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1 E. Vitali Matematica (Chimica) 1. Determinare e rappresentare graficamente l insieme di definizione delle seguenti funzioni:

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Academic year: 2022

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(1)

1. Determinare e rappresentare graficamente l’insieme di definizione delle seguenti funzioni:

a)p

x2− y2, b) log(1 − x2− y2), c)

p4 − x2− y2 p1 − |x| .

2. Calcolare le derivate parziali prime delle funzioni:

a) arctan(x/y)

x2+ y2 , b) log(1 + cos(xy)), c)p

x2+ 3y2.

3. Sia f (x, y) = 2y + sin x

x3+ y3 . Verificare l’ortogonalit`a dei vettori:

∇f (0, 1), u =√

2 i + 1 2√

2j.

4. Calcolare la derivata direzionale:

a) di x2log(x2+ y2) nel punto 12, −

3

2  e nella direzione del vettore√ 2 i + j;

b) di 2x − 3p

2x2+ y nel punto (0, 3) e nella direzione del vettore i +√ 3 j.

c) di x2− xz + xy2 nel punto (−1, 2, 0) e nella direzione del vettore i + k;

d) dip

z + xy2 nel punto (2, 2, 1) e nella direzione del vettore −2 i + j + k.

(Se il vettore dato non ha modulo unitario, va normalizzato).

5. Qual `e la direzione v = cos ϑ i + sin ϑ j in cui `e massima la rapidit`a di variazione della funzione f (x, y) = x2+√

3y2 nel punto (1, 1)?

6. Sia f (x, y) = 2x − 3p

2x2+ y. Individuare una direzione rispetto al- la quale la derivata direzionale di f nel punto (0, 3) vale 1/4. E possibile` sostituendo 1/4 con 2√

2?

7. Scrivere l’equazione del piano tangente al grafico delle seguenti funzioni:

a) p

1 + x3y2 nel punto (2, 1); b) log(x2+ y)

y2− 3x nel punto (2, −3).

8. Determinare i punti dei grafici delle seguenti funzioni in cui il piano tangente `e orizzontale:

a) x3y2(6 − x − y), b) x2yex+y.

(2)

9. Determinare i punti del grafico della funzione 1/(x2+ y2) in cui il piano tangente `e ortogonale alla retta di equazioni

x = 1

2t, y =

√3

2 t, z = 1 2t.

10. Verificare che le seguenti funzioni sono armoniche nel loro insieme naturale di definizione (cio`e risolvono l’equazione ∆u(x, y) = 0):

a) log(x2+ y2), b) arctany

x, c) x x2+ y2.

(3)

Soluzioni

1. a) Il dominio `e dato dall’insieme dei punti (x, y) per i quali x2− y2 ≥ 0 cio`e |x| ≥ |y|, o anche −|x| ≤ y ≤ |x| (vedi Figura 1a).

b) Il dominio `e dato dall’insieme dei punti (x, y) per i quali 1 − x2− y2> 0, cio`e x2+ y2< 1: si tratta della parte interna del cerchio unitario (circonferenza esclusa).

c) Il dominio `e dato dall’insieme dei punti (x, y) per i quali |x| < 1 e x2+y2≤ 4: si tratta della parte del cerchio di centro l’origine e raggio 2 (bordo incluso) che `e (strettamente) interna alla striscia verticale che si estende da −1 a 1 (vedi Figura1b).

y

x y=x

y=

−x

(a) {−|x| ≤ y ≤ |x|}

{|x|<1, x2+y2≤4}

y

−1 1 x

2

(b) {|x| < 1, x2+ y2≤ 4}

Figura 1 - Vedi Esercizio1

2. a)

∂f

∂x =

1 1+x2

y2

1

y· (x2+ y2) − [arctan(x/y)]2x

(x2+ y2)2 = y − 2x arctan(x/y) (x2+ y2)2

∂f

∂y =

1 1+x2

y2

−x

y2 · (x2+ y2) − [arctan(x/y)]2y

(x2+ y2)2 = −x + 2y arctan(x/y) (x2+ y2)2 .

b)

∂f

∂x = − y sin(xy)

1 + cos(xy), ∂f

∂y = − x sin(xy) 1 + cos(xy). c)

∂f

∂x = 1

2p

x2+ 3y22x = x

px2+ 3y2, ∂f

∂y = 3y

px2+ 3y2.

