-Ravenna-Rimini con diramazione da Lavezzola a Lugo ; 13. Gaiano-Borgo San Donnino ; 14. Piombino-Cornia ; 15. Lucca-Viareggio ; 16. Aulla- Lucca; 17. Viterbo-Attigliano; 18. Dalla stazione di Frascati alla città; 19. Velietri-Terracina; 20. Caja- nello-Isernia ; 21. Sparanise-Carinola-Gaeta ; 22. Sa- lerno-San Severino; 23. Foggia-Lucera; 24. Foggia- Alanfredonia ; 25. Candela-Fiumara d’Atella ; 22. Pon te Santa Venere-Avellino ; 27. Ponte Santa Venere per Venosa-Altamura e Gioja; 28. Solmona-Isernia- Campobasso; 29. Fiumara d’Atella alla linea Eboli- Potenza; 30. Zollino-Gallipoli e dalla stazione di Gal lipoli al porto; 31. Valsavoja-Caltagirone; 32. Ceva- Ormea; 33. Sant’Arcangelo-Urbino-Fabriano ; 34. Le- gnago-Monselice ; 35. Gallarate ad un punto della Pino-Novara superiormente a Sesto Calende ; 36. P or- togruaro-Casarsa-Spilimbergo-Gemona colla traversale Tre viso-Motta).
Il concorso delle provincie viene determinato : quanto alla decorrenza, dal giorno in cui dovranno incominciare i lavori ; quanto al riparto delle rate, dal tempo entro il quale i lavori dovranno presu mibilmente essere compiti; e quanto alla somma, sulla base dei progetti e delle perizie approvati, salvo quanto è disposto nel primo capoverso del - T art. 4.
Art. 0. Per intraprendere i lavori di costruzione delle ferrovie, di cui all'art. 5, occorre il previo assenso delle provincie interessate, che complessi vamente rappresentino almeno i due terzi del con tributo, e regolarmente si impegnino al pagamento delle loro rispettive quote di concorso.
Art. 7. — Per le ferrovie, di cui agli articoli 5 e 5, le provincie avranno diritto di rivalersi di una somma, non maggiore di un terzo delle loro rispet tive quote di concorso, sui Comuni direttamente in teressati.
In caso di contestazione sulle quote, che dalla Deputazione provinciale fossero assegnate ai detti
Comuni, si procederà a norma dell’ art. 46 della I legge 20 marzo 1863 sui lavori pubblici.
Art. 8. — Quando le provincie interessate non si accordassero rispetto alla loro quota di contributo alla costruzione delle ferrovie di cui all’ art. 5, il riparto sarà definitivamente stabilito con decreto reale secondo il grado d’ interesse di ciasuna pro vincia, sentiti il Consiglio superiore dei lavori pub blici ed il Consiglio di Stato.
Art. 9. — La linea da Novara al confine sviz zero presso Pino dovrà trovarsi compita contempo-
j
raneainente alla linea principale del S. Gottardo, a j norma della convenzione di Berna del 15 otto-tobre 1869.
La linea Ivrea-Aosta e le linee di congiunzione dei capiluoghi di provincia dovranno avere la pre cedenza nella costruzione su tutte le linee di seconda categoria; la prima dovrà trovarsi compiuta nel 1885.
Lo altre linee saranno costruite negli anni nei quali per effetto della presente legge saranno iscritte le somme necessarie alla loro costruzione, salvo le disposizioni dei seguenti articoli 10, 15, 27 e 32.
Art. 10. — Il Governo del Re è autorizzato a costruire millecinquecentotrenta chilometri di ferrovie secondarie, semprechè, a suo giudizio, ed a norma dell’ art. 244 della legge sui lavori pobblici sia com provata T utilità di tali ferrovie; e le provincie e i Comuni isolatamente o riuniti in consorzio, colle norme degli articoli 45 e seguenti della legge p re detta, abbiano dimostrato di possedere i mezzi per il loro concorso alla relativa spesa di costruzione e di armamento, e si siano regolarmente impegnati al concorso medesimo nelle proporzioni ed alle condi zioni specificate nell’ art. 11.
Nelle ferrovie secondarie è compresa la linea Lecco-Colico, la quale dovrà avere la precedenza nella costruzione su tutte le linee contemplate nel presente articolo.
Art. 11. — Il concorso a carico degli enti inte ressati, di cui al precedente articolo 10, è di quat tro decimi del costo delle linee fino alle prime li re 80,000 al chilometro; di tre decimi nelle suc cessive lire 70,000; e di un decimo nella rimanente somma.
La misura, la decorrenza e il reparto annuo del concorso, saranno determinati colle norme fissate nell’ art. 5 della presente legge.
Art. 12. — Il Governo del Re è inoltre autoriz zato a fare per decreto reale concessioni di ferrovie pubbliche colle sovvenzioni e colle norme fissate nella legge 29 giugno 1873, n° 1475 (serie 2a).
Art. 13. — Il valore dei terreni ceduti gratuita mente alle provincie e ai comuni per la costruzione delle linee sarà computato nella quota a cui essi sono tenuti in virtù della presente legge.
Art. 14. — La proprietà delle line costruite dallo Stato, per effetto della presente legge, rimarrà inte ramente a lui devoluta.