(4)

3. Calcoliamo ∇f (x, y) = ∂f∂xi +∂f∂yj:

∂f

∂x =(cos x)(x3+ y3) − (2y + sin x)3x2

(x3+ y3)2 , ∂f

∂x(0, 1) = 1;

∂f

∂y =2(x3+ y3) − (2y + sin x)3y2

(x3+ y3)2 , ∂f

∂y(0, 1) = −4.

Quindi ∇f (0, 1) = i − 4j. Calcoliamo ora il prodotto scalare fra ∇f (x, y) e u:

∇f (x, y) · u =√

2 − 4 1 2√

2 = 0.

Ne segue che i due vettori sono ortogonali.

4. Osserviamo innanzitutto che, se il vettore rispetto a cui `e richiesto il calcolo della derivata direzionale non `e unitario, la derivata direzionale `e intesa rispetto al versore del vettore dato (cio`e il vettore ottenuto da quello dato dividendolo per il suo modulo).

a) Calcoliamo le derivate parziali di f .

∂f

∂x = 2x log(x2+ y2) + 2x3

x2+ y2, ∂f

∂x(1 2, −

√ 3 2 ) =1

4;

∂f

∂y = 2x2y

x2+ y2, ∂f

∂y(1 2, −

√3 2 ) = −

√3 4 . Il versore di u =√

2 i + j `e ˆu =p2/3 i + (1/√

3) j; quindi

∂f

∂ˆu = ∇f (1 2, −

√3

2 ) · ˆu = 1 4

r2 3−

√3 4

√1 3 =

√2 −√ 3 4√

3 . b) Procedendo come nel punto precedente, si ha:

∇f (0, 3) = 2 i −

√ 3

2 j, ˆu = 1 2i +

√ 3 2 j.

Quindi: ∂ ˆ∂fu(0, 3) = 1/4.

c) La derivata direzionale per funzioni di tre (o pi`u variabili), si calcola come nel caso di due variabili, eseguendo il prodotto scalare fra il gadiente e il versore della direzione. Risulta:

∇f (x, y, z) = (2x − z + y2) i + 2xy j − x k, ∇f (−1, 2, 0) = 2 i − 4 j + k.

Inoltre ˆu = (i + j)/√

2. Pertanto ∂f∂ ˆu(−1, 2, 0) = 1

2(2 + 1) = 3

2. d) Risulta:

∇f (x, y, z) = 1 2p

z + xy2(y2i + 2xy j + k), ∇f (2, 2, 1) = 1

6(4 i + 8 j + k).

Inoltre ˆu = (−2 i + j + k)/√

6. Pertanto ∂f∂ ˆu(2, 2, 1) = 1

6 6.

(5)

5. Il vettore vϑ = cos ϑ i + sin ϑ j rappresenta il generico vettore unitario.

Sappiamo che, in un punto fissato, la direzione di massima rapidit`a di variazione di una funzione f `e quella indicata dal gradiente di f (calcolato nel punto dato);

pi`u precisamente, la direzione di ∇f `e quella di massima crescita, quella opposta

`e la direzione di massima decrescita. Nel caso specifico, il gradiente di f nel punto (1, 1) `e ∇f (1, 1) = 2 i + 2√

3 j. Allora vϑ d`a la direzione di massima crescita di f nel punto (1, 1) se coincide con il versore di ∇f (1, 1), cio`e, tenendo conto che |∇f (1, 1)| = 4,

cos ϑ i + sin ϑ j = 1 2i +

√3 2 j, quindi cos ϑ = 1/2 e sin ϑ =√

3/2. Concludiamo che ϑ = π/3.

6. Risulta

∇f (0, 3) = (2, −

√3 2 )

Indichiamo il generico vettore unitario con vϑ= (cos ϑ, sin ϑ). Allora, la condi- zione che la derivata direzionale di f nel punto (0, 3) rispetto alla direzione vϑ

valga 1/4 diventa

2 cos ϑ −

√3

2 sin ϑ = 1 4. Una soluzione `e data da cos ϑ = 1/2, sin ϑ = √

3/2. Dal punto di vista geo- metrico le soluzioni attese sono in realt`a due, che danno vettori vϑ simmetrici rispetto al vettore ∇f (0, 3) in modo da formare lo stesso angolo con ∇f (0, 3).

Indicando con α e β le componenti del generico vettore unitario, deve essere:

 2α −

√ 3 2 β = 1

4 α2+ β2= 1 Risolvendo si ottengono le coppie:

(1 2,

√3

2 ), (−11 38, −21

38

√ 3).

Il problema non avrebbe invece soluzione nel caso si richiedesse il valore 2√

2 per la derivata direzionale, dal momento che tale valore supera |∇f (0, 3)| =

√19/2 (ricordiamo che il valore assoluto del gradiente d`a il massimo valore della derivata direzionale).

7. Ricordiamo che il piano tangente al grafico di una funzione f (x, y) nel punto (x0, y0, f (x0, y0)) ha equazione

z = f (x0, y0) +∂f

∂x(x0, y0)(x − x0) +∂f

∂y(x0, y0)(y − y0).

Svolgendo i calcoli si ha:

a) z = 2x + 8 3y −11

3 ; b) z = 4 3x + 1

3y.

(6)

8. a) Scriviamo il sistema ottenuto uguagliando a zero le derivate parziali:









∂f

∂x = x2y2(−4x − 3y + 18) = 0

∂f

∂y = x3y(−2x − 3y + 12) = 0

Le soluzioni sono: tutti i punti degli assi coordinati e il punto (3, 2).

b) Scriviamo il sistema ottenuto ugualgiando a zero le derivate parziali:









∂f

∂x = xy(x + 2)ex+y= 0

∂f

∂y = x2(y + 1)ex+y= 0.

Le soluzioni sono: tutti i punti dell’asse y e il punto (−2, −1).

9. Un vettore normale al piano tangente al grafico di una funzione f di due variabili relativamente al punto (x0, y0) `e dato da (si ricordi l’equazione del piano tangente)

n = (fx(x0, y0), fy(x0, y0), −1).

Pertanto cerchiamo i punti del grafico per i quali il vettore n `e parallelo al vettore della retta data, richiedendo che esista λ ∈ R tale che













fx= 1 2λ fy=

√3 2 λ

−1 = 1 2λ.

Dall’ultima si ricava λ = −2, cos`ı che le prime due equazioni diventano:





− 2x

(x2+ y2)2 = −1

− 2y

(x2+ y2)2 = −√ 3.

Se dividiamo membro a membro otteniamo y = √

3x, da cui si ricava rapida- mente x3= 1/8 e infine il punto (1/2,√

3/2).

10. Ricordiamo che

∆u(x, y) = ∂2f

∂x2 +∂2f

∂y2. Svolgiamo i calcoli necessari.

a)

∂f

∂x = 2x

x2+ y2; ∂2f

∂x2 = 2 y2− x2 (x2+ y2)2.

(7)

Poich´e le variabili x e y compaiono in modo simmetrico nell’espressione della funzione, la derivata seconda rispetto alla variabile y `e data da:

2f

∂y2 = 2 x2− y2 (x2+ y2)2.

Quindi si ha immediatamente ∆u(x, y) = 0 per ogni (x, y) 6= (0, 0).

b) La funzione data `e definita per ogni coppia (x, y) con x 6= 0.

∂f

∂x = − y

x2+ y2, ∂2f

∂x2 = 2xy (x2+ y2)2,

∂f

∂y = −2xy

(x2+ y2)2, ∂2f

∂y2 = − 2xy (x2+ y2)2. Quindi ∆u(x, y) = 0.

c)

∂f

∂x = y2− x2

(x2+ y2)2, ∂2f

∂x2 =2x(x2− 3y2) (x2+ y2)3 ,

∂f

∂y = x

x2+ y2, ∂2f

∂y2 = −−2x(x2− 3y2) (x2+ y2)3 . Quindi ∆u(x, y) = 0 per ogni coppia (x, y) con (x, y) 6= (0, 0).

